20 July, 2024
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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu hanno incontrato questo pomeriggio, nella sala giunta del Consiglio regionale, i vertici della compagnia aerea, Marco Rigotti e Francesco Violante.
«Meridiana deve rimanere una compagnia sarda e la scelta di mantenere la struttura principale e tutte le funzioni essenziali nella base di Olbia è per noi irrinunciabile – ha detto il presidente Pigliaru –. Insieme al Ministero abbiamo lavorato molto per arrivare alla conclusione positiva della vicenda: così come abbiamo creduto con convinzione al salvataggio e al rilancio giocando un ruolo decisivo, oggi sosteniamo con altrettanta forza un progetto di crescita sul mercato europeo che resti saldamente ancorato alla Sardegna.»
«Per la Regione sono prioritarie la tutela e la crescita dell’occupazione in una prospettiva di sviluppo sostenibile che veda la Sardegna e la città di Olbia luoghi centrali e strategici – ha aggiunto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -. Attendiamo adesso dalla compagnia un piano industriale in linea con queste aspettative.»
All’incontro ha preso parte anche il sindaco della città gallurese Settimo Nizzi: «Anche il comune di Olbia è impegnato con tutti gli strumenti di cui dispone ad accompagnare la crescita del vettore sul piano nazionale ed europeo e a creare tutte le condizioni necessarie per mantenerlo saldamente in città».

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La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna si è riunita venerdì 10 novembre, ad Oristano, presso l’Hotel Mistral 2.

«Primo obiettivo – ha spiegato Alessio Satta, coordinatore e portavoce della Consulta – è quello di consolidare il ruolo della Consulta quale piattaforma collaborativa per i suoi membri, WWF, Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico e FederParchi e gli esperti che hanno aderito al coordinamento tecnico. La Consulta si pone, nel panorama associazionistico preesistente, quale strumento nuovo in grado di ampliare ulteriormente e più efficacemente l’operato delle associazioni ambientaliste, quale collettore e moltiplicatore di contributi tesi a definire un modello di sviluppo alternativo per la Sardegna, basato sulla riduzione dell’uso delle risorse naturali e sulla tutela dell’ecosistema e del paesaggio.»

Nel corso della giornata di lavori, è stato approfondito, tra gli altri, il tema relativo al ddl sull’urbanistica concernente la “Disciplina generale per il governo del territorio”, provvedimento che ha acceso un forte dibattito nella società sarda.

Come più volte ribadito in questi mesi, la Consulta ha sottolineato i numerosi aspetti del ddl che risultano essere incompatibili con le attese di buon governo del territorio, e contrastanti con il PPR che appartiene a tutti i sardi.

La Consulta riafferma e chiede, quindi, al presidente Francesco Pigliaru, la sospensione dell’esame del disegno di legge, attualmente fermo nella commissione del Consiglio regionale competente in materia, al fine di riportare il testo in Giunta regionale ed avviare una fase di confronto che includa le comunità locali della Sardegna e tutti i soggetti che si occupano di turismo e che non condividono la possibilità di ulteriori trasformazioni della fascia costiera, evitando di compromettere una delle principali risorse dell’isola. 

«Anche gli abitanti delle zone interne della Sardegna hanno il diritto di esprimersi sul futuro delle zone costiere e di chiedere a chi amministra di mettere tutte le proprie forze in campo per occuparsi di una popolazione che cala anno dopo anno e dei comuni delle aree interne dell’isola che rischiano di scomparire nel giro di pochi decenni» spiega Laura Cadeddu, geologa ambientale e componente del coordinamento tecnico della Consulta.

I lavori della Consulta si sono conclusi ribadendo l’importanza per la Sardegna di dotarsi di una legge di governo del territorio aderente alle previsioni del PPR, estendendole alle zone interne della regione, quale azione prioritaria della giunta regionale, come del resto previsto dal programma elettorale della coalizione guidata dal presidente Francesco Pigliaru.

