20 July, 2024
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Ieri a Roma, alla presidenza del Consiglio dei ministri, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, alla presenza dei sindaci interessati, ha ribadito il no della Regione Sardegna all’impianto solare termodinamico da 55 MWe che riguarda i comuni di Gonnosfanadiga e Guspini. Il diniego era stato già espresso in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri da Francesco Pigliaru e in un’altra missiva indirizzata al ministro dell’Ambiente, dalla stessa Spano.

«Ho rimarcato il giudizio negativo espresso da tutta la Sardegna», ha affermato l’assessora Spano riferendo la contrarietà al progetto della Giunta, del Consiglio regionale – che ha impegnato il presidente e la Giunta a mettere in atto tutte le azioni per evitare l’intervento – e delle comunità locali.

Donatella Spano ha voluto ricordare il ruolo di coordinamento svolto dall’Assessorato regionale all’Ambiente, che ha raccolto le istanze e le osservazioni degli enti competenti in cui è chiaramente emersa l’incoerenza del progetto con il Piano energetico regionale e con il Piano paesaggistico, oltre che con la pianificazione urbanistica comunale. Sarebbe infatti compromessa una zona produttiva agricola sia per la fertilità del suolo che per l’allevamento.

«Non ci possono essere azioni compensative su agricoltura e, in questo caso, verrebbe consumato il suolo agrario di aree che vantano produzioni a marchio Igp e Dop – ha aggiunti l’assessore Spano -. L’economia agricola e agropastorale subirebbe perciò una perdita qualitativa, con un conseguente problema sociale.»

Tra le motivazioni contro il progetto, ricordato anche l’aspetto idrico e quello del benessere animale: “L’impianto richiederebbe ingenti quantità di acqua, per noi essenziale per l’agricoltura e per lo spegnimento degli incendi. Inoltre il progetto non fornisce certezza sugli elementi del microclima e sappiamo bene che un cambio di microclima porterebbe ricadute negative sul benessere degli animali allevati”, ha concluso Donatella Spano.

