22 November, 2024
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Una ricca scaletta di appuntamenti, tra iniziative per i più piccoli, incontri letterari, disegni e musica, è in programma domani (mercoledì 20 settembre), a Villacidro, per la terza giornata della settimana culturale del Premio “Giuseppe Dessì”, quest’anno alla sua edizione numero trentadue, che ha preso il via ieri (lunedì 18) nella cittadina del Sud Sardegna.

Si comincia la mattina, alle 10.00 al Mulino Cadoni, con un laboratorio a cura dei catanesi Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, autori di libri illustrati e attivi da tempo con iniziative creative per l’infanzia. Prevista la presenza di un centinaio di bambini delle scuole elementari dei comuni che fanno parte del parco letterario intitolato a Dessì.

Due incontri in programma nel tardo pomeriggio nel “salotto letterario” di piazza Zampillo. Alle 18.00 Alberto Pellai e Barbara Tamborini presentano il loro libro “L’eta dello tsunami” (De Agostini), interamente dedicato alla preadolescenza, raccontata e indagata da due grandi esperti di psicologia dell’età evolutiva, con il rigore scientifico e il tono divulgativo che li ha resi celebri. Medico, ricercatore all’Università degli Studi di Milano, psicoterapeuta dell’età evolutiva, nonché padre di quattro figli (di cui due femmine), Alberto Pellai si occupa di prevenzione in età evolutiva e fa molta formazione a insegnanti, genitori e professionisti del settore. Psicopedagogista e scrittrice, Barbara Tamborini conduce laboratori educativi nelle scuole di ogni ordine e grado e attività formative per insegnanti e genitori. I due hanno scritto insieme diversi libri rivolti a genitori, tra i quali “I papà vengono da Marte, le mamme da Venere” (2014, De Agostini), “QAF. Quoziente autostima famigliare” (2014 San Paolo) e “Vi lasciate o mi lasciate?” (2009, Erickson).

Alle 19.00 il microfono passa allo scrittore Gianni Morelli che, intervistato dal giornalista Gianni Zanata, presenta invece il suo romanzo “Rosso Avana” (ADV publishing house), ambientato negli ultimi giorni del 1958 tra i quartieri della capitale cubana in equilibrio precario fra un presente che è già passato e un futuro che molti non sanno ancora vedere. Scrittore, viaggiatore, geografo, grande conoscitore dell’America Latina, Gianni Morelli è autore di racconti, romanzi e soggetti cinematografici. Il suo romanzo “Amori, altopiani e macchine parlanti” (2009), è stato tradotto in spagnolo nel 2016. Sui temi dell’inganno e della truffa, comuni anche a “Rosso Avana”, ha pubblicato recentemente “I maestri della truffa”, tradotto in inglese e francese.

Sipario sulla terza giornata della settimana villacidrese alle 21.30 nel cortile di Casa Dessì con “Le cicale di Villacidro”, live painting show con Davide Toffolo, autore di graphic novel nonché chitarrista e frontman della band Tre Allegri Ragazzi Morti, che disegna dal vivo e canta sulla musica elettronica del sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda). Suggestionato dai suoni colombiani della cumbia e dalla natura sarda l’artista friulano disegnerà in diretta con strumenti analogici, pennelli, colori e carte colorate inseguendo l’idea della metamorfosi. Metamorfosi umana e metamorfosi animale, quella delle “orchestre di cicale” ascoltate dall’autore proprio nei boschi sardi, saranno i temi dei disegni, alternata a canzoni dei Tre Allegri Ragazzi Morti, costruite sopra l’elaborazione live dei suoni della natura sarda e musica fra la cumbia e il dub controllati da Arrogalla.

Giovedì (21 settembre), quarta giornata della settimana culturale del Premio Dessì, spazio ancora ai laboratori per le scuole (entrambi con inizio alle 10.00).

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Tre appuntamenti scandiscono la seconda giornata della settimana culturale del premio “Giuseppe Dessì” edizione numero trentadue, domani (martedì 19 settembre) a Villacidro. Due gli incontri in piazza Zampillo: alle 17.30 con il teologo Vito Mancuso e, alle 19.00, con l’editore Giuseppe Laterza. Chiusura di serata alle 21.30 nel cortile di Casa Dessì con il reading “Parole Note” scritto dall’autore radiofonico Maurizio Rossato e interpretato dal conduttore di Radio Capital Giancarlo Cattaneo.

Si comincia dunque alle 17.30 in piazza Zampillo, spazio abituale degli incontri con gli autori e delle presentazioni editoriali, con un dialogo tra il teologo Vito Mancuso e don Ettore Cannavera. Classe 1962, brianzolo di genitori siciliani, Vito Mancuso è autore di quattro bestseller da oltre centomila copie: “L’anima e il suo destino” (2007), “Io e Dio Una Guida dei perplessi” (2011), “Il principio passione. La forza che ci spinge ad amare” (2013), “Dio e il suo destino” (2015). Il suo pensiero è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico. Editorialista del quotidiano la Repubblica, il suo ultimo libro è “Il coraggio di Essere Liberi (2016).  