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incontro Pigliaru-Gentiloni

«Sapevamo che sarebbe stato un incontro complesso, perché complessa è la situazione della Sardegna sul fronte delle questioni aperte con il Governo. Se su alcuni dei punti affrontati possiamo dirci soddisfatti, su altri certamente no.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, questa sera a Palazzo Chigi, al quale ha partecipato anche l’assessore della Programmazione Raffaele Paci.
«È il caso degli accantonamenti – ha spiegato il presidente Pigliaru -. Abbiamo apprezzato la disponibilità personale del presidente Gentiloni, ma certamente dopo mesi di riunioni tecniche, di nostre denunce sul livello ingiustificato ed ingiusto degli accantonamenti, ci aspettavamo una risposta netta che non è arrivata neanche in questa occasione. Abbiamo comunque l’impegno del presidente del Consiglio a presentarci una proposta prima della chiusura della legge di stabilità.»
Altro argomento portato al tavolo è quello dell’agenzia delle entrate, «sul quale abbiamo ribadito la nostra forte richiesta per il ritiro del ricorso», ha sottolineato Francesco Pigliaru.
«Sul fronte dell’insularità siamo invece soddisfatti dell’impegno assunto dal Governo di affiancarci nelle nostre richieste in tema di continuità territoriale per portarle ai massimi livelli delle istituzioni europee e sostenere il diritto della Sardegna alla mobilità – ha aggiunto il presidente Pigliaru -. Il Governo si è impegnato ad affiancarci anche per quanto riguarda la battaglia per l’attuazione dell’articolo 174 del trattato UE, attraverso la definizione e formalizzazione di aiuti specifici per le realtà insulari come la nostra. Prevediamo di discutere una proposta operativa entro un mese.»
Ancora, la questione La Maddalena, su cui c’è la conferma dei 21 milioni per finanziare l’accordo tra Stato e Mita e la decisione di definire entro l’anno gli altri aspetti, a partire dal commissariamento, per accelerare i lavori e la spesa dei 50 milioni già disponibili. «Sul tema servitù militari – aggiunge Francesco Pigliaru – abbiamo chiesto conto dei ritardi e della inaccettabile incertezza con la quale vengono di volta in volta definite le compensazioni. Ci aspettiamo un approfondimento in tempi molto brevi. La sintesi – ha concluso il presidente Pigliaru – è che ci sono ancora importanti questioni aperte che chiedono soluzioni in tempi rapidi. Faremo la nostra parte con determinazione. Il tempo stringe e la Sardegna pretende risultati».

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L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu ha partecipato, oggi a Roma, alla riunione della Conferenza Stato-Regioni.

«Nel documento in cui viene definita la posizione del Governo italiano sul futuro della politica di coesione post 2020, che sarà oggetto di discussione al Consiglio dell’Unione europea del prossimo 15 novembre – dice Filippo Spanu -, sono state accolte le proposte di integrazione portate dalla Conferenza delle Regioni sulla base delle richieste in tema di insularità avanzate dalla Regione Sardegna.»
Nel documento viene sottolineata la necessità di una particolare attenzione per le Regioni insulari in tema di risorse per il potenziamento delle infrastrutture digitali, energetiche e di trasporto. Viene inoltre evidenziato il principio di una maggiore flessibilità in materia di aiuti di Stato a valere sui fondi di coesione gestiti dalle stesse Regioni e si rimarca la necessità di estendere gli spazi di cooperazione transfrontaliera tra le Regioni insulari periferiche dando così risposta alla richiesta proveniente da Sardegna, Baleari e Corsica.
«Il contenuto della posizione italiana – ha spiegato l’assessore degli Affari generali – accoglie molte delle istanze che hanno connotato l’azione della Giunta per il riconoscimento di strumenti specifici a favore delle regioni insulari. È il risultato di un lavoro di grande rilievo svolto dal presidente Francesco Pigliaru e dall’esecutivo su una questione che riteniamo essenziale per assicurare migliori condizioni di sviluppo alla nostra Isola.»

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«I dati del rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno come un verdetto impietoso sulla Giunta Pigliaru. Il dossier condanna la Sardegna come fanalino di coda delle Regioni del sud Italia.»

