22 November, 2024
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C’è fermento, nella coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru, dopo le dimissioni di Paolo Maninchedda da assessore dei Lavori pubblici. Le interlocuzioni con il presidente della Giunta sono state attivate . si legge in una nota – ma «il Partito dei sardi non andrà a bussare alla porta del governatore per negoziare assessorati o alcunché». Il capogruppo Gianfranco Congiu e il segretario nazionale, Franciscu Sedda, escludono trattative al ribasso con il presidente Pigliaru e con gli alleati del centrosinistra ma rilanciano, invece, quello che definiscono il “punto centrale” della questione politica e cioè il rapporto tra la Regione sarda e lo Stato italiano che – a giudizio di Congiu e Sedda – «dovrà abbandonare “lo stile British” e la via negoziale per prendere le forme di una vera e propria “rivoluzione civile”».

Il giorno dopo l’addio all’esecutivo del leader Pds, Paolo Maninchedda, il gruppo consiliare e la segreteria confermano la permanenza nella maggioranza ma chiedono un rilancio sui temi dell’autogoverno e della sovranità e propongono una grande mobilitazione a Roma il 24 ottobre, in occasione della pronuncia della Corte costituzionale sulla legittimità delle norme contenute nell’articolo 3 della legge regionale istitutiva dell’agenzia sarda delle entrate. «Ci piacerebbe che il presidente Pigliaru – ha detto Franciscu Sedda – si ponesse dinanzi a questa e ad altre questioni, come un vero capopopolo, a difesa della democrazia, delle istituzioni e degli interessi della Sardegna».

«È tempo di affrontare il caso Sardegna – ha aggiunto il capogruppo Gianfranco Congiu – ed è questa la vera questione aperta che ci vede contrapposti allo Stato italiano. Questa è la battaglia che deve unire l’Isola e che deve essere combattuta fin da subito dalla Regione e dai parlamentari eletti in Sardegna.»

I vertici del Pds hanno quindi confermato «una riflessione in corso in vista di una verifica delle condizioni politiche in seno alla maggioranza» e sui tempi dell’interim al presidente delle deleghe dei Lavori Pubblici non hanno escluso tempi lunghi («almeno come quelli che hanno riguardato, di recente, altri assessorati»).

Franciscu Sedda.

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, si è dimesso. Lo ha fatto inviando una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nella quale sottolinea che si tratta di dimissioni che hanno «radici personali», di essere «molto stanco» e di voler «riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare».

Nato a Sassari nel 1961, Paolo Maninchedda è professore Ordinario di Filologia Romanza, Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari.
Ha insegnato nelle scuole superiori, è stato editorialista dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna e direttore della rivista Bollettino di Studi Sardi. È stato consigliere regionale nella XIII e XIV legislatura ed ha presieduto le Commissioni Permanenti Autonomia e Bilancio.

E’ fondatore, con Franciscu Sedda, del Partito dei Sardi, oggi secondo partito della coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru.

Ecco la lettera di dimissioni integrale.

Carissimo presidente,

ti prego di voler prendere formalmente atto di questa mia lettera, con la quale mi dimetto dalla carica di Assessore dei Lavori Pubblici.
Le mie dimissioni hanno radici personali: sono molto stanco. Le leggi e l’attività tipica dell’ufficio non consentono periodi di riposo per gli assessori.
Ti ringrazio moltissimo per la fiducia che hai riposto in me e non ho niente da rimproverarti.
Non riesco però a liberarmi anche da un senso di solitudine molto profonda, inestinguibile.
È vero che io ho tirato fuori Abbanoa dal tribunale fallimentare, ma Abbanoa non riguarda solo me come Assessore. Invece è iniziato una sorta di tiro al piccione personalizzante, un clima di mistificazioni che celano solo un grande desiderio di ritorno al passato, a quel passato che aveva creato la drammatica situazione che abbiamo affrontato nel 2014. Se si vuole tornare indietro lo si può fare, ma credo che lo si debba fare senza di me. Io porterò al PM Giangiacomo Pilia che mi interrogò appena nominato Assessore i cd con il risultato dei miei anni di lavoro. Da quel giorno in poi saranno altri ad assumersi altre e nuove responsabilità.

È vero che i primi cantieri nelle aree alluvionate li ho aperti e conclusi io con i dirigenti del mio Assessorato. Ma ora sembra che la salvaguardia di Olbia riguardi solo me: i ministeri si prendono tutto il tempo che vogliono, l’Anac pure; altre amministrazioni locali o si contrappongono o non riescono a svolgere i loro compiti e solo una ha dimostrato di avere le competenze e la determinazione giuste. Il rischio idrogeologico o è fronteggiato in modo corale o è una frontiera insostenibile per un solo assessorato e invece abbiamo faticato anche ad avere il personale necessario (che infatti attualmente è insufficiente).

