20 July, 2024
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Interventi immediati sull’emergenza e azioni di più ampio respiro per il medio periodo. È il bilancio dell’incontro che, in un clima di confronto collaborativo ma puntuale e preciso sui punti affrontati, ha animato i lavori convocati oggi nel palazzo di viale Trento a Cagliari dalla Presidenza della Regione con le associazioni di categoria agricola ed il mondo della cooperazione. Al tavolo il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, della Programmazione e bilancio, Raffaele Paci, e i presidenti della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini, e delle Attività produttive, Luigi Lotto.
«Il dibattito tra noi è essenziale per affrontare i problemi dell’agricoltura nel modo più mirato ed efficace. Ma siccome parliamo di un comparto essenziale per l’intera economia della nostra regione, allora apriamo questo dibattito a tutta la Sardegna – ha detto il presidente Pigliaru –. Facciamo il punto sullo stato delle cose, sulle risorse presenti, su come vengono spese, su quali filiere si interviene e con che finalità. E condividiamo con l’intera Isola un’idea di sviluppo che sposti l’attenzione dal solo sostegno, dalle sole urgenze, a una visione finalmente improntata sulla crescita, con al centro la conoscenza, l’agricoltura di precisione, gli investimenti sulla tecnologia. La Regione continua a fare la propria parte nel gestire le emergenze climatiche e finanziarie, è chiaro – ha proseguito il presidente della Regione citando le cifre, con particolare riferimento alle risorse arrivate con il Patto per la Sardegna -. Ma per superare davvero queste criticità legate al crollo dei prezzi per i produttori primari, che ciclicamente piombano sui diversi settori del comparto agricolo – ha concluso Francesco Pigliaru -, servono gli interventi strutturali per il medio periodo e su questi vogliamo puntare.» 
I 12 milioni di euro stanziati direttamente ai pastori saranno integrati da altri 3milioni recuperati da fondi interni dell’Assessorato dell’Agricoltura. Il sostegno a capo di bestiame sarà quindi di circa 5 euro. L’integrazione sarà discussa il prossimo martedì in Commissione bilancio e poi passerà subito al voto del Consiglio regionale. Ci sono inoltre altri 2 milioni destinati a un bando per l’acquisto di pecorini Dop da destinare agli indigenti. Sempre per gli indigenti ci sono 4,1milioni di risorse nazionali. Il governo ha poi stanziato 3,5milioni per l’accompagno delle pecore a fine carriera, con una dotazione di circa 30euro a capo. L’intervento si inserisce nel programma sulla zootecnia che punta al miglioramento e alla valorizzazione produttiva delle greggi.
Sempre da un’azione di recupero di fondi portata avanti dalle strutture dell’Assessorato dell’Agricoltura, per chi aderisce a progetti di filiera nel comparto cerealicolo sono state destinate nuove risorse: 1,4milioni andranno alla coltivazione del grano duro, mentre 500mila euro sono dedicati a valorizzare i cereali minori e i grani antichi.
Nell’ottica di garantire nuove liquidità alle aziende sarde, fortemente condizionate dal fenomeno della siccità e dalla diminuzione dei prodotti di vendita (latte, cereali e ortofrutta), è notizia di due giorni fa l’arrivo di quasi 50milioni di pagamenti agricoli dovuti al mondo delle campagne isolano. Si tratta di circa 30milioni di euro per 10282 domande presentate sulla Misura 14 Benessere degli animali per l’annualità 2016. Sempre sulla stessa annualità, altri 19,5milioni sono destinati a 18762 pratiche della Misura 13 sull’Indennità compensativa a favore delle aziende ubicate in zone svantaggiate o montane. Le associazioni agricole e del mondo della cooperazione hanno chiesto alla Regione di sollecitare il pagatore nazionale Agea a garantire tempi certi per i pagamenti, così da poter permettere alle aziende di programmare attività e investimenti. Sul tema, proprio due giorni fa Pierluigi Caria e una delegazione delle associazioni di categoria hanno incontrato a Roma, per la prima volta, tutti i vertici di Agea.
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha inoltre inviato formale richiesta alla Commissione europea per integrare di 700milioni di euro le anticipazioni dei pagamenti PAC e PSR da erogare entro il prossimo mese di ottobre: i primi saliranno fino al 70% del totale dovuto, mentre i secondi arriveranno fino all’85%.
