18 July, 2024
HomePosts Tagged "Francesco Pigliaru" (Page 16)

[bing_translator]

La Seconda commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Comandini (Pd), a conclusione delle audizioni delle rappresentanze sindacali sulla vertenza Tiscali, ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale si impegna la Giunta a sostenere la battaglia dei lavoratori e dei sindacati per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia delle professionalità presenti nell’azienda di “Sa Illetta”. In particolare si chiede all’esecutivo presieduto da Francesco Pigliaru la partecipazione della Regione all’incontro in programma il prossimo 20 novembre a Roma, nella sede del ministero dell’economia e finanza, in vista di un possibile accordo finalizzato a scongiurare la riduzione del personale.

«Tiscali – così hanno spiegato nel corso dei rispettivi interventi i segretari Uil-Com (Tonino Ortega), Slc-Cgil (Roberto Camarra), Fistel-Cisl (Barbara Marongiu) – conta attualmente 650 dipendenti diretti ed un indotto che supera le 800 unità. L’intesa siglata lo scorso 30 luglio con Fastweb per la cessione a quest’ultima della licenza di Aria spa (società controllata da Tiscali) per 40 Mhz nella banda 3.5 Ghz ed un ramo di azienda di Tiscali che comprende le infrastrutture della più importante società delle telecomunicazioni in Sardegna, minaccia la sopravvivenza dell’azienda. Il rischio “spolpamento” per Tiscali – a giudizio dei rappresentanti dei lavoratori – è, infatti, concreto e l’assenza di un piano industriale preoccupa non poco chi vuole tutelare buste paga e competenze acquisite nel corso degli anni in un comparto strategico per lo sviluppo e la crescita dell’Isola.»

«Il tutto – hanno proseguito Ortega, Camarra e Marongiu – nonostante il Governo, per il tramite dell’intesa a suo tempo sottoscritta con Tiscali, abbia subordinato la proroga fino al 31 dicembre 2029 delle concessioni per le frequenze 3.4-3.6 Ghz, al mantenimento dei livelli occupazionali in Tiscali. Ed alla luce di tale constatazione, che la commissione Lavoro del Consiglio regionale ha quindi rivolto l’invito alla Giunta, perché si batta con Governo affinché siano rispettate clausole e condizioni stabilite al momento dell’accordo per la proroga dei diritti d’uso delle frequenze.»

