22 November, 2024
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Questa mattina nel corso di una conferenza stampa l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, e l’amministratore delegato della #Compagnia italiana di navigazione, Ettore Morace, hanno siglato il protocollo d’intesa con dieci nuove attività promozionali a favore dell’Isola. All’incontro ha partecipato il presidente della #commissione Trasporti del Consiglio regionale, Antonio Solinas. L’accordo prevede un pacchetto di agevolazioni per i sardi, gli emigrati, le merci, ma anche per i non residenti in partenza per la Sardegna.
«Abbiamo raggiunto un primo obiettivo che in fase sperimentale consentirà ai sardi e non solo di avere tariffe scontate e altri vantaggi, comprese le maggiori entrate derivanti dal trasferimento della sede legale di CIN in Sardegna – ha detto l’assessore Deiana -, dopodiché seguirà l’apertura di una vertenza col Governo nazionale per giungere a luglio 2015, cioè alla fine del primo periodo regolatorio, a una profonda rivisitazione della convenzione perché riteniamo il contratto di servizio fortemente carente, fondato su parametri di traffico non corretti e complessivamente non rispettoso delle reali esigenze di collegamento della Sardegna.»
L’accordo raggiunto con la compagnia di navigazione fa seguito alla razionalizzazione delle tratte Civitavecchia-Cagliari e #Genova-Olbia-Arbatax da ottobre ad aprile.
«La necessità di limitare le corse a trisettimanali nel periodo invernale su Civitavecchia da Cagliari, per esempio, è dettata da circostanze obiettive puntualmente esaminate – ha continuato l’assessore – preso atto che il coefficiente di riempimento dei traghetti in quello stesso periodo è stato prossimo allo zero. Non è concepibile che una nave con 2700 posti viaggi vuota o quasi, non è conveniente prima di tutto per i sardi che vedono così dissipate risorse da impegnare più proficuamente in altri servizi.»
Il coefficiente di riempimento della tratta #Cagliari-Civitavecchia e ritorno tra gennaio e aprile dello scorso anno è stato di poco superiore al 3 per cento, riguardo ai passeggeri, e intorno al 2 per cento, per le auto, con cali sino all’uno per cento, ad esempio il 30 marzo, quando la nave è salpata dal porto laziale con 50 passeggeri, 14 auto e 15 rimorchi. Confermando dunque un trend consolidato, da giugno 2013 a maggio 2014 la media di occupazione passeggeri è stata del 7,07 per cento, quella delle auto del 5,98 per cento e quella dei camion pari al 20,61 per cento.
Le novità più rilevanti dell’intesa riguardano le tariffe che saranno ridotte del 50 per cento rispetto a quelle “residenti” sulla linea Cagliari-Civitavecchia nel periodo invernale in cui si effettueranno tre viaggi settimanali, mentre non aumenteranno i costi per le merci sulle tratte principali per Genova, Livorno, Napoli e sempre per Civitavecchia. Il biglietto residenti sarà applicato agli emigrati sardi su tutte le rotte per la Sardegna e nel periodo estivo anche su Genova/Porto Torres e su Civitavecchia/Olbia, linee non in convenzione dove pertanto non esiste alcun obbligo di riduzioni. La tariffa promozionale da 123 euro per due passeggeri più auto, cabina e cena andata e ritorno, sarà applicata ai non residenti in partenza dal Continente verso l’Isola in occasione di eventi importanti da definire con l’assessorato del Turismo, in media e bassa stagione.L’accordo tra Regione e CIN contiene anche una serie di correttivi sulla frequenza delle tratte gestite dalla #Tirrenia. Aumenteranno da cinque a sei alla settimana le partenze su Livorno a seguito di richieste da parte della Regione o degli autotrasportatori. La società di navigazione a fronte di circostanze rilevanti, come per esempio manifestazioni sindacali o gare sportive e comunque su indicazione dell’amministrazione regionale, potrà effettuare corse straordinarie sulla tratta per Civitavecchia nel periodo invernale con cadenza trisettimanale. La frequenza giornaliera su questa linea sarà comunque ripristinata qualora l’occupazione media di passeggeri e merci dovesse superare stabilmente il 20 per cento. La CIN garantirà inoltre l’assunzione di almeno trenta marittimi durante la stagione estiva attinti dal turno generale della #Capitaneria di Porto di Cagliari. Non ultimo, in termini di ricadute economiche a favore della Sardegna è il decimo punto del protocollo che prevede il trasferimento della sede legale della compagnia di navigazione nell’Isola. 
Proprio nel giorno della firma del protocollo d’intesa tra Regione e #Cin-Tirrenia, otto deputati del Partito democratico, primo firmatario Francesco Sanna, hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta orale in commissione, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ed al ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, sulla convenzione stipulata con la #Compagnia Italiana di Navigazione spa in data 18 luglio 2012, che regola l’esercizio di collegamenti marittimi in regime di servizio pubblico sovvenzionato tra la penisola italiana e le isole maggiori e minori. L’interrogazione chiede, tra l’altro, «il contenuto analitico delle richieste della società ai sensi dell’articolo 9 della Convenzione volte al riequilibrio economico-finanziario; il contenuto analitico della ipotesi di ridimensionamento della prestazione sovvenzionata di servizio pubblico su cui concorderebbero il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il ministero dell’Economia e delle Finanze; il contenuto analitico di eventuali controproposte elaborate dai ministeri vigilanti o dalla Regione Sardegna nel corso del procedimento di verifica per rendere meno impattante il riequilibrio economico finanziario sui servizi di trasporto; la previsione degli effetti prodotti dal prospettato ridimensionamento dei servizi sui flussi commerciali, assetti portuali, circolazione di persone e merci sulle infrastrutture di trasporto delle regioni interessate.»

