21 July, 2024
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I presidenti della Regione, Francesco Pigliaru, e della Conferenza Episcopale Sarda, monsignor Arrigo Miglio, questa mattina hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che la Giunta regionale ha approvato lo scorso 13 settembre. L’accordo prevede che siano attivate forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione e della promozione sociale anche mediante misure di inclusione sociale e della sanità. La programmazione degli interventi sarà coordinata da un’apposita Cabina di regia mista, che sarà istituita entro 15 giorni: la Giunta ha delegato al coordinamento del gruppo di lavoro l’assessore degli Enti locali e patrimonio, Cristiano Erriu, in virtù del fatto che il primo programma da mettere in campo riguarda quello relativo agli edifici di culto presenti sia nei centri urbani che nelle aree rurali, alcuni dei quali sono di proprietà della Regione.
«Si tratta del primo accordo di questo genere stipulato in Italia – sottolinea il presidente Pigliaru -. È una piattaforma istituzionale di alto livello, che permette di indirizzare rilevanti risorse su un patrimonio di comune interesse. Sono moltissimi i beni culturali e i luoghi legati alla religione che rivestono particolare importanza per la Sardegna, sia in termini turistici che di inclusione sociale, ed è interesse di tutti renderli vivi e visitabili. Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – conclude Francesco Pigliaru – è una tappa fondamentale per realizzare insieme progetti concreti.»
Il protocollo si pone tra gli obiettivi la salvaguardia e la valorizzazione del consistente patrimonio di beni culturali presenti negli archivi, nelle biblioteche e nei musei diocesani dell’Isola, oltre alla ristrutturazione degli edifici di culto di grande valore storico e artistico. «L’ampiezza di questo protocollo – è il commento di monsignor Miglio – consente interventi in diversi ambiti e una visione d’insieme che va oltre i singoli accordi stipulati in passato anche nell’Isola. Il poter unire le risorse dell’istituzione regionale e della CEI, attraverso una parte dell’8 per mille nazionale, ci permette di individuare progetti di elevato profilo.»
L’assessore Erriu pone l’accento sulle risorse che metterà in campo la Regione. «Le dotazioni si riferiscono al FESR: una misura prevede 34 milioni di euro per le opere materiali, un’altra 20 milioni per servizi, biblioteche, musei e attività immateriali. Questi fondi comunitari attiveranno processi di sviluppo e sosterranno la diffusione del grande patrimonio artistico, culturale e storico presente nell’Isola.»
Regione (attraverso gli Assessorati del Turismo, della Cultura, dei Lavori pubblici e degli Enti locali) e Conferenza Episcopale Sarda attiveranno forme di collaborazione con la Facoltà Teologica della Sardegna, gli Istituti Superiori di Scienze religiose di Cagliari e Sassari, l’Istituto Superiore di Scienze religiose Euromediterraneo di Tempio-Ampurias e il Seminario regionale di Cagliari, con il pieno coinvolgimento dei Comuni.

Basilica di Bonaria 1

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«La riforma di Area, approvata oggi dal Consiglio regionale dopo dieci anni dalla precedente, interviene in un importante Ente già risanato dal punto di vista finanziario e amministrativo. Permetterà, grazie a una formula innovativa, di coniugare l’efficienza amministrativa con il decentramento territoriale e la partecipazione». Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a chiusura dei lavori nell’Aula di via Roma. «La legge approvata oggi si inserisce nel processo riformatore portato avanti da questa Giunta – ha concluso il presidente Pigliaru -, un processo che continua e che oggi ci permette di mettere ordine anche in questo settore».

«Anche in questo caso è stato eliminato il consiglio d’amministrazione a favore di un amministratore unico, ma non ci saranno centralizzazioni perché i servizi a cittadini e imprese sono rimasti territorializzati – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda -.
Abbiamo inoltre istituito un importante organo di partecipazione degli enti locali e delle associazioni di categoria, cioè i rappresentanti degli inquilini: sarà il Cres, Comitato regionale di edilizia sociale, infatti, a curare la proposta del programma annuale degli interventi di Area. L’edilizia residenziale pubblica ha uno spazio di grande rilievo nel lavoro di questa Giunta, che con un investimento di 40 milioni di euro ed agendo su oltre 1.000 alloggi – ha concluso l’assessore Maninchedda – ha portato avanti in due anni un imponente piano di interventi.»

