22 November, 2024
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«Il ritardo dei mesi scorsi nell’organizzazione dei presidi Covid-19 per far fronte all’emergenza non sia causa di scelte che, anziché aiutare ad alleviare lo stress degli ospedali cagliaritani, potrebbero aumentare le difficoltà. Il presidente della Regione ha annunciato ieri l’apertura di nuovi reparti anti-Covid in città. Da mesi, già al termine della prima ondata, lo chiedevamo come opposizioni in Consiglio regionale e da mesi lo chiedevano sindacati, associazioni, medici e personale sanitario, cittadini che nelle ultime settimane hanno dovuto affrontare quelli che lo stesso presidente ha definito, in modo banale, come dei semplici “disagi”: file di ambulanze interminabili fuori dai pronto soccorso con pazienti a bordo, ore in attesa di un posto letto e di un ricovero, medici costretti a intervenire nei piazzali delle strutture, volontari del soccorso abbandonati a se stessi.»
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali del gruppo dei Progressisti, Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Gianfranco Satta, Franco Stara e Massimo Zedda.

«La scelta, che dovrebbe essere ufficializzata oggi con una delibera di Giunta, sembra essere indirizzata verso il Binaghi che ospita attualmente il Centro regionale Trapianti, il Centro sclerosi multipla, un reparto di genetica medica ed uno di Pneumologia territoriale: una struttura dove non si riscontrano focolai di contagio, che offre assistenza a centinaia di pazienti per le loro terapie ordinarie aggiungono i consiglieri regionali Progressisti -. Il presidente e la Giunta valutino la possibilità di individuare strutture e spazi da destinare ai posti destinati ai ricoveri ordinari e alla terapia intensiva per i pazienti positivi al Covid, alleggerendo il Brotzu, il Policlinico ed il Marino che potranno riprendere anche le attività ordinarie per i pazienti non covid. Questa valutazione deve tener conto della compatibilità delle strutture, in modo tale da non determinare il blocco delle cure ordinarie e garantire la sicurezza dei pazienti.»

«Ricordiamo che nel mese di marzo, quando fu valutata in commissione Sanità la possibilità di destinare alla cura dei pazienti Covid altri presidi cittadini alternativi al Santissima Trinità, l’ospedale Binaghi, così come il Marino, non fu considerato idoneo per via dell’impossibilità di differenziare i percorsi dei pazienti positivi con quelli in cura per altre patologie. Per altri pazienti positivi che non possono rimanere nelle loro abitazioni o che potrebbero essere dimessi, ma non hanno un luogo dove poter trascorrere il periodo di malattia in sicurezza per se stessi e per gli altri, vengano attivate le convenzioni annunciate per strutture ricettive che possano accogliere i malati liberando posti letto negli ospedaliconcludono i consiglieri regionali Progressisti -. Probabilmente il Binaghi potrebbe svolgere una funzione di supporto per alleggerire le altre strutture circa l’attività ordinaria.»

 

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E’ saltata per la mancanza del numero legale la riunione della 2ª commissione, convocata questo pomeriggio alle 15.30 per svolgere una serie di audizioni in materia di scuola e lavoro (accordo sulla cassa integrazione). Il presidente Alfonso Marras (Riformatori sardi) per ben tre volte ha dovuto constatare l’assenza dei componenti appartenenti ai gruppi della maggioranza e incalzato dagli esponenti delle minoranze ha dovuto prima rinviare alle 16.32 e quindi alle 17.15, per annunciare poi, non senza disappunto, la convocazione della commissione a data da destinarsi.

Dure le proteste dei consiglieri dei gruppi delle opposizioni. «Sono indignata e perplessaha dichiarato Laura Caddeo dei Progressisti per la scarsa attenzione che la maggioranza riserva alla commissione e ai suoi lavori». Franco Stara (Progressisti) ha evidenziato «l’assenza di rispetto per la commissione nella sua interezza ed in particolare nei riguardi degli ospiti, invitati in audizione su temi assai rilevanti e pertinenti, come lo sono la situazione della scuola e l’attuazione dell’intesa sulla cassa integrazione.»

Gli altri due consiglieri della minoranza Piero Comandini (Pd) e Desirè Manca (M5S) hanno invece invitato esplicitamente il presidente della commissione a rassegnare le immediate dimissioni: «Non è la prima volta che il presidente Marras viene abbandonato in solitudine dalla sua traballante maggioranza di centro destra».

I gruppi del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle hanno quindi preannunciato la convocazione di una conferenza stampa, domani (giovedì 28 maggio) alle 10.30, per denunciare «l’incresciosa situazione di crisi in seno alla Seconda commissione consiliare».

