19 July, 2024
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«Si ponga fine ai tre anni di commissariamento ed amministrazione controllata delle quattro province sarde, e si proceda con la elezione dei Presidenti e dei consigli provinciali , come hanno fatto da tre anni  tutte le regioni d’Italia, nel rispetto della Legge DELRIO e della Legge Regionale sugli Enti Locali della Sardegna.»

Lo chiede Tore Piana, coordinatore regionale del movimento politico Energie Per L’Italia, che alle prossime elezioni regionali sarà presente con proprie liste.

«A seguito del risultato referendario costituzionale, che ha stabilito che le province devono continuare ad esistere, la regione Sardegna ha approvato la legge regionale sugli Enti locali, recependo la Legge Nazionale Delrio, stabilendo che in Sardegna dovranno esserci 4 province (Sassari ,Nuoro, Oristano e Provincia del Sud Sardegna) più la città metropolitana di Cagliari – aggiunge Tore Piana -. Si tratta di elezioni di secondo livello, quindi con il corpo elettorale attivo e passivo composto unicamente da sindaci e consiglieri dei Comuni ricompresi nel territorio di ciascuna Provincia. I consigli provinciali di Sassari e del Sud Sardegna sono composti dal presidente e da dodici componenti, dieci componenti invece nelle Province di Nuoro e Oristano. Sono eleggibili alla carica di presidente i sindaci dei Comuni il cui mandato non scada prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. Possono diventare consiglieri provinciali i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni di ciascuna Provincia

«Non si capisce quali motivazioni hanno spinto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, a rimandare le elezioni di oltre 3 anni, non vorremmo minimamente pensare, ma così ci appare, che dietro questo prolungarsi dei commissariamenti delle province, ci sia il vecchio modo di gestire la politica spartitoria, da parte dei partiti che compongono la maggioranza in regione ed in particolare il PD. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru – conclude Tore Piana – indica immediatamente le elezioni provinciali entro il mese di settembre.»

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trasporto aereo, voli, trasporti

Continua il pressing della Regione contro il trasferimento di 51 lavoratori di Air Italy da Olbia a Malpensa.

Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu hanno scritto ai ministri dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e delle Infrastrutture Danilo Toninelli e all’ambasciatore del Qatar in Italia Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki Al Jehani.

Agli esponenti del Governo la Giunta rinnova la richiesta di una convocazione urgente del tavolo di crisi, alla presenza della Regione, degli stessi ministri, dei rappresentanti della compagnia aerea e delle organizzazioni sindacali «per contrastare la volontà di Air Italy di trasferire personale e funzioni amministrative nello scalo di Malpensa con l’inaccettabile delocalizzazione di ben 51 unità lavorative dalla Sardegna alla Lombardia».

«Tale riorganizzazione – sottolineano Francesco Pigliaru e Carlo Careddu – non è coerente con gli impegni assunti anche di recente dalla Compagnia aerea in sede di discussione del piano industriale ed appare del tutto immotivata, in considerazione del fatto che molte attività, al pari delle migliori esperienze internazionali, possono essere realizzate da remoto, in Sardegna,. anche al servizio di altri hub.»

«L’incontro richiesto, oltre ad avere l’obiettivo di evitare l’ipotesi di delocalizzazioni della Compagnia dalla Sardegna consentirà – spiegano il presidente della Regione e l’assessore dei Trasporti – di affrontare il tema della corretta applicazione ed esecuzione degli obblighi assunti nel giugno 2016 nei confronti dei lavoratori e in particolare modo, degli impegni assunti dal management nel corso degli incontri tenuti con la Regione sul mantenimento e sul potenziamento delle proprie attività in Sardegna.»

Nella lettera indirizzata ad Abdulaziz Bin Ahmed AI Malki AI Jehani, ambasciatore del Qatar in Italia, viene chiesto un incontro urgente con i vertici di Qatar Airway, in qualità di azionista di Air Italy, per discutere il tema del trasferimento dei lavoratori nello scalo di Malpensa.

Francesco Pigliaru e Carlo Careddu nella missiva ricordano che «gli ultimi due incontri che si sono tenuti di recente con il management di Air Italy e le successive comunicazioni scritte non sono state rassicuranti consolidando la percezione diffusa in Sardegna di scelte orientate alla delocalizzazione della Compagnia. Eppure, l’acquisizione del 49 % del capitale sociale di Meridiana da parte di Qatar Airways aveva indotto a ritenere che il percorso di ristrutturazione dell’azienda, dovuto anche al sacrificio enorme di molti lavoratori nel frattempo licenziati, avrebbe finalmente inaugurato una stagione nuova con ricadute importanti dal punto di vista economico e sociale».

