20 November, 2024
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Regione, Città metropolitana e comune di Cagliari questa mattina hanno sottoscritto l’Atto d’intesa per gli interventi nelle aree di San Paolo-Santa Gilla e Sant’Avendrace, secondo quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico regionale. L’accordo porta le firme dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, del sindaco metropolitano Massimo Zedda e dell’assessore della Pianificazione strategica ed Urbanistica Francesca Ghirra.

Il programma straordinario prevede un’azione integrata per la riqualificazione e la sicurezza nel quartiere di Sant’Avendrace, esposto a situazioni di marginalità economica e sociale, degrado e carenza di servizi, attraverso alcuni interventi concepiti per attivare azioni coordinate che consistono nella: riqualificazione di viale Sant’Avendrace e dei percorsi di relazione; realizzazione del Parco urbano sportivo ed educativo nell’area di via San Paolo; rifunzionalizzazione dell’ex Mattatoio di via Po per housing sociale (circa 140 nuovi alloggi, sfruttando le cubature esistenti) e servizi (demolizione e bonifica dell’area dell’ex Mattatoio; infrastrutturazione principale dell’area dell’ex Mattatoio; realizzazione di un parco archeologico).

«Con la stipula di questo Protocollo d’intesa – precisa l’assessore Cristiano Erriu – si avvia il percorso di attuazione di alcuni interventi strategici di riqualificazione di due aree della città di Cagliari rilevanti sotto i profili della rigenerazione ambientale e urbana. Queste azioni scaturiscono dal ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza del quartiere Sant’Avendrace, presentato dal comune di Cagliari in occasione del Bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia, che ha assegnato al comune di Cagliari 18 milioni di euro. Sarà possibile riqualificare gli ambiti urbani e le periferie caratterizzati dalla presenza di tessuti edilizi disorganici, incompiuti, parzialmente utilizzati o degradati, favorendo il miglioramento della qualità dell’abitare anche attraverso l’incremento della dotazione degli standard.»

L’assessore Cristiano Erriu sottolinea l’importanza della «collaborazione istituzionale tra Regione, Comune di Cagliari e Soprintendenza all’Archeologia, alle Belle arti e al Paesaggio, anche alla luce della rilevanza degli interventi e delle tempistiche previste dal bando nazionale. Una collaborazione virtuosa che riguarda anche l’ex ospedale Marino e Tuvixeddu». L’esponente dell’esecutivo Francesco Pigliaru pone l’accento sull’esigenza di favorire «il riuso e la riqualificazione di insediamenti esistenti, sia per utilizzi di carattere residenziale che turistico, produttivo, per servizi e infrastrutture. Parliamo di una pianificazione coerente non solo con il PPR ma anche con i contenuti del DDL di Governo del territorio attualmente in discussione, per la parte che riguarda la riqualificazione e rigenerazione urbana».

Il sindaco metropolitano Massimo Zedda sottolinea la «tempestività dei nostri uffici nell’elaborare il progetto che, in tempi strettissimi, ci ha permesso di partecipare e vincere il bando nazionale. Si parla di periferie ma, nel nostro caso, è un termine che ci sta stretto, vista la conformazione della città e la vicinanza al centro cittadino. Abbiamo posto una particolare attenzione agli aspetti ambientali, con ampie zone dedicate ad aree verdi, ma anche alla viabilità ed alla possibilità di fruizione per i cittadini di parcheggi pubblici esistenti e sotto utilizzati, per lo meno in certi giorni della settimana e in certe fasce orarie. Questo ci consentirà di limitare il consumo del suolo».

L’assessora Francesca Ghirra precisa che «i lavori dovranno essere completati entro il 2021. La qualità del progetto è talmente elevata che pensiamo di vedere raddoppiati gli interventi dei privati, che oggi ammontano già a 8 milioni di euro. L’area di intervento, di proprietà del Comune di Cagliari, ha una superficie complessiva di circa 3,5 ettari. Oltre all’infrastrutturazione pubblica di tutto il parco di San Paolo, sarà valorizzato il vecchio centro di Santa Igia, il cuore dell’antica città, con la realizzazione di una nuova piazza e di un giardino archeologico».