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Si allarga il fronte dei sostenitori della nomina di un commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

«Proponiamo la nomina di un Commissario  che affianchi la Regione in questa fase, una persona d’esperienza che sia in grado di colmare le lacune organizzative e operative emerse sino ad ora. Tanti altri Presidenti di Regione hanno sentito il bisogno di essere affiancati da persone esperte e competenti. In Sardegna questo non è avvenuto, ed è sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza del Presidente e delle persone da lui nominate che avrebbero dovuto gestire l’attuazione delle misure di contenimento del contagio.»

A sostenere questa richiesta sono oggi, in un fronte compatto, 15 consiglieri di 3 gruppi di minoranza in Consiglio regionale:

 – Progressisti (Francesco Agus – Laura Caddeo – Diego Loi – Maria Laura Orrù – Antonio Piu – Gian Franco Satta – Franco Stara (Italia Viva) – Massimo Zedda);

 – Movimento 5 Stelle (Desirè Manca – Michele Ciusa – Carla Cuccu – Roberto Li Gioi – Alessandro Solinas)

 – LeU (Daniele Cocco – Eugenio Lai)

«La Sardegna si appresta a entrare nella quarta settimana dall’inizio dell’emergenza – aggiungono i proponenti -. Il nostro ringraziamento va al personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione e serietà all’interno degli ospedali della Sardegna, in un contesto in cui la disorganizzazione e l’assenza dei dispositivi di protezione denunciata anche da sindacati e ordine dei medici ha reso le strutture di cura il principale luogo di contagio dell’Isola. Allo stesso modo ringraziamo i Sindaci dei comuni della Sardegna per il loro impagabile lavoro svolto al servizio delle comunità. Un ruolo portato avanti però senza gli strumenti necessari e senza collaborazione e coinvolgimento da parte della Regione. Ringraziamo poi tutti i sardi. Per la serietà con cui stanno affrontando il momento drammatico e per la rapidità con cui sono stati in grado di mutare le abitudini consolidate della vita di tutti i giorni. Su troppi temi cruciali emergono differenze sostanziali tra la verità raccontata dalla Giunta regionale e quella vissuta all’interno degli ospedali e nei territori. La distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, l’andamento delle analisi sui tamponi, le misure di protezione civile e persino il numero quotidiano dei contagiati appare gestito in maniera poco trasparente. Tutto questo è figlio di una disorganizzazione che ormai nessuno può più mettere in dubbio.»

«La Sardegna ha condizioni geografiche e demografiche tali da poter uscire dall’emergenza prima del resto del Paese ma serve un immediato cambio di passo.

Sollecitiamo:

  1. la costituzione di un’unità di crisi multidisciplinare, composta da persone con competenze sanitarie (con la partecipazione di epidemiologi e virologi) e con esperienze organizzative, che svolga funzioni di collegamento con la rete nazionale e internazionale impegnata nella gestione dell’epidemia.
  2. Una gestione seria del materiale disponibile e delle forniture dei dispositivi di protezione individuale e la messa in sicurezza dei presidi sanitari e degli operatori.
  3. la verifica puntuale e imparziale dei dati sulla diffusione del virus, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e ospedalieri, la rete del 118, prefetti, forze dell’ordine e i sindaci.
  4. il coinvolgimento della Commissione sanità del Consiglio regionale, che ha il dovere e il diritto di ascoltare tutti, ma, soprattutto, di dare risposte agli operatori sanitari sul campo.
  5. La creazione di un ulteriore gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei settori produttivi, sindacali e delle forze politiche, per coordinare le azioni, volte all’intervento economico per la salvaguardia dei luoghi e dei posti di lavoro, collegando queste azioni a quelle messe in atto dal governo.
  6. la sostituzione dell’assessore della Sanità con una figura all’altezza della responsabilità e della fase emergenziale.»

 

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Prosegue, dopo lo stop dell’Assemblea andato in scena lo scorso venerdì, la protesta di Pd, 5 Stelle, Leu e Progressisti «contro il silenzio della Giunta regionale sulla vertenza trasporti». I lavori delle commissioni Prima e Seconda sono stati bloccati ed il parlamentino della Cultura è stato occupato dai consiglieri dei gruppi delle opposizioni.

«Bloccheremo i lavori del Consiglio – hanno dichiarato Piero Comandini, Desirè Manca, Laura Caddeo e Franco  Stara – fino a quando il presidente della Regione non riferirà in Aula sulla Continuità territoriale.»

