21 July, 2024
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Il Governo ha chiesto ad Alcoa di sospendere la procedura di smantellamento degli impianti, annunciata tre settimane fa ed un ulteriore periodo (12-18 mesi) per cercare un compratore, periodo entro il quale, se non lo si troverà, «l’esecutivo si occuperà di smantellare lo stabilimento, mentre Alcoa sarà responsabile delle bonifiche». E’ quanto spiega in una nota il segretario generale Fim-Cisl, Marco Bentivogli, al termine dell’incontri svoltosi al ministero dello Sviluppo economico.

Il ministro Carlo Calenda firmerà oggi pomeriggio l’inserimento del polo industriale di Portovesme nell’area di crisi complessa, sia per gli ammortizzatori che per le risorse da destinare a investimenti, consentendo in questo modo la concessione di ulteriori 12 mesi di ammortizzatori sociali per i lavoratori del Sulcis, oltre l’attuale scadenza prevista per la fine del 2016.

Marco Bentivogli precisa che non si tratta di «nazionalizzazione, il Governo si farà garante come una sorta di ‘filtro pubblico’ per trovare una via d’uscita. Anche le misure per gli energivori, di cui potrà beneficiare il restart di Portovesme, sarà inserito nella legge di Stabilità».

A margine della riunione con il ministro Carlo Calenda, il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, esprime un giudizio positivo sul risultato dell’incontro, «per l’importante impegno del Governo nazionale e il buon lavoro svolto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru».

«Una proposta inedita e straordinaria – sottolinea Pietro Cocco – è stata avanzata dal ministro ad Alcoa, quella di “rilevare” lo stabilimento con un piano di lavoro per un periodo massimo di 18 mesi mediante Invitalia, e di   impegnarsi direttamente per trovare un acquirente, con l’auspicio che Alcoa si renda disponibile ad accettare.»

«Il ministro – conclude Pietro Cocco – ha poi confermato il riconoscimento dello stato di area di crisi industriale complessa del Sulcis ed ha firmato per proseguire con gli ammortizzatori sociali anche dopo il 31 dicembre.»

«Quanto emerso oggi nel corso dell’incontro sulla vertenza Alcoa – ha detto il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani – certifica l’impegno del governo a questa importante situazione. La partecipazione di Invitalia che farà da filtro non può che certificare un impegno diretto del Governo nella politica industriale nazionale. Impegno già assunto con l’approvazione della risoluzione per il rilancio dell’alluminio in Italia. Il nostro impegno di vigilanza – conclude Emanuele Cani – continuerà in maniera costante affinché la vertenza possa arrivare ad una rapida conclusione.»

«Al Governo non abbiamo chiesto solidarietà, ma risposte concrete per il futuro della Sardegna ed evitare una crisi senza via d’uscita nel Sulcis Iglesiente – spiega il capogruppo regionale Udc Gianluigi Rubiu -. Il rischio di uno smantellamento dell’impianto pare essere evitato, per ora. Niente da festeggiare – conclude Gianluigi Rubiu – visto che si tratta dell’ennesimo prolungamento di una via crucis interminabile per i lavoratori. Saranno un’altra stagione di speranza e attesa, nell’auspicio che l’esecutivo nazionale dia corso agli impegni mettendo al primo posto la tutela dei lavoratori.»

Attendati Alcoa 2

 

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Nuove pesanti critiche di CasaPound al governatore della Sardegna Francesco Pigliaru. Nei giorni scorsi i militanti hanno affisso 2.493 manifesti in diversi centri delle province di Cagliari e Sassari e a Carbonia, nei quali lanciano l’allarme sulla “scomparsa” del presidente della Regione.

«Abbiamo affisso esattamente 2.493 annunci della sua scomparsa: uno per ogni immigrato che la nostra isola ospita in più rispetto alle quote di ripartizione regionali fissate dal Governo – spiega CasaPound in una nota – una cifra che quantifica la considerazione che Renzi e Alfano hanno della Sardegna governata da Pigliaru.»

