19 July, 2024
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LAS VEGAS

Riscontri positivi ed ottimi consensi per le 7 start up innovative sarde presenti al CES di Las Vegas, la fiera dell’Hi-Tech più importante del mondo che oggi chiude i battenti. La nutrita delegazione isolana, ospitata nello stand della Regione Sardegna, grazie al Programma per l’Internazionalizzazione coordinato e gestito dall’assessorato dell’Industria in collaborazione con ICE Agenzia, ha suscitato l’interesse e la curiosità del pubblico e degli addetti ai lavori. Le start up provenienti dalla Sardegna rappresentavano 1/6 delle aziende italiane che per la prima volta sono sbarcate a Las Vegas con tutto il loro carico di dispositivi altamente tecnologici: dalle mattonelle che producono energia a congegni di realtà aumentata per bambini, passando per sofisticati joystick da utilizzare nei videogiochi. Idee e progetti nati e sviluppati da giovani imprenditori che nell’isola possono contare su incubatori pubblici e privati attivi ormai da molti anni. Un settore, quello delle start up e delle piccole e medie imprese innovative, sulla cui promozione nell’ultimo triennio la Giunta Pigliaru ha puntato molto, mettendo in campo aiuti economici mirati ed efficaci politiche di Internazionalizzazione che stanno iniziando a dare i primi risultati. Il Programma triennale per l’export, aggiornato nell’ottobre scorso al 2018-2020 e opportunamente raccordato con il Programma Export Sud II, unitamente alla rafforzata collaborazione con ICE Agenzia e MISE, ha già permesso a molte aziende dell’agro-alimentare di intraprendere nuove rotte commerciali oltre i confini nazionali e alle imprese dell’ICT, che nell’isola ha numeri significativi, di farsi conoscere all’estero e di aprirsi a nuovi investitori.
«La partecipazione al CES di Las Vegas è un passaggio importante per le start up innovative sarde, non lo consideriamo un traguardo ma, al contrario, un ottimo punto di partenza – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Da questa esperienza e da quelle analoghe che l’hanno preceduta, di Singapore e Los Angeles, unitamente a quelle che seguiranno nel corso del 2018, le imprese trarranno nuovi stimoli per consolidare i loro progetti e continuare a farsi strada in un mercato difficile e in continuo mutamento. E il fatto che la nostra delegazione sia stata più numerosa rispetto a quelle di altre regioni, è la conferma che in Sardegna, grazie anche alle Università e ai Centri di ricerca, ci sono le conoscenze e le condizioni per sviluppare questo tipo di attività imprenditoriali. Abbiamo giovani talenti dell’innovazione tecnologica – prosegue il presidente Pigliaru – con idee e progetti in grado di riscuotere l’interesse ai massimi livelli: noi vogliamo che restino in Sardegna e diano un aiuto fondamentale allo sviluppo della nostra regione
«Nel Programma di Internazionalizzazione abbiamo puntato molto sull’ICT perché la Sardegna ha una storia importante nel settore, sempre sulla frontiera dell’innovazione e della tecnologia – è il commento dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Questo ha creato un clima ideale per un vero e proprio distretto, con aziende grandi che hanno fatto da traino, start up che hanno continuato a innovare, le università che hanno contribuito ad aumentare sempre più le competenze e la capacità di innovazione. Non è un caso che imprese leader del settore abbiano deciso di investire e fare ricerca e sviluppo in Sardegna. Proprio per non disperdere quell’importante patrimonio di competenze e di fervore imprenditoriale abbiamo formato export manager, abbiamo finanziato piani export e investimenti produttivi e adesso abbiamo realizzato una missione entusiasmante.
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Delle 7 start up che hanno partecipato al CES di Las Vegas, quattro sono di Cagliari, due di Sassari e una di Lanusei. Autentico è una società cagliaritana che produce software, e ha portato al CES un sistema innovativo di etichettatura certificata anti frode. Veranu, start up già vincitrice di numerosi premi, ha portato negli USA la mattonella che produce energia. Sempre in chiave energetica è il dispositivo ideato dalla start up ogliastrina Life Tree: si tratta di un albero tecnologico in grado di sfruttare l’energia del sole e trasformare l’aria in acqua. Altra start up cagliaritana è la Bautiful che produce il Bautiful Box, un congegno grazie al quale è possibile controllare e intrattenere da remoto gli animali domestici. Il controllo a distanza è anche il fulcro dell’idea della start up sassarese Lifley che ha inventato un sistema per il monitoraggio e la cura a distanza delle piante da appartamento. A Las Vegas non poteva poi mancare un prodotto di realtà aumentata: si tratta dei Super Poteri ideati dalla Brave Potions grazie ai quali i bambini riescono a vincere la paura di medici e dentisti. Infine, la start up sassarese Cube Controls che al CES 2018 ha presentato una linea innovativa di joystick per giochi elettronici.

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Si è svolto oggi a Villa Devoto, il secondo incontro operativo per l’individuazione degli strumenti che daranno attuazione al programma LavoRas. Alla riunione, guidata dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci, insieme ai dirigenti dell’Agenzia del Lavoro, di Aspal e ai tecnici di Presidenza e assessorati. Nei lavori della mattinata si sono valutati i dettagli e le modalità con cui verrà attuato l’intervento straordinario sul lavoro, in vista degli incontri con le parti sociali e con i rappresentanti delle autonomie locali che sono già convocati, all’interno della cabina di regia della programmazione unitaria, per il prossimo lunedì 15 gennaio.
«Procediamo con determinazione e impegno per combattere la disoccupazione a tutti i livelli – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, ma dobbiamo e vogliamo riservare un’azione ancora maggiore nell’affrontare quella giovanile, perché un giovane disoccupato rappresenta un rischio per il futuro dell’intera regione. Ecco perché è fondamentale disegnare politiche efficaci in questa direzione: i nostri giovani sono risorse, verso le quali siamo pronti ad investire sempre di più, stimolando l’interesse delle aziende ad assumere e l’autoimpiego. In parallelo si sono valutate le tipologie di cantiere immediatamente attivabili ed i criteri di accesso, soprattutto per i disoccupati di lunga durata.»
«Sui cantieri, infatti, – ha concluso il presidente Pigliaru – saranno messi a correre da subito 35 milioni di euro resi disponibili nell’ambito del Fondo di Sviluppo e Coesione in capo alla Presidenza.» 
La prossima riunione interna riservata a LavoRas, su cui si procede a ritmi serrati, è fissata per venerdì 19 gennaio.