È vero che abbiamo sbloccato tanti cantieri sulle strade sarde, ma è anche vero che la grande questione Anas è lì che incombe sul nostro futuro. Io non accetto che 2 miliardi di euro della Sardegna siano gestiti a Roma da un elefante burocratico tutt’altro che efficiente.
Non accetto che nessuno, dico nessuno, si sia mai chiesto perché gran parte dei lotti della Sassari Olbia siano stati assegnati a imprese che versavano in condizioni disperate. Ed è accettabile che adesso queste stesse imprese che hanno fatto le offerte per vincere gli appalti le vendano ad altri a condizioni sulla cui sostenibilità è sempre legittimo nutrire qualche dubbio? Eppure, nonostante tutte le proteste, tutto prosegue come se niente fosse, con una forte cortina di protezione governativa sull’Anas e nessuno schieramento collettivo sulle posizioni da me rappresentate.

È vero che ho lavorato tanto a mettere ordine in Area, ma è anche vero che, non essendo stupido, so perfettamente di non godere del consenso politico per smontare l’antica e mai sopita articolazione dell’azienda abitativa della Sardegna in sultanati indipendenti coincidenti con i vecchi Iacp. Ho fatto una fatica immensa per fare le prime ristrutturazioni a Sant’Elia e per farne partire delle altre, ma sono drammaticamente solo, immerso in un oceano di burocrazia, di immobilismi standardizzati, di abitudini inveterate.
Voglio anche aggiungere alcune ragioni psicologiche e culturali.
Mi sento particolarmente isolato, all’interno della Giunta, nel percepire come straordinariamente dannosa per la Sardegna la crisi dello Stato italiano. È uno Stato disordinato, violento, immobile, con strutture istituzionali anacronistiche dotate di poteri esorbitanti e interdittivi, che non riesce a produrre ricchezza, che minaccia continuamente le libertà individuali, che ha rinunciato ad investire in educazione, in conoscenza e in solidarietà.

È vero che Giunta e maggioranza, trascinati dal Partito dei Sardi, hanno iniziato a muoversi su terreni nuovi attraverso la legge per l’Agenzia Sarda delle Entrate e i rapporti internazionali (con la Corsica e le Baleari, con l’UE, con la Cina…) ma la gravità delle conseguenze di questa crisi strutturale della Repubblica italiana non è entrata a pieno nell’ordine del giorno e nella coscienza della Giunta, lasciandomi una sensazione di solitudine nel percepire l’urgenza di cambiamenti epocali per noi Sardi.
Sai bene, perché l’ho ripetuto diverse volte, che sogno e lavoro per una rivoluzione pacifica che ponga la questione sarda sotto il titolo di una questione di Stato, di libertà, di autogoverno.

La questione sarda è la questione dello Stato Sardo.

Una sola cosa rende credibili questi ideali: il sacrificio.

Ho patito profondamente, senza darlo a vedere, la faciloneria con cui in diversi ambienti politici, non solo dei partiti ma anche della Giunta, si è sostenuto che in fin dei conti ero pronto a accettare più o meno tutto da parte dei partiti e dello Stato italiano pur di mantenere il mio ruolo. Così, mentre lavoravo con dedizione per dimostrare che i Sardi possono governarsi meglio se si assumono integralmente la responsabilità del loro autogoverno, vi era chi mi rappresentava come un uomo di potere per il potere. Questa campagna per me calunniosa è stata ed è insopportabile.
Mi spoglio di tutti gli incarichi e le responsabilità istituzionali. Da domani riprendo servizio nell’Università, leggo, studio, scrivo e faccio conferenze.
Lo faccio a freddo, senza preparare alcunché.

Sono certo che questo non determinerà alcun problema al prosieguo del tuo governo: il Partito dei Sardi è un Partito dalle spalle forti e con un altissimo senso di responsabilità e penso non ti farà mancare il sostegno per rilanciare la sfida e mantenere l’impegno preso con gli elettori. Ma il partito di cui mi onoro di far parte è un partito di passioni, ricordatelo. Serve un cuore per parlare con loro, serve una bandiera non solo una tabella excel. Parlaci e sicuramente troverai il modo migliore per sostituirmi. Io starò lontano mille miglia dal negoziato. Noi abbiamo teorizzato l’indipendentismo di governo perché sosteniamo che dimostrare di saper fare educhi a far bene e a sapersi autogovernare. Ma abbiamo bisogno che simbolicamente il nostro desiderio di libertà e di autogoverno siano simbolicamente rappresentati. Pensaci.

È solo una scelta personale: voglio riprendere a vivere con ritmi umani e ad insegnare perché l’educazione è la base di qualsiasi rivoluzione e io voglio fare una rivoluzione non violenta, pacifica, serena, ma la voglio fare.

So di darti un dispiacere, ma la decisione è presa.

Ti prego di prenderti cura di alcune cose in itinere che meritano la tua attenzione.
Difendi la Sardegna dall’Anas.

Entro luglio deve essere aperto il lotto 9 della Sassari-Olbia e il Lotto 3 della SS 195.
Porta in Aula la legge per l’Anas sarda e falla votare: senza di me ti sarà più facile. Magari riesci anche a far approvare la legge sugli appalti che invece, presentata da me, si copre di muffa in Commissione senza che alcuno se ne occupi.

Siamo ad un passo dal garantire alla Regione il possesso delle centrali Tirso 1 e Tirso 2. Non mollare la presa.

