18 July, 2024
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Le dighe del Coghinas, dell’Alto Flumendosa e del Taloro tornano in capo alla Regione e, dal 1 gennaio 2019, saranno gestite da Enas. Con tre delibere approvate lo scorso 9 ottobre, l’Esecutivo regionale ha sancito la conservazione da parte della Regione delle concessioni di derivazione scadute per i sistemi 3B Coghinas Mannu di Porto Torres, 6A Alto Flumendosa Sa Teula e Tirso 2A Taloro, e il trasferimento della gestione delle relative opere ad Enas, che diventa così il gestore unico dei grandi laghi artificiali della Sardegna.

«È un passaggio molto importante perché permetterà alla Regione di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche invasate nei bacini artificiali dell’isola – ha detto il presidente Francesco Pigliaru questa mattina in conferenza stampa – con notevoli vantaggi nella gestione delle acque, soprattutto nei periodi di siccità, e consentirà di abbattere in modo significativo o azzerare i costi energetici sostenuti dal sistema idrico multisettoriale, compresi quelli legati al sollevamento che sono sostenuti dai Consorzi di bonifica. È bene ricordare inoltre che stiamo parlando di energia perfettamente sostenibile – ha concluso Francesco Pigliaru –, che anche sul piano paesaggistico ha decisamente meno impatto rispetto ad altre fonti rinnovabili.»

La Giunta prosegue così l’azione, già avviata fin dai primi mesi del suo insediamento, per il recupero della titolarità delle dighe, finora gestite da Enel, in ragione di concessioni ormai scadute.

«Completiamo l’attività partita nel 2014, perché la strategia di questa Giunta sulla gestione delle acque è quella della piena applicazione della legge 19, che ha istituito il Sistema idrico multisettoriale – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. Il coordinamento unico dei bacini è una peculiarità che molte regioni ci invidiano. Al sistema mancavano tre bacini molto importanti, che con queste delibere vengono integrati e lo completano. La nostra visione – ha precisato l’assessore dei Lavori pubblici – è ambientalistica e solidaristica: l’energia prodotta dalle centrali idroelettriche del sistema servirà per coprire i costi, mentre quella in eccesso non sarà immessa sul mercato ma ogni beneficio derivante da questo surplus sarà usato per abbattere i costi a carico dei cittadini.»

Il 27 maggio 2014, con l’approvazione di quattro delibere proposte dall’allora assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, la Regione è subentrata nella titolarità delle concessioni nell’ambito del sistema idrico multisettoriale regionale. Le dighe coinvolte sono quelle di Cumbidanovu, vicino a Orgosolo e Monti Nieddu a Sarroch, entrambe in costruzione, e le dighe su Flumendosa, Taloro e Coghinas, opere idrauliche gestite da Enel S.p.A per le quali la Società ha fatto fa ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.

A seguito del pronunciamento del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, avvenuto il 17 maggio 2017,nel quale i provvedimenti assunti dalla Regione non sono stati ritenuti sufficientemente lesivi, la Giunta, con tre nuove delibere, ha riavviato le  procedure per acquisire definitivamente la titolarità delle dighe di Coghinas, Alto Flumendosa e Taloro, con l’accertamento dell’intervenuta scadenza, in data 9 settembre 2001, del termine delle concessioni a Enel e con la presa d’atto della conservazione, da parte della Regione, della titolarità delle concessioni, oltre a disporre il subentro, a partire dal 1 gennaio 2019, di Enas nella gestione.

Presente alla conferenza stampa anche Giovanni Sistu, amministratore unico di Enas, per il quale «questo intervento ci consentirà di poter disporre direttamente delle risorse, che ora Enas veicola dopo il rilascio da parte di Enel. I sistemi che oggi tornano alla Regione sono fondamentali per la loro capacità di produzione energetica.

 

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Trasformare in realtà i sogni dei bambini. Nascono così i progetti più ambiziosi di Iscol@: dare alle nuove generazioni scuole belle, sicure, di cui andare orgogliosi, pensate, progettate, realizzate a partire proprio dai desideri dei più piccoli. Succede così a Monti, dove questa mattina, con una grande festa che ha coinvolto tutti i giovanissimi del paese insieme ai familiari, è stato presentato il progetto vincitore per una delle 24 scuole del nuovo millennio, i cui lavori andranno in appalto entro il 2018 per essere ultimati nell’arco di due anni. Lo ha annunciato il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha preso parte alla presentazione, nella palestra dell’Istituto comprensivo, insieme al sindaco Emanuele Mutzu, al dirigente scolastico Vito Gnazzo e la referente del plesso Laura Spano.

