18 July, 2024
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Parte dalla Sardegna la rivoluzione smart per trasformare le città in luoghi più intelligenti e sicuri. Lo IOC (Intelligence Operation Center), il Supercervellone  elettronico messo a punto nel Joint Innovation Center da Huawei e Crs4, frutto dell’accordo firmato 3 anni fa, è stato presentato ufficialmente oggi a Cagliari al presidente della Regione Francesco Pigliaru, al vicepresidente Raffaele Paci, al sindaco della Città Metropolitana Massimo Zedda e ai rappresentanti di tutte le parti in questo momento interessate dalla sua prima applicazione nella città di Cagliari (Aeroporto, Autorità portuale, Camera di Commercio, Ctm, Arst, Università di Cagliari, Cagliari Calcio), alla presenza del presidente Huawei Italia Luigi De Vecchis. Unico nel suo genere in Europa, sarà utilizzato a Cagliari come prototipo su scala regionale per far diventare la Sardegna la prima Smart Region italiana, nelle città e nelle zone interne: intelligente, sicura, interattiva, sempre più a misura dei cittadini del terzo millennio. Un modello da replicare in Italia e in Europa. Si parte appunto da Cagliari, dove grazie al “Tessuto digitale metropolitano”, il Supercervellone sta raccogliendo tutti i dati necessari al suo funzionamento. 

«Il laboratorio sta facendo cose importantissime per l’intera Sardegna. Abbiamo bisogno di creare competenze, progetti, professionalità intorno a questo concetto dell’essere intelligenti, che è fondamentale per migliorare la vita quotidiana di tutti perché riguarda i trasporti, la sicurezza, il traffico, per fare solo qualche esempio – dice il presidente Pigliaru -. Ma essere una Regione intelligente significa anche essere una regione in cui si creano lavori nuovi, ben pagati, altamente tecnologici, spendibili nel mercato internazionale. Noi questi lavori vogliamo crearli il prima possibile, vogliamo spingere perché nascano subito, ne abbiamo bisogno adesso e dappertutto in Sardegna. Pensiamo all’agricoltura, che in alcune parti del mondo è uno dei settori più avanzati e meglio pagati grazie proprio all’alta tecnologia, un settore che qui da noi può davvero diventare il punto di forza intelligente della nostra economia. Se aspettiamo pigramente che le cose succedano da sole, non succedono. Perciò noi abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per favorire questo processo, dando un forte e costante supporto istituzionale, che oggi è stato più volte riconosciuto, e che continueremo a garantire.»

Dalla gestione in tempo reale del traffico alla ottimizzazione dei trasporti, dai parcheggi che “curano” le esigenze dei disabili alla sicurezza nei luoghi affollati, dal raccoglitore di rifiuti intelligente che quando è pieno con un segnale “chiama” il camion più vicino che provvede a svuotarlo fino allo Stadio Smart, e poi ancora energia intelligente, che significa grande risparmio per le famiglie, e monitoraggio ambientale e climatico. Le applicazioni, presentate oggi all’interno del progetto che riguarda Cagliari, sono concentrate nel Supercervellone che man mano incamera i dati per poi riutilizzarli a servizio delle città. Sul progetto di Cagliari, e su tutti quelli che seguiranno, sarà fatto un punto della situazione ogni 5 anni per programmare i 5 successivi, con tutti gli interventi previsti. Le prime applicazioni, in particolare quelle su traffico e affollamento, sono già operative a Cagliari e passano attraverso 25 telecamere, 92 stazioni del traffico, 23 sensori di parcheggio. 

«Siamo davvero molto orgogliosi del progetto presentato oggi e di tutto quello che abbiamo fatto come Regione per arrivare a questo risultato – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Oggi qui abbiamo tutti i soggetti coinvolti in questo primo progetto, pubblici e privati: l’obiettivo comune è quello di vivere in una città intelligente che migliori la vita di ognuno di noi, e dunque è necessario il contributo di tutti, ciascuno per la sua parte. Perciò abbiamo deciso di istituire un Comitato di indirizzo, una cabina di regia che accolga tutti i soggetti istituzionali presenti oggi, ma aperta a possibili future partecipazioni, in modo che possano confrontarsi e collaborare costantemente, ognuno fornendo i dati di propria competenza. Abbiamo ancora poco tempo a disposizione prima che finisca la legislatura, ma abbiamo seminato tanto e bene, e quindi già da oggi siamo pronti a lavorare per arrivare al traguardo: ottimizzare i costi della vita e migliorare la vita quotidiana. Questo è un sistema che non esiste in Europa – conclude Raffaele Paci -, l’unico si trova proprio qui a Cagliari. E nel Joint Innovation Center di Pula verranno da tutta Europa a imparare studiare e imparare cosa stiamo facendo.»