Le due lettere sono state precedute da altre missive indirizzate ai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli e da interlocuzioni con i vertici della compagnia aerea.

Lo scorso 6 luglio il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Carlo Careddu hanno incontrato, a Villa Devoto, i rappresentanti di Air Italy per ribadire che «la Giunta non è disposta a tollerare il trasferimento dei 51 addetti da Olbia a Malpensa».

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Le commissioni Autonomia e Bilancio, presiedute rispettivamente da Francesco Agus (Campo Progressista) e Franco Sabatini (Pd) hanno incontrato i parlamentari sardi (presenti Gavino Manca e Romina Mura del Pd, Pino Cabras (M5S), Salvatore Sasso Deidda (Fdi) e Christian Solinas (Lega-Psd’Az) con i quali hanno affrontato la problematica dei rapporti finanziari fra Stato e Regione. Alla riunione non hanno partecipato i consiglieri di Forza Italia che, con una dichiarazione della capogruppo Alessandra Zedda, hanno spiegato che il senso di responsabilità sempre dimostrato dal gruppo trova un limite insuperabile nel dovere della maggioranza di garantire la sua presenza.

Nella sua introduzione, il presidente Franco Sabatini ha fornito i principali dati di analisi: i Comuni sardi, che hanno subito fino al 2015, ma la tendenza è confermata anche per il 2016, il taglio dell’87% delle loro risorse, sono di fatto passati quasi totalmente a carico del bilancio regionale. Lo stesso discorso vale per le Province sarde che, nello stesso periodo, hanno fatto registrare una percentuale di costi coperti dallo Stato di appena lo 0.9, la più bassa d’Italia. Sull’altro fronte la Sardegna versa allo Stato bel 680 milioni l’anno di accantonamenti per contribuire «al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica nazionali».

Un quadro generale di forte squilibrio, ha sostenuto il presidente della commissione Bilancio, «che può essere corretto  da un lato regionalizzando la finanza locale e dall’altro riducendo in modo consistente il volume degli accantonamenti». «Il ruolo dei parlamentari è quindi fondamentale – ha aggiunto Franco Sabatini – sia per il sostegno alle giuste ragioni della Sardegna, sia per individuare il percorso istituzionale migliore per sottoporre queste istanze al parlamento ed al governo».

Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus ha messo in luce che «l’intervento sostitutivo della Regione in materia di finanza locale va ad incidere, attraverso il fondo unico degli Enti locali, sull’unico spazio finanziario libero delle risorse regionali, peraltro non per sostenere politiche di sviluppo ma solo per garantire l’erogazione di alcuni servizi essenziali». «La strada della regionalizzazione della finanza locale – ha continuato Francesco Agus – che come ogni intervento costituzionale prevede un iter lungo ed articolato, è stata già percorsa da alcune Regioni speciali come il Friuli-Venezia Giulia, che la sta proseguendo in modo bipartisan anche dopo i cambiamenti di maggioranze intervenuti a livello regionale e nazionale.»

Successivamente hanno preso la parola i parlamentari. Gavino Manca, del Pd, ha affermato che «la materia richiede un approccio diverso e privo di divisioni e con l’impegno comune di tutti sarà possibile, dopo la pausa estiva, inserire una risoluzione unitaria del Consiglio regionale da sottoporre alla commissione Bilancio di Camera e Senato, senza escludere un confronto con i Ministri interessati e con lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri».

Per Pino Cabras, del Movimento Cinque Stelle, «la situazione della Sardegna è il frutto delle politiche di austerità e del pareggio di bilancio che, inserite in un quadro costituzionale rigido, hanno causato ripercussioni molto negative sulla società”. Sugli accantonamenti è evidente che non c’è leale collaborazione ma una contrattazione ad armi impari cui dopo non è facile rimediare. A mio avviso, occorre una autocritica su questa stagione scandita anche da un eccessivo trionfalismo del governatore Francesco Pigliaru e poi selezionare gli obiettivi: prima di battaglie come quella per l’insularità – ha concluso Pino Cabras – bisogna intervenire sul pareggio di bilancio».

