18 July, 2024
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La Sardegna fin dalla più remota antichità al centro degli scambi e degli spostamenti del Mediterraneo e avamposto delle connessioni tra le civiltà che si sono affacciate sul Mare Nostrum. È lo spunto da cui prende l’avvio la grande mostra internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo” – la cui inaugurazione è prevista il 31 gennaio 2019 al Museo Archeologico Nazionale e al Palazzo di Città di Cagliari – che ha l’obiettivo di dare lustro e visibilità a un patrimonio archeologico millenario e unico e dare slancio al turismo culturale nella nostra isola. L’esposizione è stato presentata alla stampa, oggi al Museo Archeologico Nazionale, con una piccola anteprima dei pezzi e della metodologia che verranno proposti.

La mostra, anticipata nel dicembre 2017 dal convegno internazionale ospitato all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari che ha riunito curatori e studiosi di importanti Musei italiani, europei e del bacino mediterraneo, rientra nell’Accordo di collaborazione pluriennale siglato lo scorso 21 giugno a San Pietroburgo tra l’assessorato regionale del Turismo, Museo Statale Ermitage, Polo Museale della Sardegna – MiBAC, Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari e il coinvolgimento di Ermitage Italia, con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze, l’attuazione di momenti di approfondimento scientifico, lo studio e realizzazione di eventi ed esposizioni.

Sono 550 reperti che coprono un arco temporale dal Neolitico al primo millennio a.C. il fulcro del progetto espositivo curato da Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari e Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e il coinvolgimento del Museo Nazionale Georgiano di Tbilisi, dell’History Museum of Armenia di Erevan e del MARQ di Alicante. 149 i pezzi provenienti in prestito dall’Ermitage, 149 arrivano dall’Archeological Museum di Salonicco, 97 in prestito dal Pre and Early History-National Museums di Berlino, 34 dal Mann di Napoli, 8 dal Musèee de Bardo di Tunisi, mentre i restanti 97 dalle collezioni dei musei di Cagliari, Sassari e Nuoro, per comporre un mosaico che parte dalle testimonianze archeologiche sarde, abbraccia le diverse culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso per mettere in luce connessioni e differenze, in modo da restituire alla Sardegna la centralità nel panorama preistorico. La mostra è stata interamente finanziata coi fondi POR-FESR 2014-2020, asse “heritage tourism”.

«Ci sono molti motivi per cui questa iniziativa è così importante – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru in apertura del suo intervento – ringraziando quanti hanno lavorato “per raggiungere l’obiettivo ambizioso di questa mostra, che partita anni fa da un’idea lungimirante del comune di Cagliari ha intrecciato collaborazioni preziose diventando una chiave per aprire nuove prospettive. La Sardegna possiede un’eredità storica e archeologica tanto straordinaria quanto ancora poco conosciuta nel mondo – sottolinea -, e crediamo sia giusto impegnarci al massimo perché questo patrimonio così peculiare abbia una visibilità internazionale crescente, tale da intercettare ampie fasce di quel turismo che negli anni sta diventando sempre più colto, sempre più curioso, sempre più alla ricerca di qualità nel paesaggio, nel cibo, nella storia, nell’archeologia. D’altro canto la lezione del passato è un messaggio chiarissimo per il presente e per il futuro. La Sardegna nel Mediterraneo antico non era isolata ma, al contrario, avamposto centralissimo, luogo e intreccio di connessioni. Un ruolo importante che abbiamo avuto e che oggi, in questo particolare momento storico, siamo più che mai chiamati a continuare a svolgere – conclude il presidente Pigliaru -, per favorire il dialogo tra la sponda nord e la sponda sud.»

«Oggi – dice Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio – presentiamo una prestigiosa mostra che partirà il 31 gennaio e con la quale vogliamo posizionare la Sardegna sulle rotte del grande turismo culturale. Abbiamo necessità di valorizzare, raccontare e promuovere il nostro straordinario patrimonio archeologico e storico, e con questa esposizione lo facciamo in rapporto alle civiltà che nei millenni sono sorte sulle sponde del mar Mediterraneo e con il coordinamento scientifico delle più importanti istituzioni internazionali. La cultura, materiale e immateriale, è sempre più capace di contribuire allo sviluppo sostenibile della nostra isola e creare benessere e occupazione nei territori. Infatti, insieme al paesaggio e alla qualità della vita, costituisce uno gli elementi strategici più importanti per accrescere il valore della nostra destinazione non solo nei mesi estivi, ma anche nei cosiddetti mesi di spalla. In questo senso, la sfida di “Le Civiltà e il Mediterraneo”, interamente finanziata con fondi europei, è proprio il suo arco temporale: da gennaio a maggio, mesi meno movimentati dal punto di vista turistico, per rendere Cagliari e la Sardegna ancora più attraenti per quei viaggiatori curiosi di conoscere la vera identità e cultura di chi li ospita e di vivere un’esperienza in luoghi accoglienti, ricchi di eventi e appuntamenti.»

«La partecipazione a un progetto – dichiara Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna – Mibac – che mette in primo piano la centralità culturale dell’isola ci inorgoglisce come Istituzione che ha da sempre posto questo aspetto tra i suoi compiti principali. Il Polo museale della Sardegna, infatti, racchiude al suo interno tutte le anime che, da un capo all’altro dell’isola, nella straordinaria varietà delle sue collezioni, raccontano una storia cultuale lunga oltre 6/7 mila anni.»