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Otto deputati del Partito democratico, primo firmatario Francesco Sanna, hanno presentato un’interrogazione urgente a risposta orale in commissione, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed Al ministro dell’Economia e delle Finanze, sulla convenzione stipulata con la #Compagnia Italiana di Navigazione spa in data 18 luglio 2012, che regola l’esercizio di collegamenti marittimi in regime di servizio pubblico sovvenzionato tra la penisola italiana e le isole maggiori e minori.

«Ai sensi dell’articolo 9 della richiamata convenzione, la società titolare del servizio pubblico onerato – che nel frattempo ha assunto il nome di #Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione Spa – si legge nell’interrogazione – ha richiesto di ridefinire l’equilibrio economico finanziario tra sovvenzioni e il servizio di trasporto prestato e, secondo quanto si apprende da fonti di stampa, il procedimento di revisione dell’equilibrio economico finanziario sarebbe prossimo a concludersi con la sottoscrizione di un nuovo accordo che prevede il ridimensionamento del servizio; e, considerato che a precedenti atti di sindacato ispettivo e di indirizzo politico (interrogazioni del giugno 2013 e dell’aprile 2014; risoluzione dell’agosto 2013) volti a conoscere i costi analitici, rotta per rotta, delle percorrenze sovvenzionate, al fine di valutare e indirizzare l’attività del Governo in materia di revisione della convezione di servizio, non sono state offerte risposte esaurienti, gli interroganti chiedono di conoscere a quali uffici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del ministero dell’Economia e delle Finanze, fanno capo i compiti di vigilanza previsti dall’articolo 10 della Convenzione con la #Tirrenia sugli obblighi della società titolare, come è stata disimpegnata tale attività, quale somma per sostenerne i costi è stata trattenuta dalla sovvenzione statale entro il limite del due per cento previsto dalla Convenzione; se nei due anni di esercizio delle attività sovvenzionate siano state irrogate sanzioni da parte della amministrazione vigilante a fronte di accertate violazioni degli obblighi di Convenzione; se siano noti i risultati del bilancio 2013 della Società e se risulta, come da notizie di stampa, che esso presenti utili; se e in che misura i costi generali di esercizio della società, compresi quelli sostenuti per attività non strettamente attinenti il trasporto marittimo, vengano ribaltati sulla contabilità analitica delle rotte sovvenzionate; a quanto ammontino nel loro complesso i costi di funzionamento del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della società #Tirrenia e la remunerazione dei membri di entrambi i collegi; a quanto ammontino i costi sostenuti per consulenze legali; se sussistano e a quanto ammontino eventuali costi sostenuti dalla società per remunerare prestazioni rese a favore di #Tirrenia, a qualsiasi titolo, da parte di suoi azionisti; quando è stata presentata l’istanza di #Tirrenia spa volta ad ottenere il riequilibrio economico e finanziario della convenzione e su quali assunzioni si è basata; se tra le