19 November, 2024
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Palazzo della Regione 1 copia

Pressione congiunta sul governo perché acceleri l’acquisizione del piano industriale di Klesch, attualmente unico candidato ufficiale all’acquisto degli impianti Alcoa di Portovesme e perché verifichi la concretezza degli intenti della multinazionale; nessuna delega in bianco al governo né tantomeno ad Alcoa nella ricerca di nuovi imprenditori potenzialmente interessati all’acquisto; realizzazione di tutti i passi necessari per garantire gli ammortizzatori sociali per i dipendenti di Alcoa e soprattutto per i soggetti più deboli, i lavoratori dell’indotto. Sono questi i punti principali emersi stamani dall’incontro tra i sindacati confederali e di categoria e la Giunta regionale, organizzato per fare il punto sullo stato della lunga vertenza relativa alla fabbrica dell’alluminio.

Per la Giunta erano presenti il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras (Industria) e Virginia Mura (Lavoro). Folta la delegazione sindacale guidata dai segretari confederali Michele Carrus (Cgil), Fabio Enne (Cisl) e Francesca Ticca (Uil).

Nel corso dell’incontro la Giunta ha informato i sindacati sui contenuti dei vertici al ministero dello Sviluppo economico con il sottosegretario De Vincenti, nel corso dei quali si è cercato di accelerare  i processi in corso «per arrivare rapidamente – ha spiegato il presidente Pigliaru – ad un quadro chiaro delle opportunità reali». Il presidente ha anche insistito sulla necessità che la Sardegna acceleri il suo processo di cambiamento e si presenti come realtà capace di attrarre investitori stranieri. Maria Grazia Piras ha affermato che si può prevedere che il piano di Klesch sarà presentato entro i primi di giugno, mentre Virginia Mura ha annunciato un incontro tecnico a breve al ministero del Lavoro  sugli ammortizzatori sociali nell’isola per affrontare tutte le situazioni difficili.

Aperti e disponibili al dialogo i rappresentanti dei sindacati, che hanno fornito alla Giunta informazioni e indicazioni giudicate molto utili all’avanzamento della trattativa e hanno concordato sulla linea d’azione proposta dalla Regione.

Protesta Alcoa a Cagliari 20 marzo 2014 copia

La vertenza dei lavoratori Alcoa che da ormai una settimana sono attendati davanti allo stabilimento di Portovesme, vive oggi una giornata molto importante. Stamane i lavoratori hanno bloccato la strada d’ingresso al polo industriale ed hanno denunciato la drammatica situazione in cui vivono ormai da due anni, da quando Alcoa ha abbandonato il Sulcis e la Sardegna, nel corso della trasmissione Agorà, in onda su Rai 3 dalle 8.00 alle 10.00, chiedendo alla Regione e al Governo di dare loro risposte sul piano di rilancio dell’attività produttiva, attraverso la cessione dello stabilimento.

Sempre questa mattina è in programma un incontro delle rappresentanze sindacali con il Governatore della Regione, Francesco Pigliaru, nel palazzo di Viale Trento, a Cagliari, nel corso del quale verranno chieste anche rassicurazioni rispetto sull’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, prevista per il prossimo 30 giugno.

Alcoa ingresso

«Dopo 5 giorni di presidio dei lavoratori ex Alcoa davanti allo stabilimento di Portovesme, il Governatore Francesco Pigliaru si è ricordato di convocare le rappresentanze sindacali, lunedì mattina nel palazzo di Viale Trento a Cagliari.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Sebbene ritenga che l’incontro sia un primo, seppur flebile, segnale di interesse verso la vertenza Alcoa – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – mi auguro non si riveli semplicemente la celebrazione dei 52 milioni di euro sbloccati nei giorni scorsi per il pagamento degli ammortizzatori sociali. Una cifra insufficiente per soddisfare tutte le domande degli aventi diritto. Confido invece nell’impegno di Pigliaru – conclude Locci – affinché sappia fornire rassicurazioni rispetto all’imminente scadenza degli ammortizzatori sociali (30 giugno prossimo) e spero abbia la forza per farsi garante delle istanze degli operai sulcitani presso il Governo centrale in merito alla trattativa tra Alcoa e Klesch per la cessione della fabbrica.»