«Siamo orgogliosi – sono le parole di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari – di proseguire la collaborazione avviata nel 2015, in occasione di Cagliari Capitale Italiana della Cultura, con il Museo Ermitage di San Pietroburgo. La mostra “Le Civiltà e il Mediterraneo” costituisce una nuova e straordinaria occasione di confronto internazionale e di crescita per i nostri musei, un’altra testimonianza di quanto Cagliari e la Sardegna intera possano offrire con la nostra civiltà nuragica. Una rete di relazioni e rapporti che diventa nuovamente attuale a distanza di millenni e che l’evento espositivo racconterà ai visitatori. Un appuntamento ancora più importante in questo periodo storico, ulteriore prova di quanta importanza abbia avuto e abbia il Mediterraneo nello scambio di cultura, esperienze, arte e commercio.»

«In questo particolare momento storico – dice Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari – pieno di contraddizione e dove emerge il drammatico tema dell’immigrazione, il museo ancora una volta si apre alla socialità, all’integrazione attraverso la conoscenza, considerando il Mediterraneo una condizione che unisce e non isola.»

«Con questo progetto espositivo – è il commento del presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras – frutto dell’accordo di collaborazione firmato lo scorso anno, si afferma una lettura della storia della Sardegna, che si intreccia in maniera indissolubile alle vicende degli altri popoli del Mediterrano: al centro di scambi e relazioni che ne hanno plasmato fisionomia e identità, l’isola è da sempre terra votata alla specificità ma anche all’integrazione. Dalla riflessione, che si sviluppa dalla conoscenza attraverso le testimonianze del passato, nascono occasioni di condivisione e valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale.»

“Le Civiltà e il Mediterraneo” sarà visitabile dal 31 gennaio 2019 fino alla fine di maggio.

 

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É stato siglato questa mattina a Villa Devoto il protocollo d’intesa tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Comitato per il Trenino Verde della Sardegna. Con le firme apposte dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal coordinatore del Comitato Paolo Pisu, dal presidente dell’Arst Chicco Porcu, dei sindaci dei comuni interessati, del rappresentante di Legambiente Vincenzo Tiana, dei sindacati e degli operatori economici, si mira a promuovere, nell’arco di un anno, un Piano di Valorizzazione del Trenino Verde, all’interno di un ampio progetto pluriennale, e a definire una serie di interventi e iniziative per rendere l’antica infrastruttura un grande attrattore turistico della nostra Isola.

«Sono contento che si sia raggiunto questo risultato – ha spiegato Francesco Pigliaru –. Il turismo esperienziale è quello più in crescita e che vale di più. E noi abbiamo ben presente la necessità di organizzare e mostrare contenuti forti per valorizzare le zone interne. Il trenino di Lawrence è già un attrattore storicamente definito, con una visibilità altissima e che attraversa percorsi magnifici con la sua portata culturale, ambientale e architettonica. Andiamo avanti con convinzione ed entusiasmo – conclude il presidente della Regione -, come si evince dai dettagli di questo Protocollo.»

«Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con la firma di questo Protocollo d’Intesa, che traccia una prospettiva nuova per il Trenino verde della Sardegna, non solo per i territori interessati ma per tutta l’Isola – ha detto Paolo Pisu -. Rimane per noi chiaro che questo risultato arriva dopo anni di assiduo impegno e bisognerà vigilare e impegnarsi ulteriormente affinché questo Protocollo d’Intesa venga attuato, nei tempi prestabiliti in tutte le sue parti.»

Gli interventi, che terranno conto dei precedenti studi e progetti, dovranno garantire la sicurezza dell’esercizio su tutte le linee (Mandas – Arbatax, Isili -Sorgono, Macomer – Bosa e Sassari – Nulvi – Palau); l’attività di gestione e manutenzione della infrastruttura ferroviaria, il potenziamento e rinnovo del materiale rotabile, l’eventuale automazione o eliminazione dei passaggi a livello. Contemplato anche l’eventuale recupero e restauro delle stazioni che andranno concesse, ove possibile, agli Enti locali per la realizzarvi luoghi di accoglienza, punti ristoro, servizi igienici e turistici, esposizione e vendita dei prodotti locali, enogastronomici, artigianali e artistici. 

Il Piano Generale di Valorizzazione comprenderà anche uno specifico piano di marketing per restituire, alle tratte turistiche sarde, un elevato livello di visibilità e attrattività.

Per il 2019, primo anno di valenza del Protocollo, la Regione conferma i 5,3 milioni già previsti a fine 2017 e aggiunge ulteriori 5 milioni, a valere anche questi sul Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Le risorse verrano assegnate ad Arst, soggetto attuatore degli interventi.

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Il Nord-Ovest della Sardegna si ridisegna e riorganizza come un’unica, grande, città intelligente. Lo fa puntando sulla rete e mettendo a sistema politiche, progetti ed iniziative, potenziando fortemente i servizi e favorendo innovazione sociale e sviluppo competitivo, e coinvolgendo i protagonisti del mondo istituzionale e economico-sociale nella gestione delle politiche e dei servizi per il territorio. È arrivato ieri al traguardo il Progetto “Rete Metropolitana del Nord Sardegna, un territorio di città”: un finanziamento di 75 milioni di euro, 8 Comuni (Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria) e 228mila abitanti coinvolti, il più importante pezzo di programmazione territoriale della Regione per ampiezza del territorio e numero di cittadini. Nel Padiglione Tavolara all’interno dei Giardini pubblici, la firma che dà il via libera ufficiale al progetto con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, le assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’Ambiente Donatella Spano, i Sindaci, i sindacati, gli imprenditori e tutti i soggetti coinvolti in questo ambizioso e innovativo progetto, che punta a valorizzare le peculiarità di ciascun protagonista riducendo le differenze e puntando sulle sinergie.