assunzioni su cui si basa la richiesta di riequilibrio vi siano fattori economici, tecnologici, organizzativi – compresi gli oneri per sedi e personale – su cui si siano registrate nel biennio trascorso iniziative della società volte a mitigarne l’impatto sui costi delle rotte in convenzione; quale incidenza abbiano, sul totale delle miglia marine percorse dalla flotta #Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione, le percorrenze che si registrano sulle rotte da e per la Sardegna nell’ultimo anno; quale incidenza abbiano nell’ultimo anno, sul totale della forza lavoro #Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione – i dipendenti della società residenti in Sardegna; il contenuto analitico delle richieste della società ai sensi dell’articolo 9 della Convenzione volte al riequilibrio economico-finanziario; il contenuto analitico della ipotesi di ridimensionamento della prestazione sovvenzionata di servizio pubblico su cui concorderebbero il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il ministero dell’Economia e delle Finanze; il contenuto analitico di eventuali controproposte elaborate dai ministeri vigilanti o dalla Regione Sardegna nel corso del procedimento di verifica per rendere meno impattante il riequilibrio economico finanziario sui servizi di trasporto; la previsione – conclude l’interrogazione – degli effetti prodotti dal prospettato ridimensionamento dei servizi sui flussi commerciali, assetti portuali, circolazione di persone e merci sulle infrastrutture di trasporto delle regioni interessate.»

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Il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, ha preso posizione oggi sulla modifica della convenzione con la Tirrenia e, preannunciando un’urgente richiesta di chiarimento al Governo, ha dichiarato di nutrire «fortissimi dubbi sulle modifiche alla convenzione Tirrenia, che penalizzano mezza Sardegna».

«Raccomando caldamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Economia, prima di avallare qualsiasi accordo per la ridefinizione della convenzione tra lo Stato e Tirrenia (che vale 72,5 milioni di fondi pubblici all’anno) – ha aggiunto Francesco Sanna – di spiegarne bene i termini in Parlamento, perché dalle anticipazioni che emergono dalla Giunta regionale sarda, il ridimensionamento del servizio pubblico che ne deriva penalizzerà mezza Sardegna.»

«Come è noto, il Partito Democratico ha contestato da subito le modalità di vendita ed i contenuti della convenzione di servizio tra lo Stato e la Tirrenia, e anche nei mesi scorsi – quando si è diffusa la notizia della richiesta della società di navigazione di ridurre il servizio pubblico – abbiamo chiesto che venisse fatta chiarezza sulle motivazioni economiche della proposta, posto che la società ha chiuso il bilancio 2013 in utile. Ridurre alla metà la frequenza delle navi sulla rotta storica della Cagliari- Civitavecchia rischia di degradare il porto del capoluogo isolano ad una struttura stagionale, intasando di mezzi pesanti la già fragile strada statale 131, e facendo tramontare ogni sensato progetto di programmazione pubblica delle “autostrade del mare”.