«Vedere tanto entusiasmo per la scuola è una cosa magnifica – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -, vuol dire che c’è una comunità vivace, intelligente, capace di stare insieme, consapevole dell’importanza di lavorare uniti per  il futuro delle nostre ragazze e dei  nostri ragazzi. Iscol@ è stata ed è una delle principali sfide che abbiamo voluto affrontare fin dal primo giorno, investendo con convinzione energie e risorse. E siamo particolarmente felici che progetti bellissimi e complessi come questo che vediamo oggi vadano a realizzarsi non nei principali centri urbani ma in luoghi proprio come Monti, portando l’attenzione sulla Sardegna delle piccoli centri, pronti a cogliere pienamente un’opportunità di istruzione ma anche di lavoro che significa crescita, sviluppo, futuro. Ma qui il messaggio è ancora più forte, perché siamo alla presenza di scuole in aree a rischio idrogeologico e questo intervento permetterà di mettere la situazione totalmente in sicurezza – ha aggiunto il presidente della Regione che, ricordando le conseguenze del maltempo degli scorsi giorni ha ribadito il ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato in prima linea – dalla professionalità ed efficienza dell’intero sistema di Protezione Civile all’ottimo coordinamento tra i Sindaci sino al lavoro dei volontari, il cui apporto ancora una volta ha dimostrato di essere preziosissimo.»

Nel corso della mattinata sono intervenuti Alessandra Berry e Matteo Frate, dell’Unità di Progetto Iscol@, e gli architetti e ingegneri dello studio Metassociati, che hanno tracciato le linee dell’opera. Sono stati poi proposti i temi e i disegni con i quali gli alunni hanno offerto spunti e stimoli agli stessi progettisti nel solco del percorso partecipativo che contraddistingue Iscol@. Il progetto si basa sulla connessione fisica e l’integrazione funzionale tra la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la nuova scuola secondaria di primo grado. Verrà realizzato così un nuovo organismo unitario e innovativo con un alto grado di efficienza energetica per contribuire alla sostenibilità ambientale del contesto. In questo l’ormai inadeguato Istituto comprensivo, in via Montessori, cambierà volto. La nuova scuola assolve anche alla funzione di civic center, destinando spazi accoglienti quali la biblioteca e l’auditorium al servizio della comunità. Le aule sono stati progettate in modo flessibile, superando la logica tradizionale della didattica frontale, per adeguarle alle proposte didattiche più moderne, con la possibilità di una rapida trasformazione dell’ambiente in funzione delle esigenze attuali.

Il polo civico-scolastico di Monti sarà costituito da 15 aule didattiche, 5 laboratori, 3 spazi per le attività di gruppo, sala musica, biblioteca, sala per le rappresentazioni teatrali, mensa, cortile interno e orti didattici. L’investimento complessivo ammonta a 4 milioni e 666mila euro. Le procedure per indire l’appalto saranno completate entro la fine del 2018. I lavori verranno ultimati nell’arco di due anni.

La nuova scuola di Monti rientra nei 14 concorsi di progettazione per le “Scuole del Nuovo Millennio” (asse 1) in fase di chiusura che si aggiungono ai 10 già chiusi e definiti. Altri 4 concorsi di idee sono stati banditi dal Ministero per l’Istruzione. Lo stanziamento totale  ammonta a 90 milioni di euro.

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Le dighe del Coghinas, dell’Alto Flumendosa e del Taloro tornano in capo alla Regione e dal 1 gennaio 2019 saranno gestite da Enas. I dettagli saranno illustrati domani, martedì 16 ottobre, in una conferenza stampa alle 9.30 nella sala Giunta del Consiglio regionale, a cui parteciperanno il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e l’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu.

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La Regione consolida la sua rete di relazioni con i territori dei paesi dell’Africa subsahariana. Da domani (martedì 16 ottobre) e sino al prossimo 20 ottobre l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu sarà impegnato in una missione in Uganda dove sottoscriverà in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, l’intesa tra la Sardegna e la Sub Regione del Madi-West Nile, con l’obiettivo di dare vita a iniziative comuni nei settori dell’ambiente, dell’agricoltura e delle risorse forestali.

