22 November, 2024
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“Come Scintille nel Buio”, il film prodotto dal CSC Carbonia della Società Umanitaria e diretto dal regista Daniele Gaglianone, approda al Biografilm Festival di Bologna con una proiezione, all’interno della Sezione EVENTI SPECIALI del Festival, prevista per sabato 17 giugno 2023, alle ore 18.15, nella sala Mastroianni del cinema Lumière (Piazzetta P. P. Pasolini, 2/b, Bologna). A presentare il cortometraggio a Bologna, oltre al regista, il montatore del film e coordinatore del corso Chicco Angius, una delegazione della Produzione e alcuni dei partecipanti al corso residenziale per giovani filmakers Carbonia Cinema Giovani Filming Lab.

Il film, infatti, è stato il frutto di una residenza artistica, promossa dalla Società Umanitaria sulla base di un finanziamento cineportuale della Regione Autonoma della Sardegna, che ha visto come protagonisti otto ragazze e ragazzi selezionati da tutta Italia attraverso un bando pubblico. Nell’arco di due settimane hanno potuto conoscere il territorio e interfacciarsi direttamente con alcuni degli abitanti della città di Carbonia che, di fronte alle camere, hanno raccontato le loro storie e le proprie vite. Questi racconti sono diventati la base per la realizzazione del cortometraggio che, nell’arco di 29 minuti, tratteggia lo stato d’animo di una città ancora fortemente legata alla memoria del proprio passato e, allo stesso tempo, fortemente proiettata in un futuro che è ancora sospeso, tra luce e buio.

Alla produzione del cortometraggio hanno lavorato diversi professionisti del territorio tra cui il sound designer e musicista Luca Gambula, il location manager Fabio Dongu, il direttore di produzione Francesco Corgiolu per conto dell’Associazione Arci Il Calderone di Sant’Antioco. Il film, che ha potuto contare anche sul sostegno dell’Amministrazione comunale di Carbonia e del supporto tecnico delle operatrici e degli operatori della Coop. Progetto S.C.I.L.A. del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, verrà distribuito in tutta Italia da UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci attraverso la rete di circoli cinematografici diffusa in tutta Italia.

«Questa notizia rappresenta il riconoscimento di un lavoro che da anni portiamo avanti attraverso il progetto Fabbrica del Cinema che vede produzione e formazione intrecciarsi nell’ottica di uno sviluppo culturale del territorio che possa portare anche nuove produzioni a interessarsi del nostro ricco patrimonio paesaggistico, architettonico e antropologicodichiara Paolo Serra, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria -. Biografilm Festival | International Celebration of Lives è l’evento cinematografico dedicato alle storie di vita e al cinema di qualità. Dal 2005, nella splendida Bologna di inizio estate, Biografilm Festival offre a un pubblico appassionato – ormai oltre 120.000 persone – il meglio dei documentari di recente produzione internazionale, e non solo. Il cinema di qualità in anteprima, le biografie e in generale le storie di vita nei doc e nei film di finzione sono al centro del programma del festival.»

Verrà presentato domenica 18 dicembre, 84° dell’inaugurazione della città di Carbonia, il documentario “Come Scintille Nel Buio”, realizzato da un gruppo di giovani filmmakers selezionati in tutta Italia attraverso un bando pubblico. L’appuntamento è fissato alle ore 11.00, alla Sala SuperCinema di via Sebastiano Satta 57.

La proiezione, con ingresso libero e gratuito, è organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria insieme al comune di Carbonia, e fa parte degli eventi promossi dall’Amministrazione comunale per celebrare l’ottantaquattresimo anniversario dell’inaugurazione della città.

Quattro ragazze e quattro ragazzi provenienti da tutta Italia e dalla Sardegna, sotto la guida del regista Daniele Gaglianone e del regista e sociologo Chicco Angius, hanno realizzato un documentario che racconta la particolarissima realtà sociale, storica e antropologica della città di Carbonia, attraverso le interviste ai suoi abitanti, dopo un periodo di residenza in città lo scorso ottobre.

Attraverso le interviste a sette persone, giovani e anziane, il film delinea una comunità ancora fortemente e inconsciamente legata al proprio passato nel sottosuolo. Ciò che emerge al di sopra trova una sua corrispondenza metaforica e reale in ciò che sta sotto, nascosto nella propria memoria e nel proprio animo come ricordo, speranza, frustrazione, aspettativa.

