22 December, 2024
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Il deputato del Partito democratico Francesco Sanna replica al leader del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda, dopo la pubblicazione nel suo blog “Sardegna e Libertà” di un editoriale molto critico sull’annuncio da parte dell’imperatore sanitario Moirano dell’imminente assunzione nella ATS sarda di circa 2.000 persone.

«Leggo abbastanza incredulo una nota del segretario del Partito dei Sardi Paolo Manichedda che intima al presidente della Giunta di bloccare l’annunciato piano di stabilizzazione nel settore della sanità pubblica. Io la penso esattamente al contrario dell’amico prof., che invito a ricredersi: lo schifo è il precariato e l’abuso della utilizzazione dei contratti interinali in sanità, non lo sforzo per eliminarlo», scrive in un post pubblicato sul suo profilo facebook Francesco Sanna.

«Più in generale credo che il modo di lavorare nella pubblica amministrazione qualifichi l’idea di Stato e di Regione che sta nei programmi di una forza politica – aggiunge Francesco Sanna -. Una pubblica amministrazione che agisce con imparzialità ed efficienza, come vuole la Costituzione, non può vedere quote significative di propri impiegati periodicamente sotto la ghigliottina dei contratti a termine, o peggio dei contratti interinali, di persone assunte per attività non straordinarie. La riforma della Pubblica Amministrazione che abbiamo voluto ed approvato in Parlamento ha tra i suoi obiettivi anche il superamento delle varie forme di precariato. Il decreto legislativo 75/2017 attua la riforma su questo punto, e vuole attivare, nel 2018 almeno 50.000 stabilizzazioni. In questo settore i precari sono oltre 37.000, di cui 10.000 medici. Chiunque utilizza il servizio della sanità in Sardegna può essere curato e assistito da professionisti che fanno lo stesso lavoro, ma che ingiustamente hanno un contratto diverso che lo regola. Penso che fare l’infermiere o il medico avendo un rapporto di lavoro stabile aiuti a costruirsi una vita più serena e ad affrontare il dolore e la malattia delle persone con una serenità, una concentrazione ed una dedizione diversa. I sindacati dicono che le stabilizzazioni da fare in Sardegna sono 2.300, e che nei reparti mancano 2.300 infermieri. Trovo molto ma molto strano che invece di esultare alla notizia di 6/800 stabilizzazioni possibili, si minaccino conseguenze politiche: come se i piani previsti dalle leggi non dovesse trovare attuazione anche a casa nostra.»

«C’è il pericolo, dice il Partito dei Sardi, di un uso strumentale delle stabilizzazioni, perché ci sono le elezioni – sottolinea ancora Francesco Sanna -. Segnalo che esistono nel nostro Paese norme penali che puniscono il voto di scambio, che è molto più facile estorcere facendo credere ad un ragazzo che sarà assunto o riconfermato nel suo contratto provvisorio da una agenzia interinale. Si tengano gli occhi aperti e si denuncino i comportamenti che alterano il gioco democratico: oggi chi opera nei luoghi di lavoro può farlo senza paura di persecuzioni anche alla legge sul whistleblowing che tutela i dipendenti pubblici o privati che segnalano reati o irregolarità. Penso, piuttosto, sia un rinnovato messaggio di legalità e di fiducia che occorra lanciare ai tanti lavoratori che si sentono discriminati per la loro condizione contrattuale e alle famiglie che con grandi sacrifici consentono ai loro figli di studiare e di non scrivere sulla certificazione del loro titolo di studio: “Raccomandato da”. Responsabilità, legalità e fiducia, piuttosto dell’obliquo riferimento alle autorità italiane (io capisco: la magistratura) che perseguiterebbe su delazione ideologica “i piccoli” nonsisachi.»

«Se si fermassero i piani di stabilizzazione per paura delle elezioni politiche di marzo 2018, si dovrebbero fermare anche per il turno delle elezioni comunali di qualche mese dopo; poi inizia la discesa verso lo scioglimento del Consiglio regionale alla fine dell’anno e la lunga campagna elettorale, poi nella primavera del 2019 ci sono le elezioni europee. E così democraticamente andando.

