18 July, 2024
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E’ stato inaugurato questa mattina, alle Saline di Sant’Antioco, il progetto “Le Vie del sale”un tassello significativo del Piano da 20 milioni di euro varato dalla Giunta regionale per la valorizzazione e la tutela delle zone umide della Sardegna, che per la sua attuazione, unitamente a quella del progetto “Le Vie del vento”, prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro. Le Saline di Sant’Antioco da oggi rinascono ad una nuova vita dalle tante sfaccettature: storiche, sociali, economiche, turistiche e ambientali, e diventano risorsa da far conoscere e promuovere attraverso percorsi di trekking, piste ciclabili o trattamenti di bellezza. Non più solo prodotto industriale, il sale diventa il filo conduttore esperienziale per i visitatori. Un obiettivo rincorso da oltre 13 anni (l’idea di progetto risale al 2005), mai realizzato, e che oggi ha mosso il suo primo, importante passo, grazie al Protocollo d’intesa firmato dalla Regione – con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e dell’Industria Maria Grazia Piras (oggi non presente alla firma per un concomitante impegno istituzionale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru), dal presidente di Ati Sale (società concessionaria delle Saline) Giacomo D’Alì, dall’Unione dei Comuni del Sulcis (presidente Ivo Melis) e dal Flag Sardegna Sud occidentale, rappresentata da Roberta Ventura. Alla firma erano presenti anche l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, 5 dei 6 sindaci dei Comuni protagonisti del progetto (Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, San Giovanni Suergiu e Sant’Antioco), il direttore generale del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu, il consigliere regionale Gianluigi Rubiu ed il presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna.

Il protocollo dà attuazione alla delibera di Giunta approvata lo scorso agosto con lo stanziamento di 2 milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Il concessionario AtiSale si impegna, attraverso il protocollo, ad assicurare la disponibilità delle aree delle Saline di Sant’Antioco per la realizzazione delle opere e delle attività previste, che si svolgeranno parallelamente all’attività primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione, da parte sua, metterà a disposizione gli strumenti operativi necessari a favorire la più efficace attuazione degli interventi, dando supporto costante al territorio. L’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti. Collaborano anche le altre due Unioni dei Comuni del Sulcis che rientrano nel territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

«Oggi con questa firma raggiungiamo un traguardo importante e atteso da tanti anni, frutto di una collaborazione fra istituzioni pubbliche e privati che hanno deciso di unire le forze per favorire lo sviluppo del territorio, e del lavoro condiviso dei Comuni che hanno fatto rete. Atisale per la prima volta apre le porte della Salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona che la Regione sostiene con convinzione – ha detto l’assessore della Programmazione e vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Paci -. Con i 2 milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici (la Via del sale e la Via del vento) che realmente valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, passando attraverso le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo. Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide della Sardegna: di sicuro la tutela ambientale è prioritaria, ma allo stesso tempo vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, salvaguardare e tutelare la forza lavoro e, allo stesso tempo – ha concluso Raffaele Paci -, promuovere nuova e qualificata occupazione.»

«Dietro il protocollo – ha commentato l’assessore Cristiano Erriu – c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra gli enti pubblici, in particolare i Comuni e le loro Unioni, e i privati. L’obiettivo è quello di ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area. Le zone umide rappresentano una grande opportunità, sinora poco valorizzata e affidata a forme di concessione che hanno consentito alle cooperative di pesca e a questa realtà industriale di mettere dei punti fermi, ma comunque al di fuori da un’idea integrata di sviluppo locale che ha enormi potenzialità. Il mio Assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5 milioni di euro. Sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo. La presenza dei sindaci, oggi, testimonia che tutto il territorio crede in questo ambizioso progetto.»

L’importo complessivo di 2 milioni, stanziato con la delibera che oggi viene resa operativa attraverso il protocollo, è così suddiviso: 580mila euro per la sistemazione e valorizzazione a fini turistico-ambientali dei percorsi esistenti nelle aree stagnali ‘Stagno di Porto Botte’ e ‘Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino’; 700mila euro per la riqualificazione dei vecchi percorsi del sale e la riconversione in poste ciclabili degli stagni di Porto Botte e Santa Caterina; 570mila euro per la valorizzazione a fini turistico-ambientali dell’itinerario del sale attraverso la predisposizione di spazi e strutture polivalenti per la fruizione sostenibile dei siti; 140mila euro per la sistemazione e valorizzazione delle aree a supporto dell’attività di turismo attivo (siti di interesse comunitario stagno di Porto Botte e Punta Giunchera).

