22 November, 2024
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Il Tenente di Vascello (CP) Francesco S.M. D’Istria, Capo dell’Ufficio Circondariale Marittimo e Comandante del Porto di Sant’Antioco, ha firmato l’ordinanza n° 56/2019 che disciplina la navigazione durante le esercitazioni militari nel Poligono di Capo Teulada.

L’articolo 1 definisce le aree di interesse. L’articolo 2 i divieti. A parziale modifica dell’ordinanza n. 54/2019 l’interdizione nella zona di mare C311 (vedi Art. 1) relativa alla navigazione, la balneazione, il transito, la sosta, l’approdo e la pesca, nonché qualsiasi attività marittima, anche subacquea estranea alle medesime operazioni, entro le acque territoriali comprese nella Giurisdizione del Circondario Marittimo di Sant’Antioco e dichiarate pericolose oltre tali limiti per “ESERCITAZIONI MILITARI A FUOCO”, per i giorni e negli orari sotto indicati: il giorno 26 ottobre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L’interdizione delle aree a terra (costituenti demanio militare), insistenti all’interno del Poligono Militare di Capo Teulada, è regolamentata dalla competente Autorità Militare.

È stata intensa l’attività di controllo della filiera della pesca che ha visto impegnato, su tutta l’area di giurisdizione, il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco e della Delegazione di Spiaggia di Calasetta, alle dipendenze del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. D’Istria, sotto lo stretto coordinamento del 13° Centro
Controllo Area Pesca, istituito presso la Direzione Marittima di Cagliari, ed in stretta collaborazione con il personale del Distretto Veterinario dell’Azienda per la Tutela della Salute dipartimento di Carbonia. L’attività, svolta in maniera costante e metodica, ha interessato l’intera filiera pesca, con particolare riferimento al rispetto
della normativa nazionale e comunitaria, la corretta attività di commercializzazione, nonché la corretta catena commerciale al fine di garantire la tutela del consumatore
finale, il controllo della filiera commerciale e la verifica alla cattura ed altre attività connesse ed il rispetto delle composizioni minime degli equipaggi delle unità da pesca. A seguito di controlli eseguiti via mare e a terra presso pescherie, ristoranti,
supermercati, venditori ambulanti e punti di sbarco nell’intera area di competenza della Guardia Costiera di Sant’Antioco, sono stati contestati e sanzionati i seguenti illeciti durante l’anno in corso: 1) durante le attività di controllo a terra, sono state ispezionate numero 31 attività
commerciali, totalizzando 247 controlli e mostrando particolare attenzione a pescherie, ristoranti e grande distribuzione, comminando numero 12 sanzioni amministrative per un ammontare di € 17.356 e numero 8 sequestri per circa kg 33
di prodotti ittici di varia specie.
2) durante le attività di controllo a mare sono state ispezionate numero 40 unità da pesca di cui 20 presso i punti di sbarco nei porti di Sant’Antioco e Calasetta, totalizzando numero 12 sanzioni amministrative per un ammontare di € 13.445 e
numero 2 sequestri per circa kg. 117 di prodotti ittici di varia specie e kg 242 di attrezzi da pesca. Al termine di tutte le attività questo Ufficio Circondariale Marittimo ha effettuato
numero 70 ispezioni con relativi 272 controlli, eseguendo numero 35 sanzioni amministrative per un totale di € 30.801. Inoltre sono state 4 le Notizie di Reato accertate dai militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco con il sequestro di circa 300 attrezzi da posta e circa 1.000
metri di reti non conformi alla normativa vigente.