È stato inaugurato questa mattina, a Nuoro, il nuovo centro per l’impiego. “Mentre l’Italia parla di riforma dei centri per il lavoro e di sostegno al reddito per le fasce più povere della popolazione, in Sardegna noi tutto questo lo abbiamo già fatto e funziona – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, intervenuto insieme all’assessore del Lavoro Virginia Mura, al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, al direttore generale di Aspal Massimo Temussi e al commissario della Provincia Costantino Tidu -. Abbiamo lavorato duramente e con determinazione alla riforma dei Centri, segnata fin da principio tra le priorità, e oggi siamo la regione più all’avanguardia su questo fronte. Come succede da tempo nei Paesi più evoluti, ora anche in Sardegna chi non riesce a trovare un’occupazione o ha perso il proprio lavoro sa che esistono luoghi come quello che inauguriamo qui oggi, punti di riferimento dove trovare risposte efficaci, strumenti adeguati e, in sostanza, un aiuto concreto. E i risultati – ha sottolineato – cominciano a vedersi. Nel 2016 la Sardegna aveva un tasso di disoccupazione giovanile al 56%, tra i più alti d’Europa. In un anno, grazie al lavoro che stiamo portando avanti, dai centri per l’impiego che iniziano a funzionare sino a tutto il ventaglio di strumenti che continuiamo ad attivare, siamo scesi al 46%. Parliamo di migliaia di giovani in più che hanno trovato occupazione, ed è un risultato decisamente incoraggiante. È la direzione giusta e continueremo a metterci tutto il nostro impegno”, ha detto Francesco Pigliaru, concludendo con un riferimento al REIS, la cui attivazione è strettamente legata proprio alla riforma dei Centri. “Lo finanziamo con circa 50 milioni per aiutare chi ha difficoltà di reddito importanti per la famiglia e per sé”, ha detto il presidente Pigliaru – ma per funzionare non deve essere semplice assistenzialismo ma strumento di crescita, un mezzo per migliorare le proprie competenze e aumentare le probabilità di trovare lavoro. Il ruolo dei Centri per l’impiego è fondamentale anche per raggiungere questo obiettivo.” L’approfondimento sul tema ha riguardato in modo speciale gli anni 2016 – 2017, biennio che ha visto andare a pieno regime il nuovo sistema regionale dei servizi per l’impiego: 28 centri in tutta l’Isola, 12 ulteriori sportelli decentrati, servizi dedicati nelle carceri, con l’operatività di personale altamente qualificato per affrontare le nuove sfide delle politiche attive per il lavoro. Inserite, tra le altre, nell’organico dell’Aspal nuove figure professionali: psicologi orientatori, mediatori culturali. Un particolare rilievo assume la figura del job account, che si reca dagli imprenditori per informarli su tutte le misure loro dedicate dalla Giunta. I dati amministrativi dell’Osservatorio Inps sul precariato delineano un trend positivo per la Sardegna. Tra il 2016 e il 2017 si registra nell’Isola una variazione nel numero delle assunzioni pari a +26,13%, con un +3,31% dei contratti a tempo indeterminato (in Italia i dati si attestano rispettivamente a +22,40% e -2,77%). Particolarmente positivi i dati sul lavoro femminile: tra il 2016 e il 2017 le assunzioni aumentano del 30,99%. Quelle a tempo indeterminato si attestano a +10,86%. In Italia il numero complessivo delle assunzioni di donne cresce del 24,54%, mentre i contratti a tempo indeterminato scendono di ben 4,53 punti. Tra il 2016 e il 2017, in base alle banche dati Eurostat e Istat, si registra una flessione sensibile riguardo al tasso di disoccupazione giovanile (relativo ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni) con -9,5 punti percentuali dal 2016 al 2017: mentre nel 2016 il dato era pari al 56,3% di giovani disoccupati, nel 2017 il tasso di disoccupazione giovanile scende al 46,8%. Per la componente maschile l’indicatore si attesta al 54,8% nel 2016 e al 43,4% nel 2017 (-11,4%); per la componente femminile risulta una flessione più contenuta (-5,3%): si passa dal 58,6% nel 2016 al 53,3% nel 2017. “Attraverso la lettura dei dati amministrativi e di quelli statistici ”, ha commentato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, “siamo in grado di scorgere gli importanti traguardi conseguiti dalla Giunta nel campo delle politiche attive per il lavoro, specie per l’occupazione femminile, che in Sardegna fa un balzo in avanti rispetto alla dimensione nazionale. Ricordo – ha proseguito Virginia Mura – che il 2014 è l’anno in cui i centri per l’impegno, ancora strutturati a livello provinciale, hanno cominciato a sperimentare il programma europeo Garanzia Giovani. I dati che avevano destato preoccupazioni, come l’exploit della disoccupazione giovanile tra il 2014 e il 2015, sono in realtà segnali non negativi, ricollegati alla capacità degli allora Csl di attrarre i giovani NEET, che si presentavano ai centri per partecipare a Garanzia Giovani. Gli stessi venivano poi presi in carico, svolgevano un’esperienza di tirocinio, venivano orientati verso nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale, eccetera. Con la legge regionale del 2016 di riforma dei servizi per l’impiego – ha concluso l’assessore del Lavoro – l’esperienza acquisita con Garanzia Giovani, buona prassi europea, è stata estesa, con miglioramenti, a tutti i disoccupati che si iscrivono ai centri per l’impiego”. Nel Centro per l’impiego di Nuoro circa 10mila disoccupati hanno sottoscritto il Patto di servizio personalizzato, necessario per la Naspi e per partecipare ad attività di politiche attive. Dall’inizio dell’anno sono stati oltre 12mila i colloqui effettuati dagli operatori Aspal. “Voglio ringraziare tutti gli attori che hanno reso possibile di inaugurare oggi il Centro per l’impiego di Nuoro presso la vecchia caserma dei Vigili del fuoco – ha detto il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu -. Con il presidente della provincia Costantino Tidu ed il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, abbiamo deciso che questa struttura si poteva aprire e poteva diventare uno spazio per dare ai nostri cittadini una speranza in più. Perché è questo che i Centri per l’impiego e Aspal fanno: grazie a queste strutture, il disoccupato di oggi ha più strumenti per potersi costruire una vita lavorativa e una sua dignità. Una realtà resa possibile grazie all’impegno di questa Giunta regionale e in particolare alla sensibilità mostrata dall’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura e dal presidente, Francesco Pigliaru verso queste tematiche. Ai giovani e ai meno giovani vorrei infine mandare un messaggio di speranza e di impegno, perché se è vero che oggi siamo più fortunati di ieri, dobbiamo comunque impegnarci al massimo ogni giorno per conquistarci il nostro futuro, la nostra professionalità. La pubblica amministrazione ci dà certo una mano, ma siamo noi ad avere il dovere, prima di tutto verso noi stessi, ad emanciparci – ha concluso Andrea Soddu -. Questo nuovo ufficio racchiude il concetto base del progetto dell’Agenzia, ovvero non pensare più al lavoro in termini astratti ma inserirlo invece in una logica circolare che comprenda le imprese e favorisca l’integrazione”, ha commentato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. “Siamo l’unica Agenzia d’Italia che ha all’interno mediatori culturali perché la perdita del lavoro va vista come un problema sociale e promuoveremo in ogni centro iniziative di innovazione per animare il territorio. Nuove funzioni per rendere i centri davvero polifunzionali per arrivare all’obiettivo di potenziare la forza lavoro della Sardegna. Siamo sulla strada giusta: in un solo anno di attività dell’Agenzia la disoccupazione giovanile è diminuita di 9.6 punti percentuali. Dati straordinari che permettono di dire che la motivazione c’è tutta per arrivare a fare ancora di più”.

[bing_translator]

