20 November, 2024
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Pietro Cocco, capogruppo del #Partito Democratico in Consiglio regionale, ha replicato duramente, ieri sera, al capogruppo Pietro Pittalis, nel corso della conferenza stampa tenuta dai gruppi del #Centrodestra per criticare l’assestamento di bilancio approvato dalla Giunta Pigliaru..

«Il neologismo utilizzato dal capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, relativamente alla manovra di assestamento di bilancio approvata dalla Giunta Pigliaru, è totalmente privo di fondamento e dimostra ancora una volta il tentativo maldestro di sfuggire a responsabilità che sono totalmente ascrivibili a quella maggioranza di centrodestra governata da Cappellacci e Pittalis nella recente, passata legislatura.»

«E’ del tutto evidente – ha aggiunto Cocco – che il #Centrosinistra stà effettuando una manovra di assestamento di bilancio e che pertanto  non può che intervenire sulla disastrosa finanziaria predisposta maldestramente  dal centrodestra al termine della scorsa legislatura. Stiamo cercando di intervenire con ponderazione sulle risorse utilizzabili per evitare di penalizzare con ulteriori tagli i servizi sociali, gli enti locali, per garantire l’erogazione del fondo unico a favore dei comuni e integrare la spesa sanitaria, cercando di assicurare l’equilibrio finanziario che sani le  voragini create dalla loro gestione. Si stà cercando di rendere “giustizia sociale” con le poche risorse a disposizione e che la vera programmazione non potremo che attuarla  con la nostra prima finanziaria che approveremo entro l’anno senza i vincoli del patto di stabilità frutto dell’ottimo risultato ottenuto dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dall’assessore Raffaele Paci.»

«Altresì – ha concluso Pietro Cocco -, non hanno nessun fondamento le dichiarazioni che riguardano il mancato finanziamento per le stabilizzazioni dei lavoratori precari dell’ente foreste, questione già normata con legge dal consiglio regionale. Si tratta, pertanto, di inutili allarmismi.»

ll presidente della Regione Francesco Pigliaru, dopo aver appreso della lettera con la quale Alessandro Ramazzotti, amministratore unico di #Abbanoa, chiede all’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, di ridurre il proprio compenso, lancia la proposta di estendere il metodo “merito-stipendio” a tutto il sistema regione, ASL comprese, con un doppio obiettivo: contenere le spese e avviare un ormai irrinunciabile sistema di meritocrazia.
«Apprezzo molto la decisione del dottor Ramazzotti – ha commentato il governatore della Sardegna -: in un momento come questo ridurre e legare il proprio reddito alla qualità dei servizi è un grande segnale morale. Le cose si cambiano così, con l’esempio, le buone pratiche e la riforma della Pubblica Amministrazione. I premi non possono più essere scontati: devono essere ancorati a un merito misurabile. Dobbiamo, per esempio, legare le remunerazioni dei manager Asl alle liste d’attesa; quelli dei manager delle società partecipate ai tempi di erogazioni delle pratiche; quelli della dirigenza della Regione a parametri non autocertificati e sempre ancorati alla soddisfazione dell’utente. Dobbiamo avere bravi manager misurati sull’efficienza dei servizi. La valutazione reale dei risultati è un fattore indispensabile di qualità.»
Alessandro Ramazzotti ha proposto di tagliare il suo compenso da 160mila a 120mila euro, ben più della legge nazionale che prevede per i manager una decurtazione del 15% (in quel caso il taglio sarebbe di 16mila e non di 40mila euro).
«Credo sia importante che i risultati del mio lavoro siano strettamente collegati a una valutazione che gli azionisti, a cominciare dalle Regione che è l’azionista di riferimento, faranno a consuntivo di ogni anno, sulla base di obiettivi condivisi e di una verifica puntuale dei risultati conseguiti – scrive Ramazzotti -. In questo spirito desidero pertanto proporle una riduzione sensibile della parte fissa del mio compenso lasciando ai soci la facoltà di prevedere, in occasione del prossimo bilancio e qualora se ne verifichino le condizioni, il riconoscimento di un premio di risultato.»