L’accordo sarà siglato il prossimo 19 ottobre ad Adjumani, situata proprio nel Madi-West Nile, nella parte nord-occidentale del paese. In quest’area, con una forte vocazione agricola, c’è un forte bisogno  delle esperienze e delle buone pratiche sperimentate positivamente in altri territori.

Della delegazione, guidata dall’assessore Filippo Spanu, fanno parte Luciano Gutierrez, pro rettore per l’internazionalizzazione e ricercatore del Centro intedipartimentale “Nucleo di Ricerca sulla desertificazione” (NRD) dell’Università di Sassari, Laura Altea, che opera nell’ambito dello stesso nucleo di ricerca, e i funzionari dell’Enas Maria Antonietta Dessena e dAndrea Virdis.

L’esponente della Giunta incontrerà nel corso della missione il primo ministro ugandese Ruhakana Rugunda, insieme ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura, e l’ambasciatore d’Italia Domenico Fornara.

«La Sardegna – sottolinea l’assessore Filippo Spanu – deve potenziare i rapporti con la sponda sud del Mediterraneo e con i paesi dell’Africa subsahariana. È un’apertura necessaria sia per trovare occasioni di inserimento per le nostre imprese sia per contribuire allo sviluppo di questi territori e arginare conseguentemente i flussi migratori. L’Uganda offre un quadro favorevole alle imprese esterne che vogliono fare investimenti nei settori del turismo, delle opere civili, delle energie rinnovabili, del marmo e del granito.»

I rapporti con l’Uganda sono stati ulteriormente rafforzati con la visita in Sardegna, nel gennaio 2018, di una delegazione istituzionale guidata di Moses Ali, nella sua qualità di primo vice-ministro e delegato del governo ugandese in materia di rapporti commerciali. In quell’occasione era stato deciso di sottoscrivere un memorandum d’Intesa quale cornice istituzionale per lo scambio di buone pratiche nella gestione delle risorse forestali e idriche, oltre che nella formazione tecnico-scientifica per le attività di rimboschimento.

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La mancata attuazione, dopo 1.581 giorni, della legge regionale n. 12 del 13 giugno 2014 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica” ha portato il responsabile scientifico dell’associazione “Amici della Vita Sulcis”, Giorgio Madeddu, a scrivere una nuova lettera aperta ai Sardi, alla Giunta e al Consiglio regionale della Sardegna, nella quale propone la bocciatura del presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, dell’assessore della Sanità Luigi Arru e del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Di seguito il testo integrale della lettera.

13 giugno 2014, il Consiglio regionale dopo la presentazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru e gli entusiastici interventi di numerosi onorevoli regionali approva all’unanimità dei presenti (cinquanta) la legge. Arrivava finalmente al capolinea l’emozionante avventura cominciata nel 1989 al Centro Alcologico “Don Vito Sguotti” di Carbonia dove il tribunale dei minori inviò una mamma, alcolista, di tre bambini con grave ritardo mentale poi affidati a tre coraggiose famiglie. La storia umana ci investì, emozionò, in noi scatenò interesse e impegno, con don Diaz e dr. Gerini pionieri sulcitani dell’amore alla vita debole che, la prevenzione della fetopatia alcolica, sarebbe stato obiettivo prioritario, essenziale, da perseguire!

La proposta di legge elaborata da “Amici della Vita Sulcis” nella trincea del bisogno e della solitudine fu affiancata e preceduta da iniziative divulgative e di sensibilizzazione nelle scuole, parrocchie e associazioni, conquistò gradualmente adesioni e partecipazione delle Amministrazioni comunali, Curia, dei consiglieri regionali del Sulcis ed il sostegno della Giunta e Consiglio provinciale che nel 2012 finanziarono la prima brochure italiana sulla fetopatia alcolica.

I punti qualificanti della L.R. 12/2014:

a) Riconosce la possibilità di prevenire le conseguenze dell’abuso alcolico in gravidanza ma soprattutto propone una premura e un rispetto mai dimostrato prima dal legislatore per la malata di alcoldipendenza, nessun giudizio morale, la stessa dignità che il mondo sanitario e le istituzioni riconoscono alle altre patologie.

b) Adozione di Linee guida, questionari, percorsi di presa in carico attraverso consultori, Serd, associazioni.

c) Incoraggia e valorizza la collaborazione tra tutte le figure professionali sanitarie competenti in materia.

d) Riconosce la gratuità dei rilevatori (GammaGT e Transferrina Desialata) d’abuso alcolico per le donne in epoca pre concezionale o in stato di gravidanza ampliando di fatto in Sardegna) quanto garantito dal decreto ministeriale del 10 settembre 1998.