«Sulla PAC – ha ricordato Pierluigi Caria – le imprese agricole sarde ricevono ogni autunno circa 87,5milioni di euro che quest’anno saliranno fino a 122,5milioni, circa 35milioni in più rispetto allo scorso anno.»
Il riconoscimento da parte del Governo delle tre calamità naturali che in questi ultimi mesi hanno colpito la Sardegna (nevicate, gelate e siccità) permetterà di poter accedere agli strumenti di ristoro finanziario previsti dal Fondo di solidarietà nazionale e a quelli riguardanti la sospensione dei pagamenti dei mutui bancari agrari, di quelli previdenziali e assistenziali. La legge, inserita nel maxiemendamento al decreto legge Mezzogiorno votato al Senato, sarà definitivamente licenziata dalla Camera dei deputati entro la prima settimana di agosto.
Attraverso la legge 28/85, seguita dalle strutture dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, sono stati attivati i rimborsi ai Comuni con 3,5mln di euro per gli interventi di urgenza e soccorso attuati nei giorni di alluvione, nevicate e siccità. La procedura a sportello ristora gli interventi di soccorso per persone e anche animali.
Negli ultimi mesi sono stati stanziati per il piano acque in Sardegna circa 200milioni di euro: interventi su Abbanoa, piano di manutenzione straordinaria con l’aumento della portata per le dighe, efficientamento delle reti irrigue attraverso i Consorzi di Bonifica e pagamento a Enas dei costi energetici sostenuti dai Consorzi stessi. Sul tema delle risorse idriche si aprirà un tavolo specifico allargato a tutti gli attori del comparto.
I lavori di oggi si sono concentrati inoltre sugli impegni da mettere in campo nel medio periodo.
«A ottobre si terranno gli Stati generali sull’agricoltura in Sardegna, dove si farà un bilancio delle risorse spese per il mondo delle campagne e su dove spostare fondi migliorando i risultati. Un summit dall’alto valore simbolico e programmatico – ha osservato Pierluigi Caria – che permetterà a tutti i portatori di interesse di ragionare su un’agricoltura nuova, moderna e soprattutto produttiva. Una rivoluzione che punterà, per quanto permesso dalle normative dell’Ue, di rimodulare risorse importanti del Programma di sviluppo rurale puntando non solo sulle integrazioni al reddito e il sostegno, ma sugli investimenti per le aziende.»
«Per venire incontro alle criticità dell’agricoltura isolana abbiamo messo in campo tutte le energie e le risorse possibili in Sardegna e a Roma. Coscienti dello stato di crisi di un comparto così importante per la nostra economia abbiamo quindi ragionato anche su impegni che guardino al futuro e che permettano alla nostra regione di non dover acquistare oltremare l’80% dei prodotti alimentari – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Continueremo a fare controlli periodici su tutti i provvedimenti per recuperare e riprogrammare le risorse non utilizzate. Non lo faremo da soli, ma in collaborazione con tutti gli attori del mondo agricolo sardo.»
«Per il settore agricolo servono risposte strutturali non interventi tampone che dopo pochi mesi fanno riemergere i problemi in modo ancora più grave. Serve uno sforzo da parte di tutti per rendere il settore efficiente e ben funzionante: da parte nostra c’è la massima disponibilità anche con la prossima Finanziaria per individuare interventi specifici a favore del settore agricolo – sottolinea l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Abbiamo destinato quasi 200 milioni a infrastrutture e irriguo e più di 20 milioni con la programmazione territoriale per l’agroindustria. Dobbiamo rafforzare gli interventi sulle reti irrigue ma lo dico chiaramente: se continuiamo a utilizzare l’acqua a pioggia nei campi nessun intervento servirà, l’acqua va usata a goccia e pagata a consumo. Infine, ricordo i tanti interventi di supporto al credito – fondi di garanzia, prestito di campagna, fondo di garanzia fidi e aiuti in conto interessi, il pegno rotativo con i primi accordi già partiti e il pecorino bond – e siamo disponibili a ragionare sulla possibilità di introdurre altri strumenti.»
 