Romina Mura, deputata del Partito democratico, ha definito l’iniziativa del Consiglio regionale positiva, «i cui effetti positivi sono però legati al suo carattere trasversale come furono quella sul Patto per la Sardegna e prima ancora sulla vertenza entrate del 2008. E’ vero – ha riconosciuto Romina Mura – che il vincolo del pareggio di bilancio pesa molto consentendo solo interventi ordinari che non hanno mai carattere strutturale, per questo sono convinta che la regionalizzazione della finanza locale sia una buona idea da portare avanti, seguendo esperienze interessanti che fra l’altro hanno portato a nuovi equilibri interni su base regional. Mi preoccupa però – ha concluso Romina Mura – la scarsissima autonomia finanziaria e tributaria dei Comuni sardi, che sono gli ultimi in Italia».

«Credo che questa iniziativa sia fuori tempo massimo – ha dichiarato Salvatore Sasso Deidda di Fdi, – anche per colpa di una Giunta regionale che spesso ha ignorato la sua stessa maggioranza ed altre volte ha fatto annunci senza seguito. Nel merito non credo che la regionalizzazione possa funzionare bene in tutta Italia e sulla Sardegna ho molte perplessità perché lo Stato deve fare lo Stato e dare riposte ai Comuni come sui trasporti o sulla sanità: sono convinto ad esempio, che la continuità territoriale sia stata e possa essere ancora molto dannosa per la Sardegna, così come è concepita.»

Christian Solinas, esponente di Lega-Psd’Az, ha ricordato in apertura che «la situazione di grande difficoltà che vive la Sardegna va attribuita ai governi precedenti e non a questo appena insediato». «Detto questo – ha aggiunto Christian Solinas – il progetto che sosteniamo attraverso la flat tax è quello di aumentare la base imponibile attraverso un fisco più equo; su questo progetto fioriscono molte proiezioni ma fatto sta che dove è stato realizzato ha avuto successo, anche se si può sempre migliorare.»

«Per quanto riguarda gli accantonamenti – ha concluso –, a mio giudizio non si è resistito bene al momento giusto ed ora bisogna fare correzioni, su questa partita ed anche su altre che devono costruire un fascicolo Sardegna da sottoporre al governo».

Il presidente Franco Sabatini ha ringraziato i parlamentari per il loro contributo ribadendo, a proposito dell’autocritica sugli errori del passato, che «l’errore più grave è stato quello della mancanza di unità». Franco Sabatini, infine, ha annunciato per il prossimo 30 luglio una nuova riunione congiunta con i Sindaci, al termine della quale sarà presentata al Consiglio una dettagliata risoluzione sui temi della finanza regionale.

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«Un esempio di intervento virtuoso, che mira alla tutela, alla protezione e alla valorizzazione della spiaggia, che si sta realizzando grazie al finanziamento regionale di 5 milioni di euro.»

Così l’assessore regionale per la Difesa dell’ambiente Donatella Spano, intervenuta nei giorni scorsi al Mut di Stintino per una conferenza su “I cambiamenti climatici e le azioni della Regione Sardegna”, ha descritto il progetto di salvaguardia della spiaggia della Pelosa.

L’incontro che si è tenuto nella sala conferenze del museo della Tonnara era organizzato dal Centro studi sulla civiltà del mare nell’ambito degli appuntamenti scientifici estivi. Un momento di riflessione sulle azioni da adottare a livello internazionale, nazionale e regionale per far fronte ai cambiamenti climatici che stanno interessando il pianeta. L’assessore, così, oltre a mettere in evidenza le azioni realizzate dalla Regione, con gli investimenti nelle reti natura, nei parchi, negli interventi di forestazione e nella lotta agli incendi, si è soffermata proprio sul progetto per la Pelosa.

«Un esempio – ha aggiunto Donatella Spano – di buona pratica, per la scelta dell’approccio di delocalizzazione e messa in sicurezza che mira al ripristino degli ecosistemi restituendo la maggior parte possibile di spiaggia alla naturalità.»

«Un progetto di cui andiamo fieri e che ha fatto parlare di sé in tutta Italia – ha detto il sindaco di Stintino, Antonio Diana – da molti considerato, inoltre, un esempio di salvaguardia da imitare.»

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5 milioni di euro, al momento interamente finanzianti dalla Regione.

«La nostra speranza – ha aggiunto il sindaco Antonio Diana – è quella di poter aver un ulteriore finanziamento dalla Regione.»

