[bing_translator]
Il Collegio provinciale Ipasvi di Carbonia Iglesias ha rivolto oggi un appello al ministero della Salute sul caso Aias.
«E’ di ieri la conferma che il ministero dell’Interno, in risposta ad una interrogazione parlamentare dell’on. Francesco Sanna, abbia attestato che “i lavoratori Aias Sardegna senza stipendio possono rivalersi sui committenti, avendo il sottosegretario al Ministero del Lavoro Franca Biondelli, a nome del Governo, chiarito che tali azioni dei lavoratori sono pienamente legittime, come ha anche deciso il Consiglio di Stato”. – scrive Graziano Lebiu, presidente Ipasvi Carbonia Iglesias -.
Per il ruolo di garanzia conferitoci dalla legge a tutela dei diritti dei cittadini costituzionalmente protetti di cui all’art. 32, dobbiamo necessariamente scindere la sfera sindacale da quella istituzionale del nostro Collegio, e plaudendo ad una soluzione positiva per gli operatori interessati che possono attivare il ricorso all’art. 1676 del Codice Civile, siamo a porre la vs. attenzione sulla concreta preoccupazione che la possibile crisi gestionale dell’Aias non possa non avere serie ripercussioni sull’assistenza ai disabili gravi e alle loro famiglie, che della comunicazione del sottosegretario all’Interno on. Biondelli non saprebbero come poterla spendere.
Di fronte all’acclarato conflitto istituzionale con il rimpallo delle responsabilità tra terzi, non possiamo non chiederci se i cittadini della comunità del Sulcis Iglesiente saranno i primi a farne le spese, stretti nella morsa dell’inefficienza gestionale, dell’inadeguato ruolo della politica e del rischio di restare privi di punti di riferimento assistenziali.
Siamo quindi a condividere le preoccupazione del punto di vista infermieristico a tutela della salute del cittadino che ambisce a pieno titolo ad essere mantenuto e preso in carico ed in cura da chi ne ha le competenze, da chi riesce a mantenerle, da chi riesce a motivare ed essere motivato, da chi sia messo nelle condizioni professionali di ben agire.
Preoccupati per i cittadini e disabili gravi se verrà meno il diritto alla continuità assistenziale da parte di una sanità privata ma convenzionata e accreditata capace di amministrare i cospicui e ricorrenti fondi pubblici ad essa destinata per farsene carico, capace di pianificare soprattutto nei momenti di difficoltà economica, capace di tenere unita e motivata la dotazione organica per superare le criticità a vantaggio dei più deboli.
Per questo motivo, siamo a chiederVi di valutare di verificare se, oltre all’acclarato blocco delle retribuzioni:
a) vi siano difficoltà nel mantenimento degli impegni economici verso terzi per tutto quanto necessita all’assistito, dall’approvvigionamento dei farmaci alla fornitura dei pasti, dal domestico alberghiero alle utenze di acqua luce gas carburanti, mezzi, assistenza tecniche, presidi medico chirurgici, altro;
b) se i licenziamenti disciplinari e volontari e le sospensioni dal servizio di cui si ha contezza possano ridurre sino a comprometterlo il corretto rapporto operatori-assistiti nelle 24 ore e la qualità delle prestazioni attese e da rendere.
Per cittadini, per gli assistiti e per le loro famiglie, ci preme di evitare qualsiasi eventuale conseguenza a subire le misure della deriva della vicenda in oggetto, della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza se tendenti al ribasso, delle deduzioni di potenziali illeciti, del clima lavorativo tendente al malessere.
Al professionista infermiere è sempre chiesto, giustamente, un comportamento il più possibile proattivo. Oggi è il Collegio Ipasvi Carbonia Iglesias a sollecitare anche il ministero della Salute, se del caso, a non ritardare ulteriormente la percezione dei problemi e dei cambiamenti in atto e prossimi venturi nel campo dell’assistenza ai disabili gravi nel Sulcis Iglesiente al fine di consentire anche allo scrivente e ad altre istituzioni di pianificare le azioni opportune in tempo utile a mantenere per il cittadino il più alto livello di assistenza possibile e per i professionisti che se ne prendono cura la certezza delle giuste condizioni lavorative e professionali.
Ancora un sentito ringraziamento agli infermieri – conclude Graziano Lebiu -, ai professionisti della salute e ai lavoratori per il prezioso ed insostituibile servizio in favore del disabili gravi in carico alle strutture Aias soprattutto in questa fase di massima difficoltà»