23 July, 2024
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Due distinte mozioni, la prima relativa all’ipotesi di acquisto del pacchetto azionario Cin da parte del Gruppo Onorato e del trasferimento della quota di Moby in capo al fondo Clessidra a favore dell’armatore napoletano, la seconda relativa ai ripetuti disagi dovuti  ai limitati posti aerei disponibili in questo periodo di vivace movimento turistico, sono state presentate ieri in Consiglio regionale con primo firmatario il consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi.

La prima, se verrà approvata, impegnerà il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, «a informare con urgenza il Consiglio regionale sull’evoluzione in corso della situazione ad intervenire con immediatezza presso il Governo nazionale al fine di sollecitare ogni azione che possa contrastare il rischio del monopolio marittimo»; la seconda, in caso di approvazione, impegnerebbe il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, «a porre in essere tutte le procedure al fine di garantire all’utenza la necessaria qualità del servizio aereo  in base alle esigenze di mobilità dei cittadini e a supporto della programmazione turistica della filiera imprenditoriale ad adottare con ogni consentita urgenza i provvedimenti opportuni affinché venga assicurato il potenziamento dei collegamenti e dei posti aerei per la mobilità dei residenti e adeguato supporto alla propensione dei turisti che intendono programmare un viaggio per la Sardegna».

Le mozioni hanno raccolto la firma di tutti i consiglieri dell’opposizione.

Sono quasi concluse le operazioni di assistenza e identificazione dei 456 migranti giunti questa mattina al porto canale di Cagliari a bordo della nave della Guardia civile spagnola Rio Segura. La Regione, con la Asl 8 e la Protezione Civile regionale e il Corpo Forestale, assieme a Prefettura, Croce Rossa, 118, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Autorità Portuale e Guardia Costiera, ha allestito l’occorrente per garantire la sicurezza e l’assistenza, considerato che le condizioni complessive dei migranti non sono buone. Dopo lo sbarco, uomini e donne sono stati sottoposti a visita medica e ai trattamenti sanitari necessari. 87 persone malate di scabbia sono in stato di isolamento. 3 persone hanno fratture agli arti. Sono 156 le donne, di cui 18 in stato di gravidanza, subito visitate da ginecologi e ostetriche. 42 i minori di cui 12 bambini, alcuni anche di pochi anni, per i quali è attivo un reparto pediatrico.
E’ assai importante il coinvolgimento della Protezione Civile che ha allestito 9 grandi tende e presidia costantemente l’andamento delle operazioni. Questa mattina il presidio è stato visitato dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che si è intrattenuto a lungo per verificare il corretto andamento delle operazioni. In tarda mattinata è arrivato anche il capo di gabinetto della presidenza, Filippo Spanu.Provenienti per la gran parte da Sudan, Eritrea e Senegal, i migranti in salute, che hanno trascorso la notte all’addiaccio a bordo dell’imbarcazione spagnola, vengono man mano accompagnati nei bus che li condurranno a destinazione, secondo la disponibilità degli alloggi: 217 rimangono in provincia di Cagliari, 138 troveranno accoglienza in provincia di Sassari, 59 in provincia di Nuoro e 42 in provincia di Oristano.
Si riconferma in tal modo l’impegno assunto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru per garantire adeguata assistenza ai migranti, secondo le quote stabilite negli accordi sottoscritti in sede di Conferenza delle Regioni. Permangono peraltro le richieste già sottoposte al Governo relative a una programmazione più equilibrata ed efficiente.
Migranti

 

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è impegnato da ieri in un viaggio di lavoro che, dopo Bruxelles, lo porterà in Francia. Ieri sera ha partecipato, a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, alla tavola rotonda dell’ANSA dedicata alla comunicazione tra Italia ed Europa, guida oggi, al Comitato delle Regioni, la riunione della commissione ENVE, di cui è presidente.Tra i temi in agenda nelle due sessioni di lavoro, un approfondimento sul fronte energia. In particolare si tratta di un progetto di parere riguardante il cosiddetto “Pacchetto Unione dell’energia”, in cui si chiede alla Commissione europea un maggior coinvolgimento del Comitato delle Regioni. La politica energetica europea è considerata, infatti, da parte di ENVE, un importante fattore di coesione territoriale a livello dell’UE, in quanto tiene conto degli handicap e dei vantaggi dei vari territori, ritenendo che la combinazione dei punti forti e dei punti deboli di ciascuno debba condurre a un miglioramento per tutti. Gli enti locali sono infatti riconosciuti «come soggetti indispensabili dell’Unione dell’energia, in particolare per quanto riguarda il risparmio energetico nei trasporti urbani e interurbani, le strategie di comunicazione interregionali, le infrastrutture energetiche transfrontaliere, la cooperazione nelle nuove tecnologie di stoccaggio, il cofinanziamento degli edifici pubblici intelligenti e a basso consumo energetico, l’adozione di leggi concernenti un’economia a basse emissioni di carbonio e l’utilizzazione dei fondi strutturali e di investimento europei per una collaborazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili».Un altro punto, infine, riguarda le infrastrutture energetiche. Il parere portato avanti dall’organismo presieduto da Francesco Pigliaru sottolinea la necessaria interconnessione dei territori, riconoscendo l’importanza strategica appunto dell’interconnessione del gas e dell’elettricità in tutta l’UE. Nel suo intervento il presidente ha fatto riferimento allo stato di insularità della Sardegna, evidenziando come questo determini una interruzione della connessione con le reti continentali intorno alle quali si muove lo sviluppo.