Allegato l’album fotografico dell’incontro di stamane con la firma del protocollo d’intesa e la visita allo stabilimento e il video di una parte dell’intervento dell’assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu. In serata pubblicheremo anche l’intervento integrale del presidente di Ati Sale (società concessionaria delle saline) Giacomo D’Alì.

                                           

                                                                                             

 

 

 

 

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È tutto pronto per il bando regionale che riguarda l’installazione di 600 colonnine di ricarica per auto elettrica in 28 Comuni, come stabilito dall’Accordo di Programma firmato nel febbraio scorso dalla Regione con i sindaci della Città Metropolitana di Cagliari, della Rete Metropolitana del Nord Sardegna, di Nuoro, Oristano ed Olbia. Per la Sardegna, una delle regioni italiane che più sta investendo nella mobilità elettrica, si tratta di una vera e propria svolta in un’ottica di sviluppo ‘verde’ e sostenibile, in linea con quanto sta avvenendo in Europa. Resta incomprensibile l’esclusione del Sulcis Iglesiente dall’accordo di programma.

Oggi a Cagliari si è tenuto un incontro, organizzato dalla Direzione Generale della Centrale Regionale di Committenza, al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e gli operatori economici che hanno inviato manifestazione di interesse o che hanno fatto richiesta per partecipare alla cosiddetta Consultazione preliminare di mercato. L’evento ha consentito di fare il punto sulle procedure, illustrare gli obiettivi strategici della Regione in materia di mobilità elettrica, i ruoli dei diversi attori coinvolti (dai Comuni ai fornitori), la complessità degli interventi, il percorso da seguire ed il cronoprogramma di massima. Da segnalare, in particolare, il ruolo della Centrale di Committenza che, come unico soggetto appaltante, gestisce il bando. Un ruolo previsto dal processo di semplificazione all’interno della pubblica amministrazione avviato dalla Giunta.

 

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La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, su proposta dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena ha approvato il disegno di legge per la costituzione della Fondazione Satta di Nuoro. La Regione sarà socio fondatore e parteciperanno il comune di Nuoro e la Provincia. La delibera sarà illustrata nei prossimi giorni in un’apposita conferenza stampa.

Poco meno di 338mila euro sono stati ripartiti, su proposta dell’assessore Luigi Arru, per l’organizzazione e il funzionamento dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza. Si tratta di risorse statali a destinazione vincolata, che saranno utilizzate per l’istituzione di nuovi centri antiviolenza e di nuove case rifugio da individuarsi con avviso pubblico (con 124.196 euro) e per il finanziamento aggiuntivo agli interventi regionali già operativi (con 213.542 euro).

Su proposta dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, la Giunta ha nominato il commissario ad acta, in sostituzione del Consiglio comunale di Sini, per l’adozione del Piano particolareggiato del Centro matrice di antica e prima formazione. Si tratta di Efisio Secci, funzionario dell’assessorato dell’Urbanistica. Il presidente Francesco Pigliaru disporrà, con proprio decreto, l’atto di nomina del commissario ad acta.

Su proposta dell’assessore del Personale Filippo Spanu la Giunta ha approvato il Piano della Prestazione Organizzativa della Regione. Il documento è stato elaborato tenendo conto degli indirizzi e degli obiettivi strategici individuati in coerenza con il “Programma triennale della trasparenza” e con il “Piano triennale di prevenzione della corruzione”.

Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, non saranno sottoposte a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale gli interventi per il rinnovo dell’autorizzazione di cava Perdiana a Mogoro e per il centro di raccolta, messa in sicurezza, demolizione, recupero dei materiali di veicoli a motore a Senorbì.

L’Agenzia Laore Sardegna è stata autorizzata, come proposto dall’assessore Pier Luigi Caria, alla tenuta dei Repertori regionali delle risorse genetiche vegetali ed animali, secondo le Direttive di Attuazione approvate con la delibera n. 54/11 del dicembre 2017. Sono stati inoltre nominati il presidente e i componenti la Commissione tecnico-scientifica, secondo le disposizioni della L.R. n. 16/2014.