Prima di eliminare le rotte, credo che Tirrenia, come concessionaria di un servizio pubblico e a due anni da una contestata privatizzazione, debba mostrare di aver fatto qualcosa per riportare efficienza nella azienda ed eliminato gli sprechi. Sarebbe paradossale – ma spero che non sia così – che mentre tutta l’organizzazione pubblica dello Stato è sottoposta ai tagli di una severa spending review, imprese private che godono di importanti sovvenzioni pubbliche ne siano esentate.»

«Chiederemo quindi che prima di qualsiasi ridimensionamento del servizio – ha concluso il deputato di Iglesias -, siano spiegati i fattori economici ed organizzativi della richiesta e che si dia dimostrazione di aver valutato tutte le alternative per ridurre gli effetti negativi sulla economia ed il diritto alla circolazione di persone e merci.»

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Il deputato del Partito Democratico Francesco Sanna è stato chiamato a far parte della commissione parlamentare per le questioni regionali in sostituzione del sottosegretario, alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro.

La commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali, presieduta da Renato Balduzzi (SCpI), è una commissione parlamentare direttamente prevista dalla legge costituzionale italiana.

Francesco Sanna è anche componente della commissione Affari costituzionali della Camera.

Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.

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«Con il decreto legge “Crescita” dell’ottobre 2012, il #Governo Monti aveva rianimato la sperimentazione della fiscalità di vantaggio a favore delle piccole e piccolissime imprese con la possibilità di attivare le #Zone Franche Urbane, sino ad allora bloccate da un’impuntatura del ministro Tremonti. Ottenemmo in Senato l’estensione di questa possibilità alla Sardegna, inizialmente esclusa dal decreto. Poi la Giunta regionale di centrodestra non ne volle fare niente e solo il #Sulcis Iglesiente, con stanziamenti speciali, sta erogando gli incentivi fiscali alle oltre 4000 imprese che si sono aggiudicate lo stanziamento. Nella conversione del decreto IRPEF il Parlamento ha finanziato con fondi dal bilancio dello Stato, con 75 milioni di euro per il 2015 e 100 milioni di euro per il 2016 le Zone Franche Urbane nelle regioni del Mezzogiorno, tra cui la Sardegna.» Lo dichiarato questa sera il deputato Francesco Sanna, del Partito Democratico.

«Una battaglia vinta e archiviata, ma che oggi torna utile – aggiunge Sanna -. Nel 2015 e nel 2016 in alcune zone dei Comuni di Cagliari, Iglesias e Quartu Sant’Elena le piccole e piccolissime imprese potranno pagare, sulla base dei fondi che otterranno a seguito della presentazione di domande da inoltrare per via telematica, una serie di imposte e tasse non essendo costrette ad attingere alle proprie risorse, ma utilizzando il bonus delle #Zone Franche. E questo senza presentare complicati progetti, né essendo obbligate a passare attraverso canali bancari. La Regione, se vorrà, potrà cofinanziare la misura, che tuttavia potrà essere attuata anche senza il suo intervento. Tutta la procedura è già stata rodata nei mesi scorsi nel Sulcis e in altre parti d’Italia: guadagneremo tempo perché le norme attuative sono già tutte approvate e pronte. Alle tre città sarde – conclude il deputato iglesiente – i provvedimenti del CIPE assegnavano per le #Zone Franche un fondo complessivo di 6,6 milioni di euro, che credo potranno essere senza totalmente confermati.»

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Con l’audizione dei parlamentari sardi Emanuele Cani (Pd), Romina Mura (Pd), Francesco Sanna (Pd), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Luciano Uras (Sel), Roberto Cotti (M5S) e Ignazio Angioni (Pd) si è conclusa ieri sera la maratona sulle riforme della #Prima Commissione permanente del Consiglio regionale.

Dai deputati e senatori sardi sono arrivate informazioni utili sull’iter parlamentare della proposta di riforma del #Titolo V della Costituzione e alcune valutazioni di merito su come procedere nel confronto con lo Stato.

