21 November, 2024
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È stata bandita nei giorni scorsi la gara d’appalto per il restyling completo della centralissima viale Trento, da via Fra Ignazio a viale Risorgimento, a Sant’Antioco. Un progetto da 700mila euro complessivi (fondi PNRR), primo stralcio funzionale di un programma ben più ampio, che annovera anche il rifacimento di via Garibaldi, il cui progetto può contare su un’ulteriore dotazione finanziaria di 700 mila euro.

«Nel complesso si tratta di un importante lavoro di abbattimento delle barriere architettoniche su due centralissime e importanti arterie cittadine, finanziato dal PNRR con 1,4 milioni di euro spiega il sindaco, Ignazio Locci nei giorni scorsi è stata bandita la gara d’appalto per viale Trento e presto vedremo l’apertura del cantiere. Mentre per via Garibaldi gli uffici chiuderanno il procedimento entro il 31 marzo 2023.»

«È un progetto generale a cui teniamo tantocommenta Francesco Garau, assessore dei Lavori pubblici nel dettaglio procediamo con l’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso il rifacimento dei marciapiedi esistenti e il contestuale adeguamento delle larghezze stradali e dei percorsi pedonali al fine di garantire la massima efficienza in termini di sicurezza e massima riduzione dei rischi di interferenza tra il traffico stradale e pedonale, tipici di viale Trento, con la riconfigurazione parziale della sosta a bordo carreggiata. Previsti, inoltre, il completamento ed il miglioramento della rete di smaltimento delle acque piovane, attualmente non in grado di smaltire le consistenti masse che si accumulano nella carreggiata nei casi di precipitazioni anche non troppo abbondanti. E ancora: adeguamento della rete di illuminazione pubblica attualmente costituito da una antiestetica e poco funzionale linea di alimentazione aerea (sospesa da palo a palo) che comprende anche la sostituzione degli attuali sostegni e armature con altre simili a quelle posizionate nelle vie vicine.»

Al via la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori per la realizzazione del progetto di riqualificazione della Scuola Antioco Mannai di Sant’Antioco, per il quale è previsto un investimento di oltre 2 milioni di euro, di cui 1,6 milioni provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e 400mila euro di cofinanziamento comunale.

Gli obiettivi principali sono l’adeguamento e l’efficientamento energetico di un edificio scolastico realizzato intorno al 1960 e non pienamente in linea con le attuali norme. Quindi realizzazione del cappotto termico certificato, rimozione dell’impianto fotovoltaico esistente e successivo riposizionamento di un impianto potenziato con realizzazione di una copertura ventilata.

«Procederemo inoltre con la sostituzione degli infissi, da metallo a pvc – spiega l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garaue con una serie di interventi localizzati di rinforzo strutturale su murature e travi ai piani primo e secondo.»

Un lavoro importante, per una scuola ampia realizzata su tre livelli. «Sono pienamente soddisfatto del grande lavoro dell’ufficio comunale Lavori pubblici e Appalti che sta sfruttando appieno le opportunità offerte dal PNRRcommenta il sindaco Ignazio Locci – un programma che ci consente di proseguire con forza nel nostro percorso. Tutto questo è possibile, appunto, in ragione del grande lavoro di programmazione e progettazione svolto di concerto tra l’Amministrazione Comunale e gli uffici.»

Al via, a Sant’Antioco, la gara d’appalto per il progetto di efficientamento energetico degli immobili comunali di via Giovanni Paolo II con un investimento di 2 milioni di euro, dei quali 300mila di cofinanziamento comunale ed i restanti provenienti dalla partecipazione ai bandi promossi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

«Con questo progetto siamo in grado di proseguire nel nostro ampio programma di riqualificazione degli immobili comunali a canone agevolatospiega l’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica, Francesco Garaumettendo in sicurezza circa 40 appartamenti per altrettante famiglie antiochensi.»

Nello specifico, l’intervento previsto riguarda il complesso edilizio residenziale pubblico costituito dalle palazzine ubicate in via Giovanni Paolo II, sulle quali realizzare interventi di manutenzione, mantenimento e valorizzazione con lo scopo di risolvere problematiche determinate da guasti o rotture e migliorare il livello qualitativo del servizio offerto agli inquilini e nel contempo attuare miglioramenti prestazionali in termini di sicurezza e risparmio energetico.