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Sono stati siglati oggi a Villa Devoto due protocolli d’intesa tra la Regione e le società Accenture ed Avanade, per l’incremento dell’occupazione stabile di giovani laureati e diplomati presso le due imprese della ICT, un settore strategico nell’Isola grazie alle precondizioni del suo sviluppo favorite dalla programmazione regionale che punta sulla formazione dei profili professionali richiesti dalle imprese e sull’infrastrutturazione.

In base ai protocolli d’intesa firmati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dal presidente e AD di Accenture Italia, Fabio Benasso, le due società, Accenture ed Avanade, sono autorizzate, per i prossimi dodici mesi, ad attivare contemporaneamente tirocini destinati a giovani laureati e diplomati in un numero massimo non superiore al 20% dell’organico (comprensivo dei lavoratori assunti con apprendistato professionalizzante).

«Il protocollo che abbiamo firmato oggi è un nuovo passo nella direzione giusta – ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Mettiamo tutto il nostro impegno per creare le condizioni migliori perché i nostri giovani accedano al mondo del lavoro, e lo facciano seguendo percorsi in grado di portarli ad ottenere un’occupazione tendenzialmente a tempo indeterminato. L’apertura da parte delle imprese, nel modo in cui avviene con questo accordo, li indirizza ad acquisire competenze di qualità realmente richieste dal mercato, complementari a quelle scolastiche e universitarie, così che possano accedere ad opportunità che altrimenti sarebbero loro negate. Il fatto poi che si tratti di imprese d’eccellenza nell’ambito delle nuove tecnologie costituisce per noi un valore aggiunto, perché l’esportazione del digitale non soffre le limitazioni geografiche date dalla condizione di insularità. Abbiamo bisogno che i nuovi lavori sostituiscano in fretta quelli che, ogni giorno, globalizzazione e tecnologia rendono obsoleti: andare avanti con determinazione, insieme alle imprese, significa accelerare nel modo appropriato questo processo.»

«L’Advanced Technology Center di Cagliari è l’esempio di come si possa sviluppare un ecosistema virtuoso in grado di riunire intorno ad un progetto comune aziende e istituzioni locali. È grazie alla cooperazione tra pubblico e privato che si riesce ad imprimere un’accelerazione alla crescita dei territori, a favorirne l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione – ha commentato Fabio Benasso, presidente ed amministratore delegato di Accenture Italia -. Dal lancio del centro, a settembre del 2015, abbiamo voluto puntare sulla valorizzazione dei talenti locali per consentire loro di creare valore lì dove si sono formanti. Il centro ha inoltre un respiro internazionale, inserito all’interno delle più grande rete di centri di competenze al mondo, l’Accenture Global Delivery Network con 50 hub nel mondo – di cui 6 in Italia –  che servono più di 2.100 aziende. Attualmente a Cagliari sono impiegate 433 persone e contiamo di continuare a crescere. La firma del protocollo rafforza ancora di più la partership stretta con la Regione Sardegna e rappresenta un ulteriore passo avanti che ribadisce la presenza di una nuova eccellenza nel nostro Paese.»

«I tirocini in partenza, grazie all’accordo siglato oggi, consentono ai nostri giovani, ragazze e ragazzi con un’istruzione d’eccellenza, la realizzazione successiva di occasioni di lavoro stabile e di qualità – ha dichiarato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura -. La Regione s’impegna a favorire l’occupazione stabile anche attraverso l’istituto del tirocinio e crede in progetti sperimentali come quello al via oggi, perché si affida a realtà come Accenture ed Avanade, che in Sardegna hanno già testato con successo altre esperienze di politica attiva, con l’interesse reale ad accogliere stabilmente in azienda giovani laureati e diplomati.»

A soli tre anni dall’inaugurazione del Centro di eccellenza tecnologica di Cagliari si pongono in essere le condizioni per un ulteriore rafforzamento del polo sardo di Accenture e Avanade che, con le 111 assunzioni realizzate negli ultimi 12 mesi, ha già raggiunto il numero di 433 dipendenti. Gli accordi siglati oggi consentiranno infatti l’assunzione nei prossimi 18 mesi di ulteriori 100 talenti.

