25 August, 2024
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«A qualche giorno di distanza dalla grave ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna ed in modo particolare quei territori che ancora stavano ricostruendo i danni causati dall’alluvione del 2013, credo sia giusto dire, anche ascoltando le testimonianze e i vissuti personali di chi ha subìto danni in prima persona, che in questa grave circostanza l’apparato costituito dalla Regione Sardegna con il coinvolgimento della Protezione civile, dell’assessorato dell’Ambiente, dei sindaci ha dimostrato un elevato grado di professionalità e competenza, in grado di evitare il precipitare degli eventi con disastri peggiori.»

Lo ha detto il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco, commentando i fatti verificatisi in Sardegna in occasione della recente calamità.

«Questi sono risultati importanti – aggiunge Pietro Cocco – che dimostrano che se  uniamo le forze possiamo raggiungere importanti obiettivi anche in altri campi che non siano solo quelli dell’emergenza.»

«Nel ringraziare il presidente Francesco Pigliaru e tutti coloro che hanno avuto parte attiva nell’emergenza alluvione – conclude Pietro Cocco -, auspico che con lo stesso spirito di solidarietà si rimanga uniti nell’interesse dei sardi e della Sardegna per fronteggiare le criticità e i tanti problemi che ci affliggono.»

Nuvole 32

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Questa mattina, alle 10.30, presso il THotel di Cagliari si terrà una conferenza stampa organizzata da Adiconsum Sardegna e Unione Nazionale Consumatori sugli effetti della sanzione comminata dall’Antitrust ad Abbanoa.

Verranno esposti il parere delle associazioni sulla gravità delle pratiche scorrette, le responsabilità del management, gli effetti del provvedimento, l’atteggiamento dell’Azienda,

Ne parleranno con i giornalisti Giorgio Vargiu, presidente di Adiconsum Sardegna e Monica Satolli, segretaria dell’Unione Nazionale Consumatori Sardegna.

Sono stati invitati il presidente della Regione Francesco Pigliaru; l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda; il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau; i capigruppo del Consiglio regionale; il presidente dell’Egas, il presidente dell’Anci Sardegna e i sindaci.        

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Il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, ha inviato una lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru con la quale chiede il suo autorevole intervento affinché si sblocchino i lavori di infrastrutturazione previsti per l’isola di Sant’Antioco dal Piano Sulcis. Lavori che, al di là della recente rimodulazione delle risorse (dieci milioni in più per il nuovo ponte e 5 per la circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta), non possono partire se non si svolgono prima le operazioni di risanamento delle aree ex Sardamag, così come spiegato nella lettera. Ma la controllata regionale, benché miracolosamente risanata, è a corto di fondi e impossibilitata a scolgere le proprie mansioni. Ecco perché Ignazio Locci ha richiesto l’impegno in prima persona del Governatore.

Questo il testo integrale della lettera.

Illustre Presidente della Regione Francesco Pigliaru,

poche righe per chiedere il suo impegno in prima persona affinché si possa dare gambe ai progetti di infrastrutturazione destinati all’isola di Sant’Antioco (portualità e viabilità) delineati nel Piano Sulcis e, nel complesso, capaci di rilanciare l’intero territorio del Sulcis Iglesiente. Progetti per la cui realizzazione sono disponibili 40 milioni di euro che, tuttavia, non possono essere spesi se non si realizza una condizione imprescindibile: il risanamento delle aree ex Sardamag. È dalle bonifiche di quegli ettari di terreno che può ripartire l’economia del territorio ed è soltanto dopo tali operazioni che si potrà parlare in maniera concreta di circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta e di nuovo collegamento tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre. C’è una ragione ben precisa: la circonvallazione attraverserà le aree ex Sardamag (oggi inaccessibili) e il nuovo collegamento (per cui il Piano Sulcis individua come opzione ideale un nuovo ponte ad alta campata benché io sia convinto che la soluzione ottimale sia una struttura amovibile) avrà bisogno quantomeno di una porzione di quelle superfici. Ed ecco che a questo punto si ripresenta il solito nodo critico: Igea, titolare delle deleghe per gli interventi di risanamento ambientale. La controllata regionale non è in grado di dare avvio alle bonifiche per le mancanze degli assessorati regionali competenti (Ambiente e Industria), che si dimenticano di rimpinguare le casse dell’azienda e la lasciano a secco, incapace di assolvere al proprio compito sebbene sia stata risanata dopo le vicissitudini che l’hanno vista a un passo dal fallimento. Oggi Igea è un’azienda sana che, nonostante ciò, non può operare per la mancanza di fondi.