Quindi: attuiamo le buone leggi nazionali sulla amministrazione pubblica – conclude Francesco Sanna -, eliminiamo il precariato dalla sanità iniziando il prima possibile, lavoriamo tutti insieme alle migliori condizioni da assicurare ai malati nelle strutture della sanità sarda.»

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Solidarietà a Emilio Gariazzo arriva dai deputati PD Emanuele Cani e Francesco Sanna e dal segretario provinciale Pd Daniele Reginali.

«Esprimo ferma e dura condanna per l’episodio minaccioso contro il sindaco Emilio Gariazzo e la Giunta comunale di Iglesias a cui manifesto tutta la vicinanza e solidarietà. La politica non può mai trascendere. In un paese civile episodi come questo non possono essere ammessi in alcun modo – dice il deputato Emanuele Cani -. Confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine perché con le loro indagini possano arrivare a individuare al più presto i responsabili di questo gesto.»

«L’atto intimidatorio al sindaco di Iglesias è grave gesto da condannare fermamente – aggiunge il segretario Daniele Reginali -. Nell’auspicare una rapida risoluzione delle indagini con l’individuazione dei responsabili non posso che condannare, a nome di tutto il Partito Democratico di Carbonia Iglesias, il grave atto intimidatorio rivolto al sindaco e alla Giunta comunale di Iglesias. Simili gesti vanno condannati fermamente e non possono trovare alcuna minima giustificazione.»

«Gli auguri di buon anno con pallottole cariche e teste di animale mozzate, recapitati presso la sede del comune di Iglesias e indirizzate alla Giunta, al Sindaco ed ai loro familiari, non possono  essere derubricati a bravata di un fesso – sottolinea il deputato iglesiente Francesco Sanna -. Forse qualche odiatore seriale ha deciso di passare da un profilo facebook alle vie di fatto, dalla offesa alla minaccia: uno stile ed un metodo che mai sono appartenuti alla tradizione democratica di Iglesias e che la città saprà respingere stringendosi attorno alle sue istituzioni. Solidarietà e vicinanza ad Emilio Gariazzo ed ai suoi collaboratori, quindi, impegnati ogni giorno nel difficile compito di amministrare la cosa pubblica. Ma anche ferma richiesta, alle forze dell’ordine e alla magistratura – conclude Francesco Sanna -, di utilizzare tutti gli strumenti consentiti dalla legge per scoprire gli autori della intimidazione.»

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«Il 1° maggio 2016 lo passai a Roma al sit- in dei lavoratori Eurallumina davanti alla Camera. Non sapevo che nel giorno della festa dei lavoratori si teneva a Palazzo Chigi il Comitato Interministeriale della Programmazione Economica. Aderendo ad una richiesta improvvisata, Matteo Renzi incontrò una delegazione della fabbrica, avendo appena presieduto il CIPE che lanciava il progetto nazionale per il recupero e la valorizzazione, con promozione dal basso, di piccoli beni culturali. Nacque quel giorno il il bando nazionale “Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati.»

Lo ha scritto il deputato del Partito democratico Francesco Sanna nel suo profilo facebook.

«Ricordando quella coincidenza, voglio fare i complimenti a tutti i comuni e le comunità sarde che hanno partecipato al bando e si sono aggiudicati il finanziamento per realizzare i loro progetti – ha aggiunto Francesco Sanna -. Dico le comunità perché i progetti sono stati segnalati e in qualche modo votati da decine di migliaia di cittadini, comitati, associazioni.»

«Un “bravi”, anzitutto ai diciannove comuni dell’Itinerario del Romanico, con a capo Santa Giusta, che si aggiudicano il finanziamento più consistente. E poi, in ordine di dimensione del progetto, a Las Plassas, Mandas, San Vero Milis, Villasor, Tempio Pausania, Semestene, Serramanna, Illorai, Sennariolo, Nughedu Santa Vittoria, Iglesias, Busachi e Sadali» , ha concluso Francesco Sanna.

Con 6,664 milioni di euro, i progetti sardi si sono aggiudicati il 4,5% della somma globalmente assegnata dal CIPE.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

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«La decisione di ieri del Consiglio dei ministri, a cui plaudo, è importante perché ha ritenuto prevalenti le motivazioni di un ampio fronte di istituzioni locali, rappresentanze politiche e semplici cittadini nel ritenere il progetto di solare termodinamico non collocabile nelle aree del Guspinese dove era proposto.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Sanna, deputato del Partito democratico.