Il Governo non risponde alle ripetute richieste di incontro e la Regione forza la mano sugli accantonamenti, rifiutando di pagare nel 2019 altri 285 milioni di euro, che si aggiungono ai 219 milioni non più pagati dopo l’impugnazione delle ultime tre Finanziarie nazionali. Con questa decisione, sostenuta da tutta la maggioranza di centrosinistra, la quota degli accantonamenti che la Sardegna versa allo Stato per risanare il debito pubblico italiano per il 2019 passa da 754 a 250 milioni (ossia 754, meno i 219 contestati con i ricorsi e quindi non pagati, meno questi ultimi 285), con un “risparmio” di 504 milioni. La decisione è stata illustrata nella sala Giunta del Consiglio regionale in una conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessore del Bilancio Raffaele Paci, alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini e il capogruppo di Sdp, Daniele Cocco.” “Abbiamo inviato ben 5 lettere da quando il Governo si è insediato a oggi per sollecitare un confronto sulla questione degli accantonamenti e non abbiamo mai ricevuto una risposta, tantomeno una convocazione a Palazzo Chigi. Abbiamo scritto al presidente Conte, al ministro dell’Economia Tria, al ministro per gli Affari regionali Stefani inviando un breve dossier di riepilogo. Oggi abbiamo preso la decisione, unilaterale visto che è stato impossibile confrontarsi a Roma, di non pagare altri 285 milioni, certi di essere dalla parte della ragione”, spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru nella conferenza stampa convocata con l’assessore del Bilancio Raffaele Paci e i capigruppo di maggioranza. “Abbiamo sempre detto che siamo consapevoli di dover partecipare a risanare il debito pubblico nazionale, anche come Regione a Statuto speciale, ma abbiamo più volte ripetuto che i 754 milioni previsti sono una cifra enorme e sproporzionata per la Sardegna, anche rispetto ad altre regioni più ricche della nostra. Abbiamo chiesto regole chiare, certe ed eque e finora non ci sono mai state comunicate. Da tutto questo nasce la decisione di non pagare un’altra corposa quota di accantonamenti. Se il Governo vorrà chiederci spiegazioni e finalmente incontrarci, naturalmente siamo pronti al confronto”, conclude Francesco Pigliaru -. La prima lettera, con allegato il dossier che riassume tutta la questione accantonamenti, è stata inviata dal Presidente Pigliaru il 13 luglio, seguita da altre due il 30 agosto e il 25 settembre. Il 1 ottobre è stato l’assessore Paci a scrivere una lettera aperta a Tria, all’indomani della decisione di portare il deficit al 2,4% con la Finanziaria nazionale: visto che l’austerity è finita, scriveva il titolare del Bilancio, potete tranquillamente ridurre i nostri accantonamenti e permetterci così di fare investimenti e politiche mirate. Infine, l’ultima missiva della Regione è datata 12 ottobre. In tutte le lettere è stato chiesto di aprire immediatamente un confronto sugli accantonamenti, per arrivare a una intesa politica necessaria e indispensabile, al di là delle sentenze della Corte Costituzionale, per concordare una somma equa da pagare. La Corte, infatti, in ogni sua sentenza precisa che la definizione della cifra deve essere il frutto di un accordo politico fra Stato e Regione, e che lo Stato non può imporre unilateralmente né in modo permanente gli accantonamenti. “Abbiamo percorso tutte le strade possibili per trovare un accordo politico con il Governo precedente e adesso per avviare il confronto con quello attuale. Abbiamo fatto cinque incontri a Roma l’anno scorso. Ci hanno assicurato che sarebbe stato avviato un confronto concreto e che si sarebbe raggiunta un’intesa, ma niente è accaduto. Abbiamo subito fatto presente la questione al nuovo governo, ma siamo stati ignorati. A questo punto non si poteva più andare oltre, perciò abbiamo deciso di alzare ulteriormente il livello del confronto dopo aver impugnato le ultime tre finanziarie dei governi Renzi e Gentiloni e di non pagare questi altri 285 milioni perché non li riteniamo più legittimi”, spiega l’assessore Paci. “Abbiamo diritto ad avviare una nuova trattativa per raggiungere un’intesa, perché gli accantonamenti non possono essere eterni e la cifra non può essere imposta, questo la Corte lo dice più volte e molto chiaramente. E abbiamo il dovere di difendere i diritti dei sardi. Stiamo facendo esattamente questo: quei soldi sono nostri e vogliamo usarli per investimenti nella nostra regione, per farla crescere con politiche espansive e per dare risposte ai tanti nostri concittadini in condizioni di difficoltà. Non possiamo più accettare che lo Stato abbia di fatto, in modo unilaterale, modificato il nostro Statuto, facendo entrare nelle nostre casse non più i 7/10 ma i 5/10 dell’Irpef. Il tempo è scaduto, devono darci una risposta”, conclude Paci. “Non esistono governi amici o governi nemici, esiste solo l’interesse dei nostri cittadini e della nostra regione, e in nome di quegli interessi portiamo avanti una battaglia che deve essere comune a tutta la collettività sarda, ognuno nel suo ruolo ma con uno stesso obiettivo: riprenderci i nostri soldi”. “Abbiamo più volte espresso l’incoerenza da parte del Governo di imporre gli accantonamenti, senza un preventivo accordo con le Regioni a Statuto Speciale”, ricorda il presidente Ganau. “Ritengo sia necessario sostenere con forza la battaglia della Giunta, una battaglia che non deve essere soltanto del Consiglio regionale ma di tutti i sardi per rivendicare un diritto che ci spetta. Io mi auguro che l’Assemblea sarda, come già in precedenza dimostrato, si esprima in maniera unitaria per sostenere una battaglia giusta e coerente, nonostante l’appuntamento elettorale alle porte, e sia in grado di sostenere le ragioni che sono di tutta la Sardegna e di tutti i sardi”. Tecnicamente, la quota di accantonamenti da destinare alle casse dello Stato viene ogni anno appostata nella Finanziaria regionale. All’articolo 2 della manovra 2019-2021, già approvata dalla Giunta e inviata in Consiglio per essere incardinata in Commissione e poi in Aula, c’è dunque scritto che “sono accertati e impegnati in favore dello Stato 250 milioni e 245mila euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021”. La quota ulteriore che la Regione si rifiuta di pagare, 285 milioni, viene iscritta in un fondo regionale che potrà essere utilizzato, oltre che per sanare disavanzi, per “finanziare interventi di investimento e di sviluppo del territorio”.

Verrà inaugurata venerdì 26 ottobre la nuova sede del centro per l’impiego di Nuoro, trasferito nei nuovi locali di viale del Lavoro dai primi giorni del mese. Saranno presenti all’inaugurazione, il presidente della regione Francesco Pigliaru, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, il sindaco Andrea Soddu ed il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi. L’appuntamento è per le ore 11.00 davanti alla sede di viale del Lavoro 28 (palazzo ex sede dei Vigili del fuoco).

La Giunta regionale, riunita nella sala Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, ha definito il nuovo assetto organizzativo dell’Ufficio speciale dell’Autorità di gestione del programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020. La struttura organizzativa individuata ha un’articolazione semplificata rispetto a quella predisposta per il precedente ciclo di programmazione, con la conseguente riduzione del numero dei Servizi da tre a due unità.

La gestione del programma ENPI CBC 2014-2020, affidata alla Regione Sardegna, è nella fase di chiusura: lo scorso 30 luglio l’Autorità di Gestione ha trasmesso la prima parte del Rapporto finale di attuazione del programma alla Commissione Europea, una volta approvato dal Comitato di Monitoraggio Congiunto; il 21 settembre è stata invece trasmessa la parte finanziaria del Rapporto, approvata dello stesso Comitato. Con questo programma ministeri, amministrazioni pubbliche, università, organizzazioni della società civile e imprese possono presentare progetti di cooperazione e affrontare insieme alcune questioni centrali nell’area mediterranea, dallo sviluppo socio-economico all’adattamento ai cambiamenti climatici. La Giunta ha inoltre aggiornato il Piano straordinario 2018-2019 per il contrasto e l’eradicazione della peste suina africana.
Su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, la Giunta ha deliberato di destinare 1,3 milioni di euro di risorse FSC 2014-2020 – Patto per lo sviluppo della Sardegna, alla realizzazione da parte di ENAS di un intervento per il potenziamento e l’efficientamento della minicentrale idroelettrica di Simbirizzi.

