20 July, 2024
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I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori del Lavoro Virginia Mura e dell’Industria Maria Grazia Piras tre delegazioni di lavoratori, ex Legler, Ottana Polimeri ed Ottana Energia, impegnati in vertenze in parte diverse ma con denominatore comune la grave crisi industriale della Sardegna centrale.

Per quanto riguarda i 130 ex dipendenti dell’azienda tessile Legler, rimasti senza il sostegno degli interventi previsti dalla mobilità in deroga a causa di problemi giuridico-amministrativi molto complessi, si interverrà con uno stanziamento specifico di circa 2.350mila euro all’interno del “pacchetto lavoro” da 100 milioni contenuto nella finanziaria ora all’esame del Consiglio regionale. «Abbiamo strumenti e risorse – ha sottolineato fra l’altro il presidente Francesco Pigliaru – che ci consentiranno di affrontare e risolvere positivamente situazioni come questa». Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, da parte sua, ha messo in evidenza che «con la tempistica che abbiamo di fronte, condivisa da tutti i gruppi consiliari, possiamo assicurare risposte concrete in tempi davvero brevi».

Più articolata e difficile la situazione dei lavoratori di Ottana Polimeri, 58 dei quali già licenziati, e di Ottana Energia, con 70 unità che potrebbero essere costrette a lasciare il lavoro entro il prossimo mese di aprile. Nel sito industriale di Ottana, come hanno esposto i rappresentanti dei lavoratori, si addensano alcune anomalie che vanno chiarite «con una azione forte della politica regionale e soprattutto nazionale», perché da un lato ci sono impianti chiusi e tecnologicamente competitivi ed un prodotto che ha notevoli sbocchi di mercato; dall’altro una azienda (la multinazionale Indorama) che continua a fare acquisizioni in Europa e nel mondo ma non chiarisce i suoi obiettivi sul sito del Nuorese.

«Abbiamo fatto molti tentativi – ha ricordato il presidente Francesco Pigliaru – ed ora dobbiamo fare i passi giusti perché stiamo entrando in una fase cruciale, studiando molto bene il mercato anche con il supporto di strutture nazionali per esplorare tutte le possibilità di ripresa produttiva.»

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«Sono i dati migliori visti sinora e questo ci fa ben sperare, perché significa che la tendenza positiva va consolidandosi anche nel lungo periodo. Una tendenza che coinvolge sia il lavoro che il prodotto interno lordo, stimato in crescita dell’1,3% nel 2017 – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Diminuiscono significativamente disoccupati e inoccupati, e si registrano 18000 posti di lavoro in più. In questo quadro incoraggiante, il tasso di disoccupazione è al minimo da molti anni: oggi è al 14,6%, mentre quando abbiamo iniziato a governare noi era molto più alto, al 19%. Ancora – aggiunge il presidente della Regione -, in questo momento il nostro mercato del lavoro registra miglioramenti molto più netti di quelli ottenuti nel resto del Paese. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma segnali come questo sono importanti, ci dicono che le nostre politiche stanno funzionando, che finalmente stiamo riuscendo a far tornare fiducia, lavoro e crescita. Con la Finanziaria che è appena entrata in aula e che vogliamo approvare prima della fine dell’anno – conclude Francesco Pigliaru -, siamo determinati a rafforzare questo processo positivo.» 
«Ancora una volta abbiamo un riscontro del miglioramento, in questo caso fortemente positivo, che da qualche tempo tutti i report statistici evidenziano – sottolinea l’assessore del Lavoro Virginia Mura -. L’Istat mostra come la Sardegna, praticamente in tutte le voci faccia passi avanti: il mercato del lavoro sardo segue la buona tendenza nazionale, ma con differenziali migliori, talvolta doppi, rispetto ai dati italiani, e con un forte stacco rispetto al resto del Mezzogiorno. Accanto alla diminuzione dei disoccupati e all’aumento degli occupati, al buon trend di crescita del lavoro femminile, mi sembra molto importante sottolineare il calo degli inattivi, l’aumento della forza lavoro e del tasso di attività: questi indicatori mostrano anche una rinnovata fiducia dei cittadini non solo verso il mercato del lavoro ma anche nei confronti delle istituzioni, quando dimostrano di funzionare. Un clima che adesso va custodito e alimentato consolidando i miglioramenti e continuando pazientemente a elaborare soluzioni e risposte per il sistema del lavoro sardo». 
Aumenta il tasso di attività (da 62,2% a 63,6%) e la forza lavoro (+1,6% da 692,6 a 703,5) cresce più della media nazionale e di quella del mezzogiorno (entrambe allo 0,9%), sia per la componente maschile (+1%) e più marcatamente per quella femminile (+2,3%).
Diminuisce inoltre la percentuale degli inattivi -4,6% (da 412,1 a 393,2). E, anche in questo caso, Italia e Mezzogiorno si assestano su posizioni inferiori (rispettivamente -2,2% e -2,0%).
Il tasso di disoccupazione diminuisce dal 15,9% al 14,6% (passa dal 15,5% al 15,0% per gli uomini e dal 16,5% al 14,1% per le donne) mentre l’occupazione è in aumento del 3,2%(da 582,2 a 600,9: +1,7% per la componente maschile e ben +5,4% per quella femminile). Il tasso di occupazione passa invece dal 52,1% al 54,1% (da 60,2% a 61,7% per gli uomini e da 44,0% a 46,5% per le donne).
Il miglioramento generale dell’occupazione vede dunque l’importante risultato della crescita dell’occupazione femminile, in termini percentuali tripla rispetto alla quella maschile.
Anche l’occupazione settoriale mostra andamenti tendenzialmente positivi, con il salto del +26,3% dell’industria in senso stretto (sulla quale ha influito sia l’occupazione maschile +22,5 che femminile +55,8%) e il +17,4% dell’intero settore industriale. Segue il +9,2% del commercio, alberghi e ristoranti e il +6,9% delle costruzioni.
Se si considera poi il contributo di ciascun settore alla crescita dell’occupazione emerge che il settore commercio, alberghi e ristoranti, con il +2,2%, e quello dell’industria in senso stretto, con il +2,1%, sono quelli che forniscono il contribuito maggiore alla crescita tendenziale dell’occupazione. 