«Si tratta di un atto ad alta intensità politica, avendo il presidente del Consiglio sospeso e sottratto la decisione ad una singola amministrazione dello Stato, trasferendola alla responsabilità collegiale del Consiglio dei ministri – aggiunge Francesco Sanna -. Ovviamente, non si sta bocciando una tecnologia di produzione energetica da fonte rinnovabile, né si sta aderendo alla facile moda del “no” a tutto: il diniego è specifico e circoscritto a quella collocazione territoriale, e all’impatto che determina in un’area di pregio paesaggistico. Questo argomento – presente in numerose istanze territoriali – è stato riassunto nella posizione del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ed è risultato decisivo nell’orientare il voto del Consiglio. Per l’intervento pubblico a favore delle fonti rinnovabili penso sia arrivato il tempo della programmazione, che è il contrario degli interventi spot legati solo alle proposte imprenditoriali.»

«Ho proposto nella discussione della Legge europea 2017 – ed oggi è una norma vincolante in tutto il Paese – che le prossime assegnazioni di agevolazioni alle fonti rinnovabili, che pesano moltissimo sulla bolletta elettrica di cittadini e imprese, avvengano attraverso bandi in cui, nel confronto tra più tecnologie e salvo che se ne debba sostenere una in particolare a fini scientifici, prevalga quella meno onerosa economicamente. E’ il modo più trasparente – conclude Francesco Sanna – di promuovere le energie pulite, e va applicato subito.»

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«Abbiamo compiuto un passo avanti importante, frutto del lavoro di tutti, ma oggi non c’è niente da festeggiare. Festeggeremo solo il giorno in cui saluteremo l’uscita da questo stabilimento, del primo lingotto di alluminio targato Sider Alloys.»

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervento fatto questa mattina dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nella sala mensa dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che da questa mattina è ufficialmente passato di proprietà dalla multinazionale statunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), rappresentata dal suo più alto dirigente, l’amministratore delegato Domenico Arcuri. Presente a Portovesme anche Giuseppe Mannina, amministratore delegato della Sider Alloys, la multinazionale svizzera destinata a rilevare la proprietà dello stabilimento da Invitalia il prossimo 15 febbraio. In questo arco di tempo, proseguiranno gli incontri per definire tutti gli aspetti procedurali e l’11 gennaio è fissato un incontro tra azienda e sindacati, per l’avvio dell’esame del piano industriale (è previsto un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro) e degli organici che dovranno concorrere alla riapertura ed al rilancio produttivo dello stabilimento.

All’incontro di stamane erano presenti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, accompagnato da quattro assessori (Maria Grazia Piras dell’Industria, Donatella Spano dell’Ambiente, Virginia Mura del Lavoro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i lavoratori tutti hanno ringraziato il governatore Pigliaru e, soprattutto, il ministro Calenda, per il lavoro svolto per la soluzione di una vertenza che si trascina da cinque anni, e di aver continuato a lavorare, al fianco dei lavoratori, anche quando tutto sembrava perduto e le speranze di poter vedere la fabbrica ripartire sembravano ormai svanite.

Il ministro Calenda ha sottolineato che l’Italia è diventata un grande paese grazie all’industria ed è con l’industria, affiancata dagli altri settori produttivi, che può rilanciarsi nei prossimi anni.

In serata e domani pubblicheremo un ricco album fotografico della giornata ed alcuni filmati registrati questa mattina durante la visita del ministro Calenda, prima al presidio, poi nella sala mensa, dove sono intervenuti, oltre al ministro Carlo Calenda, anche il governatore Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. E, al termine, sono state poste le firme sul passaggio di proprietà dello stabilimento ad Invitalia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215304544874815/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215302027651886/

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215311805896336/

 

                           

 

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«Ormai per le coperture finanziarie nella legge di bilancio 2018 si sta raschiando il fondo del bidone. Quindi c’è da essere, certo moderatamente soddisfatti per l’incremento del contributo dello Stato alle spese per le funzioni di province sarde e città metropolitana di Cagliari. Al cui risultato hanno lavorato i parlamentari del Pd e del centrosinistra sardo anche dopo il punto fatto nella riunione con il presidente della Giunta qualche giorno fa.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Sanna, deputato del Partito democratico.

