19 November, 2024
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La consigliera comunale di Iglesias Valentina Pistis, candidata alla carica di sindaco protagonista del ballottaggio con il sindaco neo eletto Mauro Usai, ha presentato un esposto al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, al difensore civico regionale Felicetto Contu, alla commissione regionale per le pari opportunità tra uomini e donne, e al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, sulla composizione della nuova Giunta comunale di Iglesias, presentata ieri dal sindaco Mauro Usai nella riunione d’insediamento del nuovo Consiglio comunale.

Valentina Pistis segnala che la Giunta comunale risulta composta da 4 uomini e 2 donne, in contrasto con quanto prevede l’art. 1 comma 137 della legge 56/2014, che ha previsto che «nelle Giunte del Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico… La norma, in assenza di ulteriori precisazioni, va intesa nel senso che, nel computo della percentuale, si deve tenere conto anche del Sindaco, in quanto componente della Giunta, come chiarito dal ministero dell’Interno, dipartimento Affari interni e territoriali, con circolare n. 6.508 del 24 aprile 2014… Tutti gli atti di nomina della Giunta comunale adottati nella vigenza dell’art. 1, comma 137, della legge 56/2014, trovano nella citata norma un ineludibile parametro di legittimità, al quale devono adeguarsi non soltanto le nomine assessorili all’indomani delle elezioni, ma anche quelle successivamente adottate nel corso del mandato…».

«Per tali motivi – conclude Valentina Pistis – anche al fine di evitare il disordine amministrativo, chiedo un Vostro autorevole intervento.»

Considerato che la Giunta annunciata tre giorni fa e presentata in Consiglio comunale ieri dal sindaco Mauro Usai, deve essere ancora completata con la nomina di un settimo assessore, in considerazione delle osservazioni fatte dalla consigliera Valentina Pistis, è certo che la settima nomina riguarderà una donna, con la quale la rappresentanza femminile salirebbe a 3 assessori su 7 e su 8 componenti complessive della Giunta, compreso il sindaco. In questo modo si arriverà ad una percentuale di 3/8, il 37,5% che, per arrotondamento aritmetico, consentirebbe di rispettare il vincolo del 40% previsto dall’art. 1 comma 137 della legge 56/2014.

 

 

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Pres.Pigliaru-Sider Alloys

E’ stata decisiva la mediazione della Regione, questa mattina, tra Sider Alloys e sindacati, per la sottoscrizione di un verbale d’accordo sulle prossime tappe per il rilancio ed il riavvio dello smelter di Portovesme ex Alcoa. Il verbale è stato firmato al termine di un incontro svoltosi nel palazzo di viale Trento, a Cagliari, alla presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, del coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, del presidente della Sider Alloys, Giuseppe Mannina, e dei sindacati confederali e di categoria. Tutti d’accordo sulla necessità di aprire un confronto articolato, in momenti successivi di approfondimento, sulle specifiche tematiche. Al riguardo, le parti hanno convenuto di istituire un tavolo tecnico permanente, composto dai sindacati e dai rappresentanti dell’azienda. Il primo incontro è previsto per mercoledì prossimo nello stabilimento di Portovesme. Saranno affrontati i criteri e le modalità di assunzione dei lavoratori, con particolare riferimento al bacino ex Alcoa e il tema della formazione professionale e della riqualificazione dei lavoratori. L’obiettivo è arrivare quanto prima alla predisposizione e sottoscrizione di un Accordo Quadro.

Di seguito il contenuto integrale dell’accordo:
«Le Parti convengono sulla necessità di aprire un confronto articolato in momenti successivi di approfondimento delle specifiche tematiche che tempo per tempo assumeranno rilevanza nell’ambito di una positiva e responsabile conduzione delle relazioni industriali finalizzata alla ricerca di soluzioni condivise  delle questioni poste, nel rispetto dei reciproci ruoli.
Al riguardo, le Parti hanno convenuto di istituire un tavolo tecnico permanente composto da una delegazione ristretta delle Organizzazioni Sindacali di categoria, oltreché dai rappresentanti della Società che si riuniranno periodicamente a partire dalla data indicata come di seguito e successivamente, a cadenza ciclica.
In particolare, le Parti si impegnano a discutere nel corso del primo incontro, i temi affrontati in data odierna che saranno definiti, nel merito, ovvero:
– criteri e modalità di assunzione con particolare riferimento al bacino ex Alcoa;
– formazione professionale e riqualificazione dei lavoratori.
Tutto quanto sopra, al fine di pervenire alla predisposizione e sottoscrizione di un Accordo Quadro.
Le Parti si danno atto del clima costruttivo sul quale parte il confronto e si aggiornano alla data del 18 luglio, alle ore 14.00, per dare avvio al tavolo concordato presso lo stabilimento di Portovesme».