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Si parte con i cantieri di LavoRas, la parte che muove 45 dei 128 milioni complessivi messi in campo con il piano per il lavoro voluto dalla Giunta e approvato dal Consiglio attraverso la Finanziaria. Questa mattina, nella sala Lussu di Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori della Programmazione Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha firmato con il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, i rappresentanti di Aiccre e Asel Carla Medau ed Antonello Atzeni e con il Cal, l’accordo quadro che dà il via a tutta la procedura. Nelle prossime ore Insar pubblicherà l’avviso: i Comuni possono immediatamente presentare il progetto che sarà valutato da Insar. Una volta approvato, verrà fatta la selezione dei disoccupati dalle liste comunali e a quel punto si potrà materialmente aprire il cantiere. Una procedura che, per obblighi di legge, ha delle scadenze in ogni sua fase fissate fra i 30 e i 45 giorni, ma che può essere chiusa nel giro di pochissimi giorni se le domande saranno presentate tempestivamente dai Comuni. Attraverso i cantieri, i Sardi occupati saranno circa 3.500. I rappresentanti degli Enti locali hanno espresso forte apprezzamento per LavoRas, sottolineando la correttezza dell’impostazione e la condivisione del percorso, che dà fiducia e risponde alle aspettativa dei Comuni.
I 45 milioni destinati ai cantieri di LavoRas sono di provenienza Fsc e Fse. Un primo anticipo, pari al 30% dell’importo complessivo, sarà erogato dalla Regione al momento della firma della convenzione di approvazione del progetto fra Comune interessato, Aspal e Insar. Una seconda quota, il 50%, verrà stanziata all’apertura di cantieri (dunque al momento dell’assunzione dei disoccupati), il restante 20% a saldo dopo la rendicontazione finale. Sei le tipologie di cantieri previste: ambiente, compresi i litorali e le aree umide, e dissesto idrogeologico; beni culturali e archeologici; edilizia; reti idriche; valorizzazione attrattori culturali; patrimonio pubblico ed efficientamento delle procedure comunali.
Con LavoRas, che oltre ai cantieri contiene la parte dei bonus occupazionali, la Giunta conta di ridurre il tasso di disoccupazione di circa un punto percentuale, a condizioni stabili, e di dare lavoro complessivamente a oltre diecimila persone. Oltre ai 128 milioni per il 2018, il Piano stanzia 70 milioni ciascuno per il 2019 e il 2020, soldi e politiche che faranno aumentare ulteriormente il numero degli occupati.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis

 

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Giunta del 17 aprile 2018
La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, ha approvato il disegno di legge che estende al personale coinvolto nelle attività di eradicazione della peste suina l’autorizzazione al lavoro straordinario. Tali attività, già assimilate a quelle di Protezione civile, si esplicitano in azioni di contrasto all’allevamento illegale e al pascolo brado incontrollato, fattori di maggior rischio per la persistenza della malattia. La delibera è stata proposta dalla Presidenza, d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente e del Personale e conformemente all’ordine del giorno del Consiglio Regionale, il n. 82 dello scorso 9 gennaio.

Su proposta dell’assessore Luigi Arru, nell’ambito del processo di revisione sistematica della salute mentale, è stata approvata una rivisitazione della programmazione che tenga conto degli erogatori pubblici e privati. Via libera anche al Programma assistenziale per ragioni umanitarie 2018, che prevede interventi sanitari per prestazioni di alta specializzazione per il trattamento di specifiche gravi patologie a favore di cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Approvata, infine, l’assegnazione di 500 mila euro all’Ats per la prevenzione del randagismo e il controllo delle nascite degli animali da affezione.
Per fornire supporto gestionale e amministrativo alle scuole che partecipano alle iniziative del programma Tutti a iscol@, il cui avviso è di prossima pubblicazione, la Giunta, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, ha approvato l’istituzione, per il 2018-19 e 2019-20, delle Scuole Polo. Le Scuole Polo hanno un ruolo di raccordo tra le Autonomie scolastiche partecipanti all’avviso “Tutti a Iscol@” e fra esse e la Regione e svolgono attività di assistenza e supporto alle altre Autonomie in fase di programmazione, gestione e monitoraggio.