Paolo Maninchedda 12 copia

Francesco Pigliaru 361

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Sindaci ed amministratori dei 7 comuni del Sulcis Iglesiente interessati alla vertenza Ati-Ifras si sono riuniti questa mattina nella sala riunioni della Torre civica di Carbonia, su sollecitazione del primo cittadino di Carbonia, Paola Massidda, per affrontare i problemi legati alla prosecuzione della collaborazione con i lavoratori ATI-IfrasAll’incontro hanno partecipato anche gli archeologi responsabili dei cantieri archeologici. Dopo un approfondito esame delle problematiche che interessano 250 lavoratori nel Sulcis Iglesiente, 550 nei 101 comuni sardi complessivamente coinvolti nei cantieri archeologici, come nei cantieri verdi ed edili, la riunione si è conclusa con la sottoscrizione di una lettera aperta al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, firmata da tutti i presenti, che chiedono di garantire la prosecuzione di questo modello di lavoro virtuoso e produttivo, che ha raggiunto notevoli risultati.

Data l’imminente scadenza della convenzione fra Regione e ATI-Ifras, la preoccupazione concreta dei lavoratori e, conseguentemente, dei loro amministratori, è che questo modello, costruito negli anni, possa subire un periodo di interruzione, che causerebbe seri danni sia al patrimonio archeologico, sia negli altri settori in cui i lavoratori sono stati impiegati con innegabili risultati, come la cura del verde e in generale vari lavori pubblici..

La soluzione proposta è la prosecuzione delle attività finora svolte, senza alcun licenziamento o messa in cassa integrazione dei lavoratori, già formati e dotati di grandi competenze e specializzazioni.

Gli amministratori dei 7 comuni interessati hanno chiesto anche un incontro, in tempi brevi, con il presidente Pigliaru per avviare una discussione costruttiva sul futuro di questi lavoratori e dei cantieri in cui sono impiegati.  

Vediamo ora un’intervista realizzata questa mattina, al termine della riunione, con Angelo Deidda, vicesindaco di Domusnovas.

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Nel dibattito su Olimpiadi 2024 a Roma sì – Olimpiadi 2024 a Roma no, si inserisce oggi anche la Sardegna, con una lettera aperta inviata da Roberto Frongia, presidente dei Riformatori sardi, al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

«Le Olimpiadi possono rappresentare, oggi, l’occasione storica per fare un passo decisivo verso la rinascita dell’Isola – scrive Roberto Frongia a Francesco Pigliaru -.Senza voler disputare sulle responsabilità del ritardo strutturale, abbiamo l’opportunità di veder riconosciuti quei diritti negati ai sardi: le pari opportunità, vale a dire il diritto di avere le stesse possibilità che hanno i popoli che vivono sulla piattaforma continentale; il tema è quello dell’insularità, oggetto di statuizioni di diritto internazionale, in specie pattizio, e comunitario, a cui bisogna sommare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che sancisce all’articolo 14 un divieto generale di discriminazione. Possiamo dare prova di legalità e trasparenza nella gestione degli appalti. Possiamo raggiungere la reale coesione dell’intero territorio nazionale superando i divari strutturali ed infrastrutturali. Abbiamo l’opportunità di migliorare quella percentuale del prodotto interno lordo che risulta formato per meno dell’8 per cento dal turismo.»

«Insomma, abbiamo l’occasione di fare la storia, le chiedo, pertanto, di collaborare con i Governatori del Meridione d’Italia che ritengono di non dover perdere questa chance, permettendo alle regione Sardegna, l’Isola più periferica nel Mediterraneo – conclude Roberto Frongia -, un’effettiva ed illimitata continuità territoriale con la parte continentale della Repubblica e con l’Europa.»

Roberto Frongia copia

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«Dopo mesi di tensioni forse finalmente la montagna riesce a partorire il topolino: a guidare la Asl unica arriverà lo straniero, Francesco Pigliaru riesce a salvare almeno la faccia a un disastroso assessore della Sanità e sono tutti felici e contenti: forse un po’ meno lo sono i sardi che devono sopportare una sanità che non funziona e una riforma che poteva davvero essere la madre di tutte le riforme ma che è stata gestita in maniera davvero dilettantesca». Lo dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, intervenendo sulle questioni legate alla nomina del direttore generale dell’Ats.