La legge prevede inoltre:

1) Delibera della Giunta Regionale “entro 60 giorni di linee guida”.

2) Istituzione entro 60 giorni del “tavolo permanente per la prevenzione della fetopatia alcolica e i problemi alcol correlati”.

2 dicembre 2016: delibera di Giunta regionale 64/5, il presidente Pigliaru da mandato all’assessore Arru di istituire un tavolo tecnico che elabori linee guida e tavolo permanente (dai 60 giorni previsti dagli art.2 e 4 della L.R.12/2014 ai 910 giorni della delibera). Evitando le facili polemiche riteniamo che P.A.G. abbiano sottovalutato l’importanza sociale, scientifica e morale della legge.

Sintetizziamo le drammatiche conseguenze che l’abuso alcolico in gravidanza determina in Sardegna ogni anno ( rilievi dalla nostra associazione aggiornati al 2010, condivisi peraltro nella prima proposta di legge regionale sulla fetopatia alcolica n. 546 del 31 luglio 2013 sostenuta da Giorgio Locci, Pietro Cocco, Paolo Dessì, Lorenzo Cozzolino, Onorio Petrini, Lai, Gallus, Campus, Mariani, Corda, Daniele Secondo Cocco, Espa.

Alcolisti in Sardegna 40.000 (20.000 donne, 15.000 in età fertile)

650 aborti da abuso alcolico non diagnosticati, definiti “spontanei” nelle cartelle cliniche ospedaliere.

65 fetopatie alcoliche (F.A.) caratterizzate da sindromi fenotipiche variabili e ritardo mentale grave.

I bambini affetti da F.A. hanno identica aspettativa di vita dei loro coetanei, 75 anni, rappresenta non solo strazio, angoscia e sofferenze per la famiglia e la comunità ma un impegno economico non indifferente.

In 75 anni tra invalidità e accompagnamento, Legge 20, Legge 162, Insegnante di sostegno per, mediamente 13 anni, Legge 104/92 per un genitore e spese sanitarie varie, la F.A. disabilità grave, supera il milione e mezzo di euro, ipoteca che non graverà soltanto su noi tutti ma la trasmetteremo in eredità ai nostri figli, sì, amici sardi, i nostri figli e nipoti affiancheranno e si prenderanno cura di questa grave ma prevenibile disabilità che la superficialità e indolenza di P.A.G. non ha considerato prioritaria rispetto alle, concedeteci, frequenti banalità e spesso marchette clientelari di cui è lastricata la Sardegna.

Riflettiamo insieme: quante iniziative e contributi sono stati destinati nelle ultime due legislature: sagre del pisello, fagiolo, castagne e torrone, ai numerosi eventi animati spesso da semplice familismo e clientelismo? I 150.000 euro annui che la legge 12 prevedeva per il 2014/15/16 meritavano per noi, scandalosamente, esageratamente fuori dal coro, altrettanto interesse!

Amici sardi, la P.A.G. ha snobbato la legge, prima in Europa, in grado di incidere concretamente sulla prevenzione della più frequente forma di ritardo mentale pediatrico da etiologia nota, hanno privilegiato la cronaca e la visibilità delle inaugurazioni dove il clientelismo è tangibile (sanità, turismo, industria, cultura, lavori pubblici e…) trascurando i potenziali vantaggi economici e sociali ma soprattutto morali della Legge 12/2014. Sintonizzati, oggi sulle prossime elezioni, esattamente come Cappellacci, De Francisci, Lombardo (C.D.L.) che anestetizzarono la proposta 546 perché incombeva la campagna elettorale, per i politico-dipendenti da potere, niente è prioritario al craving/bramosia elettorale.

Il Centro, la Destra e la Sinistra Sarda si dimostrano geneticamente simili, campagne elettorali scoppiettanti di buone intenzioni, patetici incoraggiamenti al volontariato, per tutti: «Risorsa insostituibile da valorizzare e sostenere”, balle! I politici, quasi tutti i politici, corteggiano il volontariato quando lo ritengono funzionale al proprio interesse, potere, visibilità; quando il volontariato non chiede assistenza o contributi al potente di turno ma lavora, studia, propone in autonomia e senza servilismi quanto la “strada e la vita” insegna, l’entusiasmo si trasforma in distanza, sospetto, indifferenza e, come in questa vicenda, meschino boicottaggio.

