22 December, 2024
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Si è chiusa con un bilancio positivo, domenica sera (8 dicembre) a Sant’Antioco, la ventesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio organizzato nella cittadina del Sud Sardegna dal Circolo del Cinema “Immagini” con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Bilancio positivo per la risposta da parte del pubblico e dei registi presenti o che si sono collegati durante le proiezioni, e per la qualità dei cortometraggi proposti nelle varie sezioni in cui si articola il festival.

Soddisfacente anche la partecipazione delle scuole alle proiezioni e ai laboratori, come quello di analisi e critica cinematografica dedicato agli studenti delle superiori sotto la guida del critico Enrico Azzano per formare la Giuria Giovani con il compito di valutare i cortometraggi della sezione Intrinas, la vetrina ai cortometraggi degli autori sardi, e decretarne il vincitore: la scelta è ricaduta su “S’ozzastru”, film d’animazione di Carolina Melis, «per l’ottimo lavoro svolto nella rappresentazione delle immagini, per l’efficacia comunicativa che coinvolge tutte le fasce d’età, per le scelte musicali», si legge nella motivazione, «e, soprattutto, per i temi affrontati, come quello della salvaguardia dell’ambiente, che coinvolgono non solo la Sardegna, ma anche tante altre parti del mondo».

Sabato scorso, oltre al premio a “S’ozzastru”, la Giuria Giovani ha riconosciuto una menzione speciale a un altro dei sette film brevi della sezione Intrinas, “L’occhio di San Salvatore”, diretto da Roberta D’Aprile, «per i messaggi trasmessi e gli argomenti importanti che riteniamo andrebbero trattati più spesso, che sono stati ben affrontati grazie anche alla regia, lo stile artistico e le musiche scelte».

L’indomani (domenica) è spettata invece a un’altra giuria di giovani, quella composta dagli studenti universitari iscritti a Critica il corto, il laboratorio formativo online curato da Francesco Crispino, la responsabilità di assegnare il premio al miglior cortometraggio di Intrecci mediterranei, la sezione “cardine” del festival: ventitré i film brevi di una quindicina di paesi del bacino mediterraneo che sono stati proposti nell’arco di tre serate. Ad aggiudicarsi il premio è stato “The Watchman” (Italia/Francia, 2024, 26′), di Ali Cherri, artista visivo e regista libanese di base a Parigi, «per la capacità di raccontare l’estenuante attesa e la follia che caratterizza gli scenari di guerra, con un focus su una zona del mondo poco rappresentata nel panorama audiovisivo contemporaneo, per la cura e la ricerca del dettaglio nella messa in scena accompagnata da una notevole maturità registica e da una solida base narrativa».

Sempre domenica sera, insieme al Premio Intrecci Mediterranei, la Giuria Giovani – Critica il corto ha tributato altri due riconoscimenti: la menzione speciale per la miglior regia è andata al portoghese Basil Da Cunha per il suo corto “2720” (Portogallo/Svizzera, 2023, 25′) «per una scelta registica matura e consapevole sotto ogni aspetto produttivo, che grazie a sinuosi piani sequenza riesce a immergere lo spettatore nelle strade e nei vicoli labirintici di un quartiere povero di una Lisbona meno conosciuta», ma anche «per aver affrontato un tema urgente e attuale attraverso una narrazione diretta ma efficace, che con un approccio quasi documentaristico racconta le vite e le dinamiche di una comunità vivace, quotidianamente minacciata dalla violenza, arrivando dritto al cuore di chi guarda e ascolta».

Il francese Marcel Mrejen si è aggiudicato invece la menzione d’onore Gran Premio della Giuria per “Memories of an Unborn Sun” (Algeria/Francia, 2024, 23′) con questa motivazione: “Partendo da storie di voci narranti che esplorano una realtà poco conosciuta, uscendo dagli stilemi classici del documentario e distinguendosi per la tecnica nella ripresa di campi lunghi e lunghissimi in movimento, di straordinaria potenza estetica ed espressiva, dove l’uomo occupa poco spazio in un universo per lui troppo vasto, il corto si trasforma in una narrazione universale ed esistenziale, affrontando varie tematiche e aprendo a molteplici interpretazioni”.

Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei si conferma, così, nel territorio come luogo di formazione del pubblico, specie dei più giovani, e come una vetrina per i film brevi europei e mediterranei autorevole e in crescita. «La ventesima edizione del festival è stata ricca di contenuti, di ospiti ma soprattutto di cortometraggi di alto livello che hanno riscontrato il gradimento e l’interesse del pubblico presente in salacommenta il presidente del Circolo del cinema Immagini Luciano Cauli -. Da segnalare la partecipazione delle scuole con i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte alle attività laboratoriali e alle proiezioni a loro dedicate. Infine, una menzione va alla chiusura del festival con l’opera prima “I diari di mio padre” del regista bosniaco Ado Hasanovic, proiettato per la prima volta in Sardegna».

 

Ultimi impegni, domenica 8 dicembre, a Sant’Antioco, per la ventesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio organizzato dal Circolo del Cinema “Immagini” (FICC), in corso da giovedì nella cittadina del sud Sardegna. Due gli appuntamenti in programma nella sala Consiliare del Comune, come sempre con ingresso gratuito: si comincia alle 16.30 con la proclamazione e premiazione del migliore cortometraggio della sezione cardine del festival, Intrecci Mediterranei, la vetrina dei cortometraggi dell’area Mediterranea; il compito di assegnare il riconoscimento spetterà alla giuria composta dagli studenti universitari iscritti a Critica il corto – Giuria Giovani, il laboratorio formativo online di analisi e critica cinematografica curato da Francesco Crispino.
A seguire, alle 18.00, si proietta I diari di mio padre (Italia/Francia, 2024, 93′), il primo lungometraggio documentario del regista bosniaco Ado Hasanović (che con Dolores Calabrò condivide la direzione artistica del festival), reduce dal recente premio Miglior coproduzione euromediterranea Opera Prima e Seconda in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ricevuto al trentesimo MedFilm Festival. Prodotto nel 2024, il film si snoda tra le immagini registrate con una videocamera e le pagine dei diari tenuti dal padre del regista, Bekir Hasanović, nei giorni della guerra in Bosnia ed Erzegovina del 1992-1995. Nel suo documentario, Ado Hasanović – che sarà presente alla proiezione – parte da questi materiali per ricostruire, insieme alla madre Fatima, la figura paterna e per riuscire finalmente a sapere come ha fatto a sopravvivere al genocidio di Srebrenica e alla Marcia della Morte, un cammino di cento chilometri nei boschi che è stato percorso nel luglio del 1995 da quindicimila musulmani bosniaci per sfuggire alle forze serbo-bosniache.

 

Venti candeline per Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival cinematografico organizzato a Sant’Antioco dal Circolo del Cinema “Immagini” (FICC) con la direzione artistica del regista bosniaco Ado Hasanovic e Dolores Calabrò: da giovedì 5 a domenica 8 dicembre, terrà banco nella cittadina costiera del Sulcis l’appuntamento focalizzato sul cinema breve dell’area mediterranea; un appuntamento che si rinnova dal 2005.

Il palinsesto della 20ª edizione del festival sardo si articola come di consueto in varie sezioni tematiche spaziando tra i generi e proponendo in visione, nello spazio dell’Aula Consiliare del Comune, quarantacinque cortometraggi (in lingua originale, con sottotitoli in italiano e in inglese) di produzione nazionale e internazionale. Fulcro di Passaggi d’Autore è naturalmente la sezione Intrecci mediterranei, che nell’arco di tre serate passerà in rassegna ventitré film brevi di una quindicina di paesi del bacino mediterraneo. Si rinnova poi la collaborazione con il Sarajevo Film Festival (SFF) e il francese Festival du court métrage de Clermont-Ferrand con una selezione dei cortometraggi presentati nelle rispettive edizioni di quest’anno che verranno proiettati nel corso di due distinte serate. Immancabile anche lo sguardo sulla produzione sarda con Intrinas, la vetrina che il festival dedica ai registi isolani. Altri eventi usuali di Passaggi d’Autore il focus sui videoclip musicali curato da Bruno Di Marino, il laboratorio di analisi e critica cinematografica di Francesco Crispino e Enrico Azzano, le proiezioni riservate alle scuole. E, a suggello della quattro giorni a Sant’Antioco, la presentazione di I diari di mio padre, il primo lungometraggio del regista e direttore artistico Ado Hasanović premiato pochi giorni fa al trentesimo MedFilm Festival che si è tenuto a Roma.

