20 November, 2024
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Grazie al sostegno finanziario della Regione e al Patto per la Sardegna, i poli universitari di Cagliari e Sassari realizzeranno due progetti pilota per sperimentare lo sviluppo di Smart Grid e rendere più efficienti dal punto di vista energetico le strutture degli Atenei. Lo prevede una delibera illustrata oggi in una conferenza stampa a Cagliari dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, alla presenza dei Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli. Gli interventi, per uno stanziamento pari a 24 milioni di euro (12 milioni per ogni Università), rientrano nelle azioni previste dal Piano Energetico Ambientale Regionale approvato dalla Giunta nel 2016 e si inseriscono nella più ampia strategia energetica della Regione che punta modernizzare il sistema, passando da un modello centralizzato a uno regionale, distribuito, integrato, interconnesso e, soprattutto, sostenibile.
«Stiamo per avvicinare il futuro, un futuro nel quale produrremo energia a costo basso e senza danni per l’ambiente. Più si investe in intelligenza e risorse, più la tecnologia avanza e più in fretta possiamo cambiare le cose in meglio. Ne siamo profondamente convinti e lavoriamo con grande impegno in questa direzione, certi che è quella giusta – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. –Insieme ad azioni come l’investimento sulla mobilità elettrica e il successo del bando sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici, questo è un altro tassello di una strategia precisa. Vogliamo essere in prima fila nella transizione verso le energie rinnovabili con cui tutta Europa sta facendo i conti. Questi progetti di sperimentazione e innovazione portati avanti con le due Università, in particolare, aiuteranno la Sardegna a capire sempre meglio come fare a meno di un’energia basata sui fossili, in un percorso in cui il metano è un passaggio fondamentale – ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando che le risorse provengono interamente dal Patto firmato con il Governo – e che ancora una volta dimostra la sua concretezza – ha concluso – traducendosi in benefici per la Sardegna.»
«Efficientare gli edifici pubblici deve diventare una priorità. La Regione, gli Enti regionali, le Università, i Comuni e tutte le amministrazione pubbliche, hanno il dovere di fornire il buon esempio. Stiamo investendo risorse importanti – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – perché le prestazioni energetiche degli edifici pubblici siano migliorate. Occorre promuovere e usare le tecnologie innovative, utilizzare in modo efficiente le fonti rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del nostro sistema energetico. Abbiamo scelto di coinvolgere in questa strategia le due università sarde, sostenendole anche dal punto di vista finanziario perché, essendo i poli della ricerca in Sardegna, possono diventare il veicolo più adatto per divulgare la nuova cultura dell’energia, peraltro condivisa dal PEARS e dall’Unione Europea. I progetti, che dovranno essere presentati entro 60 giorni e che saranno valutati dall’assessorato dell’Industria, dovranno consentire di risparmiare sui costi, migliorare la qualità del servizio energetico e ridurre le emissioni climalteranti. Ciò farà dei due poli universitari anche un luogo di buona pratica, oltre che di interesse da parte di altri ricercatori. Le reti intelligenti della Cittadella Universitaria e del Campus di Ingegneria costituiscono un vero laboratorio sperimentale, dei glocal lab, che non hanno uguali nello scenario nazionale e internazionale. Luoghi dove soprattutto i giovani potranno essere sensibilizzati sui temi dell’efficienza e del risparmio energetico.» 
«Il progetto dell’Università di Cagliari – ha detto il Rettore Maria Del Zompo – è ambizioso e molto complesso: rappresenta una sfida di alto livello che l’Ateneo sente di cogliere. Vogliamo creare uno ‘smart campus’ per rendere la Cittadella universitaria di Monserrato efficiente e attenta al benessere dei luoghi di lavoro e di studio. Ma il progetto, aspetto ancora più importante, vuole anche mettere le competenze e conoscenze dell’Ateneo cagliaritano a disposizione delle imprese e del territorio, perché i moduli che costruiremo a Monserrato saranno replicabili in tante realtà pubbliche della Sardegna.»
«Il cuore della proposta progettuale ‘Unissmartgrid’ – ha detto il Rettore dell’Università sassarese, Massimo Carpinelli – è realizzare, per i poli più energivori dell’Ateneo, una Smart grid dotata di impianti di produzione fotovoltaica e di accumulo che consenta di minimizzare gli assorbimenti di energia da rete e innalzare il livello di autosufficienza energetica del singolo polo. Il progetto consentirebbe di raggiungere l’ambizioso traguardo di una autonomia energetica dei poli di quasi il 72%. Dal 2012 al 2016 abbiamo risparmiato il 28%; nel 2020, raggiungeremo l’obiettivo di un risparmio pari al 63% rispetto al 2012. Un effetto collaterale importante del progetto riguarda la disseminazione culturale sui temi della gestione intelligente e l’uso efficiente dell’energia, attraverso la comunità studentesca universitaria e gli istituti superiori scolastici del nord Sardegna.»
L’Università di Cagliari propone di trasformare la Cittadella Universitaria di Monserrato e il Polo di Ingegneria in due reti intelligenti, intervenendo contemporaneamente e sinergicamente su tutti i livelli: produzione, consumo e l’accumulo. L’approccio è di orientare l’utilizzo della generazione e dell’accumulo distribuito per il soddisfacimento istantaneo della domanda energetica per la componente elettrica, termica e mobilità. L’implementazione della rete intelligente nella Cittadella di Monserrato consentirà di ridurre le emissioni associate agli attuali livelli di consumi di energia del 56% e di ridurre il costo finale dell’approvvigionamento energetico di circa il 40%. Un intervento simile ma in scala ridotta è previsto anche per il Polo di Ingegneria.
L’ateneo sassarese vuole diventare un laboratorio energetico dove coesistono gestione, produzione e consumo dell’energia, paradigma per tutti i protagonisti della filiera dell’energia elettrica. L’obiettivo è di arrivare ad una autonomia energetica del 72% nei poli universitari dove verranno realizzate le smart grid, con una riduzione del 50% del prelievo globale dell’Ateneo. La realizzazione delle smart grid dotate di impianti di produzione e di accumulo di energia consentirà, nei quattro poli più energivori dell’Ateneo, di minimizzare gli assorbimenti dalla rete nazionale innalzando il livello di autosufficienza energetica del singolo polo a circa il 72%.