«In primisaggiunge l’assessore Francesco Garau – si lavorerà sulla messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili mediante interventi di adeguamento e di efficientamento energetico. È nostro obiettivo, inoltre, realizzare specifici piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, considerato che questi complessi residenziali sono stati realizzati in epoche in cui il tema dell’accessibilità non era contemplato. Naturalmente non mancheranno opere di miglioramento e aggiornamento normativo della dotazione impiantistica delle parti comuni e riqualificazione o implementazione di aree scoperte comuni adibite a funzioni di socialità (aree verdi, cortili, gioco).»

 

Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha adottato il PUC in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale dopo un lavoro lunghissimo ed assai articolato durato moltissimi anni. Ora il procedimento prevede la possibilità di presentare delle osservazioni: entro 7 giorni il Piano verrà pubblicato nella sua interezza e chiunque potrà consultarlo per poi, eventualmente, avanzare osservazioni entro i 60 giorni dalla sua pubblicazione, che avverrà sia sul Buras, sia sul sito istituzionale del comune di Sant’Antioco. Nella stessa seduta consiliare svoltasi ieri, il Consiglio comunale ha adottato definitivamente il PUL, Piano di Utilizzo dei Litorali.

 «Si tratta di un tema che coinvolge tutta la città – ha spiegato nell’ambito della discussione consiliare il sindaco Ignazio Locci – non è stato un percorso facile, occorreva invertire la tendenza, sbloccare la situazione di stallo che avevamo avvertito nel 2018. Per ben 15 anni non era stato possibile dare risposte ad imprenditori, cittadini, a tutti coloro che ambivano con le proprie intraprese a produrre effetti positivi per il tessuto locale. In assenza dell’adeguamento, infatti, niente di importante era consentito. Oggi iniziamo un percorso il cui primo risultato, l’adozione in Consiglio, ci inorgoglisce: il cammino vero è iniziato quando la nostra amministrazione lo ha avviato con decisione. Nel 2019, infatti, abbiamo favorito una svolta nella struttura che doveva lavorare all’adeguamento, ovvero l’Ufficio del Piano, cambiando radicalmente l’assetto. Rivendichiamo totalmente questa proposta perché abbiamo lavorato in maniera serrata con il nuovo Ufficio senza buttare via nulla di quello che poteva essere salvato del lavoro precedente. In questa pianificazione, di sicuro, non è previsto consumo ulteriore di territorio ma di certo è un documento migliorabile.»

Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore dell’Urbanistica e vicesindaco Francesco Garau: «Siamo davvero felici, questa per noi è la migliore proposta possibile ma naturalmente siamo aperti alle osservazioni e al miglioramento di un documento che prevede la crescita del nostro territorio sotto tutti i punti di vista. Puntiamo sull’incremento dello sviluppo sostenibile e turistico alberghiero nel centro cittadino. Ma anche alla tutela e alla valorizzazione delle zone agricole con previsione di turismo alberghiero e quindi della ricettività in agro. Con il PUC percorriamo anche la strada del recupero del centro urbano: vedremo nuovamente ripartire gli interventi edilizi».

«Ancora un rinvio che genera incertezze sull’arrivo del metano, con il rischio di travolgere quel che resta del sistema produttivo e minare ogni possibilità di nuove occasioni di sviluppo.»
Lo ha detto il segretario regionale Filctem Cgil Francesco Garau, che aveva già espresso assoluta contrarietà al primo ricorso della Regione contro il decreto energia, ribadendo oggi, dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato, un giudizio decisamente critico nei confronti della Giunta e del suo Presidente.
«I tempi di attuazione delle soluzioni infrastrutturali in vista della decarbonizzazione non sono indifferenti, in gioco c’è il futuro del sistema produttivo della Sardegna sottolinea Francesco Garau -. La Regione dovrebbe smetterla di perdere tempo con azioni sconsiderate contro un decreto sul quale era stata chiamata ad esprimere un parere ben prima che venisse approvato. Oltretutto, vanificare i contenuti del decreto energia significherebbe anche compromettere i lavori di dragaggio del porto di Portovesme, un’opera considerata indifferibile ed urgente proprio in quel decreto e, per questo, soggetta ad un iter autorizzativo semplificato.»

A Sant’Antioco hanno preso il via oggi i lavori di demolizione dell’ex mercato civico, stabile in pieno centro cittadino, al posto del quale sorgerà un teatro moderno, polifunzionale, dedicato alle varie espressioni artistiche. Un progetto che può contare su uno stanziamento di circa 2 milioni di euro derivante in gran parte dal Fondo per lo sviluppo delle Isole Minori. Sant’Antioco avrà così il suo Auditorium, frutto di un poderoso programma iniziato circa 4 anni fa con il “salvataggio” del finanziamento delle Isole Minori che, per varie ragioni, stava andando perduto.