Altre riflessioni, alle 19.00 (sempre in piazza Zampillo), nella successiva conversazione, sotto il titolo “Il prezzo dell’ignoranza”, tra l’editore Giuseppe Laterza (presidente dal 1997 dell’omonima casa editrice e fondatore dei Presidi del Libro) ed il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci. Si parlerà infatti di libri e della loro di diffusione, mettendo in relazione gli indici di lettura con il benessere e la qualità della vita delle persone.

Musica, poesia e frammenti di prosa si uniscono nel reading “Parole Note”, in scena alle 21.30 a Casa Dessì, un progetto di Maurizio Rossato con l’obiettivo di valorizzare i testi della grande letteratura. È la radio la forza portante anche dello stile di “Parole Note”, attraverso le letture di Giancarlo Cattaneo. Dal programma radiofonico “Parole Note”, in onda sulle frequenze di Radio Capital, oltre a varie compilation discografiche e alla versione video on line sul sito de la Repubblica e su quello di Radio Capital, è nata la versione live omonima: un reading sempre diverso accompagnato da un dj set decisamente sorprendente e una cornice visual fatta di immagini evocative e avvolgenti e di frammenti di film e fotografie, per creare un flusso e una stratificazione di segni.

Mercoledì (20 settembre) il programma della terza giornata della settimana villacidrese prende il via la mattina con un laboratorio per le scuole, alle 10.00 al Mulino Cadoni, con gli autori di libri per l’infanzia Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, in arte Riccardo e Margherita. In piazza Zampillo due presentazioni letterarie: alle 18.00 si parla di pre-adolescenza con due esperti di psicologia dell’età evolutiva, Alberto Pellai e Barbara Tamborini, sul loro libro “L’eta dello tsunami” (De Agostini); alle 19.00, intervistato dal giornalista Gianni Zanata, lo scrittore Gianni Morelli presenta invece il suo romanzo “Rosso Avana” (ADV publishing house), ambientato negli ultimi giorni del 1958 nella capitale cubana.

Serata nel consueto spazio del cortile di Casa Dessì con il fumettista e musicista Davide Toffolo (chitarrista e frontman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti) e il musicista elettronico sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda), in scena alle 21.30 con la musica e i disegni del live painting “Le cicale di Villacidro”.

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E’ tutto pronto per la XXVII edizione di Narcao Blues, al via mercoledì 19 luglio. La formula è quella consueta: due set per serata, fino a sabato 22 luglio, con un cast che schiera nomi di spicco della scena blues internazionale e di quella nazionale, ma in cui trovano il giusto spazio anche le proposte isolane: ecco, dunque, in arrivo gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ma non è tutto, perché ogni serata avrà un prolungamento dopoconcerto in località Santa Croce, poco fuori Narcao (anziché al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, come inizialmente previsto): protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Organizzata, come sempre, dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, la ventisettesima edizione del festival è dedicata alla memoria di James Cotton, il grande armonicista americano, protagonista in passato sul palcoscenico di Narcao Blues, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne. 

Si comincia, dunque, mercoledì 19 luglio, con una serata tutta nel segno del blues “made in Sardinia”: il compito di aprire il festival, alle 21.30, spetta al duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dopo un’intensa attività dei due musicisti su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che ha recentemente dato alla luce l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

La parte finale del primo set vedrà unirsi al duo Don Leone Makika (canto gutturale, scaccia pensieri e chitarra), nome d’arte del cagliaritano Carlo Spiga (che all’attività di artista visivo affianca quella di musicista), per una sonorizzazione dal vivo di un video nato dal progetto artistico “Ciak! Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione di arte contemporanea Cherimus, in collaborazione con Amani for Africa, nella baraccopoli di Kibera, a Nairobi: un progetto che ha coinvolto in una serie di workshop dedicati all’arte e alla musica ex bambini di strada che hanno intrapreso un percorso di recupero e di reinserimento. Durante un mese di permanenza nella capitale del Kenya, il musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla, ha condotto dei laboratori dai quali è tratto il tappeto sonoro su cui suoneranno Don Leone e Makika.

Il secondo set della serata inaugurale vedrà il festival riabbracciare uno dei suoi figli: il bluesman sassarese Francesco Piu, sul palco di Narcao per presentare la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers) e aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica) si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

Il momento che separa i due concerti della prima serata proporrà anche una parentesi inedita per la rassegna: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone ed altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Giovedì 20 l’anima di “Mister Superharp” James Cotton soffierà idealmente nella notte sulcitana con “La serata delle armoniche”. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21.30) sarà “il puma di Lambrate” Fabio Treves, tra i musicisti più importanti della scena nazionale, che ha festeggiato di recente i suoi prolifici quarant’anni di carriera (nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, il musicista milanese vanta collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones. Ad affiancarlo sul palcoscenico ci saranno Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni).