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Le notizie arrivate dall’incontro svoltosi questo pomeriggio tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, il direttore generale della Presidenza della Giunta, Alessandro De Martini ed il direttore generale dall’assessorato della Difesa dell’Ambiente, Paola Zinzula, sono valutate positivamente dal segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne.

«E’ scongiurata la fermata degli impianti della Portovesme srl. Lanciamo un caloroso invito alla Regione per fare in modo che le problematiche possano essere considerate e risolte in tempo con la dovuta prevenzione – dice Fabio Enne -. Così deve essere per la soluzione definitiva relativa alla discarica. Lavorare sui problemi anticipando esplosioni di protesta e preoccupazione – conclude Fabio Enne – è sempre un metodo più efficace per affrontare i problemi costruire percorsi senza che possa mai mancare una valida prospettiva.»

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Gli impianti di produzione della Portovesme srl non si fermano. Lo ha assicurato l’amministratore delegato della società, Carlo Lolliri, al termine dell’incontro con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, il direttore generale della Presidenza della Giunta, Alessandro De Martini, il direttore generale dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, Paola Zinzula.
Nel corso della riunione svoltasi questo pomeriggio, convocata dal presidente Pigliaru mercoledì scorso, non appena sono arrivate notizie dalla Conferenza di servizi a Roma, la Regione ha dato massima disponibilità per individuare percorsi idonei a trovare soluzioni funzionali in questo periodo di transizione, fino alla conclusione dell’istruttoria per l’autorizzazione della nuova discarica che resta prioritaria e da esitare nel più breve tempo possibile.
Martedì prossimo si terrà la prima riunione di una task force, guidata dal direttore generale Paola Zinzula e dell’amministratore delegato, Carlo Lolliri, e composta da tecnici regionali e della Portovesme srl.

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Nuovo vertice sulla vertenza Alcoa, alle 15.00, al ministero dello Sviluppo economico. Si tratta dell’incontro già previsto per giovedì scorso e successivamente rinviato di una settimana. Al tavolo ci saranno i rappresentanti del ministero del Lavoro, Romolo De Camillis e Ugo Menziani; il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, UGL metalmeccanici, CGIL-CISL-UIL-UGL.

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Il contratto di servizio tra Regione e Trenitalia è stato presentato ieri mattina alla stampa, alla stazione ferroviaria di piazza Matteotti, a Cagliari, dal presidente Francesco Pigliaru, dall’assessore dei Trasporti Carlo Careddu e dall’amministratrice delegata di Trenitalia, Barbara Morgante. «Il nostro lavoro sul ferro va avanti: ci mettiamo tutto l’impegno, sin dal primo giorno, per far recuperare alla Sardegna il tempo perduto. E con questa prova di buona collaborazione agiamo sulla qualità del trasporto, per migliorare concretamente la qualità dei treni su cui le persone viaggiano», ha detto il presidente Pigliaru.

«Il livello di invecchiamento dei treni sarà drasticamente ridotto: l’età media – ha evidenziato Francesco Pigliaru – scende dagli oltre vent’anni a soli cinque, con tutto ciò che ne deriva in termini di modernità, confort, sicurezza. Ma dobbiamo anche aumentare la velocità – ha aggiunto proseguito il Presidente, ricordando che le 2 ore per il percorso Sassari-Cagliari e le 2 ore e un quarto per l’Olbia-Cagliari – sono un obiettivo di legislatura. Per questo, insieme al ministro Delrio, abbiamo disegnato gli investimenti per rendere la rete tecnologicamente adeguata: sono oltre 400 milioni le risorse del Patto che già stanno diventando azioni concrete. E poiché la tecnologia avanza rapidamente, non rendendo più sempre necessarie infrastrutture pesanti sappiamo che per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti serviranno meno risorse e meno tempo rispetto a quanto si era valutato in passato.»
«È un obiettivo fondamentale del programma di governo e della Giunta Pigliaru – ha detto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu – per la prima volta la Regione negozia in proprio la gestione del servizio con Trenitalia facendosi carico delle competenze prima in capo allo Stato. I pilastri fondamentali dell’accordo riguardano il miglioramento della qualità, il rinnovo del parco rotabile, l’adeguamento degli impianti di manutenzione e dei servizi tecnologici. Sono quindi previsti un sistema di monitoraggio e obiettivi precisi a tutela del diritto dei sardi alla mobilità.»

