19 November, 2024
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«Il nostro patrimonio archeologico, unico e diffuso in tutto il territorio, è un attrattore formidabile, che può contribuire in misura importante al benessere della Sardegna, portando lavoro e sviluppo anche nelle zone interne. Far diventare realtà questo grande potenziale era un obiettivo di legislatura e oggi, con questo investimento, stiamo facendo un passo avanti decisivo nella direzione giusta.»

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina nella sala della Biblioteca regionale in viale Trieste a Cagliari, intervenendo insieme all’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, durate la conferenza stampa di presentazione del Piano straordinario degli scavi archeologici 2017/2018, alla quale hanno preso parte numerosi sindaci dei Comuni coinvolti, i rappresentanti della Soprintendenza e del Mibac.

Il Piano, che può contare su 8,4 milioni di euro di risorse, prevede campagne di scavi, restauro dei beni archeologici, valorizzazione dei siti e diffusione dei risultati nelle scuole e nelle Università, secondo un nuovo approccio e nuove azioni strategiche per ciò che concerne la tutela, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio archeologico  presente sul territorio isolano.

«E’ tempo di mettere a valore, nella maniera migliore, l’eredità culturale che caratterizza in modo così forte l’identità della nostra regione – ha proseguito il presidente Pigliaru, ricordando che l’investimento voluto dalla Giunta è senza precedenti per entità ed è pensato non per singoli interventi ma secondo la logica della rete – connessa nei periodi storici e nella geografia. La particolare conformazione del panorama archeologico sardo – ha sottolineato – si presta come poche altre cose alla creazione di percorsi di qualità certificata, che devono essere definiti con chiarezza, messi in evidenza e ben gestiti. Su questo puntiamo ed è la condizione necessaria per far sì che intorno si creino sempre più attività e servizi, per rendere fruibile al meglio e in tutta la sua imponenza quello straordinario museo a cielo aperto che è la Sardegna archeologica», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando l’assessorato per il grande lavoro fatto.    

«E’ il più ingente e strutturato piano di scavi archeologici che la Regione abbia messo in campo: in collaborazione con gli enti locali, la Soprintendenza e il Mibac, abbiamo individuato i siti in base alle emergenze e urgenze di intervento da effettuare sul bene, per preservarlo e soprattutto valorizzarlo, in una nuova ottica di messa in rete e a sistema: dal cantiere di scavo al museo, è stato curato ogni passaggio perché tutto possa essere fruibile all’utente che voglia godere del nostro vastissimo e ricchissimo patrimonio – ha detto Giuseppe Dessena -. Siamo convinti che investire sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, sia davvero importante per il rilancio e la crescita economica dei territori dell’isola, in più c’è  il passaggio che ritengo importantissimo – per la diffusione dei risultati – nelle scuole e nelle Università. Nel Bilancio regionale abbiamo 74 milioni di euro alla voce beni culturali, di questi denari molti sono stati utilizzati, solo per citare alcune misure, per bandi di gestione dei servizi museali, parchi archeologici ed Eco musei, ancora per le imprese di settore come Culture Lab e Culture Voucher. La Sardegna, secondo i dati statistici diffusi dal Mibac, è tra le Regioni d’Italia che è cresciuta maggiormente per consumo di beni (+7,6% nel primo semestre 2018) ed è tra le prime dieci Regioni per visite a scavi e siti archeologici. Un risultato che ci rende orgogliosi e gratifica gli sforzi messi in campo.»

Il piano prevede 8,4 milioni di risorse per il biennio 2017/2018. Per il 2017 erano già stati stanziati dalla Giunta Pigliaru 1 milione 900mila euro di risorse, mentre per il 2018 ammontano a 6 milioni 500mila euro. Grazie  a questa misura si potrà intervenire su un totale di 76 importanti siti archeologici nei diversi comuni dell’isola. I beni sono stati individuati e scelti in base alle richieste di finanziamento presentate dagli stessi enti locali, e le segnalazioni da parte del Ministero per i beni e le attività culturali. Saranno garantite azioni di emergenza per i contesti nei quali si profila il rischio di perdita del bene o si sia rilevato un pessimo stato di conservazione. Le Soprintendenze competenti per territorio hanno  provveduto sia alla verifica della fattibilità dei lavori dal punto di vista tecnico scientifico, sia alle concessioni di scavo.

Sono principalmente la tutela e la valorizzazione del bene archeologico, anche nell’ottica della salvaguardia del territorio, e ancora in quanto patrimonio della collettività e risorsa strategica  e dell’identità culturale della comunità nella quale si trovano, oltre a rappresentare un attrattore turistico-culturale.  Per valorizzazione dunque, la Regione intende che venga preservato il bene da ogni punto di vista: attraverso restauri, messa in sicurezza, potenziamento e arricchimento del patrimonio passando per la ricerca scientifica e la corretta comunicazione, e di conseguenza la predisposizione di supporti per la visita e la fruizione del sito. La qualificazione dell’offerta culturale è infatti – per la Regione – un obiettivo primario da sostenere e incentivare, così da rendere fruibili realtà culturali che possano anche distinguersi come economie trainanti.