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«Abbiamo lavorato a lungo e con grande impegno per quest’intesa, che riduce concretamente, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo gli impatti della presenza militare sul nostro territorio». Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, a Roma, dopo aver firmato con il ministro della Difesa Roberta Pinotti il protocollo d’intesa sulle servitù militari.
«Sono problemi aperti da oltre quarant’anni – ha aggiunto il presidente Pigliaru -, a causa di uno Stato centrale che per troppo tempo è stato colpevolmente distratto nei confronti della Sardegna. Con questo accordo, frutto di un’intensa collaborazione tra noi e il Governo, abbiamo cambiato la prospettiva su questo fronte, e abbiamo posto le basi per un nuovo rapporto con la Difesa. È il primo passo concreto, senza alcuna contropartita da parte della Regione, verso il riequilibrio che avevamo chiesto fin da principio, forti anche del mandato ricevuto dal Consiglio regionale. Lungo il percorso è stato fondamentale il sostegno dei Deputati sardi, così come quello dei Sindaci dei Comuni maggiormente oberati dalle servitù, con cui abbiamo condiviso subito i risultati ottenuti, e che infatti oggi erano con noi a Roma. Altri accordi sono stati scritti in passato – ha sottolineato ancora il presidente della Regione -, ma nessuno aveva affrontato la questione della presenza militare nel suo complesso, senza esclusione alcuna. In più questa intesa contiene un cronoprogramma che definisce i tempi certi entro i quali le parole devono diventare atti concreti. Ecco, queste sono le differenze: oggi ci siamo impegnati, Governo e Regione, a realizzare questa trasformazione con regole chiare e tempi certi così che tutti possano verificare, giorno dopo giorno, ogni fase del processo. Da parte nostra – ha concluso Francesco Pigliaru -, faremo di tutto perché ogni virgola di quanto abbiamo sottoscritto venga realizzata nei tempi più rapidi possibile.»
L’intesa firmata a Roma dal presidente della Regione Francesco Pigliaru ed il ministro della Difesa Roberta Pinotti, segna un passo concreto verso la soluzione di problemi aperti da oltre 40 anni. È l’accordo sulle servitù militari per ridurne quantitativamente e qualitativamente gli impatti nell’Isola. L’obiettivo è il riequilibrio, la cui necessità il presidente Francesco Pigliaru ha fatto presente al Governo fin dal 2014. In particolare, durante i lavori della Seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, Francesco Pigliaru fece valere il mandato politico del Consiglio regionale sul tema della presenza militare in Sardegna, espresso nell’ordine del giorno del 17 giugno 2014, votato all’unanimità. Hanno affiancato il presidente Pigliaru, a Roma, i sindaci dei Comuni che maggiormente risentono degli impatti della presenza militare e sui cui territori ricadranno più direttamente i risultati concreti ottenuti attraverso l’intesa.
I sindaci presenti a Roma erano: Arbus, Antonio Arca; Decimomannu, Annapaola Marongiu; La Maddalena, Luca Montella; Nuoro, Andrea Soddu; Perdasdefogu, Mariano Carta: Teulada, Daniele Serra; Villaputzu, Sandro Porcu. 