Queste le cifre: il corrispettivo annuo riconosciuto a Trenitalia per il 2017 è pari a 43 milioni di euro, dei quali, 40 di risorse statali e 3 milioni di fondi regionali. In totale, per tutti i nove anni, è previsto uno stanziamento di circa 396 milioni di euro e un valore economico complessivo di 513 milioni, compresi i ricavi.
Il contratto è pienamente in linea con il più generale impegno della Giunta Pigliaru verso il riconoscimento del ruolo centrale delle ferrovie nel sistema di trasporto pubblico locale regionale e fa seguito concretamente al programma di interventi firmato con il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio a novembre scorso, a fronte di un investimento superiore a 400 milioni di euro. L’investimento, che riguarda la dorsale e la rete principale, faciliterà di conseguenza tutti i collegamenti e permetterà maggiore efficienza nel trasporto pubblico locale.
L’atto amministrativo è anche frutto di una trattativa durata oltre un anno, regolata da un protocollo d’intesa e per la prima volta condotta dalla Regione, attraverso il supporto di un advisor, che ha potuto esigere regole più certe e favorevoli ai sardi e importanti investimenti per un totale di 123,4 milioni di euro (114 sostenuti da Trenitalia in autofinanziamento e 9,4 dalla Regione). Di questi, 87,7 milioni sono destinati all’acquisto di 18 nuovi treni diesel, 10 del tipo ‘Swing’, che saranno consegnati da dicembre 2018 e nel 2019, e 8 treni, di nuova concezione e di maggiore capacità, che saranno consegnati nel 2020 e nel 2021. Si aggiungono anche due ‘Minuetti’ Alstom che da oggi fanno parte della flotta sarda. Al rinnovo delle macchine esistenti sono quindi destinati 29,7 milioni mentre i restanti sei milioni serviranno all’adeguamento degli impianti di manutenzione di Cagliari e di Sassari e dei sistemi tecnologici ed informatici. La disponibilità di nuovi finanziamenti statali potrebbe inoltre incidere sul rinnovo del materiale rotabile portando ulteriori miglioramenti.
La produzione chilometrica costante sarà di 3.750.000, tenuto conto che Trenitalia, mantenendo invariati i costi di processo, si impegna a incrementare la produttività del 20 per cento in termini di km per addetto. La società di gestione del trasporto ferroviario dovrà inoltre porre le condizioni per far crescere i ricavi derivati dal traffico mediamente dello 0,2 per cento all’anno, sia contrastando l’evasione sia aumentando il numero di viaggiatori. Le tariffe potranno essere aumentate solo a seguito dell’immissione in servizio dei nuovi treni. Disposto anche il potenziamento dei self service e dei punti vendita abilitati a fronte di una diminuzione delle biglietterie.
Il nuovo contratto prevede specifici meccanismi di controllo sulla qualità del servizio e sull’andamento dei costi. Riguardo al primo punto, la Regione impone standard misurabili e crescenti negli anni: tra questi, affidabilità (soppressioni e puntualità), funzionamento dei dispositivi di bordo, il comfort, l’accesso al treno da parte delle persone a ridotta mobilità, informazione sul treno e a terra, pulizia esterna e interna del materiale rotabile, disponibilità della rete di vendita, rispetto delle composizioni programmate, rapporti con i viaggiatori (reclami e indennizzi), trasmissione di dati e report alla Regione per il monitoraggio e la gestione amministrativa del contratto, tempi di consegna dei nuovi treni e monitoraggio dell’uso dei convogli di proprietà regionale, efficacia (incremento dei viaggiatori trasportati) ed efficienza (produttività per addetto). Quindi sono state introdotte le penali anche per la pulizia e il comfort del treno e la comunicazione a bordo e a terra per un totale di 26 indicatori. Gli indici di puntualità e di soppressione e la relativa penale saranno calcolati mensilmente e non più annualmente. Tutto ciò prevede l’attivazione di un sistema strutturato di monitoraggio e di ispezioni e la piena applicazione delle norme a tutela dei viaggiatori.
La Regione eserciterà il controllo anche sui costi del servizio e sui ricavi annuali, prevedendo penali nel caso in cui non si raggiungano gli obiettivi di efficienza. Nel rispetto della normativa europea e delle regolazioni dell’Autorità di regolazione dei Trasporti, nel contratto di servizio si chiede che, al termine di ogni anno, i risultati economici consuntivi siano confrontati con il Piano economico finanziario e, al più tardi ogni tre anni, siano effettuati i conguagli necessari. È stata inoltre definita una chiara ripartizione delle responsabilità ponendo in capo all’azienda una percentuale di rischio legata all’utile ad essa attribuito: in sintesi, la Regione integrerà il corrispettivo se i costi cresceranno entro il limite dell’inflazione reale, mentre ulteriori incrementi saranno a carico dell’azienda; se invece i costi diminuiranno, Trenitalia restituirà risorse alla Regione.

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È stato pubblicato mercoledì, con scadenza al 9 novembre, il primo bando per progetti standard, nell’ambito del Programma ENI CBC Med di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione. Sono disponibili 84,6 milioni di euro per progetti di cooperazione che devono essere presentati da soggetti provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo.

Il bando è incentrato sulle sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici.