Domani e giovedì, Francesco Pigliaru si sposterà in Francia. Insieme all’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, il presidente Pigliaru sarà a Lione, per prendere parte al “World Summit on Climate and Territories”, il più importante incontro incentrato sul ruolo dei territori che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. I lavori del summit, nel quale Francesco Pigliaru è tra i principali protagonisti, essendo chiamato a rappresentare tutti i territori riuniti nel Comitato europeo delle Regioni, saranno presieduti dal presidente della Repubblica francese François Hollande, insieme ai ministri Laurent Fabius e Ségolène Royal. Nella prima parte, riservata a workshop, il presidente Pigliaru e l’assessore Spano porteranno la voce della Sardegna, illustrando le esperienze in ambito ambientale, con un particolare riferimento alla questione dell’adattamento climatico. L’intervento di Francesco Pigliaru in assemblea plenaria è previsto per il pomeriggio di giovedì e sarà trasmesso in streaming sul sito del summit.

World Summit on Climate and Territories (www.worldclimatesummit2015.org). Il Vertice mondiale del Clima e territori che si svolgerà a Lione l’1 e il 2 luglio è il più rilevante incontro fra attori non governativi che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. In prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, i territori rivestono infatti un ruolo fondamentale per la riduzioni delle emissioni che causano l’effetto serra e nel garantire l’efficacia delle azioni intraprese ai vari livelli. L’approccio territoriale è infatti strategico e determinante, anche per garantire la buona riuscita della COP21.

A Lione sono previsti all’incirca 800 partecipanti, tra esponenti di enti locali e ONG, tecnici, scienziati, operatori ed esponenti della società civile. Tra i relatori del vertice François Hollande, presidente della Repubblica francese, Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Unione Energia e Alain Juppé, sindaco di Bordeaux e della sezione francese del CCRE (AFCCRE). Il summit, organizzato dalle maggiori reti internazionali di attori non governativi, si propone di dare risalto alle esigenze delle autorità locali e di chi opera sui territori, sottoponendo impegni concreti e specifici agli Stati impegnati nei futuri negoziati di Parigi, da cui ci si attende un accordo internazionale vincolante sul cambiamento climatico.

 

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Copagri Sardegna ha chiesto e ottenuto di incontrare il presidente della Regione Francesco Pigliaru il prossimo 6 luglio e molti sono i temi che l’associazione metterà sul piatto, ad iniziare da una maggiore attenzione per il comparto agricolo e non solo dall’assessore dell’Agricoltura.

Copagri Sardegna ritiene che siano necessarie, sin d’ora, alcune puntualizzazioni. «La politica agroalimentare non è all’attenzione della Giunta; notevole è lo scarto tra le dichiarazioni verbali che ogni tanto appaiono sulla stampa e le decisioni concrete – dice Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri -. Non basta l’impegno dell’assessore dell’Agricoltura: ci vuole quello dell’intera Giunta con chiara e concreta assunzione collegiale delle responsabilità». Per esempio, il bilancio è nella competenza dell’assessore della Programmazione; l’industria agroalimentare fa capo all’Industria, come le politiche di internazionalizzazione; la sanità animale all’assessore della Sanità, le infrastrutture all’assessore dei Lavori pubblici e così via. Fino ad oggi tutto emerge, meno che la centralità “declarata” dell’agricoltura.

All’incontro con il presidente Pigliaru, Copagri Sardegna chiederà di discutere e trovare soluzioni alle troppo numerose cose che non vanno: dal reale pericolo della perdita di consistenti risorse europee, all’oblio caduto sulla lotta alla peste suina africana, il freno posto alle politiche del credito agrario, l’indifferenza verso il sostegno delle Op (Organizzazioni dei produttori), o verso i consorzi fidi agricoli, il ruolo marginale dell’agricoltura nel Piano infrastrutture che si realizzerà col mutuo da 700 milioni.