Palazzo della Regione 1 copia

Questo pomeriggio il presidente della Regione Francesco Pigliaru, insieme ai rettori delle due Università sarde, Giovanni Melis di Cagliari e Attilio Mastino di Sassari, e al Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Sassari, Gavino Mariotti, hanno illustrato alla stampa, nella sede presidenziale di viale Trento, l’Accordo di Programma Quadro (APQ) “Infrastrutture strategiche regionali per la conoscenza”. L’Accordo, che vede quali soggetti cofirmatari e attuatori il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), è lo strumento con cui il Governo regionale avvierà un insieme di interventi, per oltre 220 mln di euro, finalizzati all’innalzamento della qualità della didattica e della ricerca, nelle Università della Sardegna.

La firma, avvenuta nei giorni scorsi, rappresenta un primo passo verso il conseguimento degli obiettivi dell’attuale strategia “Europa 2020”, adottata in sede europea in linea con l’orizzonte già delineato dalla strategia di Lisbona, che pone come obiettivo principale il superamento della crisi e lo sviluppo di un’economia più competitiva e con più alto tasso di occupazione. Considerevole l’enfasi posta sui temi legati alla ricerca e allo sviluppo del capitale umano, quali elementi cardini e strutture portanti di un’economia fondata sulla conoscenza.

La Regione interviene supportando da un lato le Università isolane, attraverso il potenziamento delle dotazioni infrastrutturali per l’innalzamento della qualità della didattica e della ricerca, e dall’altro, gli Enti regionali per il diritto allo studio, nella realizzazione di Campus e nella riqualificazione delle case per lo studente, per renderle confortevoli e sopratutto adeguate alle moderne esigenze dello studio universitario. A conclusione dei lavori agli studenti delle università regionali saranno destinati oltre 1000 posti letto in più.

La creazione di infrastrutture da dedicare a laboratori di alta tecnologia con attrezzature d’avanguardia e competenze scientifiche d’altissimo livello, contribuirà a razionalizzare gli interventi nel campo scientifico, suggerendo una nuova e moderna impostazione dell’attività dei numerosi gruppi di ricerca attivi in settori di punta della ricerca. Ciò rafforzerà la stipula di convenzioni tra Università ed imprese della Regione, la costituzione di Spin Off, la produzione di brevetti, il supporto a progetti nazionali (“rientro dei cervelli”), internazionali (e altri), rafforzando contestualmente lo sviluppo delle ricerche applicate e, di conseguenza, il tessuto socio economico della Sardegna. I ricercatori delle Università usufruiranno di servizi ad alta tecnologia, per lo svolgimento delle loro attività istituzionali di ricerca e di didattica. Si potrà così contribuire, insieme alle altre realtà dislocate nel territorio, alla creazione di una rete di ricerca regionale, migliorando i collegamenti tra i sottosistemi scientifici ed il sistema imprenditoriale.
L’investimento complessivo previsto per la realizzazione degli interventi è pari a euro 223.289.335 coperto per il 73,45% dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), per il 19,03% dal bilancio regionale, per il 6,6% dall’Università di Sassari, per lo 0,99% dall’Università di Cagliari e per il restante 0,37% dall’ERSU di Cagliari. La Regione Sardegna ha investito molto sul settore della conoscenza destinandovi l’8,27% delle risorse complessive del FSC.

