21 July, 2024
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E’ durissimo il giudizio di Paolo Maninchedda sul rimpasto annunciato da Francesco Pigliaru. L’assessore dei Lavori pubblici ha pubblicato un intervento nel suo sito internet www.sardegnaeliberta.it , nel quale non usa mezze misure per “stroncare” il modello scelto dal governatore.
«Ci sono momenti di entusiasmo nella vita di un governo e momenti di assoluta fatica, aumentata dall’assenza di entusiasmo – scrive Paolo Maninchedda -. Ieri il Gruppo del Partito dei Sardi ha notificato al Presidente della Giunta un giudizio severo sul rimpasto annunciato che credo verrà meglio strutturato nei prossimi giorni.»
«Per noi è vincolante il patto elettorale: non possiamo romperlo – aggiunge Paolo Maninchedda -. Tuttavia abbiamo il diritto di far capire agli elettori ciò che è addebitabile alle nostre convinzioni e al nostro lavoro e ciò che non lo è. Il modello cui risponde il rimpasto illustrato ieri ai capigruppo – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – non ci appartiene, perché non è calibrato sui fronti della crisi sarda: rapporti col governo italiano, lavoro, educazione, costi e qualità della salute, organizzazione della governance pubblica e conoscenza delle sue performance, questione morale, ricchezza della nazione.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ufficializzato i nomi dei quattro nuovi assessori che martedì 7 marzo entreranno a far parte della nuova Giunta, in sostituzione dei due assessori dimissionari, Elisabetta Falchi all’Agricoltura e Gianmario Demuro agli Affari Generali, e degli altri due “sacrificati” per assecondare le volontà delle forze che sostengono la coalizione (Claudia Firino alla Pubblica istruzione e Francesco Morandi al Turismo).

I nomi nuovi sono quelli di Giuseppe Dessena (ex SEL), destinato ad occupare la poltrona di Claudia Firino (ex SEL) alla Pubblica istruzione; Barbara Argiolas (Partito Democratico, vicina all’europarlamentare Renato Soru), pronta a rilevare la poltrona di Francesco Morandi (Centro Democratico) al Turismo. Filippo Spanu, indicato dal presidente Pigliaru, guiderà l’assessorato degli Affari generali; Pier Luigi Caria, del Partito Democratico, vicino a Matteo Renzi, infine, rileverà la poltrona dell’assessorato dell’Agricoltura.

Claudia Firino ha perso il posto per esplicita richiesta di tre dei quattro consiglieri del gruppo che la sosteneva; Francesco Morandi, uno degli assessori migliori della prima Giunta Pigliaru, ha perso il posto per la mancanza di un adeguato sostegno del gruppo consiliare del Centro Democratico che ha perso consistenza nel corso della legislatura. Francesco Morandi, appena ha saputo dell’annuncio fatto dal presidente Pigliaru, ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, perché non intenzionato a restare al timone dell’assessorato un solo minuto in più. Ha fatto altrettanto, poco dopo, Claudia Firino.

L’annuncio del presidente sui nomi dei quattro nuovi assessori ha provocato grossi malumori in seno alla coalizione di maggioranza e non sono esclusi colpi di scena da oggi a martedì, giorno previsto per l’insediamento della nuova Giunta. I più critici sono i consiglieri del Partito dei Sardi, seconda forza della coalizione, che per bocca dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda e del segretario nazionale Franciscu Sedda, ha contestato pesantemente il metodo ed ha annunciato di non riconoscersi nella strada intrapresa dal governatore Pigliaru.

 

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Sono in arrivo per agricoltori e pastori sardi circa 23 milioni di euro di pagamenti sull’indennità compensativa, per le zone montane e svantaggiate, riguardanti l’annualità 2016. Il via libera è giunto oggi con la firma del decreto n. 50 da parte dell’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura (Agea). Il finanziamento (23.062.474,56 di euro) è destinato a soddisfare 12mila e 406 domande sulle anticipazioni 2016 con una copertura del 85% del totale dovuto. Il risultato di oggi è frutto del lavoro costante portato avanti dagli uffici della presidenza in stretta collaborazione con le strutture dell’assessorato dell’Agricoltura.