«Lo sbarco di 931 immigrati avvenuto venerdì scorso, a distanza di nemmeno 48 ore dal monito che il presidente della RAS aveva lanciato contro il Governo a causa dello sforamento delle quote, conferma che il governatore sardo non ha la minima forza di far seguire alle parole i fatti – si legge ancora nella nota – ha abbandonato il campo di scontro perché Renzi è segretario nazionale dello stesso Partito Democratico di cui Pigliaru è oggi il massimo esponente sardo: agli interessi della Sardegna ha preferito mantenere il precario equilibrio interno del partito con un silenzio stampa a dir poco imbarazzante Ci chiediamo se questa priorità possa costituire la base di una nuova prassi per la ripartizione degli immigrati a livello nazionale: finiranno in Sardegna tutti quelli che vengono respinti da regioni con presidenti meno succubi del proprio segretario di partito?»

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L’accordo che la Regione porta avanti con il gruppo Inpeco apre la strada a nuovi investimenti sul territorio e all’arrivo dell’innovazione Microsoft in Sardegna. Ieri, a Villa Devoto, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, con l’assessore Raffaele Paci e il direttore del CRS4 Luigi Filippini, ha incontrato il presidente Inpeco Andrea Pedrazzini, Carlo Purassanta, amministratore delegato Microsoft Italia, Elena Bonfiglioli, direttore Senior Health Industry Microsoft e Anna Galantini, vice presidente Inpeco.

A seguito del protocollo d’intesa, firmato lo scorso dicembre dal presidente Pigliaru e dal presidente Inpeco Pedrazzini, il CRS4 e Inpeco hanno definito un progetto di ricerca per realizzare il prototipo di un nuovo modello di gestione delle informazioni riguardanti la salute e il benessere dei cittadini. Il progetto – che prende il nome di Total Patient Management (TPM) – ha l’obiettivo finale di gestire, tracciare, automatizzare e, soprattutto, controllare i processi di produzione dei dati clinici provenienti dalle strutture sanitarie e dai dispositivi personali nel rispetto assoluto della privacy. Saranno infatti studiati tutti gli aspetti etici, legali e sociali (cosiddetti ELSI), tenendo conto del nuovo paradigma secondo cui il paziente è detentore e gestore dei suoi dati sanitari. Al gruppo Inpeco (multinazionale leader nelle soluzioni per automazione e tracciabilità dei dati nei laboratori clinici) spettava la selezione di un importante partner tecnologico per la gestione dei dati in Cloud. La scelta è caduta su Microsoft.

Grazie a questa iniziativa, Microsoft contribuirà al completamento del progetto, fornendo la piattaforma tecnologica che consente di avere un accesso capillare e sicuro alle informazioni generate dal sistema, a vantaggio dei cittadini. Microsoft partecipa nel progetto con design e sviluppo dell’infrastruttura Cloud per consentire a cittadini ed enti sanitari accessi immediati ai dati clinici e in tutta sicurezza. «Oggi è fondamentale l’innovazione nel mondo sanitario per affrontare la sfida dell’efficienza e offrire un servizio in grado di migliorare realmente la qualità della vita dei cittadini nel rispetto della sicurezza e della privacy – dice l’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta -. In uno scenario in cui la spesa sanitaria si stima raggiungerà nel 2050 oltre l’11% del PIL, è prioritario puntare sull’eHealth per controllare i costi, ottimizzare le cure e facilitare l’accesso dei pazienti ai propri dati. Il Cloud Computing rappresenta uno strumento d’innovazione in questa logica e sono particolarmente orgoglioso del progetto realizzato dalla Regione Sardegna e dal gruppo Inpeco che va proprio in questa direzione, portando concretamente benefici a cittadini ed enti sanitari.»

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L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali regionali e di categoria (Cgil, Cisl e Uil), questa mattina hanno firmato un accordo per la definitiva assegnazione del personale dell’ex provincia di Cagliari: 16 lavoratori, insieme a 4 dipendenti comandati dalla Regione, transiteranno in forma volontaria nella provincia del Sud Sardegna, mentre i restanti 253 passeranno alla Città Metropolitana di Cagliari.

