20 July, 2024
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«Con la proroga di sei mesi per poter conferire gli scarti di macellazione nelle discariche autorizzate, si è sbloccata una situazione assurda e ridicola, visto che durante il periodo estivo la Sardegna è affollata da migliaia di turisti e, per il periodo di Ferragosto, si è corso il pericolo di non avere la pietanza per eccellenza della cucina isolana, ovvero il maialetto. Sarebbe stata una beffa, non solo sotto il profilo economico, per allevatori e macellai isolani.»

Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, commenta così la nuova ordinanza contingibile ed urgente, della durata di sei mesi, per il conferimento dei sottoprodotti di origine animale (SOA), categorie 1 e 3, firmata dal presidente Pigliaru.

«Ora occorre lavorare subito per dare seguito ai bandi predisposti per l’autorizzazione e la costruzione di nuovi impianti per il trattamento dei sottoprodotti di origine animale – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Solo così si uscirà dall’emergenza. E’ inoltre auspicabile liberalizzare il settore, autorizzando diverse imprese in Sardegna disposte a gestire gli scarti di macellazione. I costi di smaltimento dei residui – conclude Gianluigi Rubiu – stanno infatti condizionando il prezzo finale al consumatore, favorendo le vendite di carni non sarde».

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha firmato oggi la nuova ordinanza contingibile ed urgente, della durata di sei mesi, per il conferimento dei sottoprodotti di origine animale (SOA), categorie 1 e 3, che rinnova di fatto il provvedimento licenziato a fine gennaio scorso e scaduto il 24 luglio sullo smaltimento degli scarti da macellazione. Mesi fa, la presidenza della Regione era già intervenuta con un’ordinanza a seguito della situazione emergenziale venutasi a creare in tutta la Sardegna, sullo smaltimento dei SOA, dopo il sequestro disposto dal Tribunale di Cagliari sullo stabilimento AGROLIP Sarda srl di Macchiareddu. Tale impianto, infatti, era specializzato nella trasformazione di SOA ed autorizzato al trattamento massimo di circa 28 tonnellate al giorno di scarti di categoria 1 e 3. La condizione di emergenza si è poi accentuata dopo lo stop delle attività del sito Tecnocasic, sempre nella zona industriale di Macchiareddu, per interventi di manutenzione ordinaria degli impianti e il ristoro di alcuni danni dovuti a un incendio scoppiato a fine aprile. Tecnocasic dovrebbe riprendere la piena funzionalità nelle prime settimane di settembre.
L’ordinanza è un atto straordinario, prodotto per sopperire a una carenza dell’apparato produttivo regionale incapace, finora, di sviluppare un sistema imprenditoriale che in altre parti d’Italia produce ricchezza dall’utilizzo dei sottoprodotti (cibo per animali domestici, olii industriali, ecc.) e non grava come costo per le aziende primarie. In relazione a questo, per favorire la risoluzione strutturale di tale handicap, la Presidenza, in qualità di autorità di gestione dei Fondi di Sviluppo e Coesione, ha riprogrammato delle risorse e messo a disposizione del settore 3 milioni di euro per il finanziamento di un apposito bando che verrà gestito dall’assessorato dell’Agricoltura.
I sottoprodotti di categoria 1 (soprattutto materiale specifico a rischio, non contenente parti di suino, come per esempio materia celebrale o oculare di bovini superiori ai 12 mesi, milze di ovini di qualunque età, ecc.) possono essere stoccati e trasportati al di fuori della regione per lo smaltimento.
Discorso diverso riguarda i sottoprodotti di categoria 3 (per esempio: pelli, grasso, ossa, scarti della grande distribuzione, etc), poiché le attuali modalità di gestione adottate dagli operatori del settore non consentono di escludere la presenza di sottoprodotti di origine suina, il cui trasporto e smaltimento al di fuori della Sardegna non è consentito dalle norme in materia di eradicazione di Peste suina africana.
Gli operatori produttori di scarti da macellazione o di lavorazione devono garantire la separazione dei sottoprodotti di categoria 1 da quelli di categoria 3 e provvedere allo smaltimento dei SOA di categoria 1 (di origine non suina) al di fuori del territorio regionale. Tali operatori insieme a quelli del settore della distribuzione carni devono provvedere alla separazione, nell’ambito della categoria 3, degli scarti di origine suina da quelli di diversa specie, affinché i sottoprodotti di categoria 3 non suini siano destinati allo smaltimento al di fuori del territorio regionale.
Questi sottoprodotti possono essere spediti alla trasformazione negli impianti autorizzati o all’incenerimento presso il Tecnocasic, non appena il sito riprenderà la piena funzionalità. Per non oltre sei mesi da questa ordinanza, i sottoprodotti di categoria 3, in eccedenza a quelli destinati agli impianti o agli inceneritori possono essere smaltiti, in via del tutto eccezionale, come rifiuti, nelle discariche autorizzate nel territorio regionale, dotate di idoneo impianto di biogas, previo trattamento (calce idrata, soda caustica al 2%,), così da assicurare che i materiali non presentino rischi per la salute pubblica e animale. I SOA di categoria 3, smaltiti negli impianti di incenerimento o nelle discariche autorizzate devono essere raccolti e trasportati conformemente a quanto previsto dalla sola normativa ambientale in materia.
Per quanto riguarda la mortalità fisiologica negli allevamenti suini registrati, considerata la situazione di criticità causata dall’impossibilità di un regolare smaltimento dovuto all’assenza di impianti autorizzati e idonei allo smaltimento di carcasse, l’operatore del settore alimentare è autorizzato, in via straordinaria, allo smaltimento tramite interramento delle carcasse di suino, attraverso l’emanazione di un’ordinanza da parte del Sindaco competente. Il sito deve essere individuato e le modalità di interramento devono avvenire in un luogo ove siano ridotti al minimo i rischi per la salute degli animali, per la salute pubblica e per l’ambiente. Questi siti devono essere situati a una distanza sufficiente per consentire all’autorità competente di gestire la prevenzione dei rischi e devono infine essere autorizzati dai Servizi Veterinari della Azienda per la Tutela della Salute (ATS) della Sardegna competenti per territorio.