«Non ci interessa una politica di assistenza spicciola alle imprese agricole». Copagri rivendica per l’impresa agricola  il sostegno delle istituzioni per aggredire i nodi strutturali che ne frenano lo sviluppo: la piena attuazione della legge di riforma dei consorzi di bonifica,  efficaci politiche del credito, l’efficienza delle agenzie agricole, la semplificazione legislativa e amministrativa, la continuità territoriale delle merci, un’organica politica per il comparto ovicaprino per stabilizzare i risultati positivi che si registrano attualmente e che potrebbero venir meno in assenza di scelte condivise di filiera, politiche forti per supportare l’export delle eccellenze alimentari della Sardegna.

Non meno importante è la realizzazione di un giusto rapporto con il Governo nazionale per quanto di sua competenza. «Attendiamo che il presidente Pigliaru metta in calendario il Forum che ha concordato con il ministro dell’Agricoltura per affrontare temi quali l’Imu, continuità territoriale merci, programmi nazionali finanziati dalla nuova Pac 2014-2020, gasolio agevolato, tutela del cannonau, atteggiamento ministero della Salute in materia di commercializzazione dei prodotti trasformati dell’allevamento suinicolo, la promozione internazionale delle eccellenze alimentari».

I numeri e l’impianto della rete ciclabile della Sardegna (duemilasettecento chilometri di piste e otto milioni di investimento dal Piano infrastrutture) sono stati presentati oggi ai Comuni e alle associazioni di settore al centro culturale “Lazzaretto” dal presidente Francesco Pigliaru e dagli assessori dei Lavori pubblici e del Turismo, Artigianato e Commercio, Paolo Maninchedda e Francesco Morandi. Il progetto individua le sedi dei percorsi, tutti con bassa intensità di traffico e di alto valore paesaggistico. Strade comunali, provinciali e campestri, ferrovie dismesse e centri urbani rappresentano la gran parte degli itinerari. Si aggiungono i sentieri gestiti dall’Ente foreste, le tratte di servizio dei canali irrigui e quelle proposte dagli enti locali e dalle associazioni.
«Crediamo moltissimo in questa iniziativa, una grande scommessa per il turismo sostenibile diffuso nel territorio e meno concentrato ad agosto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – la rete ciclabile isolana può essere un’azione concreta nella direzione dell’obiettivo destagionalizzazione. Con questo progetto possiamo comunicare ai nostri turisti che si può raggiungere la Sardegna anche senza automobile, scegliendo una modalità di viaggio praticabile da un punto di vista ambientale ed ecologico. Ora l’ipotesi progettuale potrà essere enormemente arricchita anche dai privati con la possibilità di creare occupazione e sviluppo.»
Nelle prossime settimane verrà firmata la convenzione con l’Arst, quale soggetto attuatore, e con l’Università di Cagliari per la progettazione: «E’ un impegno preso un anno e mezzo fa e portato a conclusione – ha detto Paolo Maninchedda – ora è fondamentale darci un metodo e organizzare il sistema, per questo abbiamo coinvolto 65 associazioni e 170 Comuni che saranno nostri interlocutori costanti». Al convegno di stamane è stato deciso di proporre anche delle sessioni informative sul territorio. «Per avere un termine di paragone – ha osservato Paolo Maninchedda – sottolineo che l’Italia ha stanziato 15 milioni di euro per il cicloturismo in tutto il territorio nazionale, pertanto il nostro investimento acquista ancora maggiore importanza anche come modalità per aumentare la ricchezza sostenibile, in termini di percorribilità e conoscenza dell’isola».
Utilizzo delle strade esistenti, massima riduzione del consumo del suolo, ottimizzazione delle risorse e valorizzazione del territorio sono le caratteristiche fondamentali della rete regionale ciclistica. E ancora l’obiettivo della promozione turistica: «Oggi abbiamo l’occasione storica di lavorare su un piano regionale per il cicloturismo e la mobilità – ha fatto sapere l’assessore Morandi – sono state investite risorse importanti e stiamo realizzando un progetto di grande respiro, convinti che si possa davvero cambiare l’immagine della regione in un’ottica di qualità della vita: non a caso chiediamo al Mibact che il 2016 sia l’anno regionale e nazionale di cammini, ciclovie, ippovie e sentieri».
Il percorso isolano prevede la connessione di tre dorsali, quella centrale dal capoluogo a Porto Torres, l’occidentale Cagliari-Oristano-Castelsardo, e quella orientale attraverso Muravera-Arbatax e Olbia. In più, grazie alle osservazioni dei Comuni e delle associazioni, sono state tracciate 65 varianti. L’ampio riscontro degli enti locali alla proposta della Regione conferma il forte interesse del territorio.

