20 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato la mozione n. 413 (Lotto e più) e l’ordine del giorno Rubiu (Udc) e più, sulla difesa delle produzioni di agnello IGP di Sardegna dalle imitazioni e dall’introduzione sul mercato di agnelli provenienti dall’estero macellati nell’Isola e marchiati IGP di Sardegna. Approvata anche la mozione n. 331 (Cherchi Augusto e più) sulla mancata attuazione delle disposizioni della legge 15 marzo 2010, n. 38, concernente “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato al Consiglio una delibera della Giunta per le elezioni con la quale viene contestata formalmente l’incompatibilità prevista dalla legge ai consiglieri Christian Solinas e Gavino Manca eletti rispettivamente al senato ed alla Camera, che non hanno esercitato il diritto di opzione per la carica prescelta entro 10 giorni. Di conseguenza il Consiglio, chiamato a votare a scrutinio segreto per l’avvio della procedura di contestazione si è espresso favorevolmente con 27 sì, 13 no e 2 astenuti (Fasolino e Tedde di Forza Italia).

Il presidente ha illustrato poi una seconda delibera della Giunta con la quale, dopo le dimissioni di Pietro Pittalis risulta subentrante in base alla documentazione ufficiale Stefano Coinu, che viene proclamato eletto e presta giuramento.

Subito dopo l’Aula ha iniziato la discussione della mozione n. 311, primo firmatario Augusto Cherchi del Pds, sull’introduzione delle cure palliative e della terapia del dolore nel sistema sanitario regionale.

Nel suo intervento, Augusto Cherchi ha ricordato che «fin dal 2015 erano state presentate specifiche istanze al presidente Francesco Pigliaru ed all’assessore Luigi Arru, seguite da una interpellanza nel 2016 e questa mozione nel 2017 mentre Lo Stato ha approvato all’unanimità nel 2010 una ottima legge-quadro presa ad esempio dall’Organizzazione mondiale della Sanità, per porre le basi per l’applicazione diffusa di questa terapia che riguarda 80 milioni di persone nel mondo, costa il 20% della sanità in Europa, 19 miliardi in Italia e 600 milioni in Sardegna». «Ma al di là dei numeri – ha aggiunto Augusto Cherchi – la terapia ha un alto significato sul piano etico e morale, oltre che economico, per la Sardegna che ha poli di eccellenza dove però ci sono liste d’attesa di oltre un anno e problemi di personale: chiediamo perciò l’attuazione della legge 38/2010».

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco, vice presidente della commissione Sanità, ha affermato che «il reparto attivo presso il Brotzu non funziona a pieno regime ed ha gravi carenze di organico oltre che liste d’attesa inaccettabili di circa 12 mesi, per cui in un momento così drammatico per la sanità sarda è urgente intervenire sul reparto che va messo in condizioni di funzionare con piena efficienza».

Sempre per Forza Italia il vice capogruppo Marco Tedde ha definito la situazione di tanti pazienti sardi che soffrono «immorale, anche se non partiamo da zero perché nel 2013 e nel 2014 sono stati adottati importanti atti preliminari istituendo la rete della terapia del dolore; poi però si è fermato tutto e si tratta di una negligenza che dimostra la gestione debole della sanità sarda». La maggioranza, secondo Marco Tedde, «ha imposto una riforma sanitaria piena di lacune imponendo al Consiglio tappe forzate mentre si attende da 6 mesi l’approvazione del Ministero ed anche la vicenda dei diabetici sardi è emblematica perché diversi da tutti gli altri perché non possono utilizzare farmaci e supporti».

Per i Riformatori sardi, il consigliere Luigi Crisponi, «oltre alla legge su terapia del dolore c’è la 26/14 sull’endometriosi approvata all’unanimità dal Consiglio e mai attuata neanche nella parte che prevedeva specifiche esenzioni per le pazienti, mentre il governo nel 2017 ha adottato i Lea che comprendono queste esenzioni: è su queste cose che l’assessore deve dare risposte».

Antonello Peru, di Forza Italia, che in apertura ha dichiarato di voler aggiungere la sua firma alla mozione, ha sottolineato l’importanza della legge nazionale di riferimento e le risorse in essa contenute, impiegate anche dalla Sardegna per realizzare a suo tempo 3 hospice ma queste strutture, ha segnalato, «sono del tutto insufficienti e quelle attive non funzionano al meglio, dimenticando che le persone hanno diritto di poter vivere in modo dignitoso anche le malattie gravi, una esigenza che va recepita non solo realizzando le strutture ma anche promuovendo l’assistenza domiciliare». «Sui diabetici – ha concluso – è stato fatto un primo passo ma occorre fare di più a partire dalla dotazione degli strumenti di monitoraggio sottocutanei».