«Lo spettacolo che stanno dando Giunta e centrosinistra in queste ore è raccapricciante – aggiunge Michele Cossa – da venti giorni le aziende sanitarie non hanno i manager perché l’assessorato ha ingaggiato con i partiti che la sostiene una battaglia durissima a colpi di veti incrociati. Nessuno però si preoccupa dei sardi e della loro salute. Se le premesse sono queste – conclude Michele Cossa -, ne vedremo delle belle.»

Ospedale Brotzu Cagliari 1

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessoredegli Enti locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu, e a seguito del parere positivo della Conferenza permanente Regione-Enti locali, ha confermato la ripartizione dello stanziamento relativo al Fondo unico per l’anno 2016 nelle stesse quote assegnate nel 2015, in considerazione del fatto che il passaggio al nuovo assetto territoriale è in piena fase di transizione. Sulla base della disponibilità di cassa, ai Comuni sarà erogato un ulteriore 20% dell’importo ancora spettante, mentre alle Province andrà l’intera quota definita, in modo tale da chiudere la fase transitoria e agevolare la ripartizione nella fase successoria tra la Provincia di Cagliari, la Provincia del Sud Sardegna e la Città Metropolitana di tutti i rapporti attivi e passivi. Le attuali Amministrazioni provinciali riceveranno anche le quote delle rispettive Province conglobate, fatte salve le gestioni liquidatorie ancora attive. Infine, alle Unioni dei Comuni saranno destinati complessivamente 23 milioni di euro: 15 milioni provenienti da risorse della Regione e 8 dallo Stato.

La Giunta ha accolto la proposta dell’assessore del Personale Gianmario Demuro sulle linee guida e i criteri generali per l’attuazione del Piano della prestazione organizzativa della Regione. Il testo delinea funzioni, collegamenti con altri documenti e principali contenuti del Piano della prestazione organizzativa che definirà fasi, azioni e risultati del ciclo della gestione e costituisce il punto di riferimento dell’intero processo di programmazione e valutazione della performance dell’apparato amministrativo. Si tratta di un ulteriore tassello nel quadro del miglioramento della qualità dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione regionale e di un più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche. La delibera prevede inoltre la costituzione del Nucleo di supporto alla valutazione con funzioni di collaborazione e consulenza tecnica dell’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) che svolge compiti di verifica sui risultati dei dirigenti dell’amministrazione, degli enti e delle agenzie.
La Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha deciso di sottoporre all’ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), l’intervento per la realizzazione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente con derivazione sul fiume Flumendosa in località Masoni Erdi – Seulo (potenza legale kW 50) a Seulo e Gadoni. Esclusi invece da ulteriore procedura di VIA, condizionati a prescrizioni, il progetto preliminare per il ripristino della cava di granito e prosecuzione dell’attività estrattiva a Olbia, in località San Giacomo, e il progetto di coltivazione e ripristino di una cava per la produzione di inerti in località L’Uruena – Montelittu nel comune di Loiri-Porto San Paolo. L’Esecutivo ha espresso giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell’intervento proposto dal Comune di Cagliari sulla rete di distribuzione delle acque depurate provenienti dall’impianto di depurazione di Is Arenas verso le aree attrezzate a verde pubblico nella città di Cagliari, a condizione che siano rispettate le prescrizioni. Giudizio positivo anche per il rinnovo della Concessione Mineraria “Sa Pigada Bianca”, nei Comuni di Ittiri e Uri. Estesa l’efficacia temporale di due delibere: la n. 56/43 del 2009 (giudizio di esclusione dalla procedura di VIA per un impianto di depurazione a Orosei e fascia costiera) e la n. 2/16 del 2011 (Ricerca mineraria in territorio del Comune di Sassari attraverso sondaggi, all’interno della concessione ‘Casa S’Aliderru’ per bentonite, argille smettiche e refrattarie).
Per la promozione della musica popolare sarda sono stati stanziati, su proposta dell’assessore della Cultura Claudia Firino, 850mila euro. La cifra è stata così ripartita: 500mila euro per le attività istituzionali e 350mila per attività musicali didattiche. In tal modo si assicura continuità alle attività di formazione didattica e si garantisce la promozione sociale e culturale della musica popolare e tradizionale sarda, in maniera omogenea nel territorio. I contributi andranno a sostegno di associazioni e bande musicali, gruppi strumentali di musica sarda e gruppi corali polifonici.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci la Giunta ha approvato l’atto di indirizzo per avviare le procedure preliminari all’eventuale contrazione di un mutuo per il pagamento dei residui perenti. Via libera anche all’atto di indirizzo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Palazzo della Regione 2 copia