Il primo accordo con Huawei per l’avvio della ricerca sulle Smart and Safe city è stato siglato dal presidente Francesco Pigliaru ad Hannover a marzo del 2015. Qualche settimana fa, a Roma, è stato firmato un secondo MoU, Memorandum of Understanding. Il Joint Innovation Center di Pula è stato inaugurato a dicembre 2016, che ha comportato un investimento di 20 milioni da parte del colosso cinese dell’informatica: il Supercervellone IOC è il primo risultato di quell’investimento, cofinanziato dalla Regione con 3 milioni.

Il presidente Luigi De Vecchis ha annunciato che le collaborazioni con la Sardegna continueranno e saranno anzi intensificate.  

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps), alla presenza dell’assessore Luigi Arru, ha approvato all’unanimità il piano di formazione collegato al trattamento della Dsa (disturbi dell’apprendimento) rivolto ad operatori sanitari, scolastici e famiglie.

E’stato rinviato invece l’altro punto all’ordine del giorno riguardante il primo Piano operativo dell’azienda di emergenza-urgenza Areus, per consentire un approfondimento sull’assetto organizzativo della struttura. Oggetto del confronto, in particolare, la comparazione fra diversi modelli, da quello della “holding” che ha come riferimento l’esperienza della Lombardia a quello di una azienda ad autonomia più marcata, con proprio personale e patrimonio, per finire con una forma “mista” ancora da mettere a punto.

Nel corso della seduta hanno preso la parola sull’ordine dei lavori diversi consiglieri regionali che hanno posto all’assessore Luigi Arru una serie di quesiti. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha chiesto chiarimenti su Mater Olbia, riconversione dell’ospedale Marino di Cagliari ed alcune selezioni avviate dall’Ats relative alla direzione di strutture complesse.

Augusto Cherchi (Pds) ha sollecitato il ritiro di una delibera Ats riguardante alcune strutture complesse a suo avviso non conforme alle leggi approvate dal Consiglio, soffermandosi inoltre sui criteri di accreditamento delle strutture private specializzate nelle malattie mentali.

Giorgio Oppi (Udc), riferendosi alla recente ripartizione dei posti letto sul territorio regionale, ha lamentato lo squilibrio a danno dalla sanità privata, criticando poi l’iter “stranamente veloce” dell’accreditamento del Mater Olbia dopo l’avvicendamento dei partner scientifico della Qatar Foundation.

Emilio Usula (Misto) ed Edoardo Tocco (FI), infine, hanno richiamato l’attenzione dell’assessore Luigi Arru, rispettivamente, sul registro regionale dei tumori e sulla vertenza Aias.

L’assessore della Sanità, riservandosi l’accertamento puntuale delle questioni sollevate, attraverso gli uffici dell’assessorato e dell’Ats, ha comunque fornito alcuni chiarimenti.

Sulla ripartizione dei posti letto, in primo luogo, l’assessore si è detto convinto del raggiungimento di un buon equilibrio, all’interno del quale sono state recepite le indicazioni provenienti dalla commissione. Mentre, per quanto riguarda il Mater Olbia, ha ribadito la linea della Regione improntata, da un lato, alla massima chiarezza e, dall’altro al rispetto degli accordi con la Qatar Foundation ed i suoi partner scientifici attuali.

Per quanto riguarda la vertenza Aias, Luigi Arru ha ricordato il recente incontro del presidente Francesco Pigliaru con i sindacati, nel quale Aias ha presentato una proposta di transazione (2 milioni più interessi) a seguito della definizione di un vecchio contenzioso con l’ex Usl di Alghero. «La proposta – ha spiegato – è all’attenzione dell’ufficio legale della Regione».

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La convenzione per l’implementazione e sviluppo del Registro Tumori della Sardegna, firmata dall’Ats e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, deve essere annullata. Lo chiedono, con un’interpellanza al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru, 11 consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione.