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Una risoluzione della commissione da portare all’attenzione dell’Aula sulla vertenza Auchan-Conad, per sostenere le ragioni dei lavoratori a rischio taglio, in seguito all’acquisizione, da parte del consorzio delle Coop, degli ipermercati della catena di distribuzione francese. È l’impegno assunto dal presidente del parlamentino del Lavoro, Alfonso Marras (Riformatori sardi), a conclusione dell’audizione dei sindacati Cisl, Cisl e Uil, impegnati al ministero dello Sviluppo economico nella difficile trattativa per salvaguardare i livelli occupazionali e le garanzie contrattuali dei 738 addetti sardi, impiegati nelle quattro strutture di vendita isolane, a Cagliari (Santa Gilla e Marconi), Sassari e Olbia.

Giuseppe Atzori (Fisascat-Cisl), Simone Congiu (Filcams Cgil) e Cristiano Ardau (Uil-Tucs), nel corso dei loro interventi, hanno ripercorso le tappe di quella che è stata definita «la terza vertenza per importanza nazionale» e che riguarda il futuro dei 15.773 lavoratori in Italia nei 269 negozi marchiati Auchan. Si ipotizzano, alla luce dei piani di ristrutturazione redatti da Conad, 6.000 esuberi per effetto del dimezzamento delle superfici di vendita, della chiusura di numerosi ipermercati e per il differente rapporto tra addetti e superficie di vendita, rispetto a quello tradizionalmente utilizzato da Auchan. Nello specifico, in Sardegna è annunciata la chiusura dei centri vendita di Sassari, Olbia e di quello di Santa Gilla a Cagliari con un drastico taglio del personale che metterebbe a rischio 396 buste paga rispetto alle attuali 738 retribuzioni.

Una situazione definita “drammatica” dai sindacati e la cui gravità è stata evidenziata, seppur con diverse sottolineature critiche, dai consiglieri di maggioranza e opposizione intervenuti nel corso dei lavori (Desiré Manca, M5S; Franco Stara, Italia Viva-Progressisti; Dario Giagoni, Lega; Piero Comandini, Pd; Gian Filippo Sechi, Udc). Da qui la richiesta unanime di un pronunciamento bipartisan della commissione  e la calendarizzazione dell’audizione dei vertici della Conad in Sardegna, prima dell’approvazione della risoluzione da portare in tempi rapidi all’attenzione del Consiglio regionale.

In precedenza, la commissione Seconda aveva ascoltato Massimo Madrigale, presidente dell’associazione culturale “Acadèmia de su sardu onlus” che ha illustrato sinteticamente “una proposta alternativa di normalizzazione linguistica alternativa a quella della Regione” e ribadito le richieste di “piena applicazione” delle norme vigenti in materia di tutela e valorizzazione della lingua sarda (in particolare: articoli 4, 9 e 15 della legge 482/1999 e articoli 13 e 17 della legge 22/2018) per favorire l’uso de sa limba nelle scuole, nelle pubbliche amministrazioni e nella toponomastica.

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E’ stato costituito in Consiglio regionale il gruppo consiliare dei ”Progressisti”. Ne fanno parte Laura Caddeo, Maria Laura Orrù, Francesco Agus, Gianfranco Satta, Franco Stara, Antonio Piu, Diego Loi, e Massimo Zedda, che svolgerà in Consiglio un ruolo di coordinamento tra i gruppi di centrosinistra.

Il nuovo gruppo consiliare, uno tra quelli con il maggior numero di componenti in Consiglio, con Lega e PD, riunisce le esperienze degli eletti nelle liste di Campo Progressista Sardegna e delle liste civiche Noi la Sardegna, Futuro Comune e Sardegna in Comune che hanno partecipato alle regionali a sostegno della candidatura a presidente di Massimo Zedda.

E’ stato eletto all’unanimità capogruppo l’on. Francesco Agus, consigliere rieletto nel collegio di Cagliari, già presidente della I Commissione “Autonomia” nella XV legislatura.

«Il gruppo non nasce per ragioni “tecniche” – ha dichiarato l’on Francesco Agus al termine della riunione di Gruppo – visto che come è noto il regolamento consiliare favorisce la frammentazione, quanto per motivazioni politiche: da più parti, da anni, arrivano richieste affinché si lavori per grandi progetti unitari e propositivi e non alla formazione di piccole riserve in perenne conflitto interno.»

«Il gruppo dei “Progressisti” – aggiunge il neocapogruppo – nasce con questo spirito e con l’ambizioso obiettivo di contribuire al progetto di costruzione di una nuova coalizione di centrosinistra tanto in Sardegna e nelle sue realtà