18 July, 2024
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Istruzione e formazione professionale in un sistema integrato di opportunità per accrescere la conoscenza e avvicinarsi al mondo del lavoro, che tende a replicare in Sardegna le migliori pratiche realizzate in Italia e nel Nord Europa. È la nuova offerta dei percorsi di istruzione professionale e di formazione per l’anno scolastico al via e per il ciclo 2019 / 2020, presentata oggi alla stampa a Cagliari, a Villa Devoto, dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura, e, per l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, dal capo di Gabinetto Enrico Murgia.

Il nuovo sistema regionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale è delineato nei suoi indirizzi dalla delibera approvata ieri in Giunta su proposta della titolare del Lavoro, di concerto con il titolare della Pubblica Istruzione, con l’obiettivo specifico di contrastare la dispersione scolastica.

«L’intervento che presentiamo oggi e che vale 13 milioni fa parte delle azioni che portiamo avanti per i giovani e completa l’importante investimento che abbiamo fatto con Iscol@ – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Se da una parte lavoriamo per evitare che le nostre ragazze e i nostri ragazzi abbandonino la scuola, dall’altra mettiamo tutto l’impegno per recuperare quelli che hanno lasciato gli studi, dando loro un’altra possibilità di scelta con percorsi formativi in grado di aprire prospettive di occupazione concrete. Come dimostra l’esempio di paesi come la Germania, il dialogo stretto tra scuola, enti di formazione e imprese è un grande alleato nella battaglia contro la disoccupazione. La formazione professionalizzante, concepita all’interno di questo sistema complesso, non è quindi in concorrenza con l’istruzione – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma contribuisce a fornire risposte offrendo l’opportunità di acquisire competenze specifiche, al passo con i tempi, e che rendono più probabile trovare un lavoro nel mercato di oggi.»

«All’atto del suo insediamento – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – la Giunta è partita da zero nella definizione dei percorsi di istruzione e di formazione professionale e per porre rimedio ad un vuoto di disciplina pressoché totale ha utilizzato risorse proprie. I primi percorsi, triennali, sono stati inaugurati in Sardegna nell’attuale programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. È nostro intendimento – ha aggiunto Virginia Mura – dare alle ragazze e ai ragazzi (ed alle loro famiglie), che devono decidere come proseguire gli studi dopo il primo ciclo scolastico, un’ulteriore possibilità di scelta valida quanto quella offerta dal sistema di istruzione superiore. Formazione e istruzione devono avere pari dignità, i due comparti possono lavorare in sinergia e deve essere assicurata la possibilità per gli studenti-allievi di transitare da un sistema all’altro. Vogliamo garantire un’offerta qualificata nell’intero territorio regionale attraverso un sistema unitario di offerta formativa assicurata dalle agenzie di formazione professionale e dagli istituti professionali, in coerenza con i fabbisogni del territorio».

«Con questa delibera – ha sottolineato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, rappresentato in conferenza stampa dal capo Gabinetto Enrico Murgia – garantiamo l’esercizio del diritto allo studio e assicuriamo una nuova e più ampia offerta formativa per gli studenti, che servirà a contrastare la dispersione scolastica. Siamo inoltre convinti di dare così pari dignità alla formazione professionale, rispetto all’intero sistema della filiera dell’istruzione.»

Il provvedimento di indirizzo – con una dotazione finanziaria complessiva di 13 milioni 767 mila euro, tra risorse del Por FSE, del Programma Garanzia Giovani, del Miur e della Regione – disegna un nuovo Sistema regionale Istruzione professionale e Formazione: un’offerta di percorsi gestiti dalle agenzie formative, ampliata, integrata e differenziata con quella di analoghi percorsi degli Istituti Tecnico Professionali, in coerenza con l’attuale quadro normativo nazionale delineato dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61.

Sono previste azioni di sistema ed una campagna di comunicazione per favorire la scelta consapevole di studentesse e studenti che hanno terminato il primo ciclo di istruzione tra uno dei diversi percorsi formativi disponibili: diplomi quinquennali, percorsi per il diploma professionale quadriennale di Tecnico e per la qualifica professionale triennale di Operatore. Per l’anno scolastico al via si sperimenterà un sistema che consente a chi ha già la qualifica triennale di Operatore di acquisire il diploma quadriennale di Tecnico.