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Piazza d'Italia Sassari

Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, è stato eletto all’unanimità presidente del Comitato istituzionale d’ambito che si è riunito questa mattina a Cagliari, con la partecipazione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, delegato dal presidente Francesco Pigliaru a rappresentare la Regione.

Il Comitato è composto da dieci sindaci designati dal Consiglio delle Autonomie locali: due in rappresentanza dei Comuni capoluogo di provincia, due per i Comuni con popolazione uguale o superiore ai 10mila abitanti, altrettanti per i Comuni con popolazione compresa tra i tremila e i 10mila abitanti, e quattro sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti. Del Comitato istituzionale d’ambito fa parte di diritto anche il presidente della Regione o un suo delegato.

In base agli esiti delle recenti elezioni amministrative, il Consiglio delle Autonomie locali ieri ha dunque formulato le designazioni per reintegrare il comitato con tre nuovi componenti per garantire l’operatività dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, istituito lo scorso febbraio con la legge regionale 4. L’Ente di governo dell’ambito è il soggetto regolatore regionale del servizio idrico integrato, la cui attività nazionale è esercitata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

Il primo atto del nuovo Comitato è stato quello di approvare l’avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse per la nomina del direttore generale dell’ente. La scadenza per la presentazione delle proposte è stata fissata al prossimo 9 luglio. L’avviso sarà pubblicato da lunedì sul sito istituzionale dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e immediatamente dopo sui principali quotidiani sardi e sul sito istituzionale della Regione. Si ricorda che i requisiti richiesti per la nomina sono quelli previsti dal comma 6 dell’articolo 6 della legge regionale n. 4/2015.

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La Sardegna sostiene il Governo nella posizione sull’emergenza immigrazione che il premier Matteo Renzi porterà al Consiglio d’Europa: la prima richiesta dell’Italia è quella di poter derogare almeno per i primi 40mila migranti alla regola che impone loro di restare nello stesso luogo dove arrivano.

«In questo modo i migranti possono essere distribuiti in tutta Europa – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo l’incontro convocato dal capo del Governo a Palazzo Chigi con i presidenti di Regione e l’Anci -. È una regola giusta per poterli accogliere in modo più umano e perché il flusso migratorio abbia meno impatto nei confronti della popolazione residente. È una battaglia che condividiamo, noi siamo con Renzi e la sosteniamo, e ne conosceremo il risultato nel giro di poche ore.
Già nel vertice di qualche giorno fa al Viminale era stata evidenziata l’importanza di avviare un meccanismo di premialità per i Comuni disponibili ad accogliere i migranti una volta usciti dagli hub di prima accoglienza: la proposta dei territori al governo è che a questi venga subito riconosciuta una maggiore flessibilità delle regole del Patto di stabilità.»

Il presidente Pigliaru ha poi sottolineato il disagio delle Regioni e dei Comuni quando vengono a sapere dalle Prefetture dell’arrivo di centinaia di migranti solo con qualche ora d’anticipo, mentre serve più tempo per organizzare una accoglienza adeguata. L’incontro a Roma è stato aggiornato fra due settimane: «Ci torneremo con proposte operative -conclude il governatore – che ci auguriamo miglioreranno lo stato insoddisfacente della situazione attuale».