Roberto Cotti, senatore del #Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Bicamerale per gli Affari Regionali, dopo aver informato l’organismo consiliare sui lavori svolti in questi mesi, ha manifestato una forte preoccupazione per la direzione presa dalla riforma. «Le autonomie sono a rischio – ha detto Cotti – la modifica dell’art. 117 del Titolo V prevede l’eliminazione della potestà concorrente Stato-Regione e un assorbimento di competenze da parte dell’amministrazione centrale. La norma riguarda le regioni a statuto ordinario ma potrebbe poi estendersi a quelle a statuto speciale. La Sardegna deve rivendicare la natura pattizia del suo Statuto per impedire procedure di modifica senza il suo assenso». 

Per Romina Mura, deputato del Pd, l’attuale fase politico-istituzionale deve essere “necessariamente costituente” se si vuole restituire autorevolezza alle istituzioni. L’esponente del Partito Democratico ha sottolineato la necessità di riflettere sulla mancata attuazione dello Statuto: «L’Autonomia – ha detto Mura – si difende utilizzando le prerogative che discendono dalla specialità». Mura ha poi evidenziato i mutamenti della società sarda durante i 60 anni di autonomia: «Oggi la Sardegna non ha più la stessa popolazione e la stessa organizzazione politica. Eppure nulla è cambiato. Serve un riordino degli enti locali, la specialità si tutela non solo con le rivendicazioni nei confronti dello Stato ma anche declinandola nel territorio. La riforma – ha concluso Mura – dovrà inoltre tener conto del peso dell’Europa nelle scelte delle regioni».

Luciano Uras, senatore di Sel, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di studiare un impianto normativo che consenta di riformare le istituzioni e avvicinarle ai bisogni della gente. «Oggi – ha detto Uras – si scontrano due visioni: una centralista (che prevede interventi anticrisi pensati a livello internazionale e insensibili ai bisogni delle persone e delle comunità), e una localista (attenta ai luoghi e allo sviluppo armonico dei territori). Noi preferiamo la seconda». Secondo Uras, spetta alle autonomie locale arginare la deriva speculativa-finanziaria. «Se si vuole questo non ci si può accontentare di utilizzare la legge statutaria per ampliare gli spazi della specialità. Serve una nuova fase costituente – ha concluso Uras – che veda il popolo sardo protagonista».     

 Emanuele Cani, deputato del Pd, ha escluso una volontà accentratrice del Governo Renzi. «La riforma del Titolo V della Costituzione – ha detto Cani – arriva nel momento giusto e rappresenta una grande opportunità per riformare e accrescere la nostra specialità«  L’esponente del Partito Democratico ha definito «urgente la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale se si vuole recuperare credibilità e presentarsi con le carte in regola al confronto con lo Stato». Per Cani, occorre costruire un rapporto paritario con il Governo e ridefinire le relazioni con Bruxelles. «Per la sua posizione strategica nel Mediterraneo la Sardegna può ritagliarsi un ruolo di rilievo nell’Europa del futuro».

Francesco Sanna, deputato del Pd, non ha negato il clima sfavorevole in Parlamento nei confronti delle regioni a statuto speciale. «Per questo – ha detto – occorre porsi in modo diverso nei confronti delle istituzioni nazionali». Sanna ha ricordato gli errori fatti in passato e le troppe assenze della Regione nei momenti di confronto con lo Stato. «In questa fase – ha detto il deputato del Pd – serve credibilità, presenza e razionalità. Non servono le battaglie distruttive». «In passato – ha affermato Sanna – abbiamo avuto diverse opportunità che non siamo riusciti a sfruttare». Spesso l’input per il cambiamento è arrivato da Roma, come nel caso della modifica alla legge elettorale. Eppure «non siamo riusciti a far valere la nostra specialità rinunciando ad inserire in quella legge il principio della rappresentanza dei territori più deboli e la norma sulla parità di genere. L’Autonomia può essere rafforzata – ha concluso Sanna – ma molto dipende da noi».