Le stelle sul cielo di Narcao illumineranno subito dopo il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, l’artista statunitense ha rivoluzionato sin dai primi anni Sessanta il genere, continuando a creare senza però trascurare le solide radici alla base del blues. Le sua singolare vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata tutta a stelle e strisce venerdì 21 luglio. Le valvole degli amplificatori inizieranno a surriscaldarsi alle 21.30 con il blues rock di Eric Sardinas, gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che l’hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e il R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più l’hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Il secondo set registrerà un’importante esclusiva per il festival narcarese: nella sua unica data italiana, salirà infatti sul palco di piazza Europa l’eclettico Otis Taylor, affiancato per l’occasione da Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), il musicista dell’Illinois è tra i nomi di spicco della New Wave del blues americano e indubbiamente tra i più innovativi dell’ultimo ventennio. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). La rivista Guitar Player l’ha definito come il più importante bluesman ai giorni nostri, e questo è confermato dalle prestigiose collaborazioni che l’hanno visto condividere la scena con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri. Taylor è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Il suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), rimarca la sua grande duttilità e originalità nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraverso jazz, rock, funk e altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. Lo scorso febbraio è stata pubblicata la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

La quarta e ultima serata, sabato 22, si aprirà sotto il segno dei T-Roosters, formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Il quartetto si muove alla costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. I “galli” del blues propongono uno show condito da pezzi autografi, da cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana; a Narcao presenteranno la loro ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout“, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

A guidare le danze nell’ultimo atto del festival ci penserà l’estro di un’altra fulgida stella del panorama europeo: Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. Originario di Dibang, Emmanuel Pi Djob fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla guida della sua Afro Soul Gang, formazione che sposa la robustezza del funky al soul più puro con sferzante e irriverente originalità: Bénilde Fodjo Foko al basso e alla direzione musicale, Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, anche quest’anno allestito in località Santa Croce, poco fuori Narcao. Il compito di animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetterà ai Superdowhhome, un duo di rural blues formatosi l’anno scorso dall’incontro tra Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

A tenere banco, giovedì 20, sarà invece Moses Concas, musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica, vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo. 

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un lavoro che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 

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Soffia sulle ventisette candeline Narcao Blues, il primo e più longevo festival blues in Sardegna e tra i più apprezzati nel panorama nazionale: da mercoledì 19 a sabato 22 luglio Narcao, che dalla prima edizione ne è stato la culla, ospiterà un ricco e variegato cartellone con ospiti di caratura internazionale accanto ad alcune tra le più interessanti realtà della scena italiana e con la consueta attenzione nei confronti di quella isolana.

Il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e che si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Negli anni sono stati tanti gli artisti approdati nel paese dell’alto Sulcis per diffondere il verbo del genere di matrice afroamericana: nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson, tra gli altri. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla cui memoria è dedicata questa edizione di Narcao Blues. 

Un’edizione che alternerà nomi di primissimo piano del genere, affiancati da altrettanti punti fermi della scena nazionale, con la volontà di donare ai più fulgidi progetti isolani una ghiotta occasione per valorizzarsi e mettersi in luce. Sul palco di piazza Europa si avvicenderanno dunque gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ogni serata avrà inoltre una coda dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius: protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Sei appuntamenti musicali anticiperanno la quattro giorni di Narcao: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio si rinnova l’appuntamento con South in Blues, prologo ideale al festival, che quest’anno ha per protagonisti l’armonicista statunitense Andy J. Forest e gli italiani Bayou Moonshiners, band vincitrice della competizione indetta dall’Italian Blues Union.

Narcao Blues è organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Sponsor: Birra Ichnusa. Il festival registra inoltre l’importante collaborazione del Comune di Perdaxius per lo spazio dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, e dell’associazione di arte contemporanea Cherimus che presenterà nel corso della prima serata del festival un video realizzato nella baraccopoli di Kibera a Nairobi coinvolgendo i tanti bambini e ragazzi di strada locali, accompagnato dalle musiche del dub producer sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda).

Si preannuncia un’edizione di Narcao Blues particolarmente interessante quella che dal 19 al 22 luglio popolerà il paese del Sud Sardegna; una quattro giorni nella quale alcuni tra i più importanti bluesman del panorama internazionale si alterneranno con nomi di primo piano della scena nazionale e di quella regionale. Un’edizione dedicata all’armonicista, cantante e compositore statunitense James Cotton, protagonista in passato sul palcoscenico del festival, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne.

Da sempre Narcao Blues costituisce un’importante vetrina per mettere in mostra le più fulgide e interessanti proposte isolane. E proprio al blues “made in Sardinia” sarà dedicata la serata inaugurale: mercoledì 19 luglio ecco, dunque, salire per primi sul palcoscenico di piazza Europa (ore 21.30) il duo Don Leone composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che recentemente ha firmato l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

Al termine del primo set, la serata propone un inedito intermezzo: in programma la presentazione e la proiezione del video del progetto artistico “Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione Cherimus che partecipa, attraverso l’arte contemporanea, allo sviluppo del patrimonio sociale e culturale – passato e presente – del Sulcis Iglesiente. In collaborazione con Amani for Africa, presenterà il progetto la cui parte sonora è curata dal musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla.

