19 November, 2024
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Ignazio Locci.

Ignazio Locci.

«Il Governo torni sui suoi passi e abbandoni definitivamente la scellerata idea di chiudere il #carcere di Iglesias. La soppressione dell’istituto di pena creerebbe enormi danni al territorio, sia in termini economici che sociali e rappresenterebbe l’ennesimo tentativo insano di razionalizzazione proprio in settori dove non se ne avverte la necessità.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Nell’incontro che si è svolto l’altro ieri tra il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e una delegazione di parlamentari sardi – aggiunge Locci – sarebbe emersa la volontà del Governo di rallentare le operazioni di chiusura delle carceri di Iglesias e Macomer, che potrebbero persino essere stoppate definitivamente. Ma prima di cantare vittoria sarebbe bene pretendere garanzie concrete: il Governo di Matteo Renzi ha già dimostrato ai sardi di non farsi scrupoli a disattendere gli impegni assunti a suo tempo (si veda la mancata deroga ai posti letto per il #San Raffaele di Olbia). Ora più che mai, dunque, è necessario che Pigliaru mantenga alta la guardia – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – evitando attestati di fiducia incondizionata.»

Raffaele Paci 12 copia
Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha firmato il decreto con il quale nomina vicepresidente l’assessore del Bilancio e della Programmazione, Raffaele Paci. Il decreto è stato firmato al termine dell’ultima giunta prima della breve pausa estiva.
58 anni, Raffaele Paci è professore Ordinario di Economia Applicata, Università di Cagliari. Presidente del #Corso di Laurea Interuniversitario Telematico in Scienza dell’Amministrazione.
Dopo la laurea in Scienze Politiche a Cagliari, ha svolto gli studi di specializzazione in economia presso la University of Essex ed è stato Fulbright Visiting Scholar presso la Northeastern University di Boston.
Ha ricoperto vari incarichi accademici tra i quali Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Direttore del #CRENoS, Presidente del Corso di Laurea in Economia e Politiche Europee, la Cattedra Jean Monnet in “Regional Economic Integration in the European Union”. Ha diretto numerosi progetti di ricerca a livello europeo, nazionale e locale. Ha inoltre rivestito diversi incarichi professionali in Sardegna per istituzioni pubbliche e private ed è stato consigliere di amministrazione del #CRS4 e di Pharmaness e coordinatore del Piano regionale di turismo sostenibile della #RAS.
E’ autore di circa 100 pubblicazioni sui temi dell’economia regionale, dell’innovazione tecnologica, dell’integrazione europea, dell’economia del turismo. del ruolo dei fattori immateriali (capitale umano, innovazione, creatività) nei processi di sviluppo locale che sono stati pubblicati sulle più importanti riviste internazionali.

Militari impegnati in un'esercitazione

Paolo Dessì.

Paolo Dessì.

Daniele Serra.

Daniele Serra.

I sindaci di Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, e Teulada, Daniele Serra, hanno scritto una nota al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, al ministero della Difesa, all’on. Domenico Rossi, sottosegretario di Stato alla Difesa, al generale comandante Claudio Tozzi del Comando Militare Autonomo della Sardegna e, infine, al governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, sulle recenti polemiche legate all’attività dei poligoni militari.

«Si apprende dalla stampa e dai social network che alcuni quotidiani e alcuni rivoluzionari di recente forgia abbiano fatto oggetto il poligono militare di Teulada di particolari “attenzioni” e di alcune azioni di protesta per le servitù militari che interessano la Sardegna – scrivono Dessì e Serra -. Il tutto, quasi fosse una questione sconosciuta fino ad ora, con varie sortite estive e in particolare agostane, degne delle peggiori strategie di boicottaggio a orologeria. E’ chiaro che il problema delle servitù militari e delle bonifiche va affrontato con serietà ed urgenza, possibilmente nelle sedi deputate (conferenza stato-regioni, Regione, Comandi Militari etc.), con una chiara azione politica e con un fronte comune. Non appaiono molto produttivi questi balzi in avanti di puro stile personalistico. Anzi, al contrario, hanno raggiunto il risultato di incrinare, in qualche maniera, l’equilibrio e lo spirito di collaborazione e apertura in essere tra le rappresentanze delle comunità locali ed i vertici militari anche in relazione alla fruizione, in funzione turistica, delle più accattivanti zone a mare del poligono. Ma, quel che è peggio, come un fulmine a ciel sereno, hanno creato sconcerto tra i turisti ed affievolito i margini di manovra degli operatori del settore nautico, che con mille difficoltà avevano investito su questo settore, e che hanno manifestato il loro disappunto per la perdita delle poche opportunità di lavoro rimaste. A loro va la totale solidarietà di noi amministratori, seriamente preoccupati dall’evolversi di una stagione turistica già di per se compromessa e ulteriormente danneggiata da tali sortite.»