«Si parte dal quadro normativo attuale, che prevede per l’anno in corso 10 milioni di euro e per il prossimo 20 milioni. L’emendamento da poco approvato dalla commissione Bilancio – conclude Francesco Sanna – incrementa a 35 milioni il contributo per il 2018 e lo stabilizza a 40 milioni dal 2019, raddoppiando il fondo.»

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

 

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«Ieri, mentre al MISE si faceva il punto sulla vicenda ALCOA, la Camera iniziava ad esaminare i decreti attuativi della legge Europea in materia di energia, che rende possibile la ripresa produttiva nel settore dell’alluminio in Italia.» Lo scrive in una nota, il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, autore della proposta nella legge europea di una “manovra” sulle regole dell’energia che farà da base al mantenimento e lo sviluppo dell’industria manifatturiera energivora nel Paese.

«Entro martedì, probabilmente, vi sarà la discussione e votazione dei pareri sulle nuove norme, che così potranno essere applicate, come previsto dalla legge, sin dal 1° gennaio 2018 – aggiunge Francesco Sanna -. Prevediamo che queste nuove regole si applichino a circa 3.000 grandi imprese, con oltre un milione di lavoratori tra diretti ed indiretti. A Portovesme e San Gavino, da subito, anche le produzioni Glencore nel settore piombo-zinco potranno avvantaggiarsene.»

«Un quadro rassicurante e, soprattutto, concordato con l’Europa per chi vuole investire – sottolinea ancora Francesco Sanna -. Spero possa essere bene augurante per la nuova vita dello stabilimento ex ALCOA. E’ chiaro che ora i compiti si dividono. In Parlamento il PD ha promosso l’attuazione degli accordi di Bruxelles ed ha approvato la legge europea (con la contrarietà dichiarata dei Cinquestelle e la fredda astensione di destra, Forza Italia e Lega). Oggi invitiamo il Governo ed il suo apparato tecnico (Invitalia), insieme alla Regione chiamata a cofinanziare gli investimenti,  a valutare presto ma bene serietà e garanzia di piani industriali e finanziari che io mi auguro molto robusti, innovativi ed in linea con gli standard ambientali. Sosterremo inoltre il sindacato – conclude Francesco Sanna – nella richiesta del ritorno al lavoro del più alto numero di lavoratori.»

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Venerdì 15 dicembre, a partire dalle 17.30, il centro culturale di via Cattaneo, a Iglesias, ospiterà un incontro organizzato dal Partito democratico per la presentazione del rendiconto di una legislatura. Parteciperanno i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna. L’incontro prevede interventi dei cittadini e rappresentanti del mondo del lavoro, dell’associazionismo, imprese e cultura. Modererà i lavori Daniele Reginali, segretario del Partito democratico di Carbonia Iglesias.

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Il Terzo Settore è un mondo vasto e variegato che conta in Italia centinaia di migliaia di organizzazioni non a scopo di lucro avvalendosi dell’apporto professionale di 1 milione di lavoratori e 5 milioni di volontari.

E’ un modello di infrastrutturazione sociale che viene da lontano, un percorso che – sul piano legislativo – si fa risalire agli anni ’90 con le leggi sulle associazioni di volontariato (266/91), sulla cooperazione sociale (381/91), sulle associazioni di promozione sociale (383/2000), passando dalle norme che hanno promosso l’istituzione delle ONLUS (460/97). Le organizzazioni che si riconoscono in questa cornice normativa sono fondate su principi di solidarietà e democrazia, orientate alla realizzazione di attività solidaristiche, di tutela dei diritti, di promozione sociale, di mutualità e gratuità. Organizzazioni entro le quali una parte rilevante delle attività si sviluppa attraverso la donazione di tempo a titolo gratuito e di volontariato.