«Si tratta – è il commento dell’assessore Erriu – di un ulteriore, importante passo avanti nell’attuazione della legge di riordino degli enti locali della Sardegna, dopo il confronto con l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna, e il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda. La legge numero 2/2016 prevede ora una condivisione nella Conferenza permanente Regione-Enti locali, che difatti è stata convocata per lunedì prossimo, e l’immediato passaggio al tavolo della Giunta regionale. È in programma un incontro a Roma, al ministero dell’Interno, per definire ulteriori aspetti di natura fiscale e amministrativa riguardanti la definitiva successione tra gli enti intermedi. Subito dopo il presidente Pigliaru potrà firmare il decreto che definirà la data di inizio del nuovo ente provinciale, con la contemporanea cessazione della vecchia provincia di Cagliari.»

Assessorato Enti locali 2 copia

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha incontrato questa mattina le organizzazioni sindacali territoriali del Sulcis, per illustrare le Linee guida del Piano di politiche attive per Alcoa, Indotto Alcoa e Ex-Ila. Il Piano, attualmente in fase di ultimazione, sarà concluso secondo la tempistica prevista entro la fine di settembre. Il progetto è stato elaborato a seguito della disponibilità manifestata dal Governo, e formalizzata in una lettera inviata dal presidente Francesco Pigliaru al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ad inizio agosto, di finanziare un Piano di politiche attive ad hoc per quelle realtà produttive, nelle more della risoluzione della difficile vertenza industriale che riguarda il futuro del polo dell’alluminio nel Sulcis.

Il progetto, una volta approvato dal Governo, fornirà risposte a circa 600 lavoratori provenienti dai tre bacini indicati (Alcoa, indotto Alcoa ed ex-Ila) che hanno perso o stanno per perdere la copertura degli ammortizzatori sociali, e avrà una durata biennale. Per offrire loro nuove opportunità di occupazione sarà messa a disposizione dalla Regione una rosa di politiche attive (tirocini di rientro, bonus occupazionali, misura di autoimprenditorialità, ecc.) di cui i lavoratori potranno usufruire dopo essere stati profilati dai Centri per l’impiego.

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 2

 

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale, riunita questo pomeriggio a Villa Devoto, sotto la direzione di Francesco Pigliaru, ha approvato l’integrazione alla delibera dello scorso luglio sugli indirizzi per le proposte di finanziamento finalizzate a progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale (Delibera n. 44/16). La modifica odierna, proposta dalla Presidenza, consente che il ruolo di capofila delle proposte progettuali ammissibili a finanziamento, a valere sui fondi della L.R. 19/96, possa essere ricoperto, oltre che dagli Enti locali, anche dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni di volontariato, dalle università, dagli enti di ricerca e dalle imprese, aventi sede legale e operativa nella Regione Sardegna.
Via libera della Regione ai comuni che chiedono di poter utilizzare le economie derivanti dal finanziamento regionale destinato alla riqualificazione delle case popolari di loro proprietà per interventi aggiuntivi e migliorativi. L’intervento regionale, avviato nel 2014, ha coinvolto 176 comuni per una spesa totale di 10.839.000 euro e con un cofinanziamento da parte delle amministrazioni comunali tra il 24 e il 56%. Con la delibera odierna, proposta dall’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, le amministrazioni comunali potranno impiegare le economie realizzate sugli interventi avviati nel 2014 per realizzare ulteriori lavori negli edifici e nelle aree circostanti: miglioramento delle condizioni abitative, eliminazione di barriere architettoniche, sistemazione degli spazi comuni, del verde urbano, impianti sportivi e centri di aggregazione sociale e culturale. I Comuni sono autorizzati a procedere a condizione di cofinanziare l’opera e ultimare i lavori entro 12 mesi.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha approvato la collaborazione con il sistema camerale attraverso il progetto “Enterprise-Oriented” proposto dall’Unione Regionale delle Camere di Commercio, con capofila la Camera di Sassari. Attraverso l’utilizzo dello stanziamento, già previsto in Finanziaria, di 200 mila euro, il progetto è finalizzato ad accompagnare le imprese nel processo di definizione della progettazione territoriale, aiutandole nella comprensione degli strumenti da utilizzare per migliorare il proprio grado di competitività e di integrazione con il sistema produttivo di riferimento. Approvazione definitiva è stata poi data a quattro delibere contenenti le direttive alle imprese nell’ambito della strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” della Programmazione Unitaria 2014-2020. Tre delle direttive di attuazione riguardano le micro, piccole e medie imprese (MPMI), la quarta i Progetti di ricerca e sviluppo. Le linee guida sono allegate alle delibere.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, la Giunta approvato l’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari per l’aggiornamento del Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nel porto turistico di Cala Verde, a Pula, nel prossimo triennio. Giudizio positivo, condizionato a prescrizioni, sulla compatibilità ambientale per la realizzazione del terzo modulo di discarica a servizio della piattaforma di trattamento e smaltimento di Villacidro, proposto dal Consorzio Industriale Provinciale del Medio Campidano; prorogata la delibera (N. 28/72 del 24 giugno 2011) che esprimeva un giudizio di compatibilità ambientale per l’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi in località Serra Scirieddus, nel comune di Carbonia.
Non sarà sottoposta a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (condizionata a prescrizioni) l’aggiunta di una piattaforma per la produzione di compost di qualità in un impianto di recupero inerti e riciclaggio di materia prima secondaria situato nel comune di Sarroch.
Nulla osta alla immediata esecutività della determinazione del direttore generale dell’Arpas per la “2° variazione al bilancio di previsione 2016-2018” per consentire l’utilizzo straordinario della quota dell’avanzo non vincolato per finanziare spese di manutenzione delle reti di monitoraggio meteorologico, a supporto delle attività del Centro Funzionale Decentrato della Regione Sardegna.

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Invito per conferenza stampa

Domani, martedì 6 settembre, alle 10.30, nella sala convegni dell’Ordine dei medici di Cagliari, in via dei Carroz n. 14, si terrà la conferenza stampa di presentazione di “Sui generis 2016 – Le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità”. Tra i temi trattati, migrazione, diritti, accoglienza, disabilità, matrimoni e unioni civili, stepchild adoption, scuola, università e sport. La tre giorni pone particolare attenzione ai rapporti che legano gli argomenti trattati all’etica, all’inclusione e ai valori civici. Alla cerimonia inaugurale, giovedì alle 15.30, prenderanno parte, tra gli altri, il rettore Maria Del Zompo, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. I lavori sono patrocinati dal Comitato unico di garanzia dell’ateneo di Cagliari.

Ai lavori, che si aprono giovedì 8 nell’aula “Maria Lai”, facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, e si chiudono sabato 10 settembre, interverranno i componenti del Quartetto del dialogo in Tunisia, gli avvocati Monia Abed Ep Taieb e Mohamed Ben Chikh, Premio Nobel per la pace 2015. Il convegno prevede relazioni e tavole rotonde con la partecipazione di un centinaio di esperti. Tra questi, i pro rettori Francesco Mola e Pietro Ciarlo, e gli specialisti Monica Toraldo di Francia, Guido Alpa, Fulvio Giardina, Carmelo Addaris, Gianni Monni. La tre giorni di “Sui Generis” verrà trasmessa in streaming.

Alla conferenza di presentazione del convegno alle testate giornalistiche prendono parte Pietro Ciarlo, rettore Università di Cagliari, il presidente e il consigliere dell’Ordine dei medici di Cagliari, Raimondo Ibba e Anna Rita Ecca, Rita Dedola (presidente dell’Ordine degli avvocati), Angela Quaquero (Ordine psicologi Sardegna), Susanna Pisano (avvocato, componente della segreteria scientifica “Sui Generis”), Elisabetta Dettori (presidente della Commissione pari opportunità del comune di Cagliari), Rosanna Mura (avvocato, componente del comitato scientifico) e Daniela Latti (avvocato, presidente del Comitato pari opportunità).

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«I ritardi sulla discarica di Genna Luas mettono a rischio i dipendenti della Portovesme srl».