Lo stato d’animo di una città ancora fortemente legata al proprio passato minerario e, allo stesso tempo, fortemente proiettata in un futuro che è ancora sospeso. Gli spazi della città sono attraversati dalle persone che li abitano e che forse non sono mai riuscite a capirli e farsi capire del tutto.

Il film, realizzato dal Csc Carbonia-Iglesias Società Umanitaria, sulla base dei fondi cineportuali della Regione Autonoma della Sardegna, insieme ai Servizi Audiovisi dello SBIS Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, con il sostegno di Carbonia Newsletter – Comune di Carbonia, verrà distribuito dall’Ucca – Unione Circoli Cinematografici dell’Arci all’interno della rassegna itinerante di Cinema del Reale L’Italia che non si vede che dal prossimo gennaio circuiterà all’interno di tutta la rete Arci-Ucca, composta in tutta Italia da oltre quattromila circoli.

Come Scintille Nel Buio è un film ideato e realizzato insieme ai partecipanti del Carbonia Cinema Giovani Filming Lab con la regia di Daniele Gaglianone. Hanno fatto parte del gruppo di Carbonia Cinema Giovani Filming Lab: Maria Vittoria Daquino (Milano), Mario D’Acunto (Gaeta), Letizia Dessì (Guspini), Sara Maffi (Calcinate, Bergamo), Gabriele Pappalardo (Savignano, Cuneo), Francesco Palomba (Cagliari), Giulio Pettenò (Arese, Milano) e Martina Tomaiuolo (Foggia).

Alla realizzazione del documentario hanno contribuito in varia forma alcune figure professionali del territorio tra cui il fonico e musicista Luca Gambula, che ne ha curato la colonna sonora ed il sound design, il fotografo e location manager Fabio Dongu e l’operatore culturale Francesco Corgiolu del Circolo Arci “Il Calderone” di Sant’Antioco impegnato nella produzione.

Nel montaggio del film è stato utilizzato il patrimonio di cinema di famiglia in Super 8 raccolto dai tre centri sardi della Società Umanitaria, il Centro Servizi Culturali di Cagliari – Cineteca Sarda, il CSC di Alghero e quello di Carbonia attraverso il progetto regionale di raccolta del cinema di famiglia “La tua memoria è la nostra storia“.

 

 

Anche quest’anno sarà possibile partecipare al Sardegna Pride, che si terrà sabato 2 luglio a Sassari, utilizzando un bus che partirà da diversi comuni del Sulcis.

Come ogni anno ad organizzare la partecipazione al Pride saranno il Circolo Arci La Gabbianella Fortunata di Carbonia, la Casa del Popolo Carbonia, il Circolo Arci Il Calderone di Sant’Antioco e il CIC Arci Iglesias, insieme al Comitato Arci Sud Sardegna. La partecipazione è aperta a tutte e tutti coloro, dai 16 anni in su, che condividono i valori e le istanze dell’iniziativa. Per i minori non accompagnati verrà richiesta l’autorizzazione firmata da parte dei genitori o di chi detiene la potestà genitoriale. La liberatoria deve essere richiesta ai referenti che faranno avere il form da compilare,

Per partecipare sarà sufficiente mandare un Sms o messaggio WhatsApp ai seguenti referenti: per Sant’Antioco Francesco Corgiolu – 3455038732; per Carbonia Raffaela Saba – 3405839520, Marco Corrias – 3470638355, Alice Cardia – 3892005488; per Iglesias e Gonnesa Mario Tuscano – 3384471994. Gli interessati e le interessate dovranno specificare il numero dei partecipanti, l’età, il nome e cognome ed il recapito telefonico di ciascuno dei partecipanti.

Per venire incontro alle esigenze di tutte e tutti e per permettere al maggior numero di persone di prender parte all’iniziativa è richiesto un contributo di partecipazione decisamente accessibile: 12 euro per le persone sotto i 21 e 15 euro per le persone sopra i 21 anni.

Le iscrizioni termineranno entro le ore 20.00 di giovedì 30 giugno, fino ad esaurimento posti.

L’appuntamento per la partenza è previsto sabato 2 luglio alle ore 12.30 (concentramento ore 12.00) da Piazzale Pertini a Sant’Antioco. Il bus effettuerà successivamente altre tre fermate: alle ore 13.00 (concentramento ore 12.30) a Carbonia presso il parcheggio del Centro Intermodale (Stazione ferroviaria) in via Costituente, alle ore 13.15 a Gonnesa presso il Corso Giacomo Matteotti (fronte distributore Q8) ed alle ore 13.30 a Iglesias fronte parcheggio stazione ferroviaria.