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La Rsu Eurallumina ha convocato l’assemblea informativa straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori diretti, per martedì 12 dicembre, alle ore 10.00, presso la sala assemblee dello stabilimento di Portovesme. «Dopo la manifestazione del 7 novembre  a Cagliari e l’ incontro che la RSU aveva avuto con il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, quattro assessori della giunta coinvolti nel procedimento autorizzativo in corso (Ambiente, Industria, Sanità ed Enti locali), alcuni dei direttori generali degli stessi enti (Ambiente e Sanità) ed il coordinatore del Piano Sulcis, alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, sullo stato del percorso procedurale e sui tempi per la conclusione del lunghissimo iter – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, erano arrivate risposte tecnico specifiche nel merito ed assicurazioni sull’impegno politico e di indirizzo della Giunta sull’importanza del progetto di ripartenza, sul mantenimento degli accordi in campo nazionale e regionale, confermando la priorità nel cercare di  pervenire alla conclusione nel rispetto delle norme».

«L’impegno, in conclusione era che indicativamente, alla prima settimana di dicembre, tempo stimato dall’Azienda per il deposito di documenti ad ulteriore completamento dell’imponente mole progettuale – si legge ancora nella nota della RSU Eurallumina – si sarebbe riconvocato lo stesso tavolo con gli stessi partecipanti, per verificare la possibile conclusione dell’iter (al 12 dicembre 1.241 giorni, 41 mesi e la delibera regionale che sancirebbe almeno dal punto di vista autorizzativo l’inizio dell’applicabile possibilità di riavvio delle produzioni, previa partenza degli ingenti investimenti programmati. Alla scadenza dell’appuntamento della prima settimana di dicembre (mercoledì 6 dicembre) la RSU ha incontrato (concordando con la segreteria della presidenza), a Villa Devoto, a Cagliari, il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, con lei ed il suo staff c’è stato successivamente un secondo integrativo e proficuo appuntamento presso la sede assessoriale nella tarda mattinata (per le questioni relative agli ammortizzatori sociali, per i quali il 28 ottobre la RSU aveva incontrato il ministro Giuliano Poletti, ricevendo nelle interlocuzioni successive riscontro alle richieste avanzate), e con l’ assessore del Bilancio Raffaele Paci, particolarmente attento agli sviluppi sul fronte riciclo e ricerca sui residui delle lavorazioni.»

«Si sono potuti fare un necessario aggiornamento ed una verifica dello stato di avanzamento, un incontro che verrà  formalizzato ufficialmente nella settimana antecedente le prossime festività, appena verrà completato il deposito (già avvenuto nella gran parte), dei documenti a completamento, presumibilmente nella settimana in corso  tra il 12 ed il 15 dicembre) – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Gli impegni con le istituzioni della RSU, per monitorare e verificare diverse fasi del procedimento, sono proseguiti, con gli incontri con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, con i capi delle segreteria di Ambiente Franco Corosu e della Sanità Gianni Salis. I dettagli e gli importanti approfondimenti – conclude la RSU Eurallumina – verranno portati a conoscenza dei diretti interessati nell’assemblea generale delle tute verdi di martedì 12 dicembre.»

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Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato un nuovo vertice sulla vertenza Alcoa per giovedì 14 dicembre, alle ore 12.00. Il ministro Carlo Calenda incontrerà il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, e le segreterie territoriali e nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.
Sull’esito della lunga vertenza c’è un clima di fiducia, confermata dalle parole del ministro: «Prima di andarmene voglio chiudere la vicenda Alcoa, ci tengo molto».
Al centro del confronto ci sarà la trattativa per acquisizione dello stabilimento di Portovesme da parte di Sider Alloys ma resta in piedi anche l’ipotesi alternativa che riporterebbe all’altra multinazionale svizzera, la Glencore, che ha riproposto il suo interesse, dopo la rottura di diversi mesi fa.

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Il capogruppo di ForzaItalia in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, denuncia in una nota «i tempi troppo lunghi per l’erogazione delle risorse alle aziende agricole. Un nuovo intoppo si abbatte sulle imprese del settore ovicaprino, ancora in attesa dell’erogazione dei finanziamenti per i danni causati dalla siccità – aggiunge Pietro Pittalis -. Un tesoretto da 45 milioni sbloccato da una legge regionale ma, di fatto, con risorse ancora ferme al palo. «La macchina tecnico politica è praticamente in cortocircuito – dichiara Pietro Pittalis -. Quanto sta succedendo è davvero incomprensibile, perché l’impegno delle forze politiche andava per la destinazione immediata delle risorse previste dalla normativa».