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Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, alle dipendenze del Comandante Francesco S.M. D’Istria e sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Cagliari, nell’ambito dell’Operazione “Mare Sicuro 2019”, ha effettuato diverse attività ispettive, con il proprio Nucleo di Polizia Ambientale e Demaniale, alle aree demaniali di Porto Pino ricadenti nell’Ambito comunale di Sant’Anna Arresi. Nel corso dei controlli sono stati posti sotto sequestro 3 stabilimenti balneari per aver occupato in maniera abusiva e quindi senza alcuna autorizzazione aree destinate al pubblico demanio. In particolare, gli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco hanno accertato che due stabilimenti avevano occupato rispettivamente 95 mq e 435 mq circa di aree demaniali. Inoltre, è stato verificato che veniva accertata la mancanza di un titolo concessorio valido di uno stabilimento balneare. Tale stabilimento aveva occupato circa 2.800 mq di arenile e 1.200 mq circa di specchio acqueo, inoltre vi erano la presenza di diverse strutture in legno prive di qualsiasi autorizzazioni demaniali e paesaggistiche.

Le attività di controllo continueranno nei prossimi giorni, soprattutto, durante il periodo ferragostano, nel quale l’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha già previsto l’intensificazione della propria attività di vigilanza in favore di bagnanti e diportisti ed i controlli lungo le coste, reprimendo ogni condotta illecita e potenzialmente pericolosa per la sicurezza in mare.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ricorda che chiunque venga sorpreso nelle aree poste sotto sequestro verrà deferito alla Procura della Repubblica ai sensi dell’art. 349 del Codice Penale. Per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.

 

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Si svolgerà lunedì primo luglio, a partire dalle 19.00, la cerimonia di innalzamento della Bandiera Blu a Maladroxia. Contestualmente, verranno consegnate le bandiere blu anche agli stabilimenti balneari presenti nel litorale di Maladroxia. L’evento si terrà inizialmente nella piazza principale, dove verrà issata la Bandiera Blu, che farà bella mostra di sé fino al 31 agosto, giorno in cui terminerà la “Blue Flag Season” (stagione Bandiera Blu). Alla cerimonia, saranno presenti il sindaco Ignazio Locci, la Giunta e i consiglieri comunali, il comandante del Porto di Sant’Antioco, T.V. Francesco S.M. D’Istria, una rappresentanza della Protezione Civile, del Corpo Forestale e dell’Arma dei Carabinieri, nonché la banda musicale che intonerà l’Inno di Mameli.

La manifestazione proseguirà accanto allo stabilimento balneare dedicato ai pazienti gravi e gravissimi, “Isola del Cuore”, dove si terrà un rinfresco accompagnato dall’intrattenimento degli allievi della Scuola Civica di musica “Don Tore Armeni”.

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Alle 9.07 di stamane la Centrale Operativa del 118 di Cagliari ha allertato la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco della richiesta di assistenza medica da parte di un’imbarcazione da diporto; un ospite di bordo di 68 anni, di nazionalità italiana, scivolando, si era procurato una frattura scomposta con grave con perdita di sangue.

Prontamente l’Ufficio Circondariale Marittimo, sotto il coordinamento del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. d’Istria) ha inviato sul posto la dipendente unità S.A.R. (Search and Rescue) CP812 a circa 8 miglia dal Porto di Sant’Antioco, nel frattempo ha preso contatti con il C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico), al fine di ricevere eventuali disposizioni dal Medico di Turno presso il centro.

Alle ore 9.30 circa, l’unità navale ha raggiunto l’imbarcazione da diporto con il ferito a bordo e l’ha scortata presso il sorgitore di Sant’Antioco, in quanto, a causa delle forti raffiche di vento era difficoltoso effettuare il trasbordo dell’infortunato.

Intorno alle 10.00, le due imbarcazioni sono giunte presso il porto, dove ad attenderli c’era già il personale del 118.

Alle ore 11.30 circa le operazioni di soccorso si sono concluse, quando l’uomo, sbarcato presso la banchina antistante all’Ufficio Circondariale Marittimo, è stato trasportato con l’elisoccorso presso l’ospedale Marino di Cagliari, per le cure del caso.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ricorda che per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.