In Sardegna le attività volontaristiche rese all’interno delle associazioni di volontariato contano l’apporto di circa 100mila persone; a queste vanno sommate le attività di volontariato prestato dentro le cooperative sociali di tipo B, quelle che si occupano di inserimento lavorativo di persone in particolari condizioni di svantaggio personale e sociale; inoltre bisogna annoverare la disponibilità dei soci delle associazioni di promozione sociale, che in migliaia di strutture di base rendono possibile la realizzazione delle attività sociali grazie al volontariato. A tutto ciò va aggiunto il tanto lavoro volontario che cittadini – anche non organizzati all’interno di associazioni e cooperative – prestano in modo estemporaneo negli ambiti più svariati (cultura, tempo libero, sport, ambiente, cittadinanza attiva).

La riforma del Terzo Settore avvia un percorso di sostegno a tutti questi enti con l’esplicita ambizione di una maggiore interconnessione tra tutte le anime che lo compongono, attraverso una notevole semplificazione normativa e un unico registro nazionale che tuttavia non cancellerà le identità storiche.

La promozione del settore si svilupperà attraverso agevolazioni fiscali, maggiore limpidezza nelle modalità di collaborazione con gli enti pubblici, maggiore chiarezza e trasparenza nei bilanci e nelle rendicontazioni, utilizzo di strumenti di sostegno finanziario innovativi (social bonus), riconoscimento delle attività di volontariato svolte in ogni Ente di Terzo Settore e quindi potenziamento dell’apporto gratuito in tutte le organizzazioni che lo compongono e valorizzazione della figura del volontario.

La riforma istituisce anche il Servizio Civile Universale, con maggiori opportunità che verranno offerte ai giovani per prestare il proprio servizio in Italia e all’estero. Favorisce l’estensione nel sostegno ai Centri di Servizio per il Volontariato (in Sardegna si tratta del CSV Sardegna Solidale – gestito dall’Associazione la Strada e attivo dal 1998 – che ha gestito da allora oltre 30 milioni di euro in attività svolte dalle associazioni di volontariato aderenti), estendendo la governance a tutto il Terzo Settore, attraverso un’organizzazione condivisa e democratica, con una propria personalità giuridica, improntata al principio della “porta aperta”.

La riforma del Terzo Settore in Sardegna riguarderà 1.725 associazioni di volontariato, oltre 800 cooperative sociali, migliaia di circoli e strutture di base delle associazioni di promozione sociale e altri enti non lucrativi. Si stima vengano interessate oltre 8 mila organizzazioni, anche raggruppate in reti associative, al cui interno operano oltre 14 mila lavoratori e centinaia di migliaia di cittadine e cittadini sardi.

Per tutto questo la riforma è certamente una grande sfida che vogliamo affrontare con fiducia, riguarda tutto il mondo della solidarietà organizzata, l’economia sociale ed il volontariato in senso lato. È un grande potenziale riconosciuto da tutti e approvato dal Forum Nazionale del Terzo Settore che raggruppa tutte le nostre sigle.

Per questo rimaniamo sorpresi nel leggere l’attacco portato da una parte delle associazioni sarde di volontariato a nome di tutto il Terzo Settore sardo. Attacco in cui non ci riconosciamo e non si riconoscono le altre sigle del Terzo Settore in Sardegna. Un attacco mistificatore che richiama un’unità che in Sardegna non esiste e che riguarda solo una frazione di questo grande mondo, quello  che aderisce al CSV Sardegna Solidale. C’è tanta altra parte di volontariato nella nostra regione che non ci si riconosce e guarda con spirito positivo il percorso riformatore sui Centri di Servizio per il Volontariato basato sul principio della “porta aperta”.

La Regione Sardegna – per la competenza data dal suo Statuto Autonomo – dovrà avviare un proprio percorso attuativo che potrà essere l’occasione per iniziare una nuova stagione, in cui il mondo del Terzo Settore regionale si metterà al servizio di tutta la società sarda.