«Si tratta di somme dovute al comparto agricolo sardo che, anche se in ritardo, potranno dare un sostegno importante alle tante aziende che in questa stagione, prima siccitosa e poi interessata da pesanti calamità naturali, devono affrontare il calo del prezzo del latte ovicaprino e dei prodotti agricoli». Lo ha detto il presidente Francesco Pigliaru nel commentare la notizia arrivata oggi da Roma. «Rimangono tuttavia diversi pagamenti che Agea deve ancora liberare – ha aggiunto il presidente Pigliaru – e su questo non abbasseremo la guardia nelle interlocuzioni con il Governo e il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali».

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E’ stata sancita con la firma di un Protocollo d’intesa, questa mattina a Villa Devoto, la collaborazione tra la Regione Sardegna e la Regione Lombardia per l’avvio del nuovo sistema di emergenza-urgenza sardo. A sottoscrivere l’accordo i presidenti Francesco Pigliaru e Roberto Maroni, affiancati dai rispettivi assessori della Sanità, Luigi Arru e Giulio Gallera, dal direttore generale dell’assessorato della Sanità della Sardegna, Giuseppe Sechi, e dal direttore generale dell’AREU lombarda, Alberto Zoli.

La collaborazione si incentra soprattutto sulle modalità di funzionamento dell’Areus; la riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza/urgenza sanitaria extraospedaliera (118); le attività di implementazione del servizio di elisoccorso HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) regionale; la costituzione, attivazione e funzionamento del Numero Unico dell’Emergenza (NUE) 112; la formazione di tutte le figure professionali coinvolte, anche utilizzando strumenti e metodiche sperimentali. Il protocollo ha una durata di due anni e non comporta oneri economici a carico dei rispettivi bilanci regionali.

«Siamo molto soddisfatti dell’intesa con il Presidente Maroni», ha detto il presidente Francesco Pigliaru. «Il loro modello di AREU è eccellente, leggero, orizzontale, basato su un forte coordinamento, decisamente il più adatto alle nostre esigenze. La firma di oggi è un’ottima occasione per ribadire quanto diciamo da tempo: le buone pratiche sviluppate dalle regioni sono una grande ricchezza per l’intero Paese», ha proseguito il presidente Pigliaru. «Lo Stato dovrebbe impegnarsi a diffonderle, magari con la creazione di un catalogo, che diventi repertorio di esperienze e soluzioni già attuate con successo e al quale tutte le regioni possano attingere. A un centralismo che costringe a far capo alla burocrazia di un qualche ministero romano è di gran lunga da preferire un regionalismo virtuoso – ha concluso Francesco Pigliaru -, dove il confronto costante tra esperienze regionali diventa luogo nel quale generare sperimentazioni».

«Questa iniziativa della struttura dell’emergenza-urgenza Areu e il Numero Unico di Emergenza 112 che abbiamo sviluppato in Lombardia parte dalla sperimentazione attivata da me, nel 2010, quando ero ministro dell’Interno», ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. «Partimmo dalla provincia di Varese e la cosa funzionò e ora è estesa in tutta la regione. Prevede la riunificazione delle centrali operative, che rispondono alla chiamata di quelli che erano i diversi numeri di emergenza e inviano sul luogo di un incidente, per esempio, solo i mezzi che davvero servono. Mettiamo questa nostra esperienza a disposizione delle altre Regioni, in questo caso della Sardegna, con spirito di leale collaborazione istituzionale. Sostengo la proposta del presidente Pigliaru di istituire, tra le Regioni, un ‘Catalogo delle buone pratiche’, che preveda lo scambio delle eccellenze che ogni Regione sviluppa in diversi settori – ha aggiunto Maroni – e propongo di portare questo modello di scambio delle buone pratiche in Conferenza della Regioni.»

