19 November, 2024
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“24mila occupati in più rispetto al terzo trimestre del 2017, 76mila se guardiamo lo stesso periodo del 2014. Il tasso di disoccupazione per gli stessi mesi del 2014 era circa il 19%, il 15% l’anno scorso e oggi l’11%, che ci porta a un soffio dalla media italiana e ben distanti dai numeri del Mezzogiorno. Questi i dati, oggettivi e incontrovertibili, come è incontrovertibile che oggi dopo 9 anni di crisi abbiamo un livello di occupati che ha finalmente raggiunto e superato il dato del 2008, dopo anni di una crisi che ha distrutto decine di migliaia di posti di lavoro. E la freddezza dei numeri si traduce, nella realtà del quotidiano, in persone che lavorano, famiglie alle quali arriva uno stipendio, soldi che possono essere spesi, che si mettono in circolo, fanno girare l’economia. Non siamo qui per dire che ora in Sardegna va tutto bene, ma certamente che le cose vanno meglio, decisamente meglio”.Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina, aprendo l’illustrazione alla stampa dei dati ISTAT sul lavoro nel terzo trimestre dell’anno e che per la Sardegna certifica una variazione nettamente più positiva rispetto al passato.

“Sono tanti gli elementi che hanno concorso al raggiungimento di questo risultato, che consolida con forza il miglioramento graduale registrato in questi anni”, ha proseguito il presidente Francsco Pigliaru nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno preso parte gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al direttore generale dell’assessorato dal Lavoro, Luca Galassi. “Vuol dire che le persone stanno riprendendo fiducia, che trovano finalmente risposte e orientamento nei Centri per l’Impiego riformati – ha sottolineato -, ma vuol dire che anche le imprese stanno ritrovando il coraggio di assumere, di investire per crescere. Sono le imprese che creano l’occupazione e abbiamo lavorato con convinzione per sostenerle, dai bonus fino all’internazionalizzazione. C’è ancora molto da fare – ha concluso Francesco Pigliaru – ma questo risultato ci dice che siamo andati nella direzione giusta”.

“Siamo molto soddisfatti di questi risultati, dati importanti che sono l’effetto delle nostre politiche e che faranno da stimolo per la tanto attesa ripresa in tutti i diversi comparti”, ha dichiarato l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci. “Abbiamo investito molto, siamo intervenuti da subito con un piano per le infrastrutture da centinaia di milioni per smuovere l’economia e allo stesso tempo abbiamo messo in campo tutte le politiche utili alle imprese, che hanno ripreso a credere nel futuro. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma questi sono dati solidi, che seguono quelli sul Pil cresciuto dell’1,2% all’anno nell’ultimo triennio e i tanti altri positivi registrati in particolare negli ultimi mesi. Ora bisogna continuare a lavorare con grande impegno, proseguendo sulla strada tracciata per amplificare questi risultati e permettere alla Sardegna di lasciarsi definitivamente la crisi alle spalle”.

«Dall’insediamento della Giunta, abbiamo lavorato duramente – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura – . Nei primi anni abbiamo scorto dei piccoli miglioramenti, ora raccogliamo i frutti del nostro impegno. Non solo l’insieme delle misure realizzate fondamentalmente attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo, ma soprattutto l’innesco di un clima di fiducia da parte delle imprese e dei disoccupati verso istituzioni che funzionano ci permettono di parlare di importanti risultati: i riorganizzati Centri per l’Impiego, in grado di dare risposte utili e servizi omogenei ai cittadini, il calo di quasi dieci punti nell’ultimo anno della disoccupazione giovanile e i traguardi, oggetto dell’incontro odierno. In particolare, sono molto orgogliosa del dato sulla disoccupazione femminile, finalmente inferiore a quella nazionale, a dimostrazione dell’impatto importante delle misure di welfare per le donne lavoratrici. Tuttavia, anche se manca poco alla fine della legislatura, non dobbiamo abbassare la guardia. Stiamo lavorando per realizzare, in questa fase, la parte attiva del REIS, in modo da far uscire dalla condizione di povertà le troppe famiglie sarde”.

«In un quadro del mercato del lavoro in ripresa e con andamento positivo, l’aumento del 4,4% degli occupati nei settori alberghiero, ristorativo e commerciale per il terzo trimestre del 2018 è un dato da accogliere con grande soddisfazione – ha dichiarato l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas – . Se inquadrata, infatti, con i dati parziali relativi alle presenze turistiche di quest’anno, con i numeri dei trimestri precedenti e con quelli analoghi degli anni scorsi, la crescita rilevata dall’Istat indica che stiamo andando nella giusta direzione: il turismo in Sardegna continua a crescere e arrivano segnali positivi sempre più forti per quello che riguarda l’allungamento della stagione turistica e il consolidamento dell’attrattività della destinazione Sardegna anche al di fuori dei mesi estivi. Le politiche che stiamo mettendo in campo per la diversificazione dell’offerta turistica e la costruzione di nuove stagionalità, messe a sistema per il prossimo triennio grazie al nuovo Piano strategico approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi, rafforzeranno lo sviluppo economico e occupazionale del comparto turistico, strategico per una crescita sostenibile della nostra isola”.

