20 July, 2024
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Oltre 200 delegati da 30 paesi, in rappresentanza di tutti i continenti, riuniti a Cagliari per confrontarsi sul ruolo delle tecnologie per rispondere alla domanda di più energia e minor inquinamento. Un compromesso possibile. Anzi obbligato secondo gli esperti presenti all’8ª Conferenza sulle tecnologie del carbone pulito, organizzata a Cagliari da Iea Clean Coal Centre e Sotacarbo.

I lavori sono stati aperti dal saluto del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha salutato con soddisfazione la scelta di ospitare la conferenza in Sardegna, «unica regione italiana ad estrarre carbone nell’ultimo secolo». Il presidente della Giunta, nonché presidente della Commissione Enve (Ambiente, clima, energia) del Comitato europeo delle Regioni, ha illustrato in sintesi la politica energetica regionale e il ruolo della Sotacarbo e dell’Università di Cagliari e di Sassari nello sviluppo delle nuove tecnologie in questo settore.

L’intervento del presidente Pigliaru era stato preceduto da quelli del padrone di casa Alessandro Lanza: «Prima Sotacarbo si occupava solo di carbone, adesso i tempi sono cambiati e anche la nostra ricerca si è aperta a tutte le fonti di energia a basso contenuto di carbonio». Cambiamento in linea con la trasformazione di un settore in piena transizione tra fossili e rinnovabili. Evoluzione ben evidenziata dal capo delle politiche energetiche dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Jean Francois Gagné: «Per il terzo anno di fila le emissioni di CO2 non crescono. Un fatto senza precedenti, determinato dal calo dei fossili e da una crescita delle rinnovabili che è andata al di là delle migliori aspettative. Questo andamento rappresenta la prova che tutte le forme di produzione di energia hanno possibilità di crescere se sostenute dalle giuste scelte della politica».

Ashok Ganesan, direttore di Ge Power, ha sottolineato come il problema energia riguardi tutto il mondo ma in modo diverso. E anche le risposte da dare al problema non sono così scontate: «Due miliardi di persone nel mondo hanno energia insufficiente, un miliardo non ne ha. Questo è lo scenario su cui dovrebbero basarsi le politiche energetiche nazionali, pensando al problema su scala globale. Ad esempio ci sono ottime ragioni, sia ambientali che economiche, per migliorare l’efficienza delle centrali più inquinanti: recuperare il 5,5% di efficienza, si traduce in una riduzione delle emissioni dell’11%. Per capirsi: è come se sparissero dalle strade 250 milioni di vetture. Forse vale la pena prestare attenzione a quelle centrali, anziché tenerle in attività sino a esaurimento».

La Conferenza, che prevede tre sessioni in simultanea dalle 9.00 del mattino alle 18.30, si concluderà venerdì prossimo con la visita a Carbonia al Centro ricerche Sotacarbo e al museo del carbone, seguita nel pomeriggio da quella alla centrale Enel di Portovesme.

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La Giunta regionale, su proposta del presidente Francesco Pigliaru di concerto con gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, degli Enti Locali Cristiano Erriu, dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda e della Sanità Luigi Arru, ha approvato la delibera che istituisce la Direzione generale “Centrale Regionale di Committenza”.
La nuova Direzione sarà sottoposta al potere di indirizzo del presidente della Regione. L’esecutivo, in questo modo, vuole integrare le funzioni e valorizzare il ruolo della Centrale Regionale puntando su una soluzione organizzativa più adeguata all’intera Amministrazione e agli Enti locali, con la concreta possibilità di realizzare virtuose forme di risparmio.
L’obiettivo è quello di creare un nuovo modello organizzativo più razionale ed efficace che, in base alle differenti e diversificate specializzazioni e competenze, svolga il ruolo di “soggetto aggregatore regionale”.
La Centrale Regionale di Committenza è il punto di riferimento per quanto riguarda i processi di acquisto di forniture e servizi e si occupa di programmare l’attività negoziale di tutta l’amministrazione, di aggiudicare appalti di lavori e servizi di ingegneria e architettura e di forniture e servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
La struttura è utile anche per le stazioni appaltanti e per le centrali di committenza (ad esempio le Unioni di Comuni) che non siano qualificate o lo siano solo per limitati valori.
L’intero servizio, grazie alle nuove tecnologie, è in costante evoluzione e assicura attività i particolarmente qualificate.
Le funzioni della Centrale acquistano rilevanza e significato anche in relazione allo sviluppo dell’attuale piattaforma telematica regionale di negoziazione. Il nuovo apparato tecnologico potrà favorire il ricorso all’approvvigionamento elettronico e l’ottimale gestione delle procedure di acquisizione di forniture, lavori, servizi di ingegneria e architettura, in un sistema integrato e di confronto diretto con l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici.