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Ministero della Difesa, Francesco Pigliaru e Roberta Pinotti firmano l'intesa sulle servitù militari

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed il ministro della Difesa Roberta Pinotti hanno firmato questo pomeriggio l’intesa che segna un passo concreto verso la soluzione di problemi aperti da oltre 40 anni. È l’accordo sulle servitù militari per ridurne quantitativamente e qualitativamente gli impatti nell’Isola.
L’obiettivo è il riequilibrio, la cui necessità il presidente Francesco Pigliaru ha fatto presente al Governo fin dal 2014. In particolare, durante i lavori della Seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, Francesco Pigliaru fece valere il mandato politico del Consiglio regionale sul tema della presenza militare in Sardegna, espresso nell’ordine del giorno del 17 giugno 2014, votato all’unanimità.
A Roma hanno affiancato il governatore i sindaci dei Comuni che maggiormente risentono degli impatti della presenza militare e sui cui territori ricadranno più direttamente i risultati concreti ottenuti attraverso l’intesa.

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Pigliaru Arru Gavoi inaugurazione casa salute

Il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore della Sanità Luigi Arru hanno inaugurato la Casa della Salute di Gavoi. intitolata alla memoria del piccolo Roberto Sanna, un bambino di Gavoi affetto da una malattia rara e morto questa estate, la Casa della Salute del centro barbaricino, inaugurata questa mattina dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Alla cerimonia, con il presidente ed il sindaco di Gavoi, Giovanni Cugusi, erano presenti l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il direttore sanitario dell’Ats, Francesco Enrichens, il direttore della Assl di Nuoro, Andrea Marras, il direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti.
«La sanità è un esempio eloquente del modo in cui abbiamo scelto di lavorare, affrontando con coraggio le riforme di cui la Sardegna aveva urgente bisogno – ha detto Francesco Pigliaru -. Abbiamo smontato una macchina e ora la stiamo rimontando perché funzioni molto meglio di prima, dando ai cittadini, ovunque essi abitino, le risposte che servono. In questo come in altri settori importanti le riforme sono in corso con i disagi che obbligatoriamente ne derivano, ma è importante che i risultati si comincino a vedere: oggi questa Casa della Salute dimostra che si può restare in luoghi bellissimi, senza dover andar via, perché ci sono servizi come questo che permettono di vivere bene. Deve esser chiaro – ha aggiunto il presidente della Regione – che, se lo Stato arretra nei piccoli centri, soprattutto delle zone interne, la Regione avanza. Ed è importante che questa struttura appartenga ad un intero territorio, che sia a disposizione di dodicimila persone e non solo di un solo Comune. Qui a Gavoi sperimentiamo un modello che vogliamo sia d’esempio per tanti altri territori: nel prossimo anno vogliamo veder nascere altre strutture come questa. Troveremo le risorse, perché per i progetti validi i soldi si riesce a trovarli. E in questo l’impegno dell’Ats è fondamentale – ha concluso il presidente Pigliaru, sottolineando l’importanza dell’azienda unica –, lavora per eliminare gli sprechi e utilizzare i risparmi per migliorare i servizi per i cittadini.»
«Oggi è una bella giornata – ha rilanciato l’assessore Arru – ed è doveroso il ringraziamento alla famiglia di Roberto che ha avuto il coraggio civico di elaborare il lutto nell’ottica di una comunità. E comunità è parola chiave di questa giornata, perché questa struttura è stata fortemente voluta da cittadini e operatori di Gavoi. Questa Giunta sta cercando di ricreare comunità partendo proprio dal sistema sanitario delle zone interne.»

L’assessore ha ringraziato i vertici dell’Ats e della Assl di Nuoro e, soprattutto, «la comunità professionale, operatori che fanno le trasfusioni e le chemioterapie a casa, rivendicando in modo moderno il loro ruolo professionale. Vogliamo partire da qui per dare un messaggio sul nuovo modo di fare medicina dando salute a chilometro zero. Stiamo creando una rete col coraggio della programmazione, ma serve una comunità integrata, che utilizzi in maniera intelligente ogni euro della fiscalità generale». 
L’inaugurazione della Casa della Salute di Gavoi avviene a poche settimane dalla sua attivazione. La Casa è stata realizzata ristrutturando il vecchio Poliambulatorio grazie ad un finanziamento POR FESR di 200.000 euro, erogato dalla Giunta nel 2015. Nella struttura di Gavoi sono presenti tutti i medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta, la guardia medica, la postazione del 118, il CUP, vari specialisti ambulatoriali, l’ambulatorio per le vaccinazioni, un punto prelievi, il consultorio, l’ambulatorio infermieristico. Strumenti e attrezzature sono stati acquistati anche con il contributo di un Comitato di cittadini, nato per sostenere il piccolo Roberto Sanna, nato con una malattia rara e morto la scorsa estate. I genitori hanno voluto mettere a disposizione della Comunità le risorse raccolte per Roberto.