Amici sardi tenetevi stretti, l’assessore Arru, in altre occasioni probabilmente più rapido, impiega oltre un anno (384 giorni per l’esattezza) a firmare una paginetta, il decreto assessoriale n. 37 del 21 dicembre che all’art. 1 costituisce il tavolo tecnico, prendetene visione e senza lasciarvi condizionare dalle nostre perplessità segnalateci se 384 giorni vi sembrano “fisiologica gestazione”? Sarebbe interessante conoscere quanto la task force tecnica ha prodotto in questi 10 mesi, aiutateci a comprendere.

L’’art. 5 della legge 12 recita: «La Giunta regionale presenta ogni due anni al Consiglio regionale una dettagliata relazione che illustra i dati concernenti l’attuazione della presente legge, con particolare riferimento alla verifica dell’efficacia degli interventi», il presidente del Consiglio regionale Ganau protagonista il 13 giugno del 2014 ma successivamente contumace come gran parte dei 50 consiglieri votanti, avrebbe dovuto sollecitare, rimproverare e sculacciare la Giunta regionale che ha ampiamente disatteso quanto la legge n. 12/ 2014 del Popolo Sardo stabiliva.

1.581 giorni, nessuna indicazione è pervenuta alle Assl, ai medici della nostra regione, alle scuole (art. 4) giudicate con le associazioni di volontariato indispensabili partner nella sensibilizzazione e prevenzione. Sgomenta quanto abbiamo scoperto: macchina regionale (politici e dirigenti) indolente, fiacca, incapace di strategie veloci anche quando il compitino come in questo caso è facile facile, la Sardegna meriterebbe ben altri ritmi, passione, sensibilità e amministratori.

Pigliaru, Arru e Ganau vi bocciamo perché siete inadeguati, per 1.581 giorni, statici, ingessati privi di dinamismo e sollecitudine. Il giorno successivo alla pubblicazione della legge nel BURAS potevate con una delibera di Giunta invitare le, allora 8, ASL regionali e a cascata ospedali, consultori, medici di famiglia e pediatri, a garantire gratuitamente i due esami GammaGT e Transferrina Desialata poiché come annunciato dall’art. 3 « …essenziali per la conferma del sospetto diagnostico di abuso di alcol nelle donne in età fertile o in stato di gravidanza». La stessa delibera poteva invitare l’Ufficio Scolastico Regionale e le associazioni di volontariato ad una capillare sensibilizzazione studentesca regionale e divulgare la documentazione scientifica tra i giovani. Siete in ritardo, senza attenuanti, di almeno 1.550 giorni, senza idee, impantanati, vittime, almeno in questa storia, della vostra supponenza o forse c’è dell’altro?

Riabilitatevi, chiedete scusa ai Sardi, siate coerenti, trasformate la legge 12/2014 nel più affascinante ed innovativo dispositivo europeo a favore della vita debolissima accolta nella vita fragile delle alcoliste e tossicodipendenti.

Oggi dopo 29 anni siamo sempre più determinati a sostenere la prevenzione della fetopatia alcolica avremo, forse, perso le speranze se non avessimo ricevuto il sostegno delle Amministrazioni Comunali del Sulcis, del Volontariato, della Curia e dei Sindacati.

Tra i 50 consiglieri regionali che votarono la Legge alcuni ci sono stati sempre vicini, intendiamo ringraziarli per il costante incoraggiamento a non arrenderci. Insieme a Paolo Dessì, Raimondo Perra, Valter Piscedda, Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, ricordiamo con affetto il costante sostegno e l’amicizia dell’ex consigliere regionale Giorgio Locci e degli ex Parlamentari Emanuele Cani e Tore Cherchi.

GUTTA CAVAT LAPIDEM, NON VI, SED SAEPE CADENDO.

Iglesias, 13 ottobre 2018

Giorgio Madeddu

Responsabile Scientifico di AMICI della VITA Sulcis

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru interverrà, a Monti, domani, lunedì 15 ottobre, con inizio alle ore 11.00, alla presentazione del progetto vincitore per il nuovo polo scolastico, inserito nell’Asse 1 di Iscol@. L’incontro avrà luogo nella Palestra comunale, in via Vanoni. Saranno presenti il sindaco Emanuele Antonio Mutzu, gli alunni, i dirigenti scolastici, gli insegnanti ed i progettisti.