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Venerdì mattina, alle 10,30, nel Parco di Villa Sulcis, a Carbonia, è in programma il primo appuntamento della giornata della “Festa di Sinistra Ecologia Libertà – Articolo 2. Se stiamo insieme ci sarà un perché”, con il workshop Nuove Identità di Lavoro e l’esperienza dell’Open Campus di Tiscali.

Alle 18,00, è previsto l’incontro con il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru. Sempre alle ore 18,00, ci sarà LaSalvia Animazioni ad occuparsi dei bambini, intrattenendoli con giochi e altre attività ludiche.

Alle 22,00 è in programma il concerto di Diablo (Sikitikis) in collaborazione col Pitosforo Art Music Bar. L’ingresso, ad ogni evento, è libero e gratuito.

A partire dalle ore 20,00 inoltre, sarà possibile cenare al punto di ristoro “Sotto le Stelle” dove ogni prodotto è a km 0.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto questo pomeriggio, nella sala dell’#Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, all’incontro con il #Club dei Diplomatici Commerciali. Tema della serata è stato “La Sardegna e l’Estero: prospettive e politiche di internazionalizzazione”. Dopo un’introduzione del ministro plenipotenziario dell’ambasciata tedesca Martina Nibbeling-Wrießnig ed un saluto del presidente del Club Paolo Quercia, il presidente Pigliaru ha detto che occorre «creare un clima favorevole alle imprese, accompagnare gli investitori con percorsi personalizzati, burocrazia leggera e strumenti adeguati è per noi una priorità» ed ha illustrato l’attuale situazione della Sardegna e le possibili prospettive ai partecipanti, una trentina di delegati di ambasciate di tutto il mondo e alcuni partner internazionali del Club. 

Francesco Pigliaru ha cominciato la sua relazione illustrando lo stato attuale dell’economia della Sardegna di oggi «che – ha detto – vorremmo che fosse ben diversa domani, più forte nei settori con vantaggi comparati, più presente nei mercati in espansione, meno burocratica. Abbiamo risorse di partenza straordinarie, ambiente naturale, clima ottimo e qualità della vita, così come una produzione agroalimentare d’eccellenza, alta professionalità nell’ICT e molto altro. Stiamo costruendo serie politiche di attrazione degli investimenti esteri, tagliando la burocrazia, portando avanti azioni di sostegno all’internazionalizzazione e favorendo la crescita del capitale umano». La Sardegna come luogo di opportunità, quindi, che i consiglieri economici delle ambasciate estere accreditate presso il Quirinale riuniti nel Club, hanno potuto conoscere e valutare. Compito principale dei Diplomatici Commerciali, infatti, è quello di rafforzare i legami economici e commerciali tra il proprio paese d’origine e l’Italia. 

«Si è trattato del primo passo per organizzare una missione degli associati in Sardegna – ha sottolineato il presidente del Club, Paolo Quercia – con l’obiettivo di approfondire i temi e incontrare i principali operatori economici». Apprezzamento è stato espresso dalle rappresentanze diplomatiche della Germania, che hanno organizzato e promosso l’incontro. «Tutti noi abbiamo continue richieste di informazioni da parte dei nostri imprenditori – ha commentato Martina Nibbeling-Wrießnig in conclusione – e questo tipo di politiche, a partire dall’alleggerimento burocratico, possono fare della Sardegna un luogo di riferimento».

Al termine dell’incontro, cui hanno partecipato corrispondenti della stampa tedesca in Italia, il presidente Pigliaru si è trattenuto in colloquio privato con l’Ambasciatore della Germania, Reinhard Schaefers.

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Presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), sulla gestione del servizio idrico da parte di #Abbanoa.

«Negli ultimi tempi – scrive Ignazio Locci in una nota – i disagi causati dai disservizi di #Abbanoa hanno subito un preoccupante rialzo. Crescono i casi di spiacevoli slacci delle utenze e di fatturazione irregolare, responsabile di cifre esorbitanti nelle bollette. E come se non bastasse, l’inarrestabile chiusura degli uffici periferici, meschina operazione di razionalizzazione dei servizi, allontana i cittadini dall’ente, sempre più sordo rispetto alle esigenze delle famiglie. Il tutto si traduce in proteste degli utenti per disservizi che hanno raggiunto livelli inconcepibili: i contenziosi tra cittadini e il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, infatti, sono innumerevoli, mentre la società – complice una Regione che pare non interessarsi al problema – prosegue nella gestione fallimentare del servizio. Ma le inefficienze di Abbanoa non si limitano ai rapporti diretti con i cittadini: la Sardegna è costellata da depuratori vecchi e mal gestiti. Basti pensare a ciò che accade nelle cittadine turistiche con l’avvento della stagione estiva e l’arrivo dei vacanzieri: le strutture di depurazione si rivelano incapaci di smaltire al meglio le acque, creando intasamenti, imbarazzanti sversamenti nel mare, odori nauseabondi.»