Il secondo set della serata inaugurale registrerà un gradito ritorno, quello di Francesco Piu, che presenterà la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi, in questo caso, è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista sassarese con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers), e dopo innumerevoli aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica), si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

L’intervallo tra il primo e il secondo concerto della serata inaugurale proporrà anche una “lotteria”: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone e altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Narcao Blues entra nel vivo l’indomani, giovedì 20, con “La serata delle armoniche”, chiaro omaggio a “Mister Superharp” James Cotton, il bluesman americano che è stato capace di trasformare quello strumento a fiato, di metallo e legno, in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21:30) sarà un’autentica icona del blues italiano: Fabio Treves. “Il puma di Lambrate” ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – sarà di scena a Narcao con Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Gli amplificatori si accenderanno subito dopo per uno dei più importanti musicisti blues viventi, il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, ha continuato a creare innovando il genere e rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Le sua particolari vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e sempre memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna della chitarra, venerdì 21 luglio. Apre (come sempre alle 21.30) il blues rock di Eric Sardinas, un gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione a Narcao. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti, ad opera dell’emigrante slovacco John Dopyera) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito e non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che lo hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e la musica R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più lo hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Alle 22.30 il secondo set vedrà finalmente sotto i riflettori del festival Otis Taylor, in esclusiva al Narcao Blues, unica data in Italia, con Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), Otis Taylor è considerato uno degli artisti di spicco della New Wave del blues americano e tra i più innovativi degli ultimi vent’anni. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). Definito dall’autorevole rivista Guitar Player come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta collaborazioni prestigiose (con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri), ed è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Da sottolineare il lavoro svolto nel suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), che rimarca ancora una volta la grande duttilità ed originalità di Otis Taylor nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraversando jazz, rock, funk e tanti altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. È del febbraio di quest’anno la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

Aprono la quarta e ultima serata, sabato 22, i T-Roosters, una formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Nata dalla collaborazione artistica fra Tiziano Galli e Paolo Cagnoni, autori e co-autori di tutti i brani composti, la band propone uno show fatto di pezzi autografi, di cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana. Elemento fondamentale che caratterizza il lavoro del gruppo è la costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. Nel corso della sua esibizione a Narcao, il quartetto presenterà la sua ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

Ma la serata conclusiva di Narcao Blues è tradizionalmente all’insegna della festosità. Ed ecco allora, a guidare le danze nell’ultimo atto di questa edizione numero ventisette del festival, l’estro di Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, Pi Djob è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. L’artista di Dibang fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla testa della sua Afro Soul Gang, un ensemble costruito abilmente per essere vissuto e consumato, dove la robustezza del funky si sposa al soul più puro con sferzante e irriverente originalità. La direzione musicale sarà coordinata dal bassista Bénilde Fodjo Foko, con Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Come di consueto, al termine di ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, quest’anno allestito nel parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, a pochi chilometri da Narcao. Il compito di ad animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetta ai Superdownhome, un duo di rural blues formato l’anno scorso da Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

Giovedì 20 tiene invece banco Moses Concas, il musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo.  

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un disco che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

A precedere e fare da prologo alla ventisettesima edizione di Narcao Blues, un’altra importante serie di appuntamenti: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio i motori del festival inizieranno infatti a scaldarsi con i concerti di South in Blues, momento di avvicinamento alle quattro serate di Narcao che coinvolgerà sei centri del Sulcis in altrettante date. Ad avvicendarsi sui diversi palcoscenici (le piazze definitive verranno annunciate prossimamente) saranno il musicista statunitense Andy J. Forest e il duo italiano Bayou Moonshiners.

Poliedrico artista capace di danzare tra le diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore), il primo è un virtuoso dell’armonica blues che vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultra ventennale. Nelle sue tappe in Sardegna, Andy J. Forest sarà affiancato da Leonardo Ghiringhelli alle chitarre, Luca Tonani al basso e Sergio Ratti alla batteria.

I Bayou Moonshiners, ovvero Stefanie Ghizzoni (voce, percussioni, washboard e kazoo) e Max Lazzarin (piano e voce), proporranno brani tratti dal loro ultimo disco, “Living Live”, che racchiude al suo interno freschissime e ballabili interpretazioni di pagine del repertorio di Jelly Roll Morton, Fats Domino, Hank Williams, Mahalia Jackson tra tutti, alternate a pezzi originali. Una miscela esplosiva di blues, ragtime, soul e gospel che è valsa ai suoi musicisti la vittoria all’ultimo Italian Blues Challenge che li ha portati poi a rappresentare l’Italia all’European Blues Challenge che si è tenuto lo scorso aprile a Horsens, in Danimarca, dove hanno conquistato un lusinghiero quarto posto su ventitré proposte in lizza da altrettanti paesi del Vecchio Continente.

 Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei edizioni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante, quest’anno alla sua quindicesima edizione, che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti appena cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblus.it .

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Si è svolta dal 22 al 25 settembre, presso il Parco Villa Sulcis a Carbonia, la Festa di Sinistra Ecologia e Libertà, dal Titolo “di Sana e Robusta Costituzione”. nel corso delle quattro giornate militanti e volontari della formazione di sinistra hanno offerto un ricchissimo calendario, assolutamente eterogeneo, che andava dai momenti di riflessione politica, economica, sociale e culturale, ai momenti di intrattenimento per grandi e piccini. Il tema principale della quattro giorni era il referendum costituzionale e in particolare la posizione di Sel e di tante altre forze della sinistra, apertamente schierate per il NO. non sono mancate riflessioni su tematiche di assoluta attualità come l’immigrazione e lo sviluppo locale. altro argomento oggetto di riflessione, in occasione del 70esimo anniversario del voto alle Donne, è stato il ruolo di queste ultime nella società italiana. Come ogni anno, la festa è stata possibile grazie all’impegno di militanti e volontari, che ancora credono nella politica e si impegnano per offrire a tutti la possibilità di approfondire determinate tematiche.

Marco Corrias

Volontari che hanno lavorato all'organizzazione della festa.

Volontari che hanno lavorato all’organizzazione della festa.

25 settembre: spettacolo del trasformista Gianni Dettori.

25 settembre: spettacolo del trasformista Gianni Dettori.

25 settembre: letture Sotto la Luna con Andrea Tedde e Marta Proietti.

25 settembre: letture Sotto la Luna con Andrea Tedde e Marta Proietti.

23 settembre: presentazione libro Tu nel mio destino di Simone Leoni.

23 settembre: presentazione libro Tu nel mio destino di Simone Leoni.

24 settembre: concerto Arrogalla - Francesco Medda.

24 settembre: concerto Arrogalla – Francesco Medda.

25 settembre: presentazione libro Il giudice delle Donne di e con Maria Rosa Cutrufelli.

25 settembre: presentazione libro Il giudice delle Donne di e con Maria Rosa Cutrufelli.

22 settembre: volontari e ospiti.

22 settembre: volontari e ospiti.

23 settembre: dibattito oltre la riforma costituzionale: federalismo e sviluppo locale.

23 settembre: dibattito oltre la riforma costituzionale: federalismo e sviluppo locale.

22 settembre: dibattito Accogliervi come risorsa.

22 settembre: dibattito Accogliervi come risorsa.

24 settembre: presentazione della legge regionale sul reddito di inclusione sociale.

24 settembre: presentazione della legge regionale sul reddito di inclusione sociale.

23 settembre: concerto del gruppo Zirichilataggia.

23 settembre: concerto del gruppo Zirichilataggia.

24 settembre: dibattito sul referendum costituzionale.

24 settembre: dibattito sul referendum costituzionale.

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“Voglio farvi piangere – una tragedia artigianale” è il titolo del nuovo spettacolo scritto e diretto da Elio Turno Arthemalle, che andrà in scena da mercoledì 21 a domenica 25 e da mercoledì 27 a venerdì 30 settembre all’Exart, in piazzetta Dettori 9 a Cagliari, con inizio alle ore 21.00 (ingresso 10 euro).

La produzione, firmata dalla compagnia Teatro Impossibile, si avvale dei costumi di Salvatore Aresu, gli allestimenti di Luca Carta, la scenotecnica di Pietro Rais, il suono di Francesco Medda, la direzione tecnica e la consulenza drammaturgica di Felice Colucci e la direzione organizzativa di Emanuela Lai. 

Nel centro storico della nostra città di provincia, uno sconosciuto ferma le persone che incontra per strada e inizia a parlare. Racconta la sua vita, trancia giudizi su tutto e tutti: è torrenziale, inarrestabile, insopportabile. Sta male, e non lo nasconde. Qualcuno, tra i passanti, dice di averlo conosciuto da giovane. Un tempo era un artista dicono. Ora, a cinquant’anni, è un barbone.

Più in là, tre amici nel pieno della rituale bevuta settimanale. E poi un uomo che vive una situazione ai limiti della sopportazione umana, e aspetta un aiuto che potrebbe salvarlo da una morte quasi sicura. Per lui è questione di secondi.

In “Voglio farvi piangere – una tragedia artigianale” Elio Turno Arthemalle torna al monologo e i personaggi che individua nella folla festante prendono corpo e vita in un teatro vuoto, senza luci, senza impianti. Il pubblico non vedrà altri che lui, dal momento in cui metterà piede in teatro sino a quando uscirà. Perché Arthemalle gestirà la biglietteria, accoglierà il pubblico, lo riaccompagnerà all’uscita. Non chiede e non vuole collaborazioni, concentrato sull’unico obiettivo di questo lavoro: riuscire a far piangere il pubblico. 

«È, forse, la cosa più cruda, sgradevole e aggressiva che abbia mai scritto – spiega l’artista -. E sicuramente è la più sincera, quella in cui rabbia e amore vero cercano un linguaggio, non si nascondono dietro i segni.»