La delibera dispone, inoltre, l’avvio dei percorsi presso gli istituti scolastici e presso le agenzie formative con calendari didattici allineati. A partire dall’anno scolastico 2019/2020 si potrà accedere ad un Sistema unico di acquisizione delle iscrizioni, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’assessorato del Lavoro.
L’offerta formativa reale sul territorio sarà, dunque, definita sulla base delle preferenze manifestate attraverso le preiscrizioni.

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L’assenza dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, annunciata alla vigilia e saltata per “sopraggiunti impegni istituzionali nella Capitale con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru”, ha condizionato ieri sera il dibattito del Consiglio comunale di Iglesias, convocato su richiesta dei consiglieri di minoranza Luigi Biggio, Simone Saiu, Valentina Pistis, Alberto Cacciarru e Roberto Frongia. L’Azienda di Tutela della Salute era rappresentata da Maria Maddalena Giua, direttore della ASSL di Carbonia, e proprio alcune sue affermazioni hanno provocato la reazione di alcuni cittadini presenti nella sala consiliare e le decisioni dello stesso Consiglio. Ma andiamo con ordine.

I lavori sono stati aperti poco dopo le 17.00 dall’intervento del presidente del Consiglio, Daniele Reginali, che ha letto il documento approvato all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo, contenente le richieste avanzate all’ATS Sardegna per superare le emergenze nel sistema sanitario cittadino e territoriale.

E’ seguito l’intervento del sindaco, Mauro Usai, che abbiamo registrato quasi interamente.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217418730168126/

I lavori sono proseguiti con l’avvio del dibattito, che vedeva iscritti a parlare diversi consiglieri, di maggioranza e di minoranza, ma dopo che il presidente del Consiglio ha letto un documento della Rete Sarda a Difesa della Sanità Pubblica su indicazione di Valentina Pistis (Cas@ Iglesias), è stato richiesto che intervenisse prima il direttore della ASSL di Carbonia, Maria Maddalena Giua, che abbiamo registrato nella prima parte.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217418713807717/

Dopo un discorso a carattere generale, Maria Maddalena Giua ha affermato che il risultato della riapertura del laboratorio analisi per le urgenze sarebbe avvenuto il 21 agosto anche senza l’occupazione della sala riunioni dell’assessorato regionale della Sanità messa in atto dal sindaco Mauro Usai, provocando un primo brusio in Aula, cresciuto al momento in cui la stessa Maria Maddalena Giua, ha affermato che la chiusura del laboratorio analisi dell’ospedale Santa Barbara con il contestuale trasferimento delle attività all’ospedale Sirai di Carbonia, non ha provocato alcun disagio tra i pazienti. I lavori sono stati interrotti, alcuni cittadini, in aperta contestazione con le affermazioni del direttore della ASSL di Carbonia, hanno abbandonato l’Aula ed alla ripresa, su richiesta di Roberto Frongia (Riformatori sardi), è stata convocata una conferenza dei capigruppo, per concordare l’ordine dei lavori, in considerazione dell’assenza dell’assessore regionale Luigi Arru e delle affermazioni del direttore della ASSL di Carbonia.

Sulla seconda parte dei lavori torneremo domani, anticipando che l’intero Consiglio comunale sarà convocato per la prossima settimana nei locali dell’assessorato, dove chiederà all’assessore Luigi Arru e al presidente della Giunta Francesco Pigliaru, le risposte che attendeva nella riunione consiliare odierna, rinviate per la mancata presentazione dell’assessore Luigi Arru.

Giampaolo Cirronis

                                                

   