«L’insieme di questi fattori – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – concorre a delineare il quadro di un ente dalla struttura farraginosa ed elefantiaca, incapace di essere vicino agli utenti e alle loro esigenze. La Giunta deve impegnarsi al più presto per mettere mano su Abbanoa, affinché consegni ai sardi una società che, chiamata a gestire un bene primario e pubblico come l’acqua, funzioni nel migliore dei modi. Ma soprattutto, Francesco Pigliaru e i professori devono affrontare l’annoso problema della fatturazione. La sfida è garantire una fatturazione bimestrale: questa opzione, naturalmente, consentirebbe rate più “umane” e sostenibili. L’emissione delle bollette con cadenze troppo lunghe dà, infatti, origine al meccanismo di applicazione di prezzi più alti. È ora di dire basta agli sprechi – conclude Ignazio Locci – e sì a una gestione dell’acqua che vada incontro ai bisogni dei sardi.»

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«La Regione non ha ritirato e non ha, al momento, intenzione di ritirare i ricorsi promossi contro lo Stato in materia di entrate». Lo ha dichiarato questa mattina l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, nel corso dell’audizione nella Commissione Bilancio, riunita in Consiglio regionale per l’esame dell’assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016.

Il punto 5 dell’accordo sul patto di stabilità, sottoscritto lo scorso 21 luglio dal presidente della Giunta, Francesco Pigliaru e dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, affermava l’impegno della Regione a ritirare, entro il 16 settembre 2014, «tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti dinnanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impegnative di leggi o atti consequenziali in materia di finanza pubblica».

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Al termine del tavolo istituzionale svoltosi ieri sera, #Meridiana ha accettato di ritirare la procedura di mobilità avviata per oltre 1.600 dipendenti.
«Con la nostra piena condivisione è stato chiesto e ottenuto da #Meridiana il ritiro della procedura e tempo per consentire un’analisi approfondita della situazione che consenta di capire quali azioni intraprendere – ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. La revoca è un ottimo risultato, anche se non significa che la crisi non c’è, significa che abbiamo settimane preziose, che devono essere di collaborazione e non di conflitto. Abbiamo il tempo di approfondire le cause della crisi – conclude Francesco Pigliaru – i possibili esiti e il ruolo che la Regione può svolgere per favorire una soluzione che garantisca la sostenibilità economica di lungo periodo dell’azienda, unica condizione che davvero conta per salvaguardare i posti di lavoro.»
A tarda sera, il presidente della Regione e gli assessori del Lavoro e dei Trasporti, Virginia Mura e Massimo Deiana, hanno comunicato l’esito della riunione ai lavoratori Meridiana che manifestavano davanti al ministero. 

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Questa mattina, il circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Carbonia Zorba il Gatto ha presnetato, al parco di Villa Sulcis, a Carbonia, la Festa annuale del partito, quest’anno intitolata “Articolo 2. Se stiamo insieme ci sarà un perché”. Sarà il parco di Villa Sulcis ad ospitarla e comincerà giovedì 25 settembre p.v. e finirà la domenica successiva, 28 settembre.

Dopo quella dell’anno scorso, dedicata all’articolo 1, quest’anno si parlerà ancora di diritti e dei doveri dettati dalla nostra Costituzione.

«L’articolo 2 dice che “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” – si legge in una nota degli organizzatori – abbiamo accostato questo articolo al noto verso della canzone di Cocciante “Se stiamo insieme ci sarà un perché”, perché (appunto) il fatto di ritrovarci ancora tutti qui ha un senso: l’Italia è un Paese accogliente, un Paese che dovrebbe tutelare i diritti di ogni individuo, è un Paese in cui noi ci impegnamo a stare e a rendere migliore. Per questa ragione dedichiamo la nostra Festa, come l’anno scorso, ad un articolo della nostra Costituzione, anche per ricordare a noi stessi che dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri, come individui e come comunità.»