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La Giunta regionale investe ancora su ricerca di base ed innovazione, e lo fa intrecciando tutte le risorse disponibili per spendere meglio e più rapidamente. I 30 milioni ottenuti con il Patto per la Sardegna sono stati programmati insieme ai 6,5 in dotazione quest’anno alla legge 7, dopo il confronto con la Consulta per la Ricerca, le Università, gli Enti pubblici, il partenariato economico. La delibera che specifica dove sono destinati i finanziamenti, è stata approvata dall’Esecutivo su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. Altri 128 milioni sono programmati per investimenti delle imprese in ricerca e innovazione perché facciano sinergia con il sistema della ricerca.
«L’investimento sull’università è parte del disegno complessivo che riguarda tutta la filiera dell’istruzione: va dal grande e complesso progetto Iscol@, sia sul fronte dell’edilizia scolastica che su quello della didattica, ai 7 milioni per l’orientamento, finalizzati a combattere la dispersione universitaria – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Per questo, oltre a dare continuità alla legge 7, abbiamo fortemente chiesto e ottenuto che all’interno del Patto con il Governo ci fossero 30 milioni da poter indirizzare alla ricerca, puntando sull’innovazione. È un investimento sul presente, con risorse importanti, concrete e immediatamente spendibili. Vogliamo aiutare le nostre università e il nostro intero sistema della ricerca ad essere più competitivi, perché i nostri ragazzi possano dialogare alla pari con tutti.»
«Stiamo applicando anche qui il metodo della programmazione unitaria delle risorse: così riusciamo a evitare sovrapposizioni di interventi e duplicazioni della spesa, assicurando il miglior utilizzo sinergico di tutte le risorse – sottolinea Raffaele Paci -. Abbiamo lavorato a lungo con tutte le parti coinvolte per garantire l’uso migliore delle risorse e oggi mettiamo a disposizione tante importanti opportunità, anche per acquisire competenze scientifiche internazionali da spendere nel contesto regionale. E poi l’innovazione: la nostra vera, grande possibilità di far cadere le barriere geografiche e imporci con le nostre competenze a livello internazionale. Agroalimentare, aerospazio, industria 4.0: settori che vogliamo far crescere all’interno della strategia di specializzazione S3, allargando il concetto di innovazione che grazie al trasferimento tecnologico e alla rivoluzione digitale coinvolge anche i settori tradizionali della nostra economia.»
Saranno utilizzati su tre linee di intervento. La prima, 12 milioni: finanziamento di progetti di ricerca di base promossi dalle due Università della Sardegna, dalle Aziende del Sistema Sanitario e dagli Organismi nazionali di ricerca, aventi sede operativa in Sardegna (un bando da 6 milioni nel 2017 e un altro di pari importo nei prossimi mesi). La seconda, 6 milioni, prevede il finanziamento di Progetti Strategici di sistema e Grandi Infrastrutture a supporto del sistema regionale della ricerca: programma CESAR (Centro servizi di Ateneo per la ricerca) dell’Università di Cagliari (fino a 3 milioni); avvio di azioni sperimentali in agricoltura innovativa e per lo studio sulle malattie animali all’Università di Sassari (fino a 2 milioni); programma Sos Enattos all’interno del Patto per il Nuorese (fino a 1 milione). La terza tipologia stanzia infine 12 milioni su: prosecuzione del progetto CEEP (Centro di Eccellenza sull’Energia Pulita) a favore di Sotacarbo (sino a un massimo di 4 milioni); progetto ARIA sviluppato da INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e Carbosulcis per la realizzazione di un’innovativa infrastruttura di ricerca presso la miniera di Monte Sinni, nel bacino carbonifero del Sulcis (fino a 1,4 milioni); Total Patient Management (TPM), progetto sperimentale di automazione in sanità a favore dei cittadini gestito in Sardegna da Inpeco e Crs4 (800 mila). Su questa linea restano da programmare 5 milioni e 800mila euro per attivare progetti di collaborazione con le imprese che servano ad attrarre in Sardegna nuove idee e competenze per arricchire ulteriormente il sistema regionale della innovazione.
Sarà finanziata con 500mila euro la mobilità in gruppi di ricerca internazionali dei giovani ricercatori sardi, che potranno poi mettere a disposizione della Sardegna le conoscenze acquisite. Ci sono anche 400mila euro per Visiting Professor/Scientist per attrarre negli Atenei sardi scienziati dall’estero, 300mila euro per il progetto Smart & Safe City, 1,7 milioni per Progetti di innovazione trasferibile (900mila euro all’Università di Cagliari, 800mila a quella di Sassari), 200mila per il Digital Innovation Hub per promuovere e coordinare insieme a Confindustria, al sistema camerale e alle Università l’innovazione delle imprese sarde. Ancora, tra gli interventi più rilevanti, 500mila euro per progetti di ricerca strategici in agricoltura, 900mila per la ricerca S3, la strategia di specializzazione intelligente, 400mila per la ricerca in area sanitaria, e infine 900mila euro per la Biblioteca Scientifica Regionale.

 

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L’innovazione finalizzata ad azioni di contrasto al cambiamento climatico è al centro del protocollo di intesa tra Regione Sardegna e Climate-KIC, la principale iniziativa di innovazione sul clima dell’Unione Europea.
Lo ha deciso ieri la Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. «La Regione mantiene alta l’attenzione su questi temi e ora, dopo aver siglato nel 2015 il protocollo internazionale Under 2 Mou per limitare il riscaldamento del pianeta entro i 2 gradi Celsius – spiega Donatella Spano -, entra in contatto con altri prestigiosi attori impegnati in importanti progetti che potranno coinvolgere anche le imprese e non solo l’Amministrazione».
Donatella Spano ha ricordato che diversi territori sono vulnerabili ai fenomeni meteorologici di fortissima intensità e che il protocollo instaura una collaborazione con il ramo italiano di Climate-KIC, artefice di valide iniziative e progetti su adattamento e mitigazione sugli effetti dei mutamenti climatici.
«Occorre mettere in comune le esperienze migliori e considerare azioni trasversali che vanno dall’ambiente ai trasporti, all’agricoltura, all’efficienza energetica e al turismo – continua l’assessore Spano -. La Sardegna ha portato i temi del cambiamento climatico a livello internazionale anche grazie a Francesco Pigliaru, nel ruolo di presidente della Commissione Enve del Comitato delle Regioni».
Climate-KIC coordina e sviluppa sul territorio nazionale le azioni finalizzate a combattere il cambiamento climatico e a realizzare la transizione verso una economia a emissioni zero, attraverso programmi sull’imprenditorialità innovativa, progetti di innovazione e percorsi di formazione. All’intesa prende parte anche ASTER, la società consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico per le imprese, le università e il territorio, che fa già parte della rete di Climate-KIC. Le KIC, Knowledge Innovation Communities, sono “Comunità della conoscenza e dell’innovazione”, ossia partnership pubblico-private create dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). Hanno il compito di integrare molteplici discipline e ricercano la complementarità tra imprese, istruzione e ricerca per sviluppare prodotti e servizi innovativi, avviare nuove imprese e formare una nuova generazione di imprenditori.