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Pigliaru Bastia

Missione in Corsica per il presidente della Regione Francesco Pigliaru che domani, venerdì 13, sarà a Bastia per fare il punto sull’insularità, un nuovo passaggio nel lavoro portato avanti in questi anni insieme alle Baleari e alla stessa Corsica e che si apre ad altre importanti realtà insulari. Occasione è la riunione generale della Commissione Isole del CRMP (Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche), che guidata dal presidente corso Gilles Simeoni, lavorerà sull’argomento con tavoli tecnici e politici centrati su alcuni dei temi principali. In particolare si affronteranno le questioni trasporti, energia e turismo sostenibile. Per la riunione generale, che è l’appuntamento annuale più importante nell’ambito dei lavori della commissione del CRMP, arriveranno a Bastia i rappresentanti di numerose isole europee, dalla Sicilia alle isole dell’Egeo, dalle Azzorre sino alla svedese Gotland, insieme ad europarlamentari e delegati della commissione UE.
La commissione Isole, fondata nel 1980, è una delle sei commissioni geografiche della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa. I suoi membri rappresentano 23 autorità regionali europee delle isole di 11 Paesi situati nel Mediterraneo, Mare del Nord, Mar Baltico e Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico, con una popolazione totale di circa 15 milioni di persone. I lavori della Commissione mirano a portare l’attenzione di Bruxelles e dei governi degli Stati membri sulle isole, individuando e riconoscendo gli svantaggi permanenti derivanti dall’insularità: obiettivo è attuare politiche più adatte a questa specifica condizione geografica, così da mitigarne gli effetti negativi nel rispetto delle pari opportunità, anche in termini di mancato sviluppo.
La Sardegna partecipa regolarmente ai lavori della CRMP, in particolare della Commissione Isole, con la presenza ai tavoli di assessori e tecnici, così come è presente alle iniziative alle quali l’importante rete di cooperazione tra territori collabora e che coinvolgono a più livelli le Istituzioni europee.

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Gli uffici della presidenza della Regione, in viale Trento, a Cagliari, ospiteranno domani, giovedì 12 luglio, alle 10.00, l’atteso incontro convocato dal presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, su richiesta delle organizzazioni sindacali nazionali metalmeccanici, le segreterie regionali confederali e metalmeccanici e le segreterie territoriali FIOM CGIL, FSM CISL, UILM UIL e CUB, con il presidente di Sider Alloys Giuseppe Mannina.

In discussione ci saranno il Piano industriale della nuova società che ha rilevato lo stabilimento ex Alcoa e, soprattutto, il metodo ed il merito attuati per le assunzioni da Sider Alloys, fortemente contestato dalle organizzazioni sindacali che nei giorni scorsi hanno bloccato gli ingressi ai cancelli dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, interrompendo la protesta solo dopo la convocazione dell’incontro di domani.

I rappresentanti dei lavoratori chiedono con forza che, nelle assunzioni, la Sider Alloys rispetti gli impegni assunti al Mise che prevedono che «prima di assumere personale esterno debba tassativamente essere fatta la selezione sui Tecnici ed Operai che sono stati licenziati da Alcoa».

Giampaolo Cirronis

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«Il mancato parere favorevole al piano di ampliamento della fabbrica della Rwm Italia rischia di trascinare nel baratro oltre 350 famiglie, senza peraltro contare l’indotto attorno allo stabilimento.»

A sostenerlo è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu sui progetti di sviluppo dell’impianto nel territorio di Domusnovas. 