«Tale azione non giova, inoltre, al lavoro in progres attivato, finalmente in sinergia, tra Comuni, Regione Sardegna e Istituzioni interessate – aggiungono i sibdaci di Sant’Anna Arresi e Teulada -. Non si nasconde il fatto che di ben altra portata e serietà devono essere le azioni propedeutiche al un necessario riequilibrio delle servitù militari ed a favorire lo sviluppo economico dell’intero territorio del Basso Sulcis. E’ certo, invece, che chi ha ricoperto, per tanto tempo, incarichi di grande rilevanza e responsabilità, avrebbe potuto incidere, in quelle sedi, in maniera ben più determinante degli attuali gesti dimostrativi. Le foto a corredo dei diversi comunicati emanati che da qualche mese hanno iniziato a circolare con insistenza relative alla sola zona del promontorio di Capo Teulada – totalmente interdetta – sono fuorvianti – concludono Paolo Dessì e Daniele Serra – e non rendono merito alla bellezza della gran parte delle zone costiere del poligono che da sempre sono meta di escursioni a mare nel periodo estivo.»

Le operazioni di chiusura delle carceri di Iglesias e di Macomer verranno per il momento rallentate e il ministro della Giustizia Andrea Orlando potrebbe decidere anche di bloccarle definitivamente, lasciando aperti i due istituti di pena sardi. E’ il risultato ottenuto da una delegazione guidata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha incontrato stamani il ministro insieme ai deputati Francesco Sanna e Roberto Capelli e ai senatori Luigi Manconi, Silvio Lai e Gian Luigi Cucca.
Il presidente Pigliaru e i parlamentari sardi hanno illustrato al ministro le reali condizioni delle due carceri, oggettivamente diverse da quelle in base alle quali il ministero è giunto alla decisione di chiuderle. Si tratta di differenze che riguardano elementi di fatto come capienza, utilizzazione, necessità di interventi, idoneità. Tutti questi elementi esposti stamani a voce, verranno formalmente sottoposti al ministro che si è impegnato a riconsiderare la decisione di chiusura, tenendo conto delle nuove informazioni ricevute ma anche dell’importanza di mantenere in quelle città la presenza dello Stato. Con il ministro è stato avviato anche un confronto su temi più generali relativi al sistema carcerario sardo.

Palazzo della Regione 1 copia
È stato firmato questa sera dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dai presidenti dell’Anci, Piersandro Scano, e del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), Giuseppe Casti, alla presenza dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, l’accordo che destina agli enti locali della Sardegna 160 milioni di euro, cioè la metà dei 320 che la Regione può spendere grazie all’intesa con il governo sul patto di stabilità. Di questi, 70 potranno essere utilizzati dalle amministrazioni locali senza tenere conto del patto di stabilità, 30 andranno al Fondo unico degli Enti Locali e con gli altri 60 saranno pagati i crediti vantati dagli enti locali sulle opere delegate, quelle cioè che riguardano il sociale, l’ambiente, la scuola, i lavori pubblici, la programmazione. Al momento dell’assestamento di bilancio, a settembre, sarà poi incrementato con 35 milioni il Fondo unico per gli Enti Locali. Nel 2015, infine, sarà istituito un tavolo permanente di monitoraggio e co-programmazione per analizzare tutti gli aspetti della finanza degli enti locali e del rapporto finanziario tra Regione ed Enti locali.