«Con la demolizione dell’ex mercato civico prende avvio un’opera pubblica di cui siamo profondamente orgogliosicommenta il sindaco, Ignazio Locciavremo una struttura comunale che offrirà a chi pratica le arti un luogo dove esercitarle. Chiedo di portare pazienza per i disagi che si verificheranno per alcuni giorni, soprattutto nella fase di demolizione: gli uffici hanno preso tutti gli accorgimenti al fine di garantire l’afflusso alle abitazioni private, allo studio medico e alle attività commerciali. Quando la fase di demolizione sarà terminata, ci sarà anche una riduzione dell’area di cantiere, limitando le difficoltà, nell’ordine delle cose quando si realizza un’opera pubblica. Questa giornata è il segno che la città ha ancora la capacità di mettere in cantiere grandi costruzioni con una visione di lungo respiro.»

«Restituiamo alla collettività uno spazio dedicato alla cultura e al teatro facendone una struttura polivalente e attrattiva nel cuore del paese. Sono davvero soddisfattocommenta l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garauoggi è una giornata decisiva: è un cantiere estremamente importante non solo per le dimensioni ma anche per l’aspetto economico. La città lo aspettava, lo aspettava tanto la nostra amministrazione che lo ha fortemente voluto: e oggi finalmente diamo il via a lavori che ci daranno uno spazio da consacrare definitivamente alla cultura antiochense, che avrà una casa tutta sua.»

Arriva dalla Regione Sardegna l’approvazione definitiva del Piano di Utilizzo dei Litorali, in adeguamento al PPR e al PAI.

«Ci attendiamo dalla Regione un’accelerata alle procedure necessarie per il rilascio delle concessioni in area demanialecommenta il sindaco, Ignazio Locci questo garantirà sviluppo, crescita economica e, tra i diversi vantaggi, la definitiva consacrazione del Lungomare cittadino. Abbiamo battuto la strada della pianificazione corretta, dell’equilibrio del rapporto tra le attività umane e il contesto naturalistico: adesso mettiamo a sistema i servizi essenziali. Il PUL è definitivamente in vigore.»

Sono molteplici gli spazi che, così come individuati nel PUL, potranno garantire nuove opportunità di impresa, anche per i giovani antiochensi: si va dalle sei “postazioni” individuate nel Lungomare a quelle di Is Pruinis, Coa Cuaddus, per citare alcuni esempi.

«Finalmente abbiamo basi concrete, solide, regole certe e uguali per tuttiprecisa l’assessore dell’Urbanistica Francesco Garau, che ha seguito l’iter sin dal principio della scorsa consiliatura dopo un lungo lavoro siamo riusciti a portare a casa il risultato, garantendo uno strumento di panificazione che getta le fondamenta per lo sviluppo del territorio. Sant’Antioco aveva bisogno di un insieme di regole chiare e trasparenti capaci di assicurare sia la crescita del nostro tessuto produttivo in chiave turistica, sia la salvaguardia del paesaggio. Adesso, con il PUL in vigore, possiamo dire che ci siamo.»

Spetta alla Regione Sardegna, al Servizio Demanio, procedere con il rilascio delle concessioni previste dal documento: «Quest’oggi, alla luce dell’approvazione definitiva arrivata ieri, ho immediatamente scritto alla Direzione Generale Demanio e Patrimonioconclude il sindaco, Ignazio Loccichiedendo che con sollecitudine voglia bandire le gare per le concessioni in modo da favorire lo sviluppo del nostro paese».

A distanza di 16 giorni dalle elezioni che hanno confermato sindaco Ignazio Locci, con il 68,06% dei voti validi, si è insediato ieri sera il nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco.

Dopo il giuramento, Ignazio Locci ha annunciato la composizione della nuova Giunta, peraltro già resa nota e al lavoro da una settimana, che ricordiamo risulta così composta:

Francesco Garau: Vice sindaco, e assessore con deleghe ai Lavori pubblici e Pianificazione urbanistica;

Roberta Serrenti: Coordinamento politiche strategiche per la comunità educante, Turismo e Spettacolo;

Pasquale Renna: Edilizia privata, Suape, Manutenzioni, Verde pubblico, Demanio, Patrimonio, Servizi cimiteriali;

Eleonora Spiga: Politiche sociali;

Luca Mereu: Pubblica Istruzione, Cultura, Beni culturali e archivistici, Parco archeologico e Rapporti con le associazioni.

