2 November, 2024
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I rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, sentiti in audizione dalla Quinta Commissione del Consiglio regionale, hanno chiesto l’immediato avvio delle procedure per la stabilizzazione dei precari storici dei Consorzi di Bonifica come previsto dall’art. 34 della legge 6 del 2018.

«E’ passato più di un anno dall’approvazione della legge e ancora non è stato fatto niente – ha detto Gabriele Virdis della Flai CGIL – ci sono circa 200 lavoratori che attendono da oltre tre lustri di essere stabilizzati. Non si può aspettare oltre se si vogliono garantire servizi efficienti all’agricoltura e ai consorziati.»

Da oltre 10 anni i Consorzi di Bonifica non assumono personale, hanno rimarcato i rappresentanti sindacali, manca il ricambio generazionale e ai lavoratori non vengono date certezze. «E’ necessario trovare le risorse per le stabilizzazioni – ha aggiunto Emanuele Incani della Fai CISL – oltre alle coperture per i 200 avventizi servono anche i denari per gli stagionali. I Consorzi sono sotto organico, per assicurare i servizi c’è bisogno di personale.»

I sindacati hanno ricordato che anche quest’anno il personale, nonostante i problemi contrattuali, ha responsabilmente garantito tutti i servizi durante la stagione irrigua senza alcuna giornata di agitazione.

«C’è necessità di dare risposte sempre più efficienti alle necessità del comparto agricolo e di svecchiare la pianta organica – ha detto Franco Pani della Filbi UIL – nei Consorzi occorre risolvere prima di tutto la situazione dei precari storici. In questo modo si darebbe un segnale importante che eliminerebbe frizioni e malcontento.»

Un’operazione a costo zero, secondo Franco Pani, la stabilizzazione degli avventizi costerebbe 3 milioni di euro, la stessa cifra stanziata per farli lavorare solo 8 mesi all’anno. «Questo dipende dai diversi oneri contributivi spettanti agli avventizi – ha spiegato il sindacalista della UIL – alla Regione converrebbe assumere i precari a tempo indeterminato».

Dai sindacati, infine, è arrivata la richiesta di includere nel conteggio delle stabilizzazioni anche gli ex lavoratori dei Consorzi passati a Enas. «Si tratta di una cessazione di lavoro e non di una cessione di contratto – hanno detto CGIL, CISL e UIL – quei lavoratori hanno lasciato un vuoto che deve essere coperto.»

«Verificheremo le coperture finanziarie della legge n. 6 – ha assicurato il presidente della Commissione Piero Maieli – questa maggioranza si prende l’impegno di chiudere il cerchio. Mi risulta che l’argomento sia all’ordine del giorno della Giunta regionale. Da parte nostra c’è la necessità di avere una normativa chiara e univoca per tutti i Consorzi di Bonifica.»

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Gaia Garau, 29 anni, è il nuovo segretario regionale della UILA (Unione Italiana Lavoratori Agroalimentari). Garau è stata eletta dal Consiglio regionale della UILA Sardegna riunitosi stamane a Cagliari presso la sede della UIL, a seguito delle dimissioni dell’uscente segretario regionale Pasquale Deiana. La riunione si è tenuta alla presenza della Segretaria Generale della UIL Sardegna Maria Francesca Ticca e del Segretario Nazionale delle UILA Pietro Pellegrini. «Oggi è stata eletta una segretaria giovane e capace in un contesto difficile come quello di un mondo del lavoro in sofferenza, in Sardegna più che in altre parti di Italia. Sono sicuro che nonostante il contesto difficile la UILA Sardegna continuerà a svolgere il suo ruolo al meglio» ha dichiarato Pietro Pellegrini.

Insieme alla segretaria regionale è stata riconfermata la segreteria, composta da Riccardo Costaggiu, Paolo Camoglio, Saverio Cancedda e come tesoriere è stato scelto Franco Pani.

La UILA Sardegna è impegnata nella tutela di lavoratori di diversi settori dell’agroindustria, ma la vertenza che più sta impegnando la categoria in questo momento è quella dei lavoratori dell’Agenzia Forestas.

Nel suo discorso di insediamento Gaia Garau è intervenuta sull’argomento: «Non possiamo più permettere che i lavoratori forestali vengano utilizzati come strumento della campagna elettorale regionale, per poi vedersi voltate le spalle ad elezioni concluse. Devono essere garantite le risorse per procedere all’aumento dei salari, alla qualificazione del personale e alle stabilizzazioni degli operai a tempo determinato. Da troppo tempo – conclude Gaia Garau – la politica stenta a darci le risposte che i lavoratori attendono, per questo porteremo avanti azioni di lotta nel breve periodo.»