Il metodo e la programmazione delle risorse. E’ destinata a interventi di scavo e valorizzazione del patrimonio archeologico. E’ stata pensata con un approccio nuovo e come una grande opportunità di diffondere e rafforzare buone prassi, già adottate in particolari condizioni dal MiBAC in sede di concessione di scavi,  che portano al superamento della rigida divisione in tipologie di intervento (scavo, messa in sicurezza, restauro e valorizzazione), favorendo una progettazione di migliore qualità e interventi di maggiore compiutezza, rendendo per esempio immediatamente fruibili, anche in corso d’opera “cantieri aperti” e le aree archeologiche. La lungimiranza di questo approccio garantisce risultati migliori e nel breve termine, ma soprattutto maggiormente stabili nel tempo, perché viene reso decisamente residuale il rischio di danno o perdita dei beni messi in luce con la ricerca archeologica.

Le epoche. Gli interventi riguardano tre epoche storiche: prenuragico, nuragico e medievale giudicale.
Sono state scelte per le peculiarità e l’originalità della storia isolana di questi diversi periodi storici.

Cosa prevedono i progetti. Sono 76 gli interventi totali – con le risorse del biennio – sul territorio regionale e prevedono il restauro delle strutture e dei materiali (mobili) rinvenuti durante gli scavi, la messa in sicurezza, e la copertura degli stessi scavi a conclusione dei lavori. L’area sarà inoltre allestita in modo tale da renderla fruibile alla visita anche nella fase di intervento da parte degli esperti: “cantieri aperti”.
Lo stesso scavo diventa così esso stesso un luogo fruibile e da visitare. A seguire è prevista una pubblicazione scientifica dei risultati dello scavo/intervento. I progetti prevedono infine che una quota del finanziamento, non inferiore al 5%, sia destinata a scopi didattici e divulgativi a beneficio delle comunità locali e soprattutto dei ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

La Regione investe 74 milioni di euro in Cultura. Lo stanziamento complessivo del Bilancio regionale per la Cultura ammonta a 74 milioni di euro (in slides alcuni degli interventi realizzati in ambito culturale). 

Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di valorizzazione nei siti archeologici.
Programmazione risorse annualità 2018. Missione 05 Programma 01 Capitolo SC03.5032 euro 1.000.000,00 e Capitolo SC08.7521 euro 3.000.000,00.

Tabella 1 – Capitolo SC03.5032 Euro 1.000.000,00

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Importo
(in euro)

Necropoli di Santu Miali

PADRU (SS)

Scavi archeologici

45.000,00

Tempio di Demetra

NARCAO (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Fortificazione calcolitica di Tisiennari e nuraghe di Punta Nuraghe

BORTIGIADAS (SS)

Scavi archeologici

50.000,00

Necropoli di Sos Furrighesos

ANELA (SS)

Scavi archeologici

60.000,00

Area archeologica del Nuraghe Costa

BURGOS (SS)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di S. Lucia

ASSOLO (OR)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di Capo Frasca – S’Angiarxia

ARBUS (SU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica di Sa Domu ‘e S’Orcu

DOMUSNOVAS (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica del Nuraghe Candelargiu

SAN GIOVANNI SUERGIU (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di Gennacili

LANUSEI (NU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di Cuccuru de Is Zanas o Cobulas

MILIS (OR)

Scavi archeologici

100.000,00

Spalti di Manganella e area Convento dei Benedettini

CASTELSARDO (SS)

Scavi archeologici

65.000,00

Area archeologica di Santa Barbara de Turre

BAULADU (OR)

Scavi archeologici

80.000,00

Vari siti extraurbani

URZULEI (NU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica di Montessu

VILLAPERUCCIO (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

TOTALE

=SUM(ABOVE) 1.000.000,00

Tabella 2 – Capitolo SC08.7521 Euro 3.000.000,00

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Importo
(in euro)

Area archeologica di Lu Brandali

SANTA TERESA DI GALLURA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica di Pidighi

SOLARUSSA (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

120.000,00

Area archeologica del Nuraghe Nolza

MEANA SARDO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica del Nuraghe Sa Jua

AIDOMAGGIORE (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Castello Orguglioso

SILIUS (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Aree archeologiche di Gremanu e Madau

FONNI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Tanca Manna

NUORO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

86.000,00

Area archeologica del Nuraghe Cuccurada

MOGORO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del castello e insediamento nuragico in area urbana

MACOMER (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Alvu

POZZOMAGGIORE (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area Archeologica del Nuraghe Arrubiu

ORROLI (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Su de Maccioni – Texile

ARITZO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico Iloi e Talasai

SEDILO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Cuccuru Mudeju

NUGHEDU SAN NICOLO’ (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe San Pietro

USSARAMANNA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Monti ‘e Nuxi

ESTERZILI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di San Sebastiano

GESICO (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Pani Loriga

SANTADI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica in loc. Sa Mura

SAMUGHEO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di Su Mulinu

VILLANOVAFRANCA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica  del Nuraghe Orolo

BORTIGALI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Luche

ILLORAI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Monte Sant’Antonio

SILIGO (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Mitza Arramini

MASAINAS (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Serbissi

GAIRO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Aree archeologiche di Largo Parodo e torre di San Vittorio

CARLOFORTE (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di  Su Nuraxi

SIURGUS DONIGALA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Loelle

BUDDUSO’ (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica di Brunku Maduli

GESTURI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Nuraghe Mannu

DORGALI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

90.000,00

Area archeologica del Nuraghe Nuracale

SCANO MONTIFERRU (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

64.000,00

TOTALE

=SUM(ABOVE) 3.000.000,00

 

Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di valorizzazione nei siti archeologici.
Programmazione di eventuali economie o risorse aggiuntive – Annualità 2018

Localizzazione di interventi di rilevanza strategica

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Biru ‘e concas e nuraghe Talei

SORGONO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Nuraghe Santu Antine

TORRALBA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Pinna ‘e Maiolu/Genna Maria

VILLANOVAFORRU (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Monte Sirai

CARBONIA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Vari siti urbani ed extraurbani

SANT’ANTIOCO (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Villa di Tigellio/Capo S. Elia

CAGLIARI (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Vari siti urbani ed extraurbani

OLBIA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

 S’arcu ‘e is forros/Carcaredda

VILLAGRANDE STRISAILI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Necropoli domus de janas Pala Larga

BONORVA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Mont’e Prama

CABRAS (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Torre costiera di Santa Lucia. Restauro

SINISCOLA (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

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La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione delle audizioni delle rappresentanze sindacali sulla vertenza Tiscali, ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale si impegna la Giunta a sostenere la battaglia dei lavoratori e dei sindacati per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia delle professionalità presenti nell’azienda di “Sa Illetta”. In particolare si chiede all’esecutivo presieduto da Francesco Pigliaru la partecipazione della Regione all’incontro in programma il prossimo 20 novembre a Roma, nella sede del ministero dell’economia e finanza, in vista di un possibile accordo finalizzato a scongiurare la riduzione del personale.

«Tiscali – così hanno spiegato nel corso dei rispettivi interventi i segretari Uil-Com (Tonino Ortega), Slc-Cgil (Roberto Camarra), Fistel-Cisl (Barbara Marongiu) – conta attualmente 650 dipendenti diretti ed un indotto che supera le 800 unità. L’intesa siglata lo scorso 30 luglio con Fastweb per la cessione a quest’ultima della licenza di Aria spa (società controllata da Tiscali) per 40 Mhz nella banda 3.5 Ghz ed un ramo di azienda di Tiscali che comprende le infrastrutture della più importante società delle telecomunicazioni in Sardegna, minaccia la sopravvivenza dell’azienda. Il rischio “spolpamento” per Tiscali – a giudizio dei rappresentanti dei lavoratori – è, infatti, concreto e l’assenza di un piano industriale preoccupa non poco chi vuole tutelare buste paga e competenze acquisite nel corso degli anni in un comparto strategico per lo sviluppo e la crescita dell’Isola.»

«Il tutto – hanno proseguito Ortega, Camarra e Marongiu – nonostante il Governo, per il tramite dell’intesa a suo tempo sottoscritta con Tiscali, abbia subordinato la proroga fino al 31 dicembre 2029 delle concessioni per le frequenze 3.4-3.6 Ghz, al mantenimento dei livelli occupazionali in Tiscali. Ed alla luce di tale constatazione, che la commissione Lavoro del Consiglio regionale ha quindi rivolto l’invito alla Giunta, perché si batta con Governo affinché siano rispettate clausole e condizioni stabilite al momento dell’accordo per la proroga dei diritti d’uso delle frequenze.»