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La Giunta regionale ha adottato un importante provvedimento teso a contrastare il pascolo brado dei suini nelle proprietà dell’Agenzia Forestas in funzione dell’eradicazione della Peste suina africana. L’atto di indirizzo è destinato a Forestas per l’applicazione di specifiche misure nel contrasto della PSA e prevede l’avvio di un programma straordinario di controllo nelle aree gestite, a qualunque titolo, dall’Agenzia per accertare la presenza di suini bradi. In Sardegna il pascolo non confinato dei maiali è pratica illegale e vietata dalla norme. Tali limitazioni si sono rese necessarie per ridurre il diffondersi della malattia evitando il contatto fra i suini domestici e i cinghiali selvatici, in diversi casi portatori del virus. L’atto licenziato dall’Esecutivo Pigliaru coinvolge indirettamente anche i privati che svolgono attività pascolative nei terreni di Forestas, mediante lo strumento della concessione “Fida pascolo”.
Il controllo nelle proprietà dell’Agenzia è affidato, come già previsto nella Determinazione del Responsabile dell’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della PSA n. 68 del 29/11/2016, alla lettera c) dell’art. 3, al personale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale (CFVA) e a quello di Forestas. Sono inoltre coinvolti, a pari livello, i Servizi veterinari delle ASSL, gli appartenenti alle forze di Polizia, ai corpi di Polizia locale e le Compagnie Barracellari. Tali soggetti, in caso di accertamento, provvedono alla tempestiva segnalazione dei suini non confinati all’Agenzia Forestas e all’UdP.
Entro le 24 ore dall’accertamento o dall’avvenuta ricezione della segnalazione di maiali al pascolo brado, Forestas notifica ai concessionari delle terre, in cui sono stati individuati gli animali illegali, l’obbligo di procedere al confinamento del bestiame di proprietà per motivi di sanità e di sicurezza. Tale disposizione è finalizzata a consentire il raggruppamento e quindi il depopolamento dei suini irregolari, così come previsto dalla legge, e limitare durante queste operazioni la possibile diffusione del virus PSA da parte delle altre specie animali, che potrebbero fungere da vettore meccanico del virus stesso. La disposizione serve, infine, per garantire le successive operazioni di pulizia e risanamento del sito.
Previa adozione della relativa ordinanza, l’UdP provvede alle attività di confinamento, verifica sanitaria e abbattimento dei suini bradi, nonché alle successive operazioni di risanamento e monitoraggio sanitario.
L’Agenzia Forestas, entro sette giorni dall’adozione della deliberazione di oggi, provvede a integrare il proprio regolamento di concessione delle fide pascolo alla disposizioni indicate nel provvedimento deliberato dalla Giunta.
Recidività e rinnovi fide pascolo. I compendi forestali, all’interno dei quali sono stati rinvenuti suini bradi, sono sottoposti a monitoraggio sanitario continuo e il rinnovo delle concessioni fide pascolo di tali terre è subordinato alla valutazione dell’UdP. Qualora, nei sei mesi successivi all’intervento di abbattimento dei suini irregolari, venga registrata la presenza di altri suini bradi, ciò costituisce motivo ostativo al rinnovo, da parte dell’Agenzia Forestas, delle predette concessioni di fide pascolo, per le due annate agrarie successive.
Il presidente Francesco Pigliaru, di concerto con l’assessora dell’Ambiente, Donatella Spano, richiama l’Agenzia Forestas ad assicurare una rigorosa applicazione delle presenti disposizioni e a vigilare sulla sua osservanza, costituendo questo: obiettivo e parametro, per l’attribuzione della premialità, in attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente in materia.