 

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Il Comitato europeo delle Regioni è arrivato oggi in Sardegna per la seconda volta in due anni: il tema è ancora la lotta ai cambiamenti climatici, ma in questa occasione l’attenzione è stata soprattutto per le azioni e gli strumenti che enti locali, imprese e cittadini possono avere a disposizione, a partire dai finanziamenti. L’iniziativa “Riflettere sull’Europa”, organizzata dalla Regione Sardegna insieme al CdR, di cui il presidente Francesco Pigliaru fa parte, è stata ospitata negli spazi della ex Manifattura Tabacchi, e ha riunito a confronto per l’intera mattinata esperti a più livelli, dai tecnici agli amministratori, sia nazionali che europei. Per la Regione Sardegna, con il Presidente, erano presenti alle sessioni di lavoro le assessore dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras. A rappresentare il Comitato europeo, insieme a Francesco Pigliaru, è stato Marco Dus, cui si deve il documento di Parere approvato a Bruxelles sulla proposta di riconoscimenti finanziari agli enti locali e regionali per l’azione di prima linea che svolgono nella lotta ai cambiamenti climatici.

Tanti i contributi che si sono susseguiti nel corso dei lavori, alternando relazioni, approfondimenti, risposte alle domande del pubblico. Se l’analisi economica è spettata a Francesco Bosello (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), è stata la Capo Unità Adattamento DG CLIMA Elena Visnar Malikoska, in collegamento da Bruxelles, ad illustrare la posizione della Commissione europea, mentre a dare il quadro nazionale è stato Renato Grimaldi, Direttore generale Clima ed energia del Ministero dell’Ambiente. Dai territori sono poi arrivate le esperienze della Regione Andalusia, con la relazione di Susana Alvarez Pelàez, e della Regione Corsica, rappresentata da Sophie Finidori, insieme all’apporto di Natalia Vera (Rete dei Governi regionali per lo sviluppo sostenibile), quello del comune di Cagliari per voce di Francesca Ghirra e del comune di Sassari con Gian Marco Saba. E se Valentina Mereu (CMCC) ha proseguito con le informazioni tecniche è stata infine Alessandra Antonini a portare all’attenzione l’attività del Patto dei Sindaci, la grande comunità internazionale che mette in rete gli amministratori regionali e locali per condividere azioni e strategie nella lotta ai cambiamenti climatici.

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Iscol@
 Prende avvio ufficialmente la programmazione triennale per i nuovi interventi del progetto Iscol@. Da domani, venerdì 18 maggio, sindaci ed assessori competenti, insieme ai tecnici comunali, si confronteranno, a Cagliari, con l’Unità di Progetto che si occupa del piano. I progetti, secondo la filosofia che sin dall’inizio ha caratterizzato l’intervento, si svilupperanno sulla base delle reali esigenze manifestate dalle comunità in dialogo continuo con i rappresentanti della Regione. Nelle prossime settimane sono previsti oltre 300 incontri per delineare i contenuti della nuova programmazione di Iscol@.
Sino a questo momento, la Giunta ha stanziato 110 milioni per la realizzazione di nuovi poli dell’istruzione (asse 1 – scuole del nuovo millennio) e 160 milioni per interventi di messa in sicurezza e manutenzione delle strutture (asse 2). Si tratta di un programma strategico basato su una buona pratica di collaborazione tra Stato, Regione ed Enti Locali, autonomie scolastiche e mondo delle imprese e della professioni. La Sardegna è tra le regioni italiane più virtuose sia per quantità di risorse impiegate nell’ultimo triennio sull’edilizia scolastica che per portata degli interventi. Dal 2014 ad oggi oltre 150 mila ragazze e ragazzi frequentano scuole più sicure e decorose e più efficienti sul piano energetico. Tutto questo ha avuto positive ripercussioni sul sistema delle imprese: grazie a Iscol@ sono stati infatti aperti 1.500 cantieri con oltre 4 mila occupati. La Regione ha inoltre promosso il bando per gli arredi e le attrezzature tecnologiche con un finanziamento di 30 milioni che consente a 400 scuole della Sardegna di dotarsi di sistemi e soluzioni più moderne e in sintonia con le mutate esigenze della didattica
Nella nuova programmazione, come è avvenuto nella prima fase, confluiranno risorse statali, europee e regionali.