È stato inaugurato questa mattina, a Nuoro, il nuovo centro per l’impiego. “Mentre l’Italia parla di riforma dei centri per il lavoro e di sostegno al reddito per le fasce più povere della popolazione, in Sardegna noi tutto questo lo abbiamo già fatto e funziona – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, intervenuto insieme all’assessore del Lavoro Virginia Mura, al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, al direttore generale di Aspal Massimo Temussi e al commissario della Provincia Costantino Tidu -. Abbiamo lavorato duramente e con determinazione alla riforma dei Centri, segnata fin da principio tra le priorità, e oggi siamo la regione più all’avanguardia su questo fronte. Come succede da tempo nei Paesi più evoluti, ora anche in Sardegna chi non riesce a trovare un’occupazione o ha perso il proprio lavoro sa che esistono luoghi come quello che inauguriamo qui oggi, punti di riferimento dove trovare risposte efficaci, strumenti adeguati e, in sostanza, un aiuto concreto. E i risultati – ha sottolineato – cominciano a vedersi. Nel 2016 la Sardegna aveva un tasso di disoccupazione giovanile al 56%, tra i più alti d’Europa. In un anno, grazie al lavoro che stiamo portando avanti, dai centri per l’impiego che iniziano a funzionare sino a tutto il ventaglio di strumenti che continuiamo ad attivare, siamo scesi al 46%. Parliamo di migliaia di giovani in più che hanno trovato occupazione, ed è un risultato decisamente incoraggiante. È la direzione giusta e continueremo a metterci tutto il nostro impegno”, ha detto Francesco Pigliaru, concludendo con un riferimento al REIS, la cui attivazione è strettamente legata proprio alla riforma dei Centri. “Lo finanziamo con circa 50 milioni per aiutare chi ha difficoltà di reddito importanti per la famiglia e per sé”, ha detto il presidente Pigliaru – ma per funzionare non deve essere semplice assistenzialismo ma strumento di crescita, un mezzo per migliorare le proprie competenze e aumentare le probabilità di trovare lavoro. Il ruolo dei Centri per l’impiego è fondamentale anche per raggiungere questo obiettivo.” L’approfondimento sul tema ha riguardato in modo speciale gli anni 2016 – 2017, biennio che ha visto andare a pieno regime il nuovo sistema regionale dei servizi per l’impiego: 28 centri in tutta l’Isola, 12 ulteriori sportelli decentrati, servizi dedicati nelle carceri, con l’operatività di personale altamente qualificato per affrontare le nuove sfide delle politiche attive per il lavoro. Inserite, tra le altre, nell’organico dell’Aspal nuove figure professionali: psicologi orientatori, mediatori culturali. Un particolare rilievo assume la figura del job account, che si reca dagli imprenditori per informarli su tutte le misure loro dedicate dalla Giunta. I dati amministrativi dell’Osservatorio Inps sul precariato delineano un trend positivo per la Sardegna. Tra il 2016 e il 2017 si registra nell’Isola una variazione nel numero delle assunzioni pari a +26,13%, con un +3,31% dei contratti a tempo indeterminato (in Italia i dati si attestano rispettivamente a +22,40% e -2,77%). Particolarmente positivi i dati sul lavoro femminile: tra il 2016 e il 2017 le assunzioni aumentano del 30,99%. Quelle a tempo indeterminato si attestano a +10,86%. In Italia il numero complessivo delle assunzioni di donne cresce del 24,54%, mentre i contratti a tempo indeterminato scendono di ben 4,53 punti. Tra il 2016 e il 2017, in base alle banche dati Eurostat e Istat, si registra una flessione sensibile riguardo al tasso di disoccupazione giovanile (relativo ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni) con -9,5 punti percentuali dal 2016 al 2017: mentre nel 2016 il dato era pari al 56,3% di giovani disoccupati, nel 2017 il tasso di disoccupazione giovanile scende al 46,8%. Per la componente maschile l’indicatore si attesta al 54,8% nel 2016 e al 43,4% nel 2017 (-11,4%); per la componente femminile risulta una flessione più contenuta (-5,3%): si passa dal 58,6% nel 2016 al 53,3% nel 2017. “Attraverso la lettura dei dati amministrativi e di quelli statistici ”, ha commentato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, “siamo in grado di scorgere gli importanti traguardi conseguiti dalla Giunta nel campo delle politiche attive per il lavoro, specie per l’occupazione femminile, che in Sardegna fa un balzo in avanti rispetto alla dimensione nazionale. Ricordo – ha proseguito Virginia Mura – che il 2014 è l’anno in cui i centri per l’impegno, ancora strutturati a livello provinciale, hanno cominciato a sperimentare il programma europeo Garanzia Giovani. I dati che avevano destato preoccupazioni, come l’exploit della disoccupazione giovanile tra il 2014 e il 2015, sono in realtà segnali non negativi, ricollegati alla capacità degli allora Csl di attrarre i giovani NEET, che si presentavano ai centri per partecipare a Garanzia Giovani. Gli stessi venivano poi presi in carico, svolgevano un’esperienza di tirocinio, venivano orientati verso nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale, eccetera. Con la legge regionale del 2016 di riforma dei servizi per l’impiego – ha concluso l’assessore del Lavoro – l’esperienza acquisita con Garanzia Giovani, buona prassi europea, è stata estesa, con miglioramenti, a tutti i disoccupati che si iscrivono ai centri per l’impiego”. Nel Centro per l’impiego di Nuoro circa 10mila disoccupati hanno sottoscritto il Patto di servizio personalizzato, necessario per la Naspi e per partecipare ad attività di politiche attive. Dall’inizio dell’anno sono stati oltre 12mila i colloqui effettuati dagli operatori Aspal. “Voglio ringraziare tutti gli attori che hanno reso possibile di inaugurare oggi il Centro per l’impiego di Nuoro presso la vecchia caserma dei Vigili del fuoco – ha detto il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu -. Con il presidente della provincia Costantino Tidu ed il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, abbiamo deciso che questa struttura si poteva aprire e poteva diventare uno spazio per dare ai nostri cittadini una speranza in più. Perché è questo che i Centri per l’impiego e Aspal fanno: grazie a queste strutture, il disoccupato di oggi ha più strumenti per potersi costruire una vita lavorativa e una sua dignità. Una realtà resa possibile grazie all’impegno di questa Giunta regionale e in particolare alla sensibilità mostrata dall’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura e dal presidente, Francesco Pigliaru verso queste tematiche. Ai giovani e ai meno giovani vorrei infine mandare un messaggio di speranza e di impegno, perché se è vero che oggi siamo più fortunati di ieri, dobbiamo comunque impegnarci al massimo ogni giorno per conquistarci il nostro futuro, la nostra professionalità. La pubblica amministrazione ci dà certo una mano, ma siamo noi ad avere il dovere, prima di tutto verso noi stessi, ad emanciparci – ha concluso Andrea Soddu -. Questo nuovo ufficio racchiude il concetto base del progetto dell’Agenzia, ovvero non pensare più al lavoro in termini astratti ma inserirlo invece in una logica circolare che comprenda le imprese e favorisca l’integrazione”, ha commentato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. “Siamo l’unica Agenzia d’Italia che ha all’interno mediatori culturali perché la perdita del lavoro va vista come un problema sociale e promuoveremo in ogni centro iniziative di innovazione per animare il territorio. Nuove funzioni per rendere i centri davvero polifunzionali per arrivare all’obiettivo di potenziare la forza lavoro della Sardegna. Siamo sulla strada giusta: in un solo anno di attività dell’Agenzia la disoccupazione giovanile è diminuita di 9.6 punti percentuali. Dati straordinari che permettono di dire che la motivazione c’è tutta per arrivare a fare ancora di più”.