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La Regione ha deciso di investire 7 milioni di euro nei programmi di “Orientamento all’istruzione universitaria o equivalente” per gli anni 2017/2021, per combattere il fenomeno della dispersione universitaria, l’abbandono degli studi e il calo del numero dei giovani laureati. L’esigenza nasce dal fatto che solo il 17% degli studenti isolani consegue il titolo di Laurea, a fronte del target posto da Europa 2020 del 40% e degli obiettivi che l’Italia si è prefissata nel Programma nazionale di Riforma, corrispondenti al 26/27%. Le misure per l’orientamento sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa, a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena e dai rettori di Cagliari e Sassari Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.

«Se con Iscol@ combattiamo la dispersione scolastica, con azioni come questa portiamo avanti la battaglia contro la dispersione universitaria lavorando così sull’intera filiera dell’istruzione – ha detto Francesco Pigliaru -. Il passaggio dal sistema di apprendimento della scuola superiore, fortemente strutturato, a quello dell’Università – che invece presuppone fin dal primo giorno una grande assunzione di responsabilità – risulta spesso destabilizzante per gli studenti più deboli: nel migliore dei casi ritardano e nel peggiore rinunciano. Investire sull’orientamento significa intervenire in questo meccanismo e ridurre i margini di incertezza. Per aiutare i ragazzi a tenere la barra dritta, poi, l’intervento continua per tutto il primo anno. Sappiamo bene che per crescere abbiamo bisogno di giovani sempre più istruiti, e vogliamo aiutare le nostre Università a essere luoghi vivi e collegati con il mondo. I 30 milioni per la ricerca che abbiamo chiesto e ottenuto nel Patto con il Governo servono proprio a questo.»
«È un’azione che mira a valorizzare ciò che di più importante abbiamo – ha aggiunto l’assessore Giuseppe Dessena – le risorse umane. E questo è un obiettivo di legislatura: l’istruzione ad alti livelli è ciò che ci serve per far uscire l’isola da uno stato di crisi e proiettarla verso il futuro. Una misura importante dunque e mirata, strutturata in maniera sinergica da Regione, Università e Scuole, che ha il fine di far comprendere l’importanza dell’offerta universitaria della Sardegna ai futuri laureandi, accompagnando gli studenti che si iscrivono all’Università verso una scelta consapevole dei corsi di studi più adatti alle loro caratteristiche e aspettative lavorative.»
Soddisfatti anche i Rettori delle due Università dell’isola. Secondo Maria Del Zompo la Regione Sardegna, con questo finanziamento, «svolge un ruolo importantissimo. Il nostro programma è già iniziato – ha proseguito il Rettore di Cagliari – puntiamo sulla motivazione dei giovani, sulla loro voglia di mettersi alla prova e applicarsi in corsi di studio che li attirano e gratificano. Attiveremo nelle scuole superiori percorsi modulari legati alle varie facoltà scelte. Nel Piano strategico abbiamo previsto di trasformare le segreterie studenti in veri luoghi di accoglienza, sostegno e confronto in cui trovare gli strumenti del counseling e del coaching per affrontare al meglio il percorso accademico.»
Il rapporto con le scuole sarà sempre più stretto, secondo quanto dichiarato da Maria Del Zompo, l’Università di Cagliari dispone di un software in grado di seguire il cammino dello studente a partire dall’istituto superiore che ha frequentato. In questo modo le difficoltà tipiche degli studenti di quell’istituto saranno individuate e si potrà intervenire tempestivamente per risolverle in accordo con la scuola. «Siamo grati al Presidente, all’assessore e a tutta la Giunta per aver contribuito alla realizzazione di questo percorso: siamo pronti a partire con i tanti progetti che abbiamo predisposto e che monitoreremo», ha concluso il Rettore.
A Sassari il rettore Massimo Carpinelli ha già avviato una rete di percorsi di orientamento tra Scuola, famiglie e Università per il tutoraggio dei giovani studenti. «Siamo molto soddisfatti di questo intervento della Regione – ha affermato Carpinelli – senza il quale queste importanti azioni non si sarebbero potute mettere in campo. Stiamo lavorando con le scuole superiori, e le famiglie degli studenti, per eliminare il divario e il forte impatto che i ragazzi vivono nel passaggio dal sistema didattico della scuola a quello degli Atenei. Puntiamo alla consapevolezza della scelta e a un approccio sistemico e graduale».
L’intervento interessa gli studenti del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori di secondo grado dell’isola e gli iscritti al primo anno di Università, e coprirà dunque l’arco di 4 anni accademici, dal 2017/2018 al 2020/2021. L’azione sarà guidata dalle Università di Cagliari e Sassari, chiamate a cooperare con le scuole, e gli altri istituti di istruzione terziaria di livello equivalente a quello universitario aventi sede formativa in Sardegna – come gli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), la scuola superiore per mediatori linguistici e la Pontificia facoltà Teologica – che insieme si occuperanno di realizzare le attività di accompagnamento al percorso universitario. Questo sarà orientato in base alle esigenze del mondo del lavoro, e ancora in relazione alla richiesta di accesso ai diversi corsi di studio.
La Regione presta particolare attenzione all’orientamento universitario con l’obiettivo di innalzare i livelli di competenze e di successo formativo da raggiungere attraverso l’orientamento in ingresso, anche in rapporto alle esigenze del mondo del lavoro, per contrastare così il fenomeno dell’abbandono universitario dopo i primi mesi di corso.
Sono previsti infatti appositi percorsi che mirano a dare allo studente l’opportunità di conoscere i temi, le aree disciplinari, gli ambiti professionali e i settori emergenti, test di autovalutazione in base ai diversi corsi di studio ed esperienze, e momenti significativi di vita universitaria.
– La linea A del Potenziamento dell’Orientamento a scuola serve a fornire agli istituti superiori gli strumenti per la valutazione del livello di conoscenze e competenze degli studenti rispetto ai requisiti richiesti per accedere all’istruzione universitaria, e a programmare interventi di rafforzamento delle abilità, anche attraverso una esperienza universitaria.
– Sarà fornito anche un set integrato di test con difficoltà crescente, scaricabile anche on line dalle piattaforme curate dalle Università di Cagliari e Sassari. I test serviranno sia per valutare il livello delle competenze degli studenti in transito verso il mondo universitario e registrare significative informazioni sulle attitudini, sia per la preparazione dei giovani ai test d’ingresso programmato nazionale e locale per molteplici aree disciplinari.
– Saranno inoltre rivolti corsi ai docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche specie sul potenziamento dei “saperi minimi”, e avviati percorsi di sperimentazione di Alternanza Scuola – Università, attraverso laboratori o seminari, nell’ottica di un processo che dia continuità nel percorso di studi e nel passaggio dalla scuola all’Ateneo.
– La linea B del Potenziamento dell’Orientamento in entrata all’Università prevede iniziative diversificate e innovative che serviranno ad accrescere la consapevolezza nella scelta dei corsi di studio in base anche alle opportunità offerte nel territorio per gli sbocchi occupazionali.