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Il commissario del Parco Geominerario ha scritto al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, dopo il devastante incendio di Arbus e Gonnosfanadiga.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e ai sindaci dei comuni di Arbus, Antonio Ecca, e di Gonnosfanadiga, Fausto Orrù, Tarcisio Agus scrive che «l’evento è di tale gravità da sollecitare, purtroppo, anche l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media nazionali. A pochi giorni dallo scoppio del gravissimo attentato alla natura ed al paesaggio, ho avuto modo di percorrere i luoghi del disastro, fra boschi di querce, lentischi, macchia mediterranea, oliveti e vigneti distrutti dal fuoco. Uno spettacolo desolante, le assicuro, carico di morte e disperazione per le Comunità locali».

«Nell’area percorsa dal fuoco, oltre 2.000 ettari, tali Comunità, anche in virtù di una timida riconversione economica in atto, con agriturismi, campeggi e aziende agricole, stavano tentando con fatica di risollevarsi dopo il deserto lasciato dalla fine delle attività minerarie ed industriali, contribuendo anch’esse al riscatto economico e sociale della nostra Isola – aggiunge Tarcisio Agus -. Il Parco Geominerario, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle imprese, alle famiglie ed a tutti i cittadini danneggiati, sente forte l’impegno e la responsabilità affinché si creino le condizioni per ripristinare immediatamente quanto andato perduto in sinergia con la Regione Autonoma della Sardegna e gli Enti locali, peraltro detentori di importanti siti storico-minerari nella regione di “Sibiri” a Gonnosfanadiga, da cui il fuoco è partito, e “Ingurtosu”, “Naracauli” e “Bau” nel comune di Arbus.»

«Oltre agli aspetti economici, si tratta di recuperare paesaggi unici, non solo minerari, ma anche naturali che annoverano importanti geositi quali le dune di “Piscinas”, che hanno costituito un argine naturale all’avanzare distruttivo delle fiamme. Tutto lo staff tecnico ed amministrativo del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna si pone a Sua disposizione – conclude Tarcisio Agus – per ogni possibile intervento che vorrà porre in essere a sostegno, in primo luogo delle aziende ed attività economiche danneggiate, nonché del ripristino dell’ambiente e del paesaggio fortemente compromessi.»

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Argiolas Dash Board

«I primi dati del 2017 sono positivi e stiamo lavorando per rendere questa tendenza consolidata già dal prossimo anno. Intanto, per rendere più semplice la conoscenza dei movimenti turistici in Sardegna e facilitare programmazione e promozione, mettiamo a disposizione di tutti, operatori e cittadini, uno strumento interattivo e operativo, un grande contenitore open data che consente, attraverso mappe e grafici, il dettaglio del dato fino al singolo comune e la profilazione del turista che sceglie la Sardegna».