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Lo sport e la formazione offrono l’opportunità di riscatto sociale e la speranza di un lavoro futuro a trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari. Dopo sette mesi di insegnamenti teorici e pratici si è concluso il progetto “Liberi nello Sport”, organizzato dal CSEN Sardegna in collaborazione con la Regione Sardegna e gli Istituti penitenziari isolani, e questa mattina nel carcere di Sassari sono stati consegnati ai detenuti che hanno frequentato le lezioni i primi dieci diplomi di Istruttore di body building e fitness, più le abilitazioni al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico (conseguite grazie al corso BLSD).

A consegnare i diplomi ai dieci detenuti del penitenziario di Bancali, sono stati i presidenti nazionale e regionale del CSEN, Francesco Proietti e Francesco Corgiolu, alla presenza della direttrice del carcere sassarese, Elisa Milanesi, del comandante della Polizia penitenziaria e del garante dei diritti dei detenuti, Antonello Unida. La cerimonia di consegna dei diplomi si ripeterà domani e dopodomani nelle carceri di Cagliari e Nuoro con gli altri detenuti che hanno partecipato al progetto.

Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento gli organizzatori hanno scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio. I trenta detenuti hanno seguito 56 ore di lezioni, suddivise in quattro moduli formativi, più 4 ore di esame finale, e hanno acquisito le capacità di progettare un programma di allenamento che integri le fasi di riscaldamento con quelle di fitness cardiovascolare e/o di dimagrimento con attività isotoniche, fino ad arrivare alle fasi di defaticamento, che spesso includono anche lo stretching. Lo svolgimento e i risultati del corso di formazione saranno condensati in un filmato realizzato da Directa Sport estrapolando da ben 8 ore di riprese video le fasi salienti  e le interviste ai protagonisti del progetto.

“Con Liberi nello Sport” il CSEN Sardegna ha fornito e donato alle tre carceri il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da tutti i detenuti e anche dell’abbigliamento sportivo fornito ai partecipanti alle lezioni.

Con la fine dei corsi i trenta diplomati hanno in mano un titolo professionale riconosciuto, che permetterà loro di affacciarsi nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Con il diploma Nazionale di Istruttore di Body Building e Fitness potranno lavorare in tutte le strutture sportive e non, dove è prevista la figura del Tecnico sportivo. Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, gli allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria fissando delle abitudini di vita sana nella quotidianità carceraria, con la consapevolezza della propria salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione.

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Il progetto di formazione e riscatto sociale “Liberi nello sport”, organizzato dal CSEN Sardegna, in collaborazione con le direzioni tre degli istituti di pena isolani, taglia il traguardo. Dopo sette mesi di lezioni teoriche e pratiche i trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari, coinvolti nel programma, stringeranno fra le mani i loro diplomi di Istruttore di body building e fitness, e le abilitazioni al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico, conseguite grazie al corso BLSD.

La consegna degli attestati si svolgerà il 4 dicembre nel penitenziario di Sassari, il 5 in quello di Cagliari e il 6 dicembre in quello di Nuoro. Mercoledì 4 dicembre, alla cerimonia che si svolgerà alle ore 10.00 nel carcere di Bancali, alla presenza della direttrice della struttura, Elisa Milanesi, del comandante della Polizia penitenziaria, dei presidenti nazionale e regionale del CSEN, Francesco Proietti e Francesco Corgiolu, sono invitati i giornalisti, ai quali sarà illustrata l’attività svolta nel corso del programma di formazione.

I corsi sono stati suddivisi in quattro moduli formativi per un totale di 56 ore più 4 di esame finale, per far acquisire ai detenuti che hanno aderito al progetto la capacità di progettare un programma di allenamento che integri le fasi di riscaldamento con le fasi di fitness cardiovascolare e/o di dimagrimento con delle attività isotoniche, fino ad arrivare alle fasi di defaticamento, che spesso includono anche lo stretching. Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento si è scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio.

All’interno del progetto il CSEN Sardegna ha fornito alle tre carceri e poi donato il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da qualsiasi detenuto, e ha regalato anche dell’abbigliamento sportivo a tutti i partecipanti al progetto.