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La Centrale Operativa della Direzione Marittima di Cagliari, la scorsa notte, intorno all’1.00. ha allertato la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco della richiesta di evacuazione medica da parte della nave da crociera “AIDASTELLA”; infatti, un’ospite di bordo di 87 anni di nazionalità tedesca aveva accusato una grave emorragia di sangue.

Prontamente l’Ufficio Circondariale Marittimo, sotto il coordinamento del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. d’Istria, dopo aver messo in contatto la nave con il C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico) ha inviato sul posto la M/V CP869 S.A.R. (Search and Rescue) di Carloforte a circa 3 miglia dal porto di Sant’Antioco, individuato come punto di rendez-vous, al fine di poter effettuare il trasbordo della passeggera in acque tranquille.

Alle ore 3.00 circa, le operazioni di soccorso si sono concluse, quando la donna, sbarcata presso la banchina antistante all’Ufficio Circondariale Marittimo, è stata trasportato con ambulanza, intervenuta sul posto, all’ospedale Sirai di Carbonia per le cure del caso; mentre la nave “AIDASTELLA” è stata autorizzata a proseguire la navigazione.

Il tempestivo intervento degli uomini della Guardia Costiera di Sant’Antioco ha permesso di fornire le idonee cure alla malcapitata ed evidenziato, ancora una volta, l’importante ruolo, nell’attività di ricerca e soccorso, del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ricorda, inoltre, che per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.

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Il comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco, tenente di vascello Francesco S.M. D’Istria, ha firmato l’ordinanza che, all’articolo 1, dispone che il servizio di salvamento, svolto da chiunque ed a qualsiasi titolo, è prestato all’utenza balneare per finalità di tutela della pubblica incolumità e di soccorso marittimo e le relative risorse sono censite compiutamente in seno alla locale pianificazione S.A.R. (Search and Rescue), quali articolazione specialistica del soccorso marittimo.

Le prescrizioni sono volte ad assicurare la fruizione a scopo balneare e ricreativo delle aree demaniali marittime in genere ed in particolare dagli specchi acquei frequentati dai bagnanti nei periodi della stagione balneare stabiliti annualmente con apposito D.D.G. della Regione Sardegna.

L’ordinanza, finalizzata a disciplinare i profili inerenti la sicurezza marittima in quanto connessa all’utilizzazione turistico-balneare delle aree demaniali marittime, si applica a chiunque gestisca, a qualunque titolo strutture destinate alla balneazione (stabilimenti o spiagge libere attrezzate), arenili asserviti a spiagge libere, per quanto applicabile, frequentate da bagnanti, compresi i rispettivi specchi acquei antistanti;

Durante la stagione balneare e negli orari di balneazione chiunque gestisca, a qualunque titolo, strutture balneari ha l’obbligo di predisporre servizi di salvamento con le modalità indicate nelle norme che seguono;

Ove una struttura balneare intenda operare prima della data di inizio della stagione balneare, ovvero, successivamente alla sua conclusione, tale struttura deve mantenere efficiente lo stesso standard dei servizi di sicurezza;

L’articolo 2 prevede che nelle spiagge destinate alla libera fruizione i Comuni rivieraschi provvedono ad organizzare il servizio di salvamento. Qualora i Comuni non provvedano a garantire il servizio di salvamento. Le Amministrazioni comunali, con proprio provvedimento adeguatamente motivato, attestano sotto la propria responsabilità di non poter in nessun modo garantire il servizio di assistenza e salvamento sui tratti di spiaggia libera di propria competenza.

Tale provvedimento deve essere tempestivamente trasmesso all’Autorità Marittima, alla Prefettura e alle altre istituzioni deputate allo svolgimento di compiti di vigilanza e soccorso., contemporaneamente, ad apporre sulle relative spiagge adeguata segnaletica ben visibile dagli utenti (redatta in più lingue) con la seguente dicitura: “ATTENZIONE – BALNEAZIONE NON SICURA PER MANCANZA DI APPOSITO SERVIZIO DI SALVATAGGIO”. ed un elenco di numeri d’emergenza (Emergenze in mare numero BLU 1530, Emergenza Sanitaria 118, Polizia di Stato 113, Carabinieri 112, VVF 115).