Mediante i protocolli, infatti, le Aziende si impegnano ad assumere entro il 31 marzo 2020, con contratto di apprendistato professionalizzante o a tempo indeterminato, il 75% dei soggetti impegnati nei tirocini attivati nel periodo dal primo settembre al 31 luglio 2019, al netto dei tirocinanti che dovessero interrompere volontariamente il tirocinio e di quelli che dovessero rifiutare l’offerta di assunzione.

Inoltre, nell’ottica di favorire l’adozione di tipologie contrattuali stabili e di valorizzare l’acquisizione di contenuti lavorativi professionalizzanti, le due società si impegnano a dare continuità, nella modalità del tempo indeterminato, al 75% degli apprendisti già in forza, che completeranno il periodo di apprendistato nel periodo tra il primo settembre 2018 il 31 agosto 2019, al netto degli apprendisti che dovessero interrompere volontariamente il rapporto di lavoro. Allo stato attuale l’organico del centro d’eccellenza sardo di Accenture ed Avanade include nelle 433 unità i 218 apprendisti e 21 stagisti. 

Regione e Società si incontreranno con cadenza quadrimestrale per monitorare in itinere l’andamento dei percorsi di inserimento, con particolare riguardo alla realizzazione del progetto formativo individuale, e l’assolvimento dell’impegno alla progressiva stabilizzazione occupazionale dei tirocinanti e degli apprendisti.

Il presupposto normativo dell’operazione è nelle nuove “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento”, approvate in sede di Conferenza Stato-Regioni il 25 maggio dello scorso anno e recepite dalla Regione Sardegna con la deliberazione della Giunta n. 34/7 dello scorso 3 luglio. La delibera regionale consente di stipulare protocolli d’intesa con soggetti ospitanti per la realizzazione di progetti sperimentali, che abbiano l’obiettivo di stimolare ulteriormente l’incremento dei tassi di assunzione dei tirocinanti, anche in deroga ai limiti numerici all’utilizzo dell’istituto del tirocinio in rapporto alle dimensioni dell’organico aziendale.

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Si è riunito oggi, nella sala Lussu di Villa Devoto, l’Osservatorio LavoRas, il piano per l’occupazione della Regione da 128 milioni di euro. LavoRas è diviso in due macromisure: Cantieri (45 milioni per quelli di nuova attivazione e 21 per quelli già esistenti) e Bonus occupazionali (61 milioni). L’Osservatorio ha il compito di monitorare l’andamento del programma, e oggi sono stati ufficializzati i dati durante la riunione con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci (che cura la parte cantieri) e del Lavoro, Virginia Mura (che si occupa della parte bonus occupazionali), la conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati, i datoriali, Insar e Aspal. Per quanto riguarda la misura Cantieri, sono 371 i Comuni sardi che hanno presentato 560 progetti, con i quali saranno creati 2.784 nuovi posti di lavoro, una media di 5 posti di lavoro a cantiere. Per quanto invece riguarda la misura Bonus occupazionali, le  domande di incentivo per il bando under 35 sono 153, e riguardano 190 lavoratori. Per il bando over 35 ci sono già 67 istanze a 3 giorni dalla pubblicazione. Il bando per gli over 55, infine, sarà pubblicato entro qualche giorno.

«LavoRas è nato per dare risposte concrete e rapide all’emergenza occupazione, mettendo in moto l’economia e dunque creando le condizioni per migliorarla – dice il presidente Francesco Pigliaru -. Siamo intervenuti direttamente creando i cantieri, e allo stesso tempo con gli incentivi occupazionali abbiamo voluto aiutare le imprese ad assumere nel 2018, anche per amplificare la ripresa dell’economia. I dati oggi ci dicono che la parte che riguarda i cantieri ha funzionato e che dobbiamo perfezionare quella dei bonus, che non ha ancora raggiunto i risultati che ci aspettavamo. Sappiamo però che LavoRas è una macchina complessa e innovativa, dunque partendo dai dati emersi dall’Osservatorio rafforzeremo le parti che ne hanno più necessità, lavorando con determinazione per raggiungere gli obiettivi previsti.»