Il documento, depositato ieri mattina in Consiglio regionale, è stato sottoscritto da Emilio Usula (Rossomori), Annamaria Busia e Francesco Agus (Campo Progressista), Raimondo Perra (Psi), Daniele Cocco, Paolo Zedda e Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp), Roberto Deriu e Daniela Forma (Pd), Angelo Carta (Psd’Az) e Gianni Lampis (Fratelli d’Italia).

«In Sardegna sono già operativi due registri tumori su base locale, a Nuoro e a Sassari – afferma il primo firmatario  Emilio Usula – entrambi sono accreditati a livello nazionale ed internazionale, non si capisce su quale base l’Ats abbia deciso di stipulare una nuova convenzione con una struttura extraregionale.»
Secondo i presentatori dell’interpellanza. il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio non avrebbe i requisiti necessari per lo svolgimento di un compito così delicato: «Non risulta che la struttura individuata dall’Ats abbia consolidate esperienze in materia – scrivono gli 11 consiglieri regionali – il Registro Tumori del Lazio, seguito dal Dipartimento di Epidemiologia, non è ancora accreditato a livello nazionale e risulta essere ancora nelle fasi iniziali di progettazione».

«Anziché firmare onerose convenzioni sarebbe più opportuno mettere i due registri sardi di Nuoro e Sassari nelle condizioni di lavorare costituendo anche il registro per la Sardegna Meridionale – aggiunge Emilio Usula – l’obiettivo deve essere la creazione di un modello federato, diversamente si rischia di porre in essere due attività parallele che potrebbero entrare in conflitto.»

Da qui la richiesta alla Giunta di agire in autotutela: «Pigliaru e Arru si avvalgano dei loro poteri sostitutivi e annullino la convenzione firmata da Ats e Dipartimento di Epidemiologia del Lazio – conclude Emilio Usula – allo stesso tempo si lavori alla realizzazione del Registro regionale dei tumori».     

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Torna l’attenzione sulle isole nell’aula del Comitato delle Regioni, che si è riunito in seduta plenaria ieri e oggi a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento europeo. Al centro dei lavori – ai quali ha preso parte il presidente della Regione Francesco Pigliaru insieme ai rappresentanti di Corsica, Baleari e Creta – sono stati i temi della politica di coesione post-2020 declinati dal punto di vista dei territori d’Europa ed esposti alla commissaria per le Politiche regionali Corina Cretu, che ha partecipato al dibattito.

Questa volta al centro è stata la riforma dei programmi di cooperazione interregionale dopo il 2020, affrontata nel Parere portato al tavolo di discussione dalla Corsica e approvato dall’aula. Il documento si inserisce nel pacchetto dei Pareri che le regioni europee presentano alla Commissione UE avendo come obiettivo la difesa dei fondi strutturali e l’ottenimento di una politica di coesione non indebolita dai tagli di bilancio ma, al contrario, rafforzata, semplificata ed attenta alle esigenze e allo sviluppo locali. Nello specifico, il Parere si oppone al testo proposto dalla Commissione chiedendo il mantenimento della cooperazione interregionale transfrontaliera marittima, e quindi diretta tra le regioni insulari, anche dopo il 2020.

«Come abbiamo spesso denunciato, la Commissione Europea fa ancora oggi fatica a riconoscere le molte implicazioni legate alla condizione di insularità – ha detto il presidente Francesco Pigliaru, esprimendo soddisfazione per l’approvazione dell’aula e ringraziando la relatrice Nanette Maupertuis -. Con il parere firmato dalla Corsica, con cui da tempo portiamo avanti un lavoro comune che coinvolge anche le Baleari, ribadiamo le nostre posizioni su punti ben definiti e, ancora una volta, sottolineiamo la necessità e l’urgenza dell’attuazione dell’articolo 174 del Trattato di Funzionamento UE sull’insularità. Solo facendo chiarezza sulle regole – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, incidendo sulla normativa e ottenendo la possibilità di utilizzare le nostre risorse in modo mirato, senza il timore di incorrere in sanzioni,  possiamo mitigare concretamente e significativamente gli svantaggi strutturali dati dalla discontinuità territoriale. È una questione di pari opportunità, un diritto di cittadinanza che spetta a chi, nelle regioni insulari, vive e lavora, ed è tempo che venga riconosciuto», ha concluso Francesco Pigliaru, ricordando che a breve sarà presentato un nuovo passaggio nell’azione politica congiunta di Sardegna, Corsica e Baleari e ribadendo, nell’incontro con il presidente di Creta Stavros Arnaoutakis, l’apertura ad altre importanti realtà insulari europee.