A fine mese usciranno i primi bandi di progettazione per le piste ciclabili: ti prego di non abbandonare questo grande piano che abbiamo costruito insieme.
I tecnici dell’assessorato stanno ultimando le istruttorie sulla misura 5.1.1. del Por dedicata ai canali tombati. È il primo intervento sulla maggiore situazione di pericolo dei nostri paesi: concludi la procedura.

È pronto il piano dei Porti: alcuni hanno bisogno di interventi urgenti.
È pronto il piano di 100 milioni di euro di manutenzione delle nostre dighe. Adottalo.
Area ha predisposto un piano straordinario di manutenzione della case popolari, a comiciare da Sant’Elia. Ci ho lavorato tanto. Avrei voluto vedere  tutte le palazzine popolari circondate dai ponteggi.

Lo farai tu.

Nei prossimi giorni Abbanoa presenterà i bandi per il triennio 2017-2020 per un ammontare di circa 300 milioni: aiutali, non lasciarli soli.

Certo della tua comprensione, ti saluto fraternamente

Paolo Maninchedda

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Si terrà lunedì 3 aprile a partire dalle 9.30 nell’Aula magna dell’Università di Cagliari (via Università 40) la Giornata di studi sardo-corsi, “Corsica e Sardegna: le potenzialità di un progetto comune” organizzata dalle Università di Cagliari e di Sassari, insieme all’Università “Pasquale Paoli” della Corsica. Durante la giornata sarà dato spazio alle ricerche comuni portate avanti dai tre atenei: dal legame tra archeologia e arte  all’etnomusicologia, alla cooperazione transfrontaliera fino ad altri temi. Ai lavori parteciperà anche il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, a riprova dell’interesse della massima istituzione regionale sarda per il dialogo tra le due isole.

L’iniziativa darà conto del comune progetto, nato dal Consiglio regionale della Sardegna e da quello della Corsica, che valorizza il ruolo delle due Isole rispetto ai rispettivi Stati e nel rapporto con l’Europa. La convinzione che lega le massime istituzioni rappresentative delle due regioni del Mediterraneo è che la convergenza di interessi politici ed economici si basi sulla più ampia conoscenza dei tratti culturali che caratterizzano le identità della Sardegna e della Corsica. Presupposti che saranno illustrati negli interventi di apertura del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, e dei prorettori dei tre Atenei.

Gli Atenei di Cagliari e di Sassari e quello della Corsica hanno una tradizione di comuni ricerche che anche nella circostanza della Giornata di studi saranno richiamati negli interventi dei professori Rossana Martorelli, Ignazio Macchiarella e Giancarlo Nonnoi (alle 10.00) che illustreranno le ricerche compiute, congiuntamente, nel campo degli studi archeologici, artistici, etnomusicologici, filosofici e scientifici.

Dominique Verdoni, Jean-Marie Comiti, Eugène Gherardi e Denis Jouffroy faranno il punto sugli studi sulla lingua e sulla letteratura corsa, sui rapporti tra l’Università “Pasquale Paoli” e il territorio della Corsica, sulla storia di quell’Isola nel rapporto col “Continente”.

Seguiranno tre interventi di giovani ricercatori (Dino Manca, Carlo Mulas e Marco Deplano) che si soffermeranno sugli aspetti storici e su quelli giuridici del  rapporto tra le due Isole, viste nel più ampio contesto del Mediterraneo. Sarà questo il modo per giungere alla tavola rotonda conclusiva (alle 15.45), coordinata da Duilio Caocci e alla quale parteciperanno Gianmario Demuro, Carola Farci, Paolo Maninchedda, Franco Mannoni, Giuseppe Marci e Franciscu Sedda.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ufficializzato i nomi dei quattro nuovi assessori che martedì 7 marzo entreranno a far parte della nuova Giunta, in sostituzione dei due assessori dimissionari, Elisabetta Falchi all’Agricoltura e Gianmario Demuro agli Affari Generali, e degli altri due “sacrificati” per assecondare le volontà delle forze che sostengono la coalizione (Claudia Firino alla Pubblica istruzione e Francesco Morandi al Turismo).

I nomi nuovi sono quelli di Giuseppe Dessena (ex SEL), destinato ad occupare la poltrona di Claudia Firino (ex SEL) alla Pubblica istruzione; Barbara Argiolas (Partito Democratico, vicina all’europarlamentare Renato Soru), pronta a rilevare la poltrona di Francesco Morandi (Centro Democratico) al Turismo. Filippo Spanu, indicato dal presidente Pigliaru, guiderà l’assessorato degli Affari generali; Pier Luigi Caria, del Partito Democratico, vicino a Matteo Renzi, infine, rileverà la poltrona dell’assessorato dell’Agricoltura.

Claudia Firino ha perso il posto per esplicita richiesta di tre dei quattro consiglieri del gruppo che la sosteneva; Francesco Morandi, uno degli assessori migliori della prima Giunta Pigliaru, ha perso il posto per la mancanza di un adeguato sostegno del gruppo consiliare del Centro Democratico che ha perso consistenza nel corso della legislatura. Francesco Morandi, appena ha saputo dell’annuncio fatto dal presidente Pigliaru, ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, perché non intenzionato a restare al timone dell’assessorato un solo minuto in più. Ha fatto altrettanto, poco dopo, Claudia Firino.