Delle 560 proposte di cantieri di nuova attivazione, 550 sono state presentate in forma singola e 10 in forma aggregata. Solo 6 Comuni non hanno presentato domanda, dunque ci sono 159.952 euro di contributi non assegnati. Insar ha completato l’istruttoria di 555 cantieri (il 99%), per un valore di 43,1 milioni (96% del totale). Di questi, 14 riguardano tipologie fuori catalogo. Il cofinanziamento comunale per i progetti istruiti e di 555.148 euro, ovvero l’1.3%. 4 progetti sono in attesa di integrazioni, uno deve essere valutato dalla cabina di regia. I 2.784 posti di lavoro attivati dai 555 progetti già istruiti si suddividono in 7 tipologie: Ambiente (208 cantieri per 1094 occupati), Beni culturali e archeologici (57 cantieri e 272 occupati), Edilizia (129 cantieri per 679 occupati), Reti idriche (8 cantieri e 69 occupati), Valorizzazione attrattori culturali (38 cantieri e 131 occupati), Patrimonio pubblico e efficientamento procedure comunali (101 cantieri per 409 posti), Interventi fuori catalogo (14 cantieri  per 130 posti di lavoro). I primi cantieri apriranno nelle prossime settimane.

«Con i cantieri diamo una opportunità immediata ai disoccupati garantendo un lavoro subito e allo stesso tempo mettiamo le basi per raccogliere frutti permanenti, perché i cantieri comunali si tradurranno in servizi migliori per i cittadini e maggiore sicurezza per il territorio. Siamo molto soddisfatti degli ottimi dati emersi oggi, con una grande risposta da parte dei Comuni che hanno presentato i loro progetti – sottolinea Raffaele Paci -. Finalmente manca pochissimo all’apertura dei primi cantieri, già nelle prossime settimane, è stato un lavoro complesso e impegnativo che però ha portato ai risultati che volevamo. La misura cantieri ha dimostrato tutta la sua efficacia, dunque la rifinanzieremo nella prossima Finanziaria per potenziarla ulteriormente.»

La parte di LavoRas dedicata agli incentivi per l’occupazione, sommabili a quelli nazionali, va potenziata e resa più efficace per dare  risultati migliori di quelli registrati fino ad oggi. È questa la conclusione condivisa oggi dall’Osservatorio. «Stiamo lavorando per rafforzare questa misura, puntando prima di tutto su una comunicazione e informazione più capillare con le aziende e nei territori – sottolinea l’assessore Virginia Mura -. Ci saranno di aiuto i job account, personale specializzato in forza all’Aspal, per informare le aziende sarde potenzialmente interessate su tutti gli strumenti a loro disposizione, per incrementare al massimo le assunzioni».

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Domani a Cagliari, a Villa Devoto, alle 11.00, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed il presidente e AD di Accenture Italia, Fabio Benasso, sigleranno un protocollo d’intesa per l’incremento, nei prossimi 18 mesi, dell’occupazione di giovani laureati e diplomati nel settore ITC presso la sede cagliaritana delle società Accenture ed Avanade. Alla firma del protocollo d’intesa, aperta alla stampa, prenderà parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

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Lunedì 1 ottobre, alle 10.30, nella sala Lussu di Villa Devoto, si riunirà l’Osservatorio LavoRas per l’aggiornamento sullo stato di attuazione degli interventi attivati. Con il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci, saranno presenti i componenti della Conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati e le associazioni datoriali.

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Lunedì 1 ottobre a Cagliari, nella sala Emilio Lussu, a Villa Devoto, alle 11.00, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’AD di Accenture S.p.A., Fabio Benasso, sigleranno un protocollo d’intesa per l’incremento, nei prossimi 18 mesi, dell’occupazione di giovani laureati e diplomati nel settore ITC presso la sede cagliaritana delle società Accenture ed Avanade. Alla firma del protocollo d’intesa, aperta alla stampa, prenderà parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

 

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Il prossimo 30 novembre 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano in udienza speciale da Papa Francesco. Il Pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività. Sarà un appuntamento importante per le associazioni sarde, chiamate alle nuove sfide che la società presenta.