L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas lo ha detto nel corso di una conferenza stampa organizzata per la presentazione dei primi dati tendenziali del 2017 e della piattaforma dell’osservatorio turismo on line.

Nei primi sei mesi dell’anno i dati caricati sulla piattaforma SIRED dal 65% delle strutture ricettive indicano che gli arrivi nella nostra isola sono cresciuti del 10,20%, con una prevalenza degli stranieri (+14,5% rispetto al + 6,5% degli italiani). «Ma l’indicazione più importante – ha sottolineato l’esponente della Giunta Pigliaru – è che prosegue l’avvicinamento percentuale tra turisti stranieri e italiani: 47,6% contro 52,4 %, segnale che in questi ultimi anni il turismo in Sardegna è cambiato e, da esclusivamente balneare, inizia a diversificarsi e ad attrarre nuove fasce di viaggiatori». Di fronte a un calo sensibile degli arrivi a marzo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (in cui cadeva anche la Pasqua), la crescita più forte è stata registrata nei mesi di aprile e giugno e sempre grazie a una maggiore presenza dei turisti internazionali, che sembrano anche preferire una sistemazione extra alberghiera nei mesi di spalla.

«La tendenza del campione rilevato è molto positiva e prelude a un’estate di ulteriore crescita delle presenza – ha commentato Argiolas -, viene premiato il lavoro di promozione compiuto dalla Regione, dai Comuni e dagli operatori ma non possiamo dimenticare che stiamo usufruendo di una congiuntura internazionale favorevole: in questo momento l’Italia, e quindi la Sardegna, sono viste come destinazioni sicure. Il nostro compito è quindi quello di consolidare questo dato per gli anni futuri e lo stiamo facendo mettendo in campo un ventaglio di misure che favoriscano il rafforzamento di nuove tipologie di turismo nei mesi di spalla: mi riferisco agli interventi di promozione e comunicazione per il trasporto aereo, il cui bando è in preparazione, alla programmazione territoriale promossa dall’assessorato della Programmazione, alla misura “Più turismo, più lavoro” dell’assessorato del Lavoro, alle iniziative delle strutture ricettive. Il turismo è sempre più sistema e stiamo lavorando in questa prospettiva.»

La mappa interattiva dei dati 2016. La programmazione e la pianificazione delle azioni promozionali e di attrazione hanno bisogno di una conoscenza puntuale e precisa dei movimenti turistici. Per questa ragione, l’assessorato del Turismo ha messo on line, a disposizione di tutti, una piattaforma interattiva che espone, attraverso mappe cliccabili e grafici, i dati sul movimento turistico regionale per gli anni dal 2014 al 2016, attraverso le due classiche misure di analisi quantitativa: gli arrivi (numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi) e le presenze (numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi), alle quali si aggiunge la profilazione qualitativa del turista.

Strumento operativo e open data. Questo progetto, realizzato dall’Assessorato nell’ambito di un progetto cofinanziato dai fondi POR-FESR 2007/2013, è stato illustrato ai giornalisti dal direttore generale dell’Assessorato Mauro Cadoni e dal direttore di Sistemi informativi, Pierandrea Deiana. La dashboard consente di conoscere, analizzare, scaricare e rielaborare i dati consolidati. La conoscenza tempestiva e la possibilità di riutilizzo delle informazioni da parte degli operatori, anche in chiave di supporto alle decisioni, contribuisce alla crescita economica e diventa stimolo per la tempestiva trasmissione del dato da parte delle strutture ricettive.

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La Sardegna potrà avere tre Camere di Commercio, compresa quella di Nuoro. Il Governo ha comunicato in Conferenza Stato-Regioni l’accoglimento della proposta della Regione Sarda relativamente alla nuova organizzazione del sistema delle Camere di commercio. Lo ha comunicato questo pomeriggio l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, presente alla riunione.