Il direttore generale dell’assessorato Luca Galassi ha tracciato un quadro delle risorse impegnate nell’ultimo anno dalla Giunta per le misure a sostegno del lavoro: “169 milioni di euro provengono dal Fondo Sociale Europeo. Oltre 2 milioni sono stati spesi per l’aggiornamento professionale degli operatori dei Centri per l’Impiego, che già dal primo anno di insediamento della Giunta hanno sperimentato l’avvicinamento degli under 29 ai servizi per il lavoro, attraverso il programma Garanzia Giovani”.

“Il trend occupazionale è il frutto del passaggio dalle politiche passive a quelle attive – ha sottolineato il direttore dell’Agenzia Sarda per il Lavoro, Massimo Temussi -. L’Aspal è al centro di questa svolta, come dimostrano i numeri delle prestazioni erogate dai Centri per l’impiego: dal 2017 abbiamo preso in carico 110.000 persone, registrando un aumento di oltre il 400%, e i servizi erogati sono aumentati del 100%. Ci siamo inoltre rafforzati in tutto il territorio regionale con i CPI e abbiamo cercato di ribaltare la percezione da parte di cittadini e soprattutto delle imprese e di recuperare la fiducia. Per questo abbiamo istituito i Job account, i nuovi professionisti a supporto delle imprese, che nel loro primo mese di attività, in vista del Sardinian Job Day, hanno contattato 1.500 aziende che hanno già richiesto 1.800 profili professionali. Questi risultati ci incoraggiano a migliorare ulteriormente la nostra performance e a dare un servizio ancora più efficiente e di qualità”.

Si passa dal 14,6% del 2017 all’11,2% del 2018. Si tratta di un calo davvero sostanzioso: -3,4 punti percentuali in appena un anno. Oltretutto, il dato positivo della Sardegna è molto più marcato sia rispetto al Mezzogiorno (-1,4 punti percentuali) sia rispetto all’Italia (-1,3 punti percentuali). Grazie a questo trend molto favorevole, il tasso di disoccupazione della Sardegna è oggi molto più vicino alla media nazionale (9,3%) che a quella del Mezzogiorno (16,5%), mentre in passato era l’opposto. La disoccupazione è, al terzo trimestre dell’anno in corso, quasi a livelli pre-crisi: 11,2 punti percentuali, mentre nel 2008 si attestava al 10,9%. Rispetto al 2014, anno di inizio legislatura, quando il tasso di disoccupazione si attestava al 19,1%, vi è stato un calo di 7,9 punti percentuali. Anche il tasso di disoccupazione femminile sardo, nel III trimestre 2018, è del 9,7%: più basso di quello maschile regionale (12,3%), di quello femminile del Mezzogiorno (19,3%) e perfino più basso di quello femminile nazionale (10,4%). Nel terzo trimestre 2018 risultano 78.900 disoccupati, 23.700 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Sono ben 50.900 i disoccupati in meno rispetto all’anno di inizio legislatura (2014) e appena 4.300 in più rispetto al 2008 (anno pre-crisi).

In Sardegna, nel terzo trimestre 2018 il tasso di occupazione si attesta al 56,5%, con un incremento rispetto al 2017 di +2,4 punti percentuali, mentre nel Mezzogiorno e in Italia l’occupazione cresce rispettivamente del +0,3% e del +0,5%. Si tratta di un dato ormai quasi allineato con quello nazionale (pari al 58,9%) e molto superiore a quello del Mezzogiorno (45,1%). Il tasso di occupazione regionale del terzo trimestre 2018 è superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quello del periodo pre-crisi (2008) e di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2014, quando si attestava ad appena il 48,7%. In termini assoluti gli occupati in Sardegna sono aumentati di 25.000 unità rispetto al 2017, di ben 76.400 unità rispetto al 2014 e di 15.000 unità rispetto al periodo pre-crisi (2008).

Il dato complessivo si attesta ad un +4,2%). I settori che maggiormente hanno contribuito alla crescita dell’occupazione sono il commercio, alberghi e ristoranti (+4,4%) e, in minor misura, l’industria escluse costruzioni (+0,4%) e l’agricoltura (+0,3%).

Sull’indicatore degli occupati, sommati alle persone in cerca di occupazione, rispetto al 2017 nel 2018 si segnala un leggero incremento (+0,2% da 703.500 a 704.800 unità). L’incremento è invece molto netto sia rispetto all’anno di inizio legislatura (2014), +25.500 unità, sia rispetto all’anno pre-crisi fissato nel 2008, +19.300 unità. L’incremento delle forze di lavoro indica che la fiducia nella possibilità di trovare un’occupazione è in aumento. D’altra parte, i dati sull’incremento del tasso di occupazione e sul decremento di quello di disoccupazione mostrano che tale fiducia comincia a venir ripagata in modo significativo dal mercato del lavoro isolano.

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Domani, venerdì 14 dicembre, alle 10.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari, i partiti della maggioranza con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, illustreranno la Manovra finanziaria 2019 approvata questa sera.

Parteciperanno il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, i capigruppo ed i consiglieri. 

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«Voi ci avete chiesto di poter studiare e imparare in luoghi adatti al vostro talento. Noi vi abbiamo ascoltato e con Iscol@ ci siamo organizzati per darvi risposte, per costruire insieme a voi, che siete il futuro della Sardegna, storie di successo come quella che viviamo qui oggi. Questa sarà una scuola bellissima, pensata e realizzata a partire dai vostri desideri e dai vostri disegni, una scuola aperta, inserita in un contesto ambientale e storico straordinario e destinata alle ragazze e i ragazzi di tutto questo territorio.»