Migliaia di domande già presentate attendono ancora di passare al vaglio dell’apposita istruttoria: «Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Pierluigi Caria – aggiunge Pietro Pittalis – devono immediatamente attivarsi per sbloccare questi finanziamenti in grado di far ripartire un tassello importante dell’agricoltura isolana. Le lungaggini stanno infatti penalizzando il mondo delle campagne, già soffocato dalla crisi senza fine visto il crollo del prezzo del latte e la siccità dell’ultima stagione. Non vorremmo – conclude Pietro Pittalis – che la recente visita di Matteo Renzi in Sardegna agli industriali del latte abbia contribuito a far rallentare l’attenzione verso i pastori sardi e il comparto zootecnico».  

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Si è chiuso ieri con 196 domande per un ammontare di circa 100 milioni di euro richiesti,  il bando regionale sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici e per la realizzazione di reti Smart Grid rivolto alle strutture pubbliche nel territorio regionale: enti locali, università e consorzi industriali. Il bando, che si inserisce nella programmazione unitaria, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia verso un comune obiettivo: dotare l’Isola di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.

«Il grande interesse suscitato dal bando ci conferma che siamo sulla strada giusta, sia per quanto riguarda i contenuti che per le modalità in cui scegliamo di portare avanti progetti così importanti e complessi – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru –. Grazie al lavoro congiunto di due assessorati, oggi facciamo un altro passo avanti nel gestire la necessaria transizione da energie fossili a rinnovabili. Pensando la Sardegna sempre più come una “smart region”, stiamo procedendo nella costruzione di un sistema equilibrato: non solo gli edifici sono in grado di generare energia rinnovabile, ma possono anche scambiarla attraverso reti e connessioni che ne garantiscono l’autosufficienza. Così si tutela l’ambiente – conclude il presidente Francesco Pigliaru -, si crea benessere per le persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta e si creano posti di lavoro di alta professionalità.»

«Questa grande partecipazione è in linea con le nostre aspettative – commenta l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – e con la strategia sostenuta con tenacia dal mio predecessore: portare innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti, con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Fra gli altri interventi messi in campo – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – ricordo il via libera al programma preliminare dei primi due interventi per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) e efficientamento energetico e smart grid negli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.»

«Contavamo su una risposta positiva, e il riscontro è andato ben oltre le nostre aspettative – aggiunge l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Ciò significa che il pubblico ha ben chiaro qual è il futuro energetico dell’Isola: risparmio, qualità dell’ambiente, creazione di reti intelligenti di distribuzione energetica, a partire dagli edifici. Le azioni che abbiamo programmato e stiamo portando avanti con interventi mirati e risorse certe si inseriscono pienamente nella direzione tracciata dal Piano Energetico Ambientale. La Sardegna ha anticipato le misure contenute nella Strategia Energetica Nazionale per la riqualificazione degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo. Migliorare le prestazioni dei nostri edifici significa promuovere buone pratiche e utilizzare tecnologie innovative. Oltre ai 44 milioni di euro stanziati insieme ai Lavori pubblici, l’Assessorato ha messo in campo altri 2 milioni di euro, interamente spesi, per l’audit energetico delle imprese, con bandi ai quali hanno partecipato oltre 70 aziende. Con quasi 7 milioni e mezzo di euro, inoltre, consentiamo ai Comuni che già dispongono di produzione di energia da fonti rinnovabili di dotarsi di accumulatori energetici per utilizzare pienamente l’energia prodotta. Altri esempi di buone pratiche in tema di energia da rinnovabili – conclude Maria Grazia Piras – sono l’impianto sperimentale a concentrazione solare di Ottana, una piattaforma aperta alla ricerca applicata, e i sostanziosi finanziamenti concessi alle due Università della Sardegna per lo sviluppo di Smart Gridì.»

L’entità del contributo per ciascun beneficiario è pari al 100% del costo totale ammissibile a finanziamento. Il finanziamento massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500 mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro. il bando “Interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e di realizzazione di micro reti nelle strutture pubbliche nella regione Sardegna” mette a disposizione di Comuni, Province, Amministrazioni universitarie e Consorzi Industriali 44.159.500 euro del POR FESR Sardegna 2014/2020 Asse Prioritario IV “Energia sostenibile e qualità della vita”, di cui 26.250.000 sull’azione 4.1.1, per la quale sono pervenute domande per circa 70 milioni, e 17.909.500 sull’azione 4.3.1, per la quale il totale delle domande ammonta a 30 milioni. Pubblicato il 4 luglio 2017, è stato prorogato fino al 5 dicembre su richiesta dell’ANCI per garantire la più ampia partecipazione.