Il responsabile sardo della Sanità, Luigi Arru, ha ricordato che la collaborazione con l’Areu e, in particolare, con il direttore generale Alberto Zoli, si è sviluppata negli anni. «Quello lombardo – ha detto – è il modello più adatto alle nostre caratteristiche e alle esigenze della nostra tempistica. Proprio oggi è stato pubblicato il bando per l’elisoccorso della Sardegna sulla Gazzetta Ufficiale Europea e, anche grazie alla collaborazione con la Lombardia, contiamo di avere al più presto un nuovo sistema di emergenza-urgenza sardo».

L’omologo lombardo, Giulio Gallera, ha aggiunto che l’esperienza dell’Areu non è nata in poco tempo e che ha avuto bisogno di diverse correzioni: «Il nostro modello di Emergenza Urgenza – ha detto Giulio Gallera – è un modello trasversale che vede l’Areu in un ruolo di governance della rete dei soccorsi che uniforma il servizio in tutto il territorio regionale, dandogli così maggiore efficienza e concretezza».

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Si apprende da agenzie di stampa che oggi il presidente della RAS Francesco Pigliaru e il presidente della Lombardia Roberto Maroni, con i rispettivi assessori della Sanità, si incontrano per firmare un protocollo d’intesa finalizzato alla “costituzione, attivazione e definizione delle modalità di funzionamento dell’ Azienda Regionale Emergenza Urgenza  della Sardegna: AREUS ”.

La notizia, a dire il vero, è stata preceduta da parziali informazioni e mezzi-annunci sul merito della questione Areus e relativo sistema di elisoccorso con un  impegno di risorse di circa 90 milioni di euro stanziati con l’ultimo assestamento di bilancio. Quel che è certo, anzi sconcertante, rimane il fatto che il Consiglio Regionale, di questo accordo Maroni-Pigliaru, non ha mai saputo nulla e non è mai stato reso partecipe in alcuna discussione di merito.

La stessa VI commissione consigliare competente in materia Sanità non è mai stata coinvolta sul tema e su questo argomento mai ha potuto esprimere neanche un parere. Ritengo inaccettabile il mancato coinvolgimento della massima assemblea rappresentativa della Sardegna su un tema di questa portata.

Da quali analisi di fabbisogno di servizi per il cittadino Sardo nasce e quali  sono i risultati attesi da tale accordo? Perché per la Sardegna, che qualcuno forse dimentica è un’isola, dovrebbe essere ottimale un modello Lombardia che forse, lo stesso qualcuno dimentica ancora, non ha accessi al mare e non ha  isole da tutelare e servire, come invece dovrebbe fare  con attenzione prioritaria, chi governa la nostra terra? Perché la regione con la più alta densità abitativa (Lombardia) viene presa a modello per la regione con la densità più bassa ( Sardegna)? Perché la Regione con la più potente e pervasiva Sanità privata diventa un esempio e modello da adottare? 

Nella legge n. 17/2016 di istituzione dell’ATS, la città di Nuoro viene indicata quale sede dell’istituenda AREUS per il suo posizionamento baricentrico e anche con l’intento di potenziare il sistema di servizi sanitari e lo stesso ruolo dell’ospedale San Francesco.

Come si colloca questa visione nell’adottando modello Lombardia?

Chiedo, pertanto, che l’assessore Luigi Arru e il presidente Francesco Pigliaru riferiscano immediatamente e in modo circostanziato alla VI Commissione e al Consiglio Regionale, assolutamente prima di stipulare qualsivoglia accordo o ratifica di adozione di modelli di gestione del sistema di emergenza urgenza per la Sardegna o si impegnino con questa finalità risorse finanziarie nostre. Tutto potrebbe andar bene e tutto potrebbe avere un senso.