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru oggi nell’auditorium comunale di Posada alla presentazione del progetto del nuovo polo scolastico insieme al sindaco Roberto Tola, ai primi cittadini di Bitti Giuseppe Ciccolini, che è anche presidente dell’Unione dei Comuni del Montalbo, di Lodè Graziano Deiana, di Siniscola Gianluigi Farris, al vice sindaco di Torpè Tore Marras, al dirigente scolastico Vincenzo Di Giacomo, agli alunni con i genitori, agli insegnanti e ai progettisti. Secondo il progetto, inserito nell’asse 1 di Iscol@ che prevede la realizzazione di 24 scuole del nuovo millennio diffuse in tutta la Sardegna, la scuola è concepita come strettamente legata al paesaggio, un luogo di conoscenza immerso nel fascino del Parco naturale regionale di Tepilora, con l’idea di uno sviluppo equilibrato e sostenibile. «È un successo che appartiene a tutto questo territorio – ha proseguito il presidente Francesco Pigliaru ringraziando quanti hanno lavorato per raggiungere l’obiettivo, dagli amministratori agli insegnanti sino agli studenti e al team regionale di Iscol@ -, appartiene a queste comunità che stanno ragionando unite su molti fronti, dimostrando intelligenza e lungimiranza. È il modo giusto per dialogare con la Regione, e grazie a questo confronto costante con l’Unione dei Comuni siamo riusciti a fare la nostra parte in modo mirato, stanziando risorse adeguate e indirizzandole dove effettivamente servivano», ha concluso Francesco Pigliaru, citando tra gli altri gli investimenti sul rischio idrogeologico, la programmazione territoriale, la campagna straordinaria di scavi archeologici, «politiche che, come Iscol@, abbiamo portato avanti partendo dall’osservazione e l’ascolto delle esigenze delle comunità».

Il progetto, partito dalle proposte dei ragazzi, che hanno ricevuto un attestato di merito per il loro importantissimo contributo, è stato illustrato dal pool di architetti e ingeneri dello studio Metassociati, vincitori del concorso di progettazione. Nascerà un campus dell’istruzione: la scuola Primaria e quella Secondaria di primo grado saranno accorpate in una cittadella scolastica con annessi l’Auditorium, una nuova palestra e spazi verdi a disposizione degli studenti.

«È una grande soddisfazione – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena – vedere come le politiche sulla scuola prendono forma e diventano il centro nevralgico, culturale e sociale di una comunità, come quella di Posada, che oggi prende atto di un grande risultato frutto di un perfetto lavoro di squadra. Iscol@ è, soprattutto, un’azione coordinata di Regione, enti locali e mondo dell’istruzione per costruire scuole migliori e più moderne, proiettate nel territorio. Il Campus dell’istruzione, presentato oggi, ha una straordinaria valenza sociale perché incide positivamente sulla crescita di Posada e di tutti i comuni limitrofi. Voglio poi mettere in evidenza il contributo dei bambini e dei loro insegnanti che hanno offerto, nella parte iniziale di questo percorso, utili indicazioni ai progettisti, a conferma di quanto Iscol@ sia un piano condiviso in grado di svilupparsi con il contributo di tutti. Stiamo costruendo istituti più sicuri e aperti alle evoluzioni della didattica. I ragazzi – ha ribadito l’assessore Giuseppe Dessena – sono il nostro futuro, l’istruzione la base dalla quale partire.»

La nuova scuola avrà di fronte un orizzonte ampio che spazia dal borgo medievale al mare, per poi guadagnare il fiume e le montagne. Il civic center, proiettato verso il paese, ospiterà gli spazi per le attività comuni, con funzioni legate alla scuola e in parte utilizzabili anche dalla cittadinanza, i laboratori Tepilora, il laboratorio della ceramica, la biblioteca, l’aula di storia e la palestra. La biblioteca si svilupperà, grazie alla disposizione degli arredi, su spazi accoglienti dove poter svolgere l’attività di lettura per piccoli gruppi. Gli spazi aperti saranno costituiti da cortili, da utilizzare nei diversi momenti della giornata seguendo il movimento del sole. A monte della scuola è stato individuato il cortile degli orti o spazio del verde strutturato, direttamente collegato alle aule della scuola primaria. La scuola secondaria avrà un’uscita diretta sulla terrazza di copertura al di sopra della hall di ingresso che può divenire lo spazio di ricreazione all’aperto da cui si gode una vista bellissima in grado di abbracciare il mare e la montagna. Il finanziamento complessivo ammonta a 4 milioni e 500 mila euro, di cui 4 milioni e 50mila euro stanziati dalla Regione ed i restanti dal comune di Posada. L’appalto sarà bandito entro la fine del 2018. I lavori avranno inizio nella prossima primavera.

È molto stretto il rapporto con l’ambiente circostante e in particolare con il Parco naturale regionale di Tepilora di cui la scuola sarà l’ideale complemento con i laboratori dedicati alle questioni ambientali e alla sensibilizzazione sulle tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile. Il Parco è stato istituito nell’ottobre del 2014 grazie alla forte sinergia instaurata tra le comunità locali che l’hanno voluto, il Ministero dell’Ambiente e la Giunta, artefice della proposta di legge istitutiva. Si estende nei territori dei comuni di Bitti, Lodè, Posada e Torpè per quasi 8.000 ettari di foreste incontaminate, sentieri, sorgenti e corsi d’acqua. Il compendio, che ha ricevuto il riconoscimento di Riserva di biosfera dall’Unesco, rappresenta un valore aggiunto per la crescita economica di tutte le comunità coinvolte. Il Campus dell’istruzione sarà un ulteriore importante tassello in un quadro già ricco di slanci ed energie.