Francesco Sanna (confcoop federsol), Alfio Desogus (FISH), Tore Farina (UISP), Franco Marras (ACLI), Andrea Pianu legacoopsic, Franco Uda (ARCI)

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La nuova intimidazione subita dal sindaco di Pula Carla Medau rilancia l’emergenza sicurezza tra gli amministratori locali. Gli ignoti attentatori hanno preso di mira la sua auto parcheggiata nel posteggio di casa all’aperto: un bastone telescopico per scope attaccato con dello scotch a due pezzi di diavolina, è stato trovato accanto all’auto di Carla Medau e vicino alla fotocellula del cancello d’ingresso del parcheggio è stata rinvenuta della carta di giornali parzialmente bruciata.

Il fatto è accaduto tra il 4 e il 5 novembre, mentre il sindaco di Pula stava partendo per la Penisola, ma la denuncia è stata formalizzata soltanto ieri al suo rientro. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Pula.

«Noi siamo con Carla Medau e con tutti gli amministratori locali che ogni giorno lavorano con altrettanto coraggio per dare servizi essenziali a propri cittadini – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che questo pomeriggio ha raggiunto telefonicamente il sindaco di Pula, vittima di un atto intimidatorio -. Ho parlato a lungo con Carla Medau e mi ha confermato, con la fermezza e la determinazione che conosciamo e apprezziamo, che non ha alcuna intenzione di farsi intimidire dal gesto sciagurato di qualche vigliacco. È l’ennesima offesa ai rappresentanti delle istituzioni e ai sardi: tutti insieme dobbiamo dire basta a questa inaccettabile sequenza di atti vili e indegni. Abbiamo portato all’attenzione del ministro Marco Minniti il problema della sicurezza già nell’incontro del giugno scorso al Viminale – ha concluso Francesco Pigliaru – e siamo pronti a ribadire le nostre preoccupazioni e le nostre richieste qui in Sardegna».

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha espresso solidarietà alla collega di Pula Carla Medau.

«I fatti accaduti a Pula sono di una gravità inaudita. Il tentativo di far esplodere l’auto del sindaco Carla Medau è un attentato che condanniamo con fermezza per il suo carattere vigliacco e meschino.  Esprimo, a nome di tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia, solidarietà e vicinanza al Sindaco Carla Medau e a tutta la comunità di Pula. Mi stringo alla collega Carla in un forte abbraccio – ha concluso Paola Massidda – e la esorto a non mollare e a continuare nel suo impegno politico al servizio della cittadinanza pulese.»

Solidarietà a Carla Medau anche da parte del senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Voglio prima di tutto esprimere la mia solidarietà e la più totale vicinanza a Carla Medau, sindaco di Pula che la notte scorsa ha subito un grave atto intimidatorio. Mi auguro che i responsabili di un gesto così vile possano essere individuati dagli inquirenti ma si tratta di un fatto sul quale è giusto necessario riporre un’attenzione particolare anche da parte di tutte le istituzioni e dunque anche e soprattutto del governo nazionale. Atti di questo tipo si ripetono oramai con preoccupante frequenza a danno di amministratori locali della Sardegna. Chi ogni giorno lavora al servizio della propria comunità con passione, competenza e senso civico come Carla Medau – ha concluso Silvio Lai – deve poter svolgere il proprio compito in piena serenità. Serenità che deve essere garantita con atti concreti e facendo sentire la presenza dello Stato.» 

Ha espresso la sua solidarietà al sindaco di Pula anche il deputato del Partito democratico Francesco. «Ho parlato con Carla Medau, sindaco di Pula, dopo l’intimidazione vigliacca che ha subito nei giorni scorsi – ha scritto su facebook Francesco Sanna -. A lei – e per suo tramite alla comunità di Pula – ho manifestato tutta la solidarietà che il caso merita e voglio che questo avvenga pubblicamente. Cosa dobbiamo fare, in questo ed in tanti altri casi in cui la violenza contro gli amministratori si manifesta? Intanto, non lasciarli soli. Facendo capire alla zona grigia che rende possibile questi atti – qualcuno che sa, qualcuno che vede e non dice – che la minaccia e l’intimidazione non appartengono al gioco democratico, e chi le usa è fuori dalla comunità.»

«E’ necessario che in Sardegna – la regione dove il fenomeno delle intimidazioni è proporzionalmente il più elevato d’Italia – ha concluso Francesco Sanna – magistratura e forze dell’ordine diano la prova che questa violenza non è consegnata all’impunità ed alla rassegnazione.»