Con il conseguimento del diploma, dieci detenuti per ogni carcere avranno la possibilità di avere un titolo riconosciuto che li proietterà nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Con il diploma Nazionale di Istruttore di Body Building e Fitness, infatti,potranno lavorare in tutti quei centri sportivi e non, dove è prevista la figura del Tecnico sportivo. Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, i 30 allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria per l’affermazione di abitudini sane nella quotidianità carceraria, uscendo dal sedentarismo, la consapevolezza della salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione.

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Il progetto di formazione e riscatto sociale “Liberi nello sport”, organizzato dal CSEN Sardegna, in collaborazione con le direzioni tre degli istituti di pena isolani, taglia il traguardo. Dopo sette mesi di lezioni teoriche e pratiche i trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari, coinvolti nel programma, stringeranno fra le mani i loro diplomi di Istruttore di body building e fitness, e le abilitazioni al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico, conseguite grazie al corso BLSD.

La consegna degli attestati si svolgerà il 4 dicembre nel penitenziario di Sassari, il 5 in quello di Nuoro e il 6 dicembre in quello di Cagliari. Mercoledì 4 dicembre, alla cerimonia che si svolgerà alle ore 10 nel carcere di Bancali, alla presenza della direttrice della struttura, Elisa Milanesi, del comandante della Polizia penitenziaria, dei presidenti nazionale e regionale del CSEN, Francesco Proietti e Francesco Corgiolu, sono invitati i giornalisti, ai quali sarà illustrata l’attività svolta nel corso del programma di formazione.

I rappresentanti delle testaste giornalistiche interessarti a partecipare alla conferenza e alla consegna dei diplomi sono pregati di comunicare i loro nominativi (dati anagrafici e indirizzo di residenza), entro giovedì 21 novembre, inviando una email all’indirizzo sardegna.csen@gmail.com e csen.sardegna@virgilio.it , al fine di poter essere accreditati per l’ingresso alla Casa circondariale di Bancali.

I corsi sono stati suddivisi in quattro moduli formativi per un totale di 56 ore più 4 di esame finale, per far acquisire ai detenuti che hanno aderito al progetto la capacità di progettare un programma di allenamento che integri le fasi di riscaldamento con le fasi di fitness cardiovascolare e/o di dimagrimento con delle attività isotoniche, fino ad arrivare alle fasi di defaticamento, che spesso includono anche lo stretching. Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento si è scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio.

All’interno del progetto il CSEN Sardegna ha fornito alle tre carceri e poi donato il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da qualsiasi detenuto, e ha regalato anche dell’abbigliamento sportivo a tutti i partecipanti al progetto.

Con il conseguimento del diploma, dieci detenuti per ogni carcere avranno la possibilità di avere un titolo riconosciuto che li proietterà nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Infatti, con il diploma Nazionale di Istruttore di Body Building e Fitness, potranno lavorare in tutti quei centri sportivi e non, dove è prevista la figura del Tecnico sportivo. Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, i 30 allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria per l’affermazione di abitudini sane nella quotidianità carceraria, uscendo dal sedentarismo, la consapevolezza della salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione.

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Dopo 6mila chilometri, 20 Regioni e altrettante città attraversate, la Carovana dello Sport Integrato ha portato a termine la sua lunga missione d’inclusione sociale. Lunedì pomeriggio la prestigiosa Aula Giulio Cesare, abituale sede delle riunioni dell’Assemblea Capitolina, è stata la cornice dell’evento conclusivo della kermesse targata Csen. I componenti dei 4 Equipaggi si sono ritrovati in Piazza del Campidoglio, laddove la lunga avventura era partita, e sono stati accolti con grande calore dalle autorità della capitale oltre che dai vertici nazionali Csen.

Dopo l’esecuzione solenne dell’Inno di Mameli da parte della Banda della Polizia locale di Roma, la comitiva ha preso posto nella sala Giulio Cesare. E qui, a fare gli onori di casa, è stato Enrico Stefàno, vice presidente vicario dell’Assemblea Capitolina: «Siamo orgogliosi di ospitarvi. E sono emozionato, perché iniziative come questa riempiono di gioia. Come Roma Capitale siamo ben felici di condividere con voi questi momenti e di darvi tutto il supporto necessario». Breve ma sentito l’intervento del Responsabile Csen Progetti Andrea Bruni: «Non voglio togliere spazio alle relazioni degli ospiti – ha affermato – dopo aver parlato tanto nel corso della Carovana, mi armo di carta e penna per trarre spunti dalle idee da chi ci ha seguiti». Il presidente Csen Nazionale Francesco Proietti ha invece voluto mettere al centro dell’attenzione il lavoro degli operatori sul campo: «La situazione è nelle mani soprattutto dei comitati periferici, che da anni lavorano in questo settore. Siamo un Ente pieno di risorse e talvolta ce lo dimentichiamo. Queste occasioni, invece, ci consentono di stare tutti insieme e di crescere».