Su Iscol@ la Regione ha investito oltre 300 milioni per la realizzazione di 24 scuole del nuovo millennio, per la manutenzione e messa in sicurezza di oltre 900 istituti frequentati da circa 160.000 studenti sardi e per il rinnovo degli arredi e le attrezzature in 450 scuole. La Sardegna in questo momento è un riferimento nel panorama nazionale per quanto riguarda l’edilizia scolastica. Nessun’altra Regione ha mai fatto un intervento così massiccio in un arco temporale così ristretto (dal 2014 a oggi) con un modello di governance frutto di una piena comunanza di intenti tra istituzione regionale, mondo della scuola ed enti locali. Per i nuovi istituti in Sardegna hanno lavorato 200 progettisti.

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri le modifiche in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il presidente ha comunicato all’aula le dimissioni del consigliere Angelo Carta dal gruppo del Psd’Az e la sua adesione al gruppo Misto.

Si è quindi aperta la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: la proposta di legge n. 563/A “Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 16, in materia di procedimento per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale”.

La relatrice Daniela Forma (Pd) ha ricordato l’approvazione, nel novembre 2017, delle modifiche alla legge statutaria con la previsione della doppia preferenza di genere. «E’ questo uno strumento che garantisce maggiore presenza femminile nelle istituzioni – ha detto Daniela Forma – basta guardare cosa è successo nei comuni al di sopra di 5000 abitanti. Uno studio recentissimo sulle amministrazioni sarde, effettuato su 64 comuni, dimostra che la percentuale delle consigliere elette ha raggiunto il 42,5%, un risultato impensabile fino a qualche anno fa. Ora il Consiglio deve approvare con norma procedurale per la piena attuazione della doppia preferenza di genere».

Il presidente ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera. L’Aula ha poi approvato in rapida successione i sei articoli della legge e i relativi emendamenti.

L’articolo 1 ribadisce che ogni elettore può esprimere due preferenze

L’articolo 2 introduce invece i correttivi nel caso di errore materiale. La legge mira ad evitare interpretazioni errate e risolvere i casi più controversi limitando, allo stesso tempo, l’azione discrezionale dei presidenti di seggio.

L’articolo 3  stabilisce il numero massimo dei candidati in ciascuna circoscrizione.

L’articolo 4 garantisce il rispetto delle quote di genere nelle liste e del numero massimo e minimo dei candidati.

L’articolo 5 contiene la descrizione analitica della scheda elettorale.

L’articolo 6, infine, stabilisce i tempi dell’entrata in vigore.

Messa in votazione la legge è stata approvata all’unanimità (48 voti a favore su 48 votanti).

Il presidente ha poi aperto la discussione sulla manovra finanziaria 2019-2021.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu. «In questa norma finanziaria ci si occupa di importanti norme sanitarie. Non vorrei che fossero messe in discussione dalla decisione dell’Ats di mettere a bando 54 posti di struttura complessa – ha detto Gianfranco Congiu – denunciamo l’inopportunità di procedere con questo bando alla vigilia delle elezioni. E’ un atto in contrasto con il riordino della rete ospedaliera approvata da questo Consiglio. Francesco Pigliaru si era fatto garante perché non venissero adottati atti contrari a quella riforma. Chiediamo a Francesco Pigliaru di riferire in Aula».

Sulla stessa linea il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Anche noi chiediamo la presenza dell’assessore in aula. Vista la rilevanza della spesa sanitaria Luigi Arru deve partecipare ai lavori».

Il presidente Gianfranco Ganau, dopo aver chiarito che il Consiglio non convoca nessuno, ha assicurato la presenza dell’assessore nel momento in cui si affronteranno gli articoli sulla sanità.

Ha quindi preso la parola il presidente della Prima Commissione Francesco Agus per segnalare la grave situazione di crisi in cui si trova il compendio ittico di Santa Gilla. «Il Consiglio ha approvato un ordine del giorno che non voleva essere un contentino – ha detto Agus – durante la discussione di questa manovra è importante che il presidente intervenga sul tema e proponga una soluzione. Si tratta di una norma tecnicamente da congegnare ma mi rifiuto di pensare che non si riesca a trovare una soluzione».

Il presidente della Commissione bilancio Franco Sabatini ha annunciato che sul tema si terrà un incontro nella mattinata di domani.

Marco Tedde (Forza Italia) ha richiamato l’articolo 60 del regolamento a sostegno della richiesta dei consiglieri Congiu e Zedda: «Gli assessori tecnici sono tenuti a partecipare alle sedute del Consiglio – ha detto Marco Tedde – il presidente Gianfranco Ganau chiami l’assessore Luigi Arru, la sua presenza è necessaria».

Pronta la replica di Gianfranco Ganau: «Quando si parlerà di sanità sarà presente».

Il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto si è schierato in difesa dell’assessore: «Non è accettabile il tiro al piccione contro un assessore. Non va bene».

Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Solinas (Pd): «Marco Tedde ha ragione ma dimentica un particolare: l’assessore deve essere presente in Aula quando si discute un argomento di sua competenza».

A Antonio Solinas ha replicato Alessandra Zedda (Fi): «L’art. 60 del regolamento dice che gli assessori sono tenuti a partecipare alle sedute delle commissioni e dell’Aula quando richiesto».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi posto fine alla discussione e messo in votazione la risoluzione sul Defr che è stata approvata con 27 voti favorevoli e 23 contrari.

Il documento, nel ribadire il ruolo del Defr nel tracciare le linee programmatiche per lo sviluppo della Regione, invita la Giunta ad aggiornare la parte relativa alle entrate per l’annualità in corso.

Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 “Bilancio di previsione 2019-2021”.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sul contenuto della Finanziaria. «C’è molta finanza ma anche molte regalie elettorali. Ciò che dispiace è che contenga poco buon senso e poca visione prospettica sul futuro della Sardegna – ha detto Marco Tedde – la manovra pare orientata verso lidi elettorali. Avete ecceduto ed esagerato. La Sardegna avrebbe apprezzato una finanziaria orientata agli investimenti e alla crescita economica, alla riduzione dell’assistenzialismo e dei costi della burocrazia».

Marco Tedde ha quindi lamentato la mancanza di misure finalizzate al taglio delle spese inutili invocando la nomina di un Commissario per la spending review. «Fate credere che l’economia sta crescendo ma non è così. C’è una congiuntura favorevole che non riuscite a cavalcare – ha concluso Marco Tedde – pensate solo alla campagna elettorale. La Sardegna non si farà incantare da 4 mancette».

Critica anche la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Stupisce l’emendamento aggiuntivo della Giunta che riguarda la necessità di continuare con la programmazione unitaria. Insistete con le norme pleonastiche. Lo scorso anno abbiamo approvato una risoluzione sui progetti di sviluppo finanziati con fondi comunitari. Oggi chiudete l’articolo 1 con l’esigenza di una relazione trimestrale per informare le commissioni competenti. Sembra che si voglia andare al ballo delle debuttanti con un vestito ordinario ma con accessori luccicanti».

Dello stesso tenore l’intervento di Stefano Tunis (Forza Italia): «Questa finanziaria che chiude, fortunatamente, il periodo del vostro Governo è la naturale conseguenza di tutta la logica seguita da questa Giunta. Avete rinunciato ai ricorsi contro lo Stato provocando un grosso problema, avete favorito il deficit della sanità, taroccando i buchi dei primi due anni e spalmandoli poi nelle tre annualità successive. Questa non è la migliore finanziaria, come dice il presidente del Cal Andrea Soddu, voi scrivete la  parola fine sulla capacità dei sindaci di intervenire per lo sviluppo della Sardegna. Tutti i fondi saranno inutilizzabili, politicamente parlando sono un falso in bilancio. Sono la certificazione che il motore dell’economia ha gli ingranaggi bloccati. C’è una mistificazione della realtà con dati taroccati».

Tunis ha quindi invitato presidente e Giunta a scusarsi con i sardi: «State mandando a gambe all’aria 300 sindaci che non potranno sostenere l’economia dei loro territori. Non sapete nemmeno nascondere la polvere sotto il tappeto. Trovate un sussulto per non compromettere la capacità degli enti locali di dare risposte ai loro cittadini».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è invece entrato nelle dinamiche della imminente campagna elettorale: «Serve una verifica seria, non sui sondaggi ma sulla reale attrazione dei singoli elettori. Capire se sono soddisfatti da questa maggioranza liquida, senza sostanza e prospettiva. Potevate guadagnare centinaia di voti in più se aveste ammesso gli sbagli. I rapporti con il governo centrale non hanno giovato alla Sardegna ma hanno portato nocumento: per esempio sulle partita delle accise. Mancano ogni anno un miliardo e trecento milioni. Sostenere il ricorso sulle accise davanti alla Corte Costituzionale era il minimo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti soppressivi nn. 290, 291, 292, 293 che sono stati respinti.

Approvato invece il testo dell’articolo 1 e l’emendamento aggiuntivo n.553 presentato dalla Giunta regionale con il quale si stabilisce che i maggiori accertamenti effettuati, a seguito della restituzione alla Regione di risorse precedentemente assegnate e trasferite per l’attuazione di programmi comunitari e statali, sono riutilizzati per le medesime finalità. La Giunta su proposta degli assessori competenti, provvede all’iscrizione in entrata e in spesa.

Dopo l’articolo 1 l’Aula ha affrontato l’articolo 1 bis e l’on. Alessandra Zedda (FI) ha chiesto ai colleghi di sostenere l’emendamento 221 in vista di un ordine del giorno unitario. L’on. Michele Cossa (Riformatori) ha invece sollecitato il Consiglio regionale “a una battaglia congiunta sulle accise, visto che anche il governo Conte sembra risvegliarsi sul tema. Segnalo all’Aula anche il tema dei lavoratori intellettuali che potrebbero essere richiamati e invitati a vivere in Sardegna, grazie al favore delle nuove tecnologie. Su questo abbiamo  predisposto alcuni emendamenti”.