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Paci James Donegan consulente ambasciata USA

Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, ha ricevuto nel pomeriggio a Villa Devoto James Donegan, consigliere per gli affari politici dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
Al centro del colloquio, durato circa un’ora, la situazione politica italiana e le prospettive in vista delle prossime elezioni regionali, su cui il consigliere James Donegan ha chiesto una serie di informazioni. Raffaele Paci ha poi spiegato che la Sardegna punta molto sull’alta tecnologia, con interventi che vengono portati avanti anche con partner americani, per esempio il Deep Space Antenna al Radiotelescopio di San Basilio che vede in prima linea la Nasa o il progetto Aria nella miniera di Seruci che coinvolge l’Università di Princeton. «L’obiettivo – ha spiegato il vicepresidente Raffaele Paci – è quello di utilizzare le caratteristiche tipiche della Sardegna per portare avanti la ricerca innovativa».
Immigrazione, situazione economica, turismo attivo e allungamento della stagione, longevità e blue zone, qualità della vita, dell’ambiente e dell’alimentazione gli altri argomenti trattati.

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Ex Manifattura, evento Riflettere sull'Europa, 18 maggio

Venerdì 18 maggio l’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari sarà teatro di una giornata sui cambiamenti climatici organizzata dalla Regione Sardegna insieme al Comitato europeo delle regioni “Dialogo con i cittadini su azioni e strumenti per contrastare i cambiamenti climatici”. L’iniziativa, ricompresa negli eventi locali di ascolto dei territori e dei cittadini “Riflettere sull’Europa”, si focalizza sull’azione per il clima, evidenziando opportunità e strumenti utili a realizzare azioni di mitigazione e adattamento a livello regionale e locale, e considera le esigenze tecniche ed amministrative degli enti locali.
Dopo i saluti istituzionali, alle ore 9.15, del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del presidente della Regione Francesco Pigliaru, membro del Comitato Europeo delle Regioni (CdR), il programma entra nel vivo con il “Dialogo con i cittadini su azioni e strumenti per contrastare i cambiamenti climatici”. Risponderanno alle domande pervenute dai cittadini lo stesso Francesco Pigliaru, Elena Visnar Malinovska, Capo Unità dell’Adattamento della Direzione Generale Azione per il Clima della Commissione Europea – in videoconferenza -, Marco Dus, consigliere comunale di Vittorio Veneto e membro del Comitato Europeo delle Regioni; Andrew Varah Cooper, consigliere comunale di Kirklees (UK) e membro del Comitato Europeo delle Regioni e Francesco Bosello, professore associato presso l’Università degli Studi di Milano e Responsabile della divisione Analisi Economica degli Impatti e delle Politiche sul Clima del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Modera il giornalista Massimiliano Rais.
A seguire, la prima delle due tavole rotonde dedicata al contributo delle politiche energetiche e climatiche allo sviluppo dei Comuni, moderata da Marco Dus. Intervengono Alessandra Antonini, rappresentante dell’Ufficio di Bruxelles del Patto dei sindaci; Gian Marco Saba del comune di Sassari, settore ambiente e verde pubblico; Francesca Ghirra, assessore alla Pianificazione strategica e Urbanistica del Comune di Cagliari; Susana Álvarez Peláez, rappresentante della Regione Andalusia responsabile per i Cambiamenti Climatici, e Maria Grazia Piras, assessore dell’Industria della Regione Sardegna.
La seconda tavola rotonda, che concluderà la giornata, è intitolata al ruolo dei governi locali nella creazione di territori resilienti. Moderata da Donatella Spano, assessora della Regione Sardegna per la Difesa dell’Ambiente e coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni, vede la partecipazione di Renato Grimaldi, direttore generale per il Clima ed Energia del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; Sophie Finidori, capo dell’Unità “Aria – Clima” dell’Agenzia per lo sviluppo sostenibile, pianificazione e urbanistica della Regione Corsica; Natalia Vera, segretaria generale del Network of Regional Governments for Sustainable Development (Rete dei Governi Regionali per lo Sviluppo Sostenibile, nrg4SD) e Valentina Mereu, rappresentante del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC). 