«Nel dettaglio – ha sottolineato Filippo Spanu – è stata accolta la richiesta formulata a suo tempo dal presidente Francesco Pigliaru, affinché nel nuovo sistema camerale possano trovare posto la nuova Camera di commercio di Cagliari-Oristano, la Camera di commercio di Nuoro – in quanto area montana e isolana in deficit di infrastrutture di collegamento – e la Camera di commercio di Sassari, area frontaliera diretta con la Francia e avente condizioni geo-economiche per le quali possa essere valutata la deroga appositamente prevista dalla normativa vigente. Entrambe queste ultime Camere godono anche di un equilibrio economico e finanziario tra i migliori del sistema camerale italiano.»
L’assessore Spanu sottolinea anche che «attraverso questa conformazione, sarà possibile avere una sede regionale di Unioncamere che, nell’idea dell’Amministrazione regionale, dovrà garantire un forte coordinamento tra le azioni intraprese dal sistema camerale e le politiche imprenditoriali sull’impresa portate avanti dalla Regione».

«E’ un’ottima notizia quella data dalla Giunta regionale sulla riorganizzazione del sistema delle camere di commercio che prevede tre sedi in Sardegna. Abbiamo lavorato in molti a questo risultato ed il Governo ha riconosciuto le buone ragioni proposte – ha commentato il senatore del Pd Silvio Lai -. Tre camere di commercio consentono uno sviluppo equilibrato delle aree del Nord del centro e del Sud. In particolare il mantenimento dell’autonomia di Nuoro permette alle aree interne di conservare un proprio profilo di sviluppo locale. Abbiamo lavorato in senato perché venisse consentito il mantenimento delle camere nelle aree montane come Nuoro e con il lavoro della Giunta regionale si è ottenuto questo risultato senza nuocere al resto dell’isola. Anche quella del nord Sardegna pur non raggiungendo le 75mila aziende – conclude Silvio Lai – resta autonoma permettendo l’esistenza di un sistema camerale regionale adeguato alle caratteristiche ed alle esigenze della nostra isola.»

«Apprendiamo con piacere che la conferenza Stato Regioni ha voluto riconoscere alla Sardegna tre Camere di Commercio: Cagliari-Oristano, Nuoro e Sassari, consentendo così alla Camera di Commercio di Nuoro di mantenere la propria autonomia, come deliberato dal Consiglio Camerale fin dall’avvio della procedura di riassetto del sistema delle Camere di Commercio italiane – si legge in una nota della Camera di Commercio di Nuoro -. Oltre alle specificità della nostra circoscrizione territoriale, è stata riconosciuta l’efficienza dell’Ente camerale, parametro alla base del quale si fonda l’intera procedura di riassetto del sistema.»

«Apprezziamo la coerenza della Regione Autonoma della Sardegna nel mantenere fede alla propria decisione assunta già più di un anno fa ed in particolare esprimiamo un ringraziamento all’assessore Filippo Spanu che ha sostenuto le istanze della Sardegna con perseveranza e metodo, dando seguito alla integrazione normativa a suo tempo realizzata grazie all’emendamento del senatore Giuseppe Luigi Cucca – si legge ancora nella nota -. Ora attendiamo con fiducia che il Governo, nell’emanazione del Decreto, confermi il deliberato della Conferenza Stato Regioni.»

«Il mantenimento di tre Camere di Commercio in Sardegna – conclude la nota della Camera di Commercio di Nuoro -, consentirà il mantenimento della struttura di Unioncamere Sardegna, importante soggetto di coordinamento regionale fra le Camere di Commercio e partner della Regione Autonoma della Sardegna in importanti progetti nel campo della digitalizzazione, del turismo e dell’alternanza scuola-lavoro.»

 

 

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, hanno espresso grande soddisfazione per l’approvazione avvenuta in commissione Salute del progetto della nuova rete ospedaliera.

«L’approvazione della riforma della rete ospedaliera in Commissione Salute del Consiglio regionale è un ulteriore e importante passo nel processo di cambiamento che Giunta e maggioranza stanno portando avanti. Ora auspichiamo per metà settembre l’approvazione da parte del Consiglio regionale» commenta il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

«Dalla commissione Salute – aggiunge l’assessore della Sanità – esce un testo fedele all’impostazione data dalla Giunta e, al contempo, con qualche modifica migliorativa. Dando seguito alle richieste dei territori, salvaguardiamo ulteriormente gli ospedali dei piccoli centri e riconosciamo le specificità delle Isole e delle zone di montagna. L’approvazione da parte del Consiglio regionale consegnerà ai Sardi una riorganizzazione della Rete che ci manca da trent’anni.»