ll presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha firmato il decreto di scioglimento del Consiglio della Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Cagliari.
Con lo stesso decreto è stato nominato commissario straordinario Paola Piras, professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Cagliari, con esperienza amministrativa nei settori pubblico e privato. La professoressa Piras guiderà la Camera fino all’insediamento dei nuovi organi di legge per la nomina dei quali avvierà entro 120 giorni le procedure di rinnovo.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha partecipato questa mattina a Roma, ai lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta da Gianpiero D’Alia. Al centro dell’incontro, l’indagine conoscitiva sulle problematiche legate alla revisione degli Statuti, con riferimento alle questioni relative alla specialità della Regione Autonoma della Sardegna e allo stato della sua attuazione.
Francesco Pigliaru ha iniziato il suo intervento soffermandosi sulla specificità della Sardegna in termini di insularità e perifericità. «Sebbene il Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea riconosca la specialità della condizione insulare, lo Stato italiano non ha mai voluto sviluppare in sede europea una politica dell’insularità che riguardi la seconda isola per estensione del Mediterraneo e certamente la più distante dalla terraferma tra le grandi isole », ha detto Francesco Pigliaru, citando poi i passaggi principali del documento sul tema consegnato alcune settimane fa al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
«Gli svantaggi dati dall’insularità e causati dalla oggettiva separazione dal sistema nazionale delle infrastrutture e dei servizi sono profondi, a cominciare dall’assenza del metano per proseguire con il nodo della continuità territoriale, da cui derivano mancanze anche sul fronte della mobilità interna. Sono problemi decisamente importanti dal punto di vista economico – ha proseguito il governatore della Sardegna – che erano validi nel 1948 come adesso, e per limitare i quali lo Statuto di Autonomia è stato forse il principale strumento in campo, basti pensare alle norme statutarie sulle entrate. Su questo punto è quindi ora di inaugurare una nuova stagione di rapporti politici e istituzionali, di occasioni di integrazione e di riequilibrio di poteri che costituiscano il quadro della nuova specialità, in modo che la rivendicazione di pari opportunità della Sardegna possa declinarsi in atti concreti, capaci di ridurre gli svantaggi che la condizione di insularità impone ai cittadini e alle imprese della nostra regione.»
Il presidente ha poi sottolineato l’importanza della valorizzazione delle differenziazioni regionali. «In un quadro nazionale che ha un problema di qualità istituzionale complessivo, il regionalismo italiano ha prodotto situazioni molto negative nel Mezzogiorno, ma anche performance regionali di assoluta eccellenza in termini di qualità dei servizi erogati con efficacia ed efficienza. La ricchezza delle esperienze regionali non dovrebbe essere perciò annacquata o addirittura annullata. Qualunque meccanismo di centralizzazione cancellerebbe questa ricchezza, e invece uno Stato saggio deve rendersi conto che questa differenziazione è ricchezza e che le buone esperienze devono essere diffuse sul territorio».
Ampio spazio, nella relazione di Francesco Pigliaru, è stato riservato al tema dell’identità e la parte conclusiva dell’intervento è stata dedicata agli strumenti per la effettività della specialità.
In riferimento al confronto in corso queste settimane tra le Regioni autonome e lo Stato sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, il presidente della Regione ha evidenziato come il binomio commissioni paritetiche-decreti legislativi, che contengono le norme di attuazione, dal punto di vista strettamente tecnico costituisca ancora la migliore soluzione a tutela dell’autonomia. «Le norme di attuazione si sono rivelate un utile strumento per dare sostanza alla specialità. Esse sono dotate di una particolare forza formale nel sistema delle fonti del diritto in quanto si riferiscono direttamente alla legge costituzionale, quindi allo Statuto, e si impongono sulle leggi ordinarie. La Sardegna non ha forse sfruttato al meglio in passato la possibilità di approvare in sede di Commissione paritetica Stato-Regione efficaci norme di attuazione dello Statuto. Tramite tale strumento è possibile circoscrivere la congiunturale azione accentratrice dello Stato e della Corte costituzionale pre-contrattando l’ampiezza del momento di confronto sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, delle funzioni di competenza regionale». 
Nello specifico, in riferimento alla proposta relativa alle norme di attuazione portata avanti dal sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa, il Presidente ne ha dato una valutazione positiva. «Le norme di attuazione consentono di non lasciare alla sola iniziativa del legislatore nazionale la determinazione dei rispettivi ambiti di competenza legislativa dello Stato e della Regione. In questa fase di riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, la previsione di una clausola di salvaguardia che prevede l’intesa per l’adeguamento degli Statuti è sicuramente una soluzione positiva. Per la prima volta – ha concluso Francesco Pigliaru – viene sancito in Costituzione in forma espressa lo strumento pattizio e, con esso, un importante strumento di leale cooperazione tra lo Stato e le Regioni speciali».
Il presidente Pigliaru era accompagnato dall’assessore degli Affari generali e riforma Gianmario Demuro. All’audizione è intervenuta Ilenia Ruggiu, componente di nomina statale della Commissione paritetica Stato-Regione Sardegna per la stesura delle norme di attuazione dello Statuto sardo.

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La Camera di Commercio di Cagliari è avviata verso lo scioglimento del Consiglio camerale e il commissariamento dell’Ente.
Si è conclusa, infatti, l’attività istruttoria relativa alla procedura di vigilanza sul normale funzionamento della Camera di Commercio di Cagliari, posta in essere dagli uffici della Presidenza ex articolo 5 comma 2 della legge 580 del ’93. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha oggi informato la Giunta sulle conclusioni di tale attività. Il presidente, con proprio decreto, concluderà l’iter amministrativo procedendo allo scioglimento del Consiglio camerale e al commissariamento dell’Ente.
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