Procede, intanto, l’attività dell’amministrazione comunale di promozione e controllo sulla spiaggia considerata una delle più belle al mondo. Il regolamento sull’utilizzo dei litorali, approvato dal consiglio comunale a maggio e che ha introdotto alcune importanti regole come l’uso della stuoia, il lavaggio di oggetti e piedi all’uscita dalla spiaggia, sta trovando un forte consenso tra i fruitori della Pelosa. Tra le regole introdotte quella del divieto di fumo in spiaggia e la possibilità di fumare soltanto nelle aree attrezzate, allestite dal Comune.

«Proprio in questi giorni è iniziata la pulizia dei raccoglitori di cicche. Sono stati ritirati numerosi sacchetti con oltre 20mila cicche – ha detto a margine dell’incontro l’assessore comunale del Turismo Francesca Demontis – a dimostrazione che le regole, accompagnate dai servizi, consentono di ottenere importanti risultati. Se i raccoglitori non ci fossero stati, infatti, abbiamo stimato che almeno l’80 per cento di quelle cicche sarebbe stata buttata nella sabbia della Pelosa.»

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Pres. Pigliaru-Ass. Mura eurodyssey

Anche la Sardegna entra a far parte dell’Assemblea delle Regioni d’Europa (Are), la più grande rete indipendente di regioni in tutta l’Europa, che rappresenta 150 territori, con più di 270 componenti appartenenti a 33 paesi e 16 organizzazioni interregionali. Oggi il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, hanno siglato insieme con i due rappresentanti dell’Assemblea, il francese Mathieu Mori e la spagnola Esther Estany Campos, l’adesione della Regione nell’organismo internazionale e la partecipazione a Eurodyssey, un programma di cooperazione interregionale sulla mobilità professionale, attivo dal 1985 e promosso dalla stessa Aer.

«Il nuovo scenario economico impone uno scambio continuo di buone pratiche tra i territori d’Europa, per affrontare e vincere sfide comuni confrontandosi e lavorando insieme – ha sottolineato il presidente Francesco Pigliaru -. Vogliamo che i nostri giovani abbiamo il maggior numero di possibilità di fare esperienze all’estero seguendo percorso formativi e professionalizzanti che permettano loro di cogliere poi le migliori opportunità sul mercato del lavoro. Investiamo da tempo e con costanza in questa direzione e l’adesione all’Are è coerente con le nostre politiche, di cui Master&Back e Talent Up, solo per citarne alcune, sono un esempio concreto – ha concluso Francesco Pigliaru –, ciascuno con un proprio target distinto.»

«Con la riorganizzazione dei sevizi per il lavoro nasce l’esigenza di offrire servizi adeguati alle richieste dell’utenza che mutano continuamente in conseguenza della trasformazione e globalizzazione del mercato del lavoro – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – il confronto con soggetti che attuano politiche per il lavoro in altri contesti contribuisce alla definizione di modelli efficace.»

«Il Programma Eurodyssey consentirebbe di estendere ulteriormente il target di riferimento dei programmi già esistenti in modo da offrire a un numero maggiore di giovani l’opportunità di acquisire conoscenze, professionalità e competenze linguistiche», ha aggiunto il direttore generale Massimo Temussi.

Fondata nel 1985, l’Assemblea delle regioni europee è un forum per la cooperazione interregionale e un gruppo di influenza politica delle regioni nei confronti delle istituzioni europee. L’Are ha svolto un ruolo chiave nella creazione di organi consultivi del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea e tra i suoi obiettivi ci sono la promozione degli interessi regionali in Europa, della cooperazione interregionale e dello scambio di esperienze, e lo sviluppo sostenibile delle regioni e delle politiche regionali promuovendone l’innovazione e l’internazionalizzazione.

L’Assemblea Generale dell’Are raccoglie ogni anno più di 600 rappresentanti regionali (un centinaio di presidenti regionali) e collaboratori, oltre agli ospiti delle istituzioni europee, delle Ong e del mondo accademico.