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«Trovarci a dover esprimere solidarietà al sindaco Gariazzo per una seconda volta e a distanza di pochi giorni ci dà, se possibile in modo ancor più chiaro, la misura di quanto intimidazioni e minacce ai nostri amministratori locali siano diventate una pratica tristemente abituale. Non lo accettiamo e non lo accetteremo mai.»
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha condannato così il nuovo gesto intimidatorio subito ieri dal sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo.
«Come avevo annunciato, affronteremo la questione qui con il ministro Marco Minniti, che incontrerò giovedì a Nuoro insieme ai prefetti sardi, al presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e ai rappresentanti delle istituzioni nei territori, che ogni giorno si trovano a dover fronteggiare pericoli e pressioni indegne. Gli amministratori locali sono persone serie che mettono lavoro e impegno a servizio delle loro comunità e di certo non si lasciano intimidire né condizionare nelle scelte da gesti tanto vigliacchi, i cui autori – conclude il presidente Francesco Pigliaru – auspico siano isolati e presto assicurati alla giustizia.»

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«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore del Lavoro Virginia Mura promuovano un intervento immediato nei confronti del Governo per il varo della nona salvaguardia, con un allargamento dei trattamenti previdenziali che si tradurrebbe nella soluzione delle vertenze dei dipendenti del Geoparco e dei lavoratori in utilizzo.»

A chiedere l’estensione della platea dei beneficiari è il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, con un’interrogazione urgente all’assessore del lavoro: «Con la legge di bilancio 2018 si pensava già al varo della nona salvaguardia – spiega Gianluigi Rubiu – visto che con la precedente misura sono stati tagliati fuori diversi settori». Un esercito di 6mila esodati, tra questi molti sardi che rientrano tra i lavoratori in utilizzo, sono restati beffati: «Per questo auspichiamo – conclude Gianluigi Rubiu – che la giunta si faccia parte attiva per un intervento presso il Governo per un ulteriore salvaguardia che consentirebbe tra l’altro di risolvere il problema legato ai lavoratori del Geoparco Ati Ifras».

 

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Pigliaru incontra Ministro Uganda

Si è svolto questa sera, a Villa Devoto, un incontro tra il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, il vice premier dell’Uganda, generale Moses Ali e l’ambasciatrice Elizabeth Paula Napeyok. Presenti al vertice anche l’amministratore unico di Enas (Ente acque della Sardegna), Giovanni Sistu, e il direttore generale di Forestas, Antonio Casula. Al centro del confronto, i temi legati alla gestione idrica ed al contrasto alla deforestazione.

Dopo il primo incontro, svoltosi nel mese di maggio dello scorso anno, ora si procede nell’impegno di cooperazione in termini di qualità della risorsa idrica e della gestione forestale. Il presidente Pigliaru ha annunciato che è pronta la bozza di un ‘Memorandum of understanding’ e, dopo il passaggio con il Governo italiano, si potrà procedere alla sottoscrizione dell’accordo di collaborazione tra Sardegna e Uganda. L’assessore Spano ha sottolineato la piena collaborazione delle strutture regionali sui temi della formazione e gestione forestale e della prevenzione degli incendi. Inoltre è stato auspicato il coinvolgimento delle università sarde alla luce delle competenze sugli argomenti oggetto della cooperazione.

La delegazione ugandese proseguirà la visita in Sardegna incontrando la Camera di Commercio di Cagliari e gli Atenei cagliaritano e sassarese.

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«La scelta della Sardegna come luogo di presentazione dell’art. 5 è particolarmente significativa. Con una grande intuizione, questa parte della Costituzione indica la strada che va verso l’autonomia e il decentramento evitando la tentazione di uno Stato centralistico, che sarebbe un grave errore, e sancendo princìpi per noi più che mai importanti.» Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru intervenendo nell’Aula consiliare del comune di Cagliari alla cerimonia di presentazione della tappa sarda del “Viaggio della Costituzione” voluto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e che porta la Carta in esposizione alla Manifattura Tabacchi, insieme allo Statuto speciale della Sardegna, sino al 30 gennaio.

Il presidente Pigliaru, che ha parlato insieme al sindaco Massimo Zedda, il prefetto Tiziana Costantino e il rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, ha sottolineato come per la Sardegna l’autonomia sia «tema fondamentale e valore assoluto, non categoria astratta ma strumento essenziale per risolvere problemi specifici, che incidono concretamente sulla vita delle persone. Noi, che abbiamo una storia nostra, una cultura, una lingua e problemi molto diversi da quelli del resto del Paese, lo sappiamo meglio di chiunque altro. Sono differenze oggettive determinate anche dalla nostra condizione geografica di insularità, con gli svantaggi che ne derivano soprattutto sul fronte dei trasporti e della mobilità. Poter esercitare l’autonomia ci consente di affrontare questi problemi con più determinazione e più probabilità di risolverli. Grazie alla visione di fondo inscritta nella Costituzione, che ci mette al riparo da pericolose derive centralistiche, oggi operiamo attraverso un governo multilivello in cui i territori hanno responsabilità e possibilità di manovra molto importanti – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, e le politiche regionali e locali sono un enorme, continuo catalogo di esperienze e buone pratiche. Dovrebbero essere raccolte, scambiate e fatte conoscere, perché molto spesso un territorio si trova a dover far fronte ad un problema che altri hanno già risolto e per il quale dunque esistono soluzioni già sperimentate. Proporremo in Conferenza delle Regioni che lo Stato prenda su di sé questo compito, in una forma di decentramento in cui si ponga come coordinatore e generatore di buone pratiche, accompagnando i singoli percorsi. E le Regioni, soprattutto quelle a Statuto speciale – ha concluso il presidente Pigliaru –, hanno un grande ruolo nel dimostrare che l’autonomia, contrapposta a illusorie soluzioni centralistiche, è un tassello fondamentale per governare meglio, cogliendo da vicino le esigenze dei cittadini e fornendo le risposte più efficaci».

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Durante un intervento di controllo nei territori, l’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna, in stretto coordinamento con la Prefettura e la Questura di Nuoro, ha abbattuto in agro di Orgosolo, località Pradu, 268 maiali abbandonati al pascolo brado illegale, non registrati, mai sottoposti a controlli sanitari e di ignota proprietà. All’operazione, effettuata ieri, hanno preso parte personale dell’ATS, del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, dell’Agenzia Forestas e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, in collaborazione con gli uomini e le donne dei corpi di polizia nazionali.
Sul tema della lotta alla PSA e sull’attuazione del piano di eradicazione portato avanti dalla Giunta ha preso la parola ieri mattina in Consiglio regionale il presidente Francesco Pigliaru, intervenendo a favore di un ordine del giorno proposto dalla maggioranza e approvato dall’Aula, che impegna la Giunta a un ancor maggiore rafforzamento del Piano contro la PSA.