L’annuncio del presidente sui nomi dei quattro nuovi assessori ha provocato grossi malumori in seno alla coalizione di maggioranza e non sono esclusi colpi di scena da oggi a martedì, giorno previsto per l’insediamento della nuova Giunta. I più critici sono i consiglieri del Partito dei Sardi, seconda forza della coalizione, che per bocca dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda e del segretario nazionale Franciscu Sedda, ha contestato pesantemente il metodo ed ha annunciato di non riconoscersi nella strada intrapresa dal governatore Pigliaru.

 

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Il consigliere regionale Alessandro Unali, componente del Gruppo Misto, ha aderito al gruppo del Partito dei Sardi. Nato a Sassari 52 anni fa, diplomato da perito elettrotecnico, assistente Capo della Polizia di Stato, è stato eletto tre anni fa nella lista di Rifondazione – Comunisti Italiani – Sinistra Sarda. Il gruppo consiliare guidato da Gianfranco Congiu passa così da quattro a cinque componenti. «Il Partito dei sardi cresce in quantità e qualità – ha dichiarato Gianfranco Congiu in una conferenza stampa tenuta nei locali del Consiglio regionale – e con l’adesione di Alessandro Unali proseguiamo nel nostro cammino politico per il superamento dell’autonomia e per incrementare la quota di Sardegna all’interno del parlamento sardo».

«Siamo la terza forza politica del parlamento dei sardi e la prima forza indipendentista della Sardegna – ha proseguito il segretario Franciscu Sedda – e le nuove adesioni al Pds dimostrano che si può realizzare quella unità che, in politica, tutti invocano ma che quasi nessuno pratica.»

«Aderisco al Pds – ha spiegato Alessandro Unali (recentemente confermato questore nell’ufficio di presidenza) – dopo un percorso condiviso fin dall’inizio della legislatura e perché mi riconosco nel programma incentrato sulla sovranità, il lavoro e la solidarietà tra i sardi.»

A dare il benvenuto ad Unali anche i suoi nuovi colleghi di gruppo Roberto Desini («Dicono che chi governa perde consensi ma al Partito dei Sardi accade il contrario»), Augusto Cherchi («siamo l’unica forza politica che cresce e proseguiamo con le nostre battaglie di buon senso a difesa degli interessi dei sardi») e Piermario Manca («Siamo passati da 2 a 5 consiglieri con un incremento del 150% perché continuiamo ad essere una forza politica critica, propositiva e responsabile»).

 

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Il Partito dei sardi stronca le linee guida e l’ipotizzato piano di dimensionamento scolastico 2016-2017 che proprio in questi giorni sono all’approvazione delle varie conferenze provinciali ma che non hanno ancora ricevuto il parere della II commissione del Consiglio regionale. «Se dovesse concretizzarsi una proposta di piano come quella che fino ad ora è stata ipotizzata – ha dichiarato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu – lo qualificheremo come un atto ostile e contrario alle volontà del popolo sardo e voteremo “no” in Giunta, nelle commissioni consiliari e in Aula.»

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, i consiglieri del gruppo Pds (Augusto Cherchi e Roberto Desini) insieme con il segretario del partito, Franciscu Sedda, non hanno risparmiato critiche al documento redatto dall’assessorato della Pubblica Istruzione e che individua i criteri e le modalità per la programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2016-2017 in Sardegna.

«Diciamo basta alla riproposizione di modelli e regole che non sono pensati per la realtà sarda – ha dichiarato Augusto Cherchi – e questo principio vale per la scuola come per i trasporti e, soprattutto, per la sanità.»

Roberto Desini ha evidenziato invece come la II commissione del Consiglio regionale non sia stata ancora convocata per esprimere il parere di merito sul documento proposto dall’assessore Claudia Firino (Sel) e si è detto «contrario nella forma e nella sostanza ad un piano di dimensionamento che non tiene conto delle reali necessità degli studenti, delle famiglie e dei docenti della Sardegna».

«La Sardegna è diversa dall’Italia – ha affermato Franciscu Sedda – e abbiamo bisogno di soluzioni mirate per i bisogni dei sardi ed è questo che chiediamo, sul piano prettamente politico, alle forze politiche del centrosinistra per lanciare la fase 2 della Legislatura, dove tutti dobbiamo avere in testa solo i sardi e la Sardegna.»

Il gruppo consiliare del partito dei sardi ha proposto dunque l’applicazione delle disposizioni dettate dall’articolo 9 comma 4 della legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009 che, così come affermato nella mozione a suo tempo presentata dall’onorevole Congiu (mozione n.  193 del 6 novembre 2015), consente deroghe ai più stringenti criteri ministeriali per la predisposizione del piano di dimensionamento scolastico.

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Gianfranco Congiu

Gianfranco Congiu, 52 anni, avvocato, eletto nel collegio di Nuoro nelle liste Pds e nominato consigliere regionale dalla sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2015, è il presidente del gruppo del Partito dei Sardi la cui costituzione è stata ufficializzata oggi in Aula, a seguito dell’adesione del già capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, Roberto Desini (eletto nel collegio di Sassari nelle liste del Centro democratico). Il gruppo risulta dunque formato oltreché dagli stessi Congiu e Desini anche dai consiglieri eletti nelle liste del Pds a Oristano e Sassari, Augusto Cherchi e Piermario Manca.