E’ durissimo l’attacco di Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, alla Giunta Pigliaru. «Al di là dei proclami e delle sbandierate riforme di questa Giunta regionale, portate avanti con l’avallo determinante della maggioranza raccogliticcia di centro sinistra, sempre più allo sbando – rimarca Pietro Pittalis – i dati del dossier inchiodano impietosamente Francesco Pigliaru alle sue responsabilità. I sardi, in questi ultimi quattro anni, hanno potuto verificare l’inconcludenza e l’incapacità politica del governo regionale dei professori, bravi solo ad occupare poltrone a dar vita a controriforme, a soccombere nel rapporto col governo nazionale e con l’Europa, a consentire che in Sardegna arrivassero orde di immigrati destinatari di più attenzioni e cure dei nostri concittadini più svantaggiati con la scusa, penosa, dell’accoglienza, contribuendo a creare una situazione di paura e disagio nei sardi.»

«Purtroppo – rileva il capogruppo di Forza Italia – non uno dei temi nevralgici per la Sardegna è stato affrontato e risolto. Anzi. Dalle entrate ai trasporti, dal lavoro che non c’è all’affanno dei settori produttivi isolani, dal sistema industriale allo stato comatoso, al comparto agro zootecnico in ginocchio, passando per il settore turistico a quello dell’edilizia, tutte questioni trattate con dilettantismo spaventoso. Chiediamo al presidente Pigliaru – conclude Pietro Pittalis – di prendere atto di questo disastro e di rassegnare immediatamente le dimissioni, per consentire ai sardi di tornare al voto e voltare finalmente pagina.»

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«Anche quest’anno la continuità territoriale diventa una farsa nei periodi di punta dell’anno: i sardi non hanno nessuna possibilità di rientrare da Milano nei giorni immediatamente precedenti il Natale». Lo denuncia il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che ha annunciato la presentazione di una interrogazione al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale dei trasporti Carlo Careddu. «Il 21, 22 e 23 dicembre non c’è un solo posto disponibile – aggiunge Michele Cossa – forse si può trovare qualcosa nella tarda serata del 24 dicembre, ma per il momento Alitalia non prevede posti aggiuntivi. Una situazione inaccettabile, che richiede un intervento immediato della Regione per garantire ai tanti sardi che lavorano o studiano nel Nord Italia di poter festeggiare il Natale in famiglia. Tante volte ci fosse bisogno di ulteriori dimostrazioni che quesito modello non funziona – conclude Michele Cossa -, va in tilt nei momenti di maggiore necessità, non garantisce la Sardegna e rappresenta una pesante spada di Damocle sulla nostra e economia e sulla accessibilità della nostra Isola.»

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I lavoratori dell’Eurallumina sono tornati in piazza, a Cagliari, per denunciare i tempi infiniti del procedimento autorizzativo per la ripresa produttiva dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Hanno dapprima sfilato sotto la pioggia, poi hanno proseguito la manifestazione sotto il Palazzo della Regione, in viale Trento.

Il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori della Difesa Dell’Ambiente, Donatella Spano, della Sanità, Luigi Arru, dell’Industria, Maria Grazia Piras, e dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, hanno incontrato una delegazione dei lavoratori dell’Eurallumina, per un aggiornamento sui procedimenti per il riavvio dello stabilimento di alluminio del Sulcis. All’incontro, concordato nei giorni scorsi tra Presidenza e Rsu, erano presenti anche i direttori generali della Sanità e della Difesa dell’Ambiente ed il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto certezze sui tempi di chiusura del procedimento e chiarimenti sulle Valutazioni di Impatto Sanitario e di Impatto Ambientale (VIS e VIA).

La Direzione generale della Difesa dell’Ambiente ha assicurato che il procedimento va avanti, con massima priorità, come da indicazione politica, mentre la Direzione dell’assessorato della Sanità ha puntualizzato che proseguono a ranghi serrati gli incontri con i rappresentanti dell’Azienda e che sono stati forniti tutti gli elementi, i dati ed i documenti per consentire la predisposizione della Vis. In queste ore un’ulteriore integrazione di documenti, richiesta alla Rusal, è stata inviata alla Assl di Carbonia e venerdì si terrà un nuovo incontro tra tecnici della Regione e dell’azienda. Il presidente Pigliaru e gli assessori hanno ribadito che la questione Eurallumina resta una priorità della Giunta, nel rispetto delle procedure e della tempistica. Un nuovo incontro, per fare il punto sull’iter, è stato concordato per la prima settimana di dicembre, una volta che l’azienda avrà consegnato agli assessorati il documento conclusivo della Valutazione di Impatto Sanitario.