«Se l’opposizione conosce modelli alternativi a quelli che stiamo usando noi, dovrebbe dirci quali sono e perché non li ha applicati quando ha governato – ha detto Francesco Pigliaru –. Gli abbattimenti sono cruciali e sono stati portati avanti in tutte le guerre nelle quali si è vinto contro la malattia. Cito il caso spagnolo: in Estremadura, che ha avuto per 40 anni la PSA, le campagne erano abbandonate e la produzione suinicola azzerata. In quel caso è stato inviato l’esercito che ha risolto il problema, e oggi l’Estremadura ha un settore che fattura circa 400 milioni di euro all’anno. Noi stiamo lavorando con grande coraggio ed esprimo la mia totale ammirazione per il lavoro faticosissimo che fa l’Unità di Progetto e per il contributo essenziale che sta dando. E spiace che alcuni consiglieri non siano completamente consapevoli di quanto è stato fatto, perché questa è una battaglia di tutti, non solo del centrosinistra, una battaglia per liberare le risorse economiche straordinarie che ci sono in alcune aree interne. La PSA non è il solo ostacolo allo sviluppo di questi territori, ma è uno di quelli decisivi e che vanno superati – ha concluso il presidente Pigliaru -, chiedendo che il dibattito su questo tema sia portato in Aula».

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Una Finanziaria di sviluppo, che punta a potenziare la ripresa rafforzando fortemente il tessuto economico, sociale e lavorativo della Sardegna, con particolare attenzione all’istruzione. Con il via libera definitivo del Consiglio regionale decolla la manovra per il 2018: poco meno di 8 miliardi di euro, niente esercizio provvisorio di bilancio, tasse al minimo per dare ossigeno a famiglie e imprese, un Piano per il lavoro per tutte le categorie in difficoltà, Fondo unico per gli Enti locali confermato e l’incremento del 50% del Reis, il reddito di inclusione sociale.
«Questa è la Finanziaria della ripresa: intercetta, rafforza e amplifica i segnali positivi che stanno arrivando – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Ed è la Finanziaria del lavoro e del sociale: con LavoRas e con l’aumento del Reis vogliamo dare risposte alle categorie più deboli della società, garantendo assistenza ai poveri, intervenendo sulle emergenze e nello stesso tempo creando occasioni di lavoro per i giovani e i meno giovani, per garantire quell’inclusione che è un aspetto fondamentale e imprescindibile della nostra manovra. E poi, un grande investimento sull’istruzione, dalla scuola all’Università per assicurare ai nostri giovani quella formazione indispensabile a costruire una realtà lavorativa solida. Quindi diamo risposte immediate a chi è in difficoltà ma teniamo lo sguardo lungo sul futuro con gli investimenti per le nuove generazioni per innescare meccanismi virtuosi di crescita e sviluppo.»
Approvata dalla Giunta regionale lo scorso 17 ottobre, la manovra è stata volutamente lasciata aperta al contributo del Consiglio per le modifiche considerate prioritarie. E così ai 156 milioni stanziati dalla Giunta per l’istruzione con il potenziamento di Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e il finanziamento del settore universitario se ne sono aggiunti con gli emendamenti di maggioranza altri 17 e 200mila euro per borse di studio Ersu, fitto casa, borse di specializzazione mediche, finanziamento delle università di Cagliari e Sassari. Ai 346 milioni stanziati per il Sociale, una delle principali priorità dell’esecutivo, se ne sono aggiunti altri 24,1 per portare il Reis stabilmente da 30 a 45 milioni di euro, per finanziare con 5 milioni le leggi di settore e garantire il funzionamento di centri antiviolenza, educazione alimentare e reddito di libertà.
Grande, costante, particolare attenzione al tema centrale: il lavoro. E così, come promesso dalla Giunta, sta prendendo forma LavoRas, piano straordinario da 127milioni che si snoderà principalmente attraverso cantieri e bonus occupazionali. «Con LavoRas vogliamo dare risposte a tutte le categorie in difficoltà, ai giovani e ai meno giovani, a chi sta cercando lavoro e a chi l’ha perso anche in età già avanzata, alle donne per garantire servizi che permettano loro di potersi inserire con serenità nel mondo del lavoro – dice Francesco Pigliaru -. Oltre a LavoRas, ci sono 41,2 milioni per le politiche di salvaguardia, 22,2 per le politiche di conciliazione e 103,1 per le politiche attive in essere. Un totale di 323 milioni e mezzo a cui aggiungere 70 all’anno per 2019 e 2020». 
Per l’agricoltura oltre ai 344 milioni della Giunta ci sono i 20 per le calamità del settore non ovicaprino che si aggiungono ai 25 statali e ai 45 per l’ovicaprino, e finanziamenti per apicoltori, cavallini della Giara, allevamento, bandi per la pesca e lotta durissima alla peste suina africana che si vuole completamente eradicare in tempi brevi. 10milioni in più vanno a Cultura e Sport oltre ai 73 della Giunta per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. Altri 5 milioni destinati all’Ambiente con i 627 stanziati dalla Giunta: con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della protezione civile. E poi bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all’erosione costiera. 55 milioni vanno al Turismo per l’allungamento della stagione, l’attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione in chiave turistica dei tratti identitari dell’isola. Con 50 milioni per l’edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi Area, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni, più 3,4 per ripianare il debito Arst: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l’interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l’integrazione dei trasporti su ferro e gomma. Alla Sanità sono destinati 3 miliardi e 488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuate la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema. Per innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione, metanizzazione e mobilità elettrica ci sono 134 milioni. Fra gli altri emendamenti principali ricordiamo 26 milioni per i lavori pubblici nei comuni, 3,7 milioni per l’acquisto di sangue destinato alle trasfusioni, 2,3 milioni all’anno per tre anni per il contratto integrativo di medici di famiglia e pediatri. Ancora, il piano neve da 1,5 milioni con 500mila euro all’anno per tre anni ai comuni montani per lo sgombero, 8 milioni all’anno per tre anni al Teatro Lirico di Cagliari, 100mila euro per l’azzardopatia, 200mila euro per l’acquisto di defibrillatori per scuole e palestre, 6,6 milioni per quest’anno e 7 ciascuno per 2019 e 2020 per garantire la continuità territoriale con le isole minori, 400mila euro quest’anno e 500mila ciascuno per i prossimi due per l’abbattimento dei costi di trasporto da e verso le isole minori dei non residenti.
«Abbiamo mantenuto le promesse, non andare in esercizio provvisorio, varare un piano per il lavoro e dare risposte forti sul sociale, l’istruzione e l’agricoltura – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci -. Ringrazio tutto il Consiglio regionale, la nostra maggioranza ma anche l’opposizione per il contributo che ha dato durante il dibattito. Anche quest’anno abbiamo scelto di portare in Aula una Finanziaria aperta, non blindata, perché fosse un momento di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte condivise per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi. Ricordo che abbiamo deciso di non aumentare le tasse, tenendole al minimo e rinunciando di fatto a incassare 230 milioni per lasciarne 130 alle famiglie e 100 alle imprese. Stiamo lavorando molto e con grande impegno e serietà per centrare obiettivi che possono cambiare il futuro della Sardegna e dei nostri giovani, e questa Finanziaria – conclude Raffaele Paci – è un tassello fondamentale di questo percorso.»
 

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Il Consiglio regionale, nella seduta di questa mattina, ha approvato nove ordini del giorno collegati alla Manovra Finanziaria.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con particolare riferimento agli ordini del giorno presentati sulla manovra finanziaria.