 

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La Giunta regionale, riunita nel pomeriggio a Villa Devoto sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, su proposta dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, ha stanziato 811.475 euro per la promozione della lettura e festival letterari di rilevanza regionale, nazionale ed internazionale. 632.700 euro vanno al sostegno di progetti di associazioni, 74.500 euro ai progetti realizzati da cooperative e 104.275 euro per quelli di enti locali. Obiettivo è la promozione della lettura, del libro sardo, e la crescita del turismo culturale anche nelle zone interne dell’isola. Approvati inoltre interventi a favore delle scuole civiche di musica con un contributo di 1,6 milioni, che sarà dato ai Comuni. La delibera prevede che vengano riaperti i termini – per dieci giorni dalla data di notifica – per il perfezionamento della documentazione presentata per l’accesso al contributo. Sempre su proposta di Giuseppe Dessena, sono stati stanziati 200mila euro per le Università della terza età ed è stato determinato il Calendario scolastico 2017/2018. L’inizio delle lezioni è per il 14 settembre 2017 e la chiusura delle scuole il 10 giugno 2018, con 205 giorni di lezioni.
Approvato, come proposta da Luigi Arru, l’affidamento per il 2017 all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna dell’incarico all’acquisto e alla distribuzione alle ASSL dei vaccini per la prevenzione della Blue Tongue. Via libera inoltre all’attribuzione provvisoria alle aziende sanitarie regionali delle risorse destinate al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per l’esercizio 2017. Assegnati 250mila euro a favore delle associazioni di volontariato che operano senza scopo di lucro nell’assistenza agli infermi per acquisto di ambulanze.

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L’Amministrazione comunale di Iglesias stamane ha partecipato, a Cagliari, all’incontro con l’Agenzia Sarda per le politiche attive del lavoro. All’ordine del giorno vi era la stipula dell’accordo procedimentale con gli Enti pubblici ammessi al catalogo, approvato dalla RAS, per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori ex Ati-Ifras.