«Ancora una volta la giunta ostacola gli investimenti di una delle poche realtà produttive sul territorio – aggiunge l’esponente dei moderati -. E’ in gioco il destino di centinaia di giovani, che potrebbero restare senza lavoro. Troppo facile ipotizzare una riconversione. E’ indubbio che tutti vorremmo un mondo senza conflitti, ma siamo anche convinti sostenitori del lavoro e dello sviluppo. La Rwm è una realtà che negli anni si è dimostrata rispettosa dell’aspetto ambientale del territorio.»
«Il blocco all’ampliamento potrebbe tradursi in una perdita devastante per l’economia del Sulcis, ecco perché sollecitiamo la Regione, in sinergia con i Comuni, a favorire lo sviluppo dell’impianto – conclude Gianluigi Rubiu – che metterebbe in moto significativi investimenti, con l’impiego delle imprese locali per la costruzione delle strutture, semplici depositi rispettosi della sicurezza e della salute dei lavoratori.»

 

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La ripresa economica in Sardegna è certificata anche dal numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato da parte delle imprese, in particolare nel nord Sardegna e nel Cagliaritano. È quanto emerso nel corso del primo incontro dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, svoltosi ieri mattina a Olbia, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma, al quale hanno preso parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, l’Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna, Luca Galassi e il Direttore Generale dell’ASPAL, Massimo Temussi. A fornire i dati relativi alle nuove assunzioni, soprattutto grazie agli incentivi dei contributivi nazionali, è stata l’assessora Mura. In Sardegna, a partire dall’1 gennaio 2018, sono stati concessi incentivi per oltre 17 milioni di euro, di cui 6,6 in provincia di Sassari (una parte considerevole in Gallura) e oltre 5,3 milioni di euro in provincia di Cagliari. Si tratta di un segnale importante che si aggiunge agli altri che investono il sistema del lavoro nell’Isola sulla spinta degli interventi messi in campo dalla Regione, a partire dalle risorse inserite nel Fondo Sociale Europeo 2014-2020, che si articola in cinque assi prioritari, per un totale di quasi 445 milioni di euro.

Il secondo incontro dell’evento annuale 2018 del POR FSE Sardegna 2014-2020 si svolge questa mattina a Cagliari, all’ex Manifattura Tabacchi. Saranno analizzate le misure legate all’inclusione e all’innovazione sociale, in particolare gli Avvisi “Cumentzu”, “CA.R.P.E.D.I.E.M.” e “Diamante Impresa”. A Cagliari, oltre agli esponenti dell’esecutivo, è prevista anche la partecipazione del responsabile della Direzione Generale Occupazione della Commissione Europea, Adelina Dos Reis. 

 

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«La riapertura del punto nascita che si ritaglia nell’ospedale Paolo Dettori di Tempio.»
E’ l’appello del vicepresidente della commissione sanità Edoardo Tocco (FI), del leader Udc Giorgio Oppi (componente del parlamentino), del consigliere regionale azzurro, anche nella veste di primo cittadino di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, e del sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, che hanno inviato un documento al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della sanità Luigi Arru per riprendere il confronto con il Governo.
«La Regione chieda subito una deroga al ministero della Salute per la riattivazione del reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio.»
Un pezzo importantissimo del polo ospedaliero gallurese, soppresso per la carenza di personale (con appena tre medici che prestavano servizio nella struttura su un organico totale di sette operatori). Il sindaco Andrea Biancareddu ha condotto una battaglia per tenere aperto il centro, salvo poi arrendersi di fronte all’insufficienza del personale. L’arrivo del ministro Giulia Grillo nel dicastero della salute riaccende però nuove speranze per il punto nascita: «E’ chiaro – sottolineano i tre consiglieri regionali di minoranza ed il sindaco di Tempio Pausania – che la Giunta regionale deve attivarsi per adeguare il reparto agli standard previsti dalla legge, con il ripristino delle attività nel presidio, a partire dall’incremento dell’organico». Solo con questi presupposti sarà poi concessa la deroga per la ripartenza del punto nascita: «Ci sono le condizioni per tutelare mamme e neonati in una delle fasi più delicate della loro vita. L’ospedale Dettori non può restare senza il reparto di ginecologia e ostetricia. Il mantenimento dell’unità medica rappresenta un’esigenza per il territorio – concludono Tocco, Oppi, Fasolino e Biancareddu – viste le criticità nei collegamenti stradali, con le donne costrette a viaggi lunghi e rischiosi verso gli ospedali di Sassari e Olbia».

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«Una seduta del Consiglio regionale dedicata al rischio di depotenziamento del Cto di Iglesias. E’ necessario che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della sanità ospedale Luigi Arru riferiscano in aula sul possibile declassamento del pronto soccorso all’interno del presidio.»
E’ la richiesta urgente firmata dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu.