Ma non c’è solo Igea ad accumulare ritardi (le ricordo che la fase di scoping ha già prodotto un rallentamento di sei mesi rispetto alla tabella di marcia, segnata da date ben precise e non eludibili, pena la perdita dei fondi a disposizione). Anche l’Anas, infatti, al pari di

Igea titolare delle deleghe per la viabilità, fa registrare ritardi non indifferenti per la parte di sua competenza.

Ecco perché, Presidente, il suo autorevole intervento si rende necessario e determinante per l’avvio delle opere. La invito, al riguardo, a visitare quanto prima il territorio per toccare con mano la portata dei progetti in campo. Si tratta di un’occasione unica, irripetibile. Da quei progetti passa la ripartenza del territorio del Sulcis Iglesiente. Adesso spetta alla Regione mettere Igea nelle condizioni di avviare le bonifiche nelle aree ex Sardamag, il primo tassello da fissare prima dell’avvio dei cantieri per la realizzazione delle infrastrutture.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

Ignazio Locci 2 copia

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Un pubblico affascinato dalla tante suggestioni della Festa di Sant’Efisio ha seguito stasera, all’Unesco di Parigi, “Il pellegrinaggio come fenomeno sociale. Il caso della Festa di Sant’Efisio: una tradizione, un popolo, una cultura”, primo convegno internazionale dedicato al Martire guerriero, la cui festa e il rito di scioglimento del voto sono candidati a divenire patrimonio mondiale dell’umanità.

L’occasione è stata offerta da “Cagliari, la Sardaigne un ile de lé Méditerranée”, la manifestazione organizzata dall’associazione Sardegna in Musica con il sostegno e il contributo del comune di Cagliari.

Nel tempio mondiale della cultura, le origini della festa, insieme ai diversi momenti che la scandiscono, sono stati ripercorsi dall’assessore al Turismo del Comune di Cagliari, Barbara Argiolas, e da eminenti studiosi internazionali (Barbara Terenzi, antropologa delle religioni all’università La Sapienza di Roma, Joëlle Rostkowski, docente nella Ecole des hautes etudes en sciences sociales e direttrice della prestigiosa Galerie Orenda, ed Emmanuelle Bruyère- Buvat, docente alla Sorbona) che hanno sottolineato, oltre alla dimensione fortemente spirituale della solennità, anche i punti di contatto con pellegrinaggi come il Cammino di Santiago di Compostela, in Spagna, o altre feste religiose celebrate nel sud Italia, come quella di San Michele Arcangelo Gargano, in Puglia.

«Il rito di scioglimento del voto di Sant’Efisio e il cammino religioso che da 360 anni attraversa  mare, lagune, siti archeologici, comunità con i loro saperi e il loro saper fare, rappresenta la sintesi più alta del nostro patrimonio materiale e immateriale – ha detto nel suo intervento Barbara Argiolas -. Siamo convinti che solo attivando politiche culturali e turistiche in grado di valorizzare l’identità e l’autenticità del territorio sia possibile creare un modello di sviluppo secondo i criteri della sostenibilità.»

Il convegno è stato solo il primo atto della serata di gala che l’Accademia internazionale di  musica di Cagliari (nata dall’associazione Sardegna in Musica, e partner Unesco) organizza nella sede dell’Organizzazione mondiale per la cultura e l’educazione ormai da quindici anni, per promuovere la Sardegna e i giovani talenti isolani che ogni estate partecipano alle sue masterclass di alto perfezionamento musicale. Pochi minuti fa, dopo la proiezione del video promozionale della città capoluogo della Sardegna, “Cagliari, the life you want”, l’importante appuntamento ha preso il via con il discorso di apertura del direttore artistico dell’Accademia, Cristian Marcia: «Sono fiero di questo progetto con cui contribuiamo alla formazione musicale di tanti giovani – ha detto -. Con l’Accademia internazionale di musica le vie di Cagliari e quelle di Parigi si incontrano con le vie della musica che è un elemento per fare e trasmettere cultura».