Rimane lo sconforto per il metodo politico e per l’adozione ormai chiaro di un “Modello Decisionale” che non presuppone alcun confronto e alcuna condivisione  con la Comunità Sarda né con i suoi rappresentanti istituzionali e ancor meno con gli operatori di una sanità sarda, gestita con supponenza e arroganza, come fosse, ancora una volta, una semplice rappresentazione scolastica in Power Point.

Anche queste condizioni hanno determinato l’opportuna determinazione di Rossomori di uscire da questa maggioranza di Governo che da tempo, coglie tutte le occasioni per perdere ogni legittimità a continuare ad operare in nome del popolo Sardo.

Emilio Usula – Rossomori

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Sugli sviluppi della vertenza Alcoa, i segretari CGIL Roberto Puddu e Roberto Forresu scrivono al governatore Francesco Pigliaru e al ministro Carlo Calenda.

«Nella riunione tenutasi a Cagliari il 1 dicembre dello scorso anno, per quanto ci riguarda – scrivono Roberto Puddu e Roberto Forresu -, abbiamo formulato il riconoscimento per il cambio di passo impartito alla vertenza sia con l’accordo con l’Alcoa, sia per quanto riguarda la decretazione dell’Area di Crisi Industriale Complessa e le conseguenti soluzioni per superare in larghissima parte la perdita degli ammortizzatori sociali, oltre l’impegno a dare soluzione al resto dei lavoratori del bacino escluso da quel vitale provvedimento.»

«Al contempo – aggiungono Roberto Puddu e Roberto Forresu – abbiamo però sollecitato la prosecuzione del rispetto degli impegni nel merito e nel metodo con quest’ultimo che, a partire dalla natura della richiesta del Ministro di procedere indispensabilmente “giocando in squadra”, assume importante sostanza nell’esercizio della condivisione e nella responsabilità, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo. Questione che comporta chiaramente il fatto che i componenti di quella “squadra” – che per noi sono e rimangono i lavoratori, le lavoratrici, il territorio nelle loro rappresentanze sindacali e istituzionali – devono essere parte attiva della stessa. Per questo, confermando l’apprezzamento per il cambio di passo ma consci che il tempo passa velocemente, dobbiamo anche ribadire e questo mal si sostanzia con le notizie a “gocce” nei Social; con quelle preziose e sempre informalissime frutto dell’interesse e delle interlocuzioni di Parlamentari del territorio; infine da quelle altrettanto informali e apparentemente “sfuggite” alle varie Parti in campo.»

«Infine, in considerazione della inusuale risposta domanda del Ministro in un twitt “se ci si possa vedere dopo il 15 marzo?”, riteniamo di poter affermare che per quanto ci riguarda è necessario anticipare e di molto quella data. Pertanto, ci permettiamo di sollecitare la Convocazione urgente della riunione della “squadra” – concludono Roberto Puddu e Roberto Forresu –  nella quale fare il punto e condividere lo stato della Vertenza, da tenersi possibilmente in Sardegna.»

Silos occupato

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Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della Sanità Luigi Arru firmeranno domani mattina, alle ore 11.15, a Cagliari, nella sede della Presidenza della Regione di Villa Devoto, con il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e con l’assessore Giulio Gallera, il protocollo operativo tra le due Regioni per l’avvio dell’Azienda per l’emergenza-urgenza (Areus) e del Numero Unico Europeo (NUE) 112. Subito dopo la firma dell’intesa, si terrà un incontro con la stampa.
L’accordo, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 25 novembre, nasce dall’esperienza della Regione Lombardia, prima in Italia ad attivare la propria Azienda regionale dell’emergenza urgenza nel 2008 e diventata riferimento a livello nazionale.
La collaborazione tra le due Regioni riguarderà le modalità di funzionamento dell’Areus; la riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza/urgenza sanitaria extraospedaliera (118); le attività di implementazione del servizio di elisoccorso HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) regionale; la costituzione, attivazione e funzionamento del Numero Unico dell’Emergenza (NUE) 112; la formazione di tutte le figure professionali coinvolte, anche utilizzando strumenti e metodiche sperimentali. Verranno assicurati il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative promosse, la redazione per ogni ambito di intervento di un progetto, la scelta delle misure di informazione e comunicazione da adottare.
La Regione Lombardia offrirà la propria collaborazione per il tramite dell’AREU Lombardia, che collaborerà con la Direzione Generale della Sanità dell’assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’assistenza sociale della Regione Sardegna.
Il protocollo avrà una durata di due anni e non comporterà oneri economici a carico dei rispettivi bilanci regionali.