Dopo i sindacati è ora il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, a lanciare l’allarme «sulle attese infinite, lungaggini estenuanti che potrebbero pregiudicare la produzione dell’industria siderurgica». L’azienda della multinazionale svizzera Glencore aspetta il via libera per la costruzione del nono argine della discarica Genna Luas, senza il quale si andrebbe verso la chiusura degli impianti con il rischio di uno stop per i 1.200 lavoratori, tra diretti e imprese, del complesso.

«L’adempimento, previsto dalla legge, impone un ampliamento del sito destinato agli scarti industriali – spiega Gianluigi Rubiu -. L’innalzamento dell’argine è un passo obbligato per proseguire l’attività produttiva, poi i vertici dell’azienda si sono già mossi per la realizzazione di una nuova discarica sempre a Genna Luas. Lo scorso aprile si è svolta la presentazione del progetto per dotare la discarica del nuovo sistema di scarico degli scarti. Se non ci dovessero essere soluzioni positive il sito di Genna Luas potrebbe continuare ad accogliere i camion sino a dicembre, poi la “Portovesme Srl” sarebbe costretta a fermare la produzione. La situazione è preoccupante – conclude Gianluigi Rubiu – perché sta mettendo a rischio i dipendenti della fabbrica. Sin dai prossimi giorni porterò la questione in commissione sollecitando il presidente Francesco Pigliaru ad un’accelerata sull’iter per l’ampliamento del sito.»

Genna Luas 8

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Nel mese di agosto l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras ha annunciato che entro la fine del 2018 il gas Metano arriverà nelle case dei sardi. Dopo anni di discussioni dei vari governi regionali che si sono succeduti sulle modalità di approvvigionamento della suddetta fonte energetica, l’attuale esecutivo guidato dal presidente Francesco Pigliaru ha scelto la formula dei depositi costieri come la più immediata e conveniente per colmare il gap storico che annovera la Regione Sardegna come l’unica in Italia (e forse in Europa) a non poter usufruire di questa importante risorsa con tutto ciò che ne consegue in termini di mancata competitività delle aziende ed eccessiva spesa nelle bollette energetiche per i privati.

L’infrastrutturazione prevederà un investimento di 228 milioni di euro per la costruzione di 38 depositi di stoccaggio (3 già costruiti e in procinto di essere inaugurati) e di 578 milioni di euro per la costruzione della dorsale di approvvigionamento in tutta l’isola.

Un importante investimento, quindi, che oltre a colmare lo storico gap sopracitato, permetterà per alcuni anni l’occupazione nelle operazioni di realizzazione di un numero rilevante di lavoratori metalmeccanici: tubisti, saldatori, carpentieri, meccanici e manutentori saranno solo alcune delle figure professionali più importanti richieste per la costruzione delle infrastrutture.

Il forte auspicio da molti condiviso (e la conseguente istanza rivolta a coloro che istituzionalmente e imprenditorialmente governeranno i processi di realizzazione delle infrastrutture), è quello che i lavoratori ad essere collocati all’interno delle aziende che si aggiudicheranno nei prossimi mesi gli appalti, siano i metalmeccanici del Sulcis Iglesiente e di altre realtà industriali della Sardegna fuoriusciti dai cicli produttivi.

Tali lavoratori, già ampiamente professionalizzati ed esperti nel settore metalmeccanico, garantirebbero le indispensabili competenze per svolgere nel migliore dei modi le significative e delicate lavorazioni.

Peraltro, in attesa della risoluzione positiva delle svariate vertenze industriali sarde, questa opportunità lavorativa garantirebbe una soluzione ponte per tutti coloro che espulsi da anni dai cicli produttivi, hanno perso o stanno per perdere ogni capacità di sostentamento economico per se stessi e per le proprie famiglie. E da un’altra prospettiva permetterebbe anche di mantenere inalterato nella nostra isola quel grande capitale umano di professionalità del mondo metalmeccanico che altrimenti, progressivamente, si disperderà nel percorso obbligato dell’emigrazione forzata in Italia e all’estero per tanti lavoratori senza più alternativa.