Madrina della serata è l’attrice cagliaritana Caterina Murino.

Tra il pubblico, che ha fatto registrare il tutto esaurito, spiccano numerose personalità del mondo della cultura, del giornalismo internazionale e dello spettacolo, come l’attrice Claudia Cardinale, ambasciatrice di buona volontà dell’Unesco. Presente  anche l’eurodeputato Renato Soru.

E’ saltato invece l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che è dovuto tornare in Sardegna per seguire da vicino le operazioni legate alla gestione dell’allerta meteo.

Durante la serata si esibiranno i virtuosi mondiali della musica classica (molti fanno parte del corpo docente dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari), lo stesso Cristian Marcia, apprezzato chitarrista, e i giovani virtuosi sardi che si sono maggiormente distinti nell’ultima edizione dell’Accademia internazionale: il tenore Mauro Secci e i chitarristi Luca Micheletto e Raffaele Putzolu.

Serata di gala 2015Un momento del convegno 2 Un momento del convegno (Olivario's photo)  L'assessore Argiolas apre il convegno (Olivario's photo)

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Dieci milioni in più per la realizzazione del nuovo ponte di Sant’Antioco. E’ uno degli interventi inseriti nella rimodulazione degli interventi infrastrutturali sulla viabilità di competenza dell’assessorato dei Lavori Pubblici nell’ambito del “Piano Sulcis”, approvata oggi dalla Giunta regionale, presieduta dal presidente, Francesco Pigliaru. Ora le risorse disponibili per la realizzazione del progetto ammontano a 25 milioni. La somma aggiuntiva era già stata programmata nel Piano Regionale delle Infrastrutture. Il ponte, più alto, verrà realizzato affianco a quello attuale che verrà abbattuto una volta ultimati i lavori di costruzione.
Alla circonvallazione di Sant’Antioco (Statale 126), inoltre, sono stati destinati 5 milioni in più rispetto ai 10 originariamente previsti: la copertura finanziaria è assicurata dallo spostamento dell’importo destinato alla messa in sicurezza della tratta fra Sant’Antioco e Calasetta, che ha richiesto un importo di 5 milioni e 600mila euro invece che 10 e 600 come stimato in un primo momento.
Sempre su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, la Giunta ha dato il via libera alla ricostituzione dell’Unità Tecnica Regionale per i lavori pubblici. Quella senza diritto di voto è così composta: Giovanni Maria Sechi, Andrea Saba e Maurizio Meloni (Acque pubbliche, Dighe, Opere idrauliche, Opere idriche e di bonifiche); Gian Paolo Ritossa (Opere marittime); Antonello Sanna, Giovanni Antonio Mura, Clara Pusceddu, Franco Niffoi (Edilizia, Urbanistica, Beni culturali e archittetonici); Italo Meloni e Francesca Maltinti (Viabilità); Pietro Francesco Cadoni e Emilio Ghiani (Impianti tecnologici e industriali, Elettrotecnica); Mauro Pompei e Paolo Roggero (Scienze geologiche e Scienza Agrarie e forestali); Francesco Caput (Discipline giuridiche e amministrative). Dell’Unità tecnica regionale con diritto di voto fanno invece parte: Edoardo Balzarini, Roberto Silvano, Marco Dario Cherchi, Salvatore Mereu, Valeria Sechi, Alberto Piras, Elisabetta Neroni, Alessandro Pusceddu, Giuseppe Biggio, Giuseppe Maria Sechi.
La Giunta regionale riunita in viale Trento con il presidente Francesco Pigliaru ha approvato, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la ripartizione della dotazione finanziaria complessiva di 444 milioni e 800mila euro del Por FSE 2014-2020 destinandole alle diverse azioni da esso previste, quale primo atto nell’ambito del processo di programmazione unitaria. Alle politiche per l’occupazione sono assegnati 171.248.000 euro; alle Politiche di inclusione sociale 88.960.000; alle politiche per l’istruzione e la formazione 155.680.000; per la Capacità istituzionale arrivano 15.568.000 e, infine, 13.344.000 euro sono assegnati al Miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza della programmazione regionale.
Su proposta del presidente Pigliaru è stato nominato, nella persona del dottor Mario Pingerna, il componente effettivo il collegio sindacale dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA), con funzioni di presidente del collegio.
La delibera illustrata dall’assessore della Sanità Luigi Arru e approvata dall’Esecutivo modifica e integra i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici relativi alle attività sanitarie di Unità Farmaci Antitumorali e Day Hospital Oncologico, così come richiesto dalle circolari ministeriali del 7 settembre 2007 e del 14 ottobre 2008, e i requisiti relativi al Centro Dialisi di Riferimento e al Centro Dialisi ad Assistenza Decentrata. Con lo stesso provvedimento la Giunta ha approvato i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi della Sala Autoptica.
La Giunta ha autorizzato la proposta dell’assessore Gianmario Demuro, di concerto con l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, alla stipula delle intese tra ARGEA e gli enti interessati per le assegnazioni temporanee finalizzate all’istruttoria delle domande di pagamento a valere sul PSR 2007/2013 per il periodo settembre – dicembre 2015. Le intese consentiranno di evitare il disimpegno delle somme e di far fronte agli impegni assunti dalle imprese agricole, dagli enti locali e dai GAL.
Proposta dall’assessore Cristiano Erriu, la delibera approvata quest’oggi revoca la precedente, la n. 32/60 del 15 settembre 2010, a seguito dell’intesa in sede di Conferenza Regione – Enti locali che eroga, a valere sul Fondo unico Enti locali 2015, 212 milioni di euro e garantisce anche le esigenze degli enti per le quali la delibera del 2010 era stata adottata.
Via libera dalla Giunta, infine, su proposta dell’assessore Raffaele Paci, agli indirizzi per l’ampliamento dei beneficiari e delle operazioni eleggibili nell’ambito del Fondo regionale di garanzia per le PMI operanti in Sardegna. L’Esecutivo ha, di fatto, allineato la normativa regionale a quella europea, in modo da includere tutti i soggetti aventi diritto.
Ponte di Sant'Antioco 1 copia Papazzo della Regione 1