 18©sabinamurrufotoVFP072016

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Francesco Medda ''Arrogalla'' e Giacomo Casti Antas Teatro - Rendez-vous comique

Sesta e ultima giornata, domani (domenica 7 febbraio) a Villacidro, della settimana culturale promossa dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” per il trentennale del concorso letterario intitolato al grande scrittore sardo.

Si comincia alle 10.00 al Mulino Cadoni con la terza e conclusiva sessione della tavola rotonda dedicata appunto a ripercorrere il cammino del Premio Dessì iniziato nel 1986. Dopo le testimonianze e i contributi di ospiti e giurati, al centro dei due incontri in programma quest’oggi (sabato 6), domattina (domenica 7) è il turno di alcuni dei vincitori del concorso villacidrese in anni diversi: Franco Cocco e Mariagiorgia Ulbar, primi nella sezione poesia rispettivamente nel 1999 e nel 2015, e, per la narrativa, Roberto Piumini (vincitore nel 1995), Giulio Angioni (2005), Alessandro De Roma (2007), Michela Murgia (2009) e Giuseppe Lupo (2013).

Divertimento per grandi e bambini, nel pomeriggio, con “Rendez-vous Comique” della compagnia Antas Teatro di San Sperate, in scena alle 17.00 nella palestra in via Stazione: uno spettacolo dai colori allegri e scanzonati, diretto e interpretato da Stefano Farris con Raimonda Mercurio, che racconta l’incontro tra due clown.

Infine, alle 20.30, sipario sulla settimana villacidrese con le suggestioni narrative e musicali diDub Versus” dell’attore Giacomo Casti e del musicista elettronico Arrogalla (al secolo Francesco Medda). Un progetto consegnato di recente alle dieci tracce dell’omonimo disco (prodotto da Zahr Records e Altrove con il supporto di Antas Teatro): un viaggio circolare tra pagine e versi di Omero, Dante, Cervantes, Alvaro Mutis, Derek Walcott, Gramsci, Sergio Atzeni, Giulio Angioni, Aquilino Cannas, Fabrizio De André, e composizioni elettroacustiche, echi dub, risonanze etniche, paesaggi sonori. Come il cd si avvale qui e là dei contributi di vari musicisti (in particolare di , vero regista del suono e terza anima del progetto), così domani (domenica 7) a Villacidro Dub Versus sarà impreziosito dagli interventi narrativi della scrittrice Michela Murgia e da quelli cantati di Elena Ledda (già presente anche in uno dei brani del disco).

Le celebrazioni per il trentennale del Premio Dessì sono organizzate col contributo del comune di Villacidro, dell’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio industriale provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

 

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Roberto Piumini Roberto Piumini, Patrizia Ercole e Andrea Basevi

Battute conclusive, domani (sabato 6) e domenica (7 febbraio) a Villacidro, per la settimana culturale in celebrazione del trentennale del Premio Dessì: una sei giorni invernale promossa dalla “Fondazione Giuseppe Dessì per riprendere e completare il programma della scorsa edizione del concorso letterario, la trentesima, appunto, che si è tenuta a settembre nella cittadina del Medio Campidano.

Tiene banco una tavola rotonda in tre parti, dall’emblematico titolo “Trentennando”, che, attraverso gli interventi e le testimonianze di ospiti, giurati e protagonisti di passate edizioni del premio, ne ripercorrerà il cammino intrapreso nel 1986. Si comincia domattina (sabato 6) alle 10.00 con i contributi delle autorità istituzionali: coordinati dal presidente della Fondazione Giuseppe Dessì, Christian Balloi, intervengono l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna Claudia Firino, il parlamentare Siro Marrocu, il sindaco di Villacidro Teresa Pani ed ex amministratori locali come Angelo Concas (sindaco ai tempi della prima edizione), Vitalio Piras, Antonio Macchis, Concetta Vacca, Dimitri Pibiri (ex assessori alla cultura); e, ancora, Francesco Dessì, figlio dello scrittore, Anna Dolfi, Giancarlo Buffa (che leggerà un intervento di Leandro Muoni, membro della giura per lungo tempo, che non potrà essere presente), Gigi Dessì (primo segretario del premio) e due ex presidenti della Fondazione Dessì, Massimo Murgia e Giuseppe Marras.

Alle 17.00 la ripresa dei lavori vede invece la partecipazione di alcuni dei giurati che hanno contribuito nel corso degli anni alla crescita e all’affermazione del premio letterario, come Anna Dolfi (presidente della giuria dal 2010), Sandro Maxia, Giovanni Pirodda, Gianni Filippini, Stefano Salis, Giuseppe Langella, Mario Baudino e Massimo Onofri, coordinati da Duilio Caocci.