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Sono stati pubblicati oggi sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la nota informativa ed il bando sull’imposizione degli oneri di servizio per le sei rotte tra gli aeroporti della Sardegna e gli scali di Linate e di Fiumicino. Dalla data odierna decorre quindi il termine di due mesi per la presentazione delle offerte di gara e quello di sei mesi entro il quale dovrà essere attivato il nuovo sistema.

«Abbiamo lavorato con impegno per predisporre un bando aperto ed ampiamente inclusivo, che consenta a tutti i vettori aerei comunitari di partecipare e di competere per l’esercizio delle rotte della continuità territoriale principale – spiega il presidente Francesco Pigliaru -. Ci aspettiamo ora una risposta adeguata delle compagnie europee in grado di garantire servizi sempre più rispondenti alle esigenze della Sardegna e dei sardi.»

«Dopo aver spiegato e motivato le nostre scelte in sede comunitaria, si chiude così la complessa fase di pubblicazione del nuovo bando sulla continuità territoriale – dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana -. Il prossimo sistema sarà ancor più innovativo ed avanzato del precedente e potrà essere un fondamentale strumento a tutela del diritto alla mobilità di tutti i sardi.»

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Si è chiusa con un bagno di folla nella via Roma di Cagliari la tranche sarda del Giro d’Italia di ciclismo del centenario. Un’edizione speciale, per il festeggiamento dei 100 anni, che ha ottenuto grande successo di pubblico e tra gli addetti ai lavori. Un grande avvio, quello che la Sardegna ha dato alla kermesse rosa grazie alle tre tappe che hanno toccato Alghero, Olbia, Tortolì e Cagliari, oltre a tutte le città e i paesi attraversati dai corridori. Il forte maestrale di oggi non ha guastato la festa dei migliaia di appassionati accorsi sul fronte mare di Cagliari per salutare i campioni del ciclismo, giunti in Sardegna grazie all’attivo impegno della Regione. E a rappresentare la Regione c’erano il presidente Francesco Pigliaru, che ha consegnato la maglia rosa al nuovo leader della classifica Fernando Gaviria, anche vincitore sull’arrivo di Cagliari, e l’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, che ha premiato invece il leader della classifica a punti e maglia ciclamino André Greipel.
«È andata oltre le più rosee aspettative – ha detto il presidente Pigliaru -, abbiamo visto tutti una grandissima partecipazione e l’enorme entusiasmo dei nostri cittadini in tutte le località attraversate dalla carovana rosa. Abbiamo fatto la cosa giusta nel portare una manifestazione così bella e di grande visibilità internazionale per far conoscere la Sardegna nel mondo.»
Parole di ringraziamento anche per la collaborazione tra la Regione, i Comuni, le istituzioni e tutti gli enti e le associazioni coinvolte a vari livelli nell’organizzazione delle tre tappe rosa in Sardegna. «Il successo del Giro d’Italia, tornato in Sardegna dopo dieci anni – ha aggiunto il presidente della Regione -, è il risultato del lavoro di tantissime persone e della mobilitazione di tutta un’isola: l’organizzazione di Rcs in primis, la Regione mediante il lavoro dell’assessorato del Turismo ma anche i Comuni che hanno lavorato come una grande squadra. L’approccio collaborativo è il più fruttuoso e va ripetuto continuamente, in futuro. Dobbiamo ringraziare i cittadini sardi che hanno reso indimenticabile e suggestivo il passaggio della corsa nella nostra regione: grazie al loro entusiasmo e alle iniziative che, ai momenti di ironia e festa, hanno voluto aggiungere il ricordo del compianto Michele Scarponi. Con lo sforzo congiunto di tutti, abbiamo mostrato le bellezze non solo costiere della Sardegna, e la nostra faccia migliore·»
Oltre ai grandi eventi che vedranno protagonista la Sardegna nei prossimi mesi, dopo la grande vetrina del Giro, ora il lavoro della Regione prosegue sulla promozione del turismo slow e della destinazione Sardegna come meta ideale per cicloturisti e sul rafforzamento degli arrivi nei mesi di spalla.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il ministro dello Sport Luca Lotti, in una spettacolare cornice di pubblico, hanno dato il via, ad Alghero, al Giro d’Italia 100. Dopo la tappa inaugurale che arriverà a Olbia nel pomeriggio di oggi, saranno due le frazioni della gara rosa che si svolgeranno in Sardegna: domani, da Olbia a Tortolì e domenica, dalla città ogliastrina a Cagliari.