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Miniera di Olmedo
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e l’amministratore di Igea, Michele Caria, hanno incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti sindacali ed una delegazione dei lavoratori della Miniera di Olmedo. Si è trattato di un incontro per esaminare il futuro del sito e dei lavoratori, dopo l’approvazione della norma in finanziaria con la quale sono stati stanziati oltre 900mila euro per affidare alla società in house della Regione Igea il servizio di custodia e mantenimento in sicurezza della miniera, fino al rilascio della concessione a un nuovo imprenditore attraverso regolare manifestazione di interesse. L’obiettivo della Regione, da un lato, è assicurare il mantenimento in sicurezza del sito fino alla definitiva attribuzione ad un nuovo concessionario, possibilmente dando risposte ai lavoratori che sono usciti o stanno uscendo dalla mobilità, e, dall’altro, costruire un percorso verso il rilancio della miniera di bauxite. Un rilancio che passi sia attraverso azioni di scouting per trovare un nuovo investitore, sia creando le condizioni perché il sito risulti appetibile da parte di un eventuale nuovo concessionario. Per ciò che riguarda gli aspetti legati all’occupazione, quanto prima sarà stipulata la convenzione tra assessorato dell’Industria ed Igea che consentirà alla società in house della Regione di prendere in carico il sito minerario. L’incontro, inoltre, è servito per esaminare i possibili percorsi alternativi di sostegno al reddito o di utilizzo temporaneo dei lavoratori della miniera attraverso gli strumenti delle politiche attive del lavoro, anche alla luce delle nuove risorse inserite nella Manovra finanziaria attualmente all’esame del Consiglio regionale.

 

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Il Consiglio regionale ha esaminato questo pomeriggio gli emendamenti all’articolo 1 della Manovra Finanziaria.

Sull’emendamento 105 l’on. Edoardo Tocco (FI) ha annunciato il voto favorevole e ha detto: «Non c’era fretta di approvare a tappe forzate questa manovra, sarebbe stato opportuno dare più tempo alla commissione».

Sempre per Forza Italia l’on. Marco Tedde ha ribadito: «Il giudizio sulla manovra è sempre più negativo, visto che in commissione avete appena approvato gli emendamenti mancetta, le cosiddette marchette pre elettorali. Molte delle quali pesantissime e gridano vendetta. Vi abbiamo chiesto di valutare le esigenze dei Comuni e ve lo ha chiesto il Cal: voi avete speso 40 milioni di euro in mancette».

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha detto: «Non voglio credere alle mancette elettorali né ai contributi solo per certi territori. Ma è la finanziaria tutta che è sbagliata e il Cal vi sta dicendo come devono essere spese queste risorse negli enti locali».

Per l’on. Paolo Truzzu (Sardegna), invece, «si è persa l’occasione di sfruttare al meglio questa finanziaria e invece ancora una volta vi state attivando su una distribuzione a pioggia e a soddisfare interessi particolari. Lo abbiamo visto anche questo pomeriggio in commissione: persino emendamenti importanti della maggioranza sono stati respinti». 

Anche l’on. Mariano Contu (FI) ha criticato il provvedimento ed ha citato il primo intervento di Gavino Carta, nuovo segretario regionale della Cisl, secondo cui «la massa manovrabile del bilancio è bassa a causa dei costi obbligati della sanità». Secondo l’on. Mariano Contu «l’importante è anche mettere a disposizione in fretta le risorse stanziate per il piano del lavoro, perché i sardi hanno bisogno di interventi duraturi ma anche rapidi».

Per l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) «il voto all’emendamento 105 sarà favorevole perché questa manovra ha una visione distorta della realtà e non centra il vero obiettivo: cioè il lavoro, che è la madre di tutti i problemi della Sardegna. Questa maggioranza è troppo lontana dai problemi della gente».

L’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha esordito così: «Sembra che il centrosinistra abbia una sorta di psicosi per le elezioni. E’ meglio se invece le si affronta con calma, evitando le mancette da elezioni e l’ansia di arrivare a marzo prossimo temendo di presentarsi in braghe di tela. State evitando di andare a una discussione franca e serena con l’opposizione».

Sempre per i Riformatori l’on. Cossa ha annunciato il voto favorevole alla soppressione dell’articolo 1 e ha denunciato il rischio di un blocco dei voli aerei su Cagliari e della stagione turistica 2018.

Per il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, «si stanno destinando risorse del bilancio ordinario per il cofinanziamento di programmi dell’Unione europea ma se fossi in un consigliere regionale del centrosinistra mi preoccuperei del tipo di delega che state dando all’assessore alla Programmazione, senza che il Consiglio regionale possa esercitare il controllo».

Sullo stesso argomento ha preso la parola l’on. Angelo Carta (Psd’az) che ha illustrato i dati di questa partita finanziaria in capo all’assessore al Bilancio: «Dell’efficacia di questi fondi ha parlato questa mattina l’assessore Paci, rilevando che soltanto la metà delle somme impegnate in passato è stata spesa».

