26 April, 2025
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Sant’Antioco sempre più a misura di ciclista: con la posa della cartellonistica, comprendente 18 totem informativi e 180 pali di segnalazione percorsi, si conclude una parte fondamentale della realizzazione del progetto “Sant’Antioco Bike Island” che, finanziato dal Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, mira a fare dell’isola un luogo sicuro, facilmente accessibile ed esplorabile dai cicloturisti. Dopo le colonnine degli attrezzi e quelle di ricarica per le e-bike piazzate in punti strategici del territorio, sia urbano che, soprattutto, extraurbano, arrivano anche i cartelli informativi che segnalano i vari percorsi presenti nel territorio isolano, suddivisi per livello di difficoltà. Adesso, dunque, l’ambizioso progetto di aprire, segnalare e rendere fruibili alcuni tracciati, è finalmente realtà.

Oltre ai 18 totem illustrativi nei quali vengono indicati gli itinerari e date le informazioni necessarie per accedervi in sicurezza, sono stati posizionati 180 pali in legno lungo i tre tragitti individuati all’interno dell’isola di Sant’Antioco, suddivisi in base al livello di difficoltà: “Principiante”, “Cicloamatore”, “Esperto”, a ciascuno dei quali è legato un colore. I pali indicano la strada del percorso da seguire in base alle proprie attitudini. Nella mappa degli itinerari corredata da dettagliata legenda, è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per i cicloturisti che si spingono alla scoperta della nostra isola. Compresi i QR code che rimandano al sito https://www.santantiocobikeisland.it/ che funge da infallibile guida sia per turisti, sia per i “locali” che desiderano scoprire l’isola a bordo di una bicicletta.

«Nell’isola esistono molteplici percorsi che intendiamo rendere fruibili così come abbiamo fatto con i primi trecommenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garauma siamo orgogliosi di essere già riusciti a dotare il nostro territorio di un servizio indispensabile, capace di attrarre, dando risposte concrete, il segmento del cicloturismo che i numeri danno costantemente in crescita. Questa è un’infrastruttura che si somma a tutti i servizi per i ciclisti sparsi per l’isola, dalle colonnine di ricarica elettriche per le e-bike, agli strumenti degli attrezzi per le riparazioni e le piccole manutenzioni. Sant’Antioco, con questo programma, è sempre più a portata di turista e di cicloturista. Mi preme ringraziare la ASD I due leoni per il supporto costante nella tracciatura dei percorsi e, più in generale, per avere sempre creduto in questo progetto. Infine, così come abbiamo chiesto rispetto per le altre infrastrutture posizionate a suo tempo, rinnoviamo l’invito ad avere cura anche dei totem e dei pali in legno sparsi nel territorio e senza i quali sarebbe impossibile individuare i percorsi.»

«Siamo ormai arrivati alla chiusura dell’interminabile iter della “famosa” sdemanializzazione delle aree del lungomare, proprio quelle (tra le altre) per le quali un gruppo di cittadini pagava un canone al Demanio dello Stato esorbitante e assurdo di oltre 3.000 euro! A breve, dunque, questi cittadini non dovranno più versare un centesimo per quelle piccole porzioni di terreno proprie ricadenti nella fascia demaniale. Saranno superfici loro non solo di fatto come è stato fino a oggi, ma a tutti gli effetti.»
Ad annunciarlo, mezz’ora fa, con un post pubblicato su Facebook, è il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che ha sottolineato come quello raggiunto sia ascrivibile ai cosiddetti “risultati storici”, «quelli che, quando sei Sindaco, ti fanno provare il piacere di ricevere la “ricompensa” per l’impegno al servizio della tua comunità, frutto del lavoro di questa Amministrazione comunale, del sottoscritto sindaco e del vicesindaco Francesco Garau insieme all’Ufficio comunale competente».
«Non sto qui a dirvi quante riunioni abbiamo tenuto con la sede nazionale dell’Agenzia del Demanio e Patrimonio e quanta corrispondenza, quanta produzione di Certificati di Destinazione Urbanistica, frazionamenti, chiarimenti su rischi idraulici e di “carte” in generale abbiamo prodotto in questi anniha aggiunto Ignazio Locci -. Ciò che conta è che, a seguito dell’ultimo nostro invio, l’Agenzia del Demanio ha pronunciato il proprio nulla osta e ha scritto al Ministero competente chiedendo di emettere il Decreto che sclassificherà definitivamente quelle aree, arrivando alla piena sdemanializzazione.
Al di là dei tecnicismi, un cosa soltanto conta, dopo anni di battaglie: nessun cittadino del Lungomare verserà più un centesimo alla casse del Demanio dello Stato. E di questo ne siamo molto orgogliosi. Adesso attendiamo il Decreto del Ministero», ha concluso Ignazio Locci.
Foto di Gianni Sernagiotto