Il programma Eurodyssey, che per la Sardegna sarà gestito dall’Aspal, è un programma di scambio tra le regioni europee, che consente ai giovani in cerca di lavoro tra i 18 ei 30 anni – ma il limite di età può variare in base alla regione di origine – di beneficiare di un tirocinio all’estero per un periodo da tre a sette mesi. Il programma si basa sulla cooperazione interregionale attraverso cui le regioni mirano a costruire partenariati per lo sviluppo economico, sociale e culturale del loro territorio, promuovendo la mobilità professionale dei giovani, l’internazionalizzazione del capitale umano e del tessuto economico delle regioni.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217034664566726/

«Oggi siamo qui per dare ufficialità alla partenza di un servizio essenziale che la Sardegna prima non aveva e che ora, già da qualche giorno, è a disposizione di quanti ne abbiano bisogno. L’elisoccorso è un enorme miglioramento nel diritto alla salute che diamo ai nostri cittadini e a quanti decidono di venire a visitare la nostra Regione. E gli oltre 60 interventi già fatti in questi primissimi giorni di attività dimostrano quanto fosse importante averlo e quanto funzioni bene.»

Cosi il presidente Francesco Pigliaru ha aperto il suo intervento, stamattina nell’hangar dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, alla cerimonia di inaugurazione del servizio di elisoccorso, nel corso della quale ha annunciato la partenza del servizio anche dall’aeroporto militare di Alghero dal prossimo 15 agosto. «Ci sono voluti anni per averlo – ha proseguito il presidente -, ma ora possiamo dire a buon diritto non solo di aver realizzato concretamente un punto centrale del nostro programma di legislatura, ma anche di poter toccare con mano gli effetti positivi di una riforma in cui abbiamo creduto, che abbiamo portato avanti con determinazione e che ora inizia a mostrare il valore dei singoli risultati nel disegno complessivo. Trasportare in pochi minuti le persone non in un luogo di assistenza generico ma esattamente dove si eroga la prestazione migliore, così come reso possibile dalla costruzione della rete sanitaria, significa dare risposte specifiche alla specifica urgenza. Questo è un pezzo importante della Sardegna che avevamo in mente quando abbiamo fatto la riforma», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando quanti hanno collaborato al raggiungimento di questo importante obiettivo e sottolineando la collaborazione preziosa offerta dalla Regione Lombardia come esempio di regionalismo virtuoso.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, i direttori generali dell’Areus e dell’Ats, Giorgio Lenzotti e Fulvio Moirano, il responsabile dell’Areu Lombardia, Alberto Zoli, il presidente del Soccorso Speleologico alpino nazionale Maurizio Dellantonio, il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara e il vescovo della Diocesi di Olbia Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Il Servizio di Elisoccorso regionale, operativo dallo scorso primo luglio, è gestito dalla Airgreen, ditta che, il 22 febbraio 2018, si è aggiudicata la gara d’appalto bandita da ATS per un importo di quasi 58, milioni e mezzo di euro (8 milioni 315mila euro all’anno) e un ribasso d’asta del 12,4%. Ad oggi le basi attivate sono quelle di Cagliari Elmas (dove opera un Airbus h12) e Olbia; qui a partire dal 1° agosto il servizio sarà effettuato 24 ore su 24 grazie all’operatività di un elicottero Leonardo (attualmente il servizio è h12). Dal prossimo 15 agosto sarà attivata anche la base di Alghero Fertilia (Airbus, con operatività h12) a garanzia di una maggiore copertura su tutto il territorio regionale.Come funziona – Airgreen fornisce tre elicotteri HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) insieme al personale tecnico e di volo dotato di adeguata esperienza. Il personale medico e infermieristico è stato selezionato dall’Areus (Azienda regionale emergenza urgenza della Sardegna) in collaborazione con l’Areu della Regione Lombardia. Come per tutto il sistema dell’emergenza l’attivazione dell’elisoccorso avviene attraverso le Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari, i tempi per la messa in moto dei mezzi sono quelli previsti dal capitolato di gara e cioè non oltre i cinque minuti dall’arrivo dell’allerta.

La squadra degli elisoccorritori – A bordo dei tre elicotteri operano un pilota (coadiunvato da un secondo pilota nelle ore notturne), un medico, un infermiere, un tecnico verricellista e un elisoccorritore del Soccorso Alpino e speleologico della Sardegna che collabora con il Servizio e che, nei mesi scorsi, ha contribuito alla formazione del personale con particolare attenzione alle modalità di intervento nei luoghi impervi. L’equipe di bordo è in grado di fornire l’assistenza medica e infermieristica necessaria durante il volo. Tutti gli elicotteri sono in grado di raggiungere l’intero territorio regionale sulla base delle necessità, così come è accaduto per gli interventi delle scorse settimane. I mezzi hanno infatti la stessa capacità operativa e possono sostituirsi a vicenda. Si tratta quindi di un valore aggiunto per il Servizio.

