19 November, 2024
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Christian Solinas 5

Domani, giovedì 22 maggio, alle ore 10,30, presso la sala stampa del Consiglio regionale, si terrà la conferenza stampa per illustrare l’interpellanza che il capogruppo Psd’az Christian Solinas ha rivolto al presidente della Regione, #Francesco Pigliaru, per verificare le intenzioni dell’Esecutivo a difesa del diritto del Popolo sardo ad eleggere propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo in conformità alle norme di maggior tutela riservate alle minoranze linguistiche storiche.

Alla conferenza stampa interverrà anche il presidente dell’Associazione per la tutela dei diritti dei sardi, Flavio Cabitza, che spiegherà i possibili effetti e gli sviluppi dell’ordinanza del Tribunale di Cagliari dello scorso 12 maggio 2014 sul ricorso contro lo Stato italiano in merito alla discriminazione e conseguente distorsione della rappresentanza degli appartenenti alla minoranza linguistica sarda determinata dalla legge elettorale europea.

Consiglio regionale 3 copia
La Giunta regionale presieduta da #Francesco Pigliaru ha approvato ieri pomeriggio una delibera presentata dall’assessore della Sanità, #Luigi Arru che, con uno stanziamento di 2.227.500 euro rafforza gli interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima. La proposta potenzia ulteriori servizi di supporto a favore delle persone affette da gravi patologie cronico-degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita continuativamente o in stato vegetativo, beneficiarie dell’assistenza finanziata con il programma “Ritornare a casa”. Ancora da #Luigi Arru è stata presentata l’adesione alla sperimentazione nel territorio regionale del modello di intervento P.I.P.P.I. (Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), come da Protocollo di Intesa tra la Regione Sardegna e il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

La Giunta ha poi dato il via libera alla revisione per il 2014 del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi 2014-2016. Presentato dall’assessore dell’Ambiente, #Donatella Spano, il Piano sarà illustrato nel dettaglio il prossimo giovedì alla stampa. Sempre dall’assessorato dell’Ambiente sono arrivati al tavolo della Giunta due disegni di legge molto attesi dal territorio: l’Istituzione del parco naturale regionale di #Gutturu Mannu e di quello di #Tepilora. Approvati dalla Giunta, dovranno ora passare all’esame del Consiglio.

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione, #Claudia Firino, la Giunta ha poi deliberato la presa d’atto della relazione annuale relativa all’esercizio finanziario 2012 relativamente alle norme sui rapporti tra la Regione e le Università della Sardegna.
Dall’assessorato del Lavoro è arrivata una delibera che stabilisce le nuove modalità e i criteri di finanziamento delle attività connesse previste a favore delle cooperative e volte a migliorare il loro accesso al Fondo per lo sviluppo del sistema cooperativistico in Sardegna.

Due le delibere presentate dall’assessore dell’Agricoltura #Elisabetta Falchi: la prima è il disegno di legge che definisce le disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura, con modifiche alla legge regionale n. 19/2012. Si tratta di un disegno di legge che mira non solo ad assicurare la coerenza del quadro normativo complessivo, così da evitare ogni disparità di trattamento tra gli operatori della Sardegna e quelli del resto del territorio nazionale, ma soprattutto a consentire un arco temporale e una prospettiva adeguati ad affrontare correttamente in Sardegna le questioni relative al miglior sfruttamento nelle lagune e negli stagni costieri e quelle relative all’acquacoltura. Con la seconda, poi, è stato individuato il Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, con la nomina di #Francesco Putzolu.

In materia di Bilancio, la delibera presentata dall’assessore #Raffaele Paci ha deciso il trasferimento della somma di 11.956.931,48 euro dal capitolo SC05.0001, per far fronte ad una serie di esigenze in ambito sanitario. Si tratta di spostamenti tecnici all’interno del bilancio della sanità.

Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, #Paolo Maninchedda, è stata approvata la proposta di aggiornamento del canone annuale di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico. Riapprovato anche il Piano regolatore del porto di Cagliari, dopo che un ricorso aveva invalidato la precedente approvazione.