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Moby 3 copia

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, la richiesta motivata di mantenimento dell’autonomia finanziaria e amministrativa dell’Autorità Portuale di Olbia. Il decreto legislativo 169 dello scorso 4 agosto sul riordino dei porti, nell’individuare Cagliari quale Autorità unica di sistema portuale della Sardegna, infatti, consente previa espressa richiesta del presidente della Regione, questa possibilità per un massimo di 36 mesi.
Nelle motivazione inoltrate al Ministero è stata espressa, in particolare, l’esigenza che l’autorità di Olbia porti avanti gli interventi di adeguamento infrastrutturale nelle aree portuali di propria competenza, nello specifico quella di Porto Torres. La moratoria permetterà inoltre di gestire al meglio la transizione verso l’attuazione del sistema integrato previsto dalla legge e di condividere e individuare la sede e l’organizzazione più adeguata.

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Il presidente Francesco Pigliaru ha firmato ieri, con il ministero dell’Interno, la convenzione che permetterà alla Regione, in partenariato con la ASL 8 di Cagliari, di rafforzare ulteriormente il sistema di accoglienza sanitaria dei migranti che giungono in Sardegna. La convenzione prevede che i servizi di accoglienza, assistenza e sostegno socio-sanitario rivolti ai soggetti più deboli ospitati nei centri di accoglienza, finora garantiti attraverso il coordinamento di tutti gli attori sanitari coinvolti nella gestione delle emergenze, saranno finanziati con le risorse del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020.
«Un risultato importante – ha detto Francesco Pigliaru -, che consentirà di rafforzare la risposta ai bisogni di salute di richiedenti e titolari di protezione internazionale, con particolare attenzione a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità post-traumatica e disagio psico-sanitario
«La convenzione certifica un lavoro di équipe già portato avanti dalla Asl 8, grazie al prezioso lavoro di tutti gli operatori e volontari coordinati da Silvana Tilocca – ha aggiunto l’assessore della Sanità, Luigi Arru -. Ora, grazie anche a questo accordo, le buone pratiche potranno essere recepite con più facilità anche nelle altre realtà sanitarie della regione.»
L’iniziativa si avvarrà di un’equipe multidisciplinare composta da personale medico, infermieristico e da uno psicologo con il compito di valutare le situazioni di fragilità tra gli ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria. Il sostegno psicologico, sociale e assistenziale ai migranti sarà garantito anche attraverso l’attivazione di una ‘Unità mobile’ di supporto presso le strutture di accoglienza e i servizi psico-socio-sanitari pubblici, che andranno ad integrare i servizi già prestati presso le Strutture sanitarie preposte. Il modello innovativo, sperimentato presso la ASL 8 Cagliari, sarà poi diffuso nelle altre Aziende Sanitarie aderenti all’iniziativa.