 

La diciannovesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio dei Paesi del Mediterraneo, ha i suoi vincitori: il premio per il miglior film breve della sezione Intrecci mediterranei è andato ad “Aqueronte” (Spagna, 2023, 27′), di Manuel Muñoz Rivas, mentre Antonio Maciocco (2023, 24′), con “Il binario morto”, si è aggiudicato il riconoscimento nella sezione del festival dedicata alla cinematografia sarda, Intrinas.
I due premi, insieme alla menzione speciale per il cortometraggio “Wa thakarina wa unthana” (Giordania, 2023, 11′), del regista giordano Ahmad Alyaseer, sono stati assegnati dalle due Giurie Giovani del festival giovedì scorso (7 dicembre), nell’ultima delle sei intense giornate di proiezioni, incontri e altri appuntamenti organizzate a Sant’Antioco (Sud Sardegna) dal Circolo del cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović.
La giuria formata dagli studenti universitari guidati dal critico cinematografico Francesco Crispino ha scelto di premiare il regista spagnolo Manuel Muñoz Rivas (che ha inviato per la cerimonia un messaggio videoregistrato) e il suo “Aqueronte”, in cui racconta il viaggio in traghetto di un gruppo di passeggeri da una sponda all’altra di un fiume, “per la capacità di creare un’ambientazione visiva e sonora originale, onirica e altamente simbolica, in cui attraverso la figura mitologica del traghettatore degli inferi, vita e morte si confondono in un viaggio in battello che diventa metafora della condizione umana come luogo di passaggio. Attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi espressivi della finzione cinematografica, il film dilata spazio e tempo ricreando un luogo in cui sguardi riflessi, luci soffuse e rumori lontani, voci fuori campo e discorsi spezzati accumulano bambini, adulti e anziani in un viaggio attraverso il nulla”.
“Il binario morto”, di Antonio Maciocco, racconta invece di Tommaso, che dopo aver perso il lavoro rientra in Sardegna e, disperato, decide di farla finita sdraiandosi sulle rotaie della ferrovia. Si tratta però di un binario morto, l’ennesima linea soppressa. La Giuria Giovani degli studenti delle superiori, guidata dal critico cinematografico Enrico Azzano, ha premiato il cortometraggio perché, recita la motivazione, «tratta un tema così delicato come il suicido in una chiave più leggera ma emotivamente coinvolgente, sottolineando che il ritorno ad una quotidianità più umana possa favorire una svolta individuale». La giuria ha anche voluto premiare il film di Maciocco «per la capacità del regista di valorizzare i paesaggi e la tradizione sarda».

 