Prima di affrontare il contenuto dei singoli documenti, il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, sull’ordine dei lavori, ha ricordato sia il recente incontro dei capigruppo con delegazioni dei lavoratori di Ottana Polimeri ed Ottana Energia e, soprattutto, le 50 lettere di licenziamento ricevute dagli ex dipendenti di Ottana Energia. «In sede di capigruppo – ha affermato Cocco – abbiamo assunto impegni precisi per verificare ogni possibilità, anche attraverso l’intervento di Invitalia, di inserire questi lavoratori nei benefici degli ammortizzatori sociali ed in tal senso sento il dovere di sollecitare l’azione forte ed incisiva del presidente della Regione».

Il relatore di maggioranza della manovra finanziaria Franco Sabatini (Pd), ai sensi dell’art. 89 del Regolamento, ha chiesto di poter modificare alcune parti delle disposizioni in via di approvazione in sede di coordinamento legislativo finale.

Il presidente Ganau ha spiegato che l’intervento potrà essere effettuato al termine degli scrutini sugli ordini del giorno.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del primo ordine del giorno (primo il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto, del Pd) che riguarda la destinazione alle marinerie sarde del surplus delle quote-pesca del tonno stabilite dall’Unione europea.

Illustrando il documento Luigi Lotto ha affermato fra l’altro che «occorre evitare il rischio la redistribuzione sia articolata solo all’interno delle vecchie quote ignorando la realtà delle marinerie sarde che invece devono essere coinvolte, per cui è necessario sollecitare il Governo nazionale a tenere conto del ruolo dei pescatori sardi».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha chiesto di apporre la firma del suo gruppo al documento.

Adesione anche da parte del consigliere Mariano Contu, di Forza Italia, che ha ricordato complesse vicende precedenti quando, nel 2012, le marinerie siciliane e campane cercarono addirittura di monetizzare la cessione di quote agli operatori sardi. Ora i presupposti sono diversi, ha osservato, «per le aperture dell’Unione europea ma è necessario che la Regione si adoperi presso il ministero per tutelare le esigenze della Sardegna».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha annunciato la sottoscrizione del suo gruppo «per sanare un’ingiustizia che colpisce una Regione dove la pesca del tonno è ben organizzata».

Condivisione anche da parte di Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, secondo la quale però l’ordine del giorno «è molto limitato e non valorizza appieno le tonnare fisse della Sardegna, per questo l’assessore Pierluigi Caria deve difendere con forza le tonnare di Carloforte e Portoscuso, le uniche tonnare in Italia che non possono essere le ultime della classe e con le quote attuali non sono economicamente sostenibili».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha annunciato la sottoscrizione della proposta.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, aderendo alla proposta, ha tenuto a sottolineare che «manca una politica estera dell’Italia in materia economica in un panorama Mediterraneo in cui molti paesi nord Africa applicano con disinvoltura le regole della pesca; in altre parole serve più presenza nella Ue per sostenere politiche serie a favore della nostra economia, ora c’è un residuo di quote da distribuire nella Ue e dobbiamo reclamarlo con determinazione».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha annunciato la sua firma «con l’auspicio che possa essere avviata una politica nuova per il rilancio dell’economia locale della Sardegna».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha parlato di «un riequilibrio necessario nelle quote pesca, frutto di una battaglia iniziata da tempo anche con l’istituzione dei distretti del tonno rosso e delle tonnare fisse, per cui serve maggior attenzione della Regione e più sostegno all’azione dei parlamentari sardi perché i risultati positivi auspicati non sono ancora arrivati».

Illustrando il parere della Giunta, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci si è espresso in senso favorevole, sottolineando che «si tratta di un intervento necessario in un settore di grande importanza per Sardegna».

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 40 favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame del secondo ordine del giorno (Gaia e più) in materia di superamento del precariato nella pubblica amministrazione.

Presentando la sua proposta il consigliere Antonio Gaia (Cps), ha messo l’accento sull’esigenza «di risolvere un problema molto presente non solo nella sanità ma in tutta la pubblica amministrazione secondo gli indirizzi della riforma Madia, e soprattutto di accelerare, soprattutto in sanità dove il precariato dura da troppo tempo determinando situazione anomale come quella del Binaghi di Cagliari dove il centro contro la sclerosi multipla si regge di fatto sul lavoro dei precari».

Il consigliere Francesco Agus (Campo progressista), ha auspicato tempi molto brevi «per incidere su una situazione comune a tutta la pubblica amministrazione negli ultimi 10 anni dopo il blocco delle assunzioni; la Regione ha approvato la legge 37 in anticipo rispetto alla riforma nazionale, ma occorre garantire pari opportunità alle amministrazioni  e processi virtuosi a cominciare dalla sanità dove, su un organico di 16.000 unità sono coperti solo 14.688 posti».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco, ha sostenuto che il documento è di grande attualità «dopo la finanziaria regionale che prevede la proroga delle graduatorie in scadenza al 31 dicembre 2017». Quanto alla sanità, ha aggiunto, «bisogna fronteggiare una vera emergenza applicando le nuove norme senza perdere altro tempo e impedendo la prosecuzione dei rapporti con lavoratori interinali che hanno congelato professionalità importanti».

Il presidente della commissione Lavoro Gavino Manca (Pd) ha ricordato che «la Regione ha fatto molto con la legge 37 dando a molti sardi una opportunità importante che va traslata sul settore sanitario, nel quale servono oltre 2.000 unità e già da gennaio si possono fare almeno 1.000 assunzioni, in parte assorbendo il precariato ed in parte con concorsi pubblici».

Il consigliere di Forza Italia Mariano Contu, apprezzando l’iniziativa del collega Gaia, ha definito «doveroso da parte della Regione intervenire su questa materia perché dal superamento precariato non si può escludere la sanità anche perché la legge lo prevede ed, in sede di riforma della rete ospedaliera, tutti abbiamo sottolineato le gravi carenze di personale che richiedono un provvedimento conseguente sulle stabilizzazioni».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, favorevole, ha definito l’iniziativa di Gaia molto concreta e tuttavia, ha osservato, «l’ordine del giorno lascia un po’ il tempo che trova perché la sanità è vicina al collasso e funziona molto peggio di prima proprio a causa della gravi lacune delle piante organiche, altro che ripopolare la Sardegna con immigrati utilizzando tesi sociologiche da quattro soldi».

Illustrando il parere della Giunta, il vice presidente Raffaele Paci ha ricordato che «la Giunta è impegnata nel piano di stabilizzazioni compreso ovviamente il sistema sanitario nel rispetto delle norme nazionali».

Prima del voto, la consigliera del Pd Rossella Pinna ha proposto un emendamento orale per eliminare dal documento il riferimento ai contratti flessibili che, a suo avviso, «potrebbe lasciare aperte forme contrattuali a tempo determinato e interinali».

Il Consiglio ha accolto l’emendamento e, a seguire, ha approvato l’ordine del giorno con 44 voti.