Dopo dieci anni di assenza, la corsa rosa è tornata nell’isola grazie all’impegno della Regione, che ha voluto cogliere la grande occasione di promozione e immagine garantita da un evento sportivo di livello mondiale, trasmesso in 194 paesi e seguito da milioni di appassionati. «Abbiamo voluto con determinazione la Grande partenza del Giro numero 100, una coincidenza che per noi, che siamo l’isola dei centenari, assume un significato particolare – ha detto il presidente Pigliaru ai giornalisti -. La Sardegna è una destinazione fantastica in tutte le stagioni dell’anno e il ciclismo, che è lo sport che meglio permette di mostrare il paesaggio, è un veicolo ideale per far passare questo messaggio».”

Promuovere, dunque, un modello turistico diverso, grazie anche agli ingenti investimenti in infrastrutture decisi dalla Giunta. Ha spiegato Francesco Pigliaru: «Stiamo puntando molto sulla rete di ciclovie, duemila chilometri su cui abbiamo già investito 15 milioni. Vogliamo che diventi un percorso tra i più interessanti d’Europa, un attrattore soprattutto nei mesi in cui non ci si ferma solo sulle spiagge e ci si può immergere nella bellezza del nostro scenario naturale, soprattutto nelle zone interne, viaggiando lentamente e in modo sostenibile».

Sul palco del Giro, pochi istanti prima di dare il via alla corsa, Francesco Pigliaru ha ribadito in diretta televisiva e davanti alle migliaia di tifosi accorsi ad Alghero che «la Sardegna è paesaggio meraviglioso, ma è anche cultura, archeologia, eccellenze agroalimentari prodotte in un ambiente di qualità assoluta. Scoprire le nostre ricchezze pedalando è il modo più salutare e più bello».

Con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore del Turismo Barbara Argiolas, impegnata in prima persona fin dai primi giorni del suo mandato nell’organizzazione del passaggio in Sardegna della corsa rosa, grazie al supporto degli uffici dell’Assessorato, e l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria. Barbara Argiolas ha sottolineato come la Sardegna si sia dimostrata pronta ad accogliere una manifestazione sportiva tra le più importanti al mondo. «Stiamo dando prova – ha detto – che la Sardegna è una terra accogliente, capace di organizzare grandi eventi e di supportarli al meglio in ogni fase della preparazione e dello svolgimento. Grazie al Giro poi stiamo proponendo la nostra idea di Sardegna e di sviluppo sostenibile che portiamo avanti, legata anche alle zone interne e a una fruizione diversa ed esperienziale del nostro paesaggio e dei nostri territori. È una scommessa che la Regione ha fatto con la collaborazione dei Comuni coinvolti e delle istituzioni che hanno cooperato alla preparazione del Giro. Abbiamo riscontrato sui media e tra gli operatori un grande interesse verso la Sardegna in questi giorni di avvicinamento all’evento e monitoreremo con attenzione la ricaduta del nostro investimento sul medio e lungo periodo».