Per l’on. Stefano Tunis (FI) «sarebbe bello sentire l’assessore Raffaele Paci spiegarci com’è andata sino a oggi la spesa dei fondi comunitari», mentre per l’on. Attilio Dedoni «non si capisce perché il Consiglio regionale non debba occuparsi della programmazione dei fondi, posto che la gestione in capo alla giunta e alla burocrazia regionale ha mostrato soltanto ritardi della spesa. E in agricoltura ne sanno qualcosa di  erogazioni ritardate».

L’emendamento 105 è stato respinto.

Sull’emendamento 106 il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau: «Approvando la disposizione stiamo approvando anche le tabelle A, B e C: è corretto? Non verranno dunque modificate successivamente le tabelle?».

Il presidente Gianfranco Ganau ha risposto: «Le tabelle si votano a parte e sono emendabili. Dunque, nulla osta ora alla discussione dell’articolo e dei suoi commi».

Per l’on. Edoardo Tocco (FI) «è necessario che la Giunta si faccia dare dallo Stato e dal Governo quel che è dei sardi» mentre per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «viene quasi la voglia di fare ostruzionismo a questa finanziaria davanti al vostro menefreghismo. Avete una fretta assurda: state gestendo i soldi dei sardi. Riportate in commissione la manovra».

Anche l’on. Marco Tedde (FI) ha stigmatizzato «il silenzio plastico della maggioranza e non riusciamo a capire se voi della maggioranza non avete argomenti o se siete satolli dopo aver lanciato la rete e pescato tanti emendamenti».

Sull’ordine dei lavori l’on. Luca Pizzuto (Sinistra) ha detto: «Lo straordinario riavvio dello stabilimento Alcoa, sancito oggi dal governo, è un risultato straordinario e insperato. Per questo esprimo la mia gioia per questo e chiedo al presidente di informare l’Aula su questo».  

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis ha replicato al consigliere Luca Pizzutto (Art.1-Sdp) “il risultato di cui di compiace non è in ogni caso una sua vittoria ma di tutti coloro che si sono impegnati nella vertenza Alcoa”. Pittalis ha inoltre escluso intenti ostruzionistici da parte della minoranza ed ha rilanciato l’accusa all’onorevole Pizzutto: «Di fatto introducendo un argomento diverso dalla finanziaria cerca di provocando una serie di interventi fuori tema». Il consigliere di Fi, Stefano Tunis, ha invitato il presidente della Giunta a riferire sulle eventuali novità sulla vicenda Alcoa.

Il presidente Francesco Pigliaru ha raccolto l’invito ed ha spiegato che si registrano positivi passi in avanti per la definizione della vertenza e che “si è dinanzi ad una prospettiva più positiva di quella trovata quattro anni fa”. Il presidente ha quindi informato l’Aula che è in programma una deliberazione apposita della Giunta in vista di un accordo di programma.

Il consigliere Tunis ha quindi ringraziato il presidente Francesco Pigliaru ed ha affermato: «Ringrazio per la precisazione che di fatto smentisce le dichiarazioni dell’onorevole Luca Pizzuto sulla riapertura della fabbrica dell’Alcoa a Portovesme».

Il capogruppo di Forza Italia, Pittalis, è ritornato sul secondo comma dell’articolo 1 e sulle tabelle a,b, e c ed ha evidenziato l’esiguità dei fondi a disposizione per l’edilizia abitativa: «Stanziate solo 8 milioni di euro contro uno stanziamento storico di oltre 20 milioni di euro».

Il capogruppo di “Sardegna”, Paolo Truzzu, ha dichiarato voto a favore dell’emendamento ed ha espresso solidarietà al sindaco di Desulo nei confronti del quale è stata richiesta una condanna di sei mesi per al nota vicenda del pascolo brado nella lotta contro la peste suina.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha dichiarato voto favorevole ed ha confermato la volontà di “entrare nel vivo della manovra”. «Non puntiamo a rallentare i lavori – ha affermato l’esponente della minoranza  ma cercare di comprendere a fondo la finanziaria che la maggioranza ha esaminato per conto proprio».

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, ha dichiarato voto ed ha segnalato alcuni voci delle tabelle a, b, e c, per evidenziarne l’esiguità delle risorse: «Cito ad esempio il capitolo relativo ai passeggeri non residenti delle isole minori e lo zero nelle risorse destinate alla fetopatia alcolica per la quale è stata approvata un’apposita legge in questa legislatura». A giudizio di Michele Cossa sono modesti anche gli stanziamenti per il servizio radiotelevisivo e i programmi in lingua sarda.

Posto in votazione l’emendamento 106=305=684 non è stato approvato con 28 contrari e 16 favorevoli.