Francesco Pigliaru 371

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E’ stato presentato stamane il 100° Giro D’Italia che partirà il 5 maggio 2017 da Alghero e prevede le prime tre tappe in Sardegna: partenza da Alghero ed arrivo a Cagliari, passando per Sassari, Olbia, Nuoro e Tortolì. Hanno partecipato alla presentazione, nella sede degli organizzatori di RCS Sport, a Milano, on l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, il direttore del Giro, Mauro Vegni, il ciclista di Villacidro, Fabio Aru, il presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini con il capitano della squadra, Marco Storari, il presidente della Dinamo Basket Stefano Sardara e il capitano Jack Devecchi. #Giro100 è l’hashtag ufficiale della manifestazione.
«Ospitare la partenza del Giro d’Italia nella straordinaria coincidenza della centesima edizione è per la Sardegna non solo un grande onore, ma anche un’occasione speciale per raccontare in modo diverso il nostro territorio – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Le tre tappe in programma offriranno una vista privilegiata sulle coste come sui percorsi dell’interno: paesaggi famosi, amati dai turisti di tutto il mondo, sfileranno accanto a scenari molto meno noti ma di altrettanto fascino. Stiamo investendo molto nel settore del cicloturismo, ben consapevoli di quanto la bicicletta sia un mezzo privilegiato per conoscere un territorio immergendosi nella sua bellezza. Mi piace pensare che i ciclisti di tutto il mondo, vedendo il Giro d’Italia, si innamorino dei nostri percorsi e abbiano voglia di venire qui da noi per scoprire la Sardegna pedalando.»
«L’evento simbolo dello sport italiano sceglie gli scenari unici della Sardegna per l’edizione numero cento – commenta l’assessore Morandi -. Con la partenza del Giro 2017, assicuriamo al nostro territorio la massima visibilità internazionale e importanti ricadute sotto il profilo economico grazie a una straordinaria iniziativa di promozione della destinazione, della sua qualità della vita e del suo nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le tre tappe isolane a inizio maggio, subito dopo Pasqua, rappresenteranno l’apertura della stagione turistica, tassello fondamentale del piano di destagionalizzazione messo in atto per il triennio 2016-2018. Un’iniziativa coerente con la strategia dell’assessorato, che punta con decisione sul turismo attivo e sportivo, sulla strutturazione dell’offerta attraverso grandi eventi e sulla creazione di nuove motivazioni di viaggio. Si inserisce perfettamente, inoltre, nelle politiche regionali di valorizzazione del cicloturismo, su cui l’assessorato ha investito e investirà con convinzione, e di realizzazione della rete ciclabile della Sardegna.»
Alghero-Olbia di 203 chilometri, Olbia-Tortolì di 208 e da Tortolì con l’arrivo a Cagliari, di 148 chilometri. Percorsi mossi, ondulati, saliscendi, montagna e non mancheranno le lunghe salite con la più dura verso il centro di Nuoro. La probabile volata finale avverrà nelle strade del capoluogo. Oltre alle città di partenza e di arrivo, la corsa rosa attraverserà Sassari, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Palau, Nuoro, Barisardo, Muravera, Villasimius, e altri centri isolani.
Tappa 1 Alghero – Olbia. Mossa, ma non troppo: costantemente ondulata e caratterizzata da una interminabile sequenza di saliscendi lungo la costa nord dell’isola. Si contano alcune salite catalogabili GPM e decine di brevi strappi. Ultima asperità a meno di 20 chilometri dall’arrivo la salita di San Pantaleo, che potrebbe favorire i finisseur rispetto ai velocisti. Si tratta di una salita di circa 5 chilometri con 3 attorno all’8% e pendenze massime superiori nella prima parte. Finale ancora ondulato fino a Olbia per l’eventuale volata tutta da conquistare.
Tappa 2 Olbia – Tortolì. Di media montagna che però potrebbe terminare con uno sprint di gruppo. La prima parte si svolge nell’entroterra Nuorese con saliscendi e tre lunghe salite: la prima per Bitti e Orune (non catalogata GPM), la seconda più dura verso il centro di Nuoro (GPM) e la terza per scollinare il Passo di Genna Silana (GPM). Gli ultimi 50 km sono prevalentemente in discesa o pianura, ma su percorso molto articolato che potrebbe creare difficoltà ai ricongiungimenti. Anche qui una volata, probabile, ma da conquistare.
Tappa 3 Tortolì – Cagliari. Praticamente pianeggiante con lievi ma blande ondulazioni lungo l’intero percorso. Dopo Villasimius si incontrano alcune brevi salite lungo la strada costiera. Segue l’avvicinamento – completamente piatto – alla città di Cagliari fino alla probabile volata finale.
Quella del 2017 sarà l’88esima partenza dall’Italia, 12 sono state quelle dall’estero. La prima volta che il Giro è sbarcato in Sardegna era il 1961. L’occasione fu il centenario dell’Unità d’Italia. La Corsa Rosa, partita da Torino, arrivò sull’isola alla quarta tappa con una frazione Cagliari-Cagliari, vinta da Oreste Magni. Quel Giro, conclusosi a Milano, fu vinto da Arnaldo Pambianco. Trent’anni dopo ecco la prima Grande Partenza. Era il 1991. Furono effettuate due tappe in linea oltre a due semitappe tra cui una a cronometro. Quel Giro fu vinto da Franco Chioccioli.
Nel 2007 con una spettacolare cronosquadre Caprera-Maddalena prese il via il Giro d’Italia edizione numero 90 con l’incredibile presentazione delle squadre sull’incrociatore della Marina Militare, Garibaldi. A 10 anni di distanza la Corsa Rosa ritrova le strade dell’isola.
La Sardegna sarà raccontata in 192 paesi del globo, da 400 testate, 265 portali web, e oltre 2.000 giornalisti. Numerosi eventi collaterali coinvolgeranno tutto il territorio regionale.
Fabio Aru 1