Ancora per Forza Italia il capogruppo Alessandra Zedda, cercando di capire le ragioni della mancata attuazione della legge e delle stesse delibere della Giunta, ha sottolineato «l’evidente menomazione del diritto alla salute dei sardi anche perché le liste di attesa di oltre un anno mezzo sono di fatto virtuali perché mancano le strutture in grado di prendere in carico i pazienti». La situazione complessiva, ha continuato, «fa capire che non si crede in questa terapia nonostante la Regione sostenga per intero i costi della sanità con ricorse pari a circa il 60% del proprio bilancio».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, che ha definito l’argomento «molto delicato», ha ricordato gli atti compiuti nella legislatura precedente che, nella sostanza, «in molti casi non coincidono e parlano di strutture molto carenti nonostante la disponibilità significativa di risorse». Fra l’altro, ha detto ancora Cocco, «è stato istituito un tavolo tecnico che ha prodotto una relazione che individua precise problematiche nella formazione del personale tanto è vero che sono state stanziate risorse aggiuntive per 480.000 ripartite in 3 master, uno dei quali partito venerdì scorso». Affrontando in generale lo stato della sanità sarda, Pietro Cocco ha auspicato «una discussione seria su riforma sulla nuova rete ospedaliera perché su questo abbiamo scommesso, i problemi che emergono sul campo sono tanti ma ci sono anche molte notizie infondate, insomma serve una operazione-chiarezza».

In qualità di capogruppo, il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha detto che «prima di dare giudizi avventanti è bene documentarsi perché non è vero che la Sardegna non ha fatto niente, tanto è vero che la struttura del Brotzu è stata realizzata nei primi 2000 e, siccome non c’erano centri pubblici, molti privati li hanno realizzati col contributo di associazioni». «Ci sono quindi ampie responsabilità di tutti – ha sostenuto ancora Giorgio Oppi – e sotto questo profilo la mozione deve spingerci ad operare concretamente e c’è molto da fare anche per dare attuazione alla riforma della rete ospedaliera, che segna il passo al ministero ma non si può aspettare la fine della legislatura perché questo vuoto paralizza la sanità sarda». «E poi – ha concluso – bisogna dare basta al balletto dei privati che scaricano tutte le responsabilità sulla Regione».

Per la replica l’assessore Luigi Arru ha ringraziato l’on. Cherchi per aver sollevato il problema in aula e ha detto: «La legge è del 2010, non nel 2014. E cosa è accaduto sino a oggi? E cosa non si è fatto dal 2010 al 2014? Cure palliative e terapia del dolore sono materie che si intrecciano ma sono cose diverse. Il problema è creare reti e personale, che deve essere formato adeguatamente. Presto con l’Università attiveremo un master di secondo livello per la terapia del dolore e abbiamo già un’eccellenza, Olbia, che è stata certificata dal Sole 24 ore».

Per l’assessore alla Sanità «grazie a dei colleghi che operano all’Oncologico siamo bravissimi anche con le terapie invasive e non userei il parametro delle liste d’attesa per affrontare questo problema perché spesso i ritardi derivano da responsabilità altrui e dalla nostra decisione di risistemare, con opere urgenti, gli ospedali che ne hanno bisogno. Da quando si è arrivati si è detto che la Sardegna spende troppo per la Sanità: mettiamoci d’accordo su questo. Noi siamo convinti che la nostra proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera sia la più efficace sotto il profilo della governance ed è molto più importante per noi togliere il dolore che lasciare medici in ospedali dove ci sono reparti che lavorano pochissimo. Dobbiamo portare la cultura antalgica fuori da Cagliari e formare medici specialisti nella terapia del dolore».

L’on. Cherchi (Pds) ha replicato: «Questa mozione ha tre anni di gestazione e alla fine del mio intervento rifarò la domanda con la quale ho aperto l’intervento. Non confondiamo i malati di tumore con la terapia del dolore e nemmeno le cure palliative con il dolore. Non abbiamo in Sardegna un solo posto letto per le cure palliative pediatriche eppure sono mediamente trenta ogni anno i pazienti pediatrici che si avviano alla fine della vita. Noi non abbiamo la rete delle terapie del dolore ma non c’è hub senza rete: chiedo all’assessore se intende costituire o no la rete prevista dalla legge 38 del 2010?».