Al termine dello scrutinio l’Aula ha iniziato la discussione sul terzo ordine del giorno, primo firmatario il consigliere del Pd Salvatore Demontis, sui trasporti e, in particolare, sulla destinazione delle economie provenienti della cosiddetta Ct1 all’abbattimento dei costi di trasporto, aereo e non, a favore degli studenti sardi.

Illustrando il documento, Salvatore Demontis ha ricordato che «già nel 2017 la quarta commissione, discutendo sui criteri della nuova continuità, indicò una tariffa minima uguale per tutti con destinazione e Roma e Milano, ma emerse anche una posizione differenziata per una tariffa più alta per non residenti con la produzione di economie e l’utilizzo di risparmi di 20 milioni per abbattere i costi di trasporto per gli studenti». La questione torna attuale, ha sostenuto, «perché la Ue chiede proprio di differenziare le tariffe che, se applicate in modo piatto, potrebbero violare le regole della libera concorrenza».

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha affermato che «le intenzioni sono buone ma il problema di oggi è un altro perché il 9 giugno scade la continuità e siamo a terra con la stagione turistica perché non ci saranno aerei, altro che riduzione tariffarie!». In particolare, inoltre, secondo Michele Cossa «gli studenti non chiedono tanto tariffe più basse ma mezzi e collegamenti perché l’Arst non arriva, non parte o non raccoglie tutti i passeggeri in attesa».

Per i Riformatori il consigliere Luigi Crisponi ha messo in luce che «le emergenze dei trasporti sono ben altre e sono molto preoccupato per le dichiarazioni dell’assessore Careddu che parla di febbraio e ottobre, mostrando molta impreparazione su un tema che invece rappresenta un pilastro dell’economia regionale; a febbraio i contratti sono già chiusi e ad ottobre c’è la nuova programmazione di tutto il sistema turistico, per cui siamo di fronte ad una tempistica inaccettabile che danneggia ulteriormente l’economia sarda».

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha proposto, con un emendamento orale, che le previste agevolazioni a favore degli studenti sardi siano estese a quanti (anche non sardi) frequentano il sistema regionale dell’istruzione.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha parlato di una «iniziativa condivisibile ma attuata con uno strumento non adatto come l’ordine del giorno, perché sui trasporti serve una discussione mirata in commissione che non può essere elusa, facendo finta di dimenticare i fallimenti della Giunta in materia di trasporti».

Piermario Manca, del Pds, si è espresso positivamente sul documento, affermando che «in qualche modo ci stiamo portando avanti il lavoro utilizzando le economie per gli studenti, scelta giusta e positiva che va estesa anche ad altri sistemi di trasporto».

Sempre per il Pds il consigliere Roberto Desini ha definito l’ordine del giorno condivisibile, invitando però il Consiglio a «non dimenticare la legge approvata ad agosto all’unanimità, per abbattere i costi delle società sportive per le trasferte nelle isole minori, una legge ancora vergognosamente non applicata, per cui chiedo di bloccare i fondi al Coni regionale finché non si rispetta la legge».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato il collega Demontis a ritirare il documento, «la cosa più seria considerando il dibattito su una materia complessa sulla quale è utile una approfondita riflessione in commissione, anche perché mentre assessore va in pellegrinaggio per l’isola il 9 giugno rischiamo di perdere tutto, nel bene e nel male». Quanto ai benefici destinati agli studenti, Pietro Pittalis ha affermato che «è sbagliato estrapolare un intervento solo per una categoria di fronte di fronte ai rischi di tutto il sistema e comunque, nel merito, con riferimento alle agevolazioni per i non residenti, la Giunta deve dire qualcosa di chiaro sulla competitività turistica della nostra Regione».

Il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp) ha annunciato la sua adesione al documento, soprattutto per la condivisione del principio di differenziazione della tariffe fra residenti e non residenti.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha affermato di sostenere l’ordine del giorno pur riconoscendo la necessità di un dibattito ampio in commissione. Le criticità sulla differenziazione della tariffe ci sono, ha spiegato, «bisogna fare ragionamenti seri sugli studenti come su altre categorie, attivando possibilmente un effetto moltiplicatore che si trasferirà anche alle società sportive come auspicava il collega Roberto Desini, estendendo il discorso anche al cabotaggio marittimo per rimuovere disparità che grava sui residenti nelle isole minori».

La consigliera del Pd Rossella Pinna ha annunciato la sua firma all’ordine del giorno.

A nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha dichiarato che quello delle tariffe agevolate di trasporto per gli studenti è un argomento importante ma, ancora di più, è importante il tema complessivo della continuità territoriale sul quale l’Esecutivo è attivamente impegnato.

Prima del voto il presidente Gianfranco Ganau ha sottoposto all’Aula l’emendamento orale del consigliere Emilio Usula sull’estensione dei benefici anche agli studenti non sardi, che è stato accolto. Quindi ha messo in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato con 29 voti favorevoli.

L’aula è quindi passata all’esame dell’ordine del giorno n. 4 (Sabatini – Pittalis e più) sull’esclusione del territorio dell’Ogliastra dalle zone economiche speciali e dal progetto di metanizzazione.

«Il tema è emerso ieri in un convegno organizzato dalla Cisl in Ogliastra – ha detto Franco Sabatini – c’è preoccupazione per il mancato inserimento di questi territori nel “Decreto Sud”. Sappiamo che la Giunta sta predisponendo il Piano Strategico, chiediamo che venga inserita anche l’area industriale di Arbatax tra le zone economiche speciali». Il secondo tema riguarda invece il progetto di metanizzazione della Sardegna: «Anche in questo caso viene esclusa l’area dell’Ogliastra – ha aggiunto Franco Sabatini – eppure i 23 comuni ogliastrini sono stati i primi a creare la rete di distribuzione del gas propanato. Noi chiediamo che tra le aree individuate per la l’installazione dei depositi costieri di gas metano sia inserito anche il porto di Arbatax. In questo modo potremmo servire il porto e distribuire il metano nei comuni».

Sostegno alla proposta è arrivato da capogruppo del Pds Gianfranco Congiu (Pds): «Parlare di Zes in Ogliastra offre l’opportunità per riaprire la discussione sulla fiscalità di vantaggio. Questo Consiglio ha deciso di istituire una commissione ad hoc. Abbiamo nominato i quattro componenti politici che integreranno la parte tecnica. E’ uno strumento importante per dare risposte alle richieste contenute nell’ordine del giorno».

Anche per il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si tratta di un ordine del giorno particolarmente importante. «Non è un odg come gli altri, è un documento che indica un impegno preciso alla Giunta da tradurre in atti concreti. Ci sono circa 200 milioni nella finanziaria nazionale per questi interventi – ha sottolineato Pietro Pittalis – non ci saranno grandi ricadute per la Sardegna ma sarebbe un segnale di attenzione per territori marginali come quello ogliastrino».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver espresso condivisione per l’ordine del giorno, ha ribadito la necessità di riprendere il tema della fiscalità di vantaggio, «argomento trascurato dalla Giunta e che invece è decisivo per lo sviluppo dell’Isola».