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Il Governo non risponde alle ripetute richieste di incontro e la Regione forza la mano sugli accantonamenti, rifiutando di pagare nel 2019 altri 285 milioni di euro, che si aggiungono ai 219 milioni non più pagati dopo l’impugnazione delle ultime tre Finanziarie nazionali. Con questa decisione, sostenuta da tutta la maggioranza di centrosinistra, la quota degli accantonamenti che la Sardegna versa allo Stato per risanare il debito pubblico italiano per il 2019 passa da 754 a 250 milioni (ossia 754, meno i 219 contestati con i ricorsi e quindi non pagati, meno questi ultimi 285), con un “risparmio” di 504 milioni. La decisione è stata illustrata nella sala Giunta del Consiglio regionale in una conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci, alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini e il capogruppo di Sdp, Daniele Cocco.” “Abbiamo inviato ben 5 lettere da quando il Governo si è insediato a oggi per sollecitare un confronto sulla questione degli accantonamenti e non abbiamo mai ricevuto una risposta, tantomeno una convocazione a Palazzo Chigi. Abbiamo scritto al presidente Conte, al ministro dell’Economia Tria, al ministro per gli Affari regionali Stefani inviando un breve dossier di riepilogo. Oggi abbiamo preso la decisione, unilaterale visto che è stato impossibile confrontarsi a Roma, di non pagare altri 285 milioni, certi di essere dalla parte della ragione”, spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru nella conferenza stampa convocata con l’assessore del Bilancio Raffaele Paci e i capigruppo di maggioranza. “Abbiamo sempre detto che siamo consapevoli di dover partecipare a risanare il debito pubblico nazionale, anche come Regione a Statuto speciale, ma abbiamo più volte ripetuto che i 754 milioni previsti sono una cifra enorme e sproporzionata per la Sardegna, anche rispetto ad altre regioni più ricche della nostra. Abbiamo chiesto regole chiare, certe ed eque e finora non ci sono mai state comunicate. Da tutto questo nasce la decisione di non pagare un’altra corposa quota di accantonamenti. Se il Governo vorrà chiederci spiegazioni e finalmente incontrarci, naturalmente siamo pronti al confronto”, conclude Francesco Pigliaru -. La prima lettera, con allegato il dossier che riassume tutta la questione accantonamenti, è stata inviata dal Presidente Pigliaru il 13 luglio, seguita da altre due il 30 agosto e il 25 settembre. Il 1 ottobre è stato l’assessore Paci a scrivere una lettera aperta a Tria, all’indomani della decisione di portare il deficit al 2,4% con la Finanziaria nazionale: visto che l’austerity è finita, scriveva il titolare del Bilancio, potete tranquillamente ridurre i nostri accantonamenti e permetterci così di fare investimenti e politiche mirate. Infine, l’ultima missiva della Regione è datata 12 ottobre. In tutte le lettere è stato chiesto di aprire immediatamente un confronto sugli accantonamenti, per arrivare a una intesa politica necessaria e indispensabile, al di là delle sentenze della Corte Costituzionale, per concordare una somma equa da pagare. La Corte, infatti, in ogni sua sentenza precisa che la definizione della cifra deve essere il frutto di un accordo politico fra Stato e Regione, e che lo Stato non può imporre unilateralmente né in modo permanente gli accantonamenti. “Abbiamo percorso tutte le strade possibili per trovare un accordo politico con il Governo precedente e adesso per avviare il confronto con quello attuale. Abbiamo fatto cinque incontri a Roma l’anno scorso. Ci hanno assicurato che sarebbe stato avviato un confronto concreto e che si sarebbe raggiunta un’intesa, ma niente è accaduto. Abbiamo subito fatto presente la questione al nuovo governo, ma siamo stati ignorati. A questo punto non si poteva più andare oltre, perciò abbiamo deciso di alzare ulteriormente il livello del confronto dopo aver impugnato le ultime tre finanziarie dei governi Renzi e Gentiloni e di non pagare questi altri 285 milioni perché non li riteniamo più legittimi”, spiega l’assessore Paci. “Abbiamo diritto ad avviare una nuova trattativa per raggiungere un’intesa, perché gli accantonamenti non possono essere eterni e la cifra non può essere imposta, questo la Corte lo dice più volte e molto chiaramente. E abbiamo il dovere di difendere i diritti dei sardi. Stiamo facendo esattamente questo: quei soldi sono nostri e vogliamo usarli per investimenti nella nostra regione, per farla crescere con politiche espansive e per dare risposte ai tanti nostri concittadini in condizioni di difficoltà. Non possiamo più accettare che lo Stato abbia di fatto, in modo unilaterale, modificato il nostro Statuto, facendo entrare nelle nostre casse non più i 7/10 ma i 5/10 dell’Irpef. Il tempo è scaduto, devono darci una risposta”, conclude Paci. “Non esistono governi amici o governi nemici, esiste solo l’interesse dei nostri cittadini e della nostra regione, e in nome di quegli interessi portiamo avanti una battaglia che deve essere comune a tutta la collettività sarda, ognuno nel suo ruolo ma con uno stesso obiettivo: riprenderci i nostri soldi”. “Abbiamo più volte espresso l’incoerenza da parte del Governo di imporre gli accantonamenti, senza un preventivo accordo con le Regioni a Statuto Speciale”, ricorda il presidente Ganau. “Ritengo sia necessario sostenere con forza la battaglia della Giunta, una battaglia che non deve essere soltanto del Consiglio regionale ma di tutti i sardi per rivendicare un diritto che ci spetta. Io mi auguro che l’Assemblea sarda, come già in precedenza dimostrato, si esprima in maniera unitaria per sostenere una battaglia giusta e coerente, nonostante l’appuntamento elettorale alle porte, e sia in grado di sostenere le ragioni che sono di tutta la Sardegna e di tutti i sardi”. Tecnicamente, la quota di accantonamenti da destinare alle casse dello Stato viene ogni anno appostata nella Finanziaria regionale. All’articolo 2 della manovra 2019-2021, già approvata dalla Giunta e inviata in Consiglio per essere incardinata in Commissione e poi in Aula, c’è dunque scritto che “sono accertati e impegnati in favore dello Stato 250 milioni e 245mila euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021”. La quota ulteriore che la Regione si rifiuta di pagare, 285 milioni, viene iscritta in un fondo regionale che potrà essere utilizzato, oltre che per sanare disavanzi, per “finanziare interventi di investimento e di sviluppo del territorio”.