«E’ un segnale positivo importante lanciato in un’aera geografica estremamente complessa, attraversata da fenomeni migratori sempre più intensi – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Conosciamo i problemi che si trovano ad affrontare i territori della sponda sud e molti li condividiamo, dalla creazione di lavoro per i giovani al sostegno al cosiddetto empowerment economico delle donne, dal rafforzamento dei legami tra ricerca e imprese, sino al miglioramento della gestione delle acque e dei rifiuti. Affrontarli cooperando – conclude il presidente Pigliaru – significa crescere insieme ed è un’opportunità per tutti.»

«Questo bando – spiega Anna Catte, direttrice dell’Autorità di Gestione – è il frutto di un processo di consultazione che ha visto la Regione Sardegna coordinare il lavoro dei 13 paesi aderenti al Programma per focalizzare i fondi su alcune tematiche cruciali per lo sviluppo integrato dei territori del Mediterraneo.»

Il lancio del bando è stato accompagnato da una campagna informativa, tutt’ora in corso, che prevede la realizzazione di eventi tecnici nei 13 paesi aderenti al Programma in meno di due mesi. In occasione della prima tappa, ieri in Tunisia, è intervenuto il Ministro per gli Investimenti, lo Sviluppo e la Cooperazione internazionale tunisino Fadhel Abdelkefi. «Il nostro interesse nei confronti di questo tipo di cooperazione ha molto a che fare con la sua apertura alle Regioni, alle autorità locali, alle Università e ai Centri di ricerca – ha evidenziato Abdelkefi -, elemento che rende possibile una più grande prossimità dei progetti alle popolazioni locali. Sono particolarmente contento del fatto che il programma considera tra le sue priorità il sostegno agli attori dell’economia sociale e solidale e ai giovani che si trovano al di fuori di un percorso di istruzione, formazione o lavoro.»

All’interno della componente transfrontaliera dello Strumento Europeo di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” rappresenta la più importante iniziativa di cooperazione con 13 paesi coinvolti (Cipro, Egitto, Francia, Giordania,Grecia, Israele Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo Spagna e Tunisia) e un budget di oltre 209 milioni di euro. Il ruolo di Autorità di Gestione, che prevede il coordinamento operativo del Programma, è stato affidato alla Regione Sardegna dai paesi partecipanti.
Ulteriori informazioni sul sito del Programma: www.enicbcmed.eu

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Si è appena conclusa la visita in Sardegna della dott.ssa Jutta Weber e della dott.ssa Gail Bremner, commissari “Rivalidatori” delegati della Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGP, cui è stato affidato il non facile compito di sottoporre il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna alle verifiche utili alla sua conferma nell’ambito del prestigioso Network dell’UNESCO.

Sono stati giorni faticosi ma senz’altro esaltanti. Sono vivamente grato alle delegate per la loro attenzione e la professionalità manifestate in ogni occasione, nonostante la fatica dei tanti spostamenti ed il numero considerevole di contatti e incontri. Sono certo abbiano colto il nostro entusiasmo ma soprattutto i notevoli passi in avanti compiuti dal Parco Geominerario dall’ultima rivalidazione risalente ormai a quattro anni fa.

Desidero ringraziare innanzi tutto la Presidenza della Giunta regionale con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ed il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, per il loro fattivo sostegno e le parole di incoraggiamento, per noi di particolare rilievo e significato. 

Un sostegno attivo e convinto che ci è stato assicurato anche dall’IGEA S.p.A. e dal suo Amministratore Unico Michele Caria, che ringrazio per aver favorito le visite presso i loro siti storico naturalistici, a cominciare dalla meravigliosa Grotta di Santa Barbara a Iglesias.

Il mio grato pensiero va alle amministrazioni comunali le quali, comprendendo l’importanza del momento, hanno saputo ricevere con calore e passione le nostre delegazioni. Ringrazio il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l’assessore delle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu per averci manifestato il loro pieno sostegno e la volontà di lavorare assieme.

Un particolare ringraziamento rivolgo agli amministratori che ci hanno calorosamente accolto nei loro territori ed ai loro eccezionali collaboratori. Mi riferisco al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e all’assessore della Cultura Simone Franceschi, al sindaco di Masullas Mansueto Siuni e al Direttore del GeoMuseo “Incani” Luigi Sanciu, al Sindaco di Pau Franceschino Sedda e a Carlo Lugliè, Direttore Scientifico del Museo dell’Ossidiana, al sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini e a Filippo Lanzerini, Coordinatore della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo, al Sindaco di Lula Mario Calia, al Direttore della Miniera di Sos Enattos Luca Loddo e agli ex minatori Piero Piras e Francesco Sedda, oggi appassionate guide negli stessi luoghi ove un tempo lavorarono.