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Si è conclusa oggi la missione del presidente della Regione Francesco Pigliaru a Bruxelles. Dopo aver incontrato il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Povilas Andriukaitis sul tema della Peste suina africana, Francesco Pigliaru ha preso parte alla seduta Plenaria del Comitato delle Regioni. Argomento centrale, sia nel dibattito in Aula che nelle riunioni dei gruppi nazionali e politici, è stata la politica di coesione post 2020, che disegnerà il futuro dell’Europa. Si tratta di un tema molto sentito dalle amministrazioni regionali e locali, perché costituirà la principale leva di investimento dell’Unione a favore dei territori.
«L’idea di Europa rischia di essere messa in crisi dal crescente consenso ottenuto da forze populiste che tendono a erigere muri e a cercare soluzioni agendo separatamente – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Ciò che alimenta quel consenso è la grande, insostenibile disuguaglianza tra persone e tra territori. In questo quadro, la politica di coesione è più importante di prima. Bisogna lavorare, certo, perché sia più efficace, ma è anche essenziale che non venga assolutamente ridimensionata in termini di risorse. Questo vale per tutti i territori, naturalmente, ma a maggior ragione per quelli svantaggiati geograficamente come le isole.»

Francesco Pigliaru ha poi portato all’attenzione la posizione della Sardegna, esposta lo scorso 24 aprile a Bruxelles nel lavoro preliminare portato avanti dall’Intergruppo Isole del Parlamento europeo insieme alla commissione Isole del CPRM. «In quell’occasione, insieme a Corsica e Baleari, abbiamo illustrato alla Commissaria europea Corinna Cretu il nostro patto tra isole, che rappresenta non solo una buona pratica di lavoro condiviso su tematiche comuni – ha spiegato il presidente della Regione –, ma anche un caso concreto di collaborazione e dialogo tra territori d’Europa, un esempio virtuoso che di questi tempi è particolarmente importante. Questa esperienza e la centralità dei nostri territori in uno scenario mediterraneo sempre più complesso, rendono evidente come la politica di coesione post-2020 non solo non debba lasciare indietro le isole ma, al contrario, sostenerne lo sviluppo. E ciò deve avvenire – ha concluso Francesco Pigliaru – anche e, soprattutto, attraverso l’attivazione di dispositivi normativi mirati a superare gli svantaggi dell’insularità tenendo conto delle specificità, a partire dalla distanza dal continente.»

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scuola

Un’altra opportunità per i comuni sardi che stanno realizzando interventi nell’ambito di Iscol@, il piano straordinario per l’edilizia scolastica promosso dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru. Le amministrazioni interessate possono infatti beneficiare delle agevolazioni garantite dal Conto Termico. Di questo tema si è discusso a Cagliari, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, nel corso dell’incontro promosso dall’Unità di Progetto della Regione che si occupa di Iscol@ e rivolto a amministratori e dirigenti dei comuni. Oltre ad Alessandra Berry e Matteo Frate, che fanno parte dell’Unità di Progetto, sono intervenuti i rappresentanti di GSE (Gestore dei servizi energetici) a cui è affidato il compito di gestire le fasi di valutazione dei progetti e del riconoscimento dell’incentivo.

Il Conto Termico, come previsto nel decreto del Governo, mira a favorire interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici pubblici, per i quali sono disponibili, a livello nazionale, 200 milioni di euro l’anno.

Isolamento termico, nuovi infissi, generatori di calore a condensazione, tecnologie di building automation degli impianti termici ed elettrici degli edifici sono solo alcune delle soluzioni che possono essere adottate grazie a questo strumento.

«Si tratta di interventi – è stato sottolineato nel corso dell’incontro – di grande utilità per gli edifici scolastici della Sardegna secondo la filosofia che sin dall’inizio ha ispirato Iscol@”. L’efficientamento energetico è un aspetto essenziale del programma di riqualificazione delle strutture voluto dalla Regione. Occorre ora promuovere la conoscenza di un incentivo che può essere di aiuto per le amministrazioni comunali.»