Al Premio Dessì si ricollega in un certo senso anche lo spettacolo che chiude la giornata: alle 20.30 nella palestra in via Stazione, è infatti di scena lo scrittore e poeta Roberto Piumini vincitore nel 1995 della sezione narrativa del concorso letterario, che torna a Villacidro con “Il portatore di baci”, un reading a due voci – la sua e quella di Patrizia Ercole – con Andrea Basevi (sue le musiche originali) al pianoforte. Tratto dal libro dell’autore lombardo “Le donne e i cavalieri” (Aliberti Editore, 2004), è la storia di un bacio affidato, consumato e riportato, nel tempo dei cavalieri e della cortesia: un racconto sull’impegno, la sorpresa e la generosità dell’amore.

Roberto Piumini sarà anche tra gli ospiti della terza e ultima sessione della tavola rotonda “Trentennando” che l’indomani mattina (domenica 7.00) riunirà a partire dalle 10.00 al Mulino Cadoni una qualificata rappresentanza di vincitori di passate edizioni del premio Dessì: Alessandro De Roma, Giuseppe Lupo, Giulio Angioni, Michela Murgia, Franco Cocco e Mariagiorgia Ulbar.

Alle 17.00 si ritorna nella palestra in via Stazione dove è di scena la compagnia Anta Teatro con “Rendez-vous Comique”, uno spettacolo per i più piccoli, dai colori allegri e scanzonati, che racconta l’incontro tra due clown. Diretto e interpretato da Stefano Farris con Raimonda Mercurio.

Infine, alle 20.30, sipario sulla settimana villacidrese con le suggestioni musicali e narrative del progetto “Dub Versus” (consegnato di recente alle tracce dell’omonimo disco) dell’attore Giacomo Casti e del musicista elettronico Arrogalla (al secolo Francesco Medda), impreziosito per l’occasione dagli interventi narrativi della scrittrice Michela Murgia e da quelli cantati di Elena Ledda.

Le celebrazioni per il trentennale del Premio Dessì sono organizzate col contributo del Comune di Villacidro, dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

 Per informazioni, la segreteria della Fondazione Dessì risponde ai numeri 0709314387, 3474117655, 3406660530, e all’indirizzo di posta elettronica fondessi@tiscali.it .

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Locandina fronte

Avvicinerà le coste della Sardegna a quelle del Marocco l’ultimo appuntamento (domani, domenica 6 dicembre) della settimana di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso contaminazioni con la cultura rurale, sostenuta da Cagliari Capitale 2015 della Cultura e dalla Fondazione Sardegna Film Commission.

Il primo appuntamento è previsto, alle 12.00, negli spazi del centro culturale Il Lazzaretto di Sant’Elia, dove l’associazione culturale Cherimus, in collaborazione con Carovana SMI, presenterà Côte à Côte” (letteralmente costa a costa), un progetto che mette a confronto due artisti provenienti da diverse aree del Mediterraneo: Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi, protagonisti dal 25 novembre di una residenza artistica che si è svolta fra Perdaxius, nel Sulcis e il rione cagliaritano Sant’Elia.

Côte à Côte parte dall’osservazione del cielo come luogo ideale dove la costa araba tocca la costa europea. E’ qui che, attraverso l’arte, s’innesca un dialogo tra le due culture. Il cielo è infatti un perfetto esempio di scambio culturale tra linguaggi diversi ed epoche diverse, luogo di incontro pacifico tra mondo arabo e occidentale, tra i due emisferi del Mediterraneo. Le “due coste” di questo progetto sono i due cieli notturni, quello di Rabat, una grande città tra mare e deserto, e quello di Perdaxius, un paesino della Sardegna dove il cielo notturno ancora resiste, non è mai scomparso. Côte à Côte vuole cominciare da ciò che questi due luoghi hanno in comune. Nel novembre 2014, Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi hanno vissuto e lavorato insieme a Rabat grazie alla collaborazione con Elisabeth  Piskernik di Le Cube Independent Art Room, confrontandosi con la città e dando vita ad uno scambio sia artistico che umano. A un anno di distanza i due artisti si ritrovano, questa volta in Sardegna.

La giornata proporrà il Secondo Festival Internazionale di aeroplanini di carta che prende le mosse dalla performance che si è tenuta lo scorso anno a Rabat. Allo speciale campionato partecipa una classe scolastica e un gruppo di bambini del quartiere di Sant’Elia, coinvolti grazie a due workshop tenuti dagli artisti nei giorni scorsi.

Alle 17.30 i risultati della residenza artistica di Côte à Côte saranno illustrati da Emiliana Sabiu (Cherimus, Perdaxius) e dai due artisti.

La giornata si chiuderà con una performance musicale di Francesco Medda/Arrogalla con Carlo Spiga, chitarra e voce, e un vj set preparato per l’occasione da Yassine Balbzioui e Matteo Rubbi, dedicato ad un nuovo progetto sullacucina utopica.

Sempre domani Terra Mobile si incrocerà con Approdi, festa d’arte e comunità, grazie ai due laboratori, inseriti nel progetto Scuola CreAttiva, “Incontro al cielo: la stella sole” ed “Educazione alla cittadinanza mondiale”.