Sul Polo Universitario di Cagliari sono previsti 5 interventi per un investimento totale di € 62.000.000 pari al 27,8% delle risorse totali dell’APQ con un impegno di € 44.000.000 di FSC pari al 26,8% del totale. Sul Polo Universitario di Sassari sono previsti 7 interventi per un investimento totale di € 83.444.625 pari al 37,4% delle risorse totali dell’APQ impegnando € 63.000.000 di FSC pari al 38,4% del totale. L’ERSU di Sassari è destinatario di un unico intervento per la realizzazione di un Campus Universitario di 500 posti letto per un costo totale di € 40.000.000 pari al 17,9% delle risorse totali dell’APQ con un impegno di € 20.000.000 di FSC pari al 12,2% del totale. Per l’ERSU di Cagliari sono previsti 2 interventi per un investimento totale di € 33.094.710 pari al 14,8% delle risorse totali dell’APQ con un impegno di € 32.261.621 di FSC pari al 19,7% del totale. Infine, è previsto l’intervento di riqualificazione dell’Accademia delle belle arti di Sassari per un investimento totale di € 4.750.000 pari al 2,1% di risorse totali dell’APQ interamente finanziato con risorse FSC pari al 2,9% del totale.

Alcoa ingresso

Nuova critica del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia) al governatore Francesco Pigliaru sulla vertenza Alcoa.

«A distanza di 4 giorni dall’inizio del presidio dei lavoratori ex Alcoa davanti allo stabilimento di Portovesme – scrive Locci in una nota -, Francesco Pigliaru non si è ancora degnato di pronunciare una sola parola di conforto e rassicurazione, o anche solo di incoraggiamento e solidarietà per questi padri di famiglia che lottano per il posto di lavoro. Una condotta deprecabile che la dice lunga sullo stato di attuazione, o per meglio dire di inattuazione, delle misure necessarie per ridare speranza al polo industriale del Sulcis Iglesiente.»

«Due giorni fa – aggiunge Locci – mi sono recato al presidio dei lavoratori per portare il mio sostegno e ho toccato con mano la preoccupazione di chi teme per il proprio futuro: il 30 giugno prossimo scadranno gli ammortizzatori sociali previsti per legge e a partire da quella data saranno tutti potenzialmente  licenziabili. Gli operai non hanno minimamente idea di quale sia lo stato della trattativa per la vendita dell’impianto industriale tra Alcoa e Klesch (ammesso che questa trattativa esista) e, cosa ancor più grave, non conoscono quali progetti abbia in animo la Giunta Regionale per risolvere la vertenza industriale Alcoa e quelle dell’intero polo di Portovesme.»

«Il Presidente – conclude Locci – dica molto chiaramente se è intenzionato o meno a sostenere la battaglia per il posto di lavoro degli operai ex Alcoa: i tempi sono decisamente maturi.»

Consiglio regionale 42

«Porre fine alla precarietà nei centri servizi per l’impiego dando attuazione alle norme approvate in conclusione della scorsa Legislatura dal Consiglio regionale», è l’invito che il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd), ha rivolto all’assessore al Lavoro, Virginia Mura nel corso dell’audizione in Consiglio. L’ipotesi è procedere con i concorsi banditi dall’agenzia del lavoro prima della scadenza dei contratti a tempo, prevista per la fine del prossimo settembre. Nell’immediato, l’assessore Mura, ha ribadito la volontà di procedere nel rilancio delle attività dei Csl e confermato che proprio in questi giorni hanno preso il via le azioni per la formazione professionale rivolte agli operatori dei centri servizi per l’impiego di tutta l’Isola assicurando la partecipazione sia del personale ex ministeriale sia di quello con contratto a tempo determinato.

La strategicità del ruolo dei Csl è stata rimarcata anche in riferimento al progetto “garanzia giovani” le cui misure godono di uno stanziamento di 54.181.253 euro, così ripartito: accoglienza, presa in carico e orientamento “6.627.188; “formazione” 10.381.564; “accompagnamento al lavoro” 8.501.750; “tirocinio extra culturale anche in mobilità geografica” 8.127.188; “servizio civile” 1.625.438; “sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità” 5.083.625; “mobilità professionale transazionale e territoriale” 1.625.437; “bonus occupazionale” 12.209.063. Nessuno stanziamento è previsto nella misura “apprendistato” ma soltanto perché (ha precisato l’assessore Mura) sono disponibili forme di finanziamento diverse da quelle indicate nella deliberazione n.13 dello scorso 8 aprile.

