23 December, 2024
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«Con i pareri parlamentari, l’approvazione definitiva da parte del Governo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 257/2016 , l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria sui combustibili alternativi. Una parte del decreto riguarda le condizioni per il trasporto e lo stoccaggio del gas naturale liquefatto (GNL), cioè il metano raffreddato sino a fargli assumere la forma liquida che consente di “rimpicciolirne” il volume di 600 volte per poi riespandersi per l’uso domestico o industriale. E un’altra, fondamentale parte riguarda le reti energetiche isolate, come quella sarda». Lo afferma il deputato democratico Francesco Sanna.

«E’ stato così definito il quadro di regole che consentirà agli operatori – che in Sardegna sono in prima battuta i concessionari dei 38 bacini di distribuzione dell’aria propanata in cui è divisa l’isola o i Consorzi industriali come quello di Sassari – di valutare con certezza gli elementi alla base dei loro investimenti, che mi auguro subiscano da subito una forte accelerazione – aggiunge Francesco Sanna -.

La normativa di cui ci siamo dotati favorisce in maniera esplicita gli impianti small scale, cioè di piccola taglia, più semplici da gestire e da connettere a reti di gasdotti che porteranno il gas a città, paesi e centri industriali ed artigianali. Chi realizzerà gli stoccaggi del GNL – definiti opere strategiche e quindi sottoposte a sistemi di autorizzazione rigorosi e semplificati – gestirà un servizio pubblico, utilizzabile da più operatori, che favorirà la concorrenza dell’offerta del gas. Per questo motivo tali investimenti saranno finanziabili anche con un contributo tariffario nazionale, e gli utenti sardi potranno godere di prezzi perequati che compenseranno i maggiori oneri iniziali.

A questo proposito voglio sottolineare come il Governo abbia recepito in pieno le indicazioni del Parlamento circa la valutazione della strategicità delle infrastrutture, a cui sono legati i vantaggi tariffari. Gli stoccaggi saranno infrastrutture strategiche non solo in funzione del numero di quanti utilizzano o utilizzeranno il metano, ma considerando i benefici complessivi: quelli economici, ma anche quelli ambientali e sociali.»

«Si pensi alla prospettiva – aggiunge Francesco Sanna -, che il Partito Democratico ha auspicato con una risoluzione approvata dalla Camera (a firma mia e di Giovanna Sanna), di anticipare l’utilizzo del GNL nei trasporti navali nel Mediterraneo, abbattendo le emissioni di zolfo. La Sardegna, con la sua posizione centrale nel Mediterraneo ed i suoi stoccaggi portuali potrebbe essere il “rifornitore” di GNL delle navi, specie quella da crociera. O ancora del vantaggio, concedibile nella prossima gara per la continuità territoriale marittima, all’armatore che dota le sue navi impegnate nelle rotte da e per la Sardegna di un sistema dual fuel, che alimenti i motori solo a GNL nelle soste portuali, abbattendo il carico di emissioni sulle città. Questa previsione è esplicita nel progetto di legge PD (a prima firma Romina Mura e Francesco Sanna) sulla nuova continuità territoriale marittima. O ancora la possibilità che si crei in Sardegna una rete di distributori per trasporti terrestri a metano e i treni si dotino di motori che utilizzano il GNL.

L’uso del metano in Sardegna, oltre ad abbattere l’impatto ambientale derivante dalla sostituzione di altre fonti fossili, si calcola possa comportare risparmi alle famiglie ed alle imprese nell’ordine di 500 milioni di euro all’anno. Se pensiamo che la Sardegna ha accumulato un ritardo, rispetto alla metanizzazione del mezzogiorno italiano, di circa 50 anni, è come se l’isola avesse accumulato un divario sulla bolletta energetica di 25 miliardi di euro.»

«Che il sistema delle imprese sia in concreto movimento lo dimostra non solo il completamento del quadro normativo nazionale, ma anche il concreto impegno che attori di primaria importanza, già presenti in Sardegna, stanno rivolgendo alla progettazione delle infrastrutture, e alla loro migliore localizzazione nell’abito del sistema portuale italiano.