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L’assessore regionale degli Affari Generali Filippo Spanu è intervenuto nella città belga di Genk, nelle Fiandre, alla cerimonia per i 50 anni dell’associazione dei sardi “Grazia Deledda”. La celebrazione si è svolta nella sala della Centrale elettrica della miniera di Winterslag attiva sino al 1986 e nella quale hanno lavorato circa 4mila sardi. Il sito oggi ha subito una profonda trasformazione, diventando un vivace polo culturale aperto alla comunità.

«Avverto un sentimento di grande ammirazione per la capacità degli emigrati di mantenere vivo il ricordo della Sardegna attraverso l’attività dei circoli, animatori di iniziative e di progetti e in grado di esprimere un grande senso di comunità in linea con i valori di solidarietà e apertura che sono il fondamento dell’Europa unita. La storia dell’emigrazione sarda in Belgio – ha detto Filippo Spanu – è da associare al lavoro nelle miniere di carbone, un’esperienza difficile e spesso di grande sofferenza. In questo paese, infatti, nel secondo dopoguerra, si sono trasferiti migliaia di emigrati spinti dalla necessità di trovare un lavoro stabile. Non dobbiamo dimenticare quella vicenda e l’impegno generoso e proficuo dei nostri corregionali. I sardi che risiedono oggi in Belgio sono i fedeli custodi di quella memoria ma anche portatori di nuove istanze strettamente legate ai mutamenti che hanno attraversato il mondo dell’emigrazione.»

L’assessore, accolto dal presidente dell’associazione Domenico Piga a cui ha consegnato la bandiera dei Quattro Mori, ha portato i saluti del presidente della Regione Francesco Pigliaru e dell’assessora al Lavoro Virginia Mura, con competenze specifiche in materia di emigrazione. Sono intervenuti il sindaco di Genk Wim Dries ed il governatore del Limburgo Herman Reynders che hanno espresso gratitudine ai sardi capaci di contribuire in modo concreto alla crescita della città e dell’intero territorio delle Fiandre. 

Erano presenti anche i funzionari impegnati nell’Ufficio della Regione Sardegna a Bruxelles che è l’interfaccia del sistema regionale nelle relazioni con le istituzioni dell’Unione europea, con la Rappresentanza permanente italiana presso l’Ue ed altri soggetti istituzionali che operano nella capitale belga. Il presidente del Cagliari calcio Tommaso Giulini, nella serata arricchita dal contributo artistico di Giuliano Marongiu e del gruppo Incantos, per telefono, ha salutato i sardi che vivono in Belgio, molto legati ai colori rossoblu, e ricordato l’esperienza di emigrazione del padre in Germania.

L’associazione di Genk, a cui fanno riferimento i 2.500 sardi che vivono nella città del Limburgo, è nata nel 1968 per iniziativa di un gruppo di emigrati, impegnanti nel settore minerario, che avvertivano il bisogno di ritrovarsi per coltivare la memoria e le tradizioni della loro terra. Genk, è uno dei centri economici più importanti del Paese. Dopo il tramonto dell’industria mineraria è stata avviato un processo di riconversione indirizzato verso l’industria automobilistica, con il rilevante indotto legato alla presenza dello stabilimento della Ford, e al commercio. 

In Belgio vivono circa 50mila sardi tra i quali molti giovani che, pur essendo nati nelle terre di arrivo dei genitori, hanno un rapporto molto stretto con l’Isola.

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I componenti della Rappresentanza Regionale del Volontariato di Protezione Civile della Regione Sardegna hanno inviato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, lamentando il mancato coinvolgimento in questi giorni di emergenza. 

Il testo integrale. 

Gent.mo Presidente della Regione Sardegna 

con la presente, ancora una volta, constatiamo il mancato interesse e coinvolgimento delle Istituzioni sarde per una grande parte del Volontariato della Sardegna, oltre che il Suo mancato intervento, più volte richiesto, affinché venisse arginato questo disinteresse. 

In occasione delle ultime vicende catastrofiche che, a causa delle avverse condizioni meteo, hanno portato morti e distruzione nelle zone dell’Ogliastra, Sarrabus e Campidano ancora una volta si è manifestata l’incapacità degli Uffici territoriali di porre in campo e mobilitare l’intero apparato regionale del Volontariato e, forse, ma per noi non è dato sapere, neanche l’intero apparato istituzionalizzato; considerato che dalla stampa e dai siti web veniamo a conoscenza che arrivano in Sardegna mezzi e personale dei VV.FF. della Regione Toscana per la gestione dell’emergenza alluvione nel sud Sardegna. 