I numeri dei primi 15 giorni di attività – Sono 67 le attivazioni del servizio di Elisoccorso nel periodo tra il 1° e il 15 luglio 2018 dalle Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari. Di queste, 6 sono state annullate. 45 sono stati gli interventi primari, che prevedono cioè assistenza e l’eventuale trasferimento del paziente dal luogo in cui si è verificato l’evento acuto all’ospedale più idoneo. Gli interventi secondari (dall’ospedale di ricovero a quello in grado di offrire le cure idonee) sono stati invece 11.5 gli interventi complessivi in luoghi impervi. Le tempistiche, in condizioni standard, sono evidentemente più rapide rispetto all’attivazione del soccorso su gomma anche per quanto riguarda le zone con maggiori criticità orografiche. A titolo di esempio, nei primi giorni di attivazione del servizio si riportano i 16 minuti di volo per raggiungere, da Cagliari, Escalaplano; 20 minuti per Quirra e 29 per Sorgono e Carloforte.

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A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Ddelibera del Comitato interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) dell’Addendum al Piano operativo per le infrastrutture in data 9 giugno 2018, esprimo vivo compiacimento per l’incremento delle risorse stanziate e finalmente a disposizione dell’ANAS per l’adeguamento della Strada Statale 130 e per l’eliminazione degli svincoli ed incroci a raso nei comuni di Decimomannu, Assemini ed Elmas.

«Questo ulteriore stanziamento corona un lavoro che ho iniziato a svolgere già dieci anni fa da sindaco di Elmas – spiega Valter Piscedda, consigliere della Città Metropolitana di Cagliari con delega dei Lavori pubblici e consigliere regionale -, ed è proseguito durante i cinque anni di impegno in Consiglio regionale quale rappresentante del territorio.

L’urgenza degli interventi è dettata da diversi motivi:

  1. essi favoriranno i collegamenti tra il Sulcis Iglesiente ed il Cagliaritano, consentendo di abbreviare i tempi di percorrenza tra tutte le aree interessate, condizione indispensabile per il loro sviluppo economico;
  2. su alcuni tratti della SS 130 viaggiano circa 52mila veicoli giornalieri.»

«Gli interventi – aggiunge Valter Piscedda – concorreranno a garantire la sicurezza della viabilità mediante la chiusura degli svincoli e incroci a raso – per i pendolari e per tutti coloro che viaggiano su questa arteria ad alta intensità di traffico, fondamentale per la Sardegna; avranno una ricaduta positiva in particolare in favore delle comunità di Elmas, Assemini e Decimomannu, che verranno liberate dalla congestione del traffico creato dagli svincoli e dai semafori.

La collaborazione della Giunta con il Governo ha portato al risultato di incrementare il totale delle risorse a disposizione per gli interventi dagli iniziali 30 milioni (previsti dal mutuo infrastrutture 2015) fino agli attuali 140 milioni di euro, a seguito dell’inserimento dapprima di ulteriori 50 milioni di euro di finanziamento provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione nel Patto per lo Sviluppo della Sardegna, ed infine dei 60 milioni di euro aggiuntivi con la Delibera CIPE pubblicata in Gazzetta ufficiale il 9 giugno 2018.»

«Ho presentato in data 6 luglio 2018 un’interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru, ed all’assessore Edoardo Balzarini – sottolinea ancora Valter Piscedda -, chiedendo che la questione delle infrastrutture interne, ed in particolare della Strada Statale 130, venga posta con urgenza tra le tematiche prioritarie nel Dossier Sardegna che verrà sottoposto all’attenzione del nuovo Governo, ed in particolare al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, affinché venga data indicazione all’ANAS di accelerare con la progettazione, che ci risulta essere ancora ferma allo stadio della fattibilità tecnica ed economica, dunque in forte ritardo rispetto a quanto previsto, e l’esecuzione dei lavori. Auspico – conclude Valter Piscedda – che sarebbe importante che il coordinamento di tutte le fasi di progettazione ed esecuzione dell’intervento venga affidato alla Città Metropolitana di Cagliari, la quale avrà cura di farlo di concerto con le amministrazioni comunali interessate, così come da me richiesto con lettera del 4 luglio 2018.»