“I soldi ci sono, come dimostrano i 75 milioni di cui parliamo oggi e che vanno ad aggiungersi alle tante altre risorse investite su quest’area, ma bisogna saperli spendere nel modo giusto – ha detto il presidente Francesco Pigliaru – e il nord ovest, con la rete metropolitana, ha uno strumento estremamente efficace per riuscire a usarli bene. Cooperare è la base dello sviluppo e focalizzandosi sulle esigenze specifiche, decentrando le capacità progettuali e assegnando responsabilità a tutti i soggetti coinvolti, si ottengono i massimi benefici per chi nei luoghi vive e lavora. Città piccole e medie che procedono separate – ha sottolineato – non possono che avere davanti a sé prospettive di declino. Le cose però cambiano quando si inizia, come succede qui oggi, a pensare a se stesse come a un territorio, come protagoniste di una scommessa comune in cui ognuno fa la propria parte per crescere insieme e crescere tutti. E il nord ovest, messo in rete intorno a idee vincenti condivise, può finalmente sviluppare tutte le potenzialità di un territorio che è straordinariamente ricco”, ha detto infine Francesco Pigliaru, che ha concluso ringraziando “quanti hanno lavorato con passione e impegno per raggiungere questo importante risultato”.

Si articola in 7 azioni principali. Valorizzazione turistica integrata degli attrattori culturali, attraverso un modello innovativo di gestione integrata del patrimonio culturale nelle sue articolazioni materiali (museali, archeologiche, storico-monumentali e spirituali) e immateriali (eventi e attività di spettacolo). Parco ambientale del Nord-Ovest della Sardegna, per ricucire la frammentazione della proposta turistico-territoriale connettendo coste e interno per offrire una immagine unitaria di destinazione, attraverso la salvaguardia, la riqualificazione e la valorizzazione delle zone costiere, delle zone umide e lagunari e delle aree protette per renderle turisticamente fruibili nel rispetto del patrimonio esistente. Miglioramento dei servizi per la qualità della vita, anche in ottica anti-spopolamento. Quindi servizi sociali e alla persona, servizi sportivi territoriali, valorizzazione dei parchi urbani a fini ricreativi. Accessibilità sostenibile. Migliori infrastrutture e trasporti per turisti e residenti, e realizzazione di un sistema di mobilità lenta ecosostenibile. Miglioramento dei servizi essenziali del territorio, quindi più accessibilità ai luoghi e al servizio scolastico. Competitività delle imprese, all’insegna dell’innovazione: sarà realizzato un Centro di competenza digitale e realizzata un’offerta di incentivi alle imprese (Progetto pilota di attività di innovazione sociale in collegamento con riqualificazione di immobili; Bandi Territoriali multisettore per la rivitalizzazione dei Centri Storici; Aiuti alle imprese innovative e del welfare). Governance territoriale all’insegna della semplificazione e rapidità. Nel progetto ci sono anche 90mila euro all’interno di “Sardegna in 100 Chiese” per la valorizzazione degli edifici di culto locali.

“Otto amministrazioni hanno lavorato in una sola direzione e superato ogni possibile difficoltà per creare sviluppo economico, pensando solo ed esclusivamente al bene di un territorio ampio e articolato, che va oltre le singole città pur valorizzandole fortemente e investendo sulle potenzialità di ciascuna”, dice l’assessore Raffaele Paci. “Questo è il risultato migliore della programmazione territoriale: il dialogo fra i territori, la capacità di superare gli individualismi nel nome del bene comune, la voglia di unire le forze per arrivare al miglior risultato possibile per tutti. Voglio dirlo, ripeterlo, e ribadirlo con molta chiarezza: mai come in questi anni i nostri paesi, le nostre città, i nostri territori, sono stati protagonisti assoluti delle politiche di sviluppo della Regione. Siamo andati ovunque, abbiamo garantito la giusta attenzione nella stessa misura a tutti, chiamandoli a progettare insieme a noi la loro idea di sviluppo e di futuro, assicurando importanti finanziamenti per realizzarla. Il risultato, oggi, è questo progetto”, sottolinea Raffaele Paci. “Importante, innovativo, che valorizza le risorse del territorio, le ricchezze storiche, ambientali, culturali e turistiche, con una congrua parte delle risorse riservate agli investimenti delle imprese locali. Abbiamo fatto un grande lavoro. Tutti insieme, Regione e amministrazioni locali, in un’ottica unitaria e condivisa, che ha già portato tanti risultati e un finanziamento complessivo di quasi 300 milioni. Ora dobbiamo fare in fretta e realizzare più in fretta possibile tutti gli interventi del progetto”, conclude Paci.

Dal 2016 a oggi sono 14 i progetti firmati, 12 in corso (da qui alla fine della legislatura ne verranno chiusi altri 5), per un totale di 26 progetti in campo. Per quelli che non si riuscirà a firmare entro febbraio, è comunque garantita la copertura grazie ai 75 milioni appena stanziati con la Finanziaria approvata qualche giorno fa. Sono oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione per la programmazione territoriale che coinvolge il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni e 295 Comuni. Il quadro delle politiche di sviluppo locale in Sardegna è completato dai 3 Iti da 15 milioni ciascuno (oltre Sassari, anche Cagliari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro.

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Giovedì 20 dicembre, nel Business centre dell’aeroporto “Mario Mameli” di Cagliari-Elmas, con inizio alle ore 16,30, verrà presentato alla stampa il Piano strategico di sviluppo e marketing turistico della Sardegna “Destinazione Sardegna 2018-2021”, approvato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi.

Interverranno il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, il coordinatore del Piano Josep Ejarque. Parteciperanno inoltre il presidente della Camera di Commercio di Cagliari Maurizio de Pascale, il presidente della Camera di Commercio di Sassari Gavino Sini, il presidente della Camera di Commercio di Nuoro Agostino Cicalò e il presidente della Camera di Commercio di Oristano Salvatore Ferdinando Faedda e i rappresentanti delle società di gestione degli aeroporti sardi: l’amministratore delegato di SOGAER Alberto Scanu, l’amministratore delegato di GEASAR Silvio Pippobello, il direttore generale di SOGEAAL Roberto Perini. 