Verrà inaugurata venerdì 26 ottobre la nuova sede del centro per l’impiego di Nuoro, trasferito nei nuovi locali di viale del Lavoro dai primi giorni del mese. Saranno presenti all’inaugurazione, il presidente della regione Francesco Pigliaru, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, il sindaco Andrea Soddu ed il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi. L’appuntamento è per le ore 11.00 davanti alla sede di viale del Lavoro 28 (palazzo ex sede dei Vigili del fuoco).

La Giunta regionale, riunita nella sala Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, ha definito il nuovo assetto organizzativo dell’Ufficio speciale dell’Autorità di gestione del programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020. La struttura organizzativa individuata ha un’articolazione semplificata rispetto a quella predisposta per il precedente ciclo di programmazione, con la conseguente riduzione del numero dei Servizi da tre a due unità.

La gestione del programma ENPI CBC 2014-2020, affidata alla Regione Sardegna, è nella fase di chiusura: lo scorso 30 luglio l’Autorità di Gestione ha trasmesso la prima parte del Rapporto finale di attuazione del programma alla Commissione Europea, una volta approvato dal Comitato di Monitoraggio Congiunto; il 21 settembre è stata invece trasmessa la parte finanziaria del Rapporto, approvata dello stesso Comitato. Con questo programma ministeri, amministrazioni pubbliche, università, organizzazioni della società civile e imprese possono presentare progetti di cooperazione e affrontare insieme alcune questioni centrali nell’area mediterranea, dallo sviluppo socio-economico all’adattamento ai cambiamenti climatici. La Giunta ha inoltre aggiornato il Piano straordinario 2018-2019 per il contrasto e l’eradicazione della peste suina africana.
Su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, la Giunta ha deliberato di destinare 1,3 milioni di euro di risorse FSC 2014-2020 – Patto per lo sviluppo della Sardegna, alla realizzazione da parte di ENAS di un intervento per il potenziamento e l’efficientamento della minicentrale idroelettrica di Simbirizzi.

Via libera alle direttive di attuazione delle “disposizioni in materia di pesca nelle acque interne” contenute nell’articolo 3 della legge regionale 20. La delibera è stata proposta dall’assessore Pier Luigi Caria.

Approvate, con parere favorevole della Consulta regionale per l’emigrazione, due delibere dell’assessora Virginia Mura che modificano rispettivamente il Piano annuale 2018 e il Piano triennale 2018/2020 per l’Emigrazione. La prima dispone una riassegnazione all’esercizio 2019 delle somme non ancora impegnate nell’anno in corso, allo scopo di assicurare la massima efficacia nella spesa degli stanziamenti in favore degli emigrati sardi: per la prossima annualità, ai progetti di promozione della cultura sarda vengono assegnati 150 mila euro. Uno stanziamento del medesimo importo va anche ai progetti di promozione turistica della Sardegna. La stessa delibera di modifica del piano annuale 2018 approva vari progetti, l’incremento del budget per alcuni progetti regionali già affidati, stanzia ulteriori somme in favore di una serie di Circoli dei Sardi in difficoltà o di nuova istituzione. La delibera sul Piano triennale per l’Emigrazione recepisce le variazioni stabilite in quella sul piano annuale 2018.

Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha approvato due misure nell’ambito delle azioni di sostegno per il diritto allo studio: 5 milioni di euro per libri di testo gratuiti o semigratuiti destinati e borse di studio. Due milioni e 200mila euro sono destinati alle borse di studio per gli studenti delle scuole pubbliche secondarie di primo e secondo grado, le cui famiglie presentano un Isee non superiore a 14mila 650euro. Le risorse saranno erogate ai Comuni di residenza degli studenti. Per la fornitura gratuita o semigratuita di libri per gli studenti che frequentano nell’anno scolastico 2018/2019, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, sono state stanziate risorse per 3 milioni 829mila euro.