Annunciata la votazione dell’emendamento sostitutivo parziale n. 206 è intervenuto il consigliere Marco Tedde (Fi) per mettere l’accento sulla questione della programmazione ricordando le critica in proposito rivolte anche dal Cal. L’esponente della minoranza ha denunciato inoltre “l’inserimento di risorse senza specifica destinazione”. «È inconcepibile – ha concluso Marco Tedde – che mettiate da parte 40 milioni in un portafoglio senza che si sappia cosa volete farne». A favore dell’emendamento anche Alessandra Zedda (Fi) che ha chiesto all’assessore paci di indicare “almeno una delle opere realizzate con il muto da 700 milioni contratto in avvio di Legislatura per le opere pubbliche”. Mariano Contu (Fi) ha dichiarato voto favorevole ed ha lamentato il ritardo nella spendita e nella programmazione dei fondi europei. Stessa posizione è stata espressa dal capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, che ha stigmatizzato la lentezza nei processi di spesa e l’assenza di un efficace crono programma degli interventi. Paolo Truzzu (Sardegna) ha insistito sulla quantità e sulla qualità della spesa delle risorse comunitarie ed ha auspicato maggiore collaborazione tra le amministrazioni pubbliche, la Regione e gli Enti locali. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha spiegato che l’emendamento riporta ad una cabina di regia regionale la programmazione dei fondi ed ha affermato: «Continuiamo a lamentarci dell’Europa dei burocrati senza però che rispetto a questo stato di cose ci sia un atteggiamento reattivo della classe politica sarda». A favore, anche Luigi Crisponi (Riformatori): «L’emendamento merita l’attenzione di tutto il Consiglio perché vuole riscrivere l’utilizzo dei fondi comunitari per una migliore spesa». Angelo Carta (capogruppo Psd’Az) ha rimarcato l’importanza del comma 2 («introduce un argomento importante, i fondi europei e il rapporto tra la Sardegna e l’Europa») ed ha sottolineato la spesa record che in agricoltura vanta la Regione Veneto per confrontarla con quella assai più ridotta della Sardegna.

Il consigliere Michele Cossa, dei Riformatori, ha messo in evidenza che «c’è un problema enorme nei processi di spesa per l’agricoltura perché da anni si verifica che, dopo la pubblicazione dei bandi, le pratiche si ingolfano e non si riesce ed erogare le risorse, col risultato che in alcuni anni non arriva un euro e in altri si accelera moltissimo».

Il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino ha ricordato che «l’opposizione ha rivolto alla finanziaria una serie di critiche soprattutto sulla destinazione di 40 milioni definiti da qualcuno mancette, ma al di là delle definizioni è comunque preoccupante che le risorse siano distribuite a seconda delle indicazioni di alcuni consiglieri di maggioranza; lo stesso Cal ha suggerito la distribuzione di queste risorse per aree strategiche e noi condividiamo questa impostazione seria, privilegiando le aree della Sardegna più in sofferenza».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, riprendendo il tema sollevato dal collega Pittalis di certi comportamenti istituzionalmente non corretti, ha criticato «l’eccessivo accentramento delle procedure presso l’assessorato della Programmazione e la marginalizzazione del Consiglio, un modo di procedere che va assolutamente modificato».

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha affermato che «il sistema della programmazione va decisamente snellito e semplificato istituendo per esempio uno sportello per le imprese all’interno dell’assessorato, soprattutto per le pratiche che riguardano l’agricoltura, in modo da assicurare la migliore spesa dei fondi ed un impatto positivo sul sistema regionale».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda) ha detto fra l’altro che «parlando di marchette indubbiamente ci sono alcuni maestri». Nel merito della proposta, ha sostenuto che «il problema non è tanto l’accentramento presso l’assessorato della Programmazione quanto che le risorse siano destinate realmente allo sviluppo ed all’occupazione».

Messo ai voti l’emendamento è stato respinto.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’emendamento n. 439.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, sempre in tema di programmazione, ha sostenuto che «nella manovra emerge l’aumento delle entrate tributarie per circa 120 milioni di euro e riteniamo, a differenza della maggioranza, che una parte di questi fondi debbano andare ad aumentare la dotazione del Fondo unico degli Enti locali».

Sempre per Forza Italia il consigliere Giuseppe Fasolino ha messo in luce l’importanza dell’efficacia della spesa regionale «perché, nel sistema attuale, le risorse non arrivano a destinazione o arrivano molto tardi con risultati del tutto negativi per la comunità e soprattutto per le fasce più deboli; c’è un deficit della programmazione sul quale occorre intervenire altrimenti i fondi finiranno nelle aree più forti».

Ancora per Forza Italia, il consigliere Mariano Contu ha lamentato che «nell’ambito del Fondo sociale europeo, con una dotazione di 444 milioni di euro, è stato programmato solo il 65% ma non si capisce quanto effettivamente sia stato speso né si conoscono i risultati ottenuti con le risorse assegnate; anzi l’esperienza insegna che questi fondi potrebbero essere un bluff».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha messo l’accento sul fatto che «non si possono migliorare le procedure di spesa con inutili appesantimenti burocratici, i progetti sono coperti da risorse regionali e nazionali che però non arrivano a destinazione determinando una attesa che in alcuni casi dura anche tre o quattro anni, un periodo nel quale molte aziende spariscono addirittura dal mercato».