 

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Search engine friendly contentLa Giunta regionale, su proposta dell’assessorato dell’Industria di concerto con l’assessorato della Programmazione e Bilancio, ha approvato una delibera che prevede Venture Capital”, un fondo da 10 milioni di euro destinato all’acquisizione di partecipazioni dirette in imprese innovative.
Il Fondo è parte integrante del Programma Regionale di Sviluppo 2014-2019 nel quale è specificata la necessità di dare un supporto al finanziamento del rischio e l’accesso al credito. «Sono tre gli elementi fondamentali per creare condizioni da Silicon Valley: la bellezza del luogo, tanti giovani appassionati di nuove tecnologie e con una formazione adeguata, il Venture Capital che permette la nascita e lo sviluppo delle imprese innovative – ha spiegato il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «La Sardegna possiede i primi due ma non il terzo, come del resto tutta l’Italia. Il motivo è una normativa nazionale farraginosa sui fallimenti, che scoraggia gli investitori. Non potendo superare lo svantaggio normativo, interveniamo attraverso questo strumento che aumenta il nostro potenziale attrattivo dimezzando il rischio per chi vuole investire. Abbiamo individuato anche il luogo fisico, a Cagliari, per le nostre StartUp», ha concluso il presidente Pigliaru.
«La Manifattura Tabacchi è lo spazio ideale: è pronta e stiamo lavorando per l’operatività». «Il fondo – ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – darà impulso all’avvio e alla crescita di nuove imprese fortemente innovative. Le StartUp potranno così incrementare i loro investimenti in ricerca e sviluppo e di conseguenza favorire la nascita di nuovi posti di lavoro».
I requisiti del fondo di Venture Capital sono i seguenti: parità di condizioni di sottoscrizione tra investitore pubblico e quello privato; assunzione parziale del costo delle perdite da parte del soggetto pubblico qualora l’investimento non dia risultati positivi; attribuzione, in via preferenziale, al soggetto privato intermediario dei profitti in conto capitale provenienti dagli investimenti che non verrebbero distribuiti proporzionalmente alle quote di sottoscrizione.
«Gli obiettivi sono molteplici – ha affermato l’assessore Piras – da un lato vogliamo favorire la predisposizione dei privati all’investimento, dall’altro cerchiamo di attrarre in Sardegna iniziative ad alta crescita, soprattutto imprese innovative e manifatturiere che operano in settori strategici e delle nuove tecnologie. Ce ne sono tante, oggi, che potrebbero iniziare a pensare più in grande. Il nostro auspicio è che il Venture Capital le aiuti a crescere e rafforzare la propria presenza sul mercato».