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Si è conclusa con 300 incontri nei territori con sindaci, assessori comunali e responsabili degli uffici tecnici, la fase di consultazione che precede la programmazione dei nuovi interventi nell’ambito di Iscol@, il piano straordinario per l’edilizia scolastica promosso, dalla Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru.
L’Unità di Progetto, che si occupa di Iscol@, ha raccolto le istanze e le esigenze degli Enti locali con riferimento agli assi 1 e 2 (rispettivamente “Scuole del nuovo millennio e interventi di messa in sicurezza e manutenzione delle strutture”) e al bando per gli arredi e le attrezzature tecnologiche.
Ora le amministrazioni comunali hanno tempo sino al prossimo 21 luglio per la presentazione delle domande in cui devono formalizzare il tipo di intervento, l’ammontare del finanziamento e le priorità progettuali. Subito dopo si aprirà la fase istruttoria nella quale l’Unità di Progetto, entro dieci giorni, dovrà verificare l’ammissibilità delle richieste.
Tutti i progetti, secondo la filosofia che sin dall’inizio ha caratterizzato Iscol@, si svilupperanno sulla base delle reali esigenze manifestate dalle comunità in dialogo continuo con i rappresentanti della Regione. Nella nuova programmazione, i cui criteri sono stati definiti dalla Giunta lo scorso 22 giugno, confluiranno risorse statali, europee e regionali.
A quattro anni dall’avvio del primo piano operativo, promosso dalla Giunta Pigliaru, nell’ambito del programma strategico “Iscol@”, sono stati stanziati circa 300 milioni di euro.
Sono stati avviati 24 concorsi di progettazione per uno stanziamento regionale di oltre 84 milioni. Per un progetto i lavori sono già conclusi, mentre per altri 10 interventi sono in fase di conclusione le attività di progettazione. Per 14 concorsi sono in via di espletamento le procedure di valutazione. Attualmente sono 17 i documenti di indirizzo alla progettazione (DIP) su cui sono state già avviate le interlocuzioni. Sono stati presentati ulteriori 10 progetti per i quali sono in fase di avvio le necessarie procedure.
Sono, inoltre, proseguite le attività dell’Asse 2 di Iscol@. Ad oggi con uno stanziamento di oltre 170 milioni di euro sono stati avviati 1.300 interventi tra manutenzione straordinaria e arredi. Ciascun intervento ha prodotto l’avvio di cantieri con evidenti ricadute per la filiera dell’edilizia.
La Regione ha inoltre promosso il bando per gli arredi e le attrezzature tecnologiche con un finanziamento di 30 milioni che consente a 400 scuole della Sardegna di dotarsi di sistemi e soluzioni più moderne e in sintonia con le mutate esigenze della didattica.

L’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena.