Di grande importanza si è inoltre rivelato il forte sostegno delle Associazioni attive sul territorio sardo tra le quali ricordo con particolare riconoscenza la Consulta delle Associazioni per il Parco Geominerario con il Coordinatore Giampiero Pinna e Franco Saba, Legambiente Sardegna con il Presidente Annalisa Colombu e Vincenzo Tiana, storico leader dell’associazione.

Ho il piacere infine rivolgere un particolare ringraziamento allo straordinario staff del Parco Geominerario il quale, con rara dedizione e amore per la propria terra, non si è risparmiato per la buona riuscita di quella che ritengo sia stata una vera e propria impresa. A cominciare da Gian Luigi Pillola, che considero parte integrante della nostra squadra, insostituibile amico e collaboratore d’eccezione, passando poi all’infaticabile Direttore F.F. Francesco Muntoni, agli specialisti dell’Ufficio Tecnico Pietrangelo Loru, Roberto Rizzo, Giovanni Zichi e Marco Laconi, alla squadra dell’Ufficio Amministrativo guidato da Elisabetta di Franco con Federica Boi e Monica Porcu, agli esperti di promozione e comunicazione culturale Patrizia Medas e Stefano Sernagiotto, quest’ultimo filmmaker di straordinario valore, alle nostre collaboratrici Sara Cipolla, Rappresentante per la Sardegna dei Giovani UNESCO e Laura Sedda, preparata guida presso i siti storici del Parco, ed infine al nostro coordinatore dell’Ufficio Stampa Alberto Monteverde, Giornalista e appassionato ricercatore di Storia, che ha saputo efficacemente dar conto di questa esaltante tre giorni con articoli ed immagini.

Tuttavia, il mio grazie più sentito va alla nostra straordinaria Sardegna ed ai suoi generosi abitanti che ancora una volta ci hanno permesso di ben figurare, secondi a nessuno, in Italia e nel mondo.  

Prof. Tarcisio Agus

Commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

Didascalie foto

01 – La delegazione UNESCO ricevuta al comune di Cagliari, accolta dall’assessore alle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu.

02 – In visita al comune di Masullas.

03 – Lula. Le delegate in visita agli impianti della Miniera di Sos Enattos.

04 – Lula. Sos Enattos. L’ex Tecnico elettricista Piero Piras accanto ad un suo ritratto giovanile. Oggi guida i turisti negli stessi luoghi ove un tempo lavorò.

05 – Alla Biblioteca comunale di Lula per la presentazione della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo.

06 – La delegazione in visita a Villa Devoto a Cagliari, sede di rappresentanza della Regione Sardegna, ricevuta da Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente.

07 – Le Delegate a Villa Devoto, in compagnia di Tore Cherchi, Coordinatore del Piano Sulcis.