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E’ stato siglato stamane, a Villa Devoto, l’accordo di collaborazione tra la Regione e la Corte d’Appello di Cagliari per l’attivazione, presso gli uffici giudicanti del distretto, di tirocini destinati a giovani laureati in materie giuridiche ed economiche. Il presidente Francesco Pigliaru con l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, la Presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca, e il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi hanno presentato il contenuto dell’accordo: l’attivazione, presso gli 11 uffici giudicanti ddel distretto, di percorsi formativi di 6 mesi, eventualmente prorogabili per altri 6, destinati a neo laureati in materie giuridiche ed economiche. Si tratta di un’intesa unica, a livello nazionale, per la realizzazione di percorsi formativi nei tribunali di tutta l’Isola, che coinvolgeranno circa 100, tra ragazze e ragazzi.

«È una collaborazione utile a tutti – ha detto il presidente Pigliaru -. Come Regione abbiamo tutto l’interesse ad aiutare il sistema legale ad aggiungere efficienza e velocità, a garantire i tempi, perché questo è uno dei fattori che vengono sempre controllati per definire nelle statistiche internazionali il funzionamento generale di un territorio ed è una valutazione determinante per le imprese che vogliono localizzarsi e fare investimenti. Nello stesso tempo diamo l’opportunità ai giovani interessati di aggiungere alla loro preparazione un percorso professionalizzante che ne aumenta l’occupabilità, mentre con il loro impegno contribuiscono ad alleggerire il lavoro degli uffici giudiziari distribuiti in tutta la Sardegna. È un tema dalle implicazioni rilevanti e su cui lo Stato dovrebbe mettere maggiore attenzione – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma sono risposte di cui la Sardegna ha bisogno e noi siamo ben contenti di lavorare per darle.»

«È un’opportunità importante per i giovani laureati, per migliorare la loro occupabilità, sia per chi decida, poi, di affrontare i concorsi per diventare magistrato, sia per chi opti per la libera professione – ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura -. I tirocinanti laureati in materie economiche collaboreranno nell’ambito dell’organizzazione degli uffici giudiziari. Vorrei, inoltre, sottolineare che siamo la prima Regione in Italia a cooperare con gli uffici giudiziari del territorio, per aiutarli a dare risposte più veloci ai cittadini. L’intesa di oggi è il primo passo di un progetto regionale più ampio, finanziato interamente dalla Regione, con risorse ulteriori rispetto a quelle dei tirocini ordinari (Garanzia Giovani e over 29): a breve firmeremo un altro protocollo d’intesa con il nuovo Procuratore Generale, per la realizzazione di tirocini presso gli uffici requirenti della Sardegna.»

 «La collaborazione siglata oggi è un grande aiuto per tutti i tribunali della Sardegna, per dare una risposta più celere alla richiesta di giustizia da parte dei cittadini – ha dichiarato la presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Gemma Cucca -. I tirocinanti saranno impegnati presso tutti gli uffici giudicanti del distretto: Sezione distaccata della Corte d’Appello di Sassari, Tribunale di Cagliari, Oristano, Lanusei, Nuoro, Sassari, Tempio Pausania, Tribunali per i Minorenni di Cagliari e Sassari e Tribunali di Sorveglianza di Cagliari e Sassari.»

«Diamo un’altra opportunità ai nostri giovani – ha dichiarato Massimo Temussi, direttore dell’Agenzia Sarda per il Lavoro, ASPAL, che fornirà l’assistenza tecnica al Distretto della Corte d’appello di Cagliari e all’assessorato del Lavoro -. Dopo la firma di oggi l’Aspal, nel ruolo di soggetto promotore, può procedere nei passaggi amministrativi che porteranno alla predisposizione dell’Avviso e alle fasi di selezione dei tirocinanti. I nostri Centri per l’impiego, inoltre, saranno a disposizione degli uffici giudiziari per supportarli nell’attivazione dei tirocini e nell’accesso alla procedura on line disponibile dal portale Sardegna Lavoro. Forniamo in questo modo un servizio utile alla pubblica amministrazione nello spirito di una proficua sinergia interistituzionale per migliorare le competenze dei giovani laureati e agevolarne l’inserimento lavorativo. I percorsi di tirocinio saranno infatti personalizzati e verrà fornita una reale formazione con l’affiancamento di un tutor che seguirà i tirocinanti trasferendo conoscenze utili da poter spendere non solo in ambito pubblico ma anche nel privato.»

A gennaio, verrà pubblicato l’avviso per i tirocinanti a cura dell’Aspal. Successivamente verrà effettuata, di concerto con la Corte d’Appello di Cagliari, una prova attitudinale. Il numero dei beneficiari, così individuati, è pari al 10% del personale in organico del Distretto giudiziario. Ai tirocinanti sarà erogata un’indennità mensile di 450 euro, con risorse interamente regionali. Anche le coperture assicurative saranno a carico della Regione.

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Grande partecipazione di pubblico e delle istituzioni, al convegno “La valorizzazione delle terre pubbliche per lo sviluppo delle aree interne”, organizzato dalla Copagri Sardegna, al quale hanno partecipato numerosi agricoltori, allevatori e rappresentanti degli enti regionali e sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori all’ambiente Donatella Spano e all’urbanistica Cristiano Erriu e i presidenti della Copagri nazionale Franco Verrascina, regionale Ignazio Cirronis e provinciale Giampaolo Sanna.