Il programma della Festa è molto vario: sono previsti dibattiti, workshop, proiezioni, concerti, presentazioni di libri e laboratori per bambini, il tutto con la partecipazione di tanti ospiti.

Il primo giorno della Festa, sarà presente al dibattito sull’impresa giovanile e innovativa, Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Il giorno successivo, 26 settembre, sarà ospite il presidente della regione, Francesco Pigliaru. Parteciperanno ai dibattiti anche Michele Carrus, segretario regionale della CGIL, Luciano Uras, senatore della Repubblica per #Sinistra Ecologia Libertà, Michele Piras, deputato del Parlamento per Sinistra Ecologia Libertà e giovani provenienti da realtà universitarie, come Unica 2.0 o da esperienze di nuova imprenditorialità come Le Ragazze Terribili o l’Open Campus di Tiscali. Sabato 27 ci sarà il concerto di Appino (The Zen Circus). Il giorno successivo, per la chiusura della Festa, si terrà la presentazione del libro “Non si archivia un omicidio” di Giuliano Giuliani, alla presenza dell’autore. Giuliano Giuliani si tratterrà per la proiezione di “Ottopunti”, documentario che narra la vicenda di Timothy Ormezzano. Timothy è una delle tante vittime del G8 di Genova 2001. E’ la storia di un ragazzo che vuole cambiare il mondo e per questo viene massacrato di botte. Insieme al regista Danilo Monte, ed alla produttrice Laura Beatrice D’Amore, che abbiamo conosciuto per il film di Stefano Obino dedicato alla figura di Pietro Cocco “La Terra Dentro”, discuteremo di Genova 2001 e di quello che è successo con la globalizzazione e la scomparsa del movimento no-global.

Inoltre ci sarà un’esposizione permanente di hobbisti e artigiani della nostra zona, e ogni giorno a partire dalle ore 20,00 sarà possibile cenare al nostro punto di ristoro Sotto le Stelle, dove si potranno degustare i migliori prodotti della nostra terra, rigorosamente a KM 0. Per i piccoli abbiamo riservato degli spazi particolari, un laboratorio sull’archeologia curato dal Museo di Villa Sulcis, giochi e animazioni con LaSalvia Animazioni e un laboratorio di aquiloni tenuto dall’artista Alessia Marroccu. Ogni attività culturale e di animazione sarà gratuita e aperta a tutti.

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Un migliaio di pastori hanno partecipato questa mattina, per le strade di Cagliari, alla manifestazione organizzata dal #Movimento Pastori Sardi per denunciare la crisi delle campagne. Il #palazzo della Regione, in Viale Trento, è stato blindato dalle forze dell’ordine e sono stati chiusi gli ingressi centrali.
 «I 
pastori sono preoccupati ed arrabbiati – ha denunciato il leader del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris -, si sta perdendo un’occasione storica: a Bruxelles si parla di noi, qui no. Vogliamo ricordare al presidente, Francesco Pigliaru, e alla sua Giunta, che i pastori perderanno 200 milioni di euro.»

«Non possiamo assolutamente permetterci di rimanere indietro: la Regione deve muoversi», ha aggiunto Felice Floris che ha attaccato la Giunta anche sulla lingua blu: «Basta vaccini, ci hanno detto che c’era il vaccino buono. È tutto un business». Felice Floris, infine, ha rivolto un appello alle campagne: «Vi aspettavo due, tre, quattro volte di più, ma le cose le diremo lo stesso».

La delegazione del #Movimento pastori sardi, guidata da Felice Floris, è stata ricevuta dal capo di gabinetto della presidenza della Giunta, Filippo Spanu. La riunione, per motivi di sicurezza, è in corso in una saletta al piano terra del palazzo di viale Trento.

Sulla manifestazione e sui problemi del mondo pastorale, è intervenuta con un comunicato Elisabetta Falchi, assessore regionale dell’Agricoltura.