«L’udienza speciale rappresenterà contemporaneamente un punto di arrivo ed uno di ripartenza per un movimento che oggi conta nell’isola ben 1725 associazioni, con 45 mila volontari attivi nel territorio ed altri 80 mila impegnati occasionalmente. Per il nostro movimento sarà un momento storico, faremo in modo che tutte le associazioni si sentano partecipi», ha detto il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, che stamattina ha presentato a Cagliari l’iniziativa insieme al presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e al presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

La macchina organizzativa si è già messa in moto. Le associazioni interessate a partecipare all’evento possono prendere contatto con l’organizzazione, scrivendo alla mail udienzaconpapafrancesco@sardegnasolidale.it .

All’udienza speciale parteciperanno inoltre anche il presidente della Conferenza Episcopale Sarda mons. Arrigo Miglio, i vescovi sardi, insieme al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. All’udienza sarà inoltre presente anche il cardinale Angelo Becciu.

«Nel 1996 le associazioni di volontariato in Sardegna erano 800, oggi sono più che raddoppiate, a dimostrazione del grande lavoro compiuto in questi vent’anni per la crescita della cultura della solidarietà – ha aggiunto Giampiero Farru -. Siamo presenti nel territorio con i nostri quaranta Sa. Sol. Point e questo grazie anche alla disponibilità di tanti volontari, capaci di mettersi in gioco anche nelle comunità più piccole e dove tanti pionieri hanno lavorato in silenzio.» 

Giampiero Farru ha nell’occasione anche tracciato un bilancio dell’attività ventennale di Sardegna Solidale: «Dal 1998 ad oggi abbiamo fornito alle associazioni ben 103mila consulenze, collaborando con i gruppi in quasi 3.500 occasioni. I corsi di formazione per volontari sono stati oltre 500, con oltre 23mila partecipanti, senza dimenticare il progetto Scuola & Volontariato che ormai coinvolge quasi cento istituti superiori in tutta l’isola, e le 36 pubblicazioni scientifiche, soprattutto sul volontariato in Sardegna e sul fenomeno della povertà».

L’udienza speciale è nata in modo semplice: «A marzo abbiamo inviato la lettera al Papa, a luglio è arrivata la risposta positiva che ci ha emozionato e gratificato. Noi siamo laici, ma condividiamo con il Papa quel senso di umanità che ora qualcuno mette in discussione e sentiamo di lavorare con lui per costruire il bene comune e soprattutto per combattere quella cultura dello scarto che guarda solo al profitto e non alla dignità delle persone». 

«Questi vent’anni di attività testimoniano un lungo cammino fatto assieme di cui dobbiamo essere grati soprattutto ai volontari e alle associazioni – ha detto il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale, don Angelo Pittau –. La Sardegna si è distinta nella solidarietà ma è stata capace di guardare anche oltre i suoi confini, agendo spesso in una dimensione internazionale come la recente visita di una delegazione proveniente da Haiti ha dimostrato.»

«Sono stati vent’anni intensi che il Comitato di Gestione, con il sostegno delle fondazioni bancarie, ha vissuto insieme a Sardegna Solidale – ha concluso il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli -. Il volontariato ha garantito quella coesione sociale senza la quale la crisi in Sardegna si sarebbe sentita in maniera più pesante. Ma vorrei ricordare anche l’impegno di Sardegna Solidale insieme all’associazione Libera per la Giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con le bellissime manifestazioni organizzate a Sestu, Olbia e Alghero.»

 Nato nel 1998, il Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale è da vent’anni il punto di riferimento per tutte le organizzazioni isolane. “Volontari per volontari” è stato lo slogan che fin da subito ha caratterizzato l’attività del centro, insieme alla scelta di voler rappresentare il movimento nella sua unitarietà e pluralità. Sardegna Solidale ha infatti deciso di essere presente in maniera capillare nel territorio: sono quaranta ad oggi i Sa. Sol. Point che, in altrettanti centri, rappresentano un punto di riferimento per le associazioni, per i volontari e per i cittadini. Una articolazione unica nel suo genere in Italia, che fa di Sardegna Solidale uno dei Csv maggiormente capaci di stare vicino alle esigenze delle persone e delle associazioni.