Sullo stesso punto, l’on. Paolo Truzzu (Fdi) ha sostenuto la necessità di “una visione strategica per il futuro della Sardegna, una visione che abbiamo inserito nei nostri emendamenti”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha esordito dicendo che “questo bilancio tra pochi mesi sarà gestito da un’altra maggioranza. Non dovete dimenticarlo. Dobbiamo vincere la scommessa delle accise perché è lì il nostro futuro”.

Per l’assessore Raffaele Paci “l’articolo 1 bis prevede una detrazione del reddito imponibile ai fine dell’addizione regionale Irpef di 200 euro per ogni figlio minorenne, a partire dal 2020 ci sarà una minore entrata di 25 milioni di euro e mi fa piacere che questa norma raccolga consenti anche dentro l‘opposizione. Accettiamo l’emendamento 284 dell’on. Paolo Truzzu che prevede una ulteriore detrazione per i figli disabili”. Il vicepresidente della Giunta ha poi aggiunto: “Il tema accise va presentato in modo adeguato, non possiamo attribuirci da soli le accise ma dobbiamo lavorare sulla localizzazione dei depositi, anche se riconosco che né questa giunta né la precedente sono riuscite a definire con il Governo nazionale il tema”.

Il testo dell’articolo 1 bis è stato approvato  e così l’emendamento 284 (Truzzu).

All’articolo 2 sono stati presentati emendamenti, sui quali si sono pronunciati il presidente Sabatini per la commissione Bilancio e la Giunta. L’assessore Raffaele Paci ha detto che “a legislazione vigente non sono dovuti allo Stato 285 milioni che invece lo Stato sta riconsiderando nella sua Finanziaria. Sia chiaro, ripeto: non sono dovuti e c’è il parere della Corte dei conti su questo”. L’on. Attilio Dedoni (Riformatori) ha annunciato: “L’assessore Raffaele Paci ci troverà a fianco in questa rivendicazione perché non ci sono governi amici e l’unità del Consiglio regionale è necessaria per questo. Ma avremmo dovuto fare questa battaglia cinque anni fa”.

Approvato l’emendamento 550 (disposizioni in materia di accantonamenti a carico della Regione) a firma della Giunta.

Respinti e decaduti gli altri emendamenti a firma dell’on. Paolo Zedda.

All’articolo 3 sono stati presentati emendamenti a partire dal 301 sino al 560.

Approvato l’emendamento 15 (Sabatini),  che prevede in via sperimentale 2 milioni di euro per il 2019 per la riqualificazione di immobili o aree di pregio compromessi delle zone interne della Sardegna. Approvato anche l’emendamento 554  (Giunta) per la regolarizzazione di chi occupa immobili con titolo scaduto o senza titolo che abbia un Isee non superiore al triplo della soglia richiesta per accedere alle graduatorie Erp.

Approvato l’emendamento 36 (Ruggeri, 10 mila euro per il trasporto scolastico a Solarussa), 144 (Cacciotto, 18 mila euro per il trasporto scolastico a Muros), 54 (Congiu, 400 mila euro per trasporto pubblico locale nel Marghine e nel Meilogu), 538 (2,5 milioni di euro per la valorizzazione dei centri storici), 539 (2,5 milioni di euro per le politiche territoriali), 516 (Agus, sui contratti di servizio), 554 (Cherchi, vendita a prezzo simbolico degli immobili di Area alle onlus già inquiline).

Approvato anche l’emendamento 545 (contributo per i sovracanoni idroelettrici), il 559 (Piscedda, 300 mila euro per l’associazione Enti locali per lo spettacolo), 589 (Piscedda, contributo ad Arpas per i piani di monitoraggio del rumore negli aeroporti sardi), 560 (Pietro Cocco, 25 mila per il monitoraggio ambientale a Sarroch).

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 4.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, ha sottolineato che l’articolo in discussione contiene tematiche fondamentali per la Sardegna, come i trasporti che simbolicamente rappresentano il fallimento della Giunta, a cominciare dall’esempio Alghero dove ha partecipato un solo vettore e quindi non c’è di fatto concorrenza. Quanto alla Ct2, la copertura viene rinviata ad eventuali ed improbabili risparmi di spesa. Soffermandosi sugli stanziamenti previsti dalla finanziaria Marco Tedde ha criticato il ricorso a consulenze esterne su materie, a suo giudizio, di competenza della struttura regionale, e l’accantonamento del bando da 40 milioni sulla destagionalizzazione.

Il consigliere Giuseppe Meloni del Pd ha ricordato un episodio del 2011 in occasione di una manifestazione dell’aviazione civile quando l’assessore di allora, Christian Solinas, aveva criticato le politiche dirigistiche che ostacolavano il libero mercato in riferimento alla presenza del vettore low cost Ryanair, citazione che secondo Meloni basta a replicare alle argomentazioni del collega Tedde. Per cui, ha concluso, le colpe della situazione attuale vanno fatte risalire agli anni in cui governava il centro destra.