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Le isole, riunite a Bastia, ribadiscono la richiesta comune concreta all’Europa: attivare politiche specifiche per mitigare gli svantaggi permanenti, individuati e definiti, causati dalla condizione geografica di insularità, tanto più impattante quanto maggiore è la distanza dal continente. E Sardegna, Corsica e Baleari che da tempo lavorano insieme su questo fronte, porteranno a stretto giro posizione e richieste ai reciproci governi, con un’azione comune mirata a raggiungere l’obiettivo in tempi rapidi. È quanto è emerso alla fine della due giorni di Bastia, le riunione generale della Commissione Isole della Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche (CRMP), di cui il presidente della Regione Francesco Pigliaru è stato tra i protagonisti.
I lavori della Commissione, guidata dal presidente della Corsica Gilles Simeoni, hanno richiamato a Bastia i rappresentanti di numerose isole europee, dalla Sicilia alle isole dell’Egeo, dalle Azzorre alle Canarie sino alla svedese Gotland, insieme a delegati del Parlamento e della Commissione UE.
In quest’occasione, che per la Commissione è l’appuntamento annuale più importante, si è scelto in particolare di approfondire le questioni trasporti, energia e turismo sostenibile, con tavoli tecnici e sessioni di confronto politico. Un dibattito lungo e articolato, che si è concluso con la stesura di un testo condiviso, una dichiarazione finale che sarà portata all’attenzione della Commissione europea, dichiarazione che riprende, sottolinea e rafforza i punti già individuati nei documenti di Parere presentati in questi anni al Comitato delle Regioni di Bruxelles dalle tre isole e, in particolare sul tema mobilità, al G7 Trasporti di organizzazione italiana, ospitato a Cagliari nel 2016.
«L’Europa fa fatica ad ascoltare direttamente le regioni, che nelle loro richieste devono essere accompagnate dagli Stati, i quali a loro volta hanno un ruolo molto importante nel decidere come si distribuiscono le risorse – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Quindi ora stiamo realizzando un’idea che abbiamo sempre avuto e su cui lavoriamo da tempo: prendere con Corsica e Baleari un’iniziativa comune rivolta ai nostri governi nazionali, per spingerli ad andare insieme a Bruxelles a chiedere che l’insularità non solo venga riconosciuta in modo astratto, perché questo già esiste nel Trattato di Funzionamento dell’Unione europea, ma in modo concreto. Ciò significa – ha aggiunto il presidente della Regione – stabilire con quali risorse e con quali regole i problemi dell’insularità posso essere, se non risolti, almeno mitigati. E questo è un momento cruciale per agire – ha sottolineato Francesco Pigliaru -, ed è più importante che mai per le isole lavorare insieme. L’Europa sta decidendo come spendere i soldi della prossima programmazione ed è importante che la posizione delle isole sia rappresentata con la massima forza per non rischiare di avere, come al solito, risposte insufficienti per compensare i problemi che l’insularità ci pone, a cominciare dai trasporti. La nostra squadra, con Corsica e Baleari, va avanti unita e ben venga la condivisione con altre realtà insulari, che può solo rinforzarci. Non c’è tempo da perdere – ha concluso Francesco Pigliaru -, sono questi i momenti in cui si decide e noi vogliamo esserci.» 
Tutti punti ribaditi da Gilles Simeoni nel doppio ruolo di governatore della Corsica e presidente della Commissione Isole. «Non vogliamo andare più in là di settembre nel concretizzare questa iniziativa, scrivendo insieme ai nostri Governi e comunicando le nostre richieste alla Commissione europea – ha detto Gilles Simeoni -. Lo faremo noi tre e poi coinvolgeremo quanti vorranno condividere questo percorso. Le isole del Mediterraneo hanno problemi urgenti e comuni – ha concluso il presidente della Corsica – e per questo chiederemo le stesse cose con una sola voce».

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La consigliera comunale di Iglesias Valentina Pistis, candidata alla carica di sindaco protagonista del ballottaggio con il sindaco neo eletto Mauro Usai, ha presentato un esposto al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, al difensore civico regionale Felicetto Contu, alla commissione regionale per le pari opportunità tra uomini e donne, e al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, sulla composizione della nuova Giunta comunale di Iglesias, presentata ieri dal sindaco Mauro Usai nella riunione d’insediamento del nuovo Consiglio comunale.

Valentina Pistis segnala che la Giunta comunale risulta composta da 4 uomini e 2 donne, in contrasto con quanto prevede l’art. 1 comma 137 della legge 56/2014, che ha previsto che «nelle Giunte del Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico… La norma, in assenza di ulteriori precisazioni, va intesa nel senso che, nel computo della percentuale, si deve tenere conto anche del Sindaco, in quanto componente della Giunta, come chiarito dal ministero dell’Interno, dipartimento Affari interni e territoriali, con circolare n. 6.508 del 24 aprile 2014… Tutti gli atti di nomina della Giunta comunale adottati nella vigenza dell’art. 1, comma 137, della legge 56/2014, trovano nella citata norma un ineludibile parametro di legittimità, al quale devono adeguarsi non soltanto le nomine assessorili all’indomani delle elezioni, ma anche quelle successivamente adottate nel corso del mandato…».

«Per tali motivi – conclude Valentina Pistis – anche al fine di evitare il disordine amministrativo, chiedo un Vostro autorevole intervento.»

Considerato che la Giunta annunciata tre giorni fa e presentata in Consiglio comunale ieri dal sindaco Mauro Usai, deve essere ancora completata con la nomina di un settimo assessore, in considerazione delle osservazioni fatte dalla consigliera Valentina Pistis, è certo che la settima nomina riguarderà una donna, con la quale la rappresentanza femminile salirebbe a 3 assessori su 7 e su 8 componenti complessive della Giunta, compreso il sindaco. In questo modo si arriverà ad una percentuale di 3/8, il 37,5% che, per arrotondamento aritmetico, consentirebbe di rispettare il vincolo del 40% previsto dall’art. 1 comma 137 della legge 56/2014.