Via libera alle direttive di attuazione delle “disposizioni in materia di pesca nelle acque interne” contenute nell’articolo 3 della legge regionale 20. La delibera è stata proposta dall’assessore Pier Luigi Caria.

Approvate, con parere favorevole della Consulta regionale per l’emigrazione, due delibere dell’assessora Virginia Mura che modificano rispettivamente il Piano annuale 2018 e il Piano triennale 2018/2020 per l’Emigrazione. La prima dispone una riassegnazione all’esercizio 2019 delle somme non ancora impegnate nell’anno in corso, allo scopo di assicurare la massima efficacia nella spesa degli stanziamenti in favore degli emigrati sardi: per la prossima annualità, ai progetti di promozione della cultura sarda vengono assegnati 150 mila euro. Uno stanziamento del medesimo importo va anche ai progetti di promozione turistica della Sardegna. La stessa delibera di modifica del piano annuale 2018 approva vari progetti, l’incremento del budget per alcuni progetti regionali già affidati, stanzia ulteriori somme in favore di una serie di Circoli dei Sardi in difficoltà o di nuova istituzione. La delibera sul Piano triennale per l’Emigrazione recepisce le variazioni stabilite in quella sul piano annuale 2018.

Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha approvato due misure nell’ambito delle azioni di sostegno per il diritto allo studio: 5 milioni di euro per libri di testo gratuiti o semigratuiti destinati e borse di studio. Due milioni e 200mila euro sono destinati alle borse di studio per gli studenti delle scuole pubbliche secondarie di primo e secondo grado, le cui famiglie presentano un Isee non superiore a 14mila 650euro. Le risorse saranno erogate ai Comuni di residenza degli studenti. Per la fornitura gratuita o semigratuita di libri per gli studenti che frequentano nell’anno scolastico 2018/2019, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, sono state stanziate risorse per 3 milioni 829mila euro.

La Giunts ha recepito l’accordo sancito nel 2011 in sede di Conferenza Stato-Regioni relativo alle ‘Linee guida per l’accreditamento delle Banche di sangue da cordone ombelicale’, presentato alla Giunta dall’assessore Luigi Arru. Il documento stabilisce i criteri e i requisiti sulla base dei quali sono stati regolamentati i percorsi di accreditamento istituzionale necessari per promuovere un processo continuo di qualità e di sicurezza nello svolgimento delle attività della Banca del sangue cordonale dell’Ospedale Binaghi di Cagliari e dei punti nascita collegati. È stata deliberata la conformità del provvedimento di modifica dell’Atto aziendale dell’AOBrotzu, rispetto agli indirizzi emanati in precedenza dalla Giunta sulle denominazioni attribuite ad alcune strutture complesse. Si tratta di: Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica e SC Urologia, Chirurgia Robotica e del Trapianto Renale. Mariangela Pistis è stata infine nominata revisore dei conti dell’’Istituto dei ciechi della Sardegna Maurizio Falqui’.

Da oggi sono 25, uno in più di quelli iniziali, i Comuni che fanno parte dell’area vasta di Ottana. Su richiesta del Gruppo di coordinamento territoriale, che ha proposto alla Regione la perimetrazione della zona destinataria degli interventi anticrisi messi a punto dalla Giunta, anche Sedilo farà parte dell’area (che comprende già Austis, Birori, Bolotana, Borore, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana). Gli interventi della Giunta, presentati sul territorio dall’assessore Raffaele Paci che coordina l’Unità per Ottana, prevedono sull’area vasta politiche attive per i lavoratori e bandi mirati per le piccole e medie imprese del territorio, mentre nell’area del consorzio industriale (Ottana, Bolotana, Noragugume) infrastrutture e attrazione di grandi investimenti. Il piano per Ottana muove complessivamente oltre 16 milioni di euro. Sempre su proposta dell’assessore Paci è stato approvato, dopo il passaggio in Cabina di Regia, il progetto Pro Te, chiuso e finanziato all’interno della Programmazione territoriale con 14 milioni di euro (10 di nuova finanza). Il progetto è stato presentato dalle Unioni dei Comuni Villanova-Meilogu, firmato venerdì scorso a Bonorva. Nulla osta, infine, alla determinazione con cui il direttore generale di Sardegna Ricerche destina 4 milioni di euro, rimodulando l’avanzo di amministrazione 2017, a interventi di recupero e valorizzazione della Manifattura Tabacchi di Cagliari.

Investimenti per la bonifica dall’amianto nell’isola dell’Asinara, con quasi 130mila euro, che si aggiungono ai 526mila già programmati in precedenza per lo stesso fine, e interventi urgenti di manutenzione straordinaria sul patrimonio immobiliare, sulle infrastrutture e sugli spazi di uso collettivo nel borgo di Cala d’Oliva per ulteriori 800mila euro. Sono gli interventi previsti dalla Giunta, su proposta dell’assessora Donatella Spano, con la stessa delibera con cui si approva il Rendiconto della gestione per l’esercizio 2016 e 2017 dell’Agenzia delle Coste.

Non saranno sottoposti all’ulteriore procedura di VIA, a condizione del rispetto delle prescrizione fornite, i progetti relativi a: opere di ripristino morfologico della Terza Spiaggia in comune di Golfo Aranci; autorizzazione all’apertura di una cava per la coltivazione di materiali lapidei in località Paulis del comune di Ittiri; realizzazione di un insediamento produttivo destinato a centro di messa in sicurezza e autodemolizione di veicoli fuori uso; rottamazione e recupero materiali metallici nell’area PIP lotto n. 16b del comune di Ottana; progetto di un impianto di valorizzazione SOA per la produzione di bioliquido energetico nel comune di Villacidro.

In risposta alla richiesta del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata approvata la nomina di Salvatore Pinna – già funzionario dell’assessorato – a componente con funzioni di vice presidente in seno alla Sezione regionale dell’Albo nazionale gestori ambientali.