Il comune di Iglesias aveva partecipato alla manifestazione di interesse presentando sei progetti per l’utilizzo di un gruppo di 10 lavoratori (compatibilmente con le proprie capacità assunzionali) per lavori inerenti le finalità del Parco Geominerario.

«Auspico fortemente – commenta il Sindaco Emilio Gariazzo – un ulteriore sforzo per poter occupare tutti i lavoratori ex Ati-Ifras, in questa fase di transizione verso il bando internazionale.»

Questo perché non sono molti i lavoratori assorbiti dai comuni, per l’impossibilità ad assumere di molti di essi per la mancanza di capacità assunzionale. Circa 240 lavoratori saranno impiegati tra IGEA e Parco del Monte Arci.

«Spero – aggiunge Emilio Gariazzo – che anche il Parco Geominerario possa fare altrettanto, considerando anche il fatto che tutto il progetto dell’utilizzo dei lavoratori è finalizzato proprio a perseguire gli scopi del Parco Geominerario. Per questo ho scritto recentemente al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, invitandolo a formalizzare la proposta per la nomina del presidente del nuovo Consiglio direttivo del Parco Geominerario.»

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Tutti gli studi statistici concordano sul fatto che nel 2065 con altissima probabilità la popolazione in Italia diminuirà sino a toccare 50 milioni. E nel Mezzogiorno e nelle isole il fenomeno sarà ancora più accentuato, con particolare riguardo alle aree più periferiche. 

Come si può contrastare, dunque, lo spopolamento della Sardegna e in particolare quello delle zone interne?

Di questo si sono occupate la commissione Autonomia e la commissione Bilancio, riunite dai due presidenti Francesco Agus e Franco Sabatini in seduta congiunta per un ciclo di incontri che si terranno nelle prossime settimane nel centro Sardegna (con i sindaci e le parti sociali) e con l’audizione del presidente Francesco Pigliaru.

L’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, ha illustrato ai commissari i dati Istat sul futuro demografico del Paese secondo cui nel 2065 la perdita di popolazione sarebbe di 7 milioni rispetto agli attuali 60,7 milioni. Sempre nel 2065 il Centro Nord accoglierà il 71% di residenti mentre il Mezzogiorno e le Isole arriveranno appena al 29% contro il 34% attuale. L’età media della popolazione, nel 2065, passerà a 50 anni contro gli attuali 44,7 e questo nonostante l’apporto delle migrazioni.

Per l’assessore Cristiano Erriu «su questo tema c’è, dunque, un problema di governance che si deve affrontare, tra l’altro, con azioni volte all’assistenza alle amministrazioni locali. Bisogna intervenire sull’abitare, sulla valorizzazione dei centri storici, garantendo il diritto di cittadinanza anche digitale. Ed è importante che più di trenta Comuni sardi abbiano già la banda larga mentre in altri duecento circa i lavori siano in corso o stiano per iniziare. Tra le altre azioni, intendiamo procedere poi con il sostegno alla tutela del patrimonio pubblico, favorendo l’agricoltura e nuove forme di identità attraverso l’ospitalità. Ho fornito ai commissari una bozza del nostro lavoro, con la consapevolezza che è necessario perfezionarlo, in accordo anche con l’Anci e il Cal».

Per l’on. Roberto Deriu (PD), in passato presidente della provincia di Nuoro, «non c’è alternativa alla denatalità e allo spopolamento, specie delle zone interne, se la Sardegna non registrerà un massiccio fenomeno migratorio o aumenteranno in modo molto significativo le nascite. Per questo ritengo che sia necessario approvare una legge che aiuti le giovani coppie, realizzare il collegamento ferroviario tra Nuoro e Olbia e mettere in campo azioni concrete di sostegno agli enti locali».

Del potenziamento delle infrastrutture ferroviarie ha paralo anche l’on. Michele Cossa (Riformatori), insieme alla necessità della banda larga in tutta l’Isola.

Per l’on. Gianfranco Congiu (PDS): «Bisogna riconoscere che il tema dello spopolamento e dell’aiuto al centro Sardegna non è nell’agenda politica e bisogna invece avere il coraggio di riposizionarlo nel dibattito di maggioranza tra aree urbanizzate e aree che ancora non lo sono. Sia comunque chiaro che per noi non è possibile abbandonare il principi pio perequativo stabilito dalla legge 2 secondo cui un euro di risorse alla città metro deve corrispondere a un euro speso per le aree sarde meno urbanizzate. Il centro Sardegna e il Nuorese non le arre maggiormente sofferenti e vanno trattate con lo stesso piglio e la stessa determinazione che anni fa fu usato per il Sulcis».