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Il padiglione Eugenio Tavolara di Sassari riaprirà al pubblico dal 20 settembre e in tempi brevissimi saranno definiti i provvedimenti necessari alla realizzazione, nell’ex convento del Carmelo, del museo regionale per l’arte del Novecento e del contemporaneo.
La notizia della riapertura delle due importanti istituzioni culturali regionali è stata data dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore Giuseppe Dessena, durante il sopralluogo effettuato questa mattina nei due istituti culturali, in compagnia del sindaco Nicola Sanna e degli assessori regionali dell’Industria, Maria Grazia Piras e dell’Ambiente, Donatella Spano.
Istituito dalla Giunta regionale nel 2013, il museo dell’artigianato e del design Eugenio Tavolara è stato oggetto di importanti interventi di restauro. Dopo il completamento degli interventi di recupero e riqualificazione funzionale, il primo corrispondente a quasi 3,5 milioni di euro, conclusosi nel 2014, ed il secondo pari a 1,3 milioni per il completamento dei lavori di restauro, compreso le aree esterne, ultimato nel 2015, sono attualmente disponibili 1,8 milioni per il restauro delle opere artistiche che si trovano all’esterno del Padiglione e per l’allestimento museale, per il piano di gestione e di comunicazione. Con una prossima delibera, sarà disposto il comodato d’uso finalizzato ad attribuire la gestione al comune di Sassari.
A seguito di apposito restauro, risanamento conservativo e rivisitazione degli impianti, l’ex struttura conventuale del Carmelo si avvicina a diventare la sede del Museo per l’Arte del ‘900 e del Contemporaneo, destinato all’esposizione del “Fondo Biasi”, parte rilevante dell’opera del pittore sassarese Giuseppe Biasi. Finanziati con oltre 2,8 milioni di euro, gli interventi hanno riguardato anche il restauro delle opere pittoriche del pittore sassarese, che in Sardegna costituiscono la collezione pubblica più importante del primo 900. Nelle prossime settimane, la Giunta delibererà per un accordo di programma e un comodato d’uso attraverso cui si definiscono soggetti, risorse e modalità. La Regione, che si occuperà dell’allestimento, assegnerà poi le risorse alla Provincia, proprietaria del bene, per la manutenzione e l’adeguamento necessario.

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Elicottero militare

Partendo dall’Intesa raggiunta sulle servitù militari, Intesa peraltro confermata dall’attuale Governo, il Ministero della Difesa e la Regione Sardegna, con la partecipazione dell’industria nazionale Leonardo, hanno avviato una valutazione per la localizzazione nell’Isola della Scuola di volo internazionale per l’addestramento di piloti International Flight Training School (IFTS).
Come sede della IFTS il Ministero della Difesa ha proposto alla Regione Sardegna la base di Decimomannu, struttura già operativa ed efficiente, avvalorando così una delle possibili soluzioni che l’Aeronautica Militare aveva individuato. Il presidente Francesco Pigliaru e la ministra Elisabetta Trenta ne hanno parlato nei giorni scorsi, quando si sono incontrati per proseguire il lavoro sull’attuazione dell’Intesa. Alla proposta su Decimomannu ricevuta dalla Ministra Trenta, il presidente Francesco Pigliaru, di concerto con i sindaci dei Comuni interessati (Decimomannu, Villasor e San Sperate), ha espresso l’interesse da parte del territorio, rilevandone le potenzialità a iniziare dal rilancio dell’aeroporto di Decimomannu, in forte crisi dopo la partenza delle Forze aeree tedesche.
Particolarmente apprezzato è stato il fatto che il progetto proposto ha come finalità l’avvio di una scuola con un altissimo grado di innovazione tecnologica. L’intero sistema addestrativo si svolgerà quasi totalmente con l’utilizzo di tecnologie di simulazione virtuali, senza impiego di alcun armamento reale. A Decimomannu, infatti, sarebbero dislocati i più recenti mezzi tecnologici dell’Aeronautica militare e dell’industria nazionale, scelta che ne farebbe uno dei centri più all’avanguardia nel settore. L’investimento iniziale per l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali sarebbe di più di 40 milioni di euro, mentre l’indotto occupazionale generato, altamente qualificato, arriverebbe a superare gli oltre 200 addetti civili.
Il progetto IFTS per il quale si sta definendo la sede è stato presentato lo scorso 17 luglio a Londra in occasione dell’International Farnborough Air Show. Si tratta di una nuova realtà che opererà nel settore dell’addestramento dei piloti militari destinati alle linee di volo aerotattiche e che potenzierà l’offerta formativa già disponibile presso la scuola di volo dell’Aeronautica Militare del 61° Stormo di Lecce. La scuola avrà una capacità di 20 corsi per piloti dell’AMI + 60 corsi per piloti di forze Aeree estere. La IFTS sarà aperta alle università, ai centri di ricerca e all’industria, esaltando quindi il ruolo della base scelta come effettivo centro di eccellenza europeo ed internazionale.
L’individuazione di Decimomannu è stata dettata dalla presenza di un poligono strumentato altamente tecnologico come il PISQ. Per il territorio si tratterebbe del primo step di un piano di sviluppo su Decimomannu che prevederebbe anche l’estensione della scuola di volo ai droni e la realizzazione di un centro di sorveglianza della regione mediterranea a duplice uso sistemico, ovvero per operazioni civili quali sorveglianza del mare e del territorio, Protezione civile e gestione emergenze, monitoraggio ambientale e degli incendi, monitoraggio delle infrastrutture e delle aree di crisi.
Con la scelta di Decimomannu, Regione e Difesa promuoveranno allo scopo attività di formazione specialistica dando l’occasione a brillanti laureati sardi di costruire un background comune e quindi creare i presupposti per un’occupazione stabile di alto profilo tecnologico, anche attivando master e corsi avanzati presso università e aziende americane leader nelle tecnologie di punta per la simulazione, volo autonomo e sorveglianza. L’iniziativa proposta si pone inoltre in maniera sinergica e complementare con le altre iniziative portate avanti dal DASS, il Distretto Aerospaziale della Sardegna.