Pierpaolo Vargiu, deputato di #Scelta Civica-Riformatori – ha invocato un intervento sui regolamenti interni delle istituzioni per renderle più efficienti e al passo con i tempi. Per Vargiu è inoltre urgente procedere a un riordino degli enti locali. «Il Consiglio – ha detto il deputato dei Riformatori – non ha dato ancora attuazione al referendum del 2012 che ha abolito le province». Da Vargiu anche una sollecitazione a tenere la barra dritta sulla difesa dei diritti. «Gli accordi si rispettano. Male ha fatto la Regione a non ricorrere alla Corte Costituzionale contro l’impugnazione della norma sulle accise da parte del Governo». Sul metodo con cui avviare le riforme, Vargiu ha ribadito, infine, la posizione del suo partito sull’Assemblea Costituente «unico strumento che assicura la partecipazione e il consenso popolare».

Ignazio Angioni, senatore del Pd, ha espresso apprezzamento per l’orientamento della Commissione sul fronte della semplificazione amministrativa. A distanza di 20 anni dalla legge Bassanini e di 13 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione il sistema si è quasi bloccato. Occorre rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo. Secondo Angioni, restituire potestà esclusiva allo Stato su alcune materie come l’energia e il lavoro non rappresenterebbe un fattore negativo per la Sardegna. «Non tutto quello che si ha in carico si trasforma in attività virtuose – ha detto il senatore del Pd – la potestà concorrente ha, in molti casi, appesantito il sistema Paese. Posizioni solo difensive – ha concluso Angioni – rischiano di far perdere terreno all’Autonomia. La Sardegna dovrà individuare altre ragioni per rivendicare una specialità più moderna, capace di rappresentare gli interessi diffusi».

I lavori della Commissione proseguiranno lunedì 9 giugno. Alle 10.oo è in programma l’audizione di altri parlamentari sardi. Nel pomeriggio, alle 16.00, saranno invece sentiti i rappresentanti di Cgil, Ugl e Uil.

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Sabato 7 giugno il THotel di Cagliari ospiterà, alle ore 10,30, il convegno “Il Patto per la salute e la nuova sanità” organizzato dal #Partito Democratico con il sottosegretario Vito De Filippo che si terrà a Cagliari.

Discuteremo del nuovo assetto del sistema sanitario, in Italia e in Sardegna, in un convegno promosso dal gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati dal titolo “La salute, il diritto più prezioso. Il Patto per la salute e la nuova sanità in Sardegna”.

Dopo l’introduzione di Marco Meloni (deputato Pd), è previsto l’intervento del deputato Francesco Sanna (Pd), a cui seguirà quello di Donata Lenzi (deputato, capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali), del neo-parlamentare europeo Renato Soru e quello di Gigi Ruggeri, (consigliere regionale Pd-segretario della Commissione sanità).

I lavori saranno conclusi dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e da Vito De Filippo, sottosegretario di Stato alla Salute.

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Arriva anche a Guspini la campagna elettorale di Renato Soru, unico candidato sardo del PD per il collegio Isole al Parlamento europeo. A dieci giorni esatti dal voto, giovedì 15 maggio, Renato Soru sarà in Piazza XX settembre, alle ore 16.30, per sostenere le ragioni della sua candidatura.

«Dalla crisi non usciamo da soli o uccidendo la politica, ma con una politica migliore, con la partecipazione e la generosità. A chi cerca di distruggere l’Europa, vale la pena di ricordare che l’Europa è nata dalle ceneri di una guerra devastante su un progetto di pace e convivenza comune – ha detto Soru nei giorni scorsi -.Oggi c’è da portare a termine quel processo e modificare le regole nel senso della coesione, del maggior benessere e della solidarietà.»