A tale proposito, l’assessorato regionale del Lavoro di concerto con quello dell’Industria e la neonata ANPAL (nuova Agenzia per il Lavoro), potrebbero instaurare una cabina di regia apposita (o anche utilizzare quelle esistenti come nel caso del Piano Sulcis) nella quale identificare e verificare tutte le professionalità dei lavoratori in oggetto fornendo inoltre gli strumenti di “politiche attive per il lavoro” (sgravi e incentivi per la ricollocazione) atti a rendere conveniente una loro eventuale assunzione alle aziende che materialmente si aggiudicheranno i lavori.

Manolo Mureddu

Rappresentante sindacale Fsm-Cisl Portovesme

Manolo Mureddu 2 copia

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Si moltiplicano le prese di posizione delle forze politiche sugli sviluppi negativi degli ultimi giorni della vertenza dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

Oggi ad intervenire è Roberto Frongia, presidente dei Riformatori sardi, già assessore regionale del Turismo dal 1999 al 2004 nelle Giunte guidate da Mario Floris, Mauro Pili e Italo Masala.

«Disoccupazione e un carico di veleni insostenibile: è questo il regalo di Alcoa, con la penosa partecipazione di Glencore e Regione – scrive Roberto Frongia in una nota -. Adesso vogliamo sapere che fine faranno i lavoratori, chi ci restituirà un territorio bonificato per procedere finalmente nell’unica strada possibile per lo sviluppo del Sulcis Iglesiente: un master plan turistico che porti vera ricchezza e non finti posti di lavoro.»

«Il 10 novembre 2014 – ricorda Roberto Frongia – è stato sottoscritto il Memorandum tra il ministero dello Sviluppo economico, la Regione autonoma della Sardegna e la Glencore International AG. Fin dall’inizio avevamo espresso perplessità e dubbi, nonostante le dichiarazioni entusiastiche del Presidente Pigliaru e del PD. Tra possibili interventi del governo italiano in materia di energia elettrica, interrompibilità, contratti di sviluppo possibili per sostenere finanziariamente gli investimenti finalizzati allo sviluppo industriale e/o alla tutela ambientale, innovazione e ricerca, il Governo italiano ha consumato anni senza ottenere alcun risultato. Senza dimenticare la Regione Sardegna che alle promesse del Governo nazionale sommava le proprie, impegnandosi a realizzare in tempi brevi opere portuali e stradali indispensabili, a loro dire, per l’ottimizzazione della logistica al servizio degli impianti industriali dell’area. Non solo. La Regione, su richiesta della Glencore, si impegnava ad adottare tutte le risoluzioni che avrebbero consentito in tempi rapidi la semplificazione e la velocizzazione degli iter procedurali necessari per l’ottenimento delle autorizzazioni di carattere ambientale e/o amministrativo necessarie per la riattivazione degli impianti.» 

«Su questa semplificazione – sottolinea ancora Roberto Frongia – è meglio stendere un velo pietoso considerato il dramma ambientale che vivono le popolazioni del Sulcis Iglesiente. Insomma una vergogna assoluta. Nel frattempo vi è da chiedersi che fine faranno i lavoratori e chi pagherà il danno ambientale. Nel Sulcis-Iglesiente (già dichiarata area ad elevato rischio di crisi ambientale) per molti anni venivano prodotti circa il 65% di rifiuti speciali dell’isola. Un carico di veleni insostenibile. A questo punto siamo pronti a sostituirci all’inerzia degli Enti locali. Ad ogni buon conto le bonifiche potranno creare migliaia di posti di lavoro e dare una risposta immediata alle emergenze di Iglesias, Portoscuso, Gonnesa, Carbonia ed il territorio. Le bonifiche ed il recupero del patrimonio immobiliare (proseguendo nell’azione di riqualificazione a fini turistici delle aree minerarie dismesse e nelle aree di archeologia industriale iniziata nell’ormai anno 2000), unitamente ad un progetto di gestione di quelle aree, saranno le fondamenta su cui potrà reggersi un Piano di sviluppo turistico. Poi – conclude Roberto Frongia – agricoltura, pesca, cultura e ricerca, sono queste le nostre proposte per creare posti di lavoro e per garantire una vita dignitosa alle migliaia di disoccupati.» 

Roberto Frongia copia