Su proposta dell’assessore degli Enti Locali, #Cristiano Erriu, è stata approvata la nomina di # Michele Lavra a commissario straordinario del Comune di Elini, il cui consiglio è stato sciolto in seguito alle dimissioni degli eletti.
Nominati anche due nuovi dirigenti della Regione: sono il direttore generale di Organizzazione e metodo e del personale #Maria Giuseppina Medde e il direttore generale dell’assessorato all’Ambiente #Paola Zinzula.

 

Sede Gal Sulcis a MasainasIgnazio Locci 7 copiaGAL Sulcis

Il consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), lancia l’allarme sulle conseguenze prodotte dai ritardi di AGEA/Agecontrol, nella liquidazione delle risorse legate alle attività dei Gal, i Gruppi di azione locale, nell’ambito dell’attuazione del Psr, il Piano di sviluppo rurale.

«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervengano al più presto presso l’AGEA/Agecontrol, responsabile dell’inoperatività del Gal Sulcis e fonte di molteplici problemi sia per i soggetti beneficiari dei bandi messi in campo dal Gal, sia per i dipendenti – scrive in una nota Ignazio Locci -. Di tutti i bandi portati a termine, infatti, ancora non è stato messo in pagamento alcunché, sebbene i beneficiari abbiano regolarmente rendicontato dopo essere passati per le forche caudine dei precisi protocolli per l’ammissione ai contributi.»

«Nonostante le numerose sollecitazioni – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – l‘ente pagatore (AGEA/Agecontrol) non ha ancora eseguito nessuna liquidazione. Questo sta rischiando di portare al fallimento gli operatori economici che, facendo affidamento sui contributi e sulla regolarità degli iter di pagamento, si sono rivolti al mondo del credito. E come se non bastasse, a soffrire di questa situazione sono anche i dipendenti del Gal Sulcis.»

«I progetti e i contributi sarebbero dovuti servire per ridare slancio al mondo rurale ed avviare la costruzione di un nuovo segmento turistico, ma si stanno rivelando un incubo per le piccole imprese – conclude Ignazio Locci -. Non possiamo accettare che la burocrazia finisca di soffocare il nostro territorio: il governatore e l’assessore competente debbono urgentemente intervenire per sbloccare la situazione presso Agea-ageacontrol.»

«Il pericolo paventato dall’on. Locci è reale – conferma Luciano Cristoforo Piras, presidente del Gal Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari e presidente di AssoGal – il compito dei Gal si esaurisce con la pubblicazione delle graduatorie dei bandi, dopodiché la rendicontazione e la liquidazione sono di competenza di AGEA/Agecontrol. Questa situazione sta creando grossissimi problemi ai beneficiari dei bandi e potrebbero creare difficoltà agli stessi Gal nel rapporto con i dipendenti. Stiamo chiedendo da tempo un incontro alla Regione per affrontare i problemi e, in particolare, creare un fondo di anticipazione per garantire regolarità all’attività dei Gal, senza avere risposte – conclude Luciano Piras -. Il neo governatore e l’assessore dell’Agricoltura, non ci hanno neppure ricevuto.»

Ignazio Locci 22 copia

«La Regione Sardegna intervenga immediatamente presso il Governo centrale al fine di ottenere i fondi necessari al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga sia per l’annualità 2013, sia per quella relativa al 2014.»

Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, ha rivolto questo appello al presidente della Regione con una breve nota stampa, nella quale sottolinea che «da alcuni giorni i percettori di mobilità e cassa integrazione in deroga stanno ricevendo un anticipo dell’annualità 2013, grazie ai 52 milioni di euro svincolati dal Patto di stabilità. Fondi che gli aventi diritto attendevano da ben 14 mesi, ma che non saranno sufficienti a coprire l’intero anno: occorrono, infatti, almeno altri 20 milioni di euro, di cui la Regione non dispone. Ma non solo: per riuscire a pagare gli ammortizzatori sociali del 2014, necessitano 230 milioni di euro. E al riguardo sarebbe doveroso che la Giunta Regionale chiarisse se intende anticipare l’intera cifra o quantomeno una parte».