Francesco Pigliaru ha condiviso la proposta della Copagri per un più razionale utilizzo del patrimonio terriero pubblico, in modo da coglierne le grandi potenzialità attraverso un nuovo quadro di regole, una sapiente azione di coordinamento e buone idee progettuali. Sulla stessa linea gli interventi dei due assessori. Donatella Spano ha ricordato la nuova concezione di attività forestale introdotta con l’ultima Legge Forestale regionale, grazie alla quale non si parla più di “musei”, ma di selvicoltura attiva, valorizzazione produttiva e sviluppo delle filiere compatibili e sostenibili. Cristiano Erriu ha fra l’altro sollecitato i Comuni a elaborare i Piani di valorizzazione e recupero delle terre civiche previsti dalla normativa regionale per i quali sono state, anche recentemente, destinate risorse specifiche.

Franco Verrascina ha evidenziato l’importanza di una seria e approfondita riflessione sullo spopolamento delle aree rurali e sull’urbanizzazione che ne consegue, ricordando che gli agricoltori sono i custodi del territorio, dell’ambiente e del paesaggio; «quando l’ultimo agricoltore sarà sceso in città dalle colline, c’è il serio rischio che saranno anche le colline a scendere a valle verso le città», ha fra l’altro sottolineato.

 Ignazio Cirronis ha suggerito il finanziamento di un “progetto di riqualificazione delle terre pubbliche” da attuarsi attraverso un “Piano di Rinascita”, secondo quanto previsto dall’art. 13 dello Statuto della Sardegna, che ha valenza costituzionale. Giampaolo Sanna ha invece proposto la creazione di un gruppo di lavoro per la valorizzazione delle terre pubbliche che comprenda tutti gli stakeholder.

 

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Martedì 18 dicembre, a Villa Devoto, alle 9.30, verrà siglato l’accordo di collaborazione tra la Regione e la Corte d’Appello di Cagliari per l’attivazione, presso gli uffici giudicanti del distretto, di tirocini destinati a giovani laureati in materie giuridiche ed economiche.

Alla firma dell’accordo prenderanno parte la dottoressa Gemma Cucca, presidente della Corte d’Appello di Cagliari, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ed il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi. È prevista la presenza del presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

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“La Trasparenza a presidio della legalità” è il titolo della Giornata organizzata dall’Ufficio del Responsabile della prevenzione della Corruzione e della Trasparenza della Regione, in collaborazione col Servizio della Comunicazione per la Giornata della Trasparenza, che si terrà il 18 dicembre, a Cagliari, a partire dalle ore 9.00, nella sala cineteatro ‘Nanni Loy’ di via Trentino.

La trasparenza degli atti ha un ruolo sempre più centrale nella vita delle pubbliche amministrazioni, perché assicura il diritto dei cittadini ad accedere alle informazioni ed esercitare un controllo costante che incentiva la responsabilità degli amministratori nell’esercizio delle loro funzioni. Tanto più il patrimonio informativo pubblico è aperto e accessibile, tanto più si concretizza la partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte di interesse collettivo.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali del presidente della Regione Francesco Pigliaru e seguiranno una serie di interventi incentrati sul rapporto tra trasparenza, anticorruzione, libertà di informazione, partecipazione. Di “Anticorruzione e trasparenza – ruolo e responsabilità del RAC” parlerà proprio Ornella Cauli, responsabile dell’Ufficio Anticorruzione della RAS. A seguire, l’intervento della rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo. Paola Pau, direttore del Servizio comunicazione della Presidenza, tratterà invece il tema “La Comunicazione istituzionale funzionale alla Trasparenza”, mentre il componente della Commissione Privacy del Consiglio nazionale forense Giovanni Battista Gallus approfondirà l’aspetto della “Trasparenza e nuova disciplina della tutela dei dati personali. D.P.R.679/2016”. Sarà la volta di Marcello Spissu, avvocato, di Trasparency International che parlerà di “Freedom Of Internet Acts (FOIA)”. Interverranno poi il presidente dell’Ordine dei giornalisti Sardegna, Francesco Birocchi su “FOIA – trasparenza e della libertà di informazione”, Paolo De Angelis, della Procura della Repubblica di Cagliari, su “Trasparenza e Anticorruzione”, il Generale Gioacchino Angeloni del comando regionale della Guardia di Finanza su “Trasparenza a presidio dell’antiriciclaggio”, Daniele Congiu del Servizio comunicazione della presidenza su “ParteciPA” e infine, sul tema “UniCa per l’Etica”, Roberto Pireddu dell’ufficio del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Università di Cagliari. 

 

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All’indomani dell’approvazione della manovra finanziaria 2019-2021 da parte del Consiglio regionale, il centrosinistra compatto esprime soddisfazione per il risultato raggiunto.

«E’ una finanziaria che contiene un profondo senso di giustizia sociale – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru – una manovra consapevole del fatto che l’uscita dalla crisi economica può creare diseguaglianze. Per questo, abbiamo varato una serie di provvedimenti (Reis, pacchetto famiglia, Lavoras, etc.) che mirano a distribuire a tutti i benefici della ripresa economica. E’ un segnale importante che la Sardegna dà al resto d’Italia. Un risultato ottenuto grazie all’impegno di tutti, Giunta, Consiglio e maggioranza.»

Soddisfatto anche l’assessore del Bilancio Raffaele Paci: «Per il secondo anno consecutivo riusciamo ad evitare il ricorso all’esercizio provvisorio – ha sottolineato Raffaele Paci – ciò consentirà di avere le risorse stanziate immediatamente disponibili». Raffaele Paci ha poi risposto alle accuse dell’opposizione che in Aula ha parlato di finanziaria elettorale: «Non è così. Se avessimo voluto fare un provvedimento elettoralistico non avremmo previsto la copertura del disavanzo presunto della sanità, pari a 165 milioni di euro, utilizzando quelle risorse per altri interventi – ha detto l’assessore – è invece una finanziaria che raccoglie i frutti di 5 anni di lavoro. Nei primi anni abbiamo dovuto risanare i conti, oggi possiamo dare risposte a famiglie, imprese ed enti locali».