Infine, ancora su proposta dell’assessora Donatella Spano, è stato deciso che la competenza alla gestione e manutenzione della rete radio interoperabile dalla Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, passa alla Direzione generale della Protezione Civile – Servizio di previsione dei sistemi informativi infrastrutture e reti, che deve garantire il sistema integrato per le comunicazioni in occasione di operazioni a salvaguardia della vita umana.

[bing_translator]

I segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e UIL FPL Efisio Aresti, hanno annunciato un nuovo stato di agitazione del personale AIAS di Cagliari delle strutture operanti nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, e chiedono l’attivazione delle procedure previste, ai senso dell’art. 2 della legge 146/90.

«Le ragioni che, in mancanza di accordo, porteranno alla dichiarazione dello sciopero – scrivono nella nota inviata al prefetto di Cagliari, alla commissione nazionale di garanzia per l’attuazione della legge sui servizi pubblici essenziali, al presidente dell’AIAS di Cagliari, al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’ATS Fulvio Moirano – risiedono nel mancato o parziale pagamento di circa 10/11 mensilità da parte di AIAS. Il personale, da questo momento – concludono i segretari generali FP CGIL, CISL  FP e UIL FPL – si atterrà strettamente alle mansioni del proprio profilo professionale e, non essendo in condizioni di anticiparne i costi, non utilizzerà più il proprio mezzo di trasporto per svolgere l’attività professionale a domicilio.»

[bing_translator]

Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È un laboratorio di idee quello che parte da Bualadu e promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol denominato “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Non un appuntamento per discute di buone pratiche o per effettuare un’analisi sullo spopolamento ma un momento di dibattito in cui si pongono al centro una serie di parole chiave e proporre quindi, soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. «La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee».

Per il presidente del Cru «serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico» e l’obiettivo, guardando proprio al termine aggregare, vuol dire «pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili». Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente. A manifestare l’attenzione sulle potenzialità dell’isola, guardando al patrimonio di terre agricole incolte è stato Michele Carrus, segretario generale della Cgil della Sardegna. Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha dato voce ai comuni, puntando l’attenzione sui piccoli centri. A porre l’attenzione sulla qualità dei servizi Paolo Prosperini, del comitato tecnico Snai.

Roberto Bolognese, presidente Confesercenti e Cru ha messo in evidenza le difficoltà affrontate dalle imprese. L’importanza del ruolo dell’università e la sua connessione anche con i territori è stata affrontata dal rettore Maria del Zompo, che ha sottolineato l’importanza del “mettersi insieme per portare a casa il risultato”. Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, ha parlato di sostenibilità delle imprese. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte per rilanciare la scuola e i paesi del centro. A parlare del ruolo dei piccoli centri, è stato l’assessore regionale Cristiano Erriu. Chicco Gregu ed di Energia 2.0 che ha parlato dell’opportunità di costituire cooperative di comunità per la gestione dei servizi considerati non convenienti economicamente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha ricordato l’importanza “dei luoghi” e la necessità di costruire relazioni tra «il centro e la periferia». Poi un passaggio sul futuro «Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro» e sulla strategia: «abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei». Poi un passaggio sulla necessità di intervenire su lavoro, infrastrutture e imprese. 

[bing_translator]

La Giunta regionale, riunita nel pomeriggio a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, ha autorizzato il trasferimento all’Agenzia Laore Sardegna di 1milione 271mila e 448,45euro, per l’esercizio finanziario 2018, con l’impegno di accreditarli all’Associazione provinciale allevatori (APA) di Oristano per l’attuazione del programma sulla Tenuta dei libri genealogici e dei Controlli funzionali sulle razze animali per l’anno in corso. Le risorse saranno destinate all’APA di Oristano quale ufficio unico periferico istituito dall’Associazione italiana allevatori (AIA). 

Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha  inoltre approvato il rendiconto della gestione 2017 dell’Agenzia Argea Sardegna, mentre per l’Agenzia Laore Sardegna ha licenziato il rendiconto per la gestione 2017 e approvato l’elenco analitico delle risorse vincolate sempre del 2017.

A seguito dell’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, via libera ai contributi ai soggetti privati per i danni occorsi alle attività economiche e produttive causati dagli eventi alluvionali del 2015. La delibera individua l’iter istruttorio, le modalità tecniche per la gestione delle domande di contributo e la relativa modulistica. E’ stato approvato, inoltre, il conto consuntivo e bilancio economico-patrimoniale 2017 di Arpas.

Su proposta di delibera dell’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura Giuseppe Dessena, è stato deciso dall’Esecutivo che la quota del risultato di amministrazione del Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Sassari, pari a 7milioni 582mila euro, venga così ripartita: 5,5 milioni saranno destinati a interventi di impiantistica sportiva e valorizzazione dei beni culturali come campagne di scavi, restauri ed emergenze archeologiche; 2 milioni 82mila euro resteranno nella disponibilità dell’Ersu e saranno utilizzati 1 milione per l’ex Fondazione Brigata Sassari e 1 milione 73mila euro per borse di studio e altri servizi dedicati agli studenti universitari. 

Su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini, la Giunta ha approvato la rimodulazione degli interventi di edilizia popolare nei comuni di Goni, Guspini, Muravera, San Nicolò Gerrei, Silius e Uta. In quest’ultimo si è resa necessaria la riduzione a 4 alloggi rispetto al primo progetto, che ne prevedeva 6. Con le economie derivanti, saranno completate le opere di sistemazione esterna degli alloggi di Guspini, Muravera e Silius. La Giunta ha inoltre stabilito di assegnare le risorse regionali destinate al Fondo sociale  – e quantificate per il 2018 in 270.000 euro – all’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA). Si tratta di risorse stanziate annualmente per il pagamento di contributi a favore di assegnatari in condizioni di indigenza, che non possono pagare il canone o altre spese di amministrazione e manutenzione, che vengono destinate ad AREA in quanto detiene l’85% del patrimonio ERP e di conseguenza gestisce la stessa percentuale di assegnatari di alloggi.