Giunge ai titoli di coda, a Sant’Antioco, la 19ª edizione di “Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei”. Partito sabato scorso, il festival dei cortometraggi dei Paesi del Mediterraneo organizzato dal Circolo del Cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista Ado Hasanović, si chiude domani (giovedì 7 dicembre) con un’ultima giornata densa di appuntamenti, tra iniziative per le scuole, cinema e musica.
Il via è alle 9.00 del mattino nell’aula consiliare del Comune, sede di tutte le proiezioni, con la presentazione dei lavori realizzati nel corso del laboratorio La poetica degli oggetti tenuto dalla regista di animazione Michela Anedda e da Cristina Piccinini di Schermi e Lavagne della Cineteca di Bologna, con gli studenti della scuola primaria dell’I.G. Sant’Antioco-Calasetta: una sperimentazione di animazione in stop motion in cui gli oggetti abbandonano il loro uso quotidiano e prendono vita seguendo tutte le fasi di realizzazione di un vero e proprio cartone animato a passo uno.
Nella prima parte delle attività pomeridiane, con inizio alle 16.30, verranno annunciati i film vincitori dei premi al miglior cortometraggio. Due i riconoscimenti: il primo, per la sezione Intrecci Mediterrani – filo rosso del festival – viene assegnato da una giuria di studenti universitari coordinata da Francesco Crispino. Il secondo è per la sezione dedicata alla cinematografia breve isolana, Intrinas, ed è assegnato da una giuria di studenti delle scuole superiori, coordinata da Enrico Azzano. Le giurie si sono formate nell’ambito dai laboratori di critica radiofonica curato da Claudio De Pasqualis con la collaborazione dell’emittente cagliaritana Unica Radio.
Alle 18.00 secondo appuntamento con la sezione del festival Opera Prima. Dopo Alain Parroni, protagonista domenica scorsa (3 dicembre) con il suo film “Una sterminata domenica”sarà la volta del regista, scrittore, fotografo e videoartista Tommaso Santambrogio con il suo lungometraggio d’esordio “Gli Oceani sono i veri Continenti” (Italia, 2023, 118′), film d’apertura delle Giornate degli Autori 2023 all’interno della mostra del cinema di Venezia: una coproduzione italo-cubana sviluppata dal cortometraggio omonimo dello stesso Santambrogio, già presentato alla Settimana della Critica nel 2019. Sullo sfondo di una Cuba decadente e in un bianco e nero lacerato dalla pioggia caraibica, i giovani Alex e Edith, l’anziana Milagros e i bambini Frank e Alain, vivono la loro vita, fatta di piccoli gesti quotidiani, racconti del passato e sogni di futuro. Nel contesto di San Antonio De Los Baños, paesino dell’entroterra dove il tempo sembra essersi fermato, si sviluppano le rispettive narrazioni e i loro mondi; in un affresco di contemporaneità che prende vita tramite la memoria dei personaggi aleggia però lo spettro della separazione.
Come da tradizione, anche questa diciannovesima edizione di Passaggi d’Autore si chiude in musica con una produzione originale affidata alla cura di Emanuele Contis e ispirata al paese cui è dedicato il focus del festival: quest’anno è dunque la volta della Turchia. Per dare forma al progetto, il sassofonista e compositore sardo ha riunito intorno a sé, sotto l’insegna del Mediterranean Ensemble, un’assortita pattuglia di musicisti isolani di esperienza e professionalità – Stefania Secci Rosa alla voce, Fabrizio Lai alle chitarre, Mauro Sigura all’oud, Fabio Useli al basso e Antonio Pinna alle percussioni – impreziosita dalla presenza del polistrumentista curdo Mübin Dünen: classe 1977, sulle scene dall’età di vent’anni, il musicista nativo di Silvan, nell’Anatolia sudorientale, ha approfondito la conoscenza di nuovi strumenti tradizionali e contemporanei: oltre al nay e alla propria voce, utilizza regolarmente il santur (cimbalon), la cura, il tanbur (violoncello turco) e percussioni, su cui ha sviluppato uno stile personale sia nell’esecuzione che nella composizione, influenzata dai molteplici incontri con artisti europei e asiatici.