Per l’emergenza in mare e sulle spiagge, sarà compito del Comune curare il controllo della permanenza in loco della segnaletica, e se del caso, l’immediato ripristino della stessa. Suddetti comuni devono, altresì, provvedere ad effettuare il controllo della permanenza della predetta segnaletica e, se mancante o non leggibile, attivarsi per l’immediato ripristino della stessa.

Altresì, i Comuni rivieraschi devono provvedere ad apporre la segnaletica dei divieti su aree demaniali marittime in ogni accesso ricadente nella propria giurisdizione, ai sensi del D.D.G. 1113 del 20.05.2019 della Regione Sardegna, secondo il format allegato alla presente ordinanza di sicurezza balneare (Cfr. All. 5).

L’articolo 3 prevede le Zone di mare riservate alla balneazione.

Nell’ambito del Circondario Marittimo di Sant’Antioco, nel tratto di mare che si estende da Punta Trettu (inclusa) a Capo Teulada (escluso), la zona di mare per una distanza di 200 metri dalle spiagge e coste sabbiose e 100 metri dalle restanti zone (scogliere e coste a picco) è interdetta alla navigazione, in quanto destinata prioritariamente alla balneazione come disciplinato dall’ordinanza n° 55/2018 della Capitaneria di Porto di Cagliari in data 04/05/2018.

Il limite di tale zona deve essere segnalato, dai concessionari di strutture balneari con il posizionamento di gavitelli di colore rosso saldamente ancorati al fondo, con adeguati corpi morti, posti a distanza di metri 50 l’uno dall’altro, parallelamente alla linea di costa, in corrispondenza delle estremità del fronte a mare della concessione. In caso di scarroccio e/o spostamento eventuale del gavitello, i concessionari hanno l’obbligo, nelle 24 ore successive, tempo permettendo, di provvedere al loro tempestivo riposizionamento. Ove la configurazione litoranea dei fondali non consenta il posizionamento a detta distanza, i gavitelli dovranno essere posizionati ad idonea distanza minore, previa comunicazione a questo Ufficio Circondariale Marittimo.

Analoghi obblighi sono posti a carico dei Comuni rivieraschi ricadenti nel Circondario Marittimo di Sant’Antioco per gli specchi acquei antistanti le spiagge libere frequentate da bagnanti. Se i Comuni non provvedono a mettere in opera talesistema di segnalazione, devono apporre, sulle spiagge libere frequentate dai bagnanti, un’adeguata segnaletica ben visibile  (redatta in più lingue) con la seguente dicitura “ATTENZIONE – LIMITE ACQUE INTERDETTE ALLA NAVIGAZIONE NON SEGNALATO” (metri 300 dalla battigia ovvero metri 100 dalle coste cadenti a picco sul mare)

I concessionari, per le aree in concessione, nonché i Comuni rivieraschi, nelle spiagge libere, devono segnalare, il limite della zona di mare ove i non esperti nel nuoto possono effettuare la balneazione. Il limite di tali acque sicure (mt 1,60 di profondità) deve essere segnalato mediante l’apposizione di galleggianti di colore bianco, collegati da una cima ad intervalli non superiori a metri 5, le cui estremità sono ancorate al fondo, seguendo un andamento rettilineo e parallelo alla linea di battigia.

Qualora, per cause di forza maggiore, per effetto di mareggiate o di qualsiasi altra causa, si verifichi la mancanza della prevista segnalazione, i concessionari e le Amministrazioni Comunali, ognuno per il tratto di spiaggia di rispettiva competenza, devono provvedere tempestivamente a ricollocare la stessa ed i relativi corpi morti nella posizione determinata dai commi precedenti e comunque non oltre il primo giorno successivo al ristabilirsi di condizioni meteomarine corrispondenti al mare calmo sino al completo ripristino della segnalazione prevista . Qualora i Comuni non provvedano a tale sistema di segnalazione, devono apporre sulle relative spiagge adeguata segnaletica, ben visibile dagli utenti (redatta in più lingue) con la seguente dicitura: “ATTENZIONE – LIMITE ACQUE SICURE NON SEGNALATO (metri 1,60) oppure “INESISTENTE”.