«Secondo le ultime notizie all’interno della struttura sarebbero stati respinti i pazienti gravi, arrivati con codice rosso e giallo – aggiunge Gianluigi Rubiu – per essere poi dirottati al Sirai di Carbonia. Un segnale che andrebbe a decretare una retrocessione della struttura sanitaria. Una vergogna senza precedenti che non solo produce disagi seri sui cittadini di Iglesias e dintorni, ma sancisce un impoverimento dal punto di vista delle prestazioni sanitarie. Il territorio del Sulcis Iglesiente, già penalizzato dalla chiusura di altri servizi, non può certo subire passivamente queste decisioni – conclude Gianluigi Rubiu -. Non consentiremo che questo progetto di declassamento passi sotto silenzio.» 

 

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pigliaru careddu air italy
«Da parte dei rappresentanti di Air Italy oggi abbiamo ricevuto rassicurazioni sull’impegno per la crescita della base di Olbia. E abbiamo ricevuto anche l’assicurazione che ai 51 lavoratori che intendono trasferire a Malpensa non ne seguiranno altri, né oggi né in futuro.​ Noi però da queste affermazioni non possiamo dirci per niente rassicurati.»
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru oggi a Villa Devoto, al termine dell’incontro, durato oltre un’ora, con il vice presidente esecutivo Marco Rigotti ed il direttore operativo Neil Mills.

“A fronte dell’annunciata prospettiva di sviluppo della compagnia, ​e alla riaffermata centralità di Olbia in questo processo, ciò che dobbiamo constatare oggi è un fatto di segno opposto e del tutto negativo: ​una riduzione del 16% della forza lavoro localizzata in Sardegna. Saremo rassicurati ​solo ​quando ​avremo in mano un piano industriale che preveda credibilmente ​un incisivo aumento della forza lavoro ​di Olbia trainata dallo sviluppo della compagnia. Questo è ciò che ci aspettiamo e per essere certi che la crescita del vettore favorisca quella di Olbia e non il suo ridimensionamento – conclude Francesco Pigliaru -, ​​confermiamo e rinnoviamo il forte impegno che abbiamo speso in questi anni per arrivare a una soluzione positiva della grave crisi nella quale versava Meridiana.»

«Non siamo disposti a tollerare il trasferimento dei 51 lavoratori da Olbia a Malpensa – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -, per questo, visto l’atteggiamento di chiusura manifestato oggi dal management di Air Italy, sollecitiamo i ministri competenti a convocare immediatamente il tavolo di crisi ex Meridiana alla presenza dei lavoratori. La Sardegna ha già pagato un prezzo molto alto in termini occupazionali a seguito della crisi della compagnia aerea isolana, adesso i vertici del vettore, se ne sono capaci, realizzino concretamente un progetto che veda sviluppo e occupazione anche nella nostra regione.»

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pigliaru erriu spanu confstampa videosorveglianza urbana
Sistemi di videosorveglianza in altri 267 Comuni per un finanziamento di oltre 20 milioni di euro. Si va da un minimo di 35mila euro per i Comuni sino a 1.000 abitanti a un massimo di 200mila euro per quelli oltre i 20mila abitanti. Lo prevede il bando ‘a sportello’ promosso dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru a cui potranno partecipare tutti gli enti locali non ancora coperti.

Il nuovo bando, basato su una procedura agile e snella che incentiva le aggregazioni tra Comuni, è stato presentato, dopo il via libera della Giunta, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dagli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu. Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda e l’assessora dell’Industria del comune di Oristano Pupa Tarantini.

«Dai nostri territori arriva una domanda crescente di sicurezza – ha detto il presidente Pigliaru – esigenza che riguarda gli amministratori locali, troppo spesso vittime di intimidazioni come sappiamo bene, e in generale tutti i cittadini. Per questo abbiamo investito molto sulla videosorveglianza, non solo in termini infrastrutturali ma come progetto completo, di rete, su cui oggi stanziamo altri 20 milioni così da coprire tutti i 377 Comuni sardi, nessuno escluso. Se per tutti la videosorveglianza, come strumento di dissuasione e prevenzione, è un essenziale passo in avanti sul fronte della sicurezza, per le zone interne, in particolare, ha un ruolo importante nella lotta allo spopolamento. Insieme a Iscol@, che migliora le scuole di tutta la Sardegna, e con LavoRas, che crea opportunità di lavoro in modo diffuso, è un tassello cruciale nell’attuazione di queste politiche – ha concluso Francesco Pigliaru – che per noi sono prioritarie.»