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Dalle rilevazioni straordinarie effettuate dall’agenzia Arpas dallo scorso mese di maggio nelle acque della laguna di Santa Gilla non si evincono situazioni preoccupanti, ma i dati sono più o meno invariati rispetto a quelli storici. E’ questa la sintesi dei risultati del lavoro di monitoraggio voluto dal Presidente della Regione Francesco Pigliaru in accordo con i Sindaci dei Comuni dell’area di Cagliari. L’esito è stato presentato dal direttore generale dell’Arpas Alessandro Sanna a Presidente e Sindaci stamattina, nella riunione convocata a Villa Devoto e alla quale hanno preso parte gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e della Sanità Luigi Arru, oltre ai tecnici degli assessorati, dell’Arpas e dell’Ats.
«Lo scorso 22 maggio, con la convocazione del tavolo permanente, avevamo condiviso con gli Amministratori la necessità di dover generare dati ulteriori e più estesi rispetto a quelli ordinari previsti dalla legge – ha detto Francesco Pigliaru in apertura dell’incontro -, aggiornando rapidamente il monitoraggio attualmente esistente nell’ottica della massima trasparenza. Così è stato fatto, grazie all’impegno dell’Arpas e al contributo di tutti». Punti ripresi dall’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che ha sottolineato «lo sforzo straordinario e importante dell’agenzia regionale», ricordando di aver chiesto fin da subito un’ispezione dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero dell’Ambiente, che si è svolta la prima settimana di luglio e di cui si attendono gli esiti.
I risultati sono più che confortanti, secondo il direttore generale dell’Arpas Alessandro Sanna: «Ai controlli ordinari – ha detto – abbiamo aggiunto monitoraggi straordinari sui trenta piezometri di acque secondarie a Santa Gilla e nell’area di Macchiareddu. I risultati ci dicono che non c’è un peggioramento rispetto ai dati cosiddetti storici e tenuto conto che si tratta di un sito inquinato di interesse nazionale».
I risultati indicano una generale complessiva invarianza della presenza degli inquinanti nelle matrici ambientali nell’area di Macchiareddu e Santa Gilla, fermo restando che le aree oggetto di sequestro dovranno essere indagate caso per caso con piani di caratterizzazione specifici finalizzati alla verifica delle situazioni puntuali.
Se poi si sono svolte le attività di inquinamento, oggetto di inchiesta, per ora non si rileva la modificazione delle matrici ambientali.
In relazione alle campionature del monitoraggio straordinario di maggio 2017, effettuate nelle 24 stazioni della Laguna di Santa Gilla, le determinazioni analitiche dei fluoruri eseguite consentono di escludere la presenza di concentrazioni superiori ai limiti normativi nelle acque (DM 260/2010) e nei sedimenti (D.Lgs. 152/2006 Tab 1A). Non si hanno dati storici di confronto, in quanto i fluoruri non sono inclusi nel set analitico previsto dalla Direttiva Comunitaria 2000/60/CE per la classificazione dello stato ambientale dei corpi idrici di transizione. In generale, per le acque di transizione si osserva il raggiungimento dei valori obiettivo in tutti i campioni, ad eccezione di un lieve superamento per il mercurio (con concentrazione di 0,019 microgrammi/litro rispetto al valore obiettivo di 0,010 microgrammi/litro). Per contro, nelle campionature del 2015 erano state registrate concentrazioni superiori agli Standard di Qualità Ambientale per il cadmio (3 campioni sui 24 prelevati nelle 6 stazioni) e per il mercurio (7 campioni sui 24 prelevati nelle 6 stazioni). La campionatura 2017 dei sedimenti rileva nelle 24 stazioni campionate, superamenti della soglia di contaminazione (D.Lgs. 152/2006 tabella 1A) esclusivamente per piombo (7 stazioni), zinco (9 stazioni) e mercurio (1 stazione). Per queste sostanze, dal confronto con i dati 2006 emerge un leggero decremento dei valori medi di concentrazione.
Le acque sotterranee di Macchiareddu mostrano in generale presenza di contaminanti in concentrazioni superiori alle Concentrazioni della Soglia di Contaminazione (D.Lgs. 152/2006 Tab. 2) per numerosi parametri, in particolare Fluoruri, Solfati, Metalli e Composti Organici. Il monitoraggio effettuato da ARPAS dal 2011 ad oggi non evidenzia tendenze significative generali in miglioramento od in peggioramento del quadro complessivo; anche le attività effettuate nel 2017 sono in linea con gli anni precedenti, anche se possono essere presenti variazioni di singoli parametri in aree specifiche. Sono stati analizzati nel dettaglio i Fluoruri, che entrano nel ciclo produttivo Fluorsid, alcuni metalli, scelti tra i più significativi (Arsenico e Cadmio) ed un composto organico, il Tricloroetilene, considerato tra gli inquinanti organici più rappresentativi, anche se non in relazione con il ciclo produttivo Fluorsid. Le concentrazioni di Fluoruri, nell’area vasta di Macchiareddu, mostrano un andamento stabile, mentre nell’area Fluorsid si osserva un decremento a partire dal monitoraggio del 2012. Nel 2013 è stata attivata la messa in sicurezza di emergenza delle acque sotterranee nel sito Fluorsid. In particolare, nella Stazione 578, dove nel primo semestre del 2012 erano stati rilevati 1280 mg/l, si rilevano, nel 2017, 365 mg/l. I metalli, ed in particolare il Cadmio e l’Arsenico, non evidenziano a scala generale tendenze di rilievo. Nell’area Fluorsid le variazioni di concentrazione riscontrate, pur frequentemente oltre le CSC, sono contenute. Infine, negli ultimi anni si rileva un incremento della concentrazione di Tricloroetilene nell’area Syndial e nella Stazione 584, sulla dorsale consortile. Tale incremento non trova però riscontro in area Fluorsid, dove, nel 2016 e nel 2017, le concentrazioni sono sotto il limite di rilevabilità.

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E’ stato firmato ieri mattina l’accordo di valorizzazione delle sculture di Mont’e Prama, dell’area archeologica di Tharros, e dei luoghi di cultura del Sinis. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro dei Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini e il sindaco di Cabras Cristiano Carrus hanno siglato, questa mattina nella sala Giunta del comune di Cabras, l’intesa per gestire e promuovere l’itinerario tematico che parte da Mont’e Prama e coinvolge tutto il territorio. Lo strumento giuridico che unirà le tre componenti istituzionali è una Fondazione, cui spetterà il compito di elaborare, sviluppare e attuare il piano strategico di valorizzazione, che comprende anche la parte paesaggistica.