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Tre nuovi treni Stadler sono entrati in servizio oggi sulla tratta Macomer – Nuoro gestita da Arst, convogli moderni che si aggiungono ai sei identici già operativi sulle linee Sassari Alghero e Sassari-Sorso. Stamattina la corsa inaugurale con a bordo il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, i sindaci di Macomer e di Nuoro, Antonio Onorato Succu e Andrea Soddu, e l’amministratore unico di Arst, Chicco Porcu.
«Abbiamo ereditato la peggior rete ferroviaria d’Italia e abbiamo lavorato fin da subito per migliorarla», ha detto il presidente Pigliaru durante l’inaugurazione, ricordando che il trasporto su ferro è uno dei punti chiave nel Patto firmato con il Governo e che l’investimento totale sul sistema ferroviario della Sardegna sfiora il mezzo miliardo di euro. «Sappiamo che le grandi trasformazioni hanno bisogno di tempo, ma la giornata di oggi è la dimostrazione che i risultati cominciano ad essere visibili. È un altro passo verso l’obiettivo di rendere più efficienti, sicuri e confortevoli i nostri trasporti ferroviari – ha concluso Francesco Pigliaru -, ed è un nuovo, concreto segno del cambiamento in meglio che stiamo riuscendo a portare avanti». 
«Prosegue il percorso di rinnovamento dei treni sardi – ha aggiunto l’assessore Carlo Careddu – a questi nove convogli in servizio sulle tratte Arst a scartamento ridotto, ne faranno seguito altri, consapevoli del fatto che il fabbisogno attuale del trasporto pubblico locale su ferro necessita di un ulteriore rafforzamento. Il risultato di oggi non è tanto l’alta velocità, impraticabile nelle tortuose ferrovie dell’interno, ma su qualità, efficienza e sicurezza in un’area della Sardegna per troppo tempo trascurata.»
Complessivamente la Regione ha investito 43 milioni di euro per nove automotrici Stadler composte da due carrozze. Rispetto al passato si avrà un notevole innalzamento degli standard qualitativi: ampi spazi multifunzionali a pianale ribassato con pedana estraibile nelle zone dei vestiboli che consentono l’accesso agevolato ai viaggiatori con mobilità ridotta; due porte di ingresso per lato, compartimenti climatizzati, sospensioni pneumatiche e ridotte emissioni inquinanti. I propulsori sono diesel-elettrici, con potenza massima da 407 kw, che possono consentire la velocità di 120 km/h. Strutture totalmente in alluminio, portabagagli a vista, ganci appendiabiti integrati, possibilità di trasporto per le biciclette e ovviamente per carrozzine e passeggini, design moderno, ambienti luminosi e aperti, soluzioni ergonomiche e funzionali, completano il quadro delle caratteristiche dei treni.
Gli Stadler, pensati per collegamenti brevi del trasporto pubblico locale sulla rete a scartamento ridotto, contribuiranno a fornire un servizio più efficiente e a valorizzare una tratta strategica per le zone interne dell’isola, collegata al centro intermodale di Macomer. Si conferma così anche la politica di svecchiamento del parco rotabile sostenuta dalla Regione che prevede la riduzione del 77% dell’età media della flotta sarda (Trenitalia) dai 23,5 anni del 2016 ai circa 5 nel 2021. Le azioni in tal senso prevedono 87,7 milioni di investimento da parte di Trenitalia, in virtù del contratto di servizio siglato a luglio scorso, destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel: 10 del tipo “Swing”, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019 e 8, di nuova concezione e di maggiore capacità, che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. A questo si sono aggiunti anche due “Minuetti” Alstom già operativi.
Nuovi convogli saranno acquistati anche con le risorse del Piano operativo nazionale F.S.C. 2014 – 2020. Il programma di investimenti per le annualità 2017-2021, destinato ai servizi del trasporto pubblico regionale sia sulle linee a scartamento ordinario sia a scartamento ridotto, prevede 68,4 milioni di euro. Ancora, 10,5 milioni per la medesima finalità, ma per le annualità 2019-2022, sono garantiti dal decreto del ministero delle Infrastrutture 408 del 10 agosto 2017.
In corso di automazione la rete a scartamento ridotto sulla quale viaggiano i nuovi Stadler per garantire maggiore sicurezza e riduzione dei tempi di percorrenza. Procedono i lavori per l’installazione del sistema ACCM (controllo centrale computerizzato) sulle tratte Monserrato-Isili e Macomer-Nuoro per i quali sono stati investiti 55 milioni provenienti dal trasferimento di competenze delle ex Ferrovie complementari (35 milioni – Decreto legislativo 46/2008) e dal Patto Sardegna (20 milioni – F.S.C. 2014-2020). Si attendono ulteriori risorse a valere sul Piano operativo F.S.C. 2014 -2020 per l’adeguamento ai nuovi standard anche delle tratte Sassari-Alghero e Sassari-Sorso.

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La nuova intimidazione subita dal sindaco di Pula Carla Medau rilancia l’emergenza sicurezza tra gli amministratori locali. Gli ignoti attentatori hanno preso di mira la sua auto parcheggiata nel posteggio di casa all’aperto: un bastone telescopico per scope attaccato con dello scotch a due pezzi di diavolina, è stato trovato accanto all’auto di Carla Medau e vicino alla fotocellula del cancello d’ingresso del parcheggio è stata rinvenuta della carta di giornali parzialmente bruciata.

Il fatto è accaduto tra il 4 e il 5 novembre, mentre il sindaco di Pula stava partendo per la Penisola, ma la denuncia è stata formalizzata soltanto ieri al suo rientro. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Pula.

«Noi siamo con Carla Medau e con tutti gli amministratori locali che ogni giorno lavorano con altrettanto coraggio per dare servizi essenziali a propri cittadini – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che questo pomeriggio ha raggiunto telefonicamente il sindaco di Pula, vittima di un atto intimidatorio -. Ho parlato a lungo con Carla Medau e mi ha confermato, con la fermezza e la determinazione che conosciamo e apprezziamo, che non ha alcuna intenzione di farsi intimidire dal gesto sciagurato di qualche vigliacco. È l’ennesima offesa ai rappresentanti delle istituzioni e ai sardi: tutti insieme dobbiamo dire basta a questa inaccettabile sequenza di atti vili e indegni. Abbiamo portato all’attenzione del ministro Marco Minniti il problema della sicurezza già nell’incontro del giugno scorso al Viminale – ha concluso Francesco Pigliaru – e siamo pronti a ribadire le nostre preoccupazioni e le nostre richieste qui in Sardegna».

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha espresso solidarietà alla collega di Pula Carla Medau.