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Impegni disattesi, risoluzioni del Consiglio regionale senza seguito: «Cosa (non) ha fatto la Giunta Pigliaru per sostenere la pastorizia sarda proprio ora che il prezzo del latte ovino sta crollando mettendo a rischio tutto il comparto?».

Se lo chiede Antonio Gaia, consigliere regionale dell’Upc, e lo chiede, soprattutto, al presidente Francesco Pigliaru con un’interrogazione urgente. 

«Perché a 2 anni dall’approvazione della Risoluzione n. 20 in Quinta Commissione e poi in Consiglio Regionale siano a tutt’oggi disattese e inattuate le urgenti misure in essa previste a seguito di un lungo e laborioso confronto con associazioni, rappresentanti e protagonisti del mondo agro pastorale e ritenute fondamentali “per contrastare la grave crisi che sta attraversando il settore lattiero caseario isolano? – si chiede Antonio Gaia –

«Cosa ne è stato degli impegni assunti dall’assessore dell’Agricoltura riguardo l’istituzione dell’Organismo pagatore regionale per i contributi  comunitari, già realizzato e funzionante in numerose regioni, e troppe volte ingiustamente proclamato come traguardo di imminente raggiungimento anche in occasione di specifiche sue convocazioni in Consiglio Regionale? – chiede ancora Antonio Gaia -. Perché le lungaggini determinate da una burocrazia imperante a tutti i livelli dell’amministrazione locale e statale,  mai scalfita seppur sempre vituperata e individuata come impedimento allo sviluppo economico e sociale,  continuino a paralizzare anche l’Organismo Interprofessionale Latte Ovino Sardo (OILOS) istituito nel dicembre 2016 ma in itinere già dal 2014 e salutato come importante conquista per il comparto lattiero caseario?»

«Quali immediate e non più rinviabili iniziative intende la Giunta avviare – conclude Antonio Gaia – per rimediare agli inammissibili ritardi nella realizzazione delle suddette misure riconosciute come necessarie e risolutive delle criticità che rischiano di decretare la scomparsa della pastorizia sarda con drammatici effetti sulla realtà economica e sociale della nostra regione?»

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Venerdì 7 dicembre, a Villa Devoto, nella sala Emilio Lussu, alle ore 9.30, il presidente della Regione Francesco Pigliaru firmerà con il sindaco di La Maddalena, Luca Montella, il protocollo d’intesa per l’avvio della collaborazione per il rilancio dell’ex Arsenale, restituito alla Regione al termine del contenzioso tra Governo e Mita Resort. Sarà inoltre comunicata la costituzione e la composizione dell’Ufficio del commissario, struttura di supporto al Presidente della Regione in qualità di Commissario straordinario di Governo per la bonifica e la rigenerazione urbana. La stampa è invitata a partecipare.

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Un giallo culturale a lieto fine, un prezioso ritrovamento, un film inedito dalle firme illustri. “Autonomia trentanni” è il primo restauro digitale della Cineteca Sarda, un lavoro diretto da Guido Costa nel 1978 e scritto con Silvano Reina, Manlio Brigaglia ed un giovanissimo Sergio Atzeni. Pensato per celebrare i trent’anni dell’autonomia regionale, il film non è mai uscito nelle sale e verrà presentato per la prima volta al pubblico mercoledì prossimo, 5 dicembre, durante il convegno “Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale”, in programma a partire dalle 10.00, al Cineteatro Nanni Loy dell’Ersu in via Trentino a Cagliari. 

Il film – “Autonomia trentanni” riunisce filmati d’archivio e interviste ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico e sindacale degli anni Settanta, tra i quali Pietrino Soddu, Andrea Raggio, Efisio Corrias, Sebastiano Dessanay, Giannetto Lai e Villio Atzori. Il documentario, ritrovato nel maggio del 2018, appartiene al Fondo nominale Guido Costa, che aveva realizzato il film con la collaborazione, per quanto riguarda il testo di commento, di Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Silvano Reina. 