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Pigliaru Piras Chimica Verde

Si è svolto questa mattina, nella sede sassarese della Regione Sardegna, l’incontro tra il presidente Francesco Pigliaru, insieme all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, e i sindaci dei comuni di Sassari, Nicola Sanna, di Alghero, Mario Bruno e di Porto Torres Sean Wheeler, l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Guido Sechi ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Al centro della riunione, la condivisione sullo stato dell’arte del progetto sulla Chimica verde, a seguito del pressing esercitato da parte della Regione su Eni dopo lo stallo sull’accordo del 2011, e del risultato ottenuto con il rinnovato impegno da parte della multinazionale.
«I risultati sono arrivati, la fiducia negli investimenti di chimica verde è molto più alta di prima – ha detto il presidente Pigliaru -. Adesso è importante fare l’ultimo passaggio tutti assieme, fino a che non avremo un Accordo di Programma Quadro credibile, preciso nei tempi, nelle risorse e nei posti di lavoro che verranno creati. Oggi – ha aggiunto il presidente della Regione – abbiamo condiviso il fatto che siamo sulla strada giusta. Abbiamo recuperato la prospettiva per favorire lo sviluppo di un progetto che, come abbiamo sempre detto, è fondamentale non solo per la Sardegna ma per tutta per l’Italia: il settore è molto promettente, è un’opportunità per tutti. Il futuro – ha concluso Francesco Pigliaru – è industriale ed innovativo. In questo momento è importante più che mai il coinvolgimento del territorio con i suoi rappresentanti per questa grande scommessa, dopo il forte lavoro fatto con il governo nazionale.»

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Trovare trenta milioni di euro da destinare ai pastori per fronteggiare le troppe emergenze che stanno mettendo in ginocchio il mondo delle campagne: è questo l’impegno che il presidente dell’esecutivo, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, insieme al presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e ai capigruppo di maggioranza e opposizione, hanno assunto con il leader della protesta, Felice Floris, sul pianale del camion del Movimento pastori sardi, trasformato in palco per l’occasione, al termine della manifestazione inscenata per le vie del centro di Cagliari e conclusasi nel primo pomeriggio in via Roma, dirimpetto al palazzo del Consiglio regionale.

L’intesa che segna la tregua con le “magliette blu” è stata siglata nella sala riunioni della commissione Bilancio a conclusione di un confronto, a tratti schietto e aspro, che ha avuto come protagonisti la nutrita delegazione del movimento pastori, allargata anche ai sindaci e ai presidenti di Anci (Emiliano Deiana) e Cal (Andrea Soddu) e la conferenza dei capigruppo, guidata dal presidente Ganau.

Uno stanziamento in via d’urgenza per consentire l’acquisto di un quintale di mangime per capo ovino ed il ristoro dei danni causati dalle calamità naturali, sono state le richieste ferme dell’Mps, dinanzi alle quali il capigruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha proposto la convocazione immediata e straordinaria del Consiglio regionale, mentre il suo omologo del Pd, Pietro Cocco, ha rilanciato con l’impegno a lavorare fin da subito per trovare tra le pieghe del bilancio almeno trenta milioni di euro per tamponare l’emergenza. Dopo l’intervento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru («non sono promesse ma una garanzia di impegno per recuperare quante più risorse possibili in una situazione finanziaria oggettivamente difficile») è stato il presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau a fare sintesi delle proposte («lavoriamo immediatamente perché commissione e Giunta adottino la migliore soluzione, così da proporre in tempi rapidi al Consiglio la conseguente variazione di bilancio») e a raccogliere così l’approvazione del capo delegazione dei pastori sardi, Felice Floris («Io mi fido di voi ma i pastori si fidino di me, perché se gli impegni non saranno mantenuti torneremo a Cagliari più arrabbiati che mai»).

 

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«E’ l’ennesimo schiaffo alle aziende agricole del Sulcis Iglesiente, costrette a subire l’interruzione dell’erogazione dell’acqua. Una decisione che mette a forte rischio le produzioni agricole e gli allevamenti del territorio.»

Così il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, mette l’accento sull’emergenza che si sta abbattendo nelle campagne tra Iglesias, Domusnovas e Villamassargia. Gianluigi Rubiu ha inviato una lettera urgente al prefetto Tiziana Giovanna Costantino e al presidente della Regione Francesco Pigliaru per denunciare la criticità della situazione e trovare soluzioni urgenti per scongiurare che le realtà produttive della zona restino prive di risorse idriche.