Il comune di Sant’Antioco s’è aggiudicato 1 milione e 200mila euro per la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi della Zona Speciale di Conservazione di Is Pruinis, habitat naturale di flora e fauna di pregio. Con la partecipazione al bando promosso dall’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente nell’ambito del PR FESR Sardegna 2021-2027 Obiettivo specifico RSO 2.7, il Comune s’è aggiudicato, infatti, l’importante somma di oltre 1 milione ci euro per la realizzazione del progetto teso all’attuazione di interventi di tutela, ripristino e uso sostenibile della ZSC “Is Pruinis”.

Il SIC “Is Pruinis”, dunque, ubicato nella parte orientale dell’isola di Sant’Antioco in prossimità del centro abitato e dell’istmo che collega l’isola all’”isola madre”, sarà valorizzato sotto molteplici punti di vista. Un lavoro importante e imponente per un’area che ha un’estensione di circa 90 ettari ed è caratterizzata da un laguna chiamata de Sa Punta e SʹAliga o Is Pruinis, la cui superficie di circa 100 ettari comprende una piana retrolitorale ricoperta da steppe salate. La ZSC si compone di diversi habitat e i più rappresentativi sono le “Lagune costiere”, le “Steppe salate del mediterraneo (Limonietalia)”, i “Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)” e, infine, le “Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo‐atlantici (Sarcocornetea fruticosi)”.

Ma quali sono gli interventi che verranno realizzati? Lo spiega l’assessore dei Lavori pubblici e all’urbanistica, Francesco Garau: «Si procederà con il ripristino degli argini della zona umida e dei camminamenti per le passeggiate e i trekking. E ancora verranno realizzati nuova segnaletica e aree di avvistamento per beneficiare della fauna presente. Si tratta di un progetto fondamentale, estremamente importante soprattutto per il collegamento che avverrà tra la città e la spiaggia di Is Pruinis, di rilievo sia per la sua estensione, sia per le biodiversità presenti».

«Nella nostra programmazione avevamo inserito la valorizzazione del SIC più vicino al centro urbano, che si collega con lo stagno di Sa Punta e S’Aliga e la zona di Is Pruinis, verso la quale intendiamo aprirci ma con cautela e rispetto – spiega il sindaco, Ignazio Locci. Abbiamo messo in campo un primo progetto da 1,2 milioni di euro con il quale riusciamo a fare tanto ma è solo l’inizio perché l’obiettivo, ben più ampio, è creare una connessione reale e concreta tra la città e queste bellissime aree naturalistiche, determinanti anche in chiave turistica.»

È stato presentato questa mattina, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, lo studio svolto dall’agenzia Laore in collaborazione con il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari sulla caratterizzazione e valorizzazione della viticoltura a piede franco nell’isola di Sant’Antioco. All’incontro hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, il vice sindaco di Sant’Antioco, Francesco Garau e l’assessora delle attività produttive Roberta Serrenti, il sindaco di Calasetta, Antonello Puggioni, l’agenzia Laore Sardegna con la partecipazione della direttrice generale Maria Ibba, Renzo Peretto referente dell’Area di supporto al comparto vitivinicolo e il direttore Servizio Sviluppo delle attività agricole, Marcello Giovanni Onorato, il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, con i docenti Luca Mercenaro e Damiano Muru, il presidente di Assoenologi Sardegna e referente regionale del comitato italiano per la tutela piede franco, Mariano Murru, le cantine ei viticoltori del territorio.