Le ragioni della nuova manifestazione erano state esplicitate ieri in un durissimo documento, del quale riportiamo anche oggi i passaggi principali.

«E’ assurdo, incredibile e pericoloso – scrivono in una lettera – che dopo 40 mesi (1.207 giorni) “deve” arrivare a conclusione il lunghissimo iter procedurale per le autorizzazioni al rilancio dell’ Eurallumina.

E’ assurdo, incredibile e pericoloso che dopo 40 mesi, dopo ogni tipo di approfondimento, il rispetto di tutti i passaggi tecnico procedurali, non si sia ancora arrivati alla definitiva e conclusiva delibera regionale.

E’ assurdo, incredibile e pericoloso, per il futuro del comparto industriale del nostro paese, della Sardegna, del nostro territorio, che tutti gli accordi sottoscritti in 8 anni di lotte operaie, dai rappresentanti dello Stato, della Regione Sardegna, dagli Enti locali, “vengano invalidati”.»

«Perché in questa decisiva occasione tutti gli aspetti ampiamente dibattuti vengano definitivamente superati – si legge ancora nella lettera della RSU Eurallumina – chiediamo a carattere d’urgenza, a tutte le parti coinvolte nel processo autorizzativo, nel pieno rispetto delle loro competenze, ma che insieme al rigoroso rispetto delle norme in materia, si applichi il principio fondamentale del “buon senso”.

Il Nostro è un percorso avviato dopo la sottoscrizione dell’Addendum al protocollo d’ intesa, ratificato al Mise il 22 novembre 2012 e che ha visto avviarsi subito la progettazione preparatoria al piano di riavvio del primo anello della filiera dell’alluminio.

Da quel 10 luglio 2014 (prendendo questa come data ufficiale, quando la società del gruppo Rusal Eurallumina presentava alla Regione Sardegna il definito progetto per la ripresa produttiva per lo stabilimento che produce allumina dalla raffinazione della bauxite) al 7 novembre 2017, sono passati quasi 40 mesi, 1.207 giorni, ben oltre le medie nazionali, un tempo infinito per i lavoratori Eurallumina, che mai, dal momento della fermata della produzione datata 13 marzo 2009, hanno  interrotto la loro battaglia per il riavvio dello stabilimento.»

La RSU Eurallumina ricostruisce poi le tappe salienti di questo percorso, tortuoso all’inverosimile e costellato di sempre nuove criticità.

«Crediamo sia arrivato il momento per indicare una data certa per la predisposizione degli atti propedeutici alla delibera regionale V.I.A. ed  essendo procedimento congiunto, l’A.I.A. in carico alla provincia del Sud Sardegna – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Tali provvedimenti non potranno pervenire oltre la scadenza del 2017. E’ a rischio anche il sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie in termini di ammortizzatori sociali, situazione evidenziata in data 28 ottobre 2017, dalla RSU Eurallumina, al ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Che la conclusione dell’anno in corso non ci veda costretti ad iniziative di dura ed aspra conflittualità. a cui siamo pronti, essendo la posta in palio di vitale importanza.

Il territorio, la Sardegna, il comparto industriale nazionale, non possono privarsi di un così economicamente imponente progetto industriale, ne sono convinti i più a tutti i livelli: dal fronte politico istituzionale, alle forze sociali, al sindacato. Sarebbe un vero suicidio rinunciare ad investimenti e a questa opportunità. Gli investimenti propedeutici all’obiettivo di ripresa produttiva di Eurallumina (che più volte abbiamo illustrato)  sono quantificati in oltre 200 milioni di euro, per un impatto occupazionale di 357 lavoratori diretti (circa 100 nuove assunzioni), 270 degli appalti per 36 mesi (150 poi stabilizzati per le manutenzioni), oltre 200 tra indotto e servizi (mensa, trasporti, fornitori), per un moltiplicatore economico che con le rispettive famiglie, coinvolge migliaia di persone ed è indispensabile per la ripresa economica e sociale dell’intero territorio. Una tragica sciagura, ingestibile a tutti i livelli, da cui in tanti si uscirà sconfitti, maggiormente chi ci ha sostenuto lavorando alacremente, ma che pagheranno realmente solo i lavoratori, le loro famiglie, un intero territorio e le definitive speranze dei tanti che vedevano nella ripresa produttiva di Eurallumina, una prospettiva anche per le loro vertenze.