Giudizio positivo anche dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau: «E’ una buona finanziaria che viene incontro alle esigenze dell’Isola e consentirà di governare dando risposte concrete ai sardi – ha detto Gianfranco Ganau – sono contento per come hanno lavorato il Consiglio e la Commissione Bilancio con la preziosa opera di mediazione del presidente Franco Sabatini. Grazie all’esperienza di questi anni, oggi mettiamo in campo buone politiche: dal piano Lavoras al pacchetto famiglia, dalle misure a favore delle imprese artigiane agli interventi per garantire il diritto allo studio.»

Il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini è poi entrato nei dettagli della manovra elencando i provvedimenti più importanti e le novità rispetto alla Finanziaria del 2018: «Oltre alla conferma dei fondi per il Reis, il piano Lavoras ed il Fondo unico per gli enti locali ci sono molte risorse per famiglie, imprese e studenti – ha detto Franco Sabatini – in particolare i fondi per i lavoratori in utilizzo (8 milioni di euro) che consentiranno di stipulare contratti annuali e non più a 7-8 mesi; 3 milioni per gli operai delle aree di crisi, 1,5 milioni per i pescatori di Santa Gilla, 400mila euro per i 21 veterinari dell’Aras assunti a tempo determinato, 26 milioni per la contrattazione collettiva dei dipendenti regionali, 25 milioni per i lavoratori del sistema dei beni culturali, 5 milioni per i servizi del 118, 51 per gli interventi su edifici e infrastrutture pubbliche, 10 per i centri storici, 9 per l’impiantistica sportiva (con 52 comuni beneficiari), e 3 per finanziare tutte le società sportive dilettantistiche».

«Che non sia una finanziaria elettorale lo confermano i numeri – ha aggiunto il capogruppo del Pd Pietro Cocco – è invece una manovra che mostra attenzione alle esigenze reali della società mettendo in campo 165 milioni di euro per le famiglie.»

Di “finanziaria democratica” ha parlato il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta: «Siamo riusciti a ricostruire un dialogo con i comuni e con le imprese – ha detto – è una manovra che ha come obiettivo il progresso e lo sviluppo della società sarda».

«L’ultima finanziaria della legislatura – ha spiegato l’assessore Raffaele Paci – consentirà di ridurre il debito complessivo della Regione da 1.5 miliardi del 2013 di euro a 1,4 miliardi. «Ciò che più conta però è il fatto di aver cancellato centinaia di mutui a tassi di interesse molto alti, sostituendoli con nuovi mutui con tasso all’1%. Il rapporto debito-Pil è bassissimo (4,6%). Bene anche sul fronte dei residui passivi passati dai 2,7 miliardi di perenzioni del 2013 agli attuali 500milioni di euro. La Regione – ha concluso Raffaele Paci – ha saldato quasi tutte le vecchie pendenze».

Le famiglie al centro. E poi attenzione massima per i Comuni, tutela delle fasce più deboli e dei disoccupati, più sviluppo per creare nuova occupazione, debito della Sanità azzerato. La Finanziaria per il 2019 progetta il futuro della Sardegna con 8 miliardi e 200 milioni tenendo le tasse più basse d’Italia per lasciare 130 milioni in più a disposizione delle imprese e 100 delle famiglie, garantisce più risorse per ciascun settore e prosegue la battaglia con lo Stato sugli accantonamenti non riconoscendo il pagamento di 285 milioni di euro. I dettagli della manovra approvata ieri sera, per il secondo anno di seguito senza ricorrere all’esercizio provvisorio – il che significa poter iniziare a spendere dal primo giorno dell’anno per famiglie, imprese e territori – sono stati illustrati in conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru con l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, capigruppo e consiglieri della maggioranza.  

STANZIAMENTI BASE – Ordine pubblico e sicurezza 38 milioni; Istruzione e diritto allo studio 195; Cultura, Sport e Tempo libero 100; Turismo 80; Territorio ed edilizia 80; Ambiente 664; Trasporti 671; Politiche sociali 382; Sanità 3,7 miliardi; Sviluppo economico ed energia 190 milioni; Politiche per lavoro e formazione 182; Agricoltura e Pesca 221 + 158 non contabilizzati nel bilancio regionale.

I PROVVEDIMENTI PIÙ IMPORTANTI PER I COMUNI – Finanziamenti per oltre 800 milioni di euro, per i Comuni: 600 milioni all’anno attraverso il Fondo Unico e, nel triennio, 50 milioni per sanare il dissesto finanziario, 51 per interventi di ristrutturazione nei piccoli comuni in graduatoria, 75 milioni per la programmazione territoriale. Ancora: 3 milioni per i centri con aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, cave dismesse, impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o produzione di energia da fonte fossile. I Comuni che hanno subito una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione riceveranno 4 milioni e 800mila euro. Altri 7,1milioni di euro sono ripartiti fra una quarantina di Comuni per finanziare interventi mirati nel territorio: musei, oratori, giardini pubblici, infrastrutture, chiese, cimiteri, ex mulini, teatri civici, cinema, strade. Infine, 500mila euro all’anno fino al 2021 per progettare l’interconnessione tra i bacini idrografici della Sardegna per fronteggiare le crisi idriche, 200mila euro all’anno per tre anni all’Anci per valorizzare offerte di turismo culturale nei comuni, 10 milioni per lo scorrimento delle graduatorie per la valorizzazione dei centri urbani. 15 milioni vanno poi alle Province, per garantire servizi ai cittadini e stipendi ai dipendenti.