«L’attenzione dell’Assessorato verso la viticoltura eroica è altissima sottolinea l’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Sattalo è in funzione del patrimonio ambientale e colturale presente in Sardegna, ma lo è anche e soprattutto in un’ottica di sviluppo delle zone svantaggiate e marginali Sviluppare e mantenere settori così importanti, radicati nelle nostre tradizioni, consente di contrastare lo spopolamento, salvaguardare l’ambiente e valorizzare la nostra identità è solo il primo passo la valorizzazione della viticoltura Un programma che necessariamente richiederà un ulteriore sforzo da parte di tutti, in primis dell’assessorato dell’Agricoltura, al fine di proseguire le attività attraverso studi di dettaglio dei vitigni per approfondire e certificare le peculiarità di questo importante patrimonio sardo che ci colloca ai primi posti a livello nazionale per superfici vitate a “piede franco”.»

Secondo i parametri del Centro di ricerca per la viticoltura montana (Cervim), che annunciano altitudini maggiori di 500 metri sul livello del mare e pendenze maggiori del 30%, in Sardegna sono stati censiti oltre 2.000 ettari classificabili come “vigneti di montagna” localizzati, soprattutto, nei comprensori viticoli del Mandrolisai, del Nuorese e dell’Ogliastra a cui si devono aggiungere circa 400 ettari ubicati nelle due minori isole di Sant’Antioco e San Pietro e nei litorali di Badesi e Porto Pino, con vigneti allevati a piede franco. Si tratta di un patrimonio di estrema importanza da un punto di vista vitivinicolo e paesaggistico costituito in parte da piccoli appezzamenti, anche centenari, allevati ad alberello classico e in grado di fornire delle produzioni di eccellenza che spesso vengono poco valorizzate. Partendo proprio da questi ultimi dati e grazie all’interesse sollecitato dal coordinamento regionale dell’associazione Città del vino e dalla sensibilità di molti produttori, l’agenzia Laore, in collaborazione con il dipartimento di Agraria, a partire dal 2019 ha avviato un programma di caratterizzazione di questi vigneti al fine di valorizzare la viticoltura eroica della Sardegna.

«Un altro aspetto meritevole di approfondimento è strettamente legato allo studio delle proprietà enologiche delle produzioni di questi vigneti che presentano di altissimo valore – evidenzia l’assessore Gian Franco Satta -. Per evitare, poi, che questo patrimonio si disperda, considerata la piccola estensione di queste superfici vitate, nell’ultimo bando OCM per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, finanziato con 4,5 milioni di euro, abbiamo previsto di accedere alla soglia di accesso alla misura a 0,2 ettari per i beneficiari che intendono ristrutturare vigneti situati in territori con pendenza superiore al 30% o con altitudine media di 500 metri o terrazzati o che siano localizzati nelle isole minori. Anche a valere sul CSR 2023-2027, con la misura SRD01 per gli investimenti abbiamo incrementato l’aliquota di sostegno al 60% rispetto al precedente 40%, aumentata al 70% per i giovani agricoltori migliorare l’efficientamento dell’azienda e incrementarne la competitività. Oggi più che mai, per la viticoltura a piede franco, ci sono ottime potenzialità di sviluppo, anche turistico, legato al percorso che si sta portando avanti a livello europeo per il riconoscimento come patrimonio dell’UNESCO”.»

L’Assessorato sta lavorando da diversi mesi in collaborazione con le agenzie, con l’Università e con le amministrazioni locali, e stamane è stata illustrata la prima fase del programma che ha interessato la caratterizzazione della viticoltura a piede franco dell’isola di Sant’Antioco e che si concluderà con la caratterizzazione dei vitigni presenti nelle altre località del Sulcis, in Ogliastra nella Barbagia di Nuoro, nel Mandrolisai e a Badesi, in Gallura.

«La Sardegna con le attività descritte oggiconclude Gian Franco Sattagrazie all’immenso valore tramandato negli anni attraverso la coltivazione di questi vitigni e soprattutto grazie alla caparbietà dimostrata dai viticoltori, per una volta può vantare di essere al passo o addirittura un passo avanti rispetto ad altre realtà nazionali ed europee Occorre sfruttare questo vantaggio, sostenere lo sviluppo e l’innovazione e soprattutto mantenere con orgoglio la nostra identità di produttori e custodi dell’ambiente.»