Che questo sia l’ultimo atto ed il 2017 sia quello “decisorio”.

La RSU continuerà a monitorare il proseguo del percorso attraverso interlocuzioni costanti con il Governo,  la Regione e gli enti locali  sostenendo a nome di tutti i lavoratori la conclusione positiva dell’iter  autorizzativo e per questo verranno messe in campo anche ulteriori e appropriate iniziative di mobilitazione. Siamo pronti a dare un’ulteriore spinta affinché il verdetto non ci veda penalizzati ed altrettanto chiediamo a tutti coloro che sono coinvolti nella conclusione del procedimento.

Il livello della “Mobilitazione Permanente Operativa” verrà adeguato a seconda del risultato che ne scaturirà, come proporzionata sarà la nostra reazione, come sempre fatto nel rispetto di chi preposto a esprimere le valutazioni autorizzative. Lo faremo a testa alta – conclude la RSU Eurallumina -, con la determinazione di chi è certo del diritto per cui si batte , senza mai recedere dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato… IL LAVORO!»

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Pigliaru firma protocollo fiera

Ieri mattina, a Villa Devoto, il presidente Francesco Pigliaru, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (in rappresentanza anche della Città metropolitana), il presidente dell’Autorità portuale Massimo Deiana e il presidente della Camera di commercio di Cagliari Maurizio De Pascale hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa finalizzato alla stipula dell’Accordo di programma per la riqualificazione del compendio della Fiera Internazionale della Sardegna. Le parti si sono impegnate ad istituire un Tavolo tecnico di indirizzo per la predisposizione del programma volto alla redazione del progetto di riqualificazione del compendio fieristico finalizzato a un utilizzo esteso all’intero arco dell’anno, attraverso una serie di iniziative:
– creazione di un polo espositivo permanente delle eccellenze enogastronomiche, agroalimentari, tecnologiche, artigianali e culturali del territorio regionale, anche con la possibilità di vendita dei prodotti di eccellenza;
– rimodulazione degli spazi espositivi, al coperto e all’aperto, adeguati agli attuali indirizzi fieristici ed attuazione di eventi artistici e ricreativi;
– realizzazione di un polo congressuale capace di ospitare eventi di portata internazionale;
– creazione di spazi destinati all’attività sportiva con integrazione dell’offerta anche attraverso il collegamento agli impianti presenti nelle aree adiacenti;
– progettazione o rifunzionalizzazione di spazi da destinare a uso direzionale;
– supporto logistico alle attività con la realizzazione di una struttura ricettiva e di quanto dovesse rendersi necessario per il conseguimento delle finalità fissate nell’Accordo;
– collegamento pedonale con l’area turistico-portuale antistante per la realizzazione di sinergie tra le attività fieristiche e la nautica da diporto.
Il programma per la riqualificazione del compendio dovrà essere elaborato dal Tavolo di indirizzo entro 90 giorni dal suo insediamento. Nei successivi 30 giorni dalla presentazione del documento predisposto dal Tavolo, i sottoscrittori dell’Intesa esprimeranno il proprio parere di competenza e gli atti così approvati confluiranno in un apposito e separato Accordo di programma.