E in movimento sono anche i soggetti specializzati nel trasporto tradizionale del metano. Lo dimostra l’inserimento della “dorsale” sarda nella Rete Nazionale dei Gasdotti, decretata pochi giorni fa dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base della richiesta del secondo gruppo italiano nella distribuzione, la società SGI. Si tratta di una condotta dalla realizzazione a moduli, dalla lunghezza complessiva di 409 chilometri, che progetta di connettere Sarroch – Oristano – Porto Torres, Cagliari ed il Sulcis, Codrongianus-Olbia, e che per essere realizzata – conclude Francesco Sanna – ha ovviamente bisogno dei punti di approvvigionamento la cui realizzazione è favorita dalle nuove norme.»

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Giovedì mattina, ancora una volta, come avviene da anni, lo spirito del Natale ha coinvolto oltre 100 persone che si sono recate alle grotte Is Zuddas di Santadi per seguire la Santa Messa concelebrata da don Giampiero Marongiu, don Silvano Cani, don Pietro Piras e don Giuseppe Casti.

Ad arricchire la celebrazione, il coro della parrocchia di Santadi che, con canti e melodie rivolti al Signore, ha contribuito al messaggio dei sacerdoti: «Accogliamo il Signore, apriamo le braccia e il nostro cuore e uscendo portiamo la parola di Dio con noi e per tutti…»

Un’omelia, quella di don Silvano Cani, che invoca la pace, la fratellanza, il rispetto e l’amore. Un messaggio di speranza affinché il 2017 possa portare serenità e sollievo a chi tanto soffre.

La cornice naturale delle grotte offre grande spunto alla riflessione proprio sull’importanza delle bellezze naturali che il Signore ci ha donato, che noi dobbiamo rispettare ed amare.

Un ringraziamento corale alla cooperativa Monte Meana che da anni “tiene in piedi” un servizio turistico degno di lode, soprattutto per il periodo di crisi economica che da tempo imperversa sul territorio.

Alla fine della messa, ha preso la parola il sindaco di Santadi Elio Sundas che, dopo i ringraziamenti di rito, ha voluto ricordare due persone scomparse che in qualche modo fanno parte della storia delle grotte Is Zuddas: l’artista Gianni Salidu che ha scolpito il presepe esposto e poi donato, dopo la sua dipartita, dalla moglie alla cooperativa Monte Meana e Antonello Sulas, storico presidente della stessa cooperativa, venuto a mancare prematuramente, persona che si è adoperata tanto e che ha creduto sino in fondo nei progetti legati alla valorizzazione di un tale tesoro naturale.

L’applauso dei presenti ha omaggiato il loro ricordo ed il canto finale del coro, in lingua sarda, ha concluso la prima parte della mattinata.

Una volta ritornati all’ingresso, proprio sul piazzale antistante la biglietteria, è stato scoperto dai sindaci di Santadi e Carbonia, Elio Sundas e Paola Massidda, il cippo del Cammino di Santa Barbara (il terzo, dopo quelli di Iglesias e Carbonia), benedetto da don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi.

Subito dopo, Giampiero Pinna, presidente dell’associazione Pozzo Sella e della Fondazione Cammino di Santa Barbara, insieme ai sindaci di Santadi e Carbonia ha donato un medaglione ricordo con lo stemma del Cammino di Santa Barbara, ai fedeli collaboratori volontari che hanno seguito passo dopo passo il cammino di Santa Barbara, sostenendo tutte le iniziative e prendendo parte ai percorsi.

Una bella cerimonia che ha emozionato e commosso chi ha ricevuto il dono e non solo, un’iniziativa dal grande significato, un “Cammino” che ha messo d’accordo 23 comuni, consci che solo insieme si possano risollevare le sorti del nostro territorio, che chiede aiuto a gran voce e che attende il giusto riscatto per un momento di rinascita che possa unire tutti in un unico abbraccio di salvezza.