 

Una nuova tribuna, meno capiente ma coperta e con gli spettatori al riparo dalle intemperie. Nuovi spogliatoi e nuovi spazi, sia per le società sportive, sia per il pubblico. E ancora: sistemazione degli accessi, delle uscite di sicurezza e in generale delle aree libere da dedicare agli allenamenti. Lo stadio comunale di Sant’Antioco del Lungomare Amerigo Vespucci va incontro ad un programma di riqualificazione e adeguamento che lo rimetterà completamente a nuovo, dopo la recente sostituzione del manto in erba sintetica e delle torri faro. Nei giorni scorsi si è conclusa la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori con l’individuazione della ditta che si occuperà di dare corso alle opere da 1 milione e 240mila euro, di cui 1 milione frutto della partecipazione al bando regionale rivolto agli Enti locali della Sardegna per la realizzazione di interventi di riqualificazione degli impianti sportivi e 240mila di cofinanziamento comunale.

«Siamo estremamente soddisfatti del grande lavoro svolto fin qui e dall’impegno degli ufficicommenta il sindaco Ignazio Loccimettere mano sul nostro storico stadio comunale era un obiettivo che ci eravamo posti già da tempo e che in parte avevamo realizzato con la sostituzione del manto e delle torri faro. Anche in quel caso si era trattato di un investimento importante. Adesso siamo in grado di riqualificare il resto della struttura per restituire alla città e alle associazioni sportive uno stadio moderno e sempre più accessibile. Con le somme stanziate, siamo inoltre in grado di intervenire  sulle coperture dei bagni e degli spogliatoi dei campi da tennis e calcetto poco distanti, che saranno alimentati da un impianto fotovoltaico. Naturalmente ci siederemo al tavolo con le associazioni sportive per cercare di limitare il più possibile i disagi concordando tempi e modalità di esecuzione dei lavori. Ma sono certo che saremo in grado di scegliere le finestre temporali migliori e di vigilare affinché le operazioni si svolgano in tempi congrui.»

L’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau spiega nel dettaglio il progetto: «Innanzitutto, le operazioni prevedono la demolizione della tribuna in cemento armato attualmente presente dalla capienza di oltre 1000 posti e in gran parte inibita, sotto la quale sorgono gli spogliatoi e altri locali e servizi in parte chiusi perché in stato di degrado e con impianti obsoleti e non più a norma. Successivamente si procederà con il posizionamento di una nuova tribuna di ridotta capacità, sino a 500 spettatori, coperta e in struttura metallica. Mentre nella restante area libera, dopo la demolizione delle vecchia tribuna, verranno realizzati nuovi spogliatoi e, inoltre, nasceranno aree giochi all’interno degli spazi dedicati al pubblico mentre un impianto fotovoltaico alimenterà il complesso sportivo. Infine, chiuderemo con la sistemazione degli accessi e delle uscite di sicurezza. Presto saremo in grado di avere un cronoprogramma in mano e di dare avvio ai lavori sui quali vigileremo per ridurre all’osso i disagi».

L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco avvia un programma di bitumazione di strade. È stato approvato recentemente il progetto esecutivo degli interventi di “messa in sicurezza e manutenzione straordinaria del manto stradale in ambito urbano ed extraurbano”, che fa affidamento, per questa prima serie di lavorazioni, su uno stanziamento di 669mila euro, sufficiente per rifare il tappeto bituminoso a un buon numero di vie. Le restanti, già inserite nel progetto approvato, rientreranno in una prossima gara d’appalto che verrà bandita nel momento in cui si otterranno ulteriori somme da investire nella piena realizzazione del programma.