«Proseguiremo nel lavoro fatto in Consiglio in questa  prima metà della legislatura – ha dichiarato Congiu in apertura delle conferenza stampa convocata per la presentazione del nuovo gruppo della maggioranza a sostegno del presidente Pigliaru – con l’obiettivo di rafforzare l’azione del governo attraverso una robusta implementazione del programma nel segno della sovranità». Riforma dello Statuto, eliminazione delle ingerenze dello Stato nei temi della cultura e della fiscalità, la vertenza sulle accise, sono queste alcune delle priorità indicate dal neo capogruppo e rilanciate anche dal segretario regionale del Pds, Franciscu Sedda che, nel corso del suo intervento, non ha mancato di esprimere, a nome del suo partito, la soddisfazione per la creazione del gruppo del Partito dei Sardi in seno all’Assemblea sarda («parliamo con la nostra voce e abbiamo il nostro simbolo nel parlamento dei sardi»).

«Si conclude un ciclo  e ne apriamo un altro con l’obiettivo di proporci al governo della Sardegna nella prossima legislatura» ha dichiarato il consigliere Piermario Manca, seguito Roberto Desini che ha confermato «la piena adesione al progetto politico del Partito dei Sardi» e da Augusto Cherchi che ha riaffermato la necessità del “superamento dello Statuto di Autonomia” e della “riscrittura di una carta di sovranità dei sardi”.

I consiglieri Pds e il segretario Franciscu Sedda hanno quindi ribadito pieno sostegno per l’istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate (all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula): «Con l’approvazione del disegno di legge si conclude la prima fase della legislatura e auspichiamo che l’Ase diventi momento di rilancio del programma e dell’azione del governo regionale». 

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Prima una verifica programmatica basata su un dossier di 16 pagine che racchiudono la cronologia delle cose fatte nei primi tre anni abbondanti di legislatura e gli interventi legislativi da affrontare subito (vedi la legge sulla semplificazione e Agenzia sarda delle Entrate), ed entro l’anno in corso (la riforma rete ospedaliera e legge urbanistica), e quelli da impostare nel 2017; poi, il rimpasto.

E’ questa la proposta avanzata agli alleati dal presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, nel corso del vertice di maggioranza svoltosi ieri. All’incontro hanno partecipato delegazioni di tutte le forze che sostengono la Giunta. Il capogruppo Pietro Cocco, Piero Comandini e il senatore Silvio Lai per il Partito Democratico; il senatore Luciano Uras, il segretario regionale e consigliere regionale Luca Pizzuto e il consigliere regionale Daniele Cocco per Sinistra Ecologia Libertà; il presidente Gesuino Muledda e il consigliere regionale Paolo Zedda per i Rossomori; il segretario regionale Nicola Selloni per il Centro Democratico; il consigliere regionale Raimondo Perra per il Partito Socialista Italiano; il segretario provinciale di Nuoro Giorgio Fresu e i consiglieri regionali Antonio Gaia, Giovanni Satta e Pierfranco Zanchetta per l’Upc; il consigliere regionale Fabrizio Anedda per Sinistra Sarda; il segretario nazionale Franciscu Sedda e i consiglieri regionali Gianfranco Congiu e Augusto Cherchi per il Partito dei Sardi

Cocco-Pigliaru copia

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Il capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, Roberto Desini ha aderito al Partito dei Sardi. «Esprimo grande soddisfazione per l’adesione di Roberto Desini al Partito dei Sardi che conferma così la nostra crescita e rafforza la nostra presenza nel parlamento dei sardi». Così il segretario del Pds, Franciscu Sedda, ha ufficializzato il passaggio del capogruppo di Sovranità, democrazia e lavoro, dal Centro democratico al partito che in giunta è rappresentato dall’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda e che in Consiglio regionale ha eletto nelle proprie liste  Augusto Cherchi (Oristano), Pier Mario Manca (Sassari) e Gianfranco Congiu (Nuoro). 

«La mia adesione al Pds è una scelta di carattere esclusivamente politico – ha spiegato Roberto Desini che è anche sindaco di Sennori – che conclude un percorso di condivisione di valori e iniziative con i colleghi del gruppo, tutte nel segno della sovranità e della volontà di lavorare uniti nell’interesse della Sardegna e dei sardi». Roberto Desini ha inoltre spiegato come il rallentamento, da parte dei vertici del Centro democratico in Sardegna, del processo di unificazione con il Partito dei Sardi («così come sancito nell’ultimo congresso regionale del Cd e che ha avuto come primo risultato positivo la creazione del gruppo unitario in Consiglio») stia alla base della sua decisione di procedere con l’adesione al Pds.