«L’esecutivo Pigliaru – conclude Locci – ha il dovere di coinvolgere le parti sociali e la triade sindacale in tavoli di trattativa con i ministeri del Welfare e dello Sviluppo Economico, affinché la Sardegna possa ottenere la cifra indispensabile per soddisfare l’intera domanda degli aventi diritto agli ammortizzatori sociali.»

Michele Cossa copia

«E’ inaccettabile e fuori legge che Eni, in fuga da Ottana, non voglia pagare i danni ambientali. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, intervenga urgentemente, in caso contrario i Riformatori si rivolgeranno alla magistratura per la tutela degli interessi della Sardegna.»

La denuncia arriva dal coordinatore dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«L’Eni – ricorda Cossa – ha segnato ad Ottana quarant’anni di storia. Cedute negli anni Novanta tutte le produzioni dell’industria chimica la Società, come noto, verrà cancellata definitivamente anche dai registri del catasto. Tutto quello che è ancora di proprietà dell’Eni passerà di mano ai privati. Il problema è sempre lo stesso: le bonifiche. L’Eni, come in passato, vorrebbe cedere le aree senza pagare i danni procurati all’ambiente.»

«In questo senso – prosegue il coordinatore regionale dei Riformatori sardi – riteniamo opportuno ricordare il principio comunitario “chi inquina paga” che rappresenta uno dei pilastri fondamentali sul quale si sono sviluppate le politiche ambientali delle comunità europee a partire dall’inizio degli anni ’70. Con l’Atto Unico Europeo del 1986 sono stati  introdotti all’interno del Trattato CE (ora Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) una serie di principi, norme e poteri specificamente indirizzati alla tutela dell’ambiente, tra i quali anche il principio “chi inquina paga”. In Italia il D.Lgs. n. 152/2006, così come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008, prevede la prevenzione, il ripristino ed il risarcimento del danno all’ambiente.»

«Per queste ragioni – conclude Cossa – il Governatore deve evitare che le società pubbliche e private responsabili dell’inquinamento dell’ambiente e del territorio possano scappare dalla Sardegna senza eseguire tutti i lavori, radicali e definitivi, della messa in sicurezza e del ripristino ambientale dei siti industriali dismessi. In mancanza ci troveremo costretti a ipotizzare qualsiasi iniziativa, anche giudiziaria, per la tutela degli interessi del Popolo Sardo.»

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il Pd sardo si oppone alla chiusura delle sedi regionali Rai, con una mozione dei consiglieri Valter Piscedda e Pietro Cocco.

«La chiusura o l’accorpamento delle sedi regionali della Rai mettono in discussione il pluralismo dell’informazione e la produzione culturale in lingua sarda»: questo il senso di una mozione presentata dal Centrosinistra in Consiglio regionale.

«Chiediamo che la Regione si faccia parte attiva nell’evitare che il Senato approvi l’articolo 21 del DL 66», così ha affermato Valter Piscedda, consigliere regionale Pd e promotore dell’iniziativa contro il provvedimento in discussione in commissione bilancio al Senato.

«Anche i parlamentari sardi devono contrastare un provvedimento che interviene sulla spending review della Rai, ma anziché toccare gli stipendi dei dirigenti della azienda di stato, taglia i nodi sensibili dell’informazione regionale»,ha proseguito Piscedda che ha reso noto che «al Senato è stato presentato un emendamento abrogativo firmato anche dal senatore Silvio Lai, segretario regionale del Pd sardo.»

«Il rischio che si corre è che la sede Rai Sardegna sia accorpata con Lazio, Abruzzo e Molise – si legge nella mozione – e si ridimensioni la presenza di un servizio informativo regionale, mettendo a rischio non solo il pluralismo informativo ma la stessa presenza dell’informazione in Sardegna.»