Le nostre Associazioni in questi anni hanno svolto in modo professionale, puntuale ed umano un lavoro eccellente nella gestione delle emergenze, a titolo esemplificativo si ricordano gli interventi in Villagrande Strisaili 2004, Capoterra 2008, Olbia 2013 e 2015, Sorso, Bitti, Terralba, terremoto dell’Aquila e del Centro Italia, campagne A.I.B. e emergenze neve, coinvolgimento attivo e fattivo nei porti sardi per agevolare lo sbarco migranti. Però, oggi, alla gran parte dei Volontari e nostri Soci, non attivati e disponibili a spostarsi dai territori di Sassari, Olbia Tempio, Nuoro, Oristano, Medio Campidano e Carbonia Iglesias, anche solo per dare un cambio turno ai nostri Volontari impegnati e stanchi, si è data, ancora una volta, dimostrazione che poco contiamo e che gli investimenti economici pubblici effettuati per la formazione, per l’acquisto e assegnazione dei mezzi assegnati, le attrezzature acquistate non sono solo che una bella vetrina e spreco di denaro se non utilizzata e portata in campo. 

Testimonianza ancora più incisiva: in Ogliastra nessuna delle associazioni è stata coinvolta per il supporto alla popolazione di Tertenia e con rammarico si segnala il mancato coinvolgimento del Tavolo della Rappresentanza che pur presente nella giornata del 10 ottobre u.s. nel palazzo di via Veneto 28 in occasione delle operazioni di monitoraggio dalla S.O.R.I., non è stata coinvolta o sentita su eventuali criticità. 

La nostra non è una critica a chi viene a darci una mano d’aiuto nella difficoltà, anzi porgiamo il nostro più cordiale ringraziamento per la loro opera e per la sensibilità offerta alle popolazioni colpite dall’alluvione; ma vorremmo che ci fosse da parte Sua e delle Istituzioni che Lei rappresenta una attenzione e considerazione maggiore delle tante donne e tanti uomini Sardi che dell’aiuto alle persone e al territorio ne fanno quotidianamente uno scopo di vita e sarebbero e sono pronti a partire e lavorare per vedere l’Isola risollevarsi. 

A seguito di quanto sopra si chiede la Sua disponibilità ad un incontro con tutti i componenti della Rappresentanza Regionale del Volontariato, non senza informarLa che quest’ultima valuterà il fermo delle attività di protezione civile e la marcia su Cagliari in segno di protesta. 

Auspicando un celere riscontro, porgiamo distinti saluti 

Tutti i Componenti della Rappresentanza Regionale del Volontariato di Protezione Civile della Regione Sardegna 

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Crescita della fiducia e della collaborazione di tutto il Sistema di Protezione civile e gestione efficace dell’emergenza nei giorni scorsi sono i temi sottolineati oggi dal presidente della Regione Francesco Pigliaru che, insieme all’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano e al direttore della Protezione civile Sandra Tobia, ha incontrato a Cagliari il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che si è congratulato con la Sardegna per il funzionamento dell’intera macchina. Per tutti il primo pensiero è di cordoglio per la scomparsa di Tamara Maccario, vittima dell’esondazione del rio Giacu Meloni e la preoccupazione per Nicola Campitello, il pastore ancora disperso. Accordo unanime nel proseguire nella cultura di sensibilizzazione per scongiurare la perdita di vite umane. «Abbiamo girato per il territorio, siamo stati nei Comuni interessati dagli eventi dei giorni scorsi, abbiamo parlato con i Sindaci, e ovunque abbiamo trovato un clima di straordinaria collaborazione e di crescita della fiducia –  ha detto Francesco Pigliaru -. È evidente che in questi anni abbiamo tutti imparato molto e che la consapevolezza su cosa fare durante l’emergenza è chiaramente maggiore e ben più diffusa. Questo, insieme ad un’azione efficace e rapida della macchina organizzativa, è l’elemento essenziale, quello che fa la differenza. Per questo è importantissimo continuare ad intensificare l’educazione al rischio per i cittadini, fin da giovanissimi. Lavoriamo con ‘Tutti a Iscol@’, la parte del nostro programma straordinario sulla scuola riservata alla didattica – ha concluso il presidente Pigliaru – per attivare laboratori specifici su un tema così importante».