Il buffet ha definitivamente chiuso una giornata importante, anche dal punto di vista delle presenze: gli onorevoli Emanuele Cani e Francesco Sanna e il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, con la loro partecipazione, fanno sperare in una sempre più grande collaborazione tra Governo, Regione e Comuni, una collaborazione volta ad una crescita culturale e socio-economica che, attesa ormai da tanto tempo, si spera possa diventare una colonna portante nel nostro più immediato futuro.

Con un vasto album fotografico, pubblichiamo un’intervista realizzata da Giampaolo Cirronis con il sindaco di Santadi, Elio Sundas.

Nadia Pische

                                                                                                                                                                                          

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I sindaci del Sulcis si sono riuniti nel municipio di Sant’Anna Arresi per affrontare le problematiche legate ai licenziamenti e trasferimenti in atto alla Polar di Piscinas ed hanno inviato una nota alla Regione nella quale chiedono un intervento immediato ed urgente.

«Dopo le ultime allarmanti notizie apprese sulla fabbrica di bentonite di Piscinas, ove si parla di nuovi licenziamenti per i lavoratori reintegrati dal giudice del lavoro e/o del loro trasferimento, oltre a quello della sede dell’azienda a Genova, già attuato – si legge nella nota firmata da Gianfranco Trullu, presidente dell’Unione dei comuni del Sulcis, inviata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, ai deputati Francesco Sanna, Emanuele Cani e Mauro Pili e, infine, al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta -, si chiede con la dovuta urgenza l’intervento del Presidente della Regione e dell’assessore all’Industria, dei Consiglieri Regionali, e dei parlamentari eletti nel Sulcis, affinché convochino con urgenza i responsabili di tale azienda, per scongiurare i danni ancora maggiori rispetto a quelli già creati all’epoca del licenziamento.»

«L’atteggiamento dell’azienda ed i provvedimenti dalla stessa adottati – prosegue la nota -, sono irrispettosi ed arroganti sia nei confronti dei lavoratori che di tutto il territorio e delle istituzioni, le quali non possono rimanere silenti e dell’intero territorio già martoriato da altre grave problematiche occupazionali. Il presidente Pigliaru, l’assessore dell’Industria, i parlamentari del territorio ed i capi gruppo in Consiglio regionale, si facciano immediatamente parte attiva ed esaminino con attenzione tutti gli obblighi derivanti dalla concessione mineraria in capo alla Polar e la legittimità di quanto è stato posto in essere dai rappresentanti dell’Azienda.»

«Si chiedono chiarimenti, a questo punto, su quali siano i fini che intendono perseguire nella gestione della fabbrica, in quanto le istituzioni non possono assistere inermi ad atti di tal genere: né il territorio può veder morire un’altra realtà produttiva che, invece, aveva, per parola data dalla stessa azienda, tutte le carte in regola per continuare ad operare. Si chiede al presidente Pigliaru ed a tutti i soggetti indicati – conclude la nota dei sindaci del Sulcis -, un immediato incontro atto a risolvere la grave situazione che si è venuta a creare nella vertenza Polar.»

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Questa mattina, in occasione della Festa di Santa Barbara, patrona dei minatori, nella chiesa di Monteponi, il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda ha officiato la Messa, in presenza di una delegazione dei minatori e di una dei vigili del fuoco; dell’amministratore unico di Igea Michele Caria; del sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo; del presidente del Consiglio comunale Mauro Usai e dell’assessore delle Politiche Ambientali, Decentramento e Informatizzazione Francesco Melis; del coordinatore della consulta delle associazioni del Parco Geominerario Giampiero Pinna; e ancora di ex minatori, rappresentanti di varie associazioni e dipendenti Igea.

Al termine della celebrazione, presso l’Archivio Storico Minerario di Monteponi, sono stati premiati i dieci dipendenti che, nel corso del 2016, hanno maturato 35 anni di servizio nell’industria mineraria: Mirella Brioccia, Teresa Pinna, Giancarlo Piredda, Renato Madeddu, Lauretto Salis, Antonio Sedda, Giorgio Frau, Stefano Siddu, Salvatore Porcu e Giuseppe Saragat. Presenti, tra gli altri, anche i deputati Francesco Sanna ed Emanuele Cani.