«Al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, viene chiesta l’assunzione di ogni iniziativa mirata a rafforzare l’informazione pubblica regionale anche in un periodo di spending review regionale. Per una coalizione di centrosinistra – si legge nella mozione – l’informazione non è una variabile indipendente ed è giustificato l’intervento diretto della Regione sia sul fronte dell’utilizzo delle trasmissioni in lingua sarda, gestite secondo la convenzione già approvata che prevede un responsabile delle trasmissioni dedicato, sia attraverso l’attivazione di un canale digitale di informazione istituzionale presso la Rai.»

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Una sessione dei lavori della Terza commissione interamente dedicata alla programmazione dei fondi europei per il nuovo settennio 2014-2020, è stata annunciata  dal presidente della commissione, Franco Sabatini, a conclusione dell’audizione del presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, che è stata preceduta da quella del direttore del centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu.

Il presidente Pigliaru ha confermato l’impegno per «dare attuazione e velocità alla spesa» e invitato il Consiglio regionale a proporre e varare una legge per la valutazione dell’efficacia delle politiche pubbliche. «E’ opportuno che l’iniziativa venga assunta dal Consiglio e non già dall’Esecutivo – ha dichiarato il presidente – perché al Consiglio spetta il ruolo di controllo e non può esserci un controllo efficace delle azioni e dei programmi se non si dispone di strumenti che garantiscano dati oggettivi per una corretta valutazione».

Il presidente della giunta ha definito «decisivi» i prossimi mesi in riferimento alla nuova programmazione dei fondi strutturali che deve procedere in parallelo (è questo l’intendimento della giunta) con il “programma regionale di sviluppo” (Prs). Il documento elaborato e approvato dalla giunta (che ha durata per l’intera legislatura) e che rappresenta il principale documento della programmazione regionale, da presentarsi al Consiglio entro 180 giorni dall’inizio della legislatura. Il presidente ha rimarcato a questo proposito la necessità di “un quadro unitario” della programmazione, come raramente si è avuto in passato nella Regione sarda.

L’audizione è proseguita con l’illustrazione dei documenti inerenti il “Fondo di sviluppo e coesione” (Fsc) per il periodo 2007-2013 e delle relative delibere del Cipe (62/2011; 78/2011; 8/2012; 60/2012; 93/2012) di importo complessivo pari a circa due miliardi di euro. Le delibere si riferiscono ai sei settori di intervento indicati dal piano strategico regionale: viabilità, mobilità, idrico multisettoriale; Università, Sanità; dissesto idrogeologico; fognario depurativo; bonifiche; Beni culturali, scuole, sport, Piano Sulcis. Ad oggi sono stati sottoscritti solo due “Accordi di programma quadro” (“Apq”, è uno dei tre strumenti attuativi dei programmi e delle deliberazioni Cipe): il 23 luglio 2013 è stato sottoscritto, con i competenti ministeri, quello relativo al “fognario depurativo” (circa 46 milioni di euro) e lo scorso 7 maggio è stata la volta dell’”Apq-conoscenza”, circa 200 milioni per le Università di Sassari e Cagliari. «Per gli altri accordi – ha rimarcato il presidente – serve correre e noi acceleriamo il più possibile perché con i fondi Fsc realizziamo cose strategiche con spese che stanno al di fuori del patto di stabilità». Il capo dell’esecutivo ha manifestato la volontà di procedere in tempi brevi con la sigla dell’”Apq-Sanità” («l’istruttoria è in fase di conclusione») e con l’”Apq-Bonifiche” (circa 110 milioni di euro) la cui istruttoria è conclusa e si è in attesa della sottoscrizione dell’accordo con il ministero dell’Ambiente e col Mise.

Il presidente ha dichiarato che intende avvalersi anche degli altri strumenti attuativi (oltre all’Apq) ed in particolare ha fatto riferimento al “contratto istituzionale di sviluppo” (Cis) per realizzare il piano per l’edilizia scolastica, sottolineando i positivi risultati ottenuti nel recente passato nel progetto per la nuova Sassari-Olbia.