Il Consiglio ha poi approvato l’articolo il cui contenuto è stato integrato dai seguenti emendamenti: 260 (Sabatini) – 5 milioni al settore governo del territorio; 549 (Giunta) – 2 milioni al settore governo del territorio anche per le annualità 2019-2021; 17 (Sabatini) – transazione sul contenzioso Arst – Ministero Infrastrutture-Regione; 517 (Giunta) – 1.350.000 euro per il parco automezzi della protezione civile; 98 (Sabatini) 7 milioni al settore governo del territorio; 261 (Sabatini) – 430.000 per manutenzione di immobili della Regione a Lanusei; 532 (Giunta) – 40.000 per la rimozione della posidonia sul litorale di Alghero; 535 (Giunta) – 1.5 milioni per le annualità 2019-2021 per studi e progettazione dell’interconnessione dei bacini idrografici della Sardegna; 519 (Giunta) – costituzione di fondi immobiliari e partecipazione in fondi già esistenti, con il ricavato destinato al finanziamento di cultura, parchi, centri storici, zone interne e rurali; 20 (Meloni Valerio) – 150.000 per il potenziamento del trasporto pubblico locale nella tratta Aeroporto di Alghero – Santa Teresa di Gallura; 16 (Sabatini) – definizione contenzioso Arst; 73 (Meloni Giuseppe) – 200.000 all’Unione dei Comuni “Riviera di Gallura” a copertura di oneri del trasporto pubblico locale; 176 (Lai) – 500.000 per copertura oneri lista ad esaurimento degli “assuntori”; 596 (Sabatini) – proroga degli affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale fino ad un massimo di 24 mesi; 80 (Peru) – interventi di messa in sicurezza, riqualificazione e valorizzazione; 518 (Giunta) – 150.000 per esecuzione di attività di tutela del patrimonio boschivo nei Comuni Montani.

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GNL, prospettive per il trasporto marittimo: è il tema di un seminario internazionale promosso dall’Assessorato dell’Industria che si svolgerà a Cagliari, venerdì 14 dicembre, con inizio alle ore 9.00, al Lazzaretto di Sant’Elia. L’iniziativa, inserita nell’ambito delle attività Interreg, è supportata dalla Corsica, dalle Regioni Liguria e Toscana e dalla Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur. Per essere in anticipo sulle direttive del Parlamento europeo in materia di combustibili alternativi meno inquinanti, le Regioni coinvolte nell’iniziativa, insieme alla Camera di Commercio del Var, all’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale e alle Università di Cagliari, Genova e Pisa, hanno elaborato un progetto globale di preparazione all’utilizzo del Gas Naturale Liquefatto (GNL) nelle attività legate al trasporto marittimo. L’Assessorato dell’Industria è capofila del progetto SIGNAL che deve definire un sistema integrato di distribuzione del GNL nei territori coinvolti. Attualmente, infatti, i porti interessati sono inadeguati sia per la disponibilità di risorse di GNL che per i siti di stoccaggio destinati al rifornimento delle navi. L’obiettivo è rispondere a queste difficoltà con lo sviluppo di piani e strategie a supporto dell’attuazione della direttiva comunitaria e assistere quei territori dove il metano è assente o limitato. Con l’uso del GNL, infatti, si creerebbe valore aggiunto e si ridurrebbero in maniera consistente le emissioni inquinanti.

All’evento di venerdì parteciperanno il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, José Bassu, dell’Office des Transports de la Corse, Paolo Fadda, dell’Università di Cagliari, Claudio Evangelisti, Amministratore Delegato di Gas & Heat, Jacopo Riccardi, della Regione Liguria, Elio Ruggeri, della SNAM, Dario Soria, Direttore Generale Assocostieri, Florance Perouas, referente per il Grande Porto Marittimo di Marsiglia per il GNL, Pietro Manunza, presidente della Compagnia italiana di navigazione Tirrenia, Valeria Mangiarotti, dell’Autorità Portuale della Sardegna, Ivano Toni, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e Silvia Migliorini, di Assogasliquidi Confindustria.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, domani, mercoledì 12 dicembre, con inizio alle ore 10.30, sarà a Posada per la presentazione del progetto vincitore per il nuovo polo dell’istruzione, inserito nell’Asse 1 di Iscol@. L’incontro si terrà nell’Auditorium comunale, adiacente all’istituto scolastico. Saranno presenti il sindaco Roberto Tola, gli alunni insieme ai genitori, i dirigenti scolastici, gli insegnanti ed i progettisti.

 

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma interviene sugli aumenti tariffari che, dallo scorso mese di novembre, interessano il trasporto merci da e per la Penisola ed invia una nota al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dei Trasporti, Carlo Careddu, nella quale chiede un intervento a tutela del sistema produttivo regionale.

«Vorrei sottoporre alla Vostra attenzione – scrive nella nota Daniela Forma – l’impatto negativo che gli adeguamenti tariffari decisi unilateralmente dal Gruppo Onorato Armatori sulle linee della Sardegna con decorrenza 01 Novembre 2018 stanno avendo sul nostro sistema dei trasporti e sulle aziende sarde.

Le nuove tariffe delle compagnie di navigazione Tirrenia e Moby interessano tutte le linee da e per la Penisola e risultano essere un vero e proprio salasso per tutte le aziende sarde che, particolarmente in questo periodo di consumi per le festività, vedono ulteriormente minata la loro competitività rispetto alle aziende della Penisola a causa di questi incrementi tariffari, cui va a sommarsi la modifica della riduzione tariffaria del 50% per il viaggio di rientro sulla stessa tratta che prima veniva applicata e che ora è stata ridotta al 20%.