«Abbiamo fatto tesoro – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu nell’illustrare i dettagli del bando – di alcune indicazioni scaturite dal precedente bando. In particolare stiamo valorizzando le associazioni tra Comuni con conseguenti grandi vantaggi per gli enti locali che costruiscono rapporti stabili per realizzare le reti di monitoraggio. È una modalità di collaborazione istituzionale che siamo convinti possa produrre ottimi risultati. Il nuovo bando – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – risponde alle istanze e alle esigenze più volte manifestate dalle comunità locali e nasce sulla base degli accordi sottoscritti con il Ministero dell’Interno, le Prefetture, l’Anci e il Cal.»

«È la prima volta che Regione, sistema delle autonomie locali e forze di polizia mettono in piedi un sistema integrato di videosorveglianza che, con un adeguato incentivo economico, punta all’aggregazione dei Comuni – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu -. Prevenzione dei reati di vandalismo contro il patrimonio pubblico e privato, di episodi di criminalità organizzata o di atti intimidatori contro gli amministratori locali e i cittadini: sono alcuni dei principali obiettivi che ci siamo posti. È un progetto unico in Italia perché in nessun’altra regione tutti i Comuni sono legati in rete per garantire la pubblica sicurezza.»
Il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, ha espresso grande soddisfazione per il bando che apre la strada alla piena operatività di strumenti tecnologici in grado di far crescere notevolmente i livelli di sicurezza nei Comuni e che si aggiunge ad altri progetti, come il Reis e Lavoras, attuati dalla Giunta per dare risposte al disagio sociale. Il valore del nuovo bando, che destina ingenti risorse a un ambito delicato per la vita pubblica, come quello della sicurezza dei cittadini, è stato sottolineato anche dal sindaco della Città Metropolitana di Cagliari, Massimo Zedda. Analogo apprezzamento è stato manifestato dall’assessora Pupa Tarantini intervenuta in rappresentanza del sindaco di Oristano Andrea Lutzu.

La Regione così completa il progetto per la realizzazione di Sistemi tecnologici di sorveglianza finalizzati a garantire migliori condizioni di sicurezza in tutti i Comuni e favorire la prevenzione e il contrasto del fenomeno degli atti intimidatori ai danni degli amministratori locali. Le risorse economiche necessarie per la nuova tranche di finanziamenti agli enti locali, in forma singola o associata, pari a 20 milioni e 200mila euro, sono così suddivise: 16 milioni 930mila euro, comprensivi dell’integrazione alle associazioni-aggregazioni di Comuni che hanno ottenuto il finanziamento sul precedente bando, e 3 milioni 200mila euro per l’estensione della Rete Telematica Regionale. In base al cronoprogramma le opere dovranno essere ultimate entro il mese di luglio del 2020.

Verranno inoltre destinati ulteriori 50mila euro al comune di Macomer per realizzare una rete di monitoraggio e controllo collegata al CPR di imminente apertura.
I protocolli per la sicurezza. Il nuovo bando si è sviluppato in seguito al Protocollo d’intesa tra la Regione, l’ANCI e le Prefetture della Sardegna siglato nel marzo del 2015 e ai successivi accordi per la promozione della sicurezza integrata sottoscritti dalla Regione, nello scorso mese di febbraio, con l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, con l’Anci, il Cal e le Prefetture.

Nello scorso mese di dicembre la Giunta ha stanziato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle 109 sedi comunali in cui è già finanziato il sistema di videosorveglianza con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la funzionalità dell’intero sistema e creare un unico punto di controllo dell’intera rete di monitoraggio e consentire alle forze di polizia di accedere direttamente ai sistemi di videosorveglianza dei singoli Comuni.
Bilancio del primo bando. Con il primo intervento, che non aveva le caratteristiche di bando ‘a sportello’, la Giunta ha finanziato 110 Comuni, dei quali 30 hanno concluso le opere. Per tutti gli altri la conclusione è prevista entro la fine del 2018. In questo caso l’importo complessivo del finanziamento è stato di 7 milioni e 150mila euro, di cui 6 milioni e 900mila euro di finanziamenti per gli enti locali e 250mila euro per la realizzazione del nodo centralizzato di monitoraggio.