Il consigliere Edoardo Tocco, di Forza Italia ha ricordato che «purtroppo di risorse non spese la Sardegna è piena anche quando certi progetti dovrebbero avere priorità come nel caso del programma Garanzia giovani, o quando iniziative di formazione come quelle per alcune professioni sanitarie si rivelano inutili perché non garantiscono sbocchi occupazionali».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha ricordato che «il raffronto con le altre Regioni dell’Unione europea è impietoso per la Sardegna che le ultime rivelazioni segnalano nelle ultime posizioni ed in ulteriore arretramento; il tema della velocità della spesa è quindi centrale ma, nella manovra, è stato ignorato e sottovalutato questo fondamentale punto di debolezza del sistema regionale».

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha detto che «l’emendamento cerca di aggredire il nervo scoperto della programmazione europea, certamente meno efficace rispetto al recente passato; ciò dipende dalla debolezza dei progetti e dalla loro distanza dalle reali esigenze dei territori, sarebbe stato meglio che il Cal si fosse potuto esprimere su questo tema per poter rilanciare i sistemi locali».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha collocato l’emendamento nell’ambito della riflessione complessiva proposta dall’opposizione che la maggioranza finora non ha accolto. Prevale, ha affermato, «un alone di vergogna in alcuni consiglieri di maggioranza che stanno facendo finta di non vedere cosa sta succedendo nella manovra a proposito dei fondi europei».

Messo ai voti, l’emendamento è stato respinto.

Successivamente il presidente ha tolto la seduta. I lavori riprenderanno domattina alle 10.00.

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«Nel 2014, quando pochissimi ci credevano, insieme ai lavoratori dell’Alcoa abbiamo convinto il Governo a fare tutto il possibile per far ripartire l’impianto. Il Governo è stato da subito con noi e si è mosso alla ricerca di imprenditori, portando Alcoa in cima ai dossier nazionali. Ora siamo a un passo dall’accordo finale, un momento decisivo per una vicenda in cui abbiamo fortemente creduto e che è simbolica per l’intera Sardegna». E’ il commento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro svoltosi al Mise su Alcoa, presieduto dal ministro Carlo Calenda e alla presenza l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras.

«Il passaggio dello smelter di Portovesme a un nuovo investitore è il risultato per il quale la Giunta ha lavorato fin dal suo insediamento, quando nessuno avrebbe scommesso sul riavvio produttivo di Alcoa. Abbiamo tenuto sempre alta la tensione, lavorando quotidianamente con ministri e sottosegretari che sono stati interlocutori attenti e operativi. Grazie al lavoro fatto in sinergia con il Governo, in particolare con il ministro Calenda, siamo riusciti a trovare una soluzione che consentirà di far ripartire un’industria importante e strategica non solo per l’Isola ma per tutta l’Italia. Ciò non sarebbe stato possibile se anche i parlamentari sardi non avessero lavorato per varare norme per rendere competitive le produzioni energivore della Sardegna. Così come è stato fondamentale chiudere l’accordo con i sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo ai 500 lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questi anni con più serenità. Per prudenza, aspettiamo di completare i pochi passi che mancano all’ultima firma e solo dopo festeggeremo – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – insieme ai lavoratori, che voglio ringraziare per averci da subito persuaso che la sfida si poteva vincere e con i quali andremo avanti nel percorso, che è stato lungo e complesso.»

Alla riunione di questa mattina al Mise, cui erano presenti, oltre all’assessore Maria Grazia Piras, i sindacati nazionali e territoriali di categoria, è emerso che il gruppo svizzero Sider Alloys è intenzionato a rilevare lo stabilimento Alcoa con un piano di investimenti che consentirà un rilancio produttivo della fabbrica. Sono stati inoltre evidenziati i prossimi passi del percorso che è stato avviato in questi ultimi mesi e che si dovrà concludere entro il 15 febbraio con la firma finale. L’intenzione è di chiudere entro Natale il corpus procedurale comprendente l’Accordo di Programma, che il Piano Sulcis contribuisce parzialmente a finanziare, per rendere operativo l’iter del passaggio dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e, quindi, da Invitalia a Sider Alloys, e il Contratto di Sviluppo. A partire dal prossimo 11 gennaio inizierà il confronto fra sindacati e investitore, con la mediazione del Mise e della Regione, per definire una piattaforma sindacale.

«Il prossimo atto della Regione – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – sarà la rapida approvazione di una delibera della Giunta sull’Accordo di Programma». La Regione inoltre convocherà a breve i sindacati regionali per un approfondimento anche sul Piano industriale.