«Come abbiamo ribadito più volte in questi giorni, manifestare è un diritto e non saremo certamente noi a negarlo a nessuno», ha detto Elisabetta Falchi, che ha ricordato la posizione della Regione: «Da settimane è iniziata la fase di informazione e ascolto sui territori, dove abbiamo incontrato migliaia di operatori del mondo agropastorale – ha aggiunto – ci siamo confrontati sulla nuova Politica agricola comunitaria (Pac) 2014-2020, sul prossimo #Programma di sviluppo rurale (Psr), ma anche sulla lotta alla Lingua blu ed alla #Peste suina africana».

«Da parte della Giunta e del presidente Pigliaru abbiamo proposto di fissare un incontro per il prossimo 27 settembre e ci è stato detto che era troppo tardi. Siamo sempre stati disponibili all’ascolto, anche il 10 luglio, quando il signor Felice Floris ha partecipato, come rappresentante della sua organizzazione di produttori, a un incontro sul nuovo Psr. Poteva presentare proposte e suggerimenti, ma così non ha fatto. La disponibilità – conclude l’assessore Falchi – per lavorare nell’interesse del mondo delle campagne c’è tutta ed è una disponibilità inserita in un clima di reciproca fiducia e di rispetto.»

 

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Il generale Manlio Scopigno abbraccia il colonnello Corrado Carlini.

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Il generale Manlio Scopigno.

Il colonnello Corrado Carlini.

Le recenti polemiche sulla presenza militare in Sardegna, con le rivendicazioni avanzate da una parte, dal presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, che nel corso della seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari ha sostenuto che «in un mondo in cui tutto cambia e si trasforma, solo la dimensione delle servitù militari della Sardegna rimane immutata. Ora è tempo di cambiare», dall’altra dai movimenti che storicamente si battono per la riduzione del peso delle servitù e, da qualche tempo, dal deputato di Unidos Mauro Pili, ex presidente della Regione, che sta portando avanti una durissima battaglia contro le servitù militari, sono state al centro dell’intervento del comandante della “Brigata Sassari”, generale Manlio Scopigno, stamane a Teulada, nel corso della cerimonia del cambio del comandante del #3° Reggimento Bersaglieri della “Brigata Sassari”.

Sottolineando il ruolo della “Brigata Sassari”, il generale Scopigno s’è detto preoccupato per il clima pesante che si vive da qualche tempo in Sardegna, creato soprattutto da certi politici che non sono mossi nella loro azione dalla volontà di fare il bene dei sardi e della Sardegna, ma da secondi fini. Il comandante della “Brigata Sassari” ha aggiunto che, qualora si arrivasse ad un ridimensionamento della presenza militare, si correrebbe il rischio di pregiudicare l’addestramento del #3° Reggimento Bersaglieri, sottolineando ancora di non voler neppure pensare a cosa accadrebbe nel caso si giungesse addirittura alla chiusura del poligono, rimarcando che il trasferimento del 3° Reggimento in altre sedi, che secondo alcuni sarebbe possibile, comporterebbe disagi enormi, difficilmente superabili sia per i militari sia per i loro familiari. Il generale Scopigno ha invitato tutti a difendere il patrimonio rappresentato dal poligono di Teulada e dal #3° Reggimento Bersaglieri, che con il 1° Reggimento Corazzato, rappresentano un’importantissima realtà economica per il territorio.

Il colonnello Corrado Carlini, al termine della cerimonia, ha detto di condividere le parole del generale Scopigno, sottolineando anche lui l’importanza del poligono per l’addestramento dei militari. A precisa domanda, sulla reale necessità di tutti gli oltre 7.000 ettari per lo svolgimento delle esercitazioni, Corrado Carlini, ha risposto di sì e che anzi ne servirebbero anche di più. I problemi – ha aggiunto – vanno affrontati con il dialogo, probabilmente si potrebbe modificare qualcosa, ma per arrivare a dei risultati non è la strada dello scontro quella giusta. Si è in forte ritardo, se si fosse iniziato a dialogare tempo fa, oggi si sarebbe già arrivati a conclusioni soddisfacenti per tutti. Ora bisogna cercare di recuperare il tempo perduto. Non bisogna mai dimenticare – ha concluso Corrado Carlini – che il poligono è fonte di sostegno economico per oltre 1.500 famiglie.