22 December, 2024
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Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD  Francesco Melis.

Il sindaco Emilio Gariazzo e il capogruppo PD Francesco Melis.

La polemica in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo cresce. Dopo il sindaco, anche il capogruppo del Partito democratico, Francesco Melis, prende posizione con una nota durissima, sull’intervento dei consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias.

«Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni fatte dal gruppo consiliare Cas@Iglesias – scrive in una nota Francesco Melis -. E’ l’ennesimo capriccio di chi da oltre un anno è alla costante ricerca di visibilità mediatica proponendo inutili interrogazioni e interpellanze pur stando in maggioranza ed essendo inoltre parte attiva del governo cittadino. Ognuno di noi ha fatto delle scelte politiche che oggi lo vedono con una posizione e un programma politico chiaro e trasparente nei confronti dei cittadini, non solo a livello comunale ma anche regionale e nazionale. Per questo noi vorremmo chiarezza anche dai consiglieri Pistis e Carta, pertanto chiediamo se con la lettura in aula del documento dell’on. Pili sul Piano Sulcis, intendano cambiare anche il nome al loro gruppo consiliare. Dire che si prendono le distanze da tutta la maggioranza e in particolare dal PD ma al contempo si dà l’appoggio al sindaco non significa nulla, perché il sindaco oltre ad essere espressione della maggioranza è dirigente ed espressione del PD. Per questo motivo reputiamo debolissima la tesi per cui la discussione sul Piano Sulcis abbia influito pesantemente sulla decisione di continuare ad appoggiare il sindaco prendendo però le distanze con l’intera maggioranza.»

«Il gruppo consiliare del PD, che conta 8 consiglieri – aggiunge Francesco Melis -, fa parte di una maggioranza di centro sinistra che in considerazione del difficile momento economico e sociale opera a supporto del duro lavoro che l’amministrazione Gariazzo è chiamata a svolgere. Siamo un Partito con la schiena dritta che ha sempre pensato al bene del territorio e dei suoi cittadini e rivendichiamo con forza il lavoro svolto per il piano Sulcis, una delle poche opportunità di sviluppo per il territorio. Ricordiamo alla consigliera Pistis e al consigliere Carta, che in politica non è attraverso i comunicati stampa che si prendono delle posizioni, ma attraverso altri mezzi. Per quanto riguarda il cambio di scranno in Consiglio comunale, li invitiamo a studiarsi il regolamento dello stesso Consiglio, dove documentandosi accerteranno che i posti sono assegnati dal presidente del Consiglio e non da una loro scelta. La correttezza istituzionale non è un optional – conclude il capogruppo del Partito Democratico – ma è la base di un comportamento civico che deve essere da esempio ai cittadini di Iglesias.»

Il Municipio di Iglesias copia

Il Consiglio comunale di Iglesias questa sera affronta le problematiche della gestione del carcere di Iglesias. L’assemblea civica è stata convocata per le 0re 17.00 in seduta straordinaria su richiesta dei consiglieri Valentina Pistis (Cas@ Iglesias), Alberto Cacciarru (Uniti per Iglesias), Giorgio Carta (Cas@ Iglesias) e Francesco Melis (Partito Democratico), ai sensi dell’articolo 6 del regolamento del Consiglio comunale.

Successivamente, l’ordine del giorno è stato integrato con altri due punti: l’interrogazione urgente presentata dalla consigliere Valentina Pistis (Cas@ Iglesias), contenente una richiesta di verifiche sull’operato della società Abbanoa; e la mozione presentata dal consigliere Alberto Cacciaru (Uniti per Iglesias), sui servizi socio assistenziali e sul polo sanitario (integrazione dei servizi).

 

Emilio Gariazzo e Francesco Melis copia

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Scrivo questa nota come capogruppo del Partito Democratico per sottolineare e puntualizzare a tutta la popolazione Iglesiente e del Sulcis intero che, puntuale come previsto, ritorna il gioco del raggiro, una storia che si ripete, dopo anni si ritorna alle menzogne per fare ancora una “operazione di smantellamento” delle strutture sanitarie di Iglesias, è l’ultimo colpo di coda di questo manager. Purtroppo per ora non c’è la certezza dell’operazione,in quanto mancano documenti ufficiali ma oramai da una settimana sono intercorse varie riunioni nei diversi livelli aziendali della ASL 7 per intraprendere questo provvedimento.

La storia recente è come quella dell’Ospedale F.lli Crobu e la farsa del sistema che non funziona, ora tocca agli anestesisti del CTO, prima erano dei tubi di gas per sala operatoria “rotti” che hanno fatto chiudere il F.lli Crobu, ridicolo!!!… Gli anestesisti non ci sono, non bastano, non riescono a coprire le sedute e, pertanto, chiudiamo l’ortopedia e il CTO, centralizziamo a Carbonia. Sempre la solita storia giusto per far nascere questioni campanilistiche e per mascherare l’operazione “bugiarda”.

Come si può chiudere un reparto per scarsa produttività quando per anni è stato fatto di TUTTO per impedirgli di lavorare: infermieri non sostituiti, attrezzi di sala operatoria non comprarti. Per anni abbiamo gridato la situazione degli anestesisti, per anni abbiamo denunciato, il problema di oggi e non lo si è voluto affrontare perché si voleva portare la sanità locale al collasso e tutto è stato scientificamente deciso a tavolino per potenziare le cliniche private, come quella di Decimomannu che assorbe gran parte della nostra utenza, noi che avevamo l’eccellenza di una vera ortopedia e traumatologia ora siamo ridotti a ospedali da campo da 3° mondo.. E questo disegno di smantellamento dove nasce?