Nelle predette zone di mare prioritariamente destinate alla balneazione, nelle ore comprese tra le 8.30 e le 19.30 E’ VIETATO:

a. il transito di qualsiasi unità navale, Kitesurf e Windsurf compresi, ad eccezione dei natanti da diporto tipo jole, canoe, pattini, mosconi, lance, nonché pedalò e similari. A quest’ultimi è consentito di circolare entro i 300 metri dalla battigia, a condizione che vengano usati gli accorgimenti atti ad evitare disturbo ed incidenti ai bagnanti, nonché collisioni con altri  scafi. Da tale divieto sono esentati i mezzi che effettuano i campionamenti delle acque, ai fini della loro balneabilità, e che dovranno essere eseguiti in aderenza al D.P.R. 470/82. Tali mezzi dovranno essere riconoscibili a mezzo apposita dicitura  chiaramente leggibile “Servizio campionamento”. I bagnanti dovranno tenersi ad almeno 10 metri dai suddetti mezzi impegnati nelle operazioni di campionamento;

b. L’ormeggio o l’ancoraggio di qualsiasi unità navale, salvi i casi regolarmente autorizzati con apposita concessione demaniale marittima rilasciata dalla competente Amministrazione Regionale o Comunale;

c. E’ altresì vietato l’atterraggio dei surf , windsurf e di kitesurf nei tratti di arenile in spiaggia libera e in concessione per strutture balneari. In tali tratti i concessionari, appositamente autorizzati, devono aver cura di separare tali aree da quelle

Per l’emergenza in mare e sulle spiagge… destinate ai bagnanti, con appositi corridoi di atterraggio, aventi le caratteristiche descritte all’Art. 6 della presente ordinanza e, per i kitesurf, quelle descritte nell’apposita ordinanza relativa alla disciplina delle attività ludico – diportistiche;

6. Per i tratti di costa a picco sul mare soggetti a fenomeni franosi e/o erosivi, sarà cura delle competenti Amministrazioni Comunali provvedere all’emanazione di apposite ordinanze di interdizione, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 54 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n° 267, nonché provvedere alla conseguente affissione di idonea cartellonistica. L’eventuale conseguente interdizione degli antistanti specchi acquei sarà disciplinata con apposita ordinanza dell’Autorità Marittima, ai sensi dell’Art. 59 del Regolamento di esecuzione al Codice della navigazione.

7. È consentito, invece, l’atterraggio sulle spiagge libere di Surf e Kitesurf nelle zone di bagnasciuga e nel tratto di mare non interessato dalla presenza di bagnanti. Altresì, le zone di mare prospicienti spiagge o litorali scarsamente frequentati da bagnanti possono essere attraversate, ai soli fini dell’atterraggio per imbarco e sbarco di persone e/o cose, fermo restando il divieto di sosta sulla spiaggia e di ancoraggio entro la zona destinata alla balneazione, dalle unità navali su indicate unicamente a remi.

8. Chiunque compia immersioni subacquee, (anche al di fuori della zona di mare riservata alla balneazione) ha l’obbligo di segnalarsi con un galleggiante recante una bandiera rossa con striscia diagonale bianca, visibile ad una distanza non inferiore a 300 metri; se il subacqueo è accompagnato da mezzo nautico di appoggio, la bandiera deve essere issata sul mezzo nautico.