La visita del capo del Dipartimento nazionale è iniziata a Villa Devoto e proseguita prima nella sede regionale della Protezione civile, per un punto tecnico della situazione, poi in piazza Garibaldi per l’incontro con i volontari delle associazioni Provi Arci Assemini ed Alba impegnati oggi nella piazza cagliaritana della manifestazione ‘Io non rischio’, alla quale ha partecipato anche il Comune con l’assessora delegata alla Protezione civile Claudia Medda.

«Sono in Sardegna per portare la vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia e per ringraziare tutto il Sistema di Protezione Civile, che continua a lavorare per essere sempre più efficace e tempestivo, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i rischi per i cittadini – ha dichiarato Angelo Borrelli, che ha concluso la visita incontrando il prefetto di Cagliari Romilda Tafuri alla presenza del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e delle componenti del Sistema di Protezione civile -. Negli ultimi anni abbiamo visto quanto sia migliorata l’organizzazione del soccorso e della gestione dell’emergenza in Sardegna e quanto abbia investito nella previsione, ma purtroppo non sempre basta. Uno dei punti fondamentali per scongiurare i rischi – ha concluso Angelo Borrelli – è averne consapevolezza. Bisogna costruire una cultura di protezione civile, è questo che muove la campagna ‘Io non rischio’ che, attraverso la diffusione alla popolazione delle buone pratiche di protezione civile, vuole evitare che altre tragedie come quella di questa settimana possano ripetersi.»

Mentre oggi e domani si fa campagna di prevenzione con il volontariato, in queste ore continua il lavoro delle sale operative e sui territori. Ne ha parlato l’assessore Donatella Spano che con Angelo Borrelli ha discusso anche della tempistica per accelerare l’iter dello stato di emergenza e della necessità di maggiori risorse umane e finanziarie per la macchina della Protezione civile.

«Ringrazio tutte le componenti regionali e nazionali e i volontari per il grande sforzo fatto davanti a questa dura prova. Nessuno si è risparmiato e i sindaci sono sempre stati in prima linea in ogni momento dell’allerta – ha detto l’assessore dell’Ambiente -. Il Sistema di Protezione civile è cresciuto in ogni suo aspetto e i primi cittadini lo hanno pienamente dimostrato sul campo. Naturalmente miriamo a una maggiore consapevolezza tra la cittadinanza, sia tramite il nostro progetto Pronti, per diffondere le buone pratiche nelle scuole e nelle famiglie, che con i progetti nazionali nelle piazze grazie ai nostri generosi volontari.»

 

 

 

 

 

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Soddisfazione per l’azione rapida in corso sulla 195 e confronto sulle partite aperte. Questi i temi al centro dell’incontro, svoltosi stamattina a Villa Devoto, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato dell’Anas Gianni Vittorio Armani. Alla riunione hanno preso parte l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e il responsabile Anas Sardegna Valter Bortolan. Il presidente Pigliaru è stato informato dell’imminente conclusione dei lavori nel cantiere per il ripristino della viabilità interrotta sulla SS 195, previsto per lunedì, ed ha espresso soddisfazione per la tempestività e l’operatività messa in campo dall’Anas, determinata dall’urgenza di assicurare la continuità dell’importante via di comunicazione.

Sono stati confermati i tempi di esecuzione sulla Sulcitana, l’occasione è stata utile per ribadire la posizione della Regione che rivendica una diversa e maggior attenzione da parte di Anas sia nei confronti delle imprese di costruzioni dell’Isola e relative maestranze, impegnate nei subappalti e forniture relative agli appalto in corso o interrotti, sia nel tempestivo sviluppo e dimensionamento degli appalti di manutenzione della rete viaria esistente. La verifica del quadro dei rapporti tra Anas e Regione ha poi riguardato i temi del raggiungimento degli obiettivi legati all’utilizzo tempestivo dei finanziamenti dei fondi FSC programmati con il Patto per la Sardegna e delle progettazioni dei relativi interventi per i quali la Regione ritiene necessario che venga riconosciuto il ruolo e la partecipazione delle istituzioni regionali e degli Enti locali, nella governance complessiva dei processi di attuazione delle opere.

L’Anas s’è impegnata a presentare in tempi brevi il programma operativo di tutti gli interventi manutentivi stradali e a condividere una strategia di controllo di tutte le attività operative dell’azienda in Sardegna.