Faccio un esempio: – aggiunge Daniela Forma – se prima di questi adeguamenti tariffari un automezzo di circa 8,5 metri lineari doveva compiere la tratta Porto Torres – Genova pagava circa 340 euro all’andata e 180 euro al rientro (con tariffa ridotta del 50%) per un totale di circa 520 euro; ora lo stesso automezzo e per la stessa tratta si ritrova a pagare euro 365 all’andata ed euro 292 al rientro (con tariffa ridotta del 20%) per un totale di euro 657.

Stiamo parlando di un incremento complessivo dei costi di trasporto marittimo del 20%.

Vi lascio quindi immaginare quanto l’aumento del costo del trasporto marittimo stia impattando sulle nostre aziende sarde che attendevano queste festività per recuperare un po’ di fatturato ed inserire nel mercato nazionale i nostri prodotti, soprattutto quelli del settore agroalimentare.

Vi chiedo pertanto di attenzionare il problema – conclude Daniela Forma – ed aprire un confronto con le compagnie di navigazione del Gruppo Onorato Armatori, per la tutela del nostro sistema produttivo regionale.»

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Nuovo attentato intimidatorio a Esporlatu, ai danni del sindaco del paese Francesco Giuseppe Furriolu. Ignoti , intorno alla mezzanotte, hanno tentato di incendiare il portoncino d’ingresso della sua abitazione. I militari hanno avviato le indagini.

«L’attentato subìto dal sindaco di Esporlatu è un gesto che offende i valori di democratica e civile convivenza che sono il fondamento della vita di ogni comunità.»

Sono le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che esprime la più ferma condanna per l’atto intimidatorio e manifesta, a nome di tutta la Giunta, la solidarietà a Francesco Giuseppe Furriolu e agli amministratori di Esporlatu, ribadendo il pieno appoggio a quanti, pur tra problemi e difficoltà, portano avanti la loro azione amministrativa nell’esclusivo interesse dei cittadini.

«L’investimento sulla rete di videosorveglianza e l’estensione del progetto a tutti i Comuni della Sardegna è un contributo importante sul fronte della dissuasione – aggiunge Francesco Pigliaru, ricordando che anche Esporlatu, nella seconda fase dell’intervento, ha presentato la richiesta -. Ma non solo. Siamo profondamente convinti che la vera prevenzione si faccia attraverso istruzione e cultura , strumenti essenziali per il futuro dei nostri giovani ma anche argine fondamentale a fenomeni di malessere e criminalità. Per questo abbiamo investito tanto in Iscol@ e proprio qui, a Bono, con uno stanziamento di 4 milioni e 400mila euro, nascerà nel 2020 una nuova scuola che sarà un punto di riferimento del territorio, un presidio non solo di cultura ma anche di civiltà e legalità. Vuol dire che noi abbiamo fatto e continuiamo a fare la nostra parte ma lo Stato deve fare la sua, smettendo di arretrare pericolosamente dai nostri territori e, anzi, rinforzando una presenza istituzionale tanto più necessaria e urgente quanto più le azioni contro gli amministratori si susseguono con frequenza. L’accordo per la promozione della sicurezza integrata che abbiamo stretto con il ministro Marco Minniti e nel quale si sono andati ad inserire i singoli Patti territoriali per noi è tuttora valido. Abbiamo chiesto più volte al ministro Matteo Salvini il rispetto degli impegni assunti dal suo ministero – conclude Francesco Pigliaru -, la Sardegna si aspetta che siano confermati e attuati.»

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Domani, martedì 11 dicembre, alle 10.45, nella Sala transatlantico del Consiglio regionale della Sardegna, in via Roma 25, a Cagliari, il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, presenteranno i dettagli del ‘Disciplinare sulle divise e i segni distintivi di riconoscimento e di grado delle Compagnie barracellari’, frutto di una fattiva collaborazione con le Prefetture, il Corpo Forestale regionale, la Protezione Civile e le Polizie locali. Un lavoro collegiale, complesso e a tratti delicato per le importanti implicazioni sotto il profilo tecnico-giuridico, ordinamentale e funzionale, che consentirà alle oltre 160 Compagnie che operano sul territorio di avere segni distintivi e modalità di utilizzo comuni.

Alla conferenza stampa parteciperanno inoltre il prefetto di Cagliari Romilda Tafuri, il presidente dell’ANCI Sardegna Emiliano Deiana, il direttore generale del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale Antonio Casula ed i rappresentanti dell’Associazione del barracellato sardo.

 

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«A nome mio personale, del presidente Francesco Pigliaru e della Giunta regionale, esprimo la vicinanza al capitano della Compagnia barracellare di Paulilatino, Giuseppe Caddeo, vittima di un atto intimidatorio nelle scorse ore. Da quando Caddeo guida la Compagnia, i casi di furti di bestiame sono notevolmente diminuiti. La sua opera e quella dei suoi collaboratori dimostra quanto sia prezioso il lavoro di vigilanza nelle campagne. Il fatto di aver firmato proprio nei giorni scorsi il decreto per l’approvazione del ‘Disciplinare sulle divise e i segni distintivi di riconoscimento e di grado delle Compagnie barracellari’, conferma l’importanza di un settore i cui compiti sono vari e tutti utili per la collettività. Al capitano Caddeo giungano la nostra solidarietà, affinché lui e i suoi barracelli proseguano in questa attività di prevenzione.»
Così l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, che nel pomeriggio ha contattato Giuseppe Caddeo al telefono e lo ha invitato a partecipare alla conferenza stampa di presentazione del disciplinare, in programma domani mattina in Consiglio regionale.