Attraverso Iscol@ la Regione interviene su più fronti: dalla manutenzione straordinaria degli edifici al rinnovo degli arredi, sino alla realizzazione, tra i primi in Italia, delle Scuole del nuovo millennio, che sono 24 nel primo lancio ma il cui numero è destinato ad aumentare sensibilmente in tempi rapidi.

Il bando per i nuovi arredi e le attrezzature tecnologiche, con una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro, è stato presentato ufficialmente nel corso di Iscol@ Design, manifestazione che si è svolta nelle scorse settimane alla Fiera Internazionale della Sardegna.

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Bruxelles,-Pigliaru-incontra-il-commissario-europeo-Andriukaitis

«Un passaggio fondamentale per dire all’Europa che la Sardegna, dopo 40 anni, ha finalmente deciso di affrontare una volta per tutte la piaga della Peste suina africana, e lo ha fatto con coraggio, impegno, determinazione, professionalità, raggiungendo obiettivi importanti. E i numeri che attestano questi risultati, che ci confermano che siamo davvero vicini a vincere questa battaglia, sono ora sul tavolo della Commissione.»

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, si è espresso così dopo l’incontro avuto questo pomeriggio a Bruxelles, con il Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Povilas Andriukaitis. Alla riunione hanno partecipato il direttore generale del Ministero della Salute, Silvio Borrello, il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Alberto Laddomada, e, per la Rappresentanza permanente del Governo italiano a Bruxelles, la coordinatrice del settore Sanità, Giuliana Del Papa, e il referente per la Sanità animale, Ghebremedhin Ghebreigzabiher. «Insieme ai dati abbiamo illustrato il senso della sfida, gli strumenti messi in campo per combattere tanto la piaga quanto l’illegalità diffusa che è alla base del suo propagarsi – sottolinea il Presidente -, così la stretta collaborazione portata avanti con il ministero della Salute e il ministero dell’Interno, che ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso. Da parte del commissario Andriukaitis, che ha sottolineato la preoccupazione per l’ampia diffusione che la malattia sta avendo ai confini dell’est Europa, abbiamo trovato molta attenzione per quanto stiamo facendo in Sardegna, per gli sforzi fatti, i risultati raggiunti, ma anche per il valore delle nostre azioni come buona pratica. Vogliamo essere pronti ad affrontare la svolta positiva che si potrà raggiungere presto con l’eradicazione definitiva, e stiamo mettendo ogni tassello al posto giusto per avere la Commissione al nostro fianco e per questo abbiamo chiesto la visita di una delegazione, in tempi ragionevolmente brevi, per vedere da vicino il nostro lavoro sul campo. È una partita cruciale per lo sviluppo soprattutto delle zone interne: vederci riconosciuto questo grande lavoro è importante anche perché abbiamo sempre saputo di dover ricostruire una credibilità, nel confronto istituzionale nazionale e internazionale, danneggiata da decenni di inazione. Siamo affidabili e lo stiamo dimostrando. Usciamo da questa riunione con una determinazione ancora più forte di prima – conclude Francesco Pigliaru – perché mentre la peste suina purtroppo si diffonde in territori lontanissimi dalla Sardegna, noi possiamo e dobbiamo liberarcene il prima possibile, per uscire definitivamente dalle aree considerate un rischio per l’intera Unione.»

«Dal punto di vista tecnico, abbiamo mostrato al Commissario Andriukaitis come, attraverso la nostra strategia, siamo riusciti ad intaccare il vero nucleo della malattia – spiega Alberto Laddomada -. Le azioni di depopolamento, articolate secondo piani precisi per il contrasto del brado e portate avanti tenendo aperto un dialogo costante con i territori, gli allevatori e i cacciatori, sono state e sono passaggi essenziali per arrivare all’eradicazione definitiva. L’assistenza tecnica costante e il sostegno economico garantito a chi si mette in regola e sceglie la legalità fa il resto. L’obiettivo è raggiungere una produzione virtuosa – conclude Alberto Laddomada -, e abbiamo agito per creare, sempre di più, le condizioni.»