«L’ente acque della Sardegna – spiega nel documento Gianluigi Rubiu – ha deciso di bloccare la distribuzione dell’acqua alle aziende. Molte utenze rimangono a secco e impossibilitate ad effettuare il rifornimento. Un’emergenza che nasce dalla mancanza di piogge e dall’incapacità di gestione del bene acqua in Sardegna, problemi che si trascinano ormai da mesi. Come se non bastasse, è stata decretata la requisizione della diga di Punta Gennarta per scopi civili, come se le famiglie che risiedono in campagna e nelle periferie non fossero civili. Una condizione che si traduce in un rischio igienico e sanitario per animali e persone, con ricadute negative per l’ordine pubblico. E’ un’assurdità senza precedenti, perché il Sulcis Iglesiente è ricco di risorse alternative agli invasi di approvvigionamento. Le manifestazioni sono una logica conseguenza del malcontento per una decisione irresponsabile, che palesa l’inadeguatezza della Regione. E’ necessario provvedere immediatamente al ripristino della regolare erogazione del servizio – conclude Gianluigi Rubiu che ha presentato anche un’interrogazione urgente agli assessori ai lavori pubblici e all’agricoltura – assicurando alle aziende rurali un diritto inalienabile. Occorre adoperarsi per elaborare una pianificazione che elimini la necessità di interruzione o sospensione dell’erogazione.»

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Gianfranco Congiu, presidente del Gruppo Partito dei Sardi in Consiglio regionale, accende il dibattito politico su siccità, uso delle risorse idriche e aiuti economici al mondo delle campagne, e sollecita la massima istituzione della Sardegna a prendere delle decisioni in merito.

«In un momento di grave siccità che sta mettendo in ginocchio il mondo delle campagne – dice Gianfranco Congiu -, non si pensi che tutto si risolva con la dichiarazione di calamità naturale recentemente chiesta dall’esecutivo regionale, o con gli stanziamenti in bilancio a beneficio dei Consorzi di bonifica. La Giunta e il Consiglio regionale devono impegnarsi realmente per applicare misure che, in concreto, portino a un uso razionale delle risorse idriche.» 

«Il primo agosto il Consiglio regionale è convocato con all’ordine del giorno, fra gli altri punti, una variazione di bilancio che libera uno stanziamento di 10 milioni di euro a favore dei Consorzi di bonifica. Va benissimo, non possiamo che essere d’accordo. Ma non basta – spiega Gianfranco Congiu -. Occorrono provvedimenti che non siano dei semplici rattoppi, ma che, con uno sguardo di lunga gittata, portino verso una soluzione vera del problema.»

«I 10 milioni stanziati dalla Giunta regionale saranno utili principalmente a coprire le spese delle bollette per la distribuzione dell’acqua nelle campagne, ma per affrontare e provare a risolvere il problema della siccità in Sardegna serve un’analisi più seria e dei cambiamenti radicali che spingano le aziende ad adottare buone pratiche in agricoltura – sottolinea ancora Gianfranco Congiu -. È necessario dare priorità alle aziende zootecniche e alle coltivazioni finalizzate alla produzione alimentare, riducendo o, se fosse il caso, sospendendo, le dotazioni di acqua destinata alle colture agroindustriali il cui unico scopo è produrre biomassa.»

Altro cambiamento fondamentale riguarda la modalità di bollettazione applicata dai Consorzi di bonifica per il consumo dell’acqua: le aziende consorziate pagano secondo l’estensione superficiaria i terreni, a prescindere dall’effettivo utilizzo e a prescindere dalla superficie effettivamente coltivata. Un sistema che genera sprechi proprio perché non tiene conto dei reali consumi d’acqua.

«Vorremmo che il Consiglio dibatta su questi aspetti, interrogandosi se non sia il caso di cambiare la modalità di bollettazione, parametrando il costo della risorsa idrica al suo consumo. In questo modo gli agricoltori sarebbero incentivati a convertire i sistemi di irrigazione, passando agli impianti a goccia, eliminando così qualunque spreco di acqua. Su  questi argomenti è indispensabile che il Consiglio prenda una posizione chiara e che il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino della Sardegna, presieduto da Francesco Pigliaru – conclude il capogruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale -, assuma decisioni e atti conseguenti.»