Alla partenza della lunga carovana dei corridori per la passerella tra le strade di Alghero che ha anticipato lo start della gara, il presidente Pigliaru è partito per Olbia dove premierà la prima maglia rosa del Giro 100.

La prima tappa è stata vinta, a Olbia, dall’austriaco 25enne Lukas Postlberger che entra nella storia del suo paese, come il primo austriaco ad aver vinto e quindi ad aver indossato la maglia rosa al Giro d’Italia.

La tappa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di cinque corridori – inizialmente sei e poi diventati quattro nel finale – durata ben 201 km e neutralizzata a circa tre km e mezzo dal traguardo. Lukas Postlberger è scattato a sorpresa, i corridori delle squadre dei velocisti favoriti per la vittoria hanno tardato a reagire e quando lo hanno fatto era ormai troppo tardi.

Domani è in programma la seconda tappa, con partenza da Olbia alle 11.50 ed arrivo a Tortolì, in via monsignor Virgilio, dopo 208 km. E’ una tappa insidiosa, con alcune salite di media difficoltà e due gran premi della montagna a Nuoro e Genna Silana, che probabilmente si concluderà ancora con uno sprint di gruppo.

 

 

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«Il carbone è in declino ma per molti paesi resta la risorsa principale e più conveniente e verrà usato a lungo. Per questo è essenziale limitarne al massimo l’impatto sull’ambiente». Andrew Minchener, direttore generale della Iea Clean Coal Centre, spiega così l’attualità e l’importanza della ricerca sul carbone, tema dell’8ª edizione dell’International Conference on Clean Coal Technologies (CCT2017), in programma dall’8 al 12 maggio al T Hotel di Cagliari. Un evento che riunisce circa 200 delegati provenienti da oltre 30 paesi, i massimi rappresentanti a livello mondiale della ricerca e dell’industria in questo settore.

Ogni due anni il Cct mette assieme le visioni e i programmi di investimento delle maggiori aziende produttrici di energia e le più recenti innovazioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto del carbone sull’ambiente. Nonostante il crescente favore dell’opinione pubblica per le fonti alternative, il carbone rimane la maggiore fonte di energia elettrica al mondo, sulla spinta dei paesi in via di sviluppo costretti a fronteggiare il problema della carenza di energia. Spinta che rende essenziale lo sviluppo e l’uso di tecnologie in grado di minimizzare le emissioni di CO2 e di altri inquinanti.

Tra i partecipanti da segnalare Jean-Francois Gagné, capo delle politiche scientifiche dell’Agenzia internazionale per l’Energia, Scott Smouse, direttore dell’US Department of Energy, Ashok Ganesan di GE Power Services, azienda costruttrice degli impianti più efficienti al mondo; Partha Mazumder di Ntpc, la prima società produttrice di energia elettrica in India.

Il programma della conferenza, molto fitto, prevede tre giornate con tre sessioni quotidiane in simultanea dalle 9.00 del mattino alle 18.30. Aperta dagli interventi del presidente della Regione Francesco Pigliaru e del presidente Sotacarbo Alessandro Lanza, la giornata del 9 maggio vedrà anche la presentazione di soluzioni all’avanguardia realizzate in Giappone dalla Mitsubishi Hitachi Power Systems e in Cina, nella centrale modello di Waigaoqiao a Shanghai.

La crescita delle rinnovabili, quindi di energia pulita ma intermittente, ha un impatto sul livello di operatività delle reti elettriche. Anche in questo scenario il carbone ha un ruolo di primo piano, perché rappresenta la risorsa più idonea a garantire la necessaria copertura energetica quando cala o cessa la produzione delle rinnovabili. Il 10 maggio verrà esaminato il ruolo del carbone in uno scenario “a basse concentrazioni di carbonio”. Da segnalare le analisi del World Energy Council, di VGB Powertech per la Germania e di Reliance Power per l’India, su come l’industria del carbone si stia adattando in questa fase di transizione energetica. Si tratta di temi nuovi e diversi rispetto a quelli dell’edizione 2015 ospitata a Cracovia in Polonia.

Altra novità la tavola rotonda organizzata nello stesso giorno alle 15.30 sul tema del “Trilemma dell’energia”. Dibattito che andrà oltre il carbone, per affrontare il problema dell’intero settore energetico nel trovare il giusto bilanciamento tra ambiente, sicurezza e costi, Sfida che accomuna tutti i governi. Ne discuteranno sei esperti in economia e politica energetica: Chandra Bhushan, direttore del Centre for Science and Environment, India, Nick Butler, editorialista del Financial Times, Craig Morris, analista dell’Institute for Advanced Sustainability Studies e editorialista per Energiewende, Charles Soothill, vicepresidente dello Zero Emissions Platform, Benjamin Sporton, amministratore delegato di World Coal Association e Alessandro Lanza, presidente della Sotacarbo.

Il cambiamento coinvolge anche la cattura e lo stoccaggio della CO2 (le “Ccs”), considerate tecnologie essenziali per gli obiettivi sul clima fissati dal Cop 21 a Parigi nel novembre 2015, sia dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change – il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico) che dalla Iea (International Energy Agency – l’Agenzia internazionale dell’Energia). Il dibattito sulla percorribilità economica delle Ccs è molto acceso e l’11 maggio verranno presentate tecnologie rivoluzionarie in questo settore, come quelle portate avanti negli Stati Uniti e in Europa solo nel Progetto Road di Rotterdam.

La Conferenza si concluderà il 12 maggio nel Sulcis: visita dei delegati al mattino alla miniera di Serbariu a Carbonia, che ospita il Centro Ricerche Sotacarbo e il museo del carbone; nelpomeriggio alla centrale Enel ‘Grazia Deledda’ a Portoscuso.

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La Giunta regionale ha approvato gli indirizzi per le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli comunali previste domenica 11 giugno 2017. Un ufficio temporaneo interassessoriale supporterà le attività del procedimento elettorale.
L’Esecutivo ha approvato, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, il programma per lo stanziamento di 100mila euro per la Mostra del libro in Sardegna 2017. L’intervento ha l’obiettivo di promuovere le pubblicazioni isolane, con la collaborazione del Comune di Macomer, sede storica della Mostra, giunta quest’anno alla sua 15esima edizione. La promozione editoriale e della lettura passerà anche per le città di Alghero e Carbonia, portando avanti parallelamente alla iniziativa classica, ulteriori eventi diffusi sul territorio.
Definire la missione dell’azienda, promuovere l’unitarietà, il coordinamento e l’umanizzazione del servizio sanitario regionale, seguire procedure unificate, garantire l’uniformità dei risultati nella tutela, cura e assistenza della salute indipendentemente dai territori di residenza e promuovere la sicurezza dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali. Con questi obiettivi la Giunta ha approvato ieri, in via preliminare, gli indirizzi per l’adozione dell’atto aziendale dell’ATS e delle Aziende Ospedaliero-Universitarie e A.O. Brotzu. L’atto aziendale è il documento che definisce la missione, le funzioni, gli organi, l’organizzazione, in base agli obiettivi. Dopo l’approvazione odierna, le due delibere saranno inviate al Consiglio regionale per il parere della commissione competente.
Sono stati approvati in via definitiva i regolamenti che disciplinano la composizione, le funzioni, le modalità di funzionamento della Consulta regionale di cittadinanza e delle Consulte locali di cittadinanza. Con una integrazione all’articolo 2 del regolamento della Consulta regionale di cittadinanza, la Giunta ha stabilito che ne faranno parte anche tre rappresentanti nominati dal Consiglio regionale scelti tra soggetti che si sono distinti per esperienza e impegno in campo sanitario, di cui uno espressione delle minoranze. Approvato inoltre l’accordo stralcio che permette, attraverso compensazione da altri fondi, di finanziare le prestazioni aggiuntive rese dai pediatri nel 2016.
Su proposta dell’assessore degli Affari Generali e Personale Filippo Spanu, sono stati approvati gli indirizzi per la contrattazione integrativa del personale non dirigente dell’Agenzia Forestas relativa al triennio 2016-2018.
Su proposta dell’assessore Massimo Deiana, la Giunta ha adottato il sistema degli open data a titolo gratuito anche per la diffusione delle informazioni sui servizi di trasporto collettivo. La finalità è mettere a disposizione il patrimonio informativo pubblico anche tramite l’utilizzo di applicazioni software per valorizzare e potenziare l’accesso al territorio attraverso la rete di mobilità regionale. Una circolare definirà gli standard per la pubblicazione delle informazioni sui portali delle aziende di trasporto e sarà promossa la cooperazione interistituzionale con le società di gestione aeroportuale, le autorità portuali e marittime, favorendo l’interscambio dei dati e l’integrazione tra le varie modalità di viaggio.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda la Giunta ha dato il nulla osta al bilancio preventivo 2017 deliberato dall’amministratore unico di Area.
Come richiesto dall’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha stanziato 40mila euro all’anno per tre anni a favore dei Centri di informazione comunitaria Europe Direct (EDIC) per supportare l’attività degli istituti secondari sardi coinvolti nel progetto “A scuola di Open Coesione”, realizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Istruzione.

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E’ stato presentato questa mattina, all’interno del terreno di gioco del Sant’Elia, il nuovo stadio provvisorio del Cagliari, alla presenza del sindaco Massimo Zedda, di una schiera di giornalisti, di numerosi rappresentanti dell’esecutivo cittadino e del presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Una tappa importante dell’idea portata avanti a lungo dal Club Rossoblù, ma anche dall’Amministrazione comunale, che si sta finalmente per concretizzare con il presidente Tommaso Giulini.

Per il sindaco Massimo Zedda il risultato raggiunto è frutto del “lavoro di squadra”. E, in effetti, se appena sei anni fa, era il 2011, si fosse potuto scommettere sulla realizzazione del nuovo stadio, ma anche sulla riqualificazione complessiva di tutta l’area che sta andando avanti e che interesserà ancora il lungomare, il Porticciolo per la piccola pesca, le connessioni con Molentargius, Su Siccu e via Roma e tra gli altri il Parco degli Anelli, «nessuno probabilmente avrebbe puntato un euro». In questo contesto appare quindi evidente che «l’elemento che mancava era proprio la riqualificazione dello stadio. Ed proprio per questo che oggi è una giornata da festeggiare. Lo stadio – ha concluso il Primo cittadino – è lo stadio dell’intera Isola». Da qui il nome “Sardegna Arena”.

Il progetto della “nuova casa” del Cagliari, benché provvisoria, è ambizioso. In perfetto stile “continentale”, a cominciare dal nome, sorgerà affianco al vecchio Sant’Elia, nell’area adiacente “settore distinti”. L’impianto sarà realizzato interamente in acciaio con elementi prefabbricati, avrà una Main Stand, ovvero la tribuna centrale coperta, con posti comodi ed ergonomici a ridosso del campo di gioco da cui disteranno poco più di 7 metri, una quindicina di sky box (di 21 metri quadrati ciascuno), e panchine inserite all’interno della tribuna.

Il cuore del Sardegna Arena sarà però la Main Stand dove troveranno spazio gli spogliatoi, le sale mediche e antidoping, una sala stampa e una sala conferenze, oltre ai servizi necessari per il pubblico. Prevista, al primo piano, anche una sala per l’intrattenimento per i bambini e ben 437 metri quadrati per i ricevimenti. Insomma, un impianto per un campionato all’altezza delle aspettative, anche di quelle più esigenti, con l’obiettivo di portare il Cagliari al livello delle grandi squadre europee, in linea con la statura storica e culturale della città.

In dettaglio «il costo dell’opera è calcolato in 8milioni di euro – ha detto Giulini -, il numero di spettatori in 16.233, di cui: 3.232 nella Main Stand, 4.384 Tribuna Nord, 4.313 Tribuna Sud, 3.889 Tribuna Est e 415 Tribuna Ospiti». E ringraziando tutti i rappresentanti istituzionali ha sottolineato che «l’armonia dei rapporti è stata fondamentale per arrivare fino a qui».

Ma oltre che con le idee ben chiare, al Sant’Elia Tommaso Giulini si è presentato ai giornalisti soprattutto con tanta determinazione. «Entro quattro mesi – ha scandito il presidente del Cagliari – lavoreremo pancia a terra per inaugurare il Sardegna Arena la prima di campionato dell’anno prossimo che di per se sarebbe già una vittoria importantissima per tutta l’Isola». La simbolica posa della “prima pietra” è stata accompagnata dalla Benedizione da parte del tifosissimo don Carlo Rotondo.

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E’ stato presentato stamane a Cagliari il 100° Giro d’Italia, al via venerdì da Alghero.
«La partenza del Giro d’Italia è un’occasione straordinaria per mostrare al grande pubblico la bellezza della Sardegna più nota, ma anche l’enorme fascino di quella meno conosciuta». Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha commentato la grande partenza del Giro 100 dalla Sardegna, presentata oggi a Cagliari dall’assessore del Turismo Barbara Argiolas e dai rappresentanti delle città tappa.
Saranno tre le tappe nell’isola per le 22 squadre partecipanti: la prima, il 5 maggio, da Alghero a Olbia; la seconda, il 6, da Olbia a Tortolì; infine la gara dalla città ogliastrina a Cagliari, il 7 maggio. «L’imponente copertura mediatica porterà le immagini del Giro nelle case degli appassionati di sport di 190 Paesi, che mentre seguono la gara potranno ammirare la ricchezza del nostro ambiente. Il cicloturismo ha grandi potenzialità e stiamo investendo molto in questo settore, sapendo bene che i percorsi della bicicletta permettono uno sguardo privilegiato sul paesaggio. Come ho già avuto modo di dire – conclude Francesco Pigliaru -, mi piace pensare che i ciclisti di tante parti del mondo, vedendo il Giro d’Italia, si innamorino della Sardegna e abbiano voglia di scoprirla pedalando».
«Un investimento a lunga gittata – secondo Barbara Argiolas – il più importante evento ospitato in Sardegna e può tracciare la strada futura nell’ambito del turismo che vogliamo sviluppare in Sardegna e del coinvolgimento delle comunità locali. È un investimento importante, visto che la Regione sta spendendo circa 4,5 milioni di euro ma che garantisce una visibilità senza precedenti all’Isola: basti pensare alle 150 ore di diretta Rai sui vari canali e ai circa 300 giornalisti accreditati. E il rientro di questo investimento, che non è pensato per un evento spot ma è simbolo di un nuovo approccio culturale al turismo in Sardegna, non verrà valutato solo nei 4 giorni in cui la corsa rosa attraverserà l’isola da nord a sud ma nella sua coda lunga, negli effetti futuri a medio-lungo periodo e nelle sue capacità propulsive che monitoreremo.»
«Manifestazioni di questo genere – ha detto ancora l’assessore Argiolas – rientrano in un piano d’azione strategico e articolato, in linea con il modello regionale di sviluppo sostenibile, di tutela del paesaggio, di qualità della vita in Sardegna, di valorizzazione di nuovi temi vacanza alternativi e complementari al marino-balneare. La mobilità sostenibile e le ciclovie sono parte integrante di questo approccio, che la Giunta ritiene assolutamente strategico: sono stati stanziati 15 milioni di euro per rinnovare e ampliare la rete ciclabile regionale, ma questo è solo parte del lavoro che va completato con una nuova attività di marketing e promozione per il turismo lento, di esperienza, col quale possiamo allungare la stagione in Sardegna ai mesi spalla.»
Sinergia con istituzioni e enti locali. Dall’esponente della Giunta, un plauso alla collaborazione tra Regione, Comuni e istituzioni coinvolte: «Portare il Giro in Sardegna è stata una sfida per la Regione, ma lo è stata anche per i Comuni coinvolti, sia dal punto di vista finanziario sia da quello delle risorse umane. Ma questo Giro in Sardegna parte dal basso, parte dalle comunità locali che si sono mobilitate per presentarsi al meglio e dagli studenti, che parteciperanno in massa alle iniziative legate al Giro grazie al coinvolgimento delle scuole. Questo aspetto è particolarmente importante: invitiamo le nuove generazioni a impossessarsi degli spazi pubblici». Infine, un saluto a Fabio Aru, assente dalla competizione: «Siamo dispiaciuti per l’assenza di Aru e addolorati per l’enorme tragedia che ha colpito la sua squadra, ma sono sicura che i tifosi sardi non faranno mancare il calore nei confronti della squadra di un atleta simbolo della Sardegna». 
Il coinvolgimento dei territori. La parte sportiva delle tre tappe è stata illustrata da Roberto Salamini e Giusy Virreli di RCS Sport, in videocollegamento da Alghero. Ai rappresentanti dei Comuni tappa il compito invece di presentare il ricco calendario di eventi messo in piedi per accompagnare il viaggio della carovana del Giro d’Italia. Il sindaco di Alghero Mario Bruno ha messo l’accento sulla «fortissima attesa della città e sulla grande partecipazione della cittadinanza all’accoglienza della corsa rosa: tanti i volontari coinvolti per l’inaugurazione ideata dallo stilista Antonio Marras». Per l’assessore del Turismo del comune di Olbia Marco Balata, «l’elemento da sottolineare è la sinergia con gli altri sindaci e l’unità di intenti al di là dei colori politici per dare un’immagine vincente della Sardegna». Infine, l’assessore dello Sport del comune di Cagliari Yuri Marcialis ha evidenziato come «l’arrivo a Cagliari della terza tappa è il coronamento del lavoro fatto in questi anni, incentrato sulla vivibilità e ciclabilità della città, che porterà ricadute non solo sportiva e di immagine ma anche di sensibilizzazione dei più giovani».

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Daniela Marras, presidente della IV commissione Servizi Sociali, Pubblica Istruzione, Politiche della Casa e Patrimonio del comune di Carbonia, ha fatto nuovamente visita oggi ai lavoratori del Centro Aias di Cortoghiana che da alcune settimane portano avanti l’azione di protesta con un presidio permanente, per rivendicare il pagamento degli stipendi arretrati ed il rispetto dei loro diritti.

I lavoratori, come è noto, sono in attesa che trovino attuazione gli impegni assunti dal Consiglio regionale con l’approvazione di un ordine del giorno, avvenuta l’11 aprile.

Ricordiamo che l’ordine del giorno impegna il presidente della Regione Francesco Pigliaru, la Giunta e l’assessore regionale della Sanità e dell’Assistenza sociale Luigi Arru:

  1. a sollecitare l’Aias ad effettuare una certificazione dei propri bilanci, allo scopo di accertare l’effettiva consistenza dei crediti vantati nei confronto delle Uussll, delle Asl e ora dell’Ats;
  2. a prevedere che nei contratti stipulati dall’Ats con gli erogatori privati vi siano esplicite clausole di salvaguardia delle retribuzioni dei lavoratori, che – se disattese – potranno essere sanzionate anche con la revoca dell’accreditamento;
  3. ad adottare un atto di indirizzo in base al quale: a) il pagamento delle retribuzioni pregresse avvenga tramite il ricorso alla procedura di cui all’articolo 1676 del codice civile; b) il contenzioso in essere, laddove possibile, venga risolto in via transattiva;
  4. ad avviare una ricognizione degli operatori privati potenzialmente interessati a svolgere questi servizi sanitari e socio sanitari, in grado di superare il monopolio in atto.