L’on. Marco Tedde (FI) ha chiesto di aggiungere la sua firma alla mozione Cherchi e ha aggiunto rivolto all’assessore Luigi Arru: «Lei è diventato abilissimo a glissare sulle questioni centrali. Con molta eleganza interpreta il suo ruolo, ma senza impegno. Lei non ha mosso un passo per attuare la legge 38 e questi sono i fatti: com’è andata a finire la riorganizzazione della rete ospedaliera, non aggiri le domande e non dia risposte evasive».

L’assessore Arru ha ripreso la parola per dire che intende «applicare la legge 38, con i tempi che avete utilizzato voi, dal 2010 al 2013».

Per l’on. Pietro Cocco (Pd) «il collega Tedde ha sbandato ma stiamo ad ascoltarlo lo stesso».

La capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha detto: «Continuate pure con questo andazzo ma la risposta sarà uguale a quella che avete ottenuto il 4 marzo».

Per il Pds è intervenuto l’on. Roberto Desini, secondo cui «c’è una mozione e a  quella l’assessore Arru è chiamato ad attenersi. Da anni siete chiamati a dare attuazione alla legge 38, è arrivato il momento di recuperare il tempo perduto».

Il sardista Angelo Carta ha ricordato che «l’Aula è d’accordo sulla mozione» e così l’on. Daniele Cocco (Art. 1): «Fare l’assessore a fine mandato non è un regalo per nessuno ma oggi è necessario applicare immediatamente la legge 38. I sardi hanno aspettato abbastanza».

La mozione 331 è stata approvata.

La mozione 413 sulla difesa degli agnelli marchiati IGP Sardegna è stata presentata dall’on. Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Agricoltura. L’oratore ha detto: «Una vicenda di cronaca della scorsa settimana porta alla ribalta sulla stampa ancora una volta il tema della certificazione dei prodotti sardi e della protezione della loro origine mediante un marchio. Sembrerebbe che degli agnelli siano stati importati in Sardegna dalla Romania, macellati in Sardegna e poi esportati di nuovo con il marchio sardo. E’ fondamentale il ruolo del consorzio in questo caso come in tutti i casi di protezione dei prodotti con un marchio nostro. E’ chiaro che servono norme nuove, anche penali, contro la contraffazione: lasciamo alla magistratura il compito di occuparsene, accanto al Parlamento presso il quale giace un disegno di legge. Con chiarezza però viene alla luce del sole un fatto che tutti sospettavamo: il marchio sardo ha un valore enorme se qualcuno si preoccupa di portarli dalla Romania, macellarli e rivenderli come prodotto di Sardegna. Siamo certi che il Consiglio regionale vorrà prendere una posizione chiara e univoca su questa vicenda, che ci porta a stare a fianco al Consorzio di tutela in questo caso e più in generale ai marchi dell’olio, del vino e del settore lattiero caseario. Dobbiamo lavorare per ottenere anche altri marchi di origine, allargando le nostre produzioni e tutelandole nel commercio. Questa vicenda va condannata ma ci deve servire da monito».

Nella discussione è intervenuto l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha ringraziato il collega Lotto per la mozione: «Il problema è grave e va oltre il fatto fine a se stesso: nel 2015 in Italia i reati agroalimentari sono cresciuti del 215 per cento». L’oratore ha annunciato e poi depositato un ordine del giorno che auspica l’intensificazione dei controlli sul fronte della contraffazione e delle frodi agroalimentari. 

Per Art. 1 l’on. Lai ha detto: «Questo tema va discusso anche per un fatto di orgoglio della buona politica. L’anno scorso abbiamo stanziato 15 milioni di euro per il comparto ovino e le nostre buone risposte e pratiche non possono essere messe in discussione da chi fa cose poco serie come queste. Basta con queste contraffazioni, che sono un grande danno per l’economia sarda: abbiamo stanziato altri 20 milioni per la pastorizia e per l’agricoltura sarda, chiediamo che si spendano quelle risorse».

Il Pds ha preso la parola con l’on. Piermario Manca, che ha ringraziato il presidente Gianfranco Ganau per aver portato in Aula con tempestività la mozione: «Noi sapevamo che erano necessarie le stalle di sosta nei porti per controllare il bestiame, l’ho detto tre anni fa. Perché non lo abbiamo fatto? Questo è il vero problema e questo dobbiamo fare se vogliamo arginare il fenomeno e fermare certe truffe alimentari».