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Entra nel vivo, a Sant’Antioco, la diciannovesima edizione di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio dei Paesi del Mediterraneo organizzato dal Circolo del Cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović, in programma fino a giovedì 7. Domani (domenica 3) la seconda giornata si apre alle 11.00 con il primo appuntamento della serie Passeggiando con gli autori, in agenda anche le mattine successive alla stessa ora: attraverso la pagina Facebook e il canale YouTube di Passaggi d’Autore si potrà seguire l’attrice Marta Bulgherini, conduttrice del festival, impegnata a conversare in streaming da una località o un luogo caratteristico di Sant’Antioco ogni volta diverso con alcuni degli ospiti del festival collegati dai rispettivi Paesi. Si comincia con la regista algerina Amira Louadah e il giordano Ahmad Alyaseer, in cartellone con i rispettivi cortometraggi, “L’Arche” e “Wa thakarina wa unthana”.
Alle 16.30 apre i battenti l’Aula consiliare del Comune per una lunga e densa serie di proiezioni. Si comincia con il primo dei due omaggi che Passaggi d’Autore dedica ad Anna Magnani a cinquant’anni dalla scomparsa della grande attrice romana: in visione “Una voce umana”, episodio dal film 1948 “L’Amore“, di Roberto Rossellini; mercoledì (sempre alle 16.30) sarà invece la volta di “Anna Magnani”, diretto da Luchino Visconti, tratto dal film collettivo “Siamo donne”, del 1953. Introduce, in entrambe le occasioni, lo sceneggiatore, scrittore, filmmaker, formatore e critico cinematografico Francesco Crispino.
Alle 17.00 parte il secondo blocco di cortometraggi di Intrecci mediterranei, la sezione più emblematica e corposa del festival che propone, nell’arco di quattro pomeriggi, una selezione di cortometraggi prodotti negli ultimi due anni nell’area del Mare Nostrum. In programma domani (domenica) “Wa thakarina wa unthana”, di Ahmad Alyaseer (Giordania, 2023, 11′), “Et si le soleil plongeait dans l’océan de nues”, di Wissam Charaf (Francia/Libano, 2023, 20′), “Ayyur”, di Zineb Wakrim (Marocco, 2023, 11′) e “Dive” (Italia, 2023, 12′), di Aldo Iuliano, che interverrà alla proiezione insieme ai registi di altri due corti: Mathieu Volpe con “Eldorado” (Italia/Belgio, 2023, 19′) e, in collegamento video, Fatima Kaci, che firma invece “La voix des autres” (Italia, 2023, 30′).
In serata, per la sezione del festival Opera Prima, il regista Alain Parroni, con l’art director Flaminia Gentili, presenta alle 21.30 il suo lungometraggio d’esordio, “Una sterminata domenica” (Italia/Germania/Irlanda, 2023, 110′), vincitore del Premio Speciale della Giuria a Venezia Orizzonti dell’ottantesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: protagonisti tre giovanissimi, Alex, Brenda e Kevin, sempre connessi tra loro, che ronzano tra la campagna del litorale romano, dove vivono, e la città eterna, tentando di resistere a modo proprio all’inesorabile avanzare del tempo e del caldo.

       

Ai blocchi di partenza a Sant’Antioco “Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei”, il festival del cortometraggio dei Paesi del Mediterraneo organizzato dal Circolo del Cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Sabato 2 dicembre prende il via la diciannovesima edizione, in programma fino a giovedì 7 nel consueto spazio dell’Aula consiliare del Comune (in piazzetta Efisio Piria), con la visione dei primi sei film brevi di Intrecci mediterranei, sezione emblematica e più corposa del festival, che nell’arco di quattro giornate proporrà ventiquattro cortometraggi prodotti negli ultime due anni e premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali; anche quest’anno saranno in lizza a Passaggi d’Autore per il riconoscimento che verrà assegnato dalla Giuria Giovani formata da studenti universitari e coordinata dal critico cinematografico Francesco Crispino.

A Sant’Antioco l’appuntamento con Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival del cortometraggio, quest’anno alla diciannovesima edizione, organizzato dal Circolo del Cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Da sabato 2 a giovedì 7 dicembre, la cittadina sulcitana ospita sei giornate all’insegna del cinema breve dei Paesi del Mediterraneo, con visioni di film di recente uscita e vario genere (fiction, animazione, documentario, sperimentale) nel consueto spazio dell’Aula Consiliare del Comune, e vari altri eventi in agenda.
Oltre alle proiezioni della sezione Intrecci mediterranei, con una corposa rassegna dei migliori cortometraggi prodotti nell’area del Mare Nostrum negli ultimi due anni, Passaggi d’Autore si snoda attraverso le sue articolazioni abituali: il focus dedicato a un Paese ogni anno diverso stavolta è sulla Turchia; Intrinas propone invece alcuni tra i migliori corti di autori sardi; ritornano anche l’approfondimento sui videoclip musicali curato da Bruno Di Marino, la sezione dedicata alle tematiche ambientali e la consueta scelta di opere presentate quest’anno ai festival di Clermont-Ferrand e Sarajevo, che ribadiscono così la loro collaborazione con Passaggi d’Autore; e non mancheranno nemmeno in questa edizione le passeggiate dell’attrice Marta Bulgherini nei luoghi notevoli di Sant’Antioco collegata in live streaming con gli ospiti del festival, i laboratori di critica radiofonica tenuti da Claudio De Pasqualis e Francesco Crispino con la collaborazione di Unica Radio, varie iniziative dedicate alle scuole e l’immancabile concerto a chiusura del festival con un progetto ad hoc ideato e diretto dal sassofonista e compositore sardo Emanuele Contis, quest’anno nel segno della Turchia. Originali, invece, di questa edizione del festival, sono un omaggio ad Anna Magnani nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, con due episodi di altrettanti film di Rossellini e Visconti, e i lungometraggi d’esordio di Tommaso Santambrogio e di Alain Parroni, presentati lo scorso settembre al Festival del Cinema di Venezia.