«Il tessuto urbano ed extraurbano è particolarmente estesocommenta il sindaco Ignazio Locci e le arterie che necessitano di interventi sono sicuramente maggiori di quelle che riusciremo a trattare con questo finanziamento. Abbiamo tuttavia individuato quelle con le maggiori criticità che rientreranno in questa prima fase. La parola d’ordine è sicurezza dei pedoni e del traffico e, sulla scorta di questo presupposto, abbiamo individuato le urgenze. E sempre alla luce di ciò, constatato il buon funzionamento dei passaggi pedonali rialzati, ne abbiamo previsti in alcune strade cittadine. Quindi non ci limiteremo a rifare solo il manto, ma interverremo anche con i cosiddetti “dossi rallentatori”. Adesso attendiamo l’esito della gara d’appalto e successivamente dell’avvio dei lavori, che partiranno a breve, riprendendo così il programma di bitumazione avviato anni fa dalla nostra amministrazione.»

«In questi ultimi anni si è giustamente data priorità ai sottoservizi, come ad esempio l’inserimento della fibra ottica o l’interramento di nuove condotte fognarie, per evitare di procedere con asfalti che poco dopo sarebbero stati riaperti per lavorazioni promosse da soggetti terzi spiega l’assessore dei Lavori pubblici, nonché vicesindaco, Francesco Garau -. Nel frattempo, diversi interventi sono stati comunque realizzati, indipendentemente dal programma redatto dal nostro Ufficio Tecnico nel progetto esecutivo fresco di approvazione (che ricalca quello già varato nel 2022 e lo aggiorna anche alla luce del nuovo Codice degli appalti), come viale Trento, via Logudoro o ancora via Carloforte, per citare alcuni esempi. Ora, però, siamo pronti per intervenire con maggiore decisione e proseguire nel cammino già segnato».

La Giunta comunale di Sant’Antioco chiude l’anno portando nelle casse dell’Ente 300mila euro per il progetto di completamento delle opere del Piano di Insediamenti Produttivi di via Logudoro e via Rinascita, che vanno a sommarsi ai 100mila di cofinanziamento e ai 120 mila euro di economie restanti dal precedente lotto di opere (per la cui spesa gli uffici hanno recentemente ricevuto l’autorizzazione), per un totale di 520mila euro che consentirà di concludere il programma di rifacimento del P.I.P. di Sant’Antioco, tra via Logudoro e, questa volta, anche via Rinascita, strada parallela sulla quale si affaccia parte delle aziende operati nel P.I.P. ma anche principale arteria di collegamento per la zona balneare dell’isola.

«Stiamo portando avanti con successo il nostro progetto di ristrutturazione, riqualificazione  e ammodernamento (anche inserendo le nuove tecnologie come la fibra, indispensabile per consentire alle imprese di stare al passo coi tempi) della cosiddetta “Zona industriale” di Sant’Antioco, ovvero il P.I.P., sempre più appetibile per le nuove intraprese economiche e dunque pronto ad accogliere le aziende che vorranno insediarsi in quelle aree commenta il sindaco Ignazio Locci -. Abbiamo già concluso un lotto di opere per oltre un milione di euro rifacendo il manto stradale, i marciapiedi, le cunette, l’impianto di illuminazione, i sottoservizi. Il tutto esclusivamente nell’arteria di via Logudoro. Ma con questi nuovi fondi riusciamo a chiudere il cerchio intervenendo anche nella parallela via Rinascita, restituendo così alla città un’infrastruttura di grosse dimensioni, quale è il P.I.P, per dare nuove chance di sviluppo e crescita alla nostra economia. Un traguardo che naturalmente arriva ancora una volta grazie all’impegno del nostro Ufficio Tecnico, che gomito a gomito lavora con la nostra Amministrazione comunale.»

«Con questo ulteriore lottocommenta l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica Francesco Garau riusciremo a completare la parte del P.I.P. non conclusa di via Logudoro e ci concentreremo su gran parte di via Rinascita, che per il momento non ha usufruito dei miglioramenti del primo lotto. Via Rinascita non è solo la strada su cui si affacciano le attività produttive locali ma anche quella più battuta per giungere alle località balneari. Verranno rivisitate le infrastrutture impiantistiche e la viabilità grazie a nuovo manto d’asfalto e nuovi marciapiedi. In via Logudoro, invece, per quanto attiene il completamento, con quest’ultima serie di lavorazioni si procederà sui corpi illuminanti esistenti (con la sostituzione di dici lampioni) e con il completamento e la conseguente messa a norma del marciapiede.»