A distanza di 8 giorni dalle elezioni che lo hanno confermato sindaco di Sant’Antioco, con il 68,06% dei voti validi, Ignazio Locci ha assegnato le deleghe assessoriali ed ha scelto quale suo vice Francesco Garau, il consigliere più votato con 767 preferenze. Il Consiglio comunale si insedierà il 29 giugno prossimo.

Ecco la composizione della nuova Giunta con le relative deleghe:

Francesco Garau: Vice sindaco, Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica;

Roberta Serrenti: Coordinamento politiche strategiche per la comunità educante, Turismo e Spettacolo;

Pasquale Renna: Edilizia privata, Suape, Manutenzioni, Verde pubblico, Demanio, Patrimonio, Servizi cimiteriali;

Eleonora Spiga: Politiche sociali;

Luca Mereu: Pubblica Istruzione, Cultura, Beni culturali e archivistici, Parco archeologico e Rapporti con le associazioni.

A queste si aggiungono le deleghe assegnate ai consiglieri comunali: «Benché non componenti formali della Giunta, considero i consiglieri comunali con delega, assessori aggiunti a tutti gli effetti».

Si tratta di:

Rosalba Cossu: delega per la Scuola civica di Musica Don Tore Armeni;

Mario Esu: Protezione civile, Ambiente.

«Il lavoro che ci attendecommenta Ignazio Loccisarà molto più duro ed impegnativo del primo mandato. La città ha riposto grandi aspettative in questo gruppo politico e lo ha dimostrato attribuendoci un consenso senza precedenti. Chiederò a tutti i consiglieri di contribuire al governo di Sant’Antioco. Nessuno deve sentirsi escluso. Dovremo tenere conto delle istanze di tutti.»

Il primo cittadino (che nella formazione della Giunta ha rispettato il mandato popolare attribuendo il ruolo di assessore ai primi cinque in ordine di voti ottenuti) tiene per sé le deleghe al Bilancio, Personale, Tributi e Sport: «Si tratta di incarichi di cui già mi occupavo nella precedente consiliatura ha spiegatoai quali ho aggiunto la delega allo Sport perché desidero un ruolo diretto nella gestione dei rapporti con le nostre associazioni sportive».

Ricordiamo la composizione del nuovo Consiglio comunale, con relative preferenze di eletti e non eletti.

Sindaco Ignazio Locci (3.901 voti, 68,06%).

Maggioranza 11 consiglieri, lista “Nautica, Edilizia e Turismo”: Francesco Garau 767 preferenze, Roberta Serrenti 709, Eleonora Spiga 479, Luca Mereu 389, Pasquale Renna 399, Mario Esu 364, Daniela Massa 339,  Giorgio Corsini 303, Salvatorina Iesu 290, Rosalba Cossu 247, Gianni Inguscio 217. I 5 candidati non eletti: Roberta Manunza 205, Gianni Cauli 167, Valeria Lai 162, Pinello Bullegas 127, Daniela Zara 118.

Minoranza 5 consiglieri, lista “Ester Fadda sindaca”: Ester Fadda (candidata sindaco non eletta con 1.831 voti, 31,94%), Daniela Dessena 522 preferenze, Alberto Fois 460, Mariano Gala 316, Mattia Uccheddu 185. I 12 candidati non eletti: Massimiliano Grosso 158, Monica Matta 114, Irene Pinna 113, Martina Siddi 101, Michela Basciu 97, Enrico Pittau 80, Valentina Tocco 78, Pinella Milia 75, Giorgio Capelli 71, Gianni Carboni 43, Mariagrazia Cabras 26, Adriano Cossa 15.

 

Il circolo culturale Soci Euralcoop, in piazza Marmilla, a Carbonia, ha ospitato ieri sera un dibattito sulla transizione energetica per l’ambiente ed il lavoro, organizzato dal Partito Democratico del Sulcis Iglesiente.

In oltre 4 ore di dibattito, si è parlato di energie rinnovabili come un bene per la comunità da sottrarre alla speculazione; comunità energetiche; metano nella transizione; problematiche legate alla chiusura della Centrale Grazia Deledda che Enel non intende riconvertire; il Piano per la giusta transizione. 

Il dibattito, coordinato da Giorgia Meli, assessore della Cultura del comune di Carbonia, è stato introdotto da Daniele Reginali, segretario della federazione e dal sindaco Pietro Morittu.