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Francesco Pigliaru alla Notte dei ricercatori in Rettorato. Il presidente della Giunta regionale tra energie rinnovabili, divario Nord-Sud, aspettative degli studenti, innovazione e metodologie al passo coi tempi

di Mario Frongia

«Sono qui per interesse genuino alla Notte dei ricercatori. Credo che l’evento racchiuda molti aspetti che servono per il territorio. Noi, come amministrazione regionale siamo molto interessati al futuro energetico. In Sardegna non abbiamo il metano, abbiamo molte energie rinnovabili e il carbone. E anche tanto disordine. Dobbiamo capire in che direzione andare».

Francesco Pigliaru si accomoda tra il pubblico in aula magna. Il Rettorato è un brulicare di iniziative legate alla Notte dei ricercatori. Nella corte interna si dibatte di musica e tradizioni, suonano i Sikitikis e il Canto a tenore di Orgosolo. Il confronto dell’accademia con le imprese, il territorio e le famiglie prosegue. Temi e argomenti hanno toni divulgativi, adatti alle nuove generazioni. Si parla anche di energia sostenibile e riscaldamento globale, del segnale radio di Guglielmo Marconi che 120 anni fa ha cambiato il mondo, di innovazione e low carbon society. Partono le slide di una bella storia: un ricercatore, Marco Franceschelli, racconta del finanziamento del suo progetto di ricerca. Il presidente della Giunta regionale applaude, commenta positivamente le iniziative con il rettore Maria del Zompo e il pro rettore per la ricerca, Micaela Morelli. C’è tanto da fare. Ma l’ateneo e l’amministrazione pubblica si ritrovano in sintonia e investono anche su questo fronte.

Presidente Pigliaru, come valuta il contributo dell’Università di Cagliari sui temi trattati nella Notte dei ricercatori?

«L’ateneo sta dando una mano importantissima nell’aiutarci a scrivere il Piano energetico, il che significa capire e sapere in che direzione andiamo. Innanzi tutto, dobbiamo mettere ordine alle rinnovabili per produrre l’energia che serve localmente. Questo è il primo step. Ma per compierlo serve un’enorme tecnologia, le produzioni dalle rinnovabili sono legate al sole e al vento. Dunque, servono grandi accumulatori che conservino queste energie e ce le restituiscano quando ci occorrono, al di là delle condizioni meteo.»

Qual è il disegno globale?

«Andiamo verso un mondo nel quale la produzione dell’energia deve diventare molto più vicina ai cittadini. Un caseggiato produce l’energia, la conserva negli accumulatori e poi la distribuisce. Uno scenario in cui produzione, conservazione e distribuzione dell’energia rappresenta la vera sfida.»

Assieme al minore inquinamento.

«Sì, il Cop21 deve mettere d’accordo tutti i Paesi per cercare di scrivere il grande accordo di Kyoto che combatte il cambiamento climatico. Attraversiamo un momento delicato e interessante. E l’ateneo di Cagliari ci aiuta a stare sulla frontiera.»

La professoressa Del Zompo accelera sulla filiera ricerca-innovazione-competenze-giovani-imprese-territorio. Qual è il suo punto di vista?

«Siamo in sintonia e il caso dell’energia è perfetto: la filiera richiede molto capitale umano, tanta tecnologia, comportamenti virtuosi degli utenti pronti a recepire la novità e accettare che in un condominio ci si debba mettere d’accordo per produrre energia. Certo, ci sono vecchie abitudini da combattere ma dobbiamo farcela.»

Qual è il ruolo delle imprese?

«Devono cercare di essere innovative. Per dirne una, possiamo parlare di un futuro con una produzione energetica che sarà intelligente, non alimenta il cambiamento climatico, non ha eccessi né sprechi. Insomma, tutto quel che si vuole. Ma se poi troviamo imprese che faticano ad assumere un laureato, magari in ingegneria, non andiamo da nessuna parte.»