«I cittadini sono importanti, i Comuni sono importanti, ma sono bloccati nella loro spesa dal patto di stabilità – ha detto il presidente Pigliaru -. Noi, mettendo l’accordo nero su bianco, abbiamo deciso insieme ai Comuni di trovare una soluzione che ci consentisse nel più breve tempo possibile di far arrivare soldi alle persone, ai cittadini, soldi reali alle persone reali. La Regione è stata collaborativa perché quando si parla di Regione e Comuni si parla in realtà di due livelli diversi della stessa azione di governo. Non siamo l’uno contro l’altro armati, non c’è stato nessun tentativo di scaricare l’uno le colpe sull’altro perché, se così fosse, avremmo di certo titoli sui giornali, ma non arriverebbe un euro ai Comuni per i cittadini. Invece i soldi arriveranno ai cittadini, e molto velocemente.» 

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci assicura che «grazie a questo accordo nelle casse dei comuni della Sardegna arriveranno 160 milioni tra nuovi spazi finanziari e soldi veri, che per i Comuni sono una boccata d’ossigeno rispetto a un patto di stabilità che è molto rigido anche per loro. Ma, oltre questo, quello che abbiamo dimostrato in questi giorni – ha sottolineato Paci – è che con una leale collaborazione fra pezzi dello Stato è possibile andare avanti e superare momenti difficili come questo. C’è una prospettiva futura per il 2015, con un ulteriore rafforzamento della collaborazione per consentire maggiore trasparenza e efficienza nell’uso delle risorse».

Ha espresso la sua soddisfazione anche il presidente dell’Associazione dei Comuni: «Certo non potevamo pretendere di risolvere tutti i problemi della finanza locale in una volta sola – ha commentato Piersandro Scano – , ma di sicuro è un buon accordo, che ci consente di arrivare alla fine dell’anno con un po’ più di ossigeno, e questo, con le esigue risorse che ci sono, è già un importante risultato». Secondo Giuseppe Casti «il ripristino parziale del fondo unico è importantissimo sia per le amministrazioni locali, che hanno chiuso il bilancio e che potranno beneficiarne in fase di assestamento, sia per quelli che ancora non l’hanno chiuso e che dunque potranno usufruirne subito. C’è stato un netto cambio di atteggiamento da parte della Regione – sottolinea Casti – con il presidente Pigliaru che ha dimostrato subito una presa di coscienza forte sulla questione».

Layout 1

I segretari generali della #CGIL e della #CISL del #Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu e Fabio Enne, hanno scritto una lettera aperta al #governatore della Sardegna Francesco Pigliaru. Il testo integrale.

Ill.mo Presidente,

Da molti mesi sollecitiamo un incontro formale col capo dell’Esecutivo regionale per ragionare ed evidenziare le proposte dei sindacati  territoriali al fine di dare una sferzata alla recessione economica e alla drammatica situazione occupazionale nel #Sulcis Iglesiente. Un confronto parti sociali – Giunta regionale per tramutare belle parole e buoni propositi in atti e fatti, in scelte politiche e legislative che permettano l’avvio di percorsi economici diversi.

Pur essendo strenui e fieri difensori del settore industriale, vorremmo/vogliamo poter ragionare sui temi di crisi del territorio e sulle non poche opportunità di diversificazione economica. Tra l’altro, richiamare la Sua attenzione su alcuni progetti che potrebbero essere pronti per essere realizzati senza interventi finanziari pubblici. Per Cgil e Cisl, (la UIL è impegnata nei propri congressi), si tratta di opportunità di sviluppo, che renderebbero più agevole uno scenario di adeguamento sui servizi, sulle infrastrutture, e inoltre creerebbero sinergie e sistema con l’agricoltura, l’artigianato, commercio, turismo e sanitario.

Con educazione, le abbiamo provate tutte – Segretari Particolari, Gabinetti, Assessori – per poter avere un incontro col Presidente Pigliaru. Inutilmente.