La Giunts ha recepito l’accordo sancito nel 2011 in sede di Conferenza Stato-Regioni relativo alle ‘Linee guida per l’accreditamento delle Banche di sangue da cordone ombelicale’, presentato alla Giunta dall’assessore Luigi Arru. Il documento stabilisce i criteri e i requisiti sulla base dei quali sono stati regolamentati i percorsi di accreditamento istituzionale necessari per promuovere un processo continuo di qualità e di sicurezza nello svolgimento delle attività della Banca del sangue cordonale dell’Ospedale Binaghi di Cagliari e dei punti nascita collegati. È stata deliberata la conformità del provvedimento di modifica dell’Atto aziendale dell’AOBrotzu, rispetto agli indirizzi emanati in precedenza dalla Giunta sulle denominazioni attribuite ad alcune strutture complesse. Si tratta di: Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica e SC Urologia, Chirurgia Robotica e del Trapianto Renale. Mariangela Pistis è stata infine nominata revisore dei conti dell’’Istituto dei ciechi della Sardegna Maurizio Falqui’.

Da oggi sono 25, uno in più di quelli iniziali, i Comuni che fanno parte dell’area vasta di Ottana. Su richiesta del Gruppo di coordinamento territoriale, che ha proposto alla Regione la perimetrazione della zona destinataria degli interventi anticrisi messi a punto dalla Giunta, anche Sedilo farà parte dell’area (che comprende già Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana). Gli interventi della Giunta, presentati sul territorio dall’assessore Raffaele Paci che coordina l’Unità per Ottana, prevedono sull’area vasta politiche attive per i lavoratori e bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio, mentre nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume) infrastrutture e attrazione di grandi investimenti. Il piano per Ottana muove complessivamente oltre 16 milioni di euro. Sempre su proposta dell’assessore Paci è stato approvato, dopo il passaggio in Cabina di Regia, il progetto Pro Te, chiuso e finanziato all’interno della Programmazione territoriale con 14 milioni di euro (10 di nuova finanza). Il progetto è stato presentato dalle Unioni dei Comuni Villanova-Meilogu, firmato venerdì scorso a Bonorva. Nulla osta, infine, alla determinazione con cui il direttore generale di Sardegna Ricerche destina 4 milioni di euro, rimodulando l’avanzo di amministrazione 2017, a interventi di recupero e valorizzazione della Manifattura Tabacchi di Cagliari.

Investimenti per la bonifica dall’amianto nell’isola dell’Asinara, con quasi 130mila euro, che si aggiungono ai 526mila già programmati in precedenza per lo stesso fine, e interventi urgenti di manutenzione straordinaria sul patrimonio immobiliare, sulle infrastrutture e sugli spazi di uso collettivo nel borgo di Cala d’Oliva per ulteriori 800mila euro. Sono gli interventi previsti dalla Giunta, su proposta dell’assessora Donatella Spano, con la stessa delibera con cui si approva il Rendiconto della gestione per l’esercizio 2016 e 2017 dell’Agenzia delle Coste.

Non saranno sottoposti all’ulteriore procedura di VIA, a condizione del rispetto delle prescrizione fornite, i progetti relativi a: opere di ripristino morfologico della Terza Spiaggia in comune di Golfo Aranci; autorizzazione all’apertura di una cava per la coltivazione di materiali lapidei in località Paulis del comune di Ittiri; realizzazione di un insediamento produttivo destinato a centro di messa in sicurezza e autodemolizione di veicoli fuori uso; rottamazione e recupero materiali metallici nell’area PIP lotto n. 16b del comune di Ottana; progetto di un impianto di valorizzazione SOA per la produzione di bioliquido energetico nel comune di Villacidro.

In risposta alla richiesta del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata approvata la nomina di Salvatore Pinna – già funzionario dell’assessorato – a componente con funzioni di vice presidente in seno alla Sezione regionale dell’Albo nazionale gestori ambientali.

Infine, ancora su proposta dell’assessora Donatella Spano, è stato deciso che la competenza alla gestione e manutenzione della rete radio interoperabile dalla Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, passa alla Direzione generale della Protezione Civile – Servizio di previsione dei sistemi informativi infrastrutture e reti, che deve garantire il sistema integrato per le comunicazioni in occasione di operazioni a salvaguardia della vita umana.

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I segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e UIL FPL Efisio Aresti, hanno annunciato un nuovo stato di agitazione del personale AIAS di Cagliari delle strutture operanti nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, e chiedono l’attivazione delle procedure previste, ai senso dell’art. 2 della legge 146/90.

«Le ragioni che, in mancanza di accordo, porteranno alla dichiarazione dello sciopero – scrivono nella nota inviata al prefetto di Cagliari, alla commissione nazionale di garanzia per l’attuazione della legge sui servizi pubblici essenziali, al presidente dell’AIAS di Cagliari, al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano – risiedono nel mancato o parziale pagamento di circa 10/11 mensilità da parte di AIAS. Il personale, da questo momento – concludono i segretari generali FP CGIL, CISL  FP e UIL FPL – si atterrà strettamente alle mansioni del proprio profilo professionale e, non essendo in condizioni di anticiparne i costi, non utilizzerà più il proprio mezzo di trasporto per svolgere l’attività professionale a domicilio.»

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Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È un laboratorio di idee quello che parte da Bualadu e promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol denominato “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Non un appuntamento per discute di buone pratiche o per effettuare un’analisi sullo spopolamento ma un momento di dibattito in cui si pongono al centro una serie di parole chiave e proporre quindi, soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. «La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee».