Da docente, prima ancora che da presidente della Giunta, come valuta l’evolversi e l’impatto nella comunità locale degli atenei sardi?

«Vedo una tendenza preoccupante di cui abbiamo parlato anche con il Governo nazionale: il solito divario nord-sud sta diventando ancora più pericoloso. In passato c’erano meccanismi, e tanti soldi pubblici, che lo tenevano sotto controllo. Ora, il divario prende tante forme. Una delle quali è quella di tanti nostri studenti che cercano di andare a studiare nelle università del Nord anche quando non c’è nessuna evidenza che siamo migliori. Passa l’idea che è meglio andare via, e questo non va assolutamente bene. Prima di lamentarci occorre rimboccarci le maniche ed essere seri.»

Lei è stato anche pro rettore alla Ricerca. Qual è il messaggio per l’ateneo?

«L’università di Cagliari lavora e ha una buona ricerca. Ma ancora prima va rafforzata la buona accoglienza e i servizi, va abbattuta la burocrazia, e sostenute le borse di studio, aspetto su cui abbiamo fatto un grande sforzo. Ma non basta. Serve anche una didattica che sia in linea con i tempi. Spesso, insegniamo come nell’Ottocento. Il mondo cammina sul digitale e la didattica ne deve tener conto. Su questo fronte, vorrei vedere le università sarde correre in avanti. Dimostrare che si può avere una didattica molto migliore, più inclusiva, capace di aiutare gli studenti a capire se stanno perdendo colpi e come possono rimediare.»

Da dove si parte?

«L’Università di Cagliari ha enormi potenzialità. Negli anni scorsi abbiamo fatto grandi sforzi per i laboratori didattici: devono essere alla base di una forte e immediata sperimentazione di una didattica di qualità. Con linguaggi e codici adeguati agli studenti. Ricordo che negli ultimi mesi della mia attività universitaria, ho sperimentato grazie al professor Usai, un ricercatore della facoltà di Ingegneria, un metodo che consente agli studenti, durante la lezione, di rispondere a domande multiple in modo anonimo e di vedere il risultato. Il tutto in un minuto. Un processo rapido per testare se stanno capendo o meno quel che viene spiegato. Di questi esempi ce ne sono tanti. Vorrei vedere l’università lanciarsi in questa direzione. In quell’occasione i miei studenti erano entusiasti, si sentivano trattati bene.»

Qual è il messaggio ai neo diplomati, ai maturandi e alle famiglie?

«Corrano all’università. E spero che ci arrivino con le idee già chiare. In Italia succede che alla fine delle scuole secondarie non si ha idea di quel che si vuol fare dopo. E se ce l’hanno non si sono preparati. È una follia. Se uno vuole andare in fisica o ingegneria, al liceo dovrebbe fare mediamente un po’ più di matematica. Chi ha interessi per il design dovrebbe fare un po’ più di disegno tecnico. Da noi, non succede niente di questo. E tutti arrivano un pochino uguali E alla soglia dell’iscrizione all’università non si hanno le idee chiare e chi le ha non ha accumulato le competenze per procedere veloci. Anche da qui, nasce una dispersione molto alta.»

Qual è la risposta della Giunta regionale?

«Noi abbiamo il dovere di cercare di migliorare le cose. Nel frattempo, raccomando tenacia, determinazione, mai scoraggiarsi e andare avanti. Senza la laurea è dura.»

Presidente Pigliaru, le manca la cattedra?

«È ancora presto, sono da un mese e mezzo in Giunta, troppo preso da tante cose. Sono certo che in seguito mi mancherà.»

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Continuità territoriale, trasporti su ferrovia per il collegamento tra aeroporti e costi energetici sono i temi del dossier insularità affrontati ieri sera, nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo Chigi, tra il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.
«Colloquio approfondito – si legge nella nota stampa diffusa dal Governo -, al centro del quale – in vista della stesura del cosiddetto Masterplan per il Mezzogiorno – c’è stato un esame preliminare delle priorità da affrontare per accompagnare l’isola nel percorso di rilancio produttivo e occupazionale, a cominciare dagli interventi sui problemi legati all’insularità.»
«L’incontro – al quale hanno preso parte anche il Capo del Dipartimento per le Politiche di Coesione Vincenzo Donato, Alberto Versace per l’Agenzia per la Coesione Territoriale, l’assessore della Programmazione della Regione Sardegna Raffaele Paci – si è concluso con l’impegno a stringere i tempi per la messa a punto definitiva del Patto.»