L’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, a nome dell’esecutivo, ha espresso parere favorevole all’ordine del giorno. «Il porto di Arbatax sarà inserito all’interno delle Zes – ha assicurato Raffaele Paci – nelle scorse settimane c’è stato un incontro con i rappresentanti dei Consorzi industriali al quale ha partecipato anche Arbatax. La Giunta ha ottenuto dal Governo un ampliamento del decreto di attuazione delle Zes. C’è la possibilità di inserire tutti e sei i porti sardi. Anche sul metano stiamo lavorando: il Piano energetico prevede la costruzione di depositi costieri, ci sono ragionamenti anche su Arbatax. Il deposito sarà poi collegato alle reti urbane esistenti».

Messo in votazione l’odg è stato approvato all’unanimità (44 voti a favore su 44 votanti). Il documento impegna la Giunta a inserire nel piano strategico di attuazione delle Zes il porto e la zone industriale di Arbatax, anche attraverso l’azione e il coinvolgimento delle Autorità Portuali, il Consorzio industriale e tutti gli altri attori interessati. L’ordine del giorno impegna inoltre il presidente della Regione a intervenire in maniera incisiva nei confronti del governo al fine di inserire nel piano di metanizzazione dell’Isola i territori dell’Ogliastra.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi messo in discussione l’ordine del giorno n. 5 (Lotto e più) sullo stato di attuazione del Piano di eradicazione della peste suina africana.

«E’ un tema serissimo che affrontiamo da oltre 40 anni – ha detto il primo firmatario Luigi Lotto (Pd) – è una questione complessa di difficile soluzione che incide sull’economia regionale e nazionale. La Giunta ha dato un’accelerazione all’azione di eradicazione della malattia. Gli abbattimenti delle ultime settimane hanno dimostrato che quasi il 100% dei maiali sono infetti. Serve un’accelerazione e un incoraggiamento alla Giunta per proseguire l’attività e rafforzare il confronto con le popolazioni interessate. L’allevamento dei suini, oggi agonizzante, può essere un settore importante per lo sviluppo economico delle zone interne».

Mariano Contu (Forza Italia) ha invece bocciato l’azione della Giunta e dell’Unità di progetto: «Quello che emerge è che non si è tenuto conto di una raccomandazione decisiva: il coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali. Un sindaco, quello di Desulo, è stato processato e condannato – ha detto Mariano Contu – è vero che il 90% dei suini abbattuti sono positivi, questo vuol dire che dopo tre anni siamo punto e a capo., non  si riesce a capire quale sia la strategia per l’eradicazione della peste suina africana e quali meccanismi possono convincere gli allevatori a mettersi in regola».

Piermario Manca (Pds), dopo aver espresso condivisione per i contenuti dell’ordine del giorno, ha invitato la Giunta a predisporre interventi ad hoc per rilanciare l’allevamento del suino sardo. «Per questioni burocratiche la razza sarda viene trascurata – ha detto Piermario Manca – è invece una razza particolarmente importante per le produzioni tipiche. E’ una biodiversità che va tutelata come hanno fatto in Spagna in Extremadura».

Dello stesso avviso il collega di partito Gianfranco Congiu: «Occorre far passare un messaggio: serve la collaborazione di tutti per raggiungere un risultato storico. I piani settoriali possono essere uno strumento di persuasione per coinvolgere le popolazioni riottose. Chiediamo concretezza per piano di rilancio del settore suinicolo».

Contrario all’ordine del giorno Gaetano Ledda (La Base): «Non l’ho firmato. Sul Piano di eradicazione si sono fatti tanti proclami ma finora non si sono visti risultati – ha affermato Gaetano Ledda – il settore suinicolo potrebbe essere un’industria, importiamo l’80 % delle carni. In questa operazione non si sono coinvolti i territori, bisognava far emergere l’illegalità finanziando gli allevatori per realizzare doppie recinzioni e i controlli sanitari».

Dubbi sul metodo adottato per contrastare il fenomeno sono stati avanzati anche dal consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi: «La questione è complessa – ha rimarcato Luigi Crisponi – lo stesso responsabile scientifico del Piano di eradicazione della peste suina africana Jose Manuel Vizcaino ha suggerito una linea di azione che affiancasse agli interventi di abbattimento dei capi infetti l’apertura di un dialogo costante con le popolazioni locali. Purtroppo, dopo un’attività che dura ormai da 4 anni, l’unico risultato ottenuto è quello di aver portato alla sbarra un amministratore comunale limpido e onesto come il sindaco di Desulo. E’ un fallimento su tutta la linea. Occorre cambiare rotta. Il Piano di eradicazione va sostenuto ma bisogna far capire alle comunità che dietro c’è un progetto innovativo altrimenti continueremo a discutere dell’eliminazione della peste suina anche nei prossimi anni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur condividendo i contenuti dell’ordine del giorno, ha spiegato all’Aula i motivi della mancata sottoscrizione del documento da parte della minoranza. «Non lo abbiamo firmato per due ragioni: arriva fuori tempo massimo e mostra ancora fiducia in strumenti di contrasto che si sono rivelati fallimentari». Pietro Pittalis ha poi contestato l’uso della forza adottato dall’Unità di Progetto: «Anziché ricorrere agli strumenti della politica, che richiedono il confronto e la compartecipazione delle comunità locali e degli allevatori, si è preferita l’azione manu militari per risolvere il problema. Questo non è ammissibile. E’ una questione annosa che non si risolve con i blitz o circondando gli ovili. Così non si elimina il problema e si crea tensione sociale. Serve cautela, la peste non si elimina con gli abbattimenti, servono altre iniziative».

Giovanni Satta (Uds), in apertura del suo intervento, ha ricordato i precedenti tentativi di eradicazione della peste suina mai portati a termine: «Nel 1979 ci fu un incontro a Desulo in cui si sosteneva la stessa linea che si persegue adesso. I responsabili del Piano dovettero andare via scortati dai carabinieri – ha detto Giovanni Satta – questo vuol dire che la metodologia è sbagliata,il problema della peste suina non si risolve con azioni paramilitari. Soprattutto nei comuni che hanno un territorio gravato da usi civici. Lì è difficile cambiare le consuetudini, i sindaci vanno aiutati. Condivido i principi dell’ordine del giorno ma andrei oltre. La mia proposta è quella di inviare dei commissari per regolamentare l’uso delle terre civiche. Solo così sarà possibile allevare maiali nel suolo pubblico».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru dopo aver annunciato il parere positivo all’ordine del giorno ha difeso l’azione dell’Unità di progetto. «E’ una battaglia importante che la Giunta ha messo in piedi e sta portando avanti con coerenza. Il Piano di eradicazione è basato su modelli internazionali – ha sottolineato Francesco Pigliaru – perché, se esistono altre soluzioni, non sono state adottate prima? Gli abbattimenti sono cruciali: in Spagna, in Exstremadura è intervenuto l’esercito per risolvere il problema. Oggi quel territorio ha un fatturato di 400 milioni all’anno. Quello che stiamo facendo richiede grande coraggio, provo ammirazione per l’Unità di progetto. E’ una battaglia di tutti per liberare le risorse straordinarie che ci sono nelle aree interne. Siamo lì per migliorare le energie e dare sfogo alle potenzialità. Dispiace che ci sia così poca informazione. I dati dimostrano quale sia la portata del problema, si fanno gli abbattimenti ma, allo stesso tempo, si creano le condizioni per far emergere dal nero gli allevatori. Prima esisteva una sanzione di 10mila euro anche per chi aveva pochi maiali. Quella sanzione è stata cancellata su suggerimento delle popolazioni locali. Tutti conoscono i passaggi per emergere dall’illegalità. C’è, è vero, il problema delle terre civiche. Lo affronteremo, nei cantieri di lavoro previsti nel Piano Lavoras c’è un intervento specifico per la predisposizione di aree con doppia recinzione dove poter allevare maiali secondo le regole».