Franciscu Sedda e Roberto Desini hanno quindi sottolineato il maggior “peso” politico del Partito dei sardi in seno alla maggioranza di centrosinistra che governa l’Isola («l’obiettivo è spingere il governo della Regione verso traguardi sempre più ambiziosi») e in risposta alle domande dei giornalisti su una eventuale richiesta per un nuovo assessorato in giunta, il segretario Franciscu Sedda ha escluso che il tema centrale sia rappresentato «dall’avere una persona in più nell’esecutivo» quanto dal rafforzare programmi ed azioni che vadano nel verso dell’autogoverno e della sovranità («se Pigliaru dichiarasse la Repubblica di Sardegna siamo pronti a rinunciare a tutti gli assessorati»).

I consiglieri Pds, Augusto Cherchi, Gianfranco Congiu e Pier Mario Manca si sono uniti alla soddisfazione espressa dal segretario Sedda per l’adesione di Roberto Desini e ribadendo la volontà di proseguire nel cammino tracciato («fatto di idealità indipendentiste e concretezza nell’azione di governo») non hanno escluso ulteriori nuovi ingressi nel Partito dei Sardi in Consiglio regionale.

Roberto Desini.

Roberto Desini.

Franciscu Sedda.

Franciscu Sedda.

Paolo Maninchedda.

Paolo Maninchedda.

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Prende il via lunedì 19 settembre, a Villacidro, la trentunesima edizione del Premio “Giuseppe Dessì, un‘intensa settimana di appuntamenti culturali e di intrattenimento che fanno da cornice al concorso letterario intitolato all’autore di “Paese d’ombre” (il romanzo con cui vinse il Premio Strega nel 1972) e di tante altre pagine ispirate alla cittadina campidanese, a una cinquantina di chilometri da Cagliari, dove lo scrittore (1909-1977) aveva le sue radici.

Il programma ricalca la formula consolidata della manifestazione promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro col patrocinio dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, della Fondazione di Sardegna, del ministero per i Beni e le attività culturali e del GAL Linas Campidano: in agenda sei giorni di incontri con autori, presentazioni editoriali, laboratori didattici, spettacoli e musica, con la presenza di ospiti come l’attore e scrittore Alessandro Betgonzoni, i cantanti Andrea Chimenti e John De Leo, l’illustratore Roberto Innocenti, gli scrittori e autori Clara Sanchez, Carlo Lucarelli, Nicoletta Sipos, Pedro Chagas Freitas, Marco Bocci, Mario Baudino, Annarita Briganti, Giorgia Garberoglio, Filippo La Porta.

Una settimana che culminerà, domenica 25, nella cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori delle due sezioni letterarie in cui si articola il Premio Dessì (che quest’anno ha visto la partecipazione di 345 opere). Come già annunciato, per la Narrativa sono in lizza Emanuela E Abbadessa con “Fiammetta” (Rizzoli), Edgardo Franzosini con “Questa vita tuttavia mi pesa molto” (Adelphi) e Cristian Mannu con “Maria di Isili” (Giunti). Si contendono invece il premio per la Poesia Vivian Lamarque con “Madre d’inverno (Mondadori), Milo De Angelis con “Incontri e agguati (Mondadori) e Franco Marcoaldi con “Il mondo sia lodato (Einaudi).

Le due terne di finalisti sono state selezionate tra i 212 titoli pervenuti per la sezione Narrativa e i 133 per la Poesia, dalla giuria di esperti presieduta da Anna Dolfi (professore ordinario di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, socia dell’Accademia Nazionale dei Lincei e tra i più autorevoli studiosi dell’opera di Giuseppe Dessì) e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Giuseppe Lupo e dall’ex presidente della Fondazione Dessì, Christian Balloi, di recente avvicendato nella carica da Paolo Lusci.

Nella serata finale di domenica 25 – che si terrà alla Palestra di via Stazione, alle 18.00, invece che in Piazza Municipio – verranno incoronati anche i vincitori dei due riconoscimenti speciali che affiancano quelli più strettamente letterari. I nomi sono già stati resi noti: il Premio Speciale della Giuria quest’anno va a uno degli intellettuali più impegnati del panorama culturale italiano, l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis; un maestro del giornalismo sardo, Giacomo Mameli, e uno dei gruppi più rappresentativi della tradizione musicale isolana, il Coro di Neoneli sono invece i vincitori del Premio Speciale “Fondazione di Sardegna“, novità di questa edizione, attribuito dalla Fondazione Dessì in collaborazione con l’omonima fondazione bancaria. 

La settimana villacidrese di apre dunque lunedì (19 settembre) alle 17 all’auditorium Santa Barbara, con la proiezione di “Vinti ma non convinti”, un docufilm dedicato alla figura di uno dei massimi studiosi della cultura e della lingua sarda: il poeta e scrittore Francesco Masala (noto Cicitu), nato nel 1916 e scomparso nove anni fa. Intervengono il regista Marco Gallus, il giornalista Paolo Pillonca, la poetessa Anna Cristina Serra, il figlio dell’intellettuale logudorese, Ugo Masala, e l’assessore alla Cultura del comune di Villacidro, Giovanni Spano.

Alle 18.30 appuntamento al Mulino Cadoni per l’inaugurazione della mostra “Meravigliose complessità” di Roberto Innocenti. Classe 1940, il disegnatore toscano ha illustrato libri tradotti in una ventina di lingue e vanta un ricco palmarès di riconoscimenti ricevuti in diversi paesi, dall’Italia alla Slovacchia, dalla Germania agli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Spagna.