La consigliera Daniela Forma (Pd) si è complimentata con l’assessorato dell’Agricoltura ed ha chiesto all’assessore di riferire circa le interlocuzioni ministeriale sulla possibile risoluzione delle problematiche inerenti il declassamento degli ippodromi sardi. Nel merito degli argomenti oggetto della mozione l’esponente della maggioranza ha parlato di “fatti di straordinaria gravità” ed ha ricordato gli sforzi fatti per la valorizzazione dell’agnello sardo Igp. La consigliera ha inoltre evidenziato ruolo e funzione del consorzio di tutela ed ha concluso il suo intervento auspicando un incremento degli stanziamenti in sede di assestamento di bilancio per aumentare il numero di agenti vigilatori.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha lamentato la mancata discussione delle due proposte di legge a suo tempo presentate per l’istituzione di controlli portuali e aeroportuali al fine di meglio tutelare le produzioni agricole sarde e la salubrità dei. Antonio Gaia (Upc-Socialisti) ha fatto riferimento ad un suo precedente intervento in Aula del 2015 per riproporre il divieto al taglio delle orecchie degli agnelli al momento della macellazione. Mantenere la targhetta auricolare fino al momento dell’acquisto del prodotto nelle macellerie – a giudizio del consigliere della maggioranza – è la soluzione semplice e immediata per garantire il consumatore dalle frodi.

L’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, intervenendo in sede di replica, ha ribadito l’impegno per la tutela dell’agnello sardo e del marchio Igp ed ha confermato la frode scoperta nel periodo dell’ultima Pasqua quando dodicimila agnelli provenienti dalla Romania sono stati macellati e spacciati come agnello sardo Igp nel mercato isolano. L’assessore ha inoltre illustrato per sommi capi un importante progetto sperimentale per la tracciabilità elettronica delle carni ed ha assicurato un incremento delle azioni di vigilanza a tutela dei marchi qualità conquistati dalla Sardegna. Pierluigi Caria ha inoltre ribadito la volontà di procedere nelle iniziative per il riconoscimento di ulteriori marchi per le produzioni tipiche isolane ed ha aggiornato il Consiglio sulla situazione che riguarda Ara e Apa.

In ordine al Vinitaly ha confermato la partecipazione di 97 cantine sarde  ed ha uspicato una sempre maggiore aggregazione tra produttori e aziende.

Sulla questione degli ippodromi, l’assessore ha confermato la firma al ministero delle Politiche agricole del decreto che consentirà lo svolgimento delle gare nell’ippodromo di Chilivani da domenica 22 aprile, nonché una possibile moratoria per scongiurare gli effetti del declassamento degli ippodromi della Sardegna.

Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto, ha confermato la messa in votazione della mozione di cui è primo firmatario e dell’ordine del giorno presentato dal capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, in qualità di primo firmatario L’esponente della maggioranza ha ricordato che sulla questione degli ippodromi è al lavoro la sottocommissione per portare all’attenzione dell’Aula una proposta normativa condivisa per dare una svolta al comparto e garantire un futuro all’ippica in Sardegna. Il consigliere del partito dei Sardi, Piermario Manca, ha ribadito che la migliore soluzione per tutelare i prodotti sardi e scongiurare le frodi alimentari è rappresentata dalla realizzazione delle cosiddette stalle di sosta in prossimità di porti e aeroporti per il controllo degli animali e delle piante.

Daniela Forma (Pd) ha sottolineato procedure, adempimenti e normative statali e europee che dovrebbero tutelare produzioni tipiche e consumatori ed ha auspciato in futuro una maggiore comunicazione tra gli organi ministeriali deputati al controllo.

Il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha denunciato un atteggiamento punitivo da parte dello Stato nei confronti della sardegna per quanto attiene ilr ecepimentod elle norme europee in materia di tutela delle razze autoctone. A giudizio di Congiu lo schema ministeriale inibisce la Regione, laddove volesse istituire l’ente selezionatore e dunque la Sardgena non potrebbe tutelare il suo patrimonio.

Il consigliere Upc, Antonio Gaia, ha riproposto la conservazione della targhetta auricolare ricordando che prima dell’istituzione del consorzio per la tutela Igp, le orecchie degli agnelli non venivano tagliati in sede di macellazione.

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha proposto di portare in discussione la proposta di legge per istituire i controlli nei porti e negli aeroporti e il consigliere del Pd, Mario Tendas, ha dichiarato voto favorevole per la mozione e l’ordine del giorno.

Posta in votazione la mozione Lotto e più che impegna la Giunta a garantire la sicurezza dell’immagine dell’agnello sardo Igp è stata approvata all’unanimità con 41 voti a favore.

La capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha quindi precisato che i contenuti della mozione sul tema presentata a suo tempo dagli ex consiglieri di Forza Italia, Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis, sono stati inseriti nell’ordine del giorno Rubiu e più che dà mandato al presidente della Giunta di adottare ogni utile iniziativa per contrastare la contraffazione alimentare dei prodotti agricoli sardi.

Dopo il parere favorevole espresso dalla giunta l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità con 38 voti favorevoli.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori dell’Aula ed ha convocato il Consiglio per domani, giovedì 19 aprile, alle 10.00.

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Grano

Agricoltori, tecnici, produttori e studenti, hanno partecipato questa mattina, ad Ussana, alla giornata informativa e alla visita ai campi sperimentali organizzata dall’agenzia Agris della Regione Sardegna nell’azienda San Michele, alla quale ha preso parte il presidente Francesco Pigliaru. Il tema centrale è stato quello della filiera del grano duro in Sardegna e dell’innovazione tra miglioramento genetico e gestione colturale.
«Una giornata importante in cui abbiamo parlato soprattutto di tecnologie per rendere l’agricoltura più capace di creare il reddito necessario per gli agricoltori, che troppo spesso non riescono a ricavare guadagni proporzionati all’enorme fatica spesa. È fondamentale l’impiego di tecnologie in grado di ridurre i costi e questo è emerso con grande evidenza – ha detto il presidente Pigliaru -. Esistono metodi per seminare che costano molto meno di altri e che sono anche più rispettosi dell’ambiente ma che in Sardegna non sono sufficientemente diffusi. Nostro compito è aiutare tutti ad adottarli – ha sottolineato il governatore  – perché l’agricoltura diventi più ricca, gli agricoltori possano essere più soddisfatti del proprio lavoro e i giovani abbiano l’opportunità di guardare in questa direzione come a un settore sul quale puntare per costruire il proprio futuro. Serve che tecnologie così virtuose si diffondano al massimo – ha concluso Francesco Pigliaru -, siamo già impegnati a farlo e moltiplicheremo i nostri sforzi.»
Nel corso della mattinata, trascorsa interamente sui terreni sperimentali di Agris, i tecnici e tutti gli attori coinvolti si sono confrontati sulle esperienze, entrando nello specifico delle colture convenzionale, conservativa e biologica, le attività di miglioramento genetico, i campi di moltiplicazione in purezza di varietà e di nuove selezioni varietali di grano duro. Nel quadro del contenimento dei costi colturali e del mantenimento e ripristino della fertilità del suolo, sono state affrontate le prove di confronto tra tecniche agronomiche convenzionali e conservative in condizioni cosiddette di pieno campo. I tecnici di Agris, infine, hanno mostrato le attività dell’agenzia nell’ambito di tecniche colturali altamente innovative basate sull’agricoltura di precisione e sul ricorso all’irrigazione razionale del grano duro, finalizzate alla riduzione dei costi di produzione, alla stabilizzazione delle rese e al miglioramento della qualità del prodotto.

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Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori Maria Grazia Piras, Edoardo Balzarini e Raffaele Paci hanno incontrato, questa mattina a Villa Devoto, i vertici di Italgas, primo operatore in Italia nella distribuzione del Gas e terzo in Europa. La società, che di recente è subentrata alla CPL Concordia dando nuovo impulso ai lavori per la realizzazione di alcuni dei bacini previsti dal Piano per la metanizzazione, ha illustrato lo stato dell’arte delle reti e dei bacini del gas in Sardegna.
«In questo momento di transizione energetica è importante poter contare sul metano, in Sardegna come altrove – ha detto il presidente della regione Francesco Pigliaru al termine dell’incontro – e finalmente iniziamo a vedere azioni tangibili che ci fanno ben sperare. Dopo anni di trattative e previsioni siamo agli ultimi tasselli: la realizzazione dei depositi e un sistema di reti già interconnesso e digitalizzato è uno scenario che, come abbiamo sentito oggi, è ormai molto concreto.»
«Italgas ha acquisito 12 bacini, in alcuni dei quali non erano ancora stati avviati i lavori – ha annunciato l’assessore Maria Grazia Piras -. Auspichiamo che con questo passaggio si possa avere l’accelerazione necessaria per completare l’infrastrutturazione secondaria del gas in Sardegna.»