[bing_translator]

«Così avevamo detto e così è stato fatto. In cinque giorni è stata riaperta un’arteria fondamentale per decine di migliaia di persone che si muovono da e verso Cagliari.»

Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio alla riapertura della strada statale 195, dove si sono appena conclusi i lavori dell’Anas per ripristinare la viabilità dopo i danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Insieme all’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, il presidente Pigliaru è stato il primo a percorrere il tratto di strada di nuovo transitabile.

«Siamo molto soddisfatti del fatto che cinque giorni siano bastati per sanare una ferita gravissima alla viabilità – ha proseguito il Presidente -. Certamente con questo non saniamo altre ferite, anche ben più importanti, che ci ha lasciato quanto accaduto. Però questa l’abbiamo risolta, e siamo riusciti a farlo in pochissimi giorni, cosa che in Italia non è certo comune. Oggi la strada viene riaperta nei tempi stabiliti e le persone che devono viaggiare tra Cagliari e tutta questa zona, Pula, Capoterra, Sarroch – ha concluso Francesco Pigliaru –, possono farlo tornando finalmente alla normalità. È un motivo di orgoglio per tutti.»

[bing_translator]

L’assessore all’Ambiente, Donatella Spano, ha relazionato in Consiglio regionale, stamane, sull’alluvione dell’11 ottobre e sulle misure messe in campo dalla Protezione civile regionale. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau che, subito dopo, ha convocato la conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori, dopo le formalità di rito, il presidente Ganau ha pronunciato un breve intervento di cordoglio in memoria di Tamara Maccario, la giovane mamma che ha perso la vita nella recente alluvione che ha colpito la Sardegna meridionale e l’area metropolitana di Cagliari, ed ha espresso la vicinanza dell’Assemblea anche a chi attende ancora di conoscere la sorte dei suoi cari e a quanti sono stati danneggiati dai gravi fenomeni naturali. Il presidente, dopo aver assicurato che il Consiglio farà la sua parte fino in fondo, ha chiesto all’Aula di osservare un minuto di silenzio in segno di cordoglio.

Successivamente, in base alle decisioni della conferenza dei capigruppo, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha riferito al Consiglio sulla recente alluvione.

Nella sua relazione, Donatella Spano ha ricordato l’allerta meteo diramato dalla protezione civile per le giornate del 10 e dell’11 ottobre rivolto alla Sardegna meridionale ed orientale e le precipitazioni di forte intensità su vaste aree del territorio, che hanno raggiunto “punte” del tutto eccezionali fino 484 millimetri a Capoterra e quasi 400 a Tertenia. Una situazione molto complessa, ha aggiunto l’assessore, «che è stata fronteggiata con un grande lavoro di tutto il sistema della protezione civile regionale, ma purtroppo non ha impedito di registrare una vittima ed un disperso, danni elevati ad importanti infrastrutture». La Giunta, ha poi annunciato la Spano, «ha già formulato al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, in modo da poter ottenere più risorse sia per la gestione dell’emergenza che per il ristoro dei danni in base allo stesso codice nazionale; nello stesso tempo si sta procedendo con cura alla stima dei danni». Voglio però sottolineare, ha detto inoltre l’assessore, «il lavoro molto efficace della protezione civile che ha operato con professionalità e responsabilità, senza risparmio e con elevati rischi personali, col supporto fondamentale di tanti Sindaci, di tanti volontari e delle forze dell’ordine il cui impegno ha sicuramente evitato un maggior numero di vittime». Per quanto riguarda gli interventi nell’immediato, ha concluso l’assessore, «affronteremo il problema delle prime spese urgenti dei Comuni con i fondi della legge 28/85 che sarà rifinanziata, con i rimborsi delle anticipazioni relative alle spese sostenute, e con misure di risarcimento dei danni a privati ed attività produttive».

Al termine della relazione dell’assessore il presidente ha ricordato che il regolamento prevede un intervento per gruppo ed ha invitato i consiglieri ad iscriversi a parlare.

Per primo ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis, secondo il quale «siamo stati sconfitti ancora una volta nella battaglia contro le forze della natura e le nostre capacità sono state messe a dura prova». Tuttavia, ha aggiunto, «non abbiamo nessuna difficoltà a riconoscere che questa volta la macchina ha funzionato soprattutto con l’all’erta comunicato per tempo alle popolazioni, anche non è ancora riuscita a coordinare se stessa con il fattore umano e le procedure di gestione delle crisi, perché non bastano i singoli ma occorre più interazione con cittadini, diffondendo la consapevolezza delle migliori modalità di gestione dell’emergenza». Per questo, ha sostenuto, «è necessaria una forte presa di coscienza ed un aumento della tensione verso il miglioramento, perché le dimensioni degli eventi, per quanto eccezionali, non possono giustificare mai la perdita di vite umane». Stefano Tunis, infine, ha fatto un riferimento puntuale alla strada 195, lamentando che «forse l’Anas ha annunciato la riapertura troppo in fretta, dimenticando che questo messaggio ha determinato la scelta degli automobilisti di ripercorrere quella strada con lunghissime code che hanno dilatato i tempi di percorrenza». Quella strada va completata, ha concluso Tunis, «ci vuole una inchiesta con l’accertamento delle responsabilità di appaltatori ed esecutori, e soprattutto ci vuole una inversione di tendenza prevedendo poteri speciali per la realizzazione di opere strategiche, perché non è accettabile attendere lustri per la conclusione di un’opera».