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«Abbiamo visto una rappresentazione di qualità della Sardegna e ammirato un tesoro di tradizioni e un insieme di segni e valori legati alla nostra identità. Continuiamo a valorizzare questi momenti per caratterizzare al meglio la nostra offerta turistica ed esaltare il concetto di turismi perché, oltre al mare, abbiamo altre attrattive che completano e arricchiscono le nostre proposte nel settore dell’accoglienza e ci consentono di allungare oltre i tempi canonici la stagione. In questo senso la Regione sostiene eventi come la Festa del Redentore che genera ogni anno positive ripercussioni sul sistema economico del territorio.»
Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ieri, a Nuoro, insieme al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, ha assistito alla sfilata dei gruppi in costume e dei cavalieri nell’ambito della 118ª edizione della Festa del Redentore, che rappresenta un appuntamento di grande significato per gli aspetti religiosi e culturali e per la valenza turistica che ha acquisito nel corso degli anni.
«Lavoriamo insieme al nuovo Governo – ha spiegato Francesco Pigliaru – per una piena valorizzazione del nostro patrimonio culturale e archeologico per il quale in questi anni abbiamo speso risorse e energie. Abbiamo riscontrato la disponibilità del Ministro a trovare le soluzioni più adeguate.»
Nel corso del breve incontro, che ha preceduto la sfilata lungo le vie del centro, il Presidente, insieme all’assessore della Cultura Giuseppe Dessena e alla presenza del sindaco Andrea Soddu, ha affrontato con il Ministro il tema dei progetti che riguardano le reti museali e gli scavi archeologici e sui quali è in corso una interlocuzione con l’esecutivo in merito alle risorse non ancora programmate.
«La Festa del Redentore – ha sottolineato l’assessore Giuseppe Dessena – esalta le nostre migliori tradizioni e si inserisce in un processo virtuoso da cui trae vantaggio l’intero sistema dell’accoglienza con indubitabili benefici per tutti gli operatori economici. La Regione ha molto investito nel corso di questa legislatura proprio sull’inscindibile rapporto tra cultura, tradizioni e turismo.»
«Siamo contenti che la nostra Festa del Redentore – ha dichiarato il sindaco Andrea Soddu – sia vissuta con così tanta gioia e partecipazione da tutti i sardi e dai viaggiatori. La Festa del Redentore è una bellissima cartolina di tutta la Sardegna e la presenza del ministro della Cultura Alberto Bonisoli e del presidente della Regione Francesco Pigliaru ci rende ancora più orgogliosi, perché tutti insieme possiamo essere eredi e custodi di questo grande patrimonio.»

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Il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Ivo Melis, ha segnalato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, lo stato di calamità naturale nel territorio dell’Unione.

«Le forti e straordinarie piogge di questi giorni stanno mettendo a dura prova la resistenza dei nostri agricoltori – ha scritto Ivo Melis al presidente Pigliaru e all’assessore Caria -. I terreni coltivati a carciofo risultano, infatti, interamente sommersi dall’acqua, compromettendo già da ora il raccolto. Stesso discorso per le ortive da campo già danneggiate dalle piogge dei mesi scorsi come pure i vigneti il cui raccolto si presume possa essere uno dei peggiori degli ultimi anni per quantità e qualità.»

«In tutto questo discorso – ha aggiunto Ivo Melis -, è necessario impegnarsi al massimo, al fine di sollecitare la Giunta regionale affinché adotti misure straordinarie per aiutare i nostri agricoltori alle prese con una crisi che non conosce tregua. A tal fine, verrà deliberato lo stato di calamità naturale a cui dovranno seguire le richieste degli agricoltori, accompagnate almeno da materiale fotografico dei campi interessati dalle alluvioni.»

«L’Amministrazione dell’Unione – ha concluso il presidente Ivo Melis – unitamente alle Amministrazioni comunali del territorio, sarà certamente attiva nel rivendicare i diritti dei propri concittadini agricoltori.»