Il subacqueo deve operare entro un raggio di 50 metri dalla verticale del mezzo nautico di appoggio o del galleggiante portante la bandiera di segnalazione. Di notte il segnale è costituito da una luce lampeggiante gialla visibile a giro d’orizzonte, presente sull’unità di appoggio o, qualora sia assente, fissata sull’asta del segnale galleggiante. I segnali diurni e notturni, in condizioni normali di visibilità, devono essere di caratteristiche tali da potersi vedere a non meno di 300 metri di distanza. In prossimità dei predetti segnali le unità in transito, se propulse a vela o a motore, devono moderare la velocità e mantenersi a una distanza non inferiore a 100 metri. Il nuotatore che si trovi al di fuori delle acque riservate alla balneazione ha facoltà di utilizzare i medesimi segnali (con sagola non più lunga di 3 metri), previsti per il subacqueo.

Tra gli altri articoli, il n° 4 riguarda le zone di mare vietate alla balneazione.

Fermo restando i divieti di balneazione negli specchi acquei interdetti con appositi Decreti dall’Assessorato Regionale alla Sanità per i quali i Comuni hanno l’obbligo di apporre idonea segnaletica, la balneazione è vietata:

a. nei porti, approdi e porticcioli turistici;

b. nel raggio di 100 metri dalle imboccature e dalle strutture portuali, con esclusione degli specchi acquei prospicienti spiagge libere abitualmente frequentate da bagnanti ovvero strutture balneari regolarmente autorizzate, eventualmente ubicati ad una distanza inferiore e, comunque, a condizione che la balneazione non interferisca con il regolare e sicuro transito delle unità navali in ingresso ed uscita dai porti;

c. entro 100 metri da opere di presa e restituzione acque dove è altresì, vietato qualsiasi tipo di pesca. Dette opere devono essere opportunamente segnalate a cura dei titolari degli insediamenti stessi con idonea cartellonistica che indichi il divieto di avvicinamento e di balneazione, opportunamente posizionata a terra in modo ben visibile;

d. all’interno dei corridoi di atterraggio regolarmente autorizzati e opportunamente segnalati;

e. sulle rotte dirette di entrata/uscita dai porti; fuori dai porti, in prossimità di zone di mare dove sono posizionati pontili o passerelle destinate all’attracco di unità per un raggio di metri 200;

f. negli specchi acquei antistanti le foci dei fiumi e dei canali navigabili fino ad una distanza di metri 50 dalla costa, salvo che l’Autorità Comunale o Sanitaria non impongano una superiore estensione per ragioni igienico-sanitarie;

g. a meno di metri 200 dalle navi all’ancora;

h. all’interno degli specchi acquei assentiti in concessione per strutture asservite alla nautica da diporto o alla pesca marittima o per campi boe opportunamente segnalati. Durante la fase di raggiungimento di questi ultimi, i conducenti delle unità da diporto dovranno mantenere un comportamento estremamente prudente evitando di utilizzare mezzi di propulsione meccanica e posizionando, se possibile, una persona di vedetta a prua dell’unità;

i. nelle zone di mare permanentemente o temporaneamente sottoposte a divieto di balneazione con apposite ordinanze dell’Autorità Comunale, che dovranno essere segnalate con appositi cartelli redatti in più lingue, posizionate a cura dei Comuni interessati;

j. nelle zone di mare indicate da apposite ordinanze di interdizione emanate dall’Autorità Marittima.

Una seconda ordinanza disciplina le attività ludico-diportistiche.

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L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha festeggiato Santa Barbara, santo patrono della Marina Militare Italiana, alla presenza di autorità civili militari e religiose del circondario marittimo.

La cerimonia si è svolta con la deposizione di una corona a tutti i marinai caduti, presso il monumento sito sul lungomare di Sant’Antioco e, successivamente, nella Basilica Maggiore di Sant’Antioco, dove è stata celebrata una messa.

Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, Tenente di Vascello (C.P.) Francesco S.M. D’Istria, nel ringraziare le autorità intervenute, ha ribadito la profonda vicinanza tra i marinai di ieri e di oggi con quel senso di appartenenza e collaborazione che ha sempre contraddistinto tutta la grande “Famiglia Marinara”. 