L’assessore al Lavoro si è soffermata inoltre sugli stanziamenti e l’erogazione degli ammortizzatori sociali e confermato che “tutta la mobilità in deroga” riferita al 2013 è stata pagata mentre per la mobilità in deroga, entro i prossimi giorni, saranno erogate parte delle competenze 2013 con l’utilizzo dei 52 milioni di euro di risorse regionali in anticipazione sugli stanziamenti nazionali. L’assessore ha inoltre confermato la necessità di procedere per una rivisitazione degli ammortizzatori sociali in deroga alla luce anche dell’annunciata disponibilità del ministro del Lavoro circa lo stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni italiane.

L’audizione è proseguita con l’illustrazione da parte dell’assessore Mura del documento sullo stato di attuazione del programma operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013” e nell’occasione sono stati evidenziati i positivi dati (illustrati nel dettaglio nell’audizione in commissione Bilancio dello scorso 6 maggio) riferiti alla capacità di spesa delle risorse del Fse che collocano la Regione sarda ben al di sopra della media nazionale. L’assessore ha confermato la volontà di procedere con il rafforzamento del “microcredito” e rilanciato l’idea di  trasformare il fondo per il “Master and back” con il prestito d’onore e con l’inserimento di alcuni correttivi che tengano conto dei livelli di reddito del beneficiario e il “rientro” nell’Isola, dopo il periodo di formazione finanziato fuori dalla Sardegna.

Virginia Mura ha illustrato ai commissari la situazione del bilancio (definita “grave”) e dichiarato che la delibera sul patto di stabilità (n.15 del 29 aprile scorso) non indica però «le spese da tagliare ma quelle che possono essere rinviate», e ha auspicato che in sede di assestamento di bilancio possano essere recuperate le necessarie risorse.

Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Ignazio Locci (Fi), Stefano Tunis (Fi), Fabrizio Anedda (R.C.-C.I), Rossella Pinna (Pd)  e in fase di replica l’assessore Mura ha raccolto l’invito del presidente Gavino Manca per una nuova audizione incentrata sulle problematiche dei Csl e di Cesil.

La seduta è proseguita con l’audizione dell’assessore alla Cultura, Claudia Firino che ha illustrato alla commissione i documenti relativi alle attività di sintesi delle direzioni generali della pubblica istruzione e dei Beni culturali, informazione, spettacolo e sport. L’assessore ha compiuto una ricognizione generale sugli stanziamenti, i progetti, le azioni e il bilancio, auspicando una conclusione positiva del confronto in corso con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

La delegata all’Istruzione non ha nascosto alcune criticità di carattere finanziario in ordine a particolari capitoli di bilancio di competenza, ad incominciare dalla scarsità di risorse disponibili in quello inerente il diritto allo studio. Per quanto riguarda le borse di studio – ha dichiarato l’assessore – a fronte di uno stanziamento per il 2014 di sette milioni di euro sono necessari ulteriori dieci milioni per coprire il totale degli idonei al sostegno. A questo proposito (così ha assicurato Claudia Firino) sono in corso interlocuzioni con l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci e con il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, per recuperare i fondi necessari ad assicurare ai beneficiari la borsa di studio sia per le scuole che per le università.

La nota positiva si registra, invece, nei fondi per l’edilizia scolastica dove si sono registrati ingenti investimenti a valere sui fondi Por e dove sono stati impegnati 35 milioni di euro a valere sul “Fondo coesione sociale” e 30 milioni con il piano straordinario per l’edilizia scolastica. L’assessore ha assicurato tempi rapidi per redigere l’elenco degli interventi prioritari e annunciato che è stata inoltrata agli Enti locali un’ulteriore richiesta perché siano indicati i progetti finanziati e le nuove richieste di intervento. La cifra disponibile per le opere immediatamente cantierabili è pari a 35 milioni di euro e la Firino ha auspicato l’avvio degli appalti entro l’estate.