«I fatti accaduti a Pula sono di una gravità inaudita. Il tentativo di far esplodere l’auto del sindaco Carla Medau è un attentato che condanniamo con fermezza per il suo carattere vigliacco e meschino.  Esprimo, a nome di tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia, solidarietà e vicinanza al Sindaco Carla Medau e a tutta la comunità di Pula. Mi stringo alla collega Carla in un forte abbraccio – ha concluso Paola Massidda – e la esorto a non mollare e a continuare nel suo impegno politico al servizio della cittadinanza pulese.»

Solidarietà a Carla Medau anche da parte del senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Voglio prima di tutto esprimere la mia solidarietà e la più totale vicinanza a Carla Medau, sindaco di Pula che la notte scorsa ha subito un grave atto intimidatorio. Mi auguro che i responsabili di un gesto così vile possano essere individuati dagli inquirenti ma si tratta di un fatto sul quale è giusto necessario riporre un’attenzione particolare anche da parte di tutte le istituzioni e dunque anche e soprattutto del governo nazionale. Atti di questo tipo si ripetono oramai con preoccupante frequenza a danno di amministratori locali della Sardegna. Chi ogni giorno lavora al servizio della propria comunità con passione, competenza e senso civico come Carla Medau – ha concluso Silvio Lai – deve poter svolgere il proprio compito in piena serenità. Serenità che deve essere garantita con atti concreti e facendo sentire la presenza dello Stato.» 

Ha espresso la sua solidarietà al sindaco di Pula anche il deputato del Partito democratico Francesco. «Ho parlato con Carla Medau, sindaco di Pula, dopo l’intimidazione vigliacca che ha subito nei giorni scorsi – ha scritto su facebook Francesco Sanna -. A lei – e per suo tramite alla comunità di Pula – ho manifestato tutta la solidarietà che il caso merita e voglio che questo avvenga pubblicamente. Cosa dobbiamo fare, in questo ed in tanti altri casi in cui la violenza contro gli amministratori si manifesta? Intanto, non lasciarli soli. Facendo capire alla zona grigia che rende possibile questi atti – qualcuno che sa, qualcuno che vede e non dice – che la minaccia e l’intimidazione non appartengono al gioco democratico, e chi le usa è fuori dalla comunità.»

«E’ necessario che in Sardegna – la regione dove il fenomeno delle intimidazioni è proporzionalmente il più elevato d’Italia – ha concluso Francesco Sanna – magistratura e forze dell’ordine diano la prova che questa violenza non è consegnata all’impunità ed alla rassegnazione.»

 

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Le esperienze di Sardegna, Toscana, Catalogna e Provence, Alpes e Cote d’Azur (Paca) nel campo della cooperazione allo sviluppo hanno caratterizzato il forum organizzato a Firenze, nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo, da Platforma, organismo che raggruppa, a livello europeo, enti territoriali e associazioni.
L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, nel suo intervento nella Sala Pegaso, si è soffermato sui progetti con i quali la Regione Sardegna sta costruendo solide relazioni con la sponda Sud del Mediterraneo e con l’Africa subsahariana.
«L’attenzione – ha ribadito Filippo Spanu – è rivolta al fenomeno dei flussi migratori e alla possibilità di limitare la diaspora e creare migliori condizioni di sviluppo nei Paesi da cui partono i migranti. Abbiamo avviato rapporti di collaborazione con la Tunisia e con il Senegal e pensiamo anche all’Algeria, da cui è attivo da tempo un flusso migratorio che arriva direttamente nelle nostre coste.»
L’esponente della Giunta Pigliaru ha evidenziato il valore strategico e l’efficacia delle azioni messe in campo dagli enti territoriali italiani nel contesto della Conferenza delle Regioni, nella quale la Sardegna ha un ruolo di coordinamento sul tema della Cooperazione internazionale. «Sta emergendo in modo chiaro il protagonismo del sistema regionale per rendere sempre più efficaci le azioni per raggiungere gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile nei Paesi in difficoltà. Da parte della Sardegna e delle altre Regioni – ha aggiunto Filippo Spanu – c’è la consapevolezza politica dell’esigenza di un lavoro comune da sviluppare ulteriormente nei prossimi mesi. Nell’incontro di oggi abbiamo esaminato alcune importanti esperienze progettuali che nascono nei nostri territori per creare ponti di dialogo e collaborazione con altri territori». 
Al forum sono intervenuti anche la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, la responsabile dell’Agenzia della Cooperazione allo sviluppo della Catalogna Carme Gual Via e Jean Fleury in rappresentanza del Consiglio della Regione francese Provence, Alpes, Cote d’Azur. Il rinnovato ruolo degli enti territoriali nel quadro della cooperazione allo sviluppo è stato il tema dell’incontro tra l’assessore Filippo Spanu, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, ed il vice ministro degli Affari Esteri Mario Giro che si è svolto ieri a Roma nell’ambito della Conferenza delle Regioni.

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Il Consiglio regionale ha approvato la legge di riforma dell’Egas, contenente modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2015, n. 4 Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna e modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19 del 2006.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo aver acquisito i pareri di Commissione e Giunta sugli emendamenti, il presidente ha avviato la discussione generale sull’art. 1 del disegno di legge n. 459/A.

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde, primo iscritto a parlare, ha espresso un giudizio negativo sull’articolo e sul testo in discussione. «E’ un provvedimento irrispettoso della Costituzione e contrario ai deliberati dell’antitrust e dell’Anac».