Il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, ha ribadito che «il fenomeno dello spopolamento delle zone interne riguarda comunque tutta la Sardegna perché spiega i suoi effetti negativi in tutto il territorio e dunque va osservato e contrastato in modo unitario. E’ quello che stiamo probando a fare andando a incontrare prossimamente i sindaci e le parti sociali oltre che il presidente Pigliaru».

Il collega Francesco Agus è dello stesso avviso: «Abbiamo deciso questi incontri ed è  tempo che si affronti questo tema e le relative proposte di legge in modo unitario, cominciando a fornire quelle risposte concrete che sinora sono mancate. E che invece vengono sollecitate dai sardi alla classe politica. In particolare, siamo tutti d’accordo per destinare il 10 per cento delle risorse contenute nel Patto per la Sardegna ad affrontare da subito i problemi delle zone interne. Non risorse a pioggia ma valutando cosa è stato fatto sino a oggi e con quali risultati».

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Si conclude oggi, al porto di Cagliari, la seconda edizione della “Festa del Gusto”. Il “Villaggio” resterà aperto, dalle 10.00 alle 24.00. Uno spettacolo nello spettacolo: la Festa del gusto non è solo sapori, ma anche condivisione di culture diverse. I ballerini greci, con lo spettacolare sirtaki, sono riusciti a coinvolgere non solo le migliaia di cittadini e turisti, ma anche i produttori dell’area internazionale. È stato così possibile assistere a balli e danze “mischiati” tra loro, con sardi, greci, marocchini ed indiani protagonisti. I 10mila metri quadri non sono rimasti mai vuoti, e fino alla tarda serata di sabato, una grande folla ha preso pacificamente d’assalto gli stand. Anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha visitato l’area, intrattenendosi con gli standisti e gli organizzatori, facendo i complimenti per l’iniziativa.

Sta per calare il sipario sulla seconda edizione dell’evento. Oggi, domenica 4 giugno, tra i tanti eventi in programma, c’è anche il bis dei ballerini greci.

Il programma completo della terza ed ultima giornata.

h. 11,00 – Balli tradizionali greci: 9 ballerini greci si esibiranno nelle varie danze tipiche e tradizionali greche, tra cui il sirtaki, coinvolgendo il pubblico

h. 11,30 – “L’asado perfetto” in compagnia dell’argentino Gabriel Martin Caamano

Tutto quello che c’è da sapere sulla carne: dai tagli alle salse, sino alla cottura

h. 12,00 – Mojito al ritmo de Cuba

Impariamo con Felix a preparare i più famosi cocktail cubani

h. 16,00 – “Purpuzza: molto più di una carne”

Impariamo a conoscere sa purpuzza, specialità nuorese, con il ristorante l’Imperfetto di Cagliari

h. 16,30 – “Il miele in Sardegna: alimento, farmaco naturale e …”

Alessandro e Ilaria ci condurranno per mano nella conoscenza delle mille proprietà del miele: dagli usi in cucina a quelli nella medicina tradizionale e moderna

h. 17,30 – Raviolini, raviolini, raviolini

Divertiamoci a fare, friggere e degustare i mitici raviolini dolci, con le splendide cuoche di Nuraxi Figus

h. 19,00 Balli tipici argentini tra i quali il famoso tango, in compagnia di Luis Signoretti con Karen Salewsky e Angelo Marabotto con Ines Saba

h. 22,00 Musica caraibica in compagnia di Juan Felix Chatllain e Jose Carlos Moutes Cueller.

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I capigruppo dell’opposizione, Pietro Pittalis (FI), Gianluigi Rubiu (Udc), Angelo Carta (Partito sardo d’azione), Attilio Dedoni (Riformatori Sardi) e Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), hanno chiesto al presidente Gianfranco Ganau la convocazione urgente del Consiglio regionale affinché il presidente Francesco Pigliaru riferisca in aula sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici.

«E’ ormai evidente una situazione di crisi strisciante all’interno della coalizione di centrosinistra – concludono i leader dell’opposizione – ed occorre fare chiarezza sui motivi che hanno indotto le dimissioni dell’assessore Paolo Maninchedda.»