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La sezione PCI-FGCI di Iglesias si schiera al fianco del sindaco Mauro Usai a difesa del laboratorio analisi dell’ospedale Santa Barbara. Lo fa con un documento nel quale «accoglie favorevolmente l’iniziativa di protesta portata avanti dal sindaco Mauro Usai per difendere il laboratorio analisi dell’Ospedale Santa Barbara, un servizio irrinunciabile per i cittadini. Si spera – sottolinea – che la pronta risposta e l’impegno assunto dal presidente della regione Francesco Pigliaru possa rappresentare un segnale di discontinuità rispetto alle scelte riformatrici portate avanti dall’attuale maggioranza politica del governo regionale, a cui lo stesso sindaco fa riferimento».

«Giova ricordare che già i governi nazionali degli ultimi decenni, a partire dalla L.502/92, hanno prodotto e permesso solo ridimensionamenti se non addirittura smantellamento dei servizi e della rete ospedaliera nazionale e del nostro territorio – aggiunge la nota della sezione PCI-FGCI di Iglesias -. Con la recente riforma regionale, diretta conseguenza delle riforme nazionali, la situazione si è drammaticamente aggravata. Il Partito Comunista Italiano è da sempre schierato per una sanità di qualità, accessibile in tutti i territori e a tutte le classi sociali, a partire dai disoccupati, dai giovani, dagli anziani e dai lavoratori tutti. Non è un caso la presenza del partito nei luoghi di lotta per difendere la sanità o l’iniziativa di raccolta firme per l’abolizione del ticket dello scorso anno.»

«Ci auguriamo che il sindaco intraprenda tutte le azioni necessarie per unire le forze politiche della città e del territorio, che si faccia garante di imparzialità politica in nome del ripristino di tutti i servizi sanitari e per ridare alla città una struttura ospedaliera di qualità e pienamente funzionante – conclude la sezione PCI-FIGC di Iglesias -. Il Partito Comunista Italiano e la Federazione Giovanile Comunista Italiana sono disponibili a sostenere tutte le iniziative di confronto e di mobilitazione volte a riconquistare il diritto di accesso ai servizi sanitari per la popolazione e si impegneranno a far si che queste iniziative non si arenino.»

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La clamorosa azione di protesta del sindaco di Iglesias Mauro Usai, sostenuto dal presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali e da alcuni assessori, con l’occupazione della sala riunioni dell’assessorato regionale della Sanità, per protestare contro la chiusura del laboratorio analisi dell’ospedale Santa Barbara ed il conseguente dirottamento di tutte le attività all’ospedale Sirai di Carbonia, ha prodotto i risultati auspicati.

Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, ha chiamato il sindaco di Iglesias, al quale ha comunicato «martedì prossimo, 21 agosto, nel laboratorio analisi del Santa Barbara, riprenderà l’esecuzione degli esami in urgenza a supporto dell’attività del Pronto Soccorso e dell’Ostetricia e Gineologia». La rassicurazione arriva dai vertici dell’Ats, come si legge in un post pubblicato nella pagina Facebook della Giunta regionale.

Mauro Usai ha incontrato il capo di Gabinetto dell’assessore Luigi Arru, Alfredo Schirru, e sentito telefonicamente anche il direttore sanitario dell’Ats, Francesco Enrichens. Dopo aver avuto le rassicurazioni del presidente Francesco Pigliaru, il sindaco di Iglesias ha lasciato il presidio.