Dopo i primi interventi istituzionali c’è stato spazio per i grandi protagonisti dell’evento, ovvero i quattro Equipaggi, che hanno avuto modo di rivivere le emozioni del loro viaggio e di raccontare quanto la Carovana abbia permesso di realizzare un’inclusione sociale reale grazie anche al supporto degli alunni degli istituti coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro. Assieme a loro hanno preso la parola anche i rappresentanti delle istituzioni che hanno sposato l’iniziativa della Carovana dello Sport Integrato. A partire da Cinzia Nava, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, per passare poi a Sergio Cantiani, sindaco di Marsicovetere, Isabella Lettori, assessore dei Servizi sociali del comune di Brindisi, Eddy Tosi, sindaco di Vigasi, Lorenzo Lucarelli, assessore dello Sport del comune di Narni, Luca Santambrogio, sindaco di Meda e Nicola Sassu, primo cittadino di Sennori.

Il vice presidente nazionale Gianfranco Sartini ha sottolineato i notevoli traguardi raggiunti dal progetto, che ha ottenuto delle medaglie da parte del presidente della Repubblica, della Regione Emilia Romagna e della Regione Lombardia: «Dentro questa Carovana c’è un mondo strepitoso e un messaggio importantissimo che abbiamo voluto lanciare tutti assieme – ha dichiarato – il nostro intento è quello di fare rete sul sociale e sul territorio, avvicinando le persone e creando ponti».

Commoventi le parole del presidente Csen Lazio Giampiero Cantarini, che ha voluto raccontare un episodio che lo ha riguardato in prima persona: «Una mattina, su invito di Andrea Bruni, mi sono recato nel quartiere San Lorenzo di Roma, dove si teneva una manifestazione di Sport Integrato. Dopo la presentazione ufficiale ho tentato qualche approccio in campo. Poi mi si è avvicinata una bimba. Io sono una bambina disabile – ha detto – e mi pare che tu non abbia capito molto di questo gioco. Non ti preoccupare, tanto se sbagli ti applaudiamo lo stesso. L’importante è stare assieme». In quel momento ho capito cosa è l’inclusione sociale. La capitale dello sport siamo noi, e lo abbiamo mostrato a tutta l’Italia”. Henrika Zecchetti, presidente del Csen provinciale di Roma, ha poi voluto accendere un focus sulla Carta dei Valori dello Sport Integrato: «Il Comitato di Roma ha sostenuto fortemente questa nobile iniziativa che pone in primo piano l’inclusione sociale e che ha avuto un’importante cassa di risonanza nazionale. Ne approfitto per invitare tutti voi alla giornata dello sport dedicata a Mario Pappagallo, che vuole ulteriormente sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema».

Riflettori puntati, ovviamente, anche sul mondo della scuola. Nell’Aula Giulio Cesare c’è stato spazio anche per gli studenti e gli insegnanti che hanno contribuito fattivamente alla stesura della Carta dei Valori dello Sport Integrato: «I ragazzi sono stati fantastici – ha evidenziato Piera Di Nisio, insegnante dell’Istituto Tito Acerbo di Pescara – ed hanno tirato fuori tutto ciò che di bello hanno dentro. Inizialmente erano incerti e titubanti, ma poi hanno svolto un lavoro encomiabile. I ragazzi di oggi non sono aridi e non pensano solo alle tecnologie. Sono orgogliosa di loro».

Ha portato la sua preziosa testimonianza anche lo psichiatra Santo Rullo, che ha raccontato ai presenti la sua esperienza con la Nazionale Italiana dei pazienti psichiatrici, che lo scorso maggio a Roma si è laureata Campione del Mondo. Silvia Bracci, responsabile del Distretto Asl Rm 1, ha sottolineato quanto sia importante la pratica sportiva anche per la salute dei più giovani. Presente anche il mondo del pallone professionistico, con una rappresentanza dell’A.C. Chievo Verona e della Virtusvecomp (Serie C): «Stiamo imbastendo un progetto che ha a che fare con il mondo della disabilità – ha detto direttore generale Diego Campedelli – speriamo di poterlo mettere in pratica già dalla prossima stagione agonistica».

Il Vice Presidente Csen Nazionale Giuliano Clinori ha invece sottolineato il grande clima di collaborazione trovato negli istituti scolastici e delle amministrazioni locali per la diffusione dello Sport Integrato: «Questa è una rivoluzione – ha detto – tutti hanno dato la loro massima disponibilità, e solo così è stato possibile dare qualità a questo progetto. Una società che si ferma ad aspettare chi vive una situazione di disagio ci dà fiducia per il futuro. L’Ufficio Progetti Csen ha lanciato un messaggio importante all’Italia intera».

Tra le Regioni che hanno sviluppato meglio il Football Integrato c’è senz’altro la Sardegna, rappresentata nell’Aula Giulio Cesare dal presidente Francesco Corgiolu: «Siamo riusciti a organizzare due campionati regionali e questo grazie alla Regione Sardegna, che su nostra proposta ha finanziato un progetto che per due anni che ha coinvolto circa 140 atleti – ha spiegato – il grosso del lavoro, però, è stato fatto dagli educatori del territorio. Non è finita qui: dal 23 al 29 settembre, a Stintino, si terrà il Campus del Football Integrato. Ciò significa che mentre qualcuno chiede, l’Ente è già avanti e sta pianificando».

C’è stato anche l’intervento, breve ma sentito, di Andrea Borney, considerato il padre del Football Integrato: «Questo è sogno – ha detto – la Carovana rappresenta il successo di chi crede nello sport come strumento di crescita della persona».

La chiosa finale è stata affidata ancora al presidente Francesco Proietti: «Faremo il massimo per dar seguito ai progetti sullo Sport Integrato, anche se il momento è incerto sotto il profilo della politica sportiva. Ad ogni modo faremo tutto ciò che è possibile usando tutte le nostre forze. Stiamo chiedendo al Coni l’inquadramento delle attività di Sport Integrato. Oggi ci ringraziate, ma non abbiamo nessun merito. Stiamo semplicemente assecondando la vostra passione e il vostro entusiasmo».

Martedì mattina, negli impianti sportivi del Centro Italiano Paralimpico si è tenuta un’ulteriore festa di sport, con i quattro Equipaggi che si sono sfidati in un quadrangolare disputato su due campi. E’ stata, ovviamente, l’occasione per salutarsi con allegria e spiensieratezza, anche se non sono mancati interventi toccanti e spunti di riflessione. A partire da quelli offerti dal Sottosegretario di Stato Vincenzo Zoccano, che ha raccolto il libro delle sottoscrizioni alla Carta dei Valori dello Sport Integrato (giunto a 1400 firme) e ha preso l’impegno di incontrare il responsabile del progetto al fine di pianificarne la continuità: «L’Italia è il paese delle idee, dei cervelli, ma anche del cuore – ha sottolineato – può insegnare tanto al mondo intero e quello che sta facendo Csen è emblematico, perché rivela l’alto valore sociale che riveste lo Sport Integrato. Mi piace veder esibire la disabilità, perché non è una malattia ma solo condizione. Mi ha colpito la meccanica di assegnazione del ruolo, perché si basa sulle abilità. Si tratta di un esempio che tutti dovrebbero cogliere. Sono le abilità residue che ci rendono uomini e donne dignitosi all’interno di un Paese civile. Dove vive meglio una persona con disabilità viviamo meglio tutti». A cimentarsi in pantaloncini e maglietta all’interno del quadrangolare anche l’assessore dello Sport del comune di Roma Daniele Frongia: «Sono molto contento della presenza del Sottosegretario – ha esordito – ringrazio e faccio i complimenti a Csen per aver costruito un progetto importante per chi è portatore di disabilità, ma anche per i normodotati. Ricordiamoci che senza una crescita culturale da parte di tutti non si arriva da nessuna parte».

A far calare il sipario sulla Carovana dello Sport Integrato le parole del Responsabile Ufficio Progetti Andrea Bruni: «Quando tanta bella gente si incontra non è facile capire dove si andrà a finire – ha detto – il progetto è finito, e ora siamo su una grande piazza. C’è chi terrà emozioni e ricordi per sé e chi continuerà a condividere. Noi siamo tra questi ultimi. Sono molto fiducioso sul futuro di questa pratica sportiva».