Ci stiamo domandando se la convocazione dell’incontro richiesto, sul quale Lei stesso si è dichiarato disponibile, debba dover sottostare alla messa in atto di iniziative di mobilitazione, sit in, occupazioni di spazi pubblici, etc. Sembra, infatti, che solamente la voce rumorosa e plateale arrivi e sia ascoltata dai responsabili delle istituzioni. Situazioni che accadono per le grandi vertenze industriali e “incomodi” che, per molti, fanno di noi il sindacato affezionato alle sole lotte per l’industria, quindi poco moderno e lungimirante nelle proposte.

Spesso è accaduto, in passato ma anche in questi ultimi mesi, di vedere  stupore fra le facce dei vari amministratori politici della Regione, quando sotto i palazzi degli Assessorati si radunano lavoratori che dimostrano le proprie difficoltà quotidiane a causa delle irrisolte vertenze; dell’assenza del lavoro; perché sono da mesi senza ricevere lo stipendio o l’indennità dell’ammortizzatore sociale.

Singolare ma molto evidente è il senso di fastidio che procurano rivendicazioni legittime che a volte restano inascoltate fino a che, non si è obbligati a quei “raduni”.

Nella maggior parte dei casi il Sindacato dimostra cauti comportamenti e comprensione verso chi è da poco al Governo della Regione. Tuttavia se per una specifica vertenza industriale possiamo dare atto dell’interessamento politico e una concreta attività, non si riesce a capire perché, per altre situazioni di stallo, sembra che l’interesse manchi totalmente, compresa la vicenda inconclusa della PORTAL che vale una lungaggine autorizzativa compromettendo il riavvio dello stabilimento.

Continuiamo a pensare ad un approccio relazionale diverso, ad un percorso condiviso e produttivo. Ma se per avere il giusto confronto risulta necessaria altra pratica, che sta nelle nostre prerogative e nel nostro ruolo, è bene che si sappia che per noi il tempo è già maturo per dare programmazione alle iniziative!

In attesa di un cortese e positivo riscontro, inviamo i più cordiali saluti.

I segretari Generali di CGIL e CISL

Roberto Puddu – Fabio Enne

Ospedale Civile di Cagliari
La Giunta regionale ha sbloccato 287 milioni di euro destinati alla ristrutturazione degli ospedali sardi e per la costruzione del nuovo ospedale di San Gavino.
«E’ arrivato il momento in cui siamo riusciti a sbloccare questi 287 milioni per la sanità pubblica – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Si tratta di soldi in più per l’economia della Sardegna, cantieri che creano posti di lavoro nell’edilizia e in tanti ambiti collegati: 300 milioni sono tanti, sono pari all’1% del prodotto interno lordo della Sardegna e sono soldi che dovranno generare contratti concreti con le imprese da subito, entro dicembre del 2015.»
«Alcuni cantieri stanno già partendo e, dunque, sono nell’economia reale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – naturalmente questi investimenti oltre a creare posti di lavoro di cui abbiamo enormemente bisogno migliorano la sanità: avremo ospedali che saranno decisamente migliori, ospedali completamente nuovi come a San Gavino, mentre a Sassari e Cagliari le cliniche universitarie avranno la possibilità di utilizzare rispettivamente 95 e 40 milioni. Avremo, dunque, strutture ospedaliere e sanitarie molto migliori di prima, a dimostrazione che non stiamo assolutamente pensando di abbandonare o indebolire la sanità pubblica, tutto il contrario. Quello di oggi è il primo passo verso la nuova rete ospedaliera della Sardegna – ha concluso Francesco Pigliaru – che sarà molto rinnovata, più efficiente, meno costosa e molto più in grado di dare buona sanità ai nostri cittadini.»
Sulla delibera esprimerà parere la commissione Sanità del Consiglio regionale. «È un passo avanti importantissimo per la sanità della nostra regione – ha assicurato l’assessore Luigi Arru – Stiamo lavorando per garantire ai sardi una sanità pubblica ad altissimo livello, e questi importanti investimenti contribuiranno a farci raggiungere più rapidamente l’obiettivo.»

 

Paci-Pigliaru 2 copia

La Giunta regionale domani siglerà un accordo con gli Enti Locali per il trasferimento di risorse finanziarie destinate a superare le emergenze più volte sottolineate dai Comuni e dalle Province sarde. L’intesa sarà firmata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal presidente dell’#ANCI Sardegna Pier Sandro Scano. 