La serata prosegue quindi alle 19.00 in piazza Zampillo, spazio deputato per gli incontri letterari, con Nicoletta Sipos. La giornalista e scrittrice ungherese, italiana d’adozione, presenta il suo libro, fresco di stampa per Garzanti, “La promessa di un tramonto”, un romanzo sviluppato nella cornice del suo Paese natale, negli anni Cinquanta del secolo scorso, sotto la dittatura del regime stalinista. Conduce l’incontro il giornalista Giacomo Serreli.

Slitta invece a giovedì 22, alle 19.00, la prevista presentazione di “A Tor Benna Monaca non piove mai” (Bookme), esordio letterario dell’attore Marco Bocci..

Musica, teatro, danza, pittura e cinema sono gli ingredienti di “Sette rane e tutti i gradi di un passaggio” lo spettacolo “multidisciplinare e multisensoriale” di Alessio Ninu, in programma in chiusura della serata, alle 22.30 in piazza Lavatoio. Basato su testi tratti dal racconto “Setterane” (1999) e dal libro “Tutti i gradi di un passaggio” (2005) dello stesso Ninu, che firma anche le musiche e la regia, vede in scena l’eclettico artista sardo insieme a Chiara Maccioni e Eleonora Alice Ninu, con Alessio De Vita al violino, Enrico Piredda alla chitarra classica e Alessandro Atzori alle percussioni.

Due presentazioni letterarie in piazza Zampillo nella scaletta di martedì 20. Alle 18.00, si saluta la prima uscita ufficiale del fumetto “Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari” (edizioni Grafiche Ghiani), realizzato daCentro internazionale del fumetto di Cagliari ed ispirato alla novella di Giuseppe Dessì “La Trincea” (da cui lo scrittore trasse poi il soggetto dell’omonimo sceneggiato televisivo del 1961), che narra di un episodio della Prima Guerra Mondiale che vide protagonista la Brigata Sassari. Partecipano all’incontro l’autore della sceneggiatura Bepi Vigna, il disegnatore Gildo Atzori, il tenente colonnello della Brigata Sassari Pasquale Orecchioni e il semiologo Franciscu Sedda che ragionerà sul ruolo della Brigata Sassari nell’immaginario dei sardi. L’appuntamento rientra nel cartellone della settima edizione di Nues, il festival dedicato ai fumetti e ai cartoni del Mediterraneo in programma dal 23 settembre a Cagliari.

Spazio quindi, alle 19.00, sempre in piazza Zampillo, a Pedro Chagas Freitas: a colloquio con la giornalista Teresa Piredda, e con Marcela Gomez come interprete, lo scrittore portoghese presenta “Prometto di perdeere” (Garzanti), nelle librerie da pochissimi giorni, il seguito dii “Prometto di sbagliare”, che ha dominato le classifiche italiane per mesi.

Serata nel cortile di Casa Dessì, già dimora di famiglia dell’autore di “Paese d’ombre” e oggi sede dell’omonima Fondazione, che alle 21,30 ospita il reading musicale “ControCanti – L’opera buffa alla censura”. Di scena lo scrittore e giornalista Carlo Lucarelli, con Marco Caronna alla voce, chitarra e percussioni, nonché regista dello spettacolo, e Alessandro Nidi al pianoforte, che cura la direzione musicale: un viaggio semiserio tra le musiche che hanno osato lo sberleffo al regime, nel quale fa comparsa la voce fuori campo di Moni Ovadia.

La giornata di mercoledì 21 si apre in mattinata, alle 10, al Mulino Cadoni, con il primo incontro di un laboratorio per gli alunni delle scuole condotto da David Conati, autore, compositore ed esperto di scrittura creativa e teatro per i bambini. L’iniziativa per i più piccoli si articola in altre due sessioni, tutte al Mulino Cadoni, in programma l’indomani (giovedì 22) e venerdì 23 alla stessa ora.

Doppio appuntamento nel “salotto letterario” in piazza Zampillo. Alle 18.00, intervistato dal giornalista Gianni Zanata, il cantante Andrea Chimenti racconta la sua ultratrentennale carriera, cominciata nel 1983 con i Moda, gruppo di primo piano della scena italiana della new wave dell’epoca.

Poi, alle 19.00, è il turno di Clara Sànchez con il suo nuovo libro “Lo stupore di una notte di luce” (Garzanti), il seguito di uno dei romanzi più popolari e di successo degli ultimi tempi, “Il profumo delle foglie di limone”: un milione di copie vendute solo in Italia e ancora in classifica a cinque anni dall’uscita. Partecipano all’incontro con la scrittrice spagnola Cristina Caboni e l’interprete Stefania Piras.

Alle 21.30 riflettori puntati in piazza Lavatoio su John De Leo & La Grande Abarasse Orchestra. Il poliedrico cantante, compositore e performer romagnolo presenta dal vivo “Il Grande Abarasse”, un concept album ambientato in un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde a uno dei suoi appartamenti.