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E’ ripartito dalla Sardegna il grande viaggio della Carovana dello Sport Integrato. Dopo la pausa per le festività pasquali l’Equipaggio 4 si è ritrovato a Sennori (hinterland di Sassari) per iniziare il percorso che consegnerà materialmente la Carta dei Valori dello Sport Integrato alle più alte cariche dello Stato nell’evento di chiusura del prossimo 14 maggio a Roma.

La tappa isolana è stata organizzata di tutto punto dal Csen Sardegna presieduto da Francesco Corgiolu, che ha sottolineato quanto l’Isola sia stata capace di comprendere in anticipo le grandi potenzialità del Football Integrato, ospitando ben due tornei regionali e, addirittura, un campionato europeo: «Organizzare non è mai semplice, ma qui in Sardegna sono bastate poche telefonate – ha raccontato – merito della grande volontà mostrata dal comune di Sennori e dalla dirigente scolastica dell’Istituto Galilei di Macomer. L’esperienza nell’organizzazione dei campionati regionali ci ha dato tanto. La Sardegna è pienamente dentro il progetto Carovana, considerato che 3 dei 4 equipaggi sono stati composti da atleti sardi. A questo proposito mi preme sottolineare il grande delle associazioni affiliate Csen in Sardegna. Desidero infine ringraziare l’onorevole Roberto Desini, che è stato tra i primi artefici di questo lavoro».

Al suo arrivo la Carovana è stata accolta dai canti del coro delle voci bianche di Sennori (che hanno proposto due brani inediti coordinati dal maestro Giuseppe Ruiu) e, ovviamente, dalle istituzioni locali. «Siamo onorati di poter ospitare questo grande evento – ha spiegato il sindaco Nicola Sassu – perché porta con sé i grandi valori dell’inclusione sociale. Siamo già stati nel 2017 città europea del Football Integrato e puntiamo alla conferma. Tutto ciò è stato possibile grazie alla forte sinergia con Csen Sardegna e con il presidente Corgiolu». Concetti, questi, rafforzati dall’assessore dello Sport Tore Piredda: «Il Football Integrato sta avendo dei risultati grandiosi e ci sta insegnando che tutti possono giocare assieme senza distinzioni – ha dichiarato – spero di poter accogliere la Carovana anche il prossimo anno, e mi auguro che la permanenza degli atleti nel nostro paese sia piacevole». Presente anche l’assessore della Cultura Elena Cornalis: «Per il terzo anno nel nostro paese è protagonista il Football Integrato – dichiara – ringrazio i vertici Csen regionali perché credono tantissimo nei valori dello sport integrato. E’ bellissimo osservare quanto in campo si realizzi davvero una forte integrazione».

A “presentare” la spedizione, come sempre, il Responsabile Nazionale Ufficio Progetti Csen Andrea Bruni: «Non abbiamo ancora imparato il sardo, ma qui ci sentiamo a casa – ha esordito – Sennori ci sorprende sempre. Il coro delle voci bianche è coerente rispetto alla carica emotiva della Carovana. Lo sport è un gioco, ma stiamo cercando di declinarlo in modo tale che sia qualcosa di più. Siamo in un territorio che rappresenta un riferimento per le altre regioni e lavoriamo a una legge quadro su questo tipo di attività. In questi giorni, assieme al presidente Corgiolu, abbiamo ragionato sulla possibilità di costruire in Sardegna un camp estivo sul Football Integrato».

Una delle anime della tappa di Sennori sono stati i ragazzi dell’Istituto Galilei di Macomer, protagonisti dell’alternanza scuola-lavoro sotto la guida del dirigente scolastico Gavina Cappai: «La scuola è schierata dalla parte di chi affronta con qualche difficoltà la vita tutti i giorni – ha detto – investire nei giovani vuol dire cambiare la società. Ogni classe che accoglie uno studente diversamente abile cresce in modo diverso, perché impara a sostenere e ad avere una coscienza più matura. I ragazzi hanno mostrato grande disponibilità. Lo sport è un cemento che può avvicinare studenti normodotati e portatori di disabilità».

Importante anche l’intervento di Miloud Benamed, coordinatore quarto equipaggio: «Nel 2013, quando è nato il Football Integrato, non ci saremmo mai immaginati di arrivare a questo punto – ha sottolineato – l’obiettivo dello sport integrato è quello di realizzare l’inclusione, facendo in modo che non ci siano parti di società marginalizzate. Aprirsi al mondo della scuola è decisivo e rappresenta la base dalla quale partire in modo che un domani lo sport integrato rappresenti la normalità».