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Mamadou, 29 anni, è arrivato l’anno scorso al porto di Cagliari con una nave dell’operazione Frontex, al termine di un viaggio durato tre anni. La traversata nel deserto, poi le sofferenze in un centro di detenzione in Libia prima di giungere nell’Isola. La stessa dolorosa esperienza è stata vissuta da Ismail, 21 anni, partito dal Bangladesh e giunto in Sardegna nel 2014.
Le loro testimonianze hanno arricchito l’incontro promosso dalla Regione sul tema delle migrazionii che si è svolto a Macomer, nell’Aula Magna del Liceo “Galilei” alla presenza dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu che ha dialogato con gli studenti dello stesso “Galilei” e con i giovani degli Istituti “Satta” e “Amaldi”. Sono inoltre intervenuti, insieme a dirigenti scolastici e docenti, Angela Quaquero, delegata del presidente Francesco Pigliaru per le questioni relative ai migranti, il sindaco di Macomer Antonio Succu, Angely Poulette Arnaez, assistente Progetto Easo dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay e Stefania Cossu, psicologa nel Centro di accoglienza Nuraghe Ruju, in località Sant’Ignazio, a Norbello.
«Abbiamo trovato, come nelle precedenti occasioni, all’Istituto “Levi” di Quartu e al “Minerario” di Iglesias, ragazze e ragazzi curiosi e motivati che hanno formulato domande, anche scomode, su un fenomeno che va letto e interpretato con informazioni corrette, senza lasciare spazio a false verità e sensazionalismi. Le scuole superiori sono il luogo ideale per discutere dei temi legati all’inclusione e all’integrazione dei migranti», ha detto l’assessore Spanu.
«I pregiudizi e i luoghi comuni – ha chiarito Angela Quaquero – vanno smontati per migliorare la convivenza civile e costruire solidi diritti di cittadinanza.»
L’assessore Spanu, rispondendo alla domanda di uno studente, si è soffermato sul Centro di permanenza per i rimpatri, di prossima apertura proprio a Macomer. «Il Cpr è un fattore di dissuasione per contrastare gli sbarchi diretti dall’Algeria e favorire il rimpatrio in tempi brevi, una situazione molto diversa rispetto a quella dei migranti che chiedono la protezione internazionale a cui vogliamo offrire occasioni di inserimento e inclusione soprattutto attraverso il potenziamento della rete degli Sprar. I giovani, che arrivano nelle nostre coste dal paese nordafricano, spesso non hanno consapevolezza di quello che stanno facendo. Il Cpr è uno strumento di deterrenza e una risposta a un’azione che secondo le nostre leggi è illegale».
«Siamo pronti a verificare, attraverso autorità terze, che dentro il Centro di permanenza per i rimpatri, quando nascerà, vengano rispettati i diritti di tutte le persone ospiti. Siamo certi comunque che il ministero degli Interni stia ponendo le basi per creare le migliori condizioni di ospitalità pur tenendo conto che siamo davanti a una forma di detenzione amministrativa», ha aggiunto Filippo Spanu.
L’assessore, al termine della mattinata, ha visitato il Centro di Accoglienza “Nuraghe Ruiu”, dove vivono 78 ragazzi, tra i quali 5 minori. Sono seguiti da 14 operatori e ospitati in una struttura aperta, suddivisa in piccole case prefabbricate dotate di riscaldamento e aria condizionata, che nei mesi estivi accoglie anche i villeggianti. In questo Centro hanno trovato ospitalità Mamadou e Ismail. Il primo, laureato in matematica nella sua Guinea, vuole restituire ai sardi quello che ha ricevuto dai primi momenti della sua nuova vita. Ismail ha già trovato un’occupazione: a “Nuraghe Ruiu”, infatti, svolge il lavoro di manutentore.

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Scade oggi il termine concesso dal Governo alla multinazionale svizzera dell’alluminio Sider Alloys per la negoziazione in esclusiva per l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. Manca solo la firma che concluderebbe positivamente la trattativa intavolata mesi fa tra il Governo e la Sider Alloys, grazie alla mediazione di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Nell’incontro avuto il mese scorso con il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, a Cagliari, il Ceo di Sider Alloys, Giuseppe Mannina, aveva comunicato di essere in attesa di una valutazione tecnica più dettagliata sugli impianti e che, quando questa sarebbe stata pronta, la multinazionale avrebbe presentato una manifestazione d’interesse definitiva con piano industriale e finanziario.

Qualora la firma non dovesse arrivare entro le 24.00 di oggi, già da domani altre aziende, per esempio la Glencore, che avrebbe riacceso il suo interesse per la trattativa di acquisizione, potrebbero avanzare manifestazioni di interesse. Fiducia sul buon esito della trattativa di acquisizione dello stabilimento e sul rilancio della produzione di alluminio, arriva dal positivo stato di avanzamento dell’iter del disegno di legge europea 2017 approvato il 25 ottobre scorso in commissione Politiche Ue della Camera ed ormai prossimo al via libero definitivo alla a Montecitorio, il 6 novembre.