Per i Riformatori sardi, il consigliere Michele Cossa ha osservato che «la sempre maggiore frequenza dei fenomeni ci impone una grande riflessione estesa a tutti i territori». Stavolta le cose hanno funzionato, ad avviso di Michele Cossa, «e, accanto al dolore per le vittime, è necessario sottolineare positivamente che la protezione civile merita un plauso anche se restano alcuni problemi aperti: la manutenzione corsi d’acqua e la chiarezza degli all’erta meteo, che non devono essere adempimenti da interpretare ma strumenti codificati dall’assessorato, senza scaricare sui Sindaci decisioni forti come quelle di aprire o chiudere le scuole o impedire ai cittadini di uscire di casa, perché non accada più che gli appelli pubblici vengano sottovalutati anche se veri».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, dopo aver ricordato che non è solito fare complimenti all’amministrazione, ha affermato di voler fare una eccezione ringraziando presidente ed assessore perché, «di fronte a fatto eccezionale si è operato bene rispetto ad alcuni anni fa, per cui plauso a quanti hanno lavorato alla prevenzione e all’organizzazione dei dispositivi di sicurezza, riuscendo a limitare per quanto possibile i danni, senza dimenticare che si sta ancora lavorando per risolvere i problemi di tante aziende dentro e fuori le zone industriali, degli operatori  agricoli e delle famiglie che hanno perso tutto». Non dobbiamo accontentarci, ha esortato Paolo Truzzu, «e continuare a riflettere sull’uso distorto del suolo che, per l’incuria prolungatasi nel tempo, è sempre più fragile e debole di fronte ad aventi naturali, a fare di più per i Comuni che non hanno risorse sufficienti, a migliorare la prevenzione attraverso gli all’erta meteo che, in effetti, appaiono spesso burocratici, troppo frequenti e ingiustificati, col risultato che alla fine le persone non ci credono». Anche Paolo Truzzu ha criticato la situazione della strada 195 «dove il cantiere è aperto da vent’anni».

Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd) ha espresso in apertura la solidarietà alla giovane madre ed alla famiglia del disperso che spera ancora, oltre che a tutti i cittadini colpiti dalle inondazioni, riconoscendo fra l’altro che «l’opposizione, in questa circostanza, ha mostrato un approccio serio su un argomento certamente molto delicato». In questo dopo alluvione, ha continuato, «abbiamo il dovere di ringraziare tante persone, dai Sindaci alla protezione civile, da Forestas ai barracelli, dalle forze dell’ordine ai volontari; la protezione civile, in particolare, si è dimostrata all’altezza del compito con professionalità e dedizione ottenendo anche il plauso della struttura nazionale». Adesso, ha auspicato, «bisogna ripercorrere quanto fatto in passato rimediando ad errori gravi come errori costruzioni in aree non adatte e deviazioni di corsi d’acqua; è una azione che abbiamo già iniziato con il Piano delle infrastrutture da 700 milioni e sappiamo che sarà un lavoro difficile da completare nel minor tempo possibile e, da questo punto di vista, siamo ancora in tempo a dare risposte importanti».

Nella replica l’assessore Sonatella Spano ha ringraziato il Consiglio per gli interventi e le proposte formulate, ribadendo il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla protezione civile e lo sforzo organizzativo messo in campo. Non pensiamo di aver raggiunto un traguardo, ha dichiarato, «ma siamo consapevoli che bisogna sempre crescere, lavorare molto sulla prevenzione e la sensibilizzazione, migliorare la coscienza dell’auto protezione dai rischi agendo anche con scuole».

Il presidente Francesco Pigliaru si è rivolto all’Aula per ricordare il progetto di metanizzazione dell’Isola, del quale si è ripreso a parlare nel 2016 in occasione del patto per la Sardegna sottoscritto con il governo “Abbiamo preteso dal Governo che il cuore di questo patto fossero la continuità territoriale, la metanizzazione dell’Isola e il miglioramento delle ferrovie della Sardegna”, ha detto il presidente della Regione. Che ha proseguito: “Siamo l’unica regione senza metano perché siamo l’unica regione realmente periferica. Nel 2014 abbiamo abbandonato il progetto Galsi, non più realistico, e ci siamo mossi per cercare un sistema che si basi sul GNL con lo scopo di portare in maniera omogenea il metano in tutta la Sardegna. A fine luglio 2016 abbiamo poi sottoscritto il patto, che indica chiaramente l’obiettivo della metanizzazione dell’Isola a condizione di sicurezza e di prezzo identico a quello delle altre regioni italiane. Saranno le energie rinnovabili, in un prospettiva non lontanissima, a garantire il fabbisogno energetico della Sardegna: per questo nel Patto abbiamo pensato a un processo leggero di metanizzazione con una dorsale di gasdotti interna, da attuare per fasi, e con depositi costieri e un rigassificatore nell’area di Cagliari. Si tratta di opere strategiche che avrà una procedura autorizzativa autonoma rispetto alle altre opere pubbliche. Ci saranno poi meccanismi di compensazione per i consumatori sardi in modo da uniformare il prezzo in tutta Italia. Il governo con decreto 257 del 16 dicembre 2016 ha confermato questi impegni e negli atti legislativi e amministrativi successivi è stato agli accordi, confermando una logica di transizione energetica. Nell’area industriale di Porto Torres potrebbe trovare spazio un hub per un secondo rigassificatore.

Si tratta della soluzione con il migliore impatto ambientale e territoriale possibile se vogliamo metanizzare la Sardegna in sicurezza e in condizioni di omogeneità del servizio nell’intero territorio isolano. Il metano è uno degli elementi essenziali per superare davvero il gap dell’insularità per le famiglie sarde e per le imprese che operano in Sardegna.

Per questo il 20 settembre abbiamo chiesto al premier Conte e al vicepremier Di Maio un incontro per valutare lo stato di attuazione del progetto di metanizzazione e siamo in attesa fiduciosa di una risposta”.

Dopo la comunicazione del presidente Pigliaru ha preso la parola per Forza Italia la capogruppo Alessandra Zedda ha detto: “C’è un buco di tre anni nel progetto di metanizzazione e non è ascrivibile a responsabilità del governo regionale. Andiamo avanti ma chiediamoci anche qual è il progetto relativo alla produzione di energia elettrica della Sardegna? Qual è il piano per l’energia solare e fotovoltaica? Ci mancherebbe se non siamo d’accordo per ridurre tutti i tempi  ma dovete dirlo al governo: per noi il metano è una condizione di sviluppo necessario che lo Stato dive riconoscerci prima possibile”.