L’assessore si è quindi soffermata sul progetto del mueso giudicale che interessa i Comuni di Oristano e Sanluri, sottolineando gli aspetti legati al modello gestionale che – a giudizio della Firino – deve consentire, senza mortificare il ruolo degli Enti Llocali, un controllo della Regione che ha in carico il finanziamento dell’iniziativa. L’assessore ha inoltre dichiarato conclusa la prima fase (restauro e musealizzazione) del progetto per i giganti di Monte Prama e che una nuova fase incomincia con la stipula dell’accordo di programma quadro con il Mibac e le soprintendenze per il potenziamento della musealizzazione e  della promozione dell’intero complesso anche all’Expo’ 2015.

Non sono mancati i riferimenti alla polemica dei giorni scorsi che ha visto gli operatori dello spettacolo protestare per la mancata erogazione del saldo dovuto dalla Regione per le manifestazioni ammesse al contributo. L’assessore ha dichiarato che entro le prossime settimane il problema sarà risolto e che sono stati reperiti i fondi per far fronte agli impegni contratti con gli operatori dello spettacolo.

Il presidente della commissione Gavino Manca in apertura del dibattito ha invitato l’assessore Firino a prestare particolare attenzione al settore della informazione in Sardegna e annunciato la volontà di voler procedere perché possa essere varata una legge organica del settore che – ha sottolineato Manca – è attesa dagli operatori, dai lavoratori e da tempo viene sollecitata dal sindacato di categoria e dall’ordine dei giornalisti.

Il conclusione della seduta l’assessore, Claudia Firino, ha informato i commissari sulla situazione che riguarda il servizio “lingua sarda”: il dirigente attualmente in servizio è infatti a “comando” ed è in scadenza a partire dal prossimo 16 maggio. Per la conferma è necessaria una norma, da approvare in tempi rapidi in Consiglio regionale.

Il consigliere, Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) si è espresso contro una soluzione in tempi rapidi («serve una valutazione dei risultati della politica linguistica della Regione») e denunciato che «senza l’ingresso della lingua nelle scuole, la lingua sarda non ha un futuro».

Ignazio Locci 22 copia

«Mentre gli assessorati regionali competenti mostrano un disinteresse disarmante e lasciano al comune di Portoscuso l’incombenza di affrontare, da solo e con le proprie risorse il problema, che ormai sta assumendo contorni sempre più drammatici, è arrivata oggi un’ordinanza comunale di divieto di macellazione e commercializzazione delle carni di alcuni allevamenti del territorio di Portoscuso contaminate da agenti inquinanti, sostanze già riscontrate nei prodotti caseari di diverse aziende zootecniche presenti nel territorio comunale.»

La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Nella giornata di ieri – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – la Asl 7 ha comunicato all’Amministrazione comunale di Portoscuso la presenza di sostanze nocive in determinanti allevamenti di carni, imponendo al sindaco Giorgio Alimonda di emanare un’ordinanza di divieto di macellazione e commercializzazione delle carni contaminate. Riguardo alla dolorosa vicenda degli alimenti compromessi, gli assessorati regionali all’Agricoltura e alla Sanità mostrano un immobilismo senza precedenti. È inaccettabile che gli allevatori interessati dalle ordinanze comunali vengano lasciati soli e siano costretti ad assistere impotenti all’azzeramento del proprio reddito.»

«La Giunta regionale – sottolinea ancora Ignazio Locci – deve intervenire al più presto fornendo sostegno all’Amministrazione comunale di Portoscuso e istituendo un fondo di solidarietà per gli allevatori, senza attendere che il Consiglio regionale discuta le mozioni presentate sul tema. Francesco Pigliaru e i suoi assessori – conclude Locci – si mettano subito al lavoro: sono ormai in carica da circa tre mesi ed è arrivato il momento che si diano da fare.»