«Abbiamo lavorato duramente tre anni prima di poter portare all’attenzione della Commissione europea numeri tali da essere presi in considerazione e che finalmente ci fanno ben sperare – aggiunge da Cagliari Alessandro De Martini, responsabile dell’Unita di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, che fa capo alla Presidenza della Regione -. Come ribadiamo costantemente, questa è una battaglia culturale e di legalità. Al confronto con tutti gli attori coinvolti, dalle amministrazioni locali agli allevatori regolari sino alle associazioni di categoria, abbiamo aggiunto azioni e informazioni mirate per condurre dentro le regole chi ne stava fuori. I cittadini hanno capito e sono i nostri migliori alleati: la soluzione di questo problema, che per troppo tempo è sembrata impossibile, è ora a portata di mano – conclude Alessandro De Martini – e significa produzione, sviluppo, benessere.»

Di seguito l’aggiornamento delle informazioni diffuse lo scorso 11 aprile nel corso del quarto seminario GARA (Global African Swine Fever Research Alliance), che ha portato a Cagliari i maggiori esperti mondiali di PSA.

I dati PSA che emergono dagli studi elaborati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale dicono che dal triennio 2012-2014 al 2015-2017 il numero dei focolai di Peste suina africana (PSA) nei maiali domestici si è ridotto del 75%, mentre la presenza della malattia nei cinghiali ha avuto un calo di circa il 64%. Se invece si dovesse fare il paragone con gli ultimi 10 mesi (agosto 2017 – maggio 2018), la riduzione dei focolai nel domestico oltrepassa il 90%.

Veterinari.

Sono circa 300 i veterinari che operano in tutta la Regione: garantiscono la Salute animale da un lato e la sicurezza alimentare della filiera dall’altro con controlli effettuati nelle circa 15mila aziende suinicole sarde.

Focolai nei suini domestici.

Nel periodo 2012-2014 si erano verificati 223 focolai, con una media di oltre 74 per anno e circa 6 al mese; nel triennio successivo, 2015-2017, ci sono stati invece 56 focolai con una media di 19 per anno e di circa 1,5 al mese. Il calo dei focolai è stato ancora più accentuato ed eclatante negli ultimi 10 mesi (agosto 2017 – maggio 2018) dove si sono verificati solo 3 focolai in 3 Comuni. Per quanto riguarda i due focolai di Aritzo (gennaio 2018) e Fonni (febbraio 2018), i controlli nelle zone di protezione e sorveglianza, così come previsti dalle norme, sono stati ultimati e non è stato trovato alcun riscontro di PSA negli allevamenti registrati. In queste zone di protezione e sorveglianza ricadevano territori di numerosi Comuni già categorizzati come ad alto ed altissimo rischio per PSA ed è confortante avere conferma che la situazione sia ora sotto controllo.

La malattia nel selvatico.

La situazione nel cinghiale è in chiaro miglioramento, come indicato dal trend di sieroprevalenza nell’attuale zone infetta (circa 10mila Kmq su un totale di 24mila Kmq dell’intera Isola). A partire dalla stagione venatoria 2012/2103 fino alla stagione 2017/2018, i valori sono stati i seguenti: 10,44%, 7,84, 7,37, 6,76, 4,70, e infine 3,80% in quest’ultima campagna di caccia. Tali dati registrano un calo progressivo della sieroprevalenza (indicatore importantissimo della avvenuta circolazione virale tra i cinghiali nei mesi/anni precedenti alla caccia). I numeri elaborati dall’IZS sono frutto dei test effettuati sui campioni prelevati dai cacciatori nei cinghiali abbattuti. L’affidabilità di questi dati è andata consolidandosi grazie a una crescente collaborazione con il mondo venatorio che in questi anni ha visto aumentare i campioni sottoposti a controllo da circa 3.200 a oltre 5.200 (+62%) a stagione. Il quadro inequivocabile emerso dalla situazione nei cinghiali conferma quanto gli studiosi dell’UdP vanno sostenendo da tempo: «In linea generale, a un miglioramento della situazione nei domestici corrisponde o fa seguito anche un miglioramento nel selvatico».