PACCHETTO FAMIGLIA, LA GRANDE NOVITÀ – Muove 65 milioni. Prima di tutto, gli sgravi fiscali per i figli a carico. Con 25 milioni di euro viene garantita la detrazione di 200 euro a figlio, 300 se disabile, fino ai 18 anni, per un reddito fino ai 55mila euro. 10 milioni e 500mila euro sono destinati all’abbattimento fino all’80% del costo di trasporto per gli studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari. 25 milioni di euro sono destinati alla ristrutturazione delle abitazioni private, con un meccanismo di premialità per interventi che prevedono efficientamento energetico e vengono realizzati nei piccoli comuni delle zone interne, in ottica antispopolamento (2 milioni sono riservati ai Comuni del Piano Sulcis); 4 milioni, articolati in voucher, vanno ai genitori di bambini da 0 a 36 mesi per avere diritto a uno sconto sulle rette degli asili nido.

REIS E LAVORAS, DUE ECCELLENZE – 45 milioni sono destinati al Reis, il reddito di inclusione sociale che la Sardegna ha introdotto fra le prime regioni italiane: un aiuto concreto, reale, ormai una misura stabile a protezione delle fasce più deboli e disagiate della società. Oltre che delle fasce più deboli, la Finanziaria si occupa anche dei disoccupati: con 70 milioni per ciascuno degli anni 2019-2021 viene rifinanziato LavoRas, il programma per il lavoro varato con128 milioni nel 2018, che si divide nelle misure cantieri comunali e bonus occupazionali. Un provvedimento che ha avuto grande impatto nel sistema economico della Sardegna, in particolare nella parte cantieri che ha visto la partecipazione di 371 Comuni sardi e il coinvolgimento di centinaia di disoccupati. All’interno del programma vengono inoltre previsti interventi specifici per le crisi industriali e i pescatori.

SANITÀ, DEBITO AZZERATO E ALTRI INTERVENTI – Con 600 milioni di euro viene di fatto azzerato il debito della sanità e, con 167 milioni si garantisce la copertura del disavanzo presunto per il 2019. Con 10 milioni si garantisce l’adeguamento del contratto degli infermieri, 5 milioni vanno al personale 118 delle associazioni onlus e delle cooperative sociali convenzionate col Servizio di emergenza-urgenza, 7 ai contratti del comparto sanità per l’incremento della produttività finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa. 500mila euro sono destinati alle prestazioni extra Lea per pazienti affetti da patologie irreversibili che non fruiscono del sistema delle cure domiciliari integrate, 100mila alle patologie rare extra Lea, 29 milioni all’Ats per gli accordi integrativi regionali per medicina generale, pediatria di libera scelta e emergenza sanitaria territoriale, 2 milioni agli accordi integrativi regionali per la medicina specialistica ambulatoriale interna. Infine, 200mila euro saranno utilizzati per rimborsare le spese di esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e delle sezioni primavera a rischio per possibili reazioni allergiche e 30mila euro per terapie ai bambini autistici.

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“24mila occupati in più rispetto al terzo trimestre del 2017, 76mila se guardiamo lo stesso periodo del 2014. Il tasso di disoccupazione per gli stessi mesi del 2014 era circa il 19%, il 15% l’anno scorso e oggi l’11%, che ci porta a un soffio dalla media italiana e ben distanti dai numeri del Mezzogiorno. Questi i dati, oggettivi e incontrovertibili, come è incontrovertibile che oggi dopo 9 anni di crisi abbiamo un livello di occupati che ha finalmente raggiunto e superato il dato del 2008, dopo anni di una crisi che ha distrutto decine di migliaia di posti di lavoro. E la freddezza dei numeri si traduce, nella realtà del quotidiano, in persone che lavorano, famiglie alle quali arriva uno stipendio, soldi che possono essere spesi, che si mettono in circolo, fanno girare l’economia. Non siamo qui per dire che ora in Sardegna va tutto bene, ma certamente che le cose vanno meglio, decisamente meglio”.Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

“Siamo molto soddisfatti di questi risultati, dati importanti che sono l’effetto delle nostre politiche e che faranno da stimolo per la tanto attesa ripresa in tutti i diversi comparti”, ha dichiarato l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. “Abbiamo investito molto, siamo intervenuti da subito con un piano per le infrastrutture da centinaia di milioni per smuovere l’economia e allo stesso tempo abbiamo messo in campo tutte le politiche utili alle imprese, che hanno ripreso a credere nel futuro. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma questi sono dati solidi, che seguono quelli sul Pil cresciuto dell’1,2% all’anno nell’ultimo triennio e i tanti altri positivi registrati in particolare negli ultimi mesi. Ora bisogna continuare a lavorare con grande impegno, proseguendo sulla strada tracciata per amplificare questi risultati e permettere alla Sardegna di lasciarsi definitivamente la crisi alle spalle”.

«Dall’insediamento della Giunta, abbiamo lavorato duramente – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura – . Nei primi anni abbiamo scorto dei piccoli miglioramenti, ora raccogliamo i frutti del nostro impegno. Non solo l’insieme delle misure realizzate fondamentalmente attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo, ma soprattutto l’innesco di un clima di fiducia da parte delle imprese e dei disoccupati verso istituzioni che funzionano ci permettono di parlare di importanti risultati: i riorganizzati Centri per l’Impiego, in grado di dare risposte utili e servizi omogenei ai cittadini, il calo di quasi dieci punti nell’ultimo anno della disoccupazione giovanile e i traguardi, oggetto dell’incontro odierno. In particolare, sono molto orgogliosa del dato sulla disoccupazione femminile, finalmente inferiore a quella nazionale, a dimostrazione dell’impatto importante delle misure di welfare per le donne lavoratrici. Tuttavia, anche se manca poco alla fine della legislatura, non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando per realizzare, in questa fase, la parte attiva del REIS, in modo da far uscire dalla condizione di povertà le troppe famiglie sarde”.