Cristiano Erriu

L’assessore regionale dxegli Enti Locali, Cristiano Erriu, stringe i tempi sulla legge di riforma delle autonomie locali. Ieri l’esponente della Giunta Pigliaru ha partecipato ai lavori della Commissione “Autonomia” , annunciando che entro sessanta giorni la Giunta regionale presenterà un disegno di legge sul riordino degli Enti Locali. Durante l’audizione, durata oltre due ore, Cristiano Erriu ha illustrato il lavoro svolto dalla Giunta in queste settimane per giungere in tempi rapidi al varo di una riforma organica degli Enti Locali che tenga conto delle novità contenute nel decreto “Del Rio” e del lavoro fatto dal Consiglio nella scorsa legislatura.

«Pensiamo – ha detto Cristiano Erriu – ad un riordino complessivo di Province e Unione dei comuni e alla istituzione della Città Metropolitana di Cagliari».

L’assessore si è soffermato anche sulla confusione amministrativa creatasi dopo l’abolizione delle province.

«Oggi – ha detto – la proposta di legge costituzionale votata dal Consiglio rischia di essere superata dalla riforma Del Rio se il Parlamento non la esamina in tempi rapidi».

Un empasse che rischia di creare grossi problemi soprattutto in relazione al personale delle Province e delle società in house (complessivamente 927 unità).

«Ecco perché – ha affermato Erriu – occorre arrivare al più presto a un testo di riordino degli Enti Locali.»

Sulla necessità di procedere immediatamente alla istituzione della Città Metropolitana ha puntato invece l’attenzione il presidente della Prima Commissione, Francesco Agus (Sel).

«Occorre far presto – ha detto Agus – i tempi sono strettissimi, il rischio è perdere  i 40 milioni di euro stanziati dal Pon per Cagliari. Questa deve essere la priorità – ha aggiunto il presidente della Commissione – senza dimenticare il riordino degli enti locali per il quale, però, è forse necessaria una riflessione più approfondita che permetta di arrivare ad una riforma ampiamente condivisa. Già dalla prossima settimana sarà definito il calendario delle audizioni dei rappresentanti della società sarda sui temi delle riforme.»

Paci-Pigliaru-Mura 2 copia

«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

Ignazio Locci 7 copia

Il consigliere regionale Ignazio Locci (FI) ha fatto visita ai lavoratori Alcoa attendati a Portovesme.

«Mentre il silenzio di Francesco Pigliaru sulla vertenza Alcoa si fa sempre più assordante – scrive Locci in una nota – gli ex operai dello stabilimento di Portovesme proseguono nella loro iniziativa di protesta, nella speranza che le istituzioni politiche si decidano a fornire informazioni sulla trattativa tra Alcoa e Klesch per la cessione della fabbrica e rassicurazioni circa il rinnovo degli ammortizzatori sociali prossimi alla scadenza.»

«Gli operai non hanno minimamente idea di quale sia lo stato della trattativa, ammesso esista una trattativa per la vendita dell’impianto industriale – aggiunge Ignazio Locci – e, cosa ancor più grave, non conoscono quali progetti abbia in animo la Giunta Regionale per risolvere la vertenza industriale Alcoa e quelle dell’intero polo di Portovesme. Del resto, nonostante sia stato eletto ormai da tre mesi, il presidente Pigliaru non ha ancora incontrato le rappresentanze sindacali. Gli operai vedono nella Regione Sardegna l’interlocutore principale del Governo centrale e su di essa fanno quindi affidamento. Ma evidentemente un incontro con le sigle sindacali non è contemplato nell’agenda del Presidente. Eppure, la scadenza degli ammortizzatori sociali è imminente e dal Ministero dello Sviluppo economico non arrivano notizie.»

«Francesco Pigliaru – conclude Ignazio Locci – si decida a incontrare i lavoratori. Non possiamo lasciare che, questi padri di famiglia costretti ad azioni eclatanti per rivendicare il loro diritto al lavoro, restino nell’incertezza. È d’obbligo per il Presidente mettere in campo nuove politiche industriali e soprattutto dica molto chiaramente se è intenzionato o meno a sostenere la battaglia per il posto di lavoro degli operai ex Alcoa.»