Renato Soru, che solo pochi giorni fa aveva voluto incontrare personalmente i lavoratori Alcoa in presidio a Portovesme, sempre domani, giovedì 15 maggio, incontra la popolazione di Iglesias e Carbonia. Il candidato sardo del PD nel collegio delle Isole sarà a Iglesias, in Piazza Pichi, alle ore 18.00, con i deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna, il consigliere regionale Pietro Cocco e il sindaco Emilio Gariazzo. A seguire, musica con i Jokers. Successivamente, alle ore 20.00, Soru interverrà a Carbonia, per l’inaugurazione del gazebo PD Europadays, in Via delle Fosse Ardeatine.

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Quando il Teatro Stabile della Sardegna ha incaricato Cinzia Crobu e Monica Porcedda di programmare una tappa itinerante del Festival di Filosofia nel Sulcis Iglesiente, la prima – giornalista, critico teatrale ed antropologa- e la seconda – attrice, regista, nonché presidente de La Cernita Teatro – ha cominciato a prendere forma un appuntamento che il 1° maggio al Teatro Electra di Iglesias, ha riscosso grandissimo successo.
Il teatro gremito, dalle h16 alle ore 23, ha visto alternarsi sul palcoscenico teatro, musica e riflessione.
In apertura l’intenso monologo teatrale “Oliena 1946-Cortoghiana 1952” (di Monica Porcedda, con Monica Porcedda, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Lucia Longu e Rosanna Sulas) regia Gloria Uccheddu) a dar voce alla tragica vicenda che nel 1952 vide perire in galleria il minatore Giuseppe Sechi e altri due colleghi.
A seguire lezione concerto condotta da Cinzia Crobu e Roberto Serra, i quali hanno commentato una scaletta di 15 brani, a partire da De Andrè per giungere a Guccini, Bertoli, Jannacci, De Gregori, Silvestri e molti altri: fil rouge,il tema del lavoro nel cantautorato italiano. I brani sono  stati eseguiti, con vera bravura, dal gruppo rock Jokers (Francesco Atzori, Giorgio Pinna, Fabio Murtas, Francesco Ledda) riuscendo a coinvolgere l’intero teatro.
Infine si è dedicato ampio spazio, trattenendosi a teatro molto più di quanto si fosse preventivato in cartellone, all’incontro tra Gherardo Colombo ex pubblicoministero, il docente e filosofo Remo Bodei e la docente e Filosofa Roberta De Monticelli (ideatrice con Pierluigi Lecis del Festival di Filosofia cagliaritano giunto alla IV° edizione al Teatro Massimo) cui si è aggiunto l’On. Francesco Sanna, a sorpresa sul palco. Un dibattito di vero spessore che ha toccato i temi del lavoro, della giustizia, dell’etica rapendo l’intero Auditorium.
Promotori dell’iniziativa il Comune di Iglesias (il sindaco Emilio Gariazzo, soddisfattissimo in prima fila), gli sponsor privati “Alice surgelati”, l’Hotel Ristorante “Corte Rubia” Iglesias e la Società operaia di Mutuo soccorso di Iglesias.
Partner il Teatro Stabile della Sardegna e l’Università degli Studi di Cagliari.
Una serata unica nel panorama sulcitano quella proposta dalle due organizzatrici in collaborazione con l’intera compagnia de “La Cernita Teatro” compagnia di teatro sociale, che ha riscosso vero interesse e grande adesione da parte del pubblico.
Direzione artistica (parte teatrale/musicale): Cinzia Crobu, giornalista, critico teatrale ed antropologa del teatro.
Monica Porcedda attrice, regista e direttore artistico de La Cernita Teatro.
Segreteria organizzativa: Carla Galliu.
Direzione organizzativa: La Cernita Teatro info@lacernita.it – 329 3143009
Ufficio Stampa: cmc-ufficiostampa@tiscali.it – 349 7103860