Ve lo svelo io, prendete questo spunto e leggete quali furono gli obiettivi dati al Manager Calamida dalla RAS: l’allegato 1 alla delibera g.r. 30/60 del 12/07/2011 – dice: «Definizione del fabbisogno di prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali erogabili dalle case di cura della Asl 8… Per successiva contrattazione da parte della Asl 8 con la casa di cura…».

Ma quale rinascita e nuovo ospedale volevano svendere e hanno svenduto la nostra sanità ai privati di Cagliari! Se si intervenisse come una saggia direzione dovrebbe fare sull’organizzazione del servizio di anestesia, come oggi dai più è stato messo in evidenza, a sentir qualcuno di loro parrebbe addirittura che gli anestesisti bastano eccome, “sono male impiegati”, questa amministrazione ci dovrebbe spiegare perché interessarsi dell’ortopedia e non dirci invece quale drammatica IMPRODUTTIVITA’ si nasconde dietro la Stroke unit del Sirai, che non produce altro che sprechi di danaro pubblico in maniera palese, e come mai invece l’Hospice finanziato da apposito progetto per presunta non economicità è scomparso dalla Asl e nello specifico dal Santa Barbara. Questa storia è tutta figlia della vera malasanità, quella che oggi non si può nascondere perché tutti sanno cosa sta succedendo: non ci spaventano i percorsi centralizzanti, vorremmo un ospedale di qualità, i reparti che servono a garantire la salute governati per logiche di buona prassi medica, ma il vento è diverso, non si può ingannare la gente.

Noi del PD e del CSX abbiamo promesso potenziamento e miglioramento della sanità nel nostro territorio, noi abbiamo promesso che l’unica azienda (la sanità) rimasta nel sulcis non chiudesse.. noi che ci siamo spesi per far credere ad un vero cambiamento non possiamo accettare da un DG che ha inserito in azienda oltre 200 persone tra interinali e a contratto a tempo determinato (basta guardarsi i bilanci 2012\2013) la solita frase non ci sono soldi… che si controllino le determine, che si controllino gli incarichi e che si analizzino i servizi esternalizzati come il CUP e che si verifichino le liste d’attesa se hanno subito miglioramenti.. (verificando anche quanti vanno dai privati… accorciandole, ma costandoci in compensazione) un disegno, una strategia per impoverire il nostro territorio. Chiediamo una forte presa di posizione, no a questo manager e no a queste Calamità per la nostra popolazione, diciamo no allo smantellamento della sanità iglesiente. 

Francesco Melis

Capogruppo Partito Democratico Sardegna – Iglesias

Giovedì 16 gennaio si è riunita la Commissione elettorale del comune di Iglesias presieduta dal sindaco Emilio Gariazzo e composta dai consiglieri Francesco Melis, Gianfranca Mannu e Claudia Caschili. 

Durante l’ultima seduta è stato individuato il metodo di nomina degli scrutinatori per le prossime elezioni regionali previste per il 16 febbraio. Questi saranno nominati per sorteggio pubblico tra coloro che, già iscritti all’albo degli scrutatori del comune di Iglesias, siano disoccupati/inoccupati iscritti alle liste di collocamento del Centro per i servizi del lavoro sito in via Ada Negri a Iglesias e/o siano studenti. Gli interessati dovranno presentare domanda su apposito modulo scaricabile dal sito del Comune e disponibile presso l’Ufficio elettorale. Le domande dovranno pervenire all’Ufficio elettorale del comune di Iglesias entro le ore 12.00 del 25 gennaio 2014.

L’Ufficio elettorale resterà aperto al mattino dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.00 ed il pomeriggio dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00.

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S’infiamma anche nel Sulcis Iglesiente la battaglia politica per la corsa alla segreteria del Partito Democratico.

Nasce a Iglesias il comitato “Per Matteo Renzi segretario”. I promotori del comitato iglesiente per Renzi segretario sono: il capogruppo in consiglio comunale del PD Francesco Melis, i consiglieri comunali PD, Franca Fara e Ubaldo Scanu, alcuni attivisti democratici come Marco Crobeddu, Licia Cau, Giancarlo Mameli, il responsabile Europa e politica estera dei Giovani democratici della Sardegna, Gianpaolo Rosina, e vari esponenti della società civile, iscritti al PD che vedono in Matteo Renzi una speranza di rilancio concreto per l’Italia.

«La nascita del comitato – si legge in una nota diffusa oggi – sarà l’occasione per confrontarsi su tematiche locali e nazionali ma soprattutto un modo per riavvicinare il partito alla gente. Noi crediamo che oggi sia fondamentale recuperare il dialogo con le persone, proporre un programma valido, diverso dal passato, differenziarci e cambiare creando una vera proposta politica alternativa. Occorre rivalorizzare il termine Democratico non solo negli slogan ma anche nei fatti. Siamo sicuri che Renzi saprà essere il segretario giusto per il PD con una vera proposta alternativa e giovane. Noi vogliamo un cambiamento vero! Gia da questo sabato – conclude la nota – il comitato sarà presente e operativo nella riunione di tutti i comitati sardi per Renzi segretario, presieduta dall’on. Luca Lotti.»

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