Al via il prossimo 27 agosto il Solki Music Festival, rassegna di musica da camera che nasce da un progetto dell’associazione Solkimusica e si realizza grazie al sostegno del comune di Sant’Antioco, in collaborazione con la Scuola Civica di Musica “Don Tore Armeni”. L’evento è stato presentato venerdì 26 luglio nell’aula consiliare alla presenza dei componenti dell’associazione Solkimusica (Orietta Murroni, Lucia Pittau e Matteo Cabras), del vicesindaco Francesco Garau, dell’assessore della Cultura Luca Mereu e della rappresentante della Scuola Civica di Musica Eloise Carboni.

Dal 27 Agosto si inseriranno nel cartellone dei concerti estivi anche i quattro appuntamenti del Festival (27 e 30 agosto – 2 e 4 settembre), che si svolgeranno nell’aula consiliare e presso il Museo Archeologico Ferruccio Barreca e vedranno esibirsi, fianco a fianco, i grandi nomi di artisti già affermati e impegnati in carriere internazionali insieme a giovani promesse della musica classica che si stanno affermando nel panorama musicale. Gli artisti si esibiranno in formazioni dal duo al sestetto e presenteranno al pubblico i grandi capolavori della musica da camera. Tra i musicisti (si veda la cartella con le bio) per citarne alcuni: la violinista e compositrice elvetica, Helena Winkelman, una delle personalità maggiormente apprezzate sulla scena internazionale per la sua originalità; Enrico Dindo, violoncellista tra i più acclamati della scena italiana ed europea; Danusha Waśkiewicz, artista eclettica.

Menzione a parte per Matteo Cabras, giovane antiochense, ideatore del festival, del quale cura la direzione artistica: pianista sardo classe ’96, si è esibito nelle stagioni più importanti, tra le quali Auditorium “Lo Squero” a Venezia; Amici della Musica di Firenze; Fondazione Walton a Ischia; Fondazione Guido D’Arezzo e ha suonato con artisti di fama internazionale quali Enrico Dindo, Lorenza Borrani, Franco Maggio Ormezowsky. «È per noi un grande piacere presentare il Solki Music Festival  commenta Matteo Cabras nella sua prima edizione 2024, che porterà a Sant’Antioco musicisti di fama internazionale che faranno squadra con giovani talenti per presentare al pubblico un programma che spazia dal repertorio ottocentesco fino alla musica a noi contemporanea. Il Festival rappresenta il primo progetto che si realizza all’interno di un disegno più ampio che vede Solkimusica impegnata nella diffusione consapevole e informata della musica classica sul territorio sardo. Siamo molto grati al comune di Sant’Antioco, che da subito ha sposato il progetto, alla Scuola Civica di Musica e alla Fondazione di Sardegna che ci sostengono nella realizzazione del Festival».

«Quando il giovane Matteo Cabras mi ha presentato il progetto commenta il sindaco Ignazio Locci ne ho immediatamente colto l’importanza, ritenendo che per il cartellone degli eventi estivi potesse rappresentare un valore aggiunto, dando prestigio alla nostra offerta: a Sant’Antioco, infatti, grazie alla nostra preziosissima istituzione musicale, la Scuola Civica di Musica Don Tore Armeni, la musica classica sta riscuotendo sempre più successo. Questo importante Festival non può che impreziosire la già ricca stagione di concerti organizzata dalla Scuola Civica e, naturalmente, ci inorgoglisce che la Direzione artistica di “Solki Music Festival” sia curata da un pianista di Sant’Antioco che si sta ritagliando uno spazio importante nel panorama nazionale e internazionale».

«Uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale, per quanto riguarda le politiche culturali commenta l’assessore della Cultura Luca Mereuè quella di cercare di fare di Sant’Antioco un luogo di elaborazione artistica e musicale che non abbia paura di cucirsi addosso l’ambizione di divenire un punto di riferimento per l’intero territorio. Senza citare la Festa di Sant’Antioco lo stiamo facendo con FestArtes festival che utilizza come strumento di espressione una buona parte dei linguaggi musicali e artistici ed è capace di coinvolgere un pubblico multiculturale ed eterogeneo. Da quest’anno lo facciamo col festival rock Sulky Rock che permetterà di veicolare il nome della nostra isola anche presso la nutritissima comunità rock internazionale. Quindi non ci siamo certo tirati indietro di fronte alla proposta che ci ha fatto uno dei talenti musicali della nostra città: il giovane Matteo Cabras col suo Solki Music Festival. Rassegna di musica da camera che va ad arricchire e implementare l’impagabile lavoro di formazione e di promozione musicale che fa, quotidianamente, la Scuola Civica di Musica di Sant’Antioco “Don Tore Armeni”.

 

Seconda giornata di sciopero dei lavoratori elettrici a Portovesme, organizzata da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil con la fermata totale della Centrale Enel Grazia Deledda. In concomitanza con la giornata di mobilitazione si è svolto un presidio, davanti ai cancelli della centrale, al quale hanno partecipato sia i lavoratori elettrici, sia i lavoratori delle imprese d’appalto.
Le ragioni della protesta che vede impegnati i sindacati unitariamente a livello nazionale e locale, sono tese a contrastare il tentativo di Enel di esternalizzare attività strategiche e tagliare gli investimenti per la transizione energetica mettendo a rischio i lavoratori diretti e degli appalti.
Nel corso del presidio, abbiamo intervistato i segretari di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, Francesco Garau, Giorgio Calaresu e Pierluigi Loi, e don Antonio Mura, responsabile dell’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias.

Si terrà domani 22 marzo la seconda giornata di sciopero programmata da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil con la fermata totale della Centrale Enel Grazia Deledda, dopo quella dell’8 marzo, quando un guasto a Fiume Santo aveva impedito lo stop nel Sulcis per ragioni legate alla sicurezza della rete. In concomitanza con la giornata di mobilitazione si svolgerà un presidio, davanti ai cancelli della centrale, dalle 8.00 alle 12.00.
Dalle 23.00 di stanotte fino alle 23.00 di domani, l’impianto non produrrà energia elettrica per la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici Enel che si inserisce nel quadro della mobilitazione nazionale contro Enel ma che nel Sulcis Iglesiente assume una valenza specifica: «Non c’è un piano industriale in vista della dismissione di una centrale che garantisce la stabilità della rete regionale e che, nei piani di Enel, non ha alcuna prospettiva per i lavoratori diretti e degli appalti impiegati e nemmeno una alternativa seria allo smantellamento», denunciano i segretari Francesco Garau (Filctem), Gianrico Cuboni (Flaei) e Pieluigi Loi (Uiltec).
«I progetti di Enel si limitano all’utilizzo delle batterie elettrochimiche sparse per l’Isola e provenienti da produzioni in paesi extraeuropei con una tecnologia che non è ancora matura per la conservazione a lungo termine, a prova di sicurezza e stabilità della rete, dell’energia prodotta da rinnovabili. Non a caso i sindacati sostengono da tempo la necessità di un mix energetico fra rinnovabili, gas e idroelettrico che salvaguardi la sicurezza del sistema nella transizione.»
Dopo l’avvio della mobilitazione nazionale e degli scioperi contro le politiche portate avanti da Enel – azienda che in Sardegna occupa 1500 lavoratori – la vertenza si è ulteriormente inasprita a causa dell’imposizione unilaterale di nuovi orari di lavoro: «L’azienda disattende gli accordi sindacali firmati che garantivano un equilibrio nei turni di lavoro, reperibilità e riposispiegano i segretari regionali -. Le carenze di organico non possono essere scaricate sui lavoratori programmando turni disumani e potenzialmente dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici».
Per questa ragione, il tema è stato portato all’attenzione del prefetto di Cagliari che si è impegnato a sottoporre la questione alla ministra Calderone.
Più in generale, le ragioni della protesta che vede impegnati i sindacati unitariamente a livello nazionale e locale, sono tese a contrastare il tentativo di Enel di esternalizzare attività strategiche e tagliare gli investimenti per la transizione energetica mettendo a rischio i lavoratori diretti e degli appalti.