Claudio De VIncenti 10 copia

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Fondi europei

Verrà presentato questa sera al Parco di Monte Claro, a Cagliari, il Por Fesr 14-20 con il talk show “Buongiorno Europa”.

La Sardegna si appresta a spendere tutti i fondi europei della programmazione 2007-13 grazie alla rimodulazione proposta al Comitato di sorveglianza europeo del Por Fesr, che ieri per tutta la giornata ha passato al setaccio il lavoro portato avanti dalla Regione con i finanziamenti europei, esprimendo grande apprezzamento per la programmazione del Por Fesr 2014-2020. I vertici della Commissione Ue e dell’Agenzia Nazionale per la Coesione territoriale hanno incontrato l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu, l’Autorità di gestione del Fesr Graziella Pisu e il partenariato istituzionale, economico e sociale, in un lungo confronto per analizzare la situazione rispetto ai fondi Ue.
«Vogliamo spendere fino all’ultimo euro della vecchia programmazione e perciò abbiamo proposto una rimodulazione – spiega il vicepresidente della Regione -. È una scommessa difficile, perché purtroppo ci sono stati troppi ritardi negli anni precedenti e dunque dobbiamo fare una corsa contro il tempo per recuperare. Le strutture stanno facendo il massimo per riuscirci, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, in particolare delle amministrazioni locali che sono destinatarie di gran parte delle risorse.»
Per quanto riguarda poi la programmazione 2014-2020, promozione a pieni voti per la Sardegna. «In particolare sono stati apprezzati la strategia intelligente S3, la Smart Specialization Strategy con una forte e mirata concentrazione delle risorse, e la Programmazione unitaria dei fondi, che ha portato all’approvazione di tre importanti strategie – Scuola e Università, Lavoro, Competitività delle imprese – e alla nuova Programmazione territoriale. Due punti forti, considerati perfettamente in linea con le indicazioni comunitarie. Secondo i rappresentanti della Commissione europea, quello utilizzato dalla Sardegna nella programmazione del Fesr approvata a luglio è il metodo ideale – sottolinea l’assessore Paci -, perché la crescita delle Regioni verrà valutata sulla base non di ogni singolo programma ma delle azioni messe insieme per lo sviluppo dell’intero territorio».
Con il via libera al Por Fesr 14-20 da Bruxelles, il 14 luglio scorso, in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1.576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico.

«Una cifra importante che ci consentirà di intervenire in settori nevralgici della nostra economia regionale – dice l’assessore Paci -. Ora dobbiamo correre, fare bene e non perdere tempo per spendere strategicamente i fondi europei con la visione unitaria e d’insieme che caratterizza il nuovo corso voluto fortemente da questa Giunta: pensare ai fondi europei come a una parte dei finanziamenti complessivamente disponibili, proprio quello che oggi è stato profondamente apprezzato dalla Commissione.»
Il Fesr conta 35 linee di intervento e concentra le risorse sui settori più strategici. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà.
Al Parco di Monte Claro, alla presentazione ufficiale del Por Fesr 14-20 con il talk show “Buongiorno Europa”, parteciperanno il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore Paci e l’Autorità di gestione Pisu insieme ai componenti della Commissione europea e dell’Agenzia Nazionale. A seguire, alle 19.30, concerto jazz di Gavino Murgia & Mediterranean Trio, ospite il maestro Luigi Lai. L’ingresso è libero ed è garantito un servizio di baby parking per tutta la durata dell’evento.

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Palazzo della Regione 2 copia

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha nominato i componenti dell’Organismo Unico di Valutazione e misurazione dei risultati dei dirigenti di vertice del Sistema Regione (O.I.V).
L’O.I.V. è formato da tre componenti dotati dei requisiti di elevata professionalità ed esperienza maturati nel campo del management e dei sistemi di valutazione del personale, con particolare riferimento al settore pubblico.

I nominati sono la dott.ssa Elena Sala, la dott.ssa Marta Onorato Totozani ed il dott. Michele Rossino.