Marco Tedde ha quindi elencato i principali rilievi: «L’Antitrust dice che l’Egas non ha il potere di nominare persone di fiducia per la gestione del servizio idrico. L’Anac afferma che il sistema non è in linea con la disciplina del controllo analogo. La Corte di Giustizia, infine, sostiene che per affidare in via diretta e senza gara un servizio occorre che il soggetto pubblico sia dotato di poteri di controllo sul cda dell’ente gestore».

Secondo l’esponente della minoranza «il provvedimento in discussione viola la legge e le norme europee. Contraddice inoltre le pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia. Perché la Giunta va a testa bassa? A chi giova tutto questo? Non ai cittadini, forse alla Giunta che però dovrebbe fare gli interessi dei sardi e non della sua parte politica». Al termine del suo intervento, Marco Tedde ha invitato la maggioranza a fare un passo indietro: «State facendo un errore madornale, noi chiederemo che qualcuno intervenga per ristabilire la legalità. Abbanoa dovrebbe funzionare dando un servizio adeguato ai sardi, senza mettere in campo pratiche vessatorie».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi totali e parziali all’art. 1 che sono stati tutti respinti. Il testo dell’articolo è stato invece approvato con 29 voti favorevoli e 17 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 2 “Modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 4 del 2015 (Comitato istituzionale d’ambito)”. Sono stati respinti gli emendamenti soppressivi, il testo dell’articolo 2 ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

Sull’articolo 3 “Introduzione dell’articolo 7 bis della legge regionale n. 4 del 2015 (Esercizio del controllo analogo)” si è consumato uno strappo in maggioranza. Antonio Gaia (Upc), visto l’invito al ritiro del suo emendamento sostitutivo totale con il quale si stabiliva che “l’esercizio del controllo analogo viene svolto da Egas per il tramite del Comitato Istituzionale d’Ambito cui è attribuito il potere di nomina e revoca del Cda, del direttore generale e del Collegio dei revisori di Abbanoa” ha comunicato la sua decisione di abbandonare l’Aula in segno di dissenso.

Solidarietà ad Antonio Gaia è stata espressa da Alessandra Zedda (Forza Italia) che, dopo aver annunciato il suo voto favorevole all’emendamento, ha invitato la maggioranza a riflettere ancora sull’opportunità di mandare avanti il provvedimento. «In tema di controllo analogo ci sono difficoltà e complessità – ha detto Alessandra Zedda – spero che con la nomina del Comitato si possano concludere i progetti. Finora solo il 4,95% dei progetti del Piano Ambito si è concluso – ha proseguito la consigliera azzurra – un altro 34% è stato definito. Dei progetti approvati, 14 sono ancora da appaltare mentre appena il 4,3% è stato aggiudicato. I progetti avviati sono invece il 16%. Chiedo: quando vedranno la luce questi progetti? Lo stato di infrastrutturazione del servizio idrico è questo, di quali progetti parlano amministratore e direttore di Abbanoa?».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis a nome del suo gruppo ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento Gaia. «Non può passare come inosservata l’uscita dall’aula di un esponente autorevole della maggioranza che sbatte la porta su un progetto che disciplina la gestione di un bene fondamentale come l’acqua – ha sottolineato Pietro Pittalis – opposizioni interne di questa natura dimostrano che il centrosinistra e la giunta navigano a vista. Prima si toglie la spina a questa maggioranza e meglio è per i sardi. Non è questo il modo di governare la Sardegna e un settore sensibile come quello della risorsa idrica».

Posto in votazione, l’emendamento n.182 è stato respinto con 27 no e 16 sì. Via libera invece al testo dell’articolo 3.

Il Consiglio ha poi approvato in rapida successione gli articoli 4 “Modifiche all’articolo 9 della legge regionale n. 4 del 2015 (Personale dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna)” e 5 “Sostituzione dell’articolo 12 della legge regionale n. 4 del 2015 (Potere sostitutivo della Regione)”.

Disco verde anche per un emendamento aggiuntivo (n.179) all’art 5  presentato dall’on. Michele Cossa (Riformatori). Soddisfatto il presentatore: «In questo modo si risolve problema dei comuni non coperti dalla normativa per lo smaltimento delle acque meteoriche che in alcuni comuni non vengono smaltite da Abbanoa ma dai consorzi, questo emendamento chiude le procedure transattive di tutti i comuni».

L’Aula ha quindi approvato il testo dell’articolo 6 “Modifiche all’articolo 15 della legge regionale n. 4 del 2015 (Principi di sussidiarietà, di differenziazione e di adeguatezza)”. Successivamente il consigliere Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp) ha presentato un emendamento orale per ribadire il principio della natura pubblica della risorsa idrica: «Oltre a questo principio, confermato dal referendum del 2011, l’emendamento mira a garantire ai cittadini bisognosi un quantitativo minimo vitale pari a 50 litri giornalieri».

Mario Tendas (Pd) pur condividendo il contenuto della proposta ha paventato il rischio che l’applicazione della norma studiata per venire incontro ai soggetti indigenti possa tradursi in un vantaggio per i morosi: «Si rischia di dire che gli slacci non si possono fare – ha rimarcato Tendas – occorre chiarire meglio questo aspetto. Il pericolo è che la situazione diventi ingestibile. Serve una linea di demarcazione legata alle condizioni economiche e sociali dell’utenza»

Una riflessione ulteriore è stata suggerita anche da Marco Tedde (Forza Italia) che ha chiesto una breve sospensione della seduta, accordata dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento orale del consigliere Lai: «Abbanoa è in lite con tutto il mondo per bollette, slacci, ricambi contatori. Voglio far riprendere socialità a questo mostro dell’idrico». Attilio Dedoni ha poi ricordato che il suo gruppo ha depositato una mozione sulla situazione idrica in Sardegna: «Chiedo di portarla in discussione al più presto».