La Giunta Pigliaru, con Governo e Invitalia, ha intrapreso fin dal suo insediamento un percorso per la ricerca di un investitore, per arrivare in tempi serrati alla firma dell’Accordo di Programma, alla definizione delle risorse del Contratto di Sviluppo e al graduale riavvio degli impianti. Nel mentre, sono state poste le condizioni per il rilancio non solo di Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano, portando avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis, con il dragaggio del porto di Portovesme, investimento di quasi 16 milioni di euro, finanziato con fondi FSC assegnati all’assessorato dell’Industria. Inoltre è stato raggiunto un importante risultato sulla bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in atto e nelle scorse settimane sono stati sciolti i nodi che ancora non avevano permesso l’avvio delle altre opere di risanamento.

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«Il messaggio odierno del ministro Carlo Calenda sulla vicenda che riguarda il rilancio dello stabilimento Alcoa di di Portovesme dopo l’accordo di programma firmato dal Governo e Regione Sardegna  che sancisce il passaggio dello stabilimento a Invitalia e successivamente alla Sider Alloys è un’ottima notizia.»

Lo scrive, in una nota, Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale.

«Ora più che mai siamo vicini ad una svolta, un’iniezione di speranza a cui tutti guardiamo con fiducia – aggiunge Pietro Cocco –. Hanno avuto ragione i lavoratori che da anni sono accampati per difendere i loro diritti e che potranno vedere premiati i loro sforzi. Credo sia giusto riconoscere l’ottimo lavoro svolto dal presidente Francesco Pigliaru, dal Governo Renzi col ministro Carlo Calenda, dai sindacati e da tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella lunga e travagliata vicenda.»

«Attendiamo ora la transazione ufficiale, annunciata dal Ministro, alla Sider Alloys, per rivedere in tempi brevi la riapertura degli impianti per la ripresa produttiva dell’alluminio in Sardegna che potrà garantire  il ritorno al lavoro di tante persone, in un territorio, quello del Sulcis Iglesiente – conclude Pietro Cocco -, che vive da tempo una grave e pesante congiuntura economica.»

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I consiglieri regionali Articolo 1 – Sdp Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda esprimo un giudizio positivo sugli sviluppi della trattativa per la cessione dello stabilimento ex Alcoa ma sottolineano che «la lotta va avanti sino all’ottenimento di certezze per il futuro dei lavoratori e del territorio».

«In questi casi l’euforia non deve mai prendere il sopravvento, ma dopo tanti anni di lotte e presidi possiamo guardare con positività i primi risultati tangibili ottenuti – aggiungono Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda -. Sembra, dunque, ci siano le premesse per arrivare alla giusta conclusione di quella che sembrava una vertenza già segnata in negativo. Noi continueremo a seguire la vicenda fino alla sua reale conclusione e solo quando vedremo tutti gli operai rientrare al lavoro festeggeremo.»

«Aspettiamo il risultato finale – afferma Luca Pizzuto – ma non possiamo negare che ad oggi sono stati fatti importanti passi avanti, alla faccia di chi quasi sperava che le aziende del territorio chiudessero. Il ringraziamento principale va ai lavoratori, primi e indiscussi protagonisti di questa lotta, insieme alle organizzazioni sindacali che li hanno sostenuti. È doveroso riconoscere i meriti del Ministero e della Regione Sardegna, e ringraziare in particolare il presidente Francesco Pigliaru, per l’umanità dimostrata nello stare al fianco dei lavoratori nella lotta, per l’impegno e la perseveranza nel seguire questa vertenza che tutti consideravano morta e che invece ci fa intravedere un esito positivo. Continueremo a stare al fianco dei lavoratori – conclude Luca Pizzuto – fino al completo riavvio dello stabilimento.»

 

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Ottana industria

Nell’incontro, richiesto dalla Provincia e convocato dalla Presidenza, il presidente Francesco Pigliaru ha proposto l’attivazione di una interlocuzione con Invitalia e con il Mise per provvedere a operazioni di scouting relative alla possibilità di riavvio di produzioni attualmente ferme. Parallelamente, ha comunicato il presidente Pigliaru, saranno esplorate tutte le potenzialità di recupero e riutilizzo anche per attività alternative, anche legate solo a parti del sito, alla riqualificazione dei lavoratori in uscita dal sistema produttivo e all’insediamento di micro e piccole imprese soprattutto dell’agroalimentare. Nel corso della riunione sono state illustrate anche le nuove proposte previste in Finanziaria, in discussione in Consiglio regionale, per il grande piano per il lavoro che mette a disposizione circa 127 milioni: parte di queste risorse potranno essere utilizzate per le aree del nuorese, a tutela delle persone a rischio di esclusione sociale, cantieri diretti e politiche per l’occupazione.
Il Capo di Gabinetto della Presidenza, infine, ha comunicato di aver convocato, per mercoledì 20 a Villa Devoto, il Comitato di Monitoraggio sulle misure a favore degli ex tessili e delle persone rimaste senza ammortizzatori sociali di cui si è discusso nell’incontro di ieri, in Consiglio regionale con i capigruppo.
In un incontro successivo verranno forniti gli aggiornamenti relativi alle interlocuzioni con Invitalia.