«In un quadro del mercato del lavoro in ripresa e con andamento positivo, l’aumento del 4,4% degli occupati nei settori alberghiero, ristorativo e commerciale per il terzo trimestre del 2018 è un dato da accogliere con grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas – . Se inquadrata, infatti, con i dati parziali relativi alle presenze turistiche di quest’anno, con i numeri dei trimestri precedenti e con quelli analoghi degli anni scorsi, la crescita rilevata dall’Istat indica che stiamo andando nella giusta direzione: il turismo in Sardegna continua a crescere e arrivano segnali positivi sempre più forti per quello che riguarda l’allungamento della stagione turistica e il consolidamento dell’attrattività della destinazione Sardegna anche al di fuori dei mesi estivi. Le politiche che stiamo mettendo in campo per la diversificazione dell’offerta turistica e la costruzione di nuove stagionalità, messe a sistema per il prossimo triennio grazie al nuovo Piano strategico approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi, rafforzeranno lo sviluppo economico e occupazionale del comparto turistico, strategico per una crescita sostenibile della nostra isola”.

Il direttore generale dell’assessorato Luca Galassi ha tracciato un quadro delle risorse impegnate nell’ultimo anno dalla Giunta per le misure a sostegno del lavoro: “169 milioni di euro provengono dal Fondo Sociale Europeo. Oltre 2 milioni sono stati spesi per l’aggiornamento professionale degli operatori dei Centri per l’Impiego, che già dal primo anno di insediamento della Giunta hanno sperimentato l’avvicinamento degli under 29 ai servizi per il lavoro, attraverso il programma Garanzia Giovani”.

“Il trend occupazionale è il frutto del passaggio dalle politiche passive a quelle attive – ha sottolineato il direttore dell’Agenzia Sarda per il Lavoro, Massimo Temussi -. L’Aspal è al centro di questa svolta, come dimostrano i numeri delle prestazioni erogate dai Centri per l’impiego: dal 2017 abbiamo preso in carico 110.000 persone, registrando un aumento di oltre il 400%, e i servizi erogati sono aumentati del 100%. Ci siamo inoltre rafforzati in tutto il territorio regionale con i CPI e abbiamo cercato di ribaltare la percezione da parte di cittadini e soprattutto delle imprese e di recuperare la fiducia. Per questo abbiamo istituito i Job account, i nuovi professionisti a supporto delle imprese, che nel loro primo mese di attività, in vista del Sardinian Job Day, hanno contattato 1.500 aziende che hanno già richiesto 1.800 profili professionali. Questi risultati ci incoraggiano a migliorare ulteriormente la nostra performance e a dare un servizio ancora più efficiente e di qualità”.

Si passa dal 14,6% del 2017 all’11,2% del 2018. Si tratta di un calo davvero sostanzioso: -3,4 punti percentuali in appena un anno. Oltretutto, il dato positivo della Sardegna è molto più marcato sia rispetto al Mezzogiorno (-1,4 punti percentuali) sia rispetto all’Italia (-1,3 punti percentuali). Grazie a questo trend molto favorevole, il tasso di disoccupazione della Sardegna è oggi molto più vicino alla media nazionale (9,3%) che a quella del Mezzogiorno (16,5%), mentre in passato era l’opposto. La disoccupazione è, al terzo trimestre dell’anno in corso, quasi a livelli pre-crisi: 11,2 punti percentuali, mentre nel 2008 si attestava al 10,9%. Rispetto al 2014, anno di inizio legislatura, quando il tasso di disoccupazione si attestava al 19,1%, vi è stato un calo di 7,9 punti percentuali. Anche il tasso di disoccupazione femminile sardo, nel III trimestre 2018, è del 9,7%: più basso di quello maschile regionale (12,3%), di quello femminile del Mezzogiorno (19,3%) e perfino più basso di quello femminile nazionale (10,4%). Nel terzo trimestre 2018 risultano 78.900 disoccupati, 23.700 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono ben 50.900 i disoccupati in meno rispetto all’anno di inizio legislatura (2014) e appena 4.300 in più rispetto al 2008 (anno pre-crisi).

In Sardegna, nel terzo trimestre 2018 il tasso di occupazione si attesta al 56,5%, con un incremento rispetto al 2017 di +2,4 punti percentuali, mentre nel Mezzogiorno e in Italia l’occupazione cresce rispettivamente del +0,3% e del +0,5%. Si tratta di un dato ormai quasi allineato con quello nazionale (pari al 58,9%) e molto superiore a quello del Mezzogiorno (45,1%). Il tasso di occupazione regionale del terzo trimestre 2018 è superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quello del periodo pre-crisi (2008) e di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2014, quando si attestava ad appena il 48,7%. In termini assoluti gli occupati in Sardegna sono aumentati di 25.000 unità rispetto al 2017, di ben 76.400 unità rispetto al 2014 e di 15.000 unità rispetto al periodo pre-crisi (2008).

Il dato complessivo si attesta ad un +4,2%). I settori che maggiormente hanno contribuito alla crescita dell’occupazione sono il commercio, alberghi e ristoranti (+4,4%) e, in minor misura, l’industria escluse costruzioni (+0,4%) e l’agricoltura (+0,3%).

Sull’indicatore degli occupati, sommati alle persone in cerca di occupazione, rispetto al 2017 nel 2018 si segnala un leggero incremento (+0,2% da 703.500 a 704.800 unità). L’incremento è invece molto netto sia rispetto all’anno di inizio legislatura (2014), +25.500 unità, sia rispetto all’anno pre-crisi fissato nel 2008, +19.300 unità. L’incremento delle forze di lavoro indica che la fiducia nella possibilità di trovare un’occupazione è in aumento. D’altra parte, i dati sull’incremento del tasso di occupazione e sul decremento di quello di disoccupazione mostrano che tale fiducia comincia a venir ripagata in modo significativo dal mercato del lavoro isolano.