Il restauro in 4K – La pellicola, un positivo 35mm fortemente virato in rosso e affetto da sindrome acetica, è stata depositata dagli eredi di Guido Costa presso la Cineteca Sarda, la quale si è occupata nei suoi laboratori di ogni singola fase del restauro, curato da Luca Portas e Cristina Secci. Dopo una prima ispezione del supporto, si è passati al suo recupero fisico tramite lavatura a secco, resa possibile da un particolare macchinario sviluppato in collaborazione con la C.I.R. di Roma, e alla sua scansione in 4K. Successivamente la color correction ha permesso di recuperare il colore ormai completamente degradato e ha poi consentito il restauro digitale finale, tramite l’utilizzo del software di ultima generazione e leader nel settore, il Diamant-Film Restoration.  In quest’ultima fase sono state completamente rimosse macchie, polvere e graffiature presenti nella pellicola, rispettando l’aspetto fisiologico del film, composto non solo da interviste contemporanee alla realizzazione del film, ma anche da immagini di archivio in bianco e nero. Il lavoro ha impegnato la Cineteca Sarda per quasi un anno, consentendo il recupero totale del film, unica copia ormai esistente e di cui, fino a oggi, non si aveva alcuna notizia. 

Il convegno – “Sardegna: sguardi e passaggi dell’autonomia speciale” si inserisce nell’ambito del dibattito che si è sviluppato nella ricorrenza del 70° anniversario dell’entrata in vigore dell’autonomia. Mercoledì 5 dicembre, a partire dalle 10.00, al Cine-Teatro Nanni Loy dell’Ersu, in via Trentino, a Cagliari, interverranno il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’assessore regionale della Cultura Giuseppe Dessena, il presidente della Società Umanitaria Alberto Jannuzzelli.

Al seguito della proiezione del film, introdotta dal direttore della Cineteca Sarda Antonello Zanda, gli interventi di Pietrino Soddu, presidente della Regione nel trentennale dell’autonomia, del sociologo Salvatore Cubeddu, e degli storici Luca Lecis e Gianluca Scroccu. In chiusura, un ricordo di Guido Costa sarà tracciato dal figlio Davide e da Luciano Uras.

Per l’occasione sarà inoltre allestita una mostra fotografica con scatti dell’archivio della presidenza della Giunta regionale.

 

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Un accordo triennale nel campo delle tecnologie “low carbon” e in particolare nel settore della generazione elettrica da biomasse è stato sottoscritto la scorsa settimana a Chennai da Sotacarbo e l’Indian Institute of Technology Madras.

Fondato nel 1959, l’IIT Madras è una realtà unica nel panorama della ricerca in India: 550 facoltà, 100 laboratori di livello mondiale, con collaborazioni in corso con 198 società straniere, tra le quali Microsoft, Boeing, Shell; un campus di 250 ettari, aperto alla cittadinanza, che ospita 8000 studenti e 1250 dipendenti, realizzato nel cuore di una foresta. Qui gli edifici sono ribattezzati coi nomi dei fiumi e i bus con quelli delle montagne. La spiegazione è nel motto dell’Università: «Solo da IIT Madras i fiumi stanno fermi e si muovono le montagne».

Nessuna traccia di miracoli o stravaganze nell’accordo triennale sottoscritto tra IIT Madras e Sotacarbo, ma solo progetti concreti, conoscenze e ambizioni condivise. L’obiettivo è sviluppare una collaborazione nel campo delle tecnologie “low carbon” e in particolare nel settore della generazione elettrica da biomasse. 

«Quello dell’energia è un ambito importante della nostra ricerca, e siamo ben contenti dell’opportunità di collaborare con Sotacarbo sui temi che abbiamo individuato nel campo dell’energia sostenibile. Siamo fiduciosi che i nostri ricercatori lavoreranno per il meglio assieme e porteranno risultati al di là delle aspettative», è stato il commento di Ravindra Gettu, direttore del Dipartimento Industrial Consultancy & Sponsored Research dell’IIT Madras, in occasione della presentazione ufficiale dell’accordo, avvenuta lo scorso 28 novembre nel campus di Chennai.

Lo spunto per l’incontro tra le due organizzazioni di ricerca è arrivato da Bhima Sastri, che all’IIT Madras si era laureato e da anni è uno dei relatori più prestigiosi della Sotacarbo Summer School sulle tecnologie di cattura, confinamento e riutilizzo della CO2.