Per il presidente del Cru «serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico» e l’obiettivo, guardando proprio al termine aggregare, vuol dire «pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili». Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente. A manifestare l’attenzione sulle potenzialità dell’isola, guardando al patrimonio di terre agricole incolte è stato Michele Carrus, segretario generale della Cgil della Sardegna. Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha dato voce ai comuni, puntando l’attenzione sui piccoli centri. A porre l’attenzione sulla qualità dei servizi Paolo Prosperini, del comitato tecnico Snai.

Roberto Bolognese, presidente Confesercenti e Cru ha messo in evidenza le difficoltà affrontate dalle imprese. L’importanza del ruolo dell’università e la sua connessione anche con i territori è stata affrontata dal rettore Maria del Zompo, che ha sottolineato l’importanza del “mettersi insieme per portare a casa il risultato”. Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, ha parlato di sostenibilità delle imprese. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte per rilanciare la scuola e i paesi del centro. A parlare del ruolo dei piccoli centri, è stato l’assessore regionale Cristiano Erriu. Chicco Gregu ed di Energia 2.0 che ha parlato dell’opportunità di costituire cooperative di comunità per la gestione dei servizi considerati non convenienti economicamente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha ricordato l’importanza “dei luoghi” e la necessità di costruire relazioni tra «il centro e la periferia». Poi un passaggio sul futuro «Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro» e sulla strategia: «abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei». Poi un passaggio sulla necessità di intervenire su lavoro, infrastrutture e imprese. 

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La Giunta regionale, riunita nel pomeriggio a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha autorizzato il trasferimento all’Agenzia Laore Sardegna di 1milione 271mila e 448,45euro, per l’esercizio finanziario 2018, con l’impegno di accreditarli all’Associazione provinciale allevatori (APA) di Oristano per l’attuazione del programma sulla Tenuta dei libri genealogici e dei Controlli funzionali sulle razze animali per l’anno in corso. Le risorse saranno destinate all’APA di Oristano quale ufficio unico periferico istituito dall’Associazione italiana allevatori (AIA). 

Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha  inoltre approvato il rendiconto della gestione 2017 dell’Agenzia Argea Sardegna, mentre per l’Agenzia Laore Sardegna ha licenziato il rendiconto per la gestione 2017 e approvato l’elenco analitico delle risorse vincolate sempre del 2017.

A seguito dell’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, via libera ai contributi ai soggetti privati per i danni occorsi alle attività economiche e produttive causati dagli eventi alluvionali del 2015. La delibera individua l’iter istruttorio, le modalità tecniche per la gestione delle domande di contributo e la relativa modulistica. E’ stato approvato, inoltre, il conto consuntivo e bilancio economico-patrimoniale 2017 di Arpas.

Su proposta di delibera dell’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Giuseppe Dessena, è stato deciso dall’Esecutivo che la quota del risultato di amministrazione del Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Sassari, pari a 7milioni 582mila euro, venga così ripartita: 5,5 milioni saranno destinati a interventi di impiantistica sportiva e valorizzazione dei beni culturali come campagne di scavi, restauri ed emergenze archeologiche; 2 milioni 82mila euro resteranno nella disponibilità dell’Ersu e saranno utilizzati 1 milione per l’ex Fondazione Brigata Sassari e 1 milione 73mila euro per borse di studio e altri servizi dedicati agli studenti universitari. 

Su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, la Giunta ha approvato la rimodulazione degli interventi di edilizia popolare nei comuni di Goni, Guspini, Muravera, San Nicolò Gerrei, Silius e Uta. In quest’ultimo si è resa necessaria la riduzione a 4 alloggi rispetto al primo progetto, che ne prevedeva 6. Con le economie derivanti, saranno completate le opere di sistemazione esterna degli alloggi di Guspini, Muravera e Silius. La Giunta ha inoltre stabilito di assegnare le risorse regionali destinate al Fondo sociale  – e quantificate per il 2018 in 270.000 euro – all’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA). Si tratta di risorse stanziate annualmente per il pagamento di contributi a favore di assegnatari in condizioni di indigenza, che non possono pagare il canone o altre spese di amministrazione e manutenzione, che vengono destinate ad AREA in quanto detiene l’85% del patrimonio ERP e di conseguenza gestisce la stessa percentuale di assegnatari di alloggi.

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«Così avevamo detto e così è stato fatto. In cinque giorni è stata riaperta un’arteria fondamentale per decine di migliaia di persone che si muovono da e verso Cagliari.»

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio alla riapertura della strada statale 195, dove si sono appena conclusi i lavori dell’Anas per ripristinare la viabilità dopo i danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Insieme all’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, il presidente Pigliaru è stato il primo a percorrere il tratto di strada di nuovo transitabile.

«Siamo molto soddisfatti del fatto che cinque giorni siano bastati per sanare una ferita gravissima alla viabilità – ha proseguito il Presidente -. Certamente con questo non saniamo altre ferite, anche ben più importanti, che ci ha lasciato quanto accaduto. Però questa l’abbiamo risolta, e siamo riusciti a farlo in pochissimi giorni, cosa che in Italia non è certo comune. Oggi la strada viene riaperta nei tempi stabiliti e le persone che devono viaggiare tra Cagliari e tutta questa zona, Pula, Capoterra, Sarroch – ha concluso Francesco Pigliaru –, possono farlo tornando finalmente alla normalità. È un motivo di orgoglio per tutti.»