«Con questo accordo le statue di Mont’e Prama, che sono in grado di richiamare l’attenzione internazionale, diventano il centro di un percorso – ha detto il presidente Pigliaru -. Se da un lato iniziamo a restituire una lettura d’insieme della cultura, la storia e il paesaggio della Sardegna, dall’altro attiriamo il turismo giusto. Parliamo di quello più interessato alla bellezza, agli itinerari e che spesso viaggia fuori stagione, al quale vogliamo offrire l’occasione di conoscere e apprezzare il nostro patrimonio archeologico con la sua unicità e straordinaria diffusione nel territorio. Naturalmente bisogna poi poterci arrivare – ha concluso Francesco Pigliaru -, e sul fronte dei trasporti, sia esterni che interni, stiamo lavorando con grande determinazione.»

«Il complesso scultoreo di Mont’e Prama ha uno straordinario valore archeologico – ha sottolineato il ministro dei Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini -, e deve rappresentare sempre di più un grande attrattore internazionale. La decisione di dare vita insieme alla Regione Sardegna e al Comune di Cabras ad una fondazione è un tassello importante di questa strategia di valorizzazione. L’ambizione – ha concluso Dario Franceschini -, è quella di attrarre visitatori da tutto il mondo.»

Il sindaco di Cabras Cristiano Carrus ha messo l’accento sull’importanza di comprendere nell’accordo luoghi «non solo di raro valore storico e turistico, ma anche di grande significato per il territorio». «È l’inizio di un discorso nuovo – ha detto Cristiano Carrus -, che siamo certi ci porterà ad una valorizzazione ben più ampia e ancora più attenta non solo di Mont’e Prama, ma di tutti i nostri beni archeologici. Ci aspettiamo che sempre più persone, venendo a conoscenza di queste nostre ricchezze, decidano di venire a visitarle».

Già da ottobre 2014 le tre istituzioni lavorano insieme sulla base dell’Accordo di programma quadro che ha destinato a Mont’e Prama 2 milioni di euro, cui hanno fatto seguito i 3 milioni del finanziamento statale per il Museo di Cabras, inserito nel 2015 tra i grandi progetti del Piano strategico nazionale.

Rientrano nell’Accordo siglato ieri mattina l’area archeologica di Tharros, la Torre di San Giovanni, l’ipogeo di San Salvatore, il tempio fenicio di Capo San Marco, la necropoli di San Giovanni e dello Spiaggione, i resti dell’Acquedotto Romano e il nuraghe Baboe Cabitza.
Insieme agli assessori della Cultura, Giuseppe Dessena, e del Turismo, Barbara Argiolas, Francesco Pigliaru, Dario Franceschini e Cristiano Carrus hanno poi visitato il Museo di Cabras e l’area archeologica di Tharros.

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Il Consiglio regionale si riunirà martedì 25 luglio, alle 10.00. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo che si  è riunita questa mattina. Ha partecipato alla conferenza l’assessore alla programmazione Raffaele Paci. Primo punto all’ordine del giorno, dopo il giuramento del nuovo assessore ai trasporti,  l’elezione del Difensore civico e del garante per l’infanzia. Seguirà l’esame del disegno di legge 436 Reiscrizione delle economie di stanziamento nell’ambito dei trasferimenti di cui al decreto legislativo 21 febbraio 2008, n. 46 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione autonoma Sardegna concernenti il conferimento di funzioni e compiti di programmazione e amministrazione in materia di trasporto pubblico locale)” e del disegno di legge 439 “Riconoscimento debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettere a) ed e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modifiche ed integrazioni”. All’ordine del giorno anche l’esame del Testo unificato sul turismo e della Proposta di legge (Dedoni e più) Tutela e disciplina della raccolta dei funghi ipogei”.

La seduta del 1 agosto sarà invece dedicata all’insularità e alla presentazione della delibera sardo – corsa ratificata a Santa Teresa il 4 luglio. Saranno invitati anche i deputati sardi eletti nel Parlamento europeo. La presidente del gruppo misto Annamaria Busia ha ribadito l’urgenza che il presidente della giunta Francesco Pigliaru riferisca in Consiglio sui risultati del G7 sui trasporti che si è svolto a Cagliari il 21 e 22 giugno. Le comunicazioni del presidente Pigliaru sono previste nella seduta pomeridiana del primo agosto.