Il presidente Pigliaru ha dunque illustrato il documento relativo al percorso di programmazione delle risorse Fsc per il periodo 2014-2020 (delibera del Cipe per il riparto programmatico e definizione delle regole; presentazione delle proposte, azioni, interventi da parte delle amministrazioni; istruttoria delle proposte da parte del Dps; esito positivo dell’istruttoria e dunque la delibera Cipe di assegnazione definitiva).

«Le linee di indirizzo – ha sottolineato il presidente – sono all’interno dell’orizzonte strategico unitario» e le scelte per il nuovo settennio tengono conto dell’”unitarietà delle programmazioni; dell’ampiezza degli squilibri da attenuare; della tipologia degli interventi; della specializzazione settoriale; dell’identificazione del livello amministrativo ottimale di programmazione e del completamento degli interventi.»

La giunta propone di focalizzare la programmazione del Fondo sviluppo coesione (Fsc) su i seguenti obiettivi tematici: agenda digitale; clima e rischi ambientali; tutela dell’ambiente e calorizzazione delle risorse culturali e ambientali; mobilità sostenibile di persone e merci; inclusione sociale e lotta alla povertà; istruzione e formazione; capacità istituzionale e amministrativa. Il quadro finanziario previsto dalla legge di stabilità 2014 per il Fsc (2014-2020) stabilisce un totale di risorse assegnate pari a 54 miliardi di euro con un quoziente di riparto proposto per la Sardegna pari a 10.69.

«Nel periodo precedente – ha denunciato il presidente Pigliaru – il quoziente di riparto era pari a 12.61 e per la Sardegna significa circa 400 milioni di euro in meno». Il presidente ha informato i commissari che sul punto è in corso una interlocuzione col governo per ridurre tale differenza e ha dichiarato che al momento «esistono margini perché tale differenza possa essere ridotta o eliminata.»

A conclusione dell’audizione, il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha rimarcato la necessità che tutti gli atti relativi alla programmazione 2014-2020 siano trasmessi alla commissione per le opportune valutazioni e le eventuali proposte. Da qui l’annuncio di una intera sessione dei lavori della commissione Terza sulla programmazione per il nuovo settennio e con la comunicazione che nella prossima riunione della commissione si procederà con l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, con all’ordine del giorno i fondi per lo sviluppo rurale.

L’audizione del presidente della Giunta era stata preceduta da quella del direttore del centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu, che ha illustrato ai commissari i documenti relativi al “Por Fesr 2014-2020” e annunciato che il prossimo 22 luglio la Regione trasmetterà alla commissione europea la programmazione dei fondi per il prossimo settennio. Da quella data incomincerà la fase del cosiddetto “negoziato programmi operativi” che si concluderà il 22 gennaio 2015 con l’approvazione dei programmi operativi. Il direttore del Crp tra le criticità rilevate nella programmazione 2007-2013 ha posto l’accento sul mancato adeguamento organizzativo per i controlli di primo livello sugli interventi, con conseguenti misure di definanziamento in sede comunitaria. Tra le altre carenze si segnalano: la parcellizzazione degli interventi, lo scarso allineamento tra indirizzo politico e priorità comunitarie, mancanza di strumenti settoriali di pianificazione e scarsa cantierabilità.

Gianluca Cadeddu ha illustrato le linee di indirizzo per la programmazione 2014-2020: concentrazione tematica (pochi obiettivi facilmente misurabili e concentrazione delle risorse); miglioramento organizzativo; definizione delle priorità (riferimento al Prs) e cantierabilità («finanziamo solo ciò che effettivamente possiamo realizzare»). Le risorse sono in totale 927,6 milioni di euro (le stesse del precedente periodo): circa 366 milioni per il fondo sociale europeo (Fse) e oltre 600 milioni per il Fesr, ripartite in sette assi di intervento.

Ugo Cappellacci e Francesco Pigliaru 1 copiaConsiglio regionale 3 copia

«La delibera adottata il 29 aprile scorso dalla Giunta regionale sul patto di stabilità certifica l’atteggiamento rinunciatario della Sardegna nei confronti di Roma.»