Chiamato a svolgere compiti di promozione, formazione e comunicazione, il Csv Sardegna Solidale ha messo in campo numerosi progetti che hanno rilanciato l’azione del volontariato. Tra questi si segnalano “Scuola & Volontariato” (che ogni anno vede gli studenti di circa cento scuole superiori entrare a contatto con il mondo della solidarietà), il progetto di formazione e aggiornamento per volontari “Formidale”, il programma “Sa. Sol. Desk” che per otto anni (prima di venire interrotto per effetto delle nome contenute nella nuova legge sul Terzo Settore) ha consentito a quasi mille associazioni di poter avere una postazione telematica con la quale stabilire un contatto diretto e costante con gli altri gruppi.

In vent’anni di attività sono stati tanti i momenti cruciali per la crescita del movimento. Tra questi ancora si ricorda l’iniziativa “Hajò. Carovana del volontariato”, che nel 2001 vide una carovana attraversare per quaranta giorni tutti i comuni della Sardegna, e nel 2011 l’iniziativa “Le piazze della solidarietà”, quando in decine di centri venne piantato il “Seme della solidarietà”, un’opera dello scultore Pinuccio Sciola che simboleggia l’impegno delle comunità ad alimentare con atti concreti la speranza di una società più solidale, contro la cultura dello scarto. 

Dal 2010 Sardegna Solidale ha dato il via ad una proficua collaborazione con la Fondazione Zancan a cui sono state commissionate diverse ricerche sulla povertà in Sardegna ed una, di prossima pubblicazione, sulla ricchezza nell’isola.

Sardegna Solidale fa parte di Csvnet (il coordinamento nazionale dei Csv) e aderisce al Centro Europeo del Volontariato. Fin dalla sua nascita collabora inoltre con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nell’impegno per la memoria delle vittime innocenti delle mafie, per l’uso sociale dei beni confiscati e per contribuire a costruire una società più giusta.

 

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Sostenibilità, benessere, educazione ambientale e innovazione: sono alcune delle parole chiave emerse nella prima giornata del congresso internazionale dell’Efi, l’Istituto Forestale Europeo, in programma sino a venerdì all’hotel Carlos V di Alghero.

«Il futuro della vita sulla Terra ci chiama a molte sfide, tra cui la transizione verso il nuovo modello di sviluppo della bioeconomia come previsto dagli obiettivi di sostenibilità che l’Onu si è posto entro il 2030 e questo riguarda anche la Sardegna e le sue foreste. Oggi, assieme a Climate Kic ed Efi, lanciamo la proposta del Med-For-Lab affinché l’isola diventi laboratorio di buone pratiche forestali per tutto il Mediterraneo.»

Lo ha affermato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che ha aperto e concluso i lavori portando i saluti del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

«Stiamo giocando – ha proseguito Donatella Spano – una parte importante nello scenario nazionale, soprattutto sul tema del clima, grazie al ruolo di coordinatori della Commissione Ambiente ed Energia nella Conferenza delle Regione ma lo stiamo facendo necessariamente tenendo conto delle nostre politiche locali, mettendo assieme gestione forestale innovativa ed educazione ambientale a tutti i livelli. Stiamo gettando le basi per creare posti di lavoro nella green economy e salvaguardando il prezioso patrimonio boschivo. Intervenire nel mantenimento della qualità del nostro capitale forestale è una condicio sine qua non per transitare nella bioeconomia, che consente di diffondere benessere e uguaglianza tra le popolazioni. Proprio le foreste della Sardegna, con le politiche innovative realizzate da Forestas a seguito della nuova nostra legge forestale, hanno consentito alla Sardegna di ricevere, lo scorso marzo, il premio Efi e la sua proclamazione a ‘Isola forestale europea’. Non è un punto di arrivo ma solo uno stimolo a proseguire nella costruzione di nuovi indicatori di benessere. Continueremo quindi a investire in innovazione, qualità ed educazione ambientale, coinvolgendo sempre di più i nostri giovani per renderli protagonisti della tutela ambientale anche attraverso le tecnologie del digitale.»

Tra i relatori di oggi si sono alternati diversi rappresentanti del mondo accademico e istituzionale. Alla giornata hanno inoltre partecipato il direttore dell’Efi, Marc Palahi, ed il commissario europeo dell’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan.