21 July, 2024
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Con la costituzione del gruppo “Sinistra per la Democrazia e il Progresso2 cambia la “mappa” della rappresentanza consiliare delle forze politiche in Consiglio regionale.

Questa la nuova composizione dei gruppi:

Partito Democratico: Pietro Cocco (presidente), Alessandro Collu, Pietro Comandini, Lorenzo Cozzolino, Salvatore Demontis, Roberto Deriu, Daniele Forma, Gianfranco Ganau, Luigi Lotto, Gavino Manca, Giuseppe Meloni, Cesare Moriconi, Francesco Pigliaru, Rosella Pinna, Luigi Ruggeri, Franco Sabatini, Antonio Solinas, Gianmario Tendas;

Forza Italia: Pietro Pittalis (presidente), Ugo Cappellacci, Oscar Cherchi, Giuseppe Fasolino, Ignazio Locci, Antonello Peru, Alberto Randazzo, Marco Tedde, Edoardo Tocco, Stefano Tunis, Alessandra Zedda;

Gruppo Misto: Gaetano Ledda (presidente), Francesco Agus, Fabrizio Anedda, Annamaria Busia, Mario Floris, Giovanni Satta, Paolo Truzzu, Emilio Usula;

Partito dei Sardi: Gianfranco Congiu (presidente), Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca, Alessandro Unali;

Cristiani, popolari e socialisti: Zanchetta Pierfranco (presidente), Antonio Gaia, Raimondo Perra, Walter Piscedda;

Udc Sardegna: Gianluigi Rubiu (presidente), Alfonso Marras, Giorgio Oppi, Giuseppino Pinna;

Partito Sardo d’Azione: Angelo Carta (presidente), Marcello Orrù, Christian Solinas;

Riformatori Sardi liberaldemocratici: Attilio Dedoni (presidente), Michele Cossa, Luigi Crisponi;

Sinistra per la Democrazia e il Progresso: Daniele Cocco (presidente), Eugenio Lai, Luca Pizzuto, Paolo Zedda.

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Il consigliere regionale del Partito dei Sardi Piermario Manca ha presentato un’interrogazione sulla mancata riduzione dell’accisa sui carburanti per le aziende silvicole sarde.

«La situazione è emblematica dei paradossi creati dall’immobilismo burocratico del sistema regionale sardo – spiega Piermario Manca -. Da un lato piangiamo per la perdita di posti di lavoro e per la mancanza di risorse per salvaguardare i nostri boschi, dall’altra non riusciamo neanche a dare alle aziende le agevolazioni previste e applicate nel resto d’Italia.»

Le imprese sarde che operano nel settore forestale sono discriminate rispetto alle altre ditte italiane. Lo svantaggio riguarda le riduzioni e le esenzioni dell’accisa sui carburanti, agevolazioni previste da un decreto ministeriale del 2015, ma da cui le aziende dell’Isola sono escluse. A privare le imprese silvicole sarde di questa agevolazione riconosciuta dallo Stato italiano, è un autentico labirinto burocratico. L’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura si giustifica sostenendo di essere impossibilitata a determinare gli importi per mancanza d’implementazione informatica delle aziende silvocolturali; il risultato è che in Sardegna, a differenza del resto d’Italia, non viene applicata alcuna tabella per determinare i consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati per i lavori nella silvicoltura (come invece stabilito dal decreto ministeriale del 30 dicembre 2015), e allo stesso tempo non ci si è attivati per applicare soluzioni alternative, tra l’altro previste dall’art. 1 comma 3 del D.M. Del 30 dicembre 2015. Una paralisi amministrativa che mette a rischio il lavoro della aziende silvicole sarde e dei loro dipendenti, e di riflesso espone ancor più la Sardegna al pericolo incendi.

Le imprese e le cooperative del settore forestale in Sardegna sono circa una quindicina, e operano in terreni sia pubblici sia privati su una superficie che interessa circa 7mila ettari, dando occupazione a circa 350 lavoratori. Numeri messi a rischio dalla mancata applicazione nell’Isola del decreto ministeriale del 30 gennaio 2015, che determina un aggravio dei costi di gestione delle aziende.

Per queste ragioni, il consigliere del PdS, Piermario Manca, con l’interrogazione presentata in Consiglio regionale, si rivolge al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale, Pierluigi Caria, con quattro richieste:

1) sapere se sono a conoscenza della discriminazione subita dalle aziende silvicole isolane che a tutt’oggi non godono della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste dall’art.1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015;

2) valutare la possibilità di rivisitare, così come previsto dall’art. 1 comma 3 del D.M. del 30 dicembre 2015, la tabella 31 dell’allegato 1 prevedendo anche lavori non previsti nell’allegato;

3) verificare così come previsto all’art. 1 comma 6 la possibilità, per esigenze legate all’implementazione e alla gestione dei propri sistemi informatici di modificare lo schema delle tabelle di cui all’allegato 1;

4) verificare l’eventuale negligenza degli uffici preposti alla determinazione della riduzione delle accise sui prodotti petroliferi per le lavorazioni previste nel settore silvicolo.

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Graziano Lebiu, presidente IPASVI di Carbonia Iglesias, prende posizione sulla vertenza AIAS, con una nota inviata al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; alla presidente AIAS Sardegna, Paola Randazzo; ai sindaci di Carbonia Paola Massidda e Iglesias Emilio Gariazzo; all’Unione dei Comuni del Sulcis Iglesiente; e, infine, all’ammistratore straordinaria della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

«E’ di ieri la pubblicazione di una nota e di una tabella riepilogativa dei crediti che l’AIAS vanterebbe nei confronti degli EE.LL. ivi ricompresi – scrive Graziano Lebiu -. Non è nel merito della consistenza o sussistenza di quanto dichiarato che possiamo o vogliamo entrare. Intendiamo, piuttosto, riaffermare il principio da noi espresso nell’audizione del 9 marzo scorso in IV commissione consiliare del comune di Carbonia:La dignità ed il decoro dei professionisti della salute si misura anche con il pieno riconoscimento economico del servizio reso, diritto del tutto indipendente dalle paventate difficoltà economiche se ASL, Regione ed assessorati ed istituzioni, non corrispondessero quanto all’AIAS eventualmente ancora dovuto, o se i finanziamenti comunque ricevuti fossero stati diversamente amministrati”.

Il buon padre di famiglia, se ha difficoltà economiche:

non acquista, aliena

non si amplia, accorpa

non si avventa, pianifica

non divide, unisce

non contrae nuove obbligazioni, onora le precedenti

condivide quali spese tagliare e cosa mantenere, non impone.

E questo varrebbe anche per il buon imprenditore e il suo piano “industriale”, perché gli impegni nei confronti di molti, quando questi molti rincorrono le determinazioni del management e diventano narrazione, rischiano di essere chiamati affermazioni insincere.

L’eccesso mediatico di questi giorni insegna, scolpisce, chiarisce: siamo tutti al punto di non ritorno, chiamati a discernere le parole dai fatti, e i fatti dalle responsabilità diffuse.»

«Non possiamo più sostenere e permettere che qualcuno lanci la pietra e nasconda la mano, che si possa paventare di fare cassa evitando le retribuzioni e tagliando sul personale, che un bilancio comunale regga alla prova dei revisori dei conti eludendo i pagamenti, che gli effetti annuncio rimangano nella fase embrionale – aggiunge Graziano Lebiu -. Perché di questo trattasi: effetti annuncio, senza distinzione della fonte che li ipotizza. Ma non si sono fatti i conti con la tenacia dei protagonisti e con le loro suggestioni, paradossalmente più tangibili di qualunque altra “verità” sulla vicenda: i professionisti della salute sono costretti a fare i conti con la realtà che non è la “verità” proposta da una tabella o dalla sua confutazione: sono allo stremo non tanto delle forze, ma della fiducia in chi legge.»

«Nell’emergenza AIAS tutti o, comunque, molti continuano a separare sorprendentemente i fatti (comprese derive manageriali ed esiti di recenti sentenze) dalle frasi scritte e parlate, che ipotizzando soluzioni virtuali per il breve e medio periodo, consegnano alla comunità sociale economica politica del Sulcis Iglesiente una sola sintesi: inaffidabilità nella gestione della vicenda – sottolinea ancora il presidente di IPASVI Carbonia Iglesias -. Le istituzioni avrebbero dovuto ingaggiare da tempo un diverso confronto anche aspro con l’AIAS per ottenere l’assunzione della loro piena responsabilità nella programmazione e della gestione dei fini statutari dell’associazione, chiederne conto, documentarne le criticità, verificare il mantenimento del possesso dei requisiti per convenzioni ed accreditamenti. Per tutta risposta rispetto a tale sorvolante trattamento istituzionale, con impietosa ma studiata veemenza si è giunti persino a sottoporre a procedimento disciplinare decine di operatori, fino ad accusarli di aver potuto pesare sulle economie dell’azienda per aver ricorso all’art. 1676 del Codice Civile. Additati come il vulnus, il capro espiatorio, la madre dell’impasse. Professionisti della salute che invece di rappresentare una soluzione per il superamento del contesto se ancora ed in prospettiva messi nella condizione di rendere un servizio socio sanitario difficile, importante, sostitutivo, necessario, utile, invidiabile ed invidiato, sono visti come un impedimento ed il problema nelle falle di bilancio. Così facendo, si è messa nella parte del torto, alitando sulla fiamma della pubblica indignazione, pur provando a difendere se stessa con la divulgazione della tabella dei crediti, dopo anni di stasi rispetto a quanto solo oggi reso di pubblico dominio.»

«Chi segue i pagamenti e la contabilità? Chi nomina i responsabili dei procedimenti? Chi assume chi? Chi assume dove e quando? Chi gestisce le strutture, i servizi e l’assistenza? Siamo al conflitto istituzionale, e a farne le spese, come al solito, saranno i cittadini stretti nella morsa dell’inefficienza a guardare oltre e del rischio di restare privi di punti di riferimento. Le espressioni di sdegno, gli scongiuranti appelli verbali e ad orologeria per salvare l’eccellenza nel campo dell’assistenza ai disabili presenti nella nostra provincia e nel territorio, non bastano più. E’ complicato recuperare la profonda sfiducia che si è ormai impossessata della comunità civica e professionale, soprattutto di coloro che sono costretti a recarsi al lavoro senza prospettiva ma volendo essere comunque presenti in turno, e non di meno di quanti subiranno le misure della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza e delle conseguenze di eventuali illeciti. L’onere e l’onore di recuperare le piene agibilità per gestire la vertenza AIAS – conclude Graziano Lebiu – non passa per un parziale tavolo sindacale, pur  conclamato il diritto di invocarlo.»

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La Sardegna si proietta nella seconda fase dell’attuazione del progetto per lo sviluppo della rete in fibra ottica in tutto il territorio regionale. Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, con gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha incontrato Alessio Beltrame, il capo della segreteria del ministro dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli e i rappresentanti di Infratel Maurizio Decina (presidente), Salvo Lombardo (direttore generale) e Chicco Porcu (componente del Consiglio di amministrazione). Nel corso della riunione si è discusso dei tempi e delle modalità del prossimo bando che riguarderà 39 comuni di medie dimensioni e a cui verrà dato corso con l’imminente accordo tra Giunta e Governo. Nel bando, rivolto agli operatori privati, viene previsto di mettere a gara il completamento dell’infrastruttura nei restanti comuni a fallimento di mercato e l’affidamento della gestione dell’intera opera realizzata con il contributo dei fondi europei.
Dall’incontro è emerso che nei 17 comuni in cui i lavori sono stati conclusi, si potrà procedere da subito all’attivazione dei servizi di connettività. Infratel, nel suo sito, ha pubblicato l’avviso indirizzato ai potenziali gestori.
«Dobbiamo correre per creare una rete capillare che garantisca avanzati servizi di connettività a cittadini e imprese – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu –. Nell’incontro di oggi abbiamo posto le basi per portare la fibra ottica in tutte le aree in cui gli operatori privati non hanno intenzione di intervenire. Abbiamo inoltre ragionato in termini molto costruttivi sulla gestione delle nuove infrastrutture. Esprimo soddisfazione per la possibilità di dare immediata operatività alle reti già pronte e collaudate-»
«Il progetto per lo sviluppo della banda ultralarga, che coinvolge in questa prima fase 313 comuni, ha una valenza strategica e si lega – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – agli altri interventi che la Giunta sta attuando per contrastare il grave fenomeno dello spopolamento e garantire ai territori nuove prospettive di sviluppo.» 
Attualmente, in base ai dati diffusi da Infratel sono 67 i cantieri attivi in Sardegna. Nel corso del mese di marzo saranno aperti ulteriori 77 cantieri, altri 32 nel prossimo mese di aprile. Entro il mese di giugno, secondo le previsioni della società in house del ministero dello Sviluppo economico, i comuni con lavori in corso per la posa della fibra ottica, saranno 200.

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La Giunta regionale, riunita per la prima volta nella nuova composizione a Villa Devoto, sotto la direzione del presidente Francesco Pigliaru, ha approvato l’elenco dei beni immobili del patrimonio regionale per i quali intende avviare la procedura di alienazione nell’anno 2017. L’elenco sarà inviato alla competente commissione del Consiglio regionale, che dovrà esprimersi entro trenta giorni. Nel frattempo sarà fatta una verifica sullo stato di avanzamento delle procedure di alienazione dei beni riportati nei piani di dismissione già approvati negli anni scorsi dalla Giunta regionale, da riportare poi in un successivo atto ricognitivo.
Su proposta degli assessori degli Enti locali e del Bilancio, l’Esecutivo ha deciso di dare avvio all’iter procedurale per le operazioni di investimento delle Province e dei Comuni, realizzate attraverso indebitamento o utilizzo degli avanzi di amministrazione degli esercizi precedenti, come previsto dalla legge n. 243/2012. L’assessorato degli Enti locali provvederà alla pubblicazione di un avviso nel sito istituzionale della Regione con le modalità di presentazione delle domande di cessione e acquisizione degli spazi finanziari da parte dei comuni e tutte le informazioni per il rispetto dei vincoli e dei criteri di attribuzione degli spazi stessi. Su questo provvedimento si è già espressa a favore anche la Conferenza permanente Regione-Enti locali nella seduta del 13 febbraio scorso.
Sempre su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, è stato nominato il commissario ad acta per l’approvazione del Piano particolareggiato del Centro di antica e prima formazione del Comune di Ploaghe, in adeguamento al Piano paesaggistico regionale. Si tratta di Sabrina Mura, funzionario regionale.
Infine, è stato sciolto il Consiglio comunale di Aidomaggiore, in seguito alla scomparsa del sindaco Adele Virdis. Il Consiglio e la Giunta rimarranno in carica fino all’elezione del nuovo Consiglio e del nuovo primo cittadino. Sino ad allora, le funzioni del sindaco saranno svolte dal vicesindaco.

Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, infine, la Giunta ha approvato l’integrazione alle direttive in materia di recupero crediti regionali: in particolare, sono stati approvati gli indirizzi specifici per la riscossione dei crediti gestiti nell’ambito degli affidamenti in house.

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Cagliari si prepara ad ospitare la Settimana sociale dei cattolici italiani. In autunno, dal 26 al 29 ottobre, la Fiera di viale Diaz diventerà il quartiere generale di oltre 1200 delegati provenienti da ogni regione per fare il focus sul tema.

«La Settimana sociale è un’opportunità importante di critica, di analisi, di comprensione e proposte per affrontare le problematiche legate al lavoro – ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda -. Ma sarà anche un’occasione per mettere in risalto la parte più pulita del Paese, capace, com’è, di esprimere, sebbene in maniera carsica, solidarietà, generosità, serietà ed onestà.»

«Ma la grande sfida di oggi – ha sottolineato il primo cittadino stamattina in Municipio durante l’incontro con il comitato organizzatore per la presentazione ufficiale dell’evento – è quella di permettere ai comuni virtuosi, che non hanno dilapidato risorse e che hanno i bilanci in ordine, di essere messi nelle condizioni di poter spendere i propri fondi per intaccare il disagio delle famiglie e dei giovani in particolare.»

«Il comune di Cagliari – ha concluso Massimo Zedda – ha il più basso tasso d’indebitamento in Italia, come istituzione locale. Il totale d’indebitamento di tutti gli enti locali del Paese è pari al 2,5% dell’indebitamento dello Stato. Di questo, il 2% è attribuibile al Comune di Roma, mentre lo 0,5% è ripartito tra tutto il sistema provincie e comuni, a fronte di una spesa del 6% sul totale nazionale. Il Comune di Cagliari ha in cassa 280milioni di euro, 192 come Città Metropolitana. Se fossimo messi nelle condizioni di spendere riusciremo ad alleviare le difficoltà che oggi vivono le famiglie.»

«La Settimana sociale di Cagliari, la numero 48, coinciderà con il 60° anniversario della precedente in Sardegna quando, dal 22 al 29 settembre 1957, furono affrontati gli aspetti umani delle trasformazioni agrarie», ha ricordato l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio. Allora, alla guida della diocesi cittadina c’era il vescovo Paolo Botto, sindaco Mario Palomba, mentre alla presidenza della Regione era Giuseppe Brotzu.

«La scelta di affrontare la tematica del lavoro è nata dal fatto che oggi più che mai, il lavoro è un punto fragile e nevralgico della società italiana», ha detto monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale del prossimo ottobre. «Quest’anno si è decisa come sede Cagliari perché è uno dei territori più significativi dove il tema del lavoro, della difesa dell’ambiente, dell’accoglienza, sono importanti. L’obiettivo è di offrire qualcosa che sia utile a tutto il Paese, alle istituzioni e alla società civile. Indicare un percorso positivo e propositivo anche a livello normativo».

All’incontro di oggi a Palazzo Baccaredda, c’era anche il vicesindaco e assessore Luisa Anna Marras. Hanno invece accompagnato l’arcivescovo, Mauro Magatti, segretario del Comitato organizzatore, e lo staff dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Cei.

Il presidente Francesco Pigliaru, con gli assessori Caria, Erriu, Mura e Spanu, ha ricevuto oggi a Villa Devoto l’arcivescovo Arrigo Miglio e mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, assieme al Comitato organizzatore della 48° Settimana Sociale dei Cattolici.
«Questa iniziativa arriva in un momento di straordinaria difficoltà e ci fa piacere poterne ragionare assieme – ha commentato il presidente Pigliaru -. Due sono i problemi cruciali che creano ancora molta ansia e difficoltà di gestione, nelle società occidentali: la globalizzazione e l’evoluzione tecnologica. In tutta Europa si sta riflettendo molto su come affrontare la sfida. Da parte nostra abbiamo fatto investimenti importanti come le politiche di Flexicurity, con sperimentazioni tra le migliori d’Italia». Menzionando una ripresa economica che tarda ad arrivare, Francesco Pigliaru ha poi detto che «dobbiamo essere creativi per individuare interventi di breve periodo e non rinunciare all’idea delle politiche attive».

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha presentato questa sera, nel corso di una conferenza stampa, a Villa Devoto, i quattro nuovi assessori scaturiti dal rimpasto, annunciato da tanti mesi ed ora realizzato.

«Questa Giunta nasce da un forte dialogo con la nostra maggioranza – ha esordito Francesco Pigliaru -. Abbiamo davanti a noi due anni di sfide ambiziose che possiamo vincere solo con l’inclusione e la condivisione, facendo squadra e sentendoci tutti protagonisti di un’avventura collettiva.»

I quattro nuovi assessori sono: Barbara Argiolas (Pd), Turismo, Artigianato e Commercio; Pier Luigi Caria (Pd), Agricoltura; Giuseppe Dessena, indicato dalla maggioranza consiliare ex SEL, Cultura e Pubblica istruzione; Filippo Spanu, già Capo di gabinetto della Presidenza, Affari generali e Personale.
«Questa seconda fase di legislatura è decisiva e rappresenta una grande opportunità – ha aggiunto il presidente della Regione – perché mira a raggiungere risultati evidenti e percettibili del lavoro fatto e di quello che andiamo a fare da ora. Siamo consapevoli di aver scelto un modo di governare scomodo: ci siamo detti che serviva il coraggio di affrontare i problemi strutturali, quelli che la politica troppo spesso lascia indietro perché non portano consenso immediato. Lo stiamo facendo affrontando una stagione di riforme irrinunciabili. Con la nostra Giunta, rinforzata dai nuovi arrivi, dobbiamo completarle rapidamente e nel migliore dei modi. Restando uniti e lavorando compatti con la coalizione per raggiungere gli obiettivi condivisi, tutto sarà più facile.» 

Francesco Pigliaru ha ringraziato i precedenti assessori del Turismo Francesco Morandi e della Cultura Claudia Firino per «serietà, onestà, passione e dedizione che hanno contraddistinto il loro impegno, dal quale è arrivato un grande contributo all’azione di governo», e ha brevemente ripercorso questi tre anni di lavoro soffermandosi su passaggi importanti come la riforma della Sanità, il programma Iscol@, la lotta alla peste suina, il Patto per la Sardegna e molto altro.

Ai nuovi componenti dell’esecutivo Pigliaru ha consegnato la lettera di mandato «sul modello europeo, per restare sui contenuti», con risultati da raggiungere argomento per argomento, «ma evitando ogni chiusura e tenendo sempre aperto il dialogo tra assessorati, perché l’obiettivo è condiviso e trasversale: ottenere effetti concreti e tangibili, in grado di migliorare la vita dei sardi».

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A poche ore dall’ufficializzazione della nuova squadra di assessori, con l’ingresso di quattro volti nuovi al posto dei dimissionari Elisabetta Falchi, Gianmario Demuro, Francesco Morandi e Claudia Firino (le ultime due arrivate pochi minuti dopo l’annuncio delle scelte dei nuovi assessori fatto alla stampa dal presidente Francesco Pigliaru), il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis attacca pesantemente la maggioranza di centrosinistra.

«Il rimpasto della Giunta non nasconde certo il fallimento dell’azione politica in questi tre anni – dice Pietro Pittalis -. E’ il solito teatrino di una maggioranza logora e di una giunta regionale inadeguata ed incapace ad affrontare i gravi problemi della nostra Isola come certificano tutti gli indicatori economici e sociali. Neppure questo rimpasto – conclude il capogruppo di Forza Italia – potrà rappresentare un cambio di passo perché tutto appare nel solco della continuità, cui si aggiunge l’ulteriore disgregazione di una coalizione di governo ormai arrivata al capolinea.»

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Martedì 7 marzo sarà presente a Cagliari monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore della «48ª Settimana sociale dei cattolici italiani» che si terrà nel capoluogo dell’Isola dal 26 al 29 ottobre 2017. Sarà accompagnato dal dottor Sergio Gatti, vice presidente del medesimo Comitato, dal segretario il professor Mauro Magatti, e dallo staff dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale italiana, diretto da monsignor Fabiano Longoni.

Alle ore 11.00, la delegazione sarà accolta dalla dottoressa Giuliana Perrotta, prefetto di Cagliari. Seguirà l’incontro in municipio con il vicesindaco Luisa Anna Marras, al termine del quale, intorno alle 12.30, i membri del Comitato saranno a disposizione degli operatori dell’informazione. Alle 13.00, gli organizzatori della Settimana sociale saranno ricevuti, presso Villa Devoto, dal presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.

Nel pomeriggio si terrà un colloquio con i responsabili della Camera di commercio. Infine, il sopralluogo presso la Fiera internazionale della Sardegna, che sarà la sede dei lavori della Settimana sociale.

La delegazione sarà accompagnata da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, e da don Giulio Madeddu, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci hanno firmato l’accordo di programma quadro per dare il via al progetto C.A.S.A., 13 milioni e 200mila euro di cui 3 milioni e 400mila di nuova finanza. Per il territorio hanno sottoscritto l’accordo il presidente dell’Unione dei Comuni Parte Montis Mansueto Siuni e l’amministratore straordinario della Provincia di Oristano, Massimo Torrente. Cultura, artigianato, storia, agroalimentare. Ma soprattutto una nuova filosofia del territorio: 6 Comuni che, pur mantenendo la propria identità, si pensano come un unico Comune di 7.200 abitanti, con i servizi ben distribuiti fra tutti e infrastrutture che consentano di spostarsi velocemente, come la pista ciclabile per raggiungere la scuola, un unico istituto comprensivo dalla materna alle superiori distribuito su tre Comuni.

Filo conduttore di tutto, il turismo esperienziale, con laboratori che consentano ai visitatori di vivere fino in fondo il territorio e i suoi prodotti, e il potenziamento dei servizi alla persona per migliorare la qualità della vita. «Una piccola Unione che è un grande esempio all’interno della Programmazione territoriale -dice il presidente Pigliaru -. Sei Comuni hanno unito le forze, allargando lo sguardo sul territorio. Insieme hanno dato ampio respiro a un progetto comune, facendo sinergia per rilanciare l’economia, favorire lo sviluppo e creare occupazione, ma anche per garantire migliore istruzione e formazione dei giovani. Così si combatte lo spopolamento e si definiscono le condizioni giuste per far vivere davvero i territori.»