Gianni Serra, direttore delle relazioni internazionali Sotacarbo, ha riassunto il percorso che ha portato all’accordo: «Bhima Sastri conosce le attività svolte da Sotacarbo e per questo motivo ci ha suggerito di documentarci su IIT Madras, perché avrebbe potuto essere un partner interessante per noi, visto l’impegno in ambiti di molto simili. Una volta approfondita la conoscenza reciproca, è stato naturale non farsi scappare l’opportunità di collaborare con un’università così prestigiosa, un’eccellenza di livello mondiale».

Sotacarbo, società partecipata da Enea e Regione Autonoma della Sardegna, è impegnata da anni nella ricerca nel settore dell’energia sostenibile, dove IIT Madras può vantare diversi dipartimenti con esperienze e conoscenze di prim’ordine su biomasse, gassificazione, progettazione di combustori, sviluppo di catalizzatori.

Due enti di ricerca complementari, come ha spiegato Alberto Pettinau, direttore scientifico della Sotacarbo: «Abbiamo scelto di collaborare con IIT Madras perché abbiamo potuto apprezzare il loro elevato livello di esperienza nei nostri stessi campi di ricerca, che sono strategici per l’Italia e la Regione Autonoma della Sardegna. Si tratta di ricerca che ha bisogno di un approccio multidisciplinare; in questo senso si può dire che Sotacarbo e IIT Madras possono mettere sulla bilancia competenze e conoscenze diverse ma la cui complementarità è evidente».

Nel corso della presentazione alla stampa locale, la professoressa Preeti Aghalayam ha ricordato la prima visita di IIT Madras nel Centro ricerche Sotacarbo: «Un’esperienza magnifica in un centro di reale eccellenza. Fa davvero piacere vedere i nostri ricercatori lavorare fianco a fianco nel campo dell’energia pulita».

Diverse le attività che saranno oggetto della collaborazione: la gassificazione delle biomasse, catalisi per la sintesi del metanolo, combustione e ossicombustione, cattura e confinamento dell’anidride carbonica. La presentazione dell’accordo è stata preceduta e seguita da un’intensa serie di incontri tra la delegazione Sotacarbo e i responsabili dei gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria chimica, del National Centre for Combustion Research and Development (NCCRD) e del National Centre for Catalysis Research (NCCR), per la messa a punto delle strategie e dei programmi operativi necessari per la riuscita dell’accordo e la possibile estensione a nuovi ambiti.

Una collaborazione che si inserisce nella politica di internalizzazione della ricerca Sotacarbo, sostenuta da tempo dal presidente Alessandro Lanza, che solo pochi mesi fa aveva presentato col presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru un accordo quinquennale con gli americani del NETL (National Energy Technology Laboratory).

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Ha cessato di vivere oggi, all’età di 68 anni, Matteo Aledda, sindaco di Sinnai dal giugno 2016.

«Persona e Sindaco perbene lo eri davvero Matteo.» Si legge nella home page del sito internet del comune di Sinnai.
«Divenuto Sindaco nel giugno 2016, hai agito nell’espletamento del tuo mandato con onestà e correttezza, con passione e determinazione, valori che ti hanno guidato costantemente nella vita pubblica e privata.
Sempre umile, cortese e al servizio della comunità fino alla fine quando, pur nella silenziosa sofferenza della malattia, mai hai fatto mancare la tua presenza e il tuo impegno.
Così ti ricorderemo. Ciao Matteo.
L’amministrazione e i dipendenti tutti.»

«A nome del presidente Francesco Pigliaru, della Giunta regionale e mio personale, esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa del sindaco di Sinnai Matteo Aledda, che si è spento oggi dopo una estenuante battaglia contro una grave malattia – ha detto Cristiano Erriu, assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica -. Il suo impegno in politica è venuto a mancare soltanto nelle ultime settimane, quando le forze non lo hanno più sorretto. Un primo cittadino che ha sempre fatto dell’umiltà, dello spirito di servizio, della correttezza la sua cifra politica. Noi tutti ci stringiamo con affetto ai suoi familiari, e a tutta la popolazione di Sinnai, in questa giornata di lutto cittadino.»