Anche Pierfranco Zanchetta, capogruppo di Cps, ha ricordato la mozione (n. 266) presentata  a ottobre 2016. «Si chiedeva allora di intervenire per garantire a tutti la quantità minima giornaliera d’acqua fissata dall’Oms in 50 litri. Oggi tocchiamo un nervo scoperto di una situazione che riguarda i più bisognosi».

Marco Tedde (Forza Italia) si è detto favorevole, in linea di principio, all’emendamento Lai chiedendo però un’integrazione. «Così rischia di non poter essere attuato – ha detto Marco Tedde – noi abbiamo presentato una proposta di legge per garantire il quantitativo minimo vitale. Per le morosità superiori a 5-000 euro prevediamo una diminuzione delle erogazioni  del 40% della media dei consumi dei precedenti 5 anni per le utenze commerciali, 20% per quelle domestiche. All’estinzione del debito l’erogazione dell’acqua torna alla normalità. Se si integra l’emendamento con queste norme va bene altrimenti rischia di restare una mera enunciazione di principio».

L’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, pur nella condivisione della proposta, ha voluto precisare la portata della norma: «Sulla questione c’è un po’ di confusione. Il soggetto che regola il sistema è Egas, all’ente spetta individuare categorie sociali ed eventuali misure di aiuto. Quello è il livello amministrativo competente. L’emendamento può essere approvato».

Parere favorevole è stato espresso anche dal presidente della Commissione “Governo del territorio” Antonio Solinas: «Sarà Egas a studiare le modalità per garantire il quantitativo minimo vitale d’acqua alle famiglie disagiate». Posto in votazione l’emendamento orale che è stato approvato

L’Aula ha quindi dato il via libera in rapida successione gli articoli 7 “Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 10 del 2008 (Funzioni dei consorzi industriali provinciali)”, 8 “Abrogazioni”, 9 “Norma finanziaria” 9 bis “Norme transitorie” e 10 “Entrata in vigore”.

Il Consiglio regionale ha quindi proseguito i lavori con le dichiarazioni di voto.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sostenuto che «Abbanoa resta il convitato di pietra e non ci si può nascondere dietro l’Egas che, peraltro, non fa bene il suo mestiere». «La politica sarda – ha proseguito – deve guardare al futuro e preoccuparsi a fondo di un sistema in cui ci sono pesanti restrizioni del servizio in molti territori della Sardegna anche quando piove, segnale di cattiva gestione della cosa pubblica».

Il consigliere Domenico Gallus (La Base-Psd’Az) ha affermato che «oggi è una grande giornata di festa per una trentina di Comuni della Sardegna e dispiace per circa 100 altri Comuni che non hanno creduto nella nostra battaglia e per diverse ragioni l’hanno abbandonata, forse per timore di perdere finanziamenti; ciò comunque non sminuisce l’importanza del risultato, frutto di una rivendicazione fatta esclusivamente nell’interesse delle persone».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha sottolineato positivamente il fatto che il Consiglio, anche in questa occasione, «si è mosso nel solco di una tradizione virtuosa fatta di interventi mirati nella legislazione regionale». «In questo caso – ha precisato – si è assunto la responsabilità di una legge nuova con cui viene sancito che la governance del servizio idrico appartiene alle comunità locali, così come sono meritori gli interventi sulle comunità autonome e l’emendamento orale che conferma un approccio etico all’economia, in definitiva si tratta di una legge utile che risolve problemi aperti anche se dibattito sul sistema deve continuare».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sottolineato che «il risultato ottenuto dai Comuni autonomi e l’unico perché il resto della legge è completamente sbagliato perché gli azionisti della società non la possono controllare ed Abbanoa continuerà ad operare a proprio piacimento, pratiche vessatorie comprese; ricordiamo su questo aspetto la recente sanzione applicata dall’Antitrust per 600.000 euro che certamente pagheranno i sardi». «L’Egas resta una scatola vuota – ha concluso Tedde – il controllo analogo stringente obbligatorio per legge ancora non c’è, i vertici non saranno nominati dai Comuni e per giunta il direttore avrà un contratto autonomo innescando un potenziale conflitto di interessi».

Il presidente della commissione Governo del territorio Antonio Solinas (Pd), relatore di maggioranza, ha ringraziato per il lavoro svolto i componenti della commissione e tutto il Consiglio, sottolineando che «il testo dice il contrario di quello che sostiene il collega Tedde; il controllo analogo, per esempio, sarà fatto da un comitato di Sindaci e questo è il modo più serio per coinvolgere le autonomie ed i vertici saranno eletti dalle amministrazioni locali». Antonio Solinas ha quindi ribadito il voto favorevole alla legge precisando che, sul piano politico, «non c’è nessuna frattura nella maggioranza ma solo divergenze normali su un emendamento e non certo sulla norma nel suo complesso».

A nome della Giunta, l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini ha affermato che «la legge si è posta il problema di migliorare la qualità del servizio; sotto questo profilo siamo coscienti dei limiti attuali ma nessuno può dimenticare le gravissime inefficienze degli anni precedenti sia economiche che gestionali». «Ora – ha aggiunto – i problemi finanziari sono stati risolti, ci sono ancora molti spazi di miglioramento e vanno meglio i meccanismi di controllo; la vera innovazione sta qui, è coerente con la legislazione di settore». Dopo aver espresso una valutazione positiva sulla norma che riguarda i piccoli Comuni, l’assessore ha concluso auspicando un percorso rapido della legge anche a livello nazionale.