Durante la cerimonia, l’amministratore unico Michele Caria ha parlato del lavoro svolto per il salvataggio ed il rilancio di Igea, dei progetti messi in campo e avviati per le bonifiche, e del lavoro che c’è ancora da fare per arrivare alla piena efficienza. Vi proponiamo la parte più significativa del suo intervento.

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Si è svolto questo pomeriggio a Villa Devoto, a Cagliari, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa, tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, gli assessori del Lavoro e dell’Industria, Virginia Mura e Maria Grazia Piras, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’AD di Invitalia, Domenico Arcuri, il consulente del presidente della Regione, Gianluca Serra, i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna, e i sindacati confederali, di categoria e le RSU aziendali.
«Un primo obiettivo è stato già raggiunto: l’accordo tra Invitalia e Alcoa ci consente di avere 12 mesi in più per trovare un acquirente dello smelter di Portovesme – ha detto il ministro Calenda -. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per dare un futuro al sito produttivo e ai lavoratori. Il primo passo è avviare una ‘due diligence’ per la ricerca di un investitore. Ci sono alcune manifestazioni di interesse, alcune concrete, alcune meno, in uno scenario che però è migliorato rispetto agli anni scorsi, perché abbiamo normative europee più favorevoli sui costi dell’energia. Questo non vuol dire che la strada sia facile. Ma gli impegni che stiamo prendendo sono atti concreti ed abbiamo fiducia in una soluzione positiva.»
Il presidente Francesco Pigliaru da Bruxelles, dove era impegnato nel presiedere la Commissione ENVE del Comitato delle Regioni, per la sessione dedicata al report sugli esiti della COP22, è stato informato costantemente per telefono sull’incontro di Villa Devoto. «Pur non potendo essere presente – ha detto il governatore – ritengo importantissima la convocazione di questo tavolo istituzionale con il ministro Calenda, un incontro che giunge dopo un percorso lungo e complesso in cui si è riusciti, lavorando in sinergia con il Governo e con il Parlamento, a varare delle norme che hanno consentito sia di rendere più competitive le produzioni energivore della Sardegna, sia di avere la possibilità di conservare l’impianto, in vista della sua riapertura. Fondamentale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – è aver chiuso l’accordo tra Regione e sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo così ai lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questa fase con più serenità. Questi risultati sono il frutto della collaborazione proficua tra tutti i soggetti in campo, Regione, Governo, Parlamento e organizzazioni sindacali, per una vicenda che è simbolica per tutta la Sardegna».
«L’intenso lavoro delle ultime settimane, grazie anche alla proficua collaborazione con il Governo e con il Parlamento, ha portato a risultati molto concreti sia in termini di modifica delle normative, sia in tema di risorse, poi valorizzati nell’accordo siglato il 16 novembre con le parti sociali. Sono risultati che fino a qualche mese fa erano insperati – ha spiegato l’assessore del Lavoro Virginia Mura –. Oggi, raccogliendo i frutti di questo lavoro, possiamo assicurare un po’ di tranquillità ai lavoratori che guardano con speranza alla ripartenza produttiva della fabbrica. Sappiamo bene – ha concluso Virginia Mura – che non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa intermedia e assicuro che proseguiremo lungo il percorso che abbiamo seguito finora con il Governo.»
«Apprezziamo e sosteniamo l’impegno del ministro Calenda che fin dal suo insediamento ha preso a cuore la vicenda dell’Alcoa. Il ministro, pur nel rispetto del lavoro svolto dai suoi predecessori, ha impresso una svolta coraggiosa e di ampio respiro che speriamo possa portare alla definitiva soluzione della vicenda – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Noi siamo a fianco al Governo in questo percorso. Alcoa è solo una delle tante situazioni difficili che investono l’apparato industriale della Sardegna. Ci auguriamo di risolvere in maniera positiva anche le altre vicende ancora aperte per le quali stiamo lavorando insieme al Governo.»