Messo in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con l’astensione della minoranza.

Approvato all’unanimità invece l’ordine del giorno n. 6 (Truzzu e più) sul piano straordinario per il lavoro. «E’ un proposta per destinare parte delle risorse del Piano alla creazione di posti lavoro per gli over 50 – ha detto Paolo Truzzu – lo ribadiamo dopo averlo detto durante la discussione della manovra finanziaria».

Al documento ha chiesto di aggiungere la propria firma il consigliere di Forza Italia Mariano Contu.

L’assessore Paci ha espresso parere favorevole e ha garantito l’impegno della Giunta: «Nel Piano Lavoras – ha detto – sono previste specifiche risorse per i lavoratori ultracinquantenni».

L’Aula ha poi dato il via libera anche all’ordine del giorno n.7 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a trovare risorse per l’incremento dell’occupazione femminile.

«Anche in questo caso – ha spiegato Paolo Truzzu – vogliamo dare forza a una richiesta già avanzata con un emendamento alla Finanziaria e sulla quale c’è l’impegno della Giunta».

Voto favorevole ha annunciato Mariano Contu (Forza Italia): «Occorre favorire l’occupazione delle donne con figli, soprattutto a quelle con bambini minori di due anni. Solo sostenendo le donne si favoriranno nuove nascite».

Rossella Pinna (Pd) ha rivolto un plauso all’iniziativa di Paolo Truzzu: «E’ importante aver riportato all’attenzione un tema sul quale non ci si deve stancare mai di discutere – ha detto Rossella Pinna – in particolare il secondo comma dell’ordine del giorno propone di riservare parte delle risorse per promuovere la conciliazione tra attività professionale e famiglia. Ricordo che la Regione ha ancora una dotazione finanziaria considerevole di 24 milioni di euro per potenziare i servizi per la prima infanzia. Propongo un’accelerazione alla spendita delle risorse. La Sardegna, le famiglie e le donne ne hanno bisogno».

Favorevole anche Annamaria Busia (Campo Progressista): «Conosciamo i numeri sull’occupazione femminile in Sardegna che sono bassissimi. Sono tante le donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità. Ogni intervento indirizzato a superare la discriminazione di genere non possono che essere ben accetti. E’ un ulteriore tassello che si aggiunge a tutti gli altri provvedimenti adottati in questa legislatura a favore delle donne».

Paolo Zedda (Art. 1 – Mdp), dopo aver chiesto di aggiungere anche la sua firma all’ordine del giorno ha sottolineato l’importanza degli interventi finanziari a sostegno del lavoro femminile: «Uno dei nodi su cui si basa la bassa natalità è l’insufficienza degli aiuti alle donne che decidono di avere figli. Le politiche per la famiglia hanno un ruolo decisivo per evitare lo spopolamento delle zone interne, così come hanno una loro valenza le politiche per l’immigrazione. Le donne che hanno figli non devono sacrificare la loro vita lavorativa. La Sardegna è una delle regioni che sconta maggiormente la disparità di genere. La crisi demografica ci può travolgere».

Rossella Pinna ha quindi proposto un emendamento orale al secondo comma. «Anziché riservare delle risorse del Piano del Lavoro per favorire la conciliazione tra attività professionale e famiglia – ha detto Rossella Pinna – sarebbe meglio procedere all’attuazione di interventi già programmati per agevolare l’accesso dei nuclei familiari ai servizi per la prima infanzia».

Il consigliere Paolo Truzzu ha accolto favorevolmente l’emendamento orale: «Va bene la proposta dell’on. Rossella Pinna – ha detto – la previsione di una riserva era formulata in quel modo  per far spendere soldi già programmati».

Anche in questo caso l’assessore Raffaele Paci ha espresso parere favorevole: «C’è l’impegno della Giunta a favore dell’occupazione femminile e per trovare strumenti che rendano più semplice la conciliazione tra lavoro e famiglia».

L’ordine del giorno n. 7 è stato approvato all’unanimità (45 voti su 45 votanti).

Consiglio unanime anche sull’ordine del giorno n. 8 (Truzzu e più) che impegna la Giunta a individuare misure a sostegno dei genitori soli o separati.

«Anche questa proposta deriva dal dibattito sulla finanziaria e dall’impegno preso dalla Giunta – ha rimarcato Paolo Truzzu – occorre cominciare a occuparsi di coloro che in modo improvviso entrano nel tunnel della povertà per evitare l’esclusione sociale. I dati della Caritas dicono che il 46% dei nuovi poveri è costituito dai padri separati».

Al documento si è aggiunta anche la firma di Daniele Cocco, capogruppo di Art. 1 – Mdp, e di Mariano Contu (Forza Italia). «Ci troviamo di fronte a drammi sociali che investono non solo i genitori ma anche i figli – ha detto Contu – non basta un semplice intervento finanziario, serve anche un supporto psicologico per i giovani spesso sballottati per le crisi tra genitori».

Acquisito il parere favorevole della Giunta, il presidente Ganau ha messo in votazione il documento che ha ottenuto 44 sì su 44 votanti. 

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la presentazione di un ulteriore ordine del giorno per l’avvio delle procedure adatte al riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il polo industriale di Ottana. Il primo firmatario, il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha quindi illustrato il documento evidenziando la drammaticità della situazione occupazionale («ieri sono stati annunciati i licenziamenti degli ex lavoratori della centrale») e l’urgenza di interventi per riconosce lo status si area di crisi complessa, come già è avvenuto in passato per Porto Torres e Portovesme.