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Il Governo e la Regione Sardegna hanno diffuso in serata note stampa ufficiali sull’esito dell’incontro svoltosi oggi al Mise sul futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

«Il Governo, nel corso di un incontro che si è tenuto oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico – si legge nella nota stampa del Mise -, ha informato i sindacati sulla situazione ALCOA ed ha in particolare evidenziato i seguenti punti:

  1. GLENCORE non ha risposto alla lettera inviata dal Ministro Calenda all’Amministratore delegato della società sulle condizioni di una eventuale acquisizione dell’impianto ALCOA di Portovesme;
  2. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato oggi il riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il territorio del Sulcis;
  3. Il Governo ha formulato ad ALCOA una proposta per evitare lo smantellamento  immediato dell’impianto. A fronte dell’impegno di ALCOA a garantire un congruo periodo di tempo ulteriore per cercare un nuovo acquirente, il Governo assume i seguenti impegni:

a) nel caso di cessione dell’impianto ad un investitore, verrà utilizzata INVITALIA in funzione di “filtro” (come espressamente richiesto da ALCOA per evitare di mantenere delle responsabilità nel caso in cui l’investimento del nuovo soggetto non fosse coronato da successo). Vi sarebbe, in tal caso, un passaggio contrattuale contestuale  da ALCOA a INVITALIA e da INVITALIA al nuovo investitore;

b) nel caso in cui al termine del periodo concordato non si manifestasse alcun interessamento concreto, ALCOA potrà cedere l’impianto ad INVITALIA che espleterà la procedura di smantellamento, previo riconoscimento da parte di ALCOA delle somme necessarie ad adempiere a questa operazione;

In nessun caso, neanche per un periodo transitorio, INVITALIA potrà ammodernare, avviare o gestire  l’impianto di Portovesme se non per le attività di smantellamento. Rimangono, inoltre, immutati gli obblighi di ALCOA relativamente alle bonifiche ed al risanamento ambientale.
ALCOA si è riservata di analizzare la proposta e di rispondere nel più breve tempo possibile.

Un nuovo incontro convocato dal Governo è previsto entro la fine del mese.»

«Il Governo ha fatto un passo importante. Aver posto le basi per scongiurare lo smantellamento degli impianti di Portovesme da parte di Alcoa ci consente di proseguire nel lavoro iniziato due anni e mezzo fa, cioè tenere aperta la prospettiva di ripresa dello stabilimento. La complessa trattativa portata avanti con Glencore ci ha permesso di determinare uno scenario tale da rendere lo smelter di Portovesme interessante per altri investitori, avendo raggiunto condizioni che aumentano la speranza di vendita.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro di oggi, convocato dal ministro Carlo Calenda nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, per discutere del futuro di Alcoa. Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti anche l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras e il sottosegretario Teresa Bellanova, il rappresentante del Governo ha illustrato le iniziative adottate dal Mise per verificare l’interessamento di possibili investitori disposti ad acquisire lo smelter di Portovesme e per evitare che Alcoa proceda con lo smantellamento degli impianti annunciato nelle scorse settimane. Il Governo ha chiesto la disponibilità a poter far svolgere immediatamente il processo di due diligence e nelle prossime settimane Alcoa risponderà proponendo un’ipotesi di accordo da siglare entro l’1 novembre.

Il presidente Pigliaru ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal ministro Calenda e dal Mise, che ha dato prova di «grande capacità nel gestire una situazione difficile. Abbiamo lavorato insieme, in stretta sinergia, per arrivare sin qui e su questa partita, come ha ricordato lo stesso Ministro, occorre fare squadra perché l’obiettivo di tutti è far ripartire lo smelter e contemporaneamente mettere in sicurezza i lavoratori che stanno per perdere gli ammortizzatori sociali».

Su questo fronte, la firma dell’importante provvedimento sull’area di crisi complessa consentirà di avere a disposizione gli strumenti per garantire una prima copertura, il cui rapporto con l’effettivo fabbisogno sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni. Il presidente Pigliaru, infine, riferendosi ai disagi espressi dai lavoratori per le misure di sicurezza adottate nei loro confronti durante la manifestazione davanti al MISE ha detto che «il diritto a manifestare è sacrosanto e dev’essere garantito e rispettato».

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