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L’on. Daniela Forma (Pd), già prima firmataria di una mozione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 29 maggio, interviene sul trasferimento del servizio idrico, fognario e di depurazione del sito industriale di Macomer e deposita una interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«La Giunta regionale – ricorda Daniela Forma – ha autorizzato con propria deliberazione dell’8 agosto 2017 l’attivazione della procedura finalizzata al trasferimento in capo ad Abbanoa s.p.a. degli impianti idrici, fognari e di depurazione gestiti del Consorzio ZIR di Macomer in liquidazione e, successivamente, con il decreto presidenziale n. 85 del 2017 è stato approvato il Piano dei trasferimenti degli impianti e delle unità di personale individuate. Il subentro effettivo è stato inizialmente previsto per il 1° giugno 2018Sennonché – ricorda Daniela Forma – nel momento in cui le aziende insediate nelle aree di Tossilo e Bonu Trau hanno provato a capire quali sarebbero state per loro le ripercussioni di questo passaggio, hanno appreso che, a parità di servizio e consumi, gli importi da corrispondere alla società Abbanoa sarebbero quadruplicati rispetto a quelli pagati al Consorzio industriale di Macomer. Questo fatto ha comportato una sollevazione delle aziende di Macomer, per il tramite delle loro associazioni di categoria, e la conseguente presa in carico della questione da parte del Consiglio regionale che ha approvato la mozione n. 420 sottoscritta dai consiglieri regionali Daniela Forma, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Busia, Zanchetta, Comandini, Cozzolino, Deriu, Gaia, Giuseppe Meloni, Valerio Meloni, Pinna, Piscedda e Solinas. Tale mozione ha impegnato la Giunta regionale, tra le altre cose, a convocare un apposito Tavolo Tecnico che coinvolgesse la Presidenza della Regione, l’assessorato regionale dell’Industria, la società Abbanoa Spa, l’EGAS Sardegna e gli enti locali interessati al fine di approfondire la problematica e verificare le possibilità di addivenire ad una soluzione che rendesse i costi del servizio idrico sostenibili per le aziende e in linea con quelli applicati dal gestore consortile. Proprio a seguito dell’indirizzo ricevuto dal Consiglio regionale, l’assessorato regionale dell’Industria, unitamente ad Abbanoa ed EGAS, ha differito il termine del trasferimento al 1° novembre 2018.»

«Arriviamo al mese di ottobre del 2018. L’assessorato regionale dell’Industria convoca il Tavolo tecnico previsto dalla mozione consiliare e – comunica Daniela Forma – appreso che EGAS sta lavorando alla proposizione di una tariffa specifica per le attività industriali, chiede un’ulteriore proroga del trasferimento del servizio idrico integrato per consentire la maturazione di un quadro tariffario che consentirebbe alle aziende insediate a Macomer di non vedersi quadruplicare le tariffe oltre che il raggiungimento di un importante risultato per tutte le attività industriali della nostra Regione. Poiché ad oggi non risulta  formale accettazione del percorso di mediazione proposto dalla Giunta regionale e anzi, qualche giorno fa, il Gestore Unico Abbanoa spa ha comunicato alle aziende insediate nell’area industriale di Tossilo e Bonu Trau di Macomer che il trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato si è perfezionato dal 1° novembre, invitando tutti gli utenti che ancora non avessero provveduto a trasmettere i propri dati entro il 30 novembre per impostare il futuro rapporto contrattuale, pena l’interruzione della fornitura idrica e del collegamento alla rete fognaria, ho depositato una specifica interrogazione.»

L’interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, chiede di sapere:

– come sia possibile che Abbanoa s.p.a. abbia comunicato agli utenti l’avvenuto perfezionamento del trasferimento del servizio idrico integrato dal Consorzio industriale di Macomer ad Abbanoa s.p.a. senza tener conto delle interlocuzioni istituzionali in corso e della richiesta di proroga formulata e reiterata da parte dell’assessorato regionale dell’Industria;

– che ruolo abbia avuto il Consorzio industriale di Macomer in liquidazione in questa partita, quale la collaborazione offerta all’assessorato regionale dell’Industria per assecondare il mandato ricevuto dal Consiglio regionale di addivenire ad una soluzione che tenesse conto delle esigenze delle aziende insediate;

– quali tariffe verranno applicate alle aziende insediate nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau a far data dal 1° novembre 2018.