 

Sesta e ultima giornata, a Sant’Antioco, per Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei, il festival dei cortometraggi del Mediterraneo organizzato dal Circolo del Cinema “Immagini” con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. Partita sabato scorso, la sei giorni dedicata al cinema breve nella cittadina costiera del Sud Sardegna giunge domani (giovedì 8) all’approdo della sua diciottesima edizione.
Si comincia alle 16.30, nell’Aula Consiliare del Comune, con la proclamazione dei vincitori dei due Premi Giuria Giovani assegnati ai migliori film brevi delle sezioni Intrecci Mediterranei e Intrinas dagli studenti universitari e delle scuole superiori del territorio che hanno partecipato ai laboratori di critica radiofonica e di formazione Giuria Giovani curati da Claudio De Pasqualis e da Francesco Crispino in collaborazione con Unica Radio. Nel corso dell’appuntamento sarà proiettato “L’Ulisse”, un documentario di dieci minuti realizzato da Marta Massa e Patrik Varsi sull’artista di Sant’Antioco Antonio Cauli, autore delle sculture che andranno in premio ai vincitori.
Alle 18.00, in prima visione per la Sardegna, è in programma la proiezione di “Margini” (Italia, 2022, 91′), il film di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti – co-sceneggiatore e attore protagonista, presente alla proiezione – che ha ricevuto il premio del pubblico alla Settimana Internazionale della Critica della settantanovesima Mostra del Cinema di Venezia. Il lungometraggio trasporta lo spettatore a Grosseto nel 2008: al centro del racconto tre giovani membri di un gruppo punk che, stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese di una famosa band americana, i Defense. Il concerto viene però annullato, ma i tre non si danno per vinti: se non possono andare a Bologna a suonare con i Defense, allora saranno i Defense a venire a Grosseto. ll piano, però, si rivela più difficile del previsto: i paradossi della vita di provincia trasformano ogni dettaglio in un problema insormontabile, mettendo in discussione la riuscita dell’impresa ma soprattutto ciò a cui i tre tengono di più: la loro amicizia.
E proprio la musica è la protagonista assoluta dell’ultimo evento in programma: alle 21.30, nella sala del ristorante Da Achille presso l’albergo Moderno (in via Nazionale, 82), ritornano gli Intrecci musicali, l’appuntamento ormai consueto di Passaggi d’Autore che suggellerà anche questa edizione; diretto dal sassofonista e compositore (nonché direttore musicale del festival) Emanuele Contis, il progetto propone stavolta una collaborazione con la Francia: ad essere ospitata è, infatti, un’intera band transalpina, Levita, con la cantante di origine lituana Vita Levina, Arthur Links alla chitarra, il contrabbassista sardo (ma da anni a Parigi) Maurizio Congiu, e Bruno Marmey alla batteria, affiancati per l’occasione dallo stesso Emanuele Contis al sassofono ed alla cura degli arrangiamenti; un concerto che si annuncia come un viaggio immaginario tra i vicoli di Parigi, e per questo ricco di contaminazioni e generi diversi, tra jazz, manouche e musica popolare, spaziando dagli omaggi alle più belle chansons francaises di Georges Brassens, Henri Salvador ed Edith Piaf, al sound più nostalgico dei Noir Désir, passando per Mayra Andrade, Tété e tanti altri, non senza alcuni brani originali di Levita. Un concerto dal sound rotondo ed avvolgente, portato in scena da musicisti di livello internazionale.