Filippo La Porta è il protagonista del primo dei due appuntamenti letterari in programma giovedì 22 in piazza Zampillo: alle 18.00, il critico letterario e saggista, con la partecipazione del presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci, presenta “Indaffarati” (Bompiani), un saggio in cui affronta l’attualità e le nuove generazioni che leggono poco, appaiono smemorate, fanno troppe cose simultaneamente e sono meno abili a manipolare la lingua, ma chiedono alle idee di incarnarsi in pratiche di vita.

Annullato il previsto incontro con Carmela Scotti e il suo romanzo d’esordio, “L’imperfetta”, alle 19.00 sarà allora il turno dell’attore Marco Bocci, anche lui al suo debutto letterario, lo scorso inverno, con “A Tor Bella Monaca non piove mai”: storie di rabbia e di vita ambientate nei casermoni della periferia più aspra e degradata di Roma. Conduce l’incontro (inizialmente in programma lunedì 19) un altro attore, il sardo Giacomo Casti.

Chiusura di serata nel cortile di Casa Dessì. Alle 21.30 torna alla ribalta Andrea Chimenti, stavolta per esibirsi alla voce e al pianoforte, insieme a Francesco Chimenti al violoncello, chitarra e pianoforte, in “Il porto sepolto”, un reading di liriche di Ungaretti trasportate nella forma canzone. Alle poesie cantate il duo affianca la lettura di passi tratti da “La Confessione” di Lev Tolstoj, da “Il Libro” di Giovanni Pascoli, e da “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati.

Primo appuntamento in mattinata, venerdì 23, per la quinta giornata della settimana villacidrese: alle 10.30 al Liceo Piga, la scrittrice e giornalista Annarita Briganti, con l’intervento di Giannina Orrù, presenta il suo nuovo romanzo, “L’amore è una favola” (Cairo editore); protagonista è Gioia Lieve, che attraversa la vita e i sentimenti con la felicità e la leggerezza che il suo nome suggerisce, nei limiti del possibile.

Il mondo della scrittura: dal giornale al libro. La battuta che rimane“: si intitola così la tavola rotonda al centro del consueto appuntamento di tardo pomeriggio in piazza Zampillo. Moderati dal giornalista Massimiliano Rais, a partire dalle 18, intervengono tre giornalisti e autori letterari: Mario Baudino, Giorgia Garberoglio e ancora Annarita Briganti.

Un altro evento tra musica, teatro e letteratura tiene banco in serata a Casa Dessì: alle 21.30 va in scena “Monologo*Concerto” del musicista, scrittore e art director Lory Muratti

Lory Muratti (al secolo Andrea Tiberio), versione elettro-acustica e “teatrale” di “Scintilla” un album edito da Mescal e insieme un libro pubblicato in eBook da Feltrinelli.

Reduce dalla tavola rotonda della sera prima, Giorgia Garberoglio è al centro dell’incontro, condotto da Giuseppe Marras, che apre la penultima giornata della settimana culturale, sabato 24: alle 10.30, al Liceo Piga, presenta il romanzo Amalia (Feltrinelli), con cui ha vinto il concorso letterario “YpsilonTellers”.

Impegnato in mattinata in un laboratorio per le scuole (alle 9.30 al Mulino Cadoni), Roberto Innocenti è l’ospite dell’appuntamento delle 18 in piazza Zampillo: l’illustratore parlerà dei temi di fondo della sua attività e della sua mostra “Meravigliose complessità”, allestita al Mulino Cadoni; a dialogare con lui, Mara Durante, formatrice e direttrice scientifica del Festival BaB – Bimbi a Bordo, la festa della letteratura per l’infanzia organizzata dall’associazione culturale InCoro di Guspini.

Quindi, alle 19.30, il microfono passa a Mario Baudino che, con la partecipazione di Duilio Caocci, presenta “Lo sguardo della farfalla (Bompiani): il romanzo del giornalista e scrittore piemontese intreccia una trama piena di colpi di scena dove i protagonisti, tre librai di un paese di montagna, verranno a capo di un lontano segreto legato agli anni di piombo.

Finale di giornata con uno degli ospiti più attesi della settimana culturale villacidrese, Alessandro Bergonzoni: incontenibile affabulatore, funambolo della parola e del calembour, l’attore e scrittore bolognese incontra il pubblico alle 21.30 nel cortile di Casa Dessì.

L’ultima giornata, domenica 25, si apre alle 10.30 al Mulino Cadoni, con l’immancabile appuntamento con “Quelli che il premio”, l’incontro del pubblico con gli autori finalisti del concorso letterario. Poi, a partire dalle 18.00, il gran finale con la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori che, come anticipato, non si terrà più nella Piazza del Municipio, dove era inizialmente prevista, ma alla Palestra in via Stazione. Affidata anche quest’anno alla conduzione della giornalista televisiva Natascha Lusenti, la serata, che verrà trasmessa in diretta dall’emittente televisiva Videolina, sarà arricchita dagli intermezzi musicali del gruppo Sikitikis e della cantautrice Chiara Effe, e da letture degli attori Jacopo Cullin, Rita Atzeri e Cristina Maccioni.

Premio Dessi 2011 - Un appuntamento in piazza Z ampillo a Villacidro (foto Mariano Casti) s