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, ha dichiarato piena condivisione per l’iniziativa del suo collega Congiu ed ha annunciato la sottoscrizione del documento, mentre il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, pur condividendo le preoccupazioni per i lavoratori dell’area industriale di Ottana ha posto l’accento su quello che ha definito “il fallimento delle politiche industriali della Giunta Pigliaru”. Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha annunciato al sottoscrizione dell’ordine del giorno ed ha invitato la Giunta ad affrontare il problema di Ottana “in prospettiva” ma soprattutto “pensando all’oggi e alla necessità di risposte per quei lavoratori che sono espulsi dal mondo del lavoro dopo aver esaurito i sostegni degli ammortizzatori sociali”. Dichiarazione analoga è stata fatta dal capogruppo Psd’Az, Angelo Carta, ceh ha insistito sulla necessità di interventi mirati nel verso dell’utilizzo della leva fiscale. Gaetano Ledda (Psd’Az-LaBase) ha dichiarato la sottoscrizione del documento ed ha invitato la Giunta a sostenere le iniziative della “Antica fornace”, un’impresa che opera ad Ottana e che potrebbe garantire posti di lavoro e produzione. Giorgio Oppi (Udc) ha fatto appello all’unità delle forze politiche perché si affrontino concretamente i problemi delle crisi industriali, mentre Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha annunciato voto favorevole all’’ordine del giorno, invitando la Giunta “ad abbassare i toni trionfalistici quando si parla di lavoro e politiche industriali”.

Il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, ha espresso parere favorevole al documento ed ha assicurato l’impiego delle risorse del piano per il lavoro anche  per i lavoratori di Ottana, ribadendo la volontà di procedere con il ministero al fine di riconoscere lo status di area di crisi complessa.

Posto in votazione l’ordine del giorno Gianfranco Congiu e più è stato approvato all’unanimità con 43 votanti.

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agricoltura

È stato pubblicato il secondo bando del progetto Terra ai giovani, lanciato nel 2016 dall’Esecutivo Pigliaru per favorire il ricambio generazionale in agricoltura anche attraverso il riutilizzo di terre incolte e libere di proprietà regionale. L’idea, nata dall’Assessorato dell’Agricoltura, in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, ha visto come soggetto attuatore l’Agenzia agricola Laore Sardegna. 792 ettari suddivisi in 16 lotti localizzati in 13 Comuni saranno concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a giovani di età non superiore ai 40 anni (non ancora compiuti). I territori interessati dal progetto si trovano ad Alghero, Arborea, Arbus, Gonnosfanadiga, Luras, Maracalagonis, Marrubiu, Palmas Arborea, San Basilio, San Vito, Serramanna, Siliqua e Villasor. Fra le proprietà messe a bando anche due ex siti militari, a Siliqua e Villasor, che dopo i diversi passaggi di dismissione e ripresa in carico seguiti dalla Regione potranno essere rivalorizzati dai nuovi assegnatari sardi.
«Terra ai giovani è un progetto che mi rende particolarmente felice – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru -. Da un lato, infatti, è il segno concreto che continuiamo a fare di tutto per creare lavoro, in particolare dando nuove opportunità ai giovani, cosa di cui in Italia e in Sardegna c’è un enorme bisogno. Dall’altro perché cambiamo proprio direzione rispetto all’assurdità di una Regione che per decenni ha avuto nel proprio patrimonio migliaia di ettari lasciati di fatto abbandonati e improduttivi. Sono oltre 2500 gli ettari che complessivamente, tra Terra ai Giovani e Sbs, abbiamo già restituito al sistema produttivo dell’agricoltura regionale.»
«Mi sono insediato lo scorso mese di marzo proprio nei giorni in cui 10 giovani imprenditori agricoli si sono presentati nella sede della presidenza della Regione per firmare i contratti di concessione delle terre. Un’esperienza importante che ha prodotto risultati tangibili. La politica ha dato risposte dirette ai cittadini e soprattutto ai giovani che hanno deciso di investire il proprio futuro nel mondo delle campagne. In quell’occasione ho assunto l’impegno affinché gli uffici regionali portassero a compimento un secondo monitoraggio delle proprietà non utilizzate e in pochi mesi abbiamo raggiunto il risultato. Adesso lavoriamo per il terzo bando – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. 16 lotti a tasso di affitto agevolato ritorneranno nella disponibilità dei nostri giovani imprenditori. In due edizioni stiamo affidando e rimettendo in produzione circa 1.500 ettari, non succedeva dai tempi delle grandi riforme agrarie degli anni ’50.»
«Il patrimonio immobiliare ed i terreni coltivabili inutilizzati e incolti – ha osservato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – possono generare valore economico importante per la Sardegna e per le forze imprenditoriali locali, più o meno giovani, che hanno disponibilità e passione da dedicare a progetti di vita e di lavoro autonomo. Questo bando è un ulteriore tassello offerto dalla Regione che si aggiunge ad altre opportunità di sostegno anche economico. Tra queste ricordo gli incentivi del bando “Resto al Sud” di prossima pubblicazione che sarà gestito da Invitalia. Seguiranno i bandi per l’affidamento degli immobili del programma “Cammini e percorsi”, quali ad esempio ex caselli stradali e ferroviari, “case coloniche, vecchie stazioni”. Chiunque abbia buone idee, entusiasmo, voglia di fare ed energie imprenditoriali da mettere in gioco avrà la possibilità di farlo. Nell’ottica del recupero dei beni statali trasferiti alla Regione e della loro valorizzazione – ha concluso Cristiano Erriu – nel bando Terra ai giovani ci sono tre lotti che provengono da siti militari dismessi: Siliqua e Villasor.»
I terreni sono destinati all’esercizio di attività agro-silvo-pastorali e ad attività a esse funzionali o complementari. La richiesta di assegnazione potrà essere presentata per più lotti ma, in ogni caso, il partecipante potrà aggiudicarsene in via definitiva uno solo. La descrizione degli immobili, l’ubicazione, la superficie, gli estremi catastali, le caratteristiche agronomiche e ogni altra informazione riguardante i singoli lotti sono contenute nelle schede tecniche consultabili sulla pagina internet di Sardegna agricoltura al seguente link: goo.gl/ZG3xsd
La partecipazione è riservata a imprese agricole costituite o costituende da giovani imprenditori agricoli. Possono presentare domanda i coltivatori diretti, gli Imprenditori agricoli professionali (IAP), le società agricole, in forma singola o associata. Potranno inoltre partecipare le cooperative sociali che esercitino attività in campo agricolo nonché soggetti che, non avendo i requisiti all’atto della domanda, dichiarino formalmente di costituirsi quale nuova impresa agricola entro 60 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione. Le domande di partecipazione al bando dovranno pervenire entro le ore 12.00 del prossimo 2 marzo 2018.
I partecipanti dovranno presentare un apposito Piano di Valorizzazione Aziendale (PVA), che illustri le attività e gli interventi che si intendono realizzare, per riqualificare e ottimizzare l’utilizzo del lotto agricolo assegnato, durante il periodo di concessione dell’immobile, evidenziando le strategie di produzione, gestione e commercializzazione proposte.
A marzo scorso, con il completamento del primo bando, erano stati assegnati 10 lotti, ad altrettanti beneficiari, per un totale di circa 670 ettari fra i Comuni di Alghero, Sassari, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana e Donori.