Il primo (inizio alle 11.45) propone percorsi esperienziali di pedagogia del cielo, con Rita Montinaro del gruppo di ricerca di pedagogia del cielo del Movimento di Cooperazione Educativa e Cenci Casa Lab. Si rivolge a partecipanti di diverse età.

Il secondo (inizio alle 16.00) è un percorso di educazione alla cittadinanza condiviso da studenti italiani e studenti rifugiati saharawi in Algeria con l’invio reciproco di elaborati scritti e video. Con Giulia Olmi – a cura del CISP.

Domani nel Lazzaretto di Sant’Elia saranno anche proiettati audiovisivi dedicati alle tematiche del risparmio energetico e della sostenibilità sociale, economica e ambientale realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20, un progetto europeo sperimentale, unico in Italia, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Sardegna Film Commission, l’Assessorato Regionale all’Industria – Servizio Energia e  Sardegna Ricerche.  Heros 20.20.20 trasforma  la necessità di informare i cittadini sulle azioni di risparmio ed efficientamento energetico attive e disponibili in Sardegna in una occasione d’investimento su nuove forme di comunicazione con originali prodotti audiovisivi destinati al grande pubblico. Tra le opere proiettate le puntate pilota delle serie web: “Il filo di lana”, per la regia di Tomaso Mannoni e di “Nuova era”, per la regia di Manuele Trullu,  i cortometraggi “Piccoli grandi Eroi”, regia e produzione di Giorgia Soi; “Domus”, di Salvo Nicotra, “La vita in verde” per la regia di Joe Bastardi, “Ogni cosa al suo posto”, diretto da Paolo Zucca e “Il mio cane si chiama vento” di Peter Marcias.

Mercoledì  9 dicembre, alle 18.00, il materiale prodotto nelle tappe di Côte à Côte verrà esposto in una mostra organizzata nel centro culturale Exmà (a Cagliari, in via San Lucifero).

Tra Tunisi e il Sulcis Iglesiente, 4 musicisti, 3 artisti, 2 attori e 1 regista si incontrano per condividere e incrociare idee ed esperienze, con il progetto “So Close”.

Il progetto mira a creare e favorire condizioni di cooperazione tra persone di culture e mentalità diverse, che si ritrovano a vivere nella stessa area geografica e che, pur non condividendo gli stessi problemi, percorrono comunque la strada dell’integrazione. Il progetto nasce da un’idea di Cherimus, Sardegna (www.cherimus.net) e Mass’art, Tunisi, associazioni che promuovono lo sviluppo locale attraverso l’arte contemporanea e che si sono incontrate grazie al programma tandem-shaml/”Tandem/Shaml, che mira a creare collaborazioni di lungo termine fra organizzazioni culturali provenienti da Europa e Paesi Arabi.

Il percorso immaginato da “So Close” apre un dialogo sulle aspettative e i desideri degli immigrati e sugli equivoci che portano al loro isolamento e respingimento. Partendo dal confronto con le storie di coloro che sono riusciti a costruirsi una vita in Sardegna e di coloro che sono stati costretti a rientrare in Tunisia per ricominciare, si coinvolgeranno le comunità locali per raccogliere storie, musica e immagini.

Il progetto corre lungo il filo della musica e del teatro, per raccontare le storie più recenti del “mare in mezzo alle terre”, barriera invalicabile e mortale, vicolo cieco, dove il dialogo fra le due culture pare essersi interrotto. L’idea è quella di utilizzare teatro e musica per costruire un ponte fra le due culture. Salah Hammouda, Hatem Boukesra e Sawsan Louati di Mass’Art, coadiuvati da Matteo Rubbi e Carlo Spiga di Cherimus, hanno realizzato due settimane di laboratori che hanno coinvolto 50 bambini di Perdaxius, per inventare uno spettacolo che sarà presentato mercoledì 18 marzo nella piazza del paese. I musicisti Maurizio Marzo e Francesco Medda di Cagliari con Amin Makni ed Aymen Makni di Tunisi hanno collaborato alla realizzazione di nuove sonorità musicali fra Sardegna e Tunisia. Parallelamente è stato realizzato un documentario che racconta l’incontro fra Cherimus e Mass’Art e un videoclip musicale.

“So Close” avrà il suo momento finale a Bologna, dal 20 al 22 marzo, nella tre giorni dedicata agli eventi conclusivi del progetto Tandem/Shaml, organizzata dal Teatro dell’Argine di San Lazzaro. Si comincerà venerdì 20 con una videoproiezione presso il Centro Interculturale Zonarelli, curata dall’associazione tunisina Mass’Art, per poi proseguire sabato 21 con un evento diffuso in città grazie alla collaborazione fra Cherimus, una radio locale e le comunità sarde e tunisine presenti in città. Domenica 22, infine, ci sarà una performance musicale sardo-tunisina alla Cantina Bentivoglio, così che tutte le storie raccolte, la musica suonata e le immagini prodotte tra Tunisi e il Sulcis possano rivivere, portando questa esperienza di vicinanza e scambio il più lontano possibile.

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