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E’ stata firmata ieri, a Villa Devoto, la convenzione tra Regione e Banco di Sardegna che rende subito operativi gli aiuti per i prestiti di conduzione agraria a tasso agevolato destinati alle piccole e medie imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, approvato dalla Giunta nello scorso mese di novembre.
Il documento, siglato tra il presidente della Regione e assessore dell’Agricoltura ad interim Francesco Pigliaru e il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese, infatti, permetterà la rapida erogazione da parte dell’agenzia regionale ARGEA dei contributi sugli interessi dei prestiti agrari d’esercizio o conduzione per il sostegno alle spese che l’imprenditore agricolo o l’allevatore sopporta o anticipa nella gestione dell’azienda.

«Quello di oggi – dice Francesco Pigliaru – è un altro tassello importante nella nostra politica a favore dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese agricole: sono 2,5 milioni di euro che mettiamo per abbattere gli interessi ed è un aiuto importante perché permetterà alle aziende di avere liquidità ad un tasso molto agevolato. Non è ovviamente la soluzione di tutto, ma è un altro pezzo di quello che possiamo fare per aiutare in questo momento difficile chi oggi lavora in campagna, soprattutto nelle imprese più piccole che sono la maggioranza del tessuto produttivo agricolo, e permettergli di guardare con più fiducia al futuro.»

«In questi mesi – aggiunge Giuseppe Cuccurese – abbiamo lavorato per coprire tutta la gamma delle esigenze delle imprese agricole e facilitare l’accesso al credito degli imprenditori agricoli. Di questo intervento sui prestiti di conduzione beneficeranno soprattutto i piccoli imprenditori, perché col contributo in conto interessi i prestiti avranno un costo vicino a zero. È interesse di tutti aiutare le piccole aziende perché in Sardegna rappresentano l’ossatura del settore primario: con lo sforzo di tutti e interventi di sistema come questo stiamo andando nella giusta direzione.»
2,5 milioni per finanziare fino a 2000 domande. Dopo la delibera della Giunta regionale dello scorso 25 novembre, che destinava 2,5 milioni di euro ancora giacenti presso ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e il decreto del 14 febbraio che ha stabilito le disposizioni necessarie per attuare l’intervento, la convenzione è l’ultimo passaggio formale per la piena e immediata operatività dell’intervento. Secondo le previsioni, potranno essere finanziate tra le 1.400 e le 2.000 domande, con l’attivazione di prestiti che mediamente ammonteranno tra i 30 e i 50mila euro.

Gli aiuti, in regime de minimis, verranno concessi in conto interessi per operazioni di credito di durata fino a 12 mesi. Agevoleranno, tra le altre cose, l’acquisto di sementi e concimi, mangimi, antiparassitari, carburanti, il pagamento di prestazione e salari, gli affitti e le rate assicurative ed è destinato alle PMI, condotte da imprenditori agricoli con sede operativa in Sardegna. L’importo dell’operazione di credito non potrà essere inferiore a 5mila euro per azienda. In ogni caso, l’intervento regionale, così come previsto dalla normativa comunitaria, non potrà eccedere l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” di 15mila euro, concessi a un’impresa nell’arco di tre esercizi finanziari.
ARGEA gestirà le domande. Le domande possono essere presentate ai servizi territoriali di ARGEA, che istruirà le richieste di contributo mediante procedimento a sportello e determinerà il possesso dei requisiti e l’eventuale importo massimo dell’agevolazione. Il provvedimento di ammissibilità verrà poi trasmesso da ARGEA all’azienda e all’istituto di credito convenzionato, che poi provvederà ad avviare l’iter per l’apertura della linea di credito.