I maiali allo stato brado.

A fronte di una popolazione, stimata a inizio dicembre 2017, di circa 3-5mila capi bradi presenti fra Nuorese e Ogliastra, negli ultimi 6 mesi sono stati abbattuti 2334 animali al pascolo non confinato illegale. I Comuni dove si è intervenuti sono: Arzana, Baunei, Desulo, Nuoro, Orgosolo, Talana, Urzulei, Villagrande Strisaili, Aritzo, Sant’Andrea Frius, Ovodda, Irgoli, Loculi e Orosei. I controlli sierologici e virologici indicano che la PSA era perfettamente endemica nei territori di Orgosolo, mentre altrove la situazione era più variegata suggerendo, certamente, l’altissimo rischio di questa pratica di allevamento, ma non necessariamente la sua endemicità in ognuno dei gruppi di maiali e territori in cui gli abbattimenti sono stati effettuati. L’endemicità della PSA ad Orgosolo è presumibilmente dovuta all’alto numero e alla densità dei capi bradi tenuti in quel territorio comunale e alla conseguente elevata probabilità di contatti tra i diversi branchi di maiali, che assicuravano una continua circolazione del virus. Nella sola Orgosolo, fra dicembre 2017 e maggio 2018, sono stati abbattuti 1083 capi. In contemporanea e per evitare le azioni di depopolamento, molti detentori di maiali illegali, in buona parte dei Comuni interessati dagli abbattimenti, hanno macellato clandestinamente i loro animali immettendoli nel mercato abusivo. L’avvistamento dei suini bradi è ora molto più sporadico, rendendo di conseguenza meno facile la stima dei capi rimasti che, a oggi, si ipotizza si siano ridotti a non più del 10-20% rispetto a inizio dicembre 2017. In ogni caso, è sicuro che il numero e la densità sono molto inferiori rispetto al passato e già questo depone a favore di un diminuito rischio di circolazione virale.

La presenza del virus.

La tendenza, chiaramente positiva, degli ultimi tre anni e quella, ancor più marcata, degli ultimi mesi, indica complessivamente una rarefazione della circolazione virale sia negli allevamenti registrati che nel cinghiale e lascia ben sperare sulla possibilità di eradicazione definitiva della malattia dalla Sardegna anche a seguito del forte e ulteriore impatto positivo che ci si attende come conseguenza al contrasto del pascolo brado, che continuerà anche nei prossimi mesi.

Fattori che hanno migliorato la situazione epidemiologica.

A determinare il trend positivo dei dati sull’arretramento della PSA, oltre al contrasto del brado, hanno contribuito indubbiamente le attività di controllo sugli allevamenti e sulla caccia, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il miglioramento della situazione epidemiologica complessiva è infatti correlato a un miglioramento dell’attuazione delle attività da parte dei servizi veterinari (potenziati a giugno 2017 con il Gruppo di Intervento Veterinario e ora coordinati centralmente dall’Azienda Tutela della Salute, che ha competenza sull’intero territorio regionale) e dei cacciatori rispetto alle norme e al programma di eradicazione. Altro elemento che ha contribuito notevolmente a ridurre la presenza della PSA riguarda la formazione e l’informazione di allevatori e cacciatori, promossa nei territori dall’UdP, sulle buone pratiche dell’allevamento regolare e sui numerosi vantaggi economici e occupazionali che, soprattutto nelle zone interne della Sardegna, si potrebbero avere una volta sconfitta la malattia. In ultimo, un fattore esterno che potrebbe aver contribuito ai risultati illustrati nel corso del seminario è quello legato alla lunga e calda stagione estiva del 2017, che avrebbe favorito la inattivazione del virus nel ambiente, con il conseguente minor rischio di focolai nei domestici. La siccità e la mancanza quindi di cibo per molti mesi hanno causato una diminuzione della densità dei cinghiali, specie più giovani. La inattivazione del virus nell’ambiente e la diminuzione della densità dei capi selvatici hanno probabilmente reso più difficile la circolazione del virus tra i cinghiali e i maiali.