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione la legge che il Consiglio ha approvato con 30 voti favorevoli e 14 contrari. Successivamente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato le decisioni della conferenza: le relazioni sulla finanziaria saranno anticipate a stamattina e gli emendamenti potranno essere presentati entro martedì prossimo 12 dicembre alle ore 12.00. Per quanto riguarda il Consiglio sarà riconvocato per martedì 12, alle 10.30, con all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sulle servitù militari e la discussione della proposta di legge n. 468/A – Solinas Antonio e più (sottoscritta da consiglieri di maggioranza e opposizione) sulla proroga dei termini previsti dalla legge 8/2015 – c.d. “Piano casa”. A seguire, l’inizio della discussione generale sulla legge finanziaria.

Terminate le comunicazioni il presidente ha dato la parola al consigliere Franco Sabatini (Pd), presidente della commissione Bilancio e relatore di maggioranza della legge finanziaria.

Franco Sabatini, dopo aver ricordato che la commissione ha svolto un lavoro preparatorio con un iter più snello riducendo il numero di audizioni rispetto agli anni precedenti ma acquisendo comunque una grande quantità di elementi importanti sulle esigenze vere della comunità regionale, ha auspicato l’approvazione della legge entro 31 dicembre; un obiettivo che, se sarà raggiunto, «sarà di tutto il Consiglio». Il relatore è entrato poi nel dettaglio delle cifre più significative, cominciando dal fisco. Avremo aliquote molto basse, che non saranno toccate, ha spiegato: «Irpef  all’1.23%, la più bassa d’Italia ed Irap  all’1.93%, fra le più basse, così lasciamo risorse sul territorio, per sostenere la ripresa economica in atto». Affrontando il tema degli accantonamenti, Sabatini ha riconosciuto che «sono imponenti ma, proprio per questo, ci vuole una discussione comune con politica, istituzioni e forze sociali, tutta la Sardegna in poche parole, perché con 680 milioni in più avremo fatto moltissimo per la nostra Regione e proprio in questi giorni, inoltre, stanno scadendo gli accordi sugli accantonamenti per le Regioni speciali, un appuntamento al quale dobbiamo arrivare preparati anche cercando alleanze». Dagli accantonamenti al lavoro. «Questa finanziaria – ha sostenuto Franco Sabatini – contiene un importante intervento sulle politiche del lavoro con un fondo di 100 milioni che introdurremo con un emendamento contenente diverse misure, dai cantieri alle politiche attive per l’incontro fra domanda e offerta, la formazione e i bonus assunzioni». Altri stanziamenti di rilievo, ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio, «riguardano l’università con fondi aggiuntivi (17 milioni) per il fondo unico ed il diritto allo studio più 3 milioni per infrastrutture, il Reis con 30 milioni più altri 15 ed il rifinanziamento delle leggi di settore nel quadro del sistema socio assistenziale». «Sul Reis – ha precisato Sabatini – abbiamo una stima del fabbisogno complessivo di circa 60 milioni che contiamo di coprire anche con le risorse del Rei nazionale che è complementare, inoltre è importante sottolineare i fondi per l’agricoltura (20 milioni più 25 provenienti dal governo nazionale). Non comprendo – ha detto nelle conclusioni – la polemica con gli Enti locali sul fondo unico che resta intatto nonostante i periodi precedenti di recessione, il calo dei trasferimenti dallo Stato e gli accantonamenti; se poi, rispetto ai 7.7 miliardi complessivi della manovra,  togliessimo sanità e spese obbligatorie emergerebbe le altre risorse andrebbero agli enti locali, dal Reis a cantieri, dai siti archeologici alle biblioteche, in tutto una somma di 1.4 miliardi che ci porterebbe al terzo posto in Italia». «Il vero problema – ha concluso – è la finanza locale perché i vincoli di bilancio non consentono spesa ed è che va discusso come hanno fatto altre Regioni autonome».

Per la minoranza, la relatrice Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, è partita dal raffronto fra il programma della maggioranza e quanto effettivamente realizzato per affermare che «onestamente i sardi non si sono accorti di nessun miglioramento ma hanno visto solo una messa in scena del tutto staccata dalla realtà». Zedda ha citato in proposito numerosi esempi: dal rapporto con il Governo al trasporto aereo, dagli accantonamenti all’insularità (appena sfiorata con uno stanziamento irrisorio che partirà solo dal 2019), dalle entrate ad una Agenzia priva di competenze reali. «Non siete i migliori come avete voluto far credere – ha proseguito Alessandra Zedda – anzi avete sbagliato tutto con l’accordo Padoan-Pigliaru ed anche Soru ha detto che è stato un errore ritirare i ricorsi; insomma al di là delle belle parole, avete tradito anche chi dice di voler lottare per il sovranismo, ma questo ed altro ve lo faranno capire ben presto i sardi». Sulla manovra, secondo la Zedda è sbagliato parlare di un intervento positivo per il lavoro e l’economia, perché «i dati dicono altro: ci sono bandi di anni precedenti non pagati, un mutuo infrastrutture da 700 milioni con nemmeno un’opera realizzata, una emergenza lavoro per la quale la Cgil e le forze sociali vi tengono sotto pressione, una burocrazia opprimente che blocca la spesa delle risorse disponibili neutralizzandone gli effetti sul sistema regionale, per non parlare della sanità, che avete cambiato con una riforma sbagliata partita dal tetto e non dalle fondamenta».

Dopo quest’ultimo intervento, il presidente ha tolto la seduta riconvocando il Consiglio per martedì alle 10.30.