Francesco Loi (Riformatori sardi): «Il disastro della sanità nel Sulcis Iglesiente è ormai chiaro e noto a tutti».
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Il disastro della sanità nel Sulcis Iglesiente è ormai chiaro e noto a tutti, ancora di più sicuramente agli operatori che si danno da fare al massimo per dare risposte ai bisogni dei cittadini ma si rendono conto ogni giorno di più delle limitazioni e della mancanza di personale e di strumentazioni indispensabili e ai pazienti che sono costretti alla sofferenza delle patologie e delle limitazioni e mancanza delle prestazioni.
Sempre di più, naturalmente quando possono farlo, i pazienti si rivolgono altrove con costi e sacrifici. Le nostre strutture ospedaliere stanno perdendo considerazione sempre più nell’opinione pubblica e molti ormai neppure le considerano, puntando decisamente verso altre strutture fuori del territorio.
Ma non può funzionare così e dobbiamo riportare il tema della salute al posto che merita nella vita di ciascuno di noi e della intera comunità
Denunciare ogni giorno l’aggravarsi della situazione in questo o quel reparto, in questo o quel servizio. è giusto e necessario ma non basta.
Nei giorni scorsi abbiamo riproposto la questione dell’emodinamica ormai colpevolmente ridotta alla sola unità del medico responsabile. Una storia di grande impegno e di grande lavoro e professionalità che dura da circa vent’anni, con la realizzazione di una cardiologia d’avanguardia prima e poi dal 2004 con l’emodinamica che alcuni anni fa è stata dotata di un organico per farla funzionare per 24 ore, per dare servizi sempre più urgenti ed adeguati.
In questo modo si garantiva insieme un’assistenza cardiologica ai massimi livelli e si potevano trattare nei tempi congrui tutti gli infartuati del territorio senza viaggio per Cagliari, cosa che per molti può significare la vita. Quello che sta avvenendo in questi ultimi anni con la Giunta dei professori e le scelte dell’Azienda per la tutela della salute è sotto gli occhi di tutti e il servizio di emodinamica rischia di essere ai titoli di coda.
Il territorio si deve mobilitare a tutti i livelli, ci aspettiamo che i sindaci tutti, a partire da Carbonia e Iglesias, decidano di intraprendere le iniziative necessarie, raccogliendo la richiesta che viene dagli operatori e dai pazienti sia guardando alla situazione attuale, sia alla prospettiva.
Tutti coloro che hanno ruolo per farlo, devono diventare protagonisti e sostenere una mobilitazione popolare, perché il diritto alla salute dei cittadini del Sulcis Iglesiente sia garantito in modo adeguato nelle strutture e nei servizi che, a prescindere dalle scelte organizzative che non condividiamo, sono previsti.
Noi non ci rassegniamo alla situazione disastrosa che registriamo giorno dopo giorno e dobbiamo farglielo capire.
La prospettiva è quella che ormai da circa quindici anni andiamo sostenendo: la realizzazione del nuovo ospedale, l’ospedale unico, attrezzato, di qualità, polispecialistico. Abbiamo posto il tema anche prima di San Gavino ma in quel territorio si sta realizzando, mentre qui da noi la nostra proposta fu osteggiata da diversi importanti amministratori di quegli anni.
Confidiamo che non sia più così. Se il territorio non è in grado di mobilitarsi, i sindaci in testa, contro il disastro della sanità e di fare scelte indispensabili ora e per la prospettiva, allora ci meritiamo la situazione nella quale ci hanno/ci siamo cacciati.
Francesco Loi
Coordinatore Riformatori sardi Sulcis Iglesiente