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L’Aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu ha ospitato ieri sera la presentazione del libro “L’ultima Spagna”, di Pietro Soddu, ex presidente della Regione Sardegna. L’incontro, moderato dal sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha visto la partecipazione dell’autore, dei giornalisti Giacomo Mameli ed Anthony Muroni, e del deputato del Partito Democratico Francesco Sanna.

“L’ultima Spagna” è il terzo libro di Pietro Soddu, dopo “Il Regno e l’azzardo” e “A mala gana”, sulle vicende dei sardi nella storia. «Racconta i due secoli e mezzo della Sardegna spagnola, tra il 1478 e il 1720. È proprio dopo la sconfitta di Leonardo Alagòn e la definitiva scomparsa delle ambizioni d’indipendenza che la Sardegna si può considerare a tutti gli effetti spagnola, cioè parte integrante della Spagna di allora, formata sul vecchio nucleo aragonese-catalano e dalla Castiglia, che diventerà poi egemone. Una Sardegna sempre oscillante tra autonomia e integrazione, che parla spagnolo e sardo, che si proclama nazione ma esprime piena fedeltà al re. Una storia difficile da raccontare senza introdurre qualche elemento di fantasia letteraria, secondo una libertà propria della struttura narrativa, che si fonda sulla storia, però la arricchisce di personaggi e di fatti inventati ma possibili, coerenti alla realtà anche se non esistiti».

Il dibattito si è sviluppato sulla condizione di sottomissione verso gli invasori o i potenti di turno in cui si è sempre trovata la Sardegna nell’arco dei secoli, come emerge molto bene negli spezzoni di interventi di Pietro Soddu, Anthony Muroni e Giacomo Mameli che abbiano registrato e vi proponiamo e, inevitabilmente, ha poi spaziato anche sull’attualità, sull’operato dell’attuale Giunta regionale, giudicato in termini assai negativi, indirettamente da Pietro Soddu e più direttamente da Giacomo Mameli, che ha definito la Giunta Pigliaru la peggiore dal 1948 ad oggi, ed Anthony Muroni.

Nel corso del dibattito, tra gli altri, è intervenuto il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius.

Pietro Soddu, nato a Benetutti il 19 giugno 1929, laureato in Legge, è stato eletto 7 volte presidente della Regione, un record difficilmente superabile, ed è stato un esponente di primissimo piano del mondo politico sardo per diversi decenni. Ha ricoperto diversi incarichi sia di partito, nella Democrazia Cristiana, sia nelle istituzioni (deputato, consigliere regionale per cinque legislature dal 1961 – a soli 32 anni – al 1983, assessore regionale della Sanità, della Rinascita, dell’Industria e delle Finanze, presidente della provincia di Sassari).

Oggi, a 87 anni, uomo di grande cultura, conserva una grande lucidità e, lasciata ormai da anni la politica attiva, si dedica alla scrittura.

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Sala consiliare San Giovanni Suergiu 1

L’Aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu ospiterà venerdì 11 novembre, a partire dalle ore 17.00, la presentazione del libro “L’ultima Spagna”, di Pietro Soddu, ex presidente della Regione Sardegna. Seguirà un dibattito sull’autonomia sarda e sul referendum costituzionale, con la partecipazione dei giornalisti Giacomo Mameli ed Anthony Muroni, dell’europarlamentare del Partito Democratico Renato Soru, ex presidente della Regione Sardegna ed ex segretario regionale dello stesso Partito Democratico, e del deputato Francesco Sanna, anch’egli del Partito Democratico, I lavori saranno moderati dal sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai.

L’iniziativa è organizzata dall’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu.

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E’ stata inaugurata questo pomeriggio, a Nuxis, la nuova Comunità psichiatrica ad alta intensità di Codess Sociale, denominata “Sa Nuxi”. Si tratta di una residenza terapeutica riabilitativa per persone adulte in trattamento psichiatrico destinata ad accogliere pazienti per i quali il Centro di Salute Mentale valuta indispensabile l’inserimento residenziale, ed è articolata in due moduli da 8 posti letto ciascuno (per un totale di 16 posti letto residenziali). La comunità, già attiva, si trova a Nuxis in località Su Guventu, all’interno del complesso della già attiva RSA per anziani Sant’Elia; è stata autorizzata al funzionamento il 24 marzo 2014 con determina regionale n. 294 ed è inoltre accreditata dal 31 marzo scorso con determina regionale n. 266.