Il centrodestra contesta nel metodo (per il mancato coinvolgimento degli organismi consiliari) e nel merito (per l’assenza di una indicazione di priorità e azioni di contrasto delle emergenze) il provvedimento approvato dall’esecutivo.

Secondo il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «il tetto di 2,4 miliardi di euro fissato dal patto di stabilità, a fronte di un fabbisogno di oltre 4 miliardi, rischia di mettere in ginocchio la Sardegna». Per l’opposizione è dunque necessario «un cambio di rotta nel confronto con il Governo nazionale. La Giunta Pigliaru continua a subire i diktat romani in una situazione in cui servirebbero, invece, azioni forti in difesa dei diritti dei sardi». 

Per Ugo Cappellacci (FI), sulla revisione del patto di stabilità si gioca il futuro dell’Isola. «O si vince questa battaglia – ha detto l’ex presidente della Regione – o la Giunta dovrà svolgere esclusivamente il ruolo di commissario liquidatore della Sardegna». Ugo Cappellacci ha invitato il presidente Francesco Pigliaru a proseguire nell’azione contro il Governo portata avanti nella precedente legislatura dichiarata vincente dalla Corte Costituzionale. «Noi – ha detto – siamo pronti a sostenerla ma l’esecutivo deve smetterla di dare patenti di credibilità e affidabilità».

Critico nei confronti dell’esecutivo anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, secondo il quale «la rinuncia alla battaglia sulle accise impedirà alla Sardegna di incamerare un miliardo di euro di risorse aggiuntive». Giudizio condiviso dal capogruppo dell’UDC, Gianluigi Rubiu: «Questa Giunta – ha detto – sta dimostrando tutta la sua incapacità. La delibera approvata non indica nessuna soluzione per le emergenze dell’Isola».

Preoccupazione per il “livello di interlocuzione Governo-Regione” ha invece espresso il capogruppo del PSd’Az Christian Solinas. La Giunta, ha detto Solinas, deve alzare il tiro: «Basta trattare con i funzionari della Ragioneria dello Stato, occorre rivolgersi ai ministri competenti o direttamente al premier Matteo Renzi». Di “situazione kafkiana” ha parlato Paolo Truzzu (FdI). «Oggi ci si lamenta della mancanza di risorse ma non si fa niente per individuarne delle altre. Limitarsi a condurre una battaglia per l’allentamento dei vincoli del Patto senza portare avanti le altre vertenze con lo Stato è una strategia perdente».

L’ex assessore alla programmazione Alessandra Zedda ha contestato la decisione di inserire nel patto di stabilità anche le risorse del Fondo unico per gli enti locali «contravvenendo a una legge regionale in ossequio alle indicazioni della Ragioneria dello Stato. Rispetto al 2013 la Sardegna potrà spendere 900 milioni di euro in meno – ha ricordato Zedda – senza un allentamento dei vincoli si rischia il tracollo dell’intero sistema socio-economico».

Per Antonello Peru (FI) «la Giunta finora si è caratterizzata più per le rinunce che per le proposte. La sudditanza nei confronti del Governo centrale è chiara: questo esecutivo ha accettato le indicazioni romane evitando di sostenere le battaglie su credito, zona franca, accise e Galsi». Stesso giudizio da parte di Marco Tedde(FI) che ha parlato di “piglio grillino” nel descrivere l’azione di governo portata avanti in questi mesi da Pigliaru. «Questa Giunta – ha detto Tedde – critica le cose fatte ma non indica soluzioni per il futuro.»

«Il centrodestra – ha annunciato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis – chiederà nei prossimi giorni ai singoli assessorati l’indicazione delle singole voci di spesa in cui andranno a confluire le risorse assegnate dalla delibera dello scorso 29 aprile.»

Palazzo della Regione 1 copia

I Riformatori sardi attaccano la Giunta Pigliaru sull’abbandono del progetto Galsi.

«L’addio al Galsi senza avere un’alternativa valida – ha detto stasera il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa – è estremamente grave. Significa che questa Giunta non ha uno straccio di idea su cosa fare per la Sardegna e tantomeno di come metanizzare l’Isola. Il dilettantismo può essere letale.»