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Il governatore Francesco Pigliaru ha chiesto un incontro al ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla criticità degli sbarchi diretti dall’Algeria in Sardegna. Si tratta della prosecuzione di un’interlocuzione già aperta con il precedente ministro, Marco Minniti, con la richiesta di rendere operative politiche mirate alla chiusura del canale diretto. Il presidente della Regione, che segnala l’aggravarsi del fenomeno nella stagione estiva, sottolinea come tali arrivi non controllati rendano «ancora più gravosa e complessa la gestione dei flussi migratori non programmati in Sardegna, in quanto impattano pesantemente sul funzionamento di tutte le strutture deputate all’accoglienza che, a causa della scarsità di mezzi e personale, sono già fortemente impegnati in tali attività». Nella nota vengono poi riportati i numeri relativi agli sbarchi diretti.
«Si tratta di un movimento che, così come già avvenuto nel 2017, anche per il 2018 dimostra di avere dimensioni importanti – scrive Francesco Pigliaru al ministro Matteo Salvini -. Quest’anno sono già oltre 500 le persone arrivate direttamente in Sardegna dall’Algeria (non tutte di nazionalità algerina), un trend che sembra confermare l’elevato numero di arrivi che si era già registrato lo scorso anno, quando era giunto in Sardegna il numero più alto di sempre, ben 1936 (a fronte dei 1106 giunti nel 2016, dei 159 sbarcati direttamente sull’isola nel 2014 e dei 291 del 2015).»
Le dimensioni del fenomeno rendono evidente come debba «essere bloccato nel più breve tempo possibile anche per la concreta possibilità che la rotta Algeria-Sulcis, priva di un adeguato controllo, possa divenire ben presto ulteriore via di fuga verso l’Europa, rendendo la governabilità del fenomeno migratorio ancor più difficile. Come da noi sempre sottolineato – prosegue il presidente Francesco Pigliaru -, riteniamo che tale obiettivo possa essere effettivamente raggiunto solo con un forte e costante raccordo con le autorità algerine che, possibilmente, consenta di pervenire alla stipula di un Accordo Italia-Algeria per la gestione concertata del fenomeno migratorio. Su quest’ultimo aspetto, vorrei ancora una volta confermare la piena disponibilità della Regione Sardegna a supportare le eventuali azioni diplomatiche che dovessero essere avviate, attraverso la creazione e valorizzazioni di partenariati territoriali specie con la regione di Annaba – conclude Francesco Pigliaru – da cui provengono la maggior parte degli sbarchi che interessano le nostre coste.»

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«Se il presidente della Regione Francesco Pigliaru ritiene che dalle critiche alla legge urbanistica possano arrivare anche cose buone, si rassegni a ritirare dalla circolazione una proposta pasticciata ed incongruente che non piace più a nessuno, neanche ai quei portatori di interessi che l’avevano ispirata.»

Lo afferma il deputato Pino Cabras, coordinatore del Tavolo Urbanistica del Movimento Cinquestelle in Sardegna. «Affermare che gli interventi possibili nei 300 metri riguardano solo lo 0,01% del costruito è allo stesso tempo sia una mancanza di rispetto nei confronti dell’intelligenza dei sardi, sia la dimostrazione che questa legge non potrà avere alcun tipo di ricaduta sul turismo, come paradossalmente ha fatto notare nei giorni scorsi perfino il presidente di Confindustria del nord Sardegna, per nulla soddisfatto delle sconclusionate aperture ‘cementizie’ del centrosinistra. L’unico risultato di questa legge otterrà è invece quello di provare a scardinare un sistema di tutela, perché questo è il vero messaggio che la proposta di Pigliaru manda: si riprende a costruire sulle coste, senza alcuna progettualità e senza alcuna idea di sviluppo».

«Non a caso, non sorprende il sostanziale via libera dato alla legge in commissione urbanistica anche dal centrodestra – aggiunge Pino Cabras – segno di una continuità tra le politiche di Francesco Pigliaru con quelle del suo predecessore Ugo Cappellacci. La proposta del Movimento Cinquestelle è invece un’altra e passa attraverso l’attuazione e l’estensione a tutto il territorio regionale del Piano Paesaggistico Regionale, prevedendo inoltre una semplificazione della normativa, un più concreto sostegno concreto ai comuni nel processo di pianificazione territoriale, una ferma azione di contrasto all’abusivismo edilizio, una ottimizzazione nell’uso del suolo che punti alla massima riduzione del suo consumo, nuove politiche di riconversione e recupero dell’esistente (soprattutto lungo la fascia costiera), la tutela del territorio agricolo contro qualsiasi speculazione, e l’integrazione della pianificazione territoriale con i sistemi di mobilità sostenibile.»

«A questo punto, il Movimento Cinquestelle si augura che, come già importanti soggetti della politica, dell’intellettualità, delle parti sociali e del sindacato hanno avuto modo di dichiarare, la proposta di legge urbanistica venga a questo punto abbandonata al suo destino e che sia il prossimo Consiglio regionale, finalmente rappresentativo dell’attuale volontà dei sardi, a predisporre una norma semplice, chiara, coerente, capace di promuovere un modello di sviluppo equo e sostenibile – di breve, medio e lungo periodo – conclude il deputato Pino Cabras – basato su una visione strategica della Sardegna nel contesto mediterraneo e globale il più possibile partecipata e condivisa.»