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«L’agenzia sarda per le erogazioni per le campagne è un’agenzia fantasma». A dirlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Nei proclami del presidente Francesco Pigliaru dichiara come un fatto certo l’istituzione dell’organismo pagatore – spiega il capogruppo dell’Udc -. In realtà la delibera della Gunta non stabilisce la costituzione dell’ente, ma approva la bozza del nuovo statuto che deve passare in commissione e consiglio per poi essere riadattato. Una bufala politica che appare come un’illusione per gli agricoltori, ancora una volta traditi dall’esecutivo. Sono davvero preoccupanti la superficialità e il pressapochismo della Regione, visto che non si fa riferimento a nessun passaggio in merito alla riorganizzazione della pianta organica. Non si comprende con quale personale, le risorse e gli strumenti informatici da utilizzare per l’organizzazione dell’Argea.»

Gianluigi Rubiu sottolinea che la gran parte degli undici organismi pagatori regionali in Italia autorizzati vanno avanti con l’utilizzo di un proprio software, ma  alcuni utilizzano lo stesso di Agea con tutti i problemi del caso. «Si ipotizza che in due/tre anni si possa concludere l’iter per l’istituzione dell’agenzia, senza considerare il complesso meccanismo organizzativo – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – si vuole dare l’illusione al mondo agro-pastorale della Sardegna , che si possano risolvere tutti i  problemi con l’organismo pagatore regionale senza contare che la procedura autorizzativa è molto complessa. Un flop – conclude Gianluigi Rubiu – che ripercorre le stesse tappe del 2007 e del 2010, con un identico copione per l’istituzione di un ente ancora fantasma.»

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«I ritardi della procedura di accorpamento tra il Consorzio di bonifica del Basso Sulcis e il Consorzio Sud Sardegna, ferma al palo, con un’assenza preoccupante di risorse e le proverbiali false promesse del centrosinistra alla guida della Regione, hanno portato al risultato che i lavoratori del Consorzio del Basso Sulcis sono senza stipendio da sei mesi. Siamo punto e a capo: nonostante le rassicurazioni della maggioranza, i dipendenti dell’ente del Basso Sulcis si ritrovano senza salario da ben sei mesi, costretti a fare i conti con una classe dirigente che non sa andare oltre le solite promesse da marinaio.»

La denuncia arriva da Ignazio Locci, esponente di Forza Italia, vicepresidente del Consiglio regionale.

«Dalla Regione non arrivano le risorse dovute e, di conseguenza, le casse dell’ente restano a secco, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili – aggiunge Ignazio Locci -. Questa situazione rischia dunque di ripercuotersi anche sull’attività del Consorzio, proprio alle porte della stagione irrigua. A farne le spese, dunque, non sono soltanto i lavoratori che offrono la propria opera gratis, ma anche gli agricoltori del territorio, che a breve potrebbero ritrovarsi con i campi all’asciutto. Non possiamo attendere che il presidente Francesco Pigliaru nomini un nuovo assessore dell’Agricoltura. Il sistema deve essere normalizzato una volta per tutte: i lavoratori hanno il diritto di essere pagati regolarmente, esattamente come gli agricoltori hanno tutto il diritto di poter contare su un servizio puntuale e regolare. Basta con la fuffa del centrosinistra – conclude Ignazio Locci – si affronti il problema e lo si risolva definitivamente, senza dare le colpe alla burocrazia.»