«Il problema energia per la Sardegna – ha aggiunto Cossa – è tra i più gravi handicap infrastrutturali che la nostra regione deve sopportare. La decisione dell’esecutivo sul Galsi si ripercuoterà ancora una volta sulle famiglie e sulle imprese che saranno costrette chissà ancora per quanto tempo a sopportare costi dell’energia infinitamente più alti rispetto agli altri cittadini italiani. Il loro progetto non è rivendicare un diritto ma andare a Roma col cappello in mano per chiedere di intervenire chissà quando e chissà come.»

In attesa di conoscere il futuro del progetto del gasdotto, fermo ormai da parecchi mesi, anche la Giunta Cappellacci, già ad inizio novembre 2013, stava pensando ad eventuali alternative, peraltro già discusse ed oggetto di alcuni progetti al vaglio tecnico dell’assessorato dell’Industria, come disse l’allora assessore Antonello Liori al termine dell’incontro coi sindacati del comparto gas, che gli presentarono un documento.
«Abbiamo aperto un confronto costruttivo coi sindacati confederali – disse Liori -, condividendo l’ipotesi sulla realizzazione di uno o due rigassificatori, sfruttando alcune zone industriali già attrezzate ed ora sottoutilizzate come Porto Torres e Sarroch, che permetterebbero una significativa riduzione del costo dell’energia e quindi permetterebbero di riattivare le attività produttive.»

Giunta regionale 90

La Giunta regionale ha approvato oggi una delibera con cui autorizza la Sfirs a esercitare il diritto di uscita da Galsi, la società che gestisce il progetto del gasdotto che dovrebbe portare il metano algerino in Sardegna e poi in Toscana. Le difficoltà burocratiche incontrate da Galsi e una situazione economica ha convinto la Regione che l’investimento nel gasdotto non sia remunerativo, come dimostrano altri progetti in fase di stallo. Tutto ciò ha portato a un congelamento del progetto che non è chiaro se e quando potrà essere sbloccato.

La Sfirs ha fatto presente questa situazione di stallo del progetto Galsi già alla precedente amministrazione con una relazione e con la deliberazione da parte del consiglio di amministrazione, riunito 16 dicembre 2013, «di procedere all’uscita dalla compagine sociale di Galsi Spa». La risposta arriva ora dalla nuova giunta con la delibera presentata oggi dal presidente Francesco Pigliaru d’intesa con gli assessori Raffaele Paci (Programmazione) e Maria Grazia Piras (Industria). Che riconosce la correttezza di quelle valutazioni e di quella scelta e procede al via libera all’uscita da Galsi. Una uscita che, fatta in questo momento, permette di recuperare tutti gli 11 milioni investiti da Sfirs nel progetto.

La Regione potrà comunque rientrare in Galsi in qualsiasi momento.
La delibera sul metano è anche e soprattutto una delibera di indirizzo. «L’uscita da Galsi – ha precisato Francesco Pigliaru – non può in alcun modo interrompere il processo di metanizzazione già avviato con la realizzazione, attualmente in corso, delle reti urbane di distribuzione del gas, il cui completamento richiede la costruzione di una dorsale di trasporto e delle relative reti intermedie di collegamento. Anzi usciamo da Galsi proprio per rilanciare la metanizzazione della Sardegna. Non possiamo continuare a stare fermi su un tema strategico per lo sviluppo della nostra regione».

Questo significa che la giunta ha aperto e rilancia la propria iniziativa su due fronti:
– È già stato fissato per il 19 maggio il tavolo con il governo per definire gli interventi strutturali a carico dello Stato che permettano alla Sardegna di avviare la metanizzazione anche senza il gasdotto dall’Algeria, con l’apertura a tutte le soluzioni tecnologiche, individuando quelle più favorevoli per l’isola;
– Un gruppo di lavoro tra i diversi assessorati coinvolti dovrà monitorare e accelerare i progetti di intervento dei privati che devono realizzare le reti di distribuzione del gas.