Il Comandante ha rivolto un pensiero ai marinai che sono impegnati in missioni in Italia e all’estero per il mantenimento della pace e della sicurezza e per contrastare i fenomeni di pirateria e il terrorismo.

Ha ricordato, inoltre, tutti i colleghi della Guardia Costiera impegnati in attività operativa sia a terra che su dispositivi aeronavali al fine di garantire la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in mare, a tutelare l’ambiente marino e costiero e proteggere le risorse ittiche.

Ha concluso il suo intervento nel rendere omaggio ai Marinai Eroi Caduti, in particolare a quelli caduti durante il primo conflitto mondiale, con la lettura della lettera scritta da Nazario Sauro, Medaglia d’Oro al Valor Militare, al figlio Nino prima di essere impiccato nella prigione di Pola, al grido “Viva l’Italia”, il 10 agosto 1916.

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Due diportisti tedeschi alla deriva a Porto Zafferano su una barca a vela, sono stati salvati dalla Guardia Costiera di Sant’Antioco e dalla motovedetta dell’Esercito di stanza al 1° Reggimento.

Alle ore 9.00 circa la Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha allertato la Sala Operativa della Direzione Marittima di Cagliari in merito alla richiesta di soccorso da parte di due uomini di nazionalità tedesca a bordo di un’imbarcazione a vela alla deriva a causa dell’avaria del sistemi di propulsione a motore e a vela, a circa 50 metri dalla scogliera a picco di Porto Zafferano.

Immediatamente è stato allertato il dispositivo Search and Rescue dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, sotto il coordinamento del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. D’Istria, che ha inviato sul posto la dipendente unità GCA93 a circa 13 miglia dal porto di Sant’Antioco. L’operazione di recupero e soccorso in mare è stata compiuta congiuntamente con la motovedetta dell’Esercito di stanza presso il 1° Reggimento Corazzato di Teulada, giunta tempestivamente sul posto.

Nonostante le condizioni meteo marine proibitive, l’imbarcazione e i due occupanti, sono stati posti in sicurezza presso gli ormeggi di Porto Pino, evitando così conseguenze più gravi.

L’Ufficio Circondariale Marittimo continua a raccomandare agli utenti del mare l’uso del buon senso ed il rispetto delle più basilari norme che disciplinano la sicurezza della navigazione al fine di prevenire incidenti in mare, soprattutto in caso di avverse condizioni meteorologiche, ricordando che per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.

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Alle ore 20.30 di questa sera la Centrale Operativa della Direzione Marittima di Cagliari ha allertato la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco per la richiesta di assistenza medica da parte della nave da crociera “MSC Divina”; un ospite di bordo, di 53 anni, di nazionalità tedesca, infatti, aveva accusato una grave crisi epilettica con perdita di sangue.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, sotto il coordinamento del Comandante T.V. (CP) Francesco S.M. d’Istria, dopo aver messo in contatto la nave con il C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico), ha inviato sul posto la dipendente unità S.A.R. (Search and Rescue) CP812 a circa 7.5 miglia dal porto di Sant’Antioco, individuato come punto di rendez-vous, al fine di poter effettuare il trasbordo del passeggero in acque tranquille.

Alle ore 21.49 circa, le operazioni di soccorso si sono concluse, quando l’uomo, sbarcato presso la banchina antistante all’Ufficio Circondariale Marittimo, è stato trasportato con ambulanza, intervenuta sul posto, presso il nosocomio Sirai di Carbonia per le cure del caso; mentre la nave “MSC Divina” è stata autorizzata a proseguire la navigazione verso il porto di Palma di Maiorca.

Il tempestivo intervento degli uomini della Guardia Costiera di Sant’Antioco ha permesso di fornire le idonee cure al malcapitato ed evidenziato, ancora una volta, l’importante ruolo, nell’attività di ricerca e soccorso, del Corpo delle Capitanerie di Porto . Guardia Costiera.

L’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ricorda, inoltre, che per le emergenze in mare è sempre attivo, 24 ore su 24, il numero blu 1530.