Per il Riformatore Attilio Dedoni “abbiamo fatto grandi passi sull’autoproduzione energetica in Sardegna ma penso che questo progetto di metanizzazione non sia altro che una riedizione del Galsi.  Non mi accontento di sentire che ho avuto 120 milioni di euro in più perché è da anni che il metano ci viene negato dal governo nazionale. Timeo danaos et dona ferentes: ho paura davanti a queste offerte vaghe, senza dettaglio”.

L’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, è intervenuto sul punto: “Ci sono protocolli mondiali che dicono a quali parametri ci dobbiamo adeguare sotto il profilo dell’inquinamento e lo dico per rispondere a certe considerazioni che provengono sul GNL dal mondo ambientalista. E’ necessario che si passi dal combustibile fossile alle sole rinnovabili. E in questo tempo necessario il metano è la soluzione. Ogni anno senza metano costa ai sardi oltre 400 milioni di euro, una cifra rilevantissima che deve essere azzerata. Ha fatto bene il presidente Pigliaru a sollecitare l’incontro con il governo Conte perché gli impegni si devono rispettare e non può andare come è andato per i denari destinati alla riqualificazione delle periferie. Stiamo uscendo dal carbone ma ci manca mezzo secolo ad arrivare alla produzione attraverso le fonti totalmente rinnovabili: il processo del metano per la Sardegna non può essere assolutamente fermato e bisogna sostenere l’azione della giunta regionale verso il governo”.

Il presidente ha dato la parola a Cesare Moriconi (Pd), che ha condiviso quanto sottolineato dal collega Cocco sulla necessità di fare presto per colmare un gap eccezionale che distingue la Sardegna da tutte le altre regioni italiane e d’Europa. Il merito di questa Giunta è che ha ripreso a parlare di metano.

Per Moriconi è importante che venga fatto un ulteriore approfondimento dei costi e benefici.  Secondo il consigliere di maggioranza “queste opere infrastrutturali sono di gran lunga superiori al nostro fabbisogno”. Moriconi ha anche chiesto alla Giunta, nel caso in cui venisse deciso di costruire un solo rigassificatore, dove “pensano di posizionarlo nell’interesse  dei sardi e non di una parte della Sardegna”, e ha sottolineato l’importanza che potrebbe avere per una zona industriale come quella collegata al Porto Canale.

Emilio Usula (Misto) ha confermato la sua contrarietà come già espresso con il voto contrario all’ordine del giorno del 24 luglio scorso. “È vero che la Sardegna è in fortissimo ritardo, ma puntare sul metano con le modalità di oggi è come prendere un treno che è già passato”. La conferenza di Parigi ha già chiesto la riduzione delle emissioni del gas metano entro il 2050. “Quindi entro 30 anni deve essere avviata la dismissione dell’80 per cento delle emissioni del gas metano. Vale la pena investire tante risorse per qualcosa che potrebbe vedere i benefici nel 2030?”. La Sardegna è già esportatrice di energia e con le fonti rinnovabili copre il 40 per cento del fabbisogno energetico. “Noi come Rossomori e Autodeterminazione siamo autoconsumo e generazione da piccole fonti, rendere autonomi edifici pubblici, scuole e anche questo palazzo”. Si utilizzino i 600 milioni – ha concluso – per la transizione a fonti energetiche sostenibili.

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, per la replica. Al consigliere Attilio Dedoni ha risposto che si tratta di un progetto concreto, preciso ed è andato molto avanti con diversi atti della Regione e del Governo italiano. Francesco Pigliaru ha sottolineato che si tratta di investimenti per oltre un miliardo e non 120 milioni. Riferendosi poi al consigliere Emilio Usula, il presidente della Regione ha spiegato che gli investimenti nella rete sono stati già fatti in grandissima parte. Francesco Pigliaru ha ricordato di essere stato presidente della Commissione Enve (Ambiente, cambiamenti climatici ed energia) e che la posizione da lui scritta è stata approvata da 350 territori europei. Il capo dell’Esecutivo ha affermato che il passaggio al metano è una transizione energetica virtuosa perché si passa dal carbone al metano abbattendo le emissioni di co2. Una transizione verso un futuro di energie rinnovabili che ancora non c’è. Francesco Pigliaru ha anche chiarito che i fondi sono utilizzabili soltanto per realizzare quest’opera e che non possono essere spesi per altri interventi. Il presidente ha anche sottolineato che l’infrastruttura che sarà realizzata per la distribuzione del metano sarà utilizzabile in futuro anche per il bio metano e per l’idrogeno. Francesco Pigliaru ha poi auspicato una rapida risposta da parte del Governo.

Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha quindi annunciato l’esame della Proposta di legge n. 550 (Daniele Cocco e tutti i capigruppo) che modifica normativa e disciplina vigente in materia di attività estrattive di cave e miniere. Il provvedimento, iscritto ai lavori dell’Aula con la procedura d’urgenza (articolo 102 del regolamento interno) è stato oggetto di due riunioni della capigruppo con riferimento alla vertenza della ex Polar, la miniera di betonite a Piscinas (Sulcis).

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, intervenendo sull’ordine dei lavori ha però chiesto il rinvio del testo in commissione, supportato dal consigliera Anna Maria Busia (Misto) e dalla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, che ha ricordato la nota trasmessa da Confindustria affinché siano valutate e meglio approfondite le conseguenze e l’applicazione delle norme proposte nella Pl 550.

Per il mantenimento della proposta all’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea regionale si sono invece espressi il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, il consigliere Art. 1 – Sdp, Luca Pizzuto e anche il neo consigliere di Fratelli d’Italia, ex capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, insieme con il capogruppo del Pd, Pietro Cocco.

Dopo una breve sospensione dei lavori, il presidente Gianfranco Ganau ha posto in votazione, per alzata di mano, la proposta di rinvio del testo in commissione, proposta che è stata respinta a maggioranza. Il consigliere Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) è quindi intervenuto a sostegno del provvedimento in discussione auspicandone la rapida approvazione senza sostanziali modifiche al testo che – a suo giudizio – contrasta “gli atteggiamenti predatori di certi  imprenditori senza scrupoli e tutela i lavoratori e l’ambiente”. Il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis ha quindi chiesto il rinvio della discussione generale nel pomeriggio ed il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione del Consiglio alle 16.00.