A chiudere il quadro degli interventi Marco Pecciarolo, consigliere Fisdir, che ha portato i saluti del presidente Marco Borzacchini: «La nostra federazione accoglie circa diecimila atleti che vivono un’attività sportiva normalizzata a tutti gli effetti. Il mondo paralimpico ha sposato in pieno Carovana dello Sport Integrato. Il presidente Pancalli sostiene che attività paralimpica costituisca buona parte di welfare italiano, e credo che abbia pienamente ragione».

Sabato mattina, nella palestra comunale di Sennori, gli atleti dell’Equipaggio 4 sono scesi in campo per una nuova, coinvolgente gara di Football Integrato. A prevalere, nella sfida tra Rossi e Blu, sono stati questi ultimi con il risultato di 9-8. Decisiva la prestazione di Fabrizio, giocatore di ruolo 2 particolarmente prolifico in occasione dei rigori sulle porte laterali.

A margine della gara l’Equipaggio ha potuto godere di un piacevole tour enogastronomico tra le prelibatezze offerte dal Nord Sardegna, con il torrone, in particolare, a farla da padrone.

In serata invece la delegazione sarda del settore Football Integrato si è riunita con il responsabile nazionale progetti CSEN Andrea Bruni nella sala consiliare del comune di Sennori per gettare le basi operative del primo campus estivo di sport integrato che si svolgerà a Stintino dal 23 al 29 settembre prossimo.

Subito dopo la visita nel paese l’Equipaggio 4 si è rimesso in marcia verso Porto Torres, dove si è imbarcato con destinazione Genova. La prossima tappa della Carovana si svolgerà, infatti, a Quiliano (provincia di Savona), dove già si preannuncia una nuova festa in nome dello sport integrato.

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La Carovana dello Sport Integrato, progetto realizzato dal CSEN e premiato con la medaglia del Presidente della Repubblica, fa tappa a Sennori, unico appuntamento in Sardegna il 3 e 4 maggio. L’iniziativa, nata per far conoscere in modo nuovo il mondo della disabilità, del volontariato e dello sport, uniti in nome dell’integrazione sociale, è partita a marzo per toccare tutte le venti regioni italiane, con il coinvolgimento di diversi enti locali e dei ragazzi delle scuole, con i quali è stata creata la “Carta dei valori dello Sport Integrato”.

La tappa sarda, promossa dal Csen Sardegna del presidente Francesco Corgiolu, con il pieno supporto del comune di Sennori, vedrà protagonisti gli atleti delle squadre di Roma e di Oristano uniti in uno dei quattro equipaggi che stanno percorrendo in lungo e largo l’Italia. Anche a Sennori, come in tutte le altre tappe della Carovana, la manifestazione si svilupperà con tre appuntamenti: l’accoglienza dell’equipaggio, un momento dimostrativo di Football integrato, e un evento formativo e divulgativo sullo sport integrato e sulla Carta dei valori dello Sport Integrato. Tutti gli eventi saranno trasmessi in streaming dal canale Directa Sport, con ampi approfondimenti e interviste ai protagonisti. Dopo Sennori, la Carovana proseguirà il suo percorso per il Paese, che si concluderà con una manifestazione nazionale che in programma a Roma il 13 e 14 maggio.

 

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Sabato 13 aprile, alle ore 20.45, il Teatro Centrale di piazza Roma ospiterà il decimo e ultimo appuntamento della rassegna di prosa e danza 2019 curata dal Cedac e dal Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna, con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia.

Sul palco i grandi misteri della vita e della morte raccontati nella commedia “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, con Assunta Piras, Carla Calabrò, Francesco Corgiolu, Loredana Marzeddu e la regia di Dario Siddi.

Lo spettacolo di Luigi Lunari propone una situazione che, nella sua paradossale evoluzione, trascina la industriale Tremarchi, il professor Sapponaro e la poliziotta Bigongiari verso un orizzonte forse più grande di loro.

I tre ignari personaggi non si conoscono e sono tanto diversi, ma, per una serie di misteriose circostanze, dovranno trascorrere un’intera notte insieme in cui accadono strani avvenimenti, se non addirittura dei veri e propri miracoli.

Tra battute, frecciate, lezioni di filosofia, barzellette e riflessioni esistenziali, i tre personaggi si barcamenano sulla loro altalena fino all’entrata in scena di una misteriosa, quanto inaspettata, presenza femminile.