Dopo la relazione di Alfonso Damiano, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, sono intervenuti Claudio Atzori, presidente della Lega delle cooperative, che ha illustrato le iniziative in corso per le comunità energetiche; Samuele Piddiu, segretario regionale della Cgil; Salvatore Vincis, segretario territoriale Cisl; Fabrizio Floris, lavoratore della Portovesme srl; Alessio Dessì, ingegnere industriale; Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa; Giacomo Guadagnini, consigliere comunale di Carbonia e consigliere d’amministrazione del Consorzio industriale; Piero Comandini, consigliere regionale; Alberto Bionducci, ingegnere, già direttore di una centrale elettrica a Portovesme; Emanuele Madeddu, segretario territoriale Filctem Cgil; Roberto Forresu, segretario regionale Fiom Cgil; Francesco Garau, segretario regionale Filctem Cgil.
Hanno concluso gli interventi, il deputato Andrea Frailis ed il senatore Gianni Marilotti, prima delle conclusioni di Tore Cherchi.

La posizione del PD sulle materie trattate, può essere così sintetizzata, come riportato in un documento:
• Piena condivisione dello sviluppo delle energie rinnovabili. Le Istituzioni, a partire dal Governo e dalla Regione, devono garantire che sole, vento, acqua, territorio e paesaggio siano considerati come beni della collettività per il suo benessere sociale e non come merci per la speculazione a profitto di pochi gruppi, come, spesso, attualmente accade.
• Sostegno alle comunità energetiche. Queste costituiscono una modalità di utilizzazione delle energie rinnovabili con effetti economici molto positivi sui cittadini. I Comuni devono dare impulso alla loro organizzazione.
• Agire per soddisfare interamente con fonti rinnovabili l’intero fabbisogno energetico pubblico a partire da quelli dei Comuni.
• Programmare i grandi impianti di energia rinnovabile in funzione degli interessi economici e sociali della collettività cioè cambiare metodo rispetto all’attuale mercato selvaggio.
• La filiera dell’idrogeno sia sviluppata nel Sulcis. Anche Enel vi abbia un ruolo attivo.
• Il gas naturale liquefatto nella transizione energetica è indispensabile. Senza la disponibilità del GNL, aziende rilevanti sono destinate alla chiusura e la già pesante situazione sociale si aggraverà.
• La sicurezza degli impianti per il GNL deve essere sempre ricercata. Per questo fine, sono indispensabili valutazioni pubbliche e trasparenti delle soluzioni più idonee, come del resto prevedono le leggi e come si è fatto in altre parti d’Italia e di Europa. In ogni sede devono esserci atteggiamenti responsabili e costruttivi.
• Il Governo e la Regione impediscano che l’Enel chiuda la centrale e scappi. il problema non si risolve accompagnando alla pensione gli attuali dipendenti e costruendo un parco batterie. Altrove, anche in Sardegna, le aziende elettriche, quando chiudono un impianto a carbone, propongono investimenti per la riconversione a gas. In altri casi nazionali ed
europei, sviluppano la filiera energia rinnovabile/idrogeno.
• Nella situazione di alti prezzi dell’energia cittadini ed imprese soffrono mentre le aziende energetiche italiane, comprese Enel e Eni, realizzano extra profitti stimati in 26 miliardi euro. Governo e Parlamento agiscano per risolvere la situazione della Portovesme che assicura il lavoro a 1500 persone non dimenticando che Enel ha nel Sulcis la sua più grande centrale eolica.

• Si denuncia, una volta di più, il grave ritardo nella predisposizione del “Piano territoriale per la giusta transizione” per il quale l’Unione Europea ha messo a disposizione centinaia di milioni di euro di finanziamenti. La Regione è perfettamente latitante.
La Giunta regionale guidata dal presidente Solinas si è rivelata incapace di affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, il piano per la giusta transizione, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Ha abbandonato il piano Sulcis. Nel vuoto di iniziative della Giunta regionale, è necessaria una forte iniziativa politica e sociale nel territorio. Un ruolo cruciale di progettazione del futuro e di guida unitaria spetta alle Amministrazioni locali in raccordo con le organizzazioni sociali a partire da sindacati.
Il Partito Democratico, direttamente e attraverso sindaci e amministratori, parlamentari e consiglieri regionali, agirà ricercando l’unità con l’insieme delle forze che vogliono contribuire seriamente ad affrontare questioni cruciali come la transizione energetica, a difendere le aziende pesantemente colpite da una congiuntura dei prezzi alti dell’energia e a cogliere le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal Fondo per la giusta transizione.