Alla cerimonia, con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, il responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, il direttore della nuova struttura Katiuscia Fadda, il direttore sanitario Cinzia Ninu e il direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, sono intervenuti tra gli altri, l’assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica Cristiano Erriu, il direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti; il sindaco di Nuxis, Roberto Lallai, il dottor Piergiorgio Testa e il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, che ha benedetto la struttura e tagliato il nastro inaugurale. Erano presenti alcuni sindaci dei comuni del territorio, consiglieri regionali e rappresentanti di numerose associazioni di volontariato.

Con alcune fotografie dell’inaugurazione, pubblichiamo l’intervista con il presidente di Codess Alberto Ruggeri, e gli interventi dell’assessore regionale Cristiano Erriu, del direttore sanitario della Asl 7 Silvio Maggetti, del sindaco di Nuxis Roberto Lallai, della responsabile nazionale dell’Area Psichiatria di Codess, del dottor Piergiorgio Testa e del direttore amministrativo della RSA Francesco Sanna, registrati nel corso dell’inaugurazione.

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locandina

La legge regionale 23 doveva rappresentare una sorta di rivoluzione per le politiche sociali in Sardegna. A distanza di dieci anni dalla sua approvazione, è utile capire se questa esperienza ha raggiunto gli ambiziosi obiettivi che erano stati posti. Le Acli della Sardegna, in collaborazione con l’associazione GGPS e con il contributo della Fondazione di Sardegna, hanno deciso di organizzare sull’argomento una tavola rotonda. Un incontro pubblico per fare un bilancio dei risultati ottenuti dalla normativa voluta a suo tempo dall’assessore regionale della sanità Nerina Dirindin. L’associazione del neo presidente regionale Franco Marras ha scelto Sassari per ospitare l’interessante iniziativa che si terrà venerdì 28 ottobre a partire dalle 16,30 nella sala Angioy del Palazzo della Provincia. I lavori saranno aperti dalla relazione introduttiva dell’ex direttore generale dell’assessorato della sanità Remo Siza che illustrerà i dati e proporrà i primi spunti di riflessione e dibattito. Subito dopo verranno portate all’attenzione dei presenti le esperienze di due Comuni, la prima riguardante un’amministrazione di grandi dimensioni come quella di Sassari, rappresentata per l’occasione dall’assessore alle politiche educative Vittoria Casu. Sarà poi la volta del sindaco di Osilo, Giovanni Ligios, che porterà invece il contributo di un piccolo Comune e dei riflessi che i PLUS hanno avuto sul territorio. Ci sarà spazio anche per le associazioni e le cooperative sociali, rappresentate da Francesco Sanna, presidente della Federsolidarietà Sardegna, per i professionisti del sistema sanitario e per le associazioni dei genitori. Sarà presente con un suo intervento anche il relatore della Legge 23, il senatore del PD Silvio Lai. Le conclusioni saranno affidate, infine, all’assessore regionale della sanità Luigi Arru.

L’incontro sarà un importante momento di confronto su un tema di strettissima attualità che oltre ad analizzare i risultati ottenuti e le criticità emerse, consentirà di formulare proposte mirate a migliorare tutto il sistema dei Piani Locali Unitari dei Servizi in Sardegna.

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Dopo che il Governo ha fissato la data del referendum confermativo per la riforma costituzionale, che si terrà domenica 4 dicembre 2016, entra nel vivo la campagna referendaria. Questo pomeriggio, alle 17.30, per il comitato del sì, i deputati del Partito Democratico Francesco Sanna ed Emanuele Cani saranno in Piazza Pichi, nella sala del partito, a Iglesias, con i segretari provinciale e cittadino Daniele Reginali e Ubaldo Scanu.

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