È quanto emerso dall’incontro, svoltosi oggi ad Abbasanta, al quale hanno partecipato l’assessore al Bilancio Raffaele Paci, i sindaci dell’ANCI e i rappresentanti del #Consiglio delle Autonomie Locali. È in discussione in queste ore un possibile accordo con gli Enti locali che potrà portare benefici finanziari destinati a superare i vincoli del Patto di stabilità. 

«Si tratta di un buon accordo – afferma l’assessore Paci – la Regione ha deciso di condividere con gli Enti locali la metà delle risorse fuori Patto, frutto dell’intesa con lo Stato. Ora si apre una nuova fase del rapporto con i sindaci e i rappresentanti delle Autonomie locali basata sulla comune responsabilità istituzionale.»

Luca Pizzuto 2 copia

Martedì il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri regionali di SEL (primo firmatario Luca Pizzuto), ma sostenuta da tutto il centrosinistra e dai capigruppo del centrodestra, con la quale il presidente Francesco Pigliaru e la Giunta si impegnano concretamente a:

I. Portare avanti ogni azione utile alla costruzione della pace in Medio Oriente e nel mondo.

II. Scrivere al presidente Israeliano e all’ambasciatore Israeliano in Italia con l’intento di  chiedere la tregua e il cessate il fuoco definitivo.

III. Creare e promuovere una tavola rotonda euromediterranea dei giovani per la nonviolenza, che sia luogo di incontro per le giovani generazioni che abitano tale zona e che possa formare ad una cittadinanza orientata alla pace e alla nonviolenza.

Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia
Nel prossimo mese di settembre la #Conferenza delle Regioni riaprirà il tavolo tecnico per ridiscutere la ripartizione delle risorse del #Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020. L’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, ieri impegnata a Roma negli incontri, ha espresso la sua soddisfazione. L’esponente della Giunta regionale, pur condividendo nel complesso il documento della politica di coesione, ha voluto rimarcare che anche la Sardegna deve essere inserita nel piano di ripartizione delle risorse tra amministrazioni centrali e regionali ipotizzato per le regioni del centro-nord. La sua richiesta, supportata da una nota ufficiale del presidente Francesco Pigliaru, è stata in questo modo determinante nella decisione presa in sede di conferenza.
All’ordine del giorno anche il punto della conversione in legge del DL n. 91/2014, riguardante la bonifica e il recupero produttivo di aree contaminate. «In tema di servitù militari, che gravano sulla nostra isola per oltre 35mila ettari, la Regione Sardegna – ha sottolineato l’assessore dell’Ambiente – resta ferma sulle proprie posizione perché è nostro compito prioritario pensare alla tutela della salute delle persone, del territorio e delle attività produttive a esso legato». 
Altro punto, l’accordo politico per la ripartizione delle risorse disponibili per il #Fondo Sanitario Nazionale 2014, che rappresenta un importante traguardo raggiunto dalle regioni in piena autonomia, anticipando il governo mediante la sottoscrizione di un piano di riparto concordato e condiviso. L’accordo prevede di mantenere anche per il 2014 le tre regioni benchmark (Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna) e di assicurare a tutte un riequilibrio, per evitare la perdita di posizioni rispetto all’anno precedente. Inoltre, è stato richiesto al Governo un incremento dello stanziamento per ulteriori 80 milioni. La Regione, per il 2014, entra nel piano di ripartizione per 2.910.662.073 euro.
Tra i temi anche il programma di collaborazione tra il ministero degli Affari esteri, il ministero per lo Sviluppo economico e le regioni per l’internazionalizzazione in aree geografiche strategiche per il periodo 2014-2020. L’assessore ha sottolineato che la Regione Sardegna, coordinatrice della Commissione affari internazionali, ha proposto il nuovo programma per il rafforzamento delle attività di cooperazione e di internazionalizzazione (insieme alla commissione per le attività produttive coordinata dalle Marche), anche alla luce della positiva esperienza maturata nel periodo di programmazione appena concluso con risultati positivi.