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«La Regione ha fatto la sua parte per favorire una soluzione positiva della vertenza Meridiana e lo ha fatto, insieme al Governo nazionale, con l’obiettivo di mantenere per la Sardegna un ruolo stabilmente importante nel progetto di crescita della compagnia.»
Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru oggi durante l’incontro convocato a Villa Devoto con il vertice del vettore aereo. «Chiediamo dunque alla società di definire meccanismi precisi che, all’interno del piano industriale, garantiscano alla Sardegna benefici in termini di crescita occupazionale e valorizzazione di alte professionalità», ha aggiunto il presidente, auspicando un investimento concreto e duraturo a vantaggio della base isolana.
«Non siamo disposti a subire il trasferimento di attività dalla Sardegna al continente e la conseguente perdita di posti di lavoro – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu – per questo abbiamo chiesto ai dirigenti di Air Italy di acquisire i dettagli del nuovo piano industriale al fine di poter misurare le ricadute positive sul tessuto economico dell’isola.»
L’assessore ha quindi richiamato il rispetto dell’accordo siglato dalla compagnia e dai sindacati nel 2016 e ha fatto sapere che per questo motivo la Regione chiederà la convocazione del tavolo inter ministeriale anche alla presenza dei lavoratori.

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E’ stata ufficializzata oggi un’importante novità nel progetto di rilancio dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. La centrale a carbone, prevista per l’approvvigionamento energetico dell’Eurallumina, è stata stralciata dal progetto della Rusal presentato alla Regione e che ora prevede, in accordo con l’Enel, il collegamento al vaporodotto attraverso la centrale Grazia Deledda di Portoscuso. Su questa variante si dovrà pronunciare il ministero dell’Ambiente che stamane si è confrontato sull’iter procedimentale con i tecnici dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente guidati dalla direttrice generale, Paola Zinzula, e dal coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi.
«Siamo soddisfatti – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano – perché non si farà più la centrale a carbone: era un’ipotesi già tentata nel 2012, ma che è diventata percorribile grazie al nostro lavoro, alla collaborazione e all’azione sinergica del ministro Carlo Calenda e del presidente Francesco Pigliaru, in coerenza con la Strategia Energetica Nazionale e mantenendo l’equilibrio tra tutela dell’ambiente e occupazione.»
«Accogliamo con favore che a Roma, questa mattina, si sia fatta chiarezza sull’istruttoria che riguarda il progetto Eurallumina – ha concluso Donatella Spano -, stabilendo modalità e tempi sia per il livello nazionale che per quello regionale e riconoscendo l’importante lavoro fatto dai tecnici dell’assessorato.» 
Il coinvolgimento del Ministero sospende la procedura regionale, che riprenderà una volta che arriverà il pronunciamento sulla Via (valutazione di impatto ambientale) nazionale. La Rusal potrà decidere se mantenere il procedimento con la variante proposta o presentare un nuovo progetto.

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Gasdotto

Dopo il presidente Francesco Pigliaru, anche l’assessore regionale dell’Industria sottolinea i considerevoli passi in avanti compiuti dalle procedure di attuazione del progetto di metanizzazione.

«Per la metanizzazione della Sardegna possiamo dire di essere arrivati all’ultimo miglio – ha detto Maria Grazia Piras, aprendo la tavola rotonda organizzata nel corso della due giorni su “Sardegna leader del Gnl nel Mediterraneo” sul metano ha ripreso la metafora del maratoneta lanciata ieri dal presidente Francesco Pigliaru -. Abbiamo fatto una scelta importante, all’interno di un Piano energetico che prevede tante azioni, dall’efficientamento alla mobilità elettrica, alle energie rinnovabili. Il metano è una fonte di transizione, indispensabile per abbandonare gradualmente il carbone, con effetti significativi sul fronte ambientale; tutti gli indicatori ci dicono che non potremo farne a meno per i prossimi trent’anni – ha detto ancora l’assessore – si tratta di un processo a tappe, mancano ancora dei passaggi, ma istituzioni, imprese e cittadini oggi hanno la convinzione che sia la strada giusta e che la scelta sia da condividere.»
Altro aspetto, toccato nell’intervento dell’assessore, è quello regolatorio: «Deve essere assicurata la continuità dell’investimento e, soprattutto, un prezzo dell’energia equo per i sardi. In uno scenario di mercato in continua evoluzione, la Sardegna può avere un ruolo fondamentale e infatti la Sen (Strategia Energetica Nazionale) ne vuole fare luogo di sperimentazione ed elemento di sviluppo per la nostra isola. E’ innegabile che l’assenza del metano, quindi di energia a basso costo, abbia contribuito fortemente alla grande crisi industriale degli anni scorsi, crisi dalla quale abbiamo difficoltà ad uscire». 
«Questa è la scelta giusta – ha concluso Maria Grazia Piras – ed è una grande opportunità per le nostre imprese, ma anche per i nostri giovani, perché quello dell’energia è un settore in continua evoluzione e nel quale nascono professionalità sempre più nuove.»

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Il presidente dell’AIAS Anna Paola Randazzo ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru, con «la richiesta di intervenire personalmente per cercare di affrontare, si spera definitivamente, la vertenza che vede l’AIAS creditrice di ingenti somme nei confronti della Regione/ATS/Comuni».
«La informiamo che sono in atto interlocuzioni tra i nostri Legali e gli Avvocati dell’ATS per favorire eventuali chiusure transattive dei Contenziosi in essere da cui dipende il recupero dei Nostri crediti – ha aggiunto Anna Paola Randazzo -. Lo stesso Servizio Legale della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna, in risposta alla nostra Nota, prot. n°1237 del 29 gennaio 2018, ha richiamato alla Sua attenzione, con propria Nota prot. n°1925 del 22 febbraio 2018, la richiesta dell’AIAS di attivazione di un Tavolo tra i rispettivi Legali e Tecnici che affronti nella sua totalità la verifica e corrispondenza dei crediti vantati dall’Associazione.»
«L’attività di tale Tavolo Tecnico è indispensabile affinché l’Associazione possa pianificare il pagamento degli stipendi arretrati ai propri dipendenti – ha concluso Anna Paola Randazzo -. Le chiediamo di farsi Garante tra le parti, nella sua veste Istituzionale, per l’urgente attivazione del sopraindicato Tavolo Tecnico.»

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma lo scorso mese di marzo ha depositato un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, per rappresentare le difficoltà della Comunità terapeutica “Approdo” di Nuoro che opera nel campo dei sofferenti mentali. L’intervento si era reso necessario in seguito al preoccupante appello lanciato dalla Cooperativa Nuorese che corre il rischio concreto di chiudere a causa del limitato numero di ospiti in carico che non consentirebbero una gestione finanziariamente sostenibile.

«Contestualmente – dichiara Daniela Forma – ho richiesto che la Commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra audisse sul tema l’assessore regionale Luigi Arru e votasse in merito una Risoluzione. L’argomento è stato così inserito all’ordine del giorno dei lavori della commissione Sanità del 12 aprile che ha registrato un’ampia discussione sulla rete di strutture ad alta intensità che nel contesto regionale si occupano di salute mentale e sulle relative problematiche.»

«Al termine della discussione – aggiunge Daniela Forma – la commissione Sanità ha votato all’unanimità una risoluzione nella quale impegna il presidente della Regione e la Giunta Regionale a mettere in atto tutte le azioni finalizzate alla salvaguardia delle Comunità terapeutiche che operano nel campo della salute mentale, tra le quali in particolare la “Comunità Approdo” con sede in Nuoro, garantendo la prosecuzione del servizio offerto.»

«L’assessore regionale Luigi Arru – conclude Daniela Forma – ha confermato l’attenzione con la quale si sta seguendo la vicenda ed ha ribadito il lavoro di interlocuzione che si sta portando avanti con tutti i direttori dei dipartimenti di Salute mentale, presentando le caratteristiche di una Comunità che opera con serietà e che è a disposizione dell’intero sistema regionale.»

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è intervenuto, questo pomeriggio, al T Hotel di Cagliari, al 4° Convegno Isola dell’energia – Sardegna leader del GNL nel Mediterraneo. 
«Siamo come maratoneti che vedono il traguardo consapevoli però che manca ancora qualche chilometro da percorrere – ha detto Francesco Pigliaru -. Sulla metanizzazione della Sardegna molto è stato fatto, anche grazie all’importante sostegno del Governo e alla fattiva e costante collaborazione con il MISE2» ha aggiunto Francesco Pigliaru, citando la strategia condivisa con l’Esecutivo nazionale con il Patto per la Sardegna firmato nel luglio 2016.
Il presidente ha ricordato che la Sardegna è fermamente impegnata nel processo di decarbonizzazione, come dimostrano gli investimenti della Giunta su efficienza energetica, smart grid, accumulo e mobilità elettrica. «Nel contempo – ha aggiunto Francesco Pigliaru – con altrettanta convinzione e determinazione gestiamo la transizione energetica all’interno della quale il metano, come avviene ovunque nel mondo, svolge un ruolo temporaneo ma fondamentale».
Francesco Pigliaru ha poi citato gli ultimi tasselli fondamentali, ovvero la realizzazione dei depositi autorizzati e dei rigassificatori, delle reti di distribuzione a partire dalla dorsale e del sistema tariffario che «deve prevedere condizioni analoghe a quelle prevalenti a livello nazionale».
In conclusione, la notizia della consultazione pubblica lanciata dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) proprio sull’ipotesi per la definizione di un ambito tariffario specifico per la Sardegna, documento che analizza le varie fasi indicate nella Strategia Energetica Nazionale che dovrebbero condurre «alla graduale integrazione delle reti isolate e dei loro punti di alimentazione in un unico sistema gas sardo, con conseguente applicazione della disciplina generale prevista per il settore del gas naturale».

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Ha assunto una configurazione azionaria definita la società Sideralloys Italia divenuta proprietaria degli impianti ex Alcoa di Portovesme per riavviarli alla produzione. Il 75% del capitale sarà controllato da Sideralloys, il 20% da Invitalia spa, società a intero capitale pubblico. Il Ministro Carlo Calenda ha proposto che il restante 5% sia assegnato gratuitamente ai lavoratori. Questa proposta è stata illustrata ai sindacati dal Ministro nel corso nel corso di una riunione cui ha preso il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi e il presidente di Sideralloys, Giuseppe Mannina.

La partecipazione di Invitalia spa ha il significato di rafforzare l’azionariato e ribadire l’impegno del Governo e della Regione per il successo dell’operazione.

La partecipazione all’azionariato dei lavoratori, proposta ai sindacati, è per un verso il riconoscimento del ruolo svolto con grande determinazione per la difesa del lavoro e della produzione industriale. Per un altro verso si vuole sperimentare una rilevante innovazione nelle relazioni industriali e nella gestione dei grandi complessi industriali.

In cosa consiste l’innovazione? Il modello classico di gestione di una società per azioni è realizzato in Italia, attraverso un consiglio di amministrazione e un amministratore delegato (AD). L’innovazione proposta prevede la costituzione di un Consiglio di Gestione e di un Consiglio di Sorveglianza; rimane la figura dell’amministratore delegato. Un rappresentante dei lavoratori parteciperebbe al Consiglio di Sorveglianza, organo che ha poteri rilevanti in quanto, tra l’altro, nomina il Consiglio di Gestione e esamina e approva il bilancio.

I lavoratori sono azionisti in quanto dipendenti della Società, cioè acquisiscono e perdono il diritto in relazione a questa condizione.

L’innovazione riguarderebbe non solo la cosiddetta governance della società ma anche la rappresentanza dei lavoratori che diventerebbe anch’essa duale. Si avrebbe la rappresentanza sindacale con i compiti tipici della stessa e contestualmente, si crea un’Associazione fra tutti i lavoratori che ha il compito di gestire la partecipazione azionaria. Come detto, le azioni sono distribuite ai lavoratori gratuitamente sebbene abbiano un valore che il Ministro ha cifrato fra 750mila e un milione di euro. L’Associazione partecipa proporzionalmente alla distribuzione degli utili d’impresa da impiegare per finalità sociali decise dalla stessa associazione.

L’assetto proposto per la nuova società dell’alluminio rappresenterebbe  sperimentazione di notevole rilievo in un’azienda industriale. Infatti, se si eccettuano i casi del socio lavoratore nelle cooperative e altri casi molto peculiari, la figura del lavoratore azionista e il Consiglio di Sorveglianza praticamente non esistono in Italia sebbene la UE e la stessa legge italiana li rendano possibili anche con incentivi e all’estero, soprattutto in Germania, siano molto frequenti nelle grandi aziende. La storia italiana delle relazioni industriali e altre ragioni che è troppo complesso qui richiamare, hanno determinato una situazione diversa fra Italia e Germania. Non casualmente i sindacati alla proposta del Ministro, hanno reagito manifestando interesse e anche apprezzamento ma si sono riservati di dare una risposta dopo averne discusso al loro interno e in particolare con i lavoratori.

Deve registrarsi positivamente che i lavoratori del Sulcis Iglesiente dopo essersi imposti all’attenzione e al rispetto dell’opinione pubblica nazionale, per la battaglia sul lavoro,  sono ora al centro di una possibile sperimentazione di un assetto più avanzato delle relazioni industriali in Italia.

La risposta sarà data in una riunione già convocata dal Ministro e dal Presidente della Regione a Roma per il 3 maggio. In quella riunione saranno esaminate anche altre questioni di primaria importanza quali il piano industriale e gli ammortizzatori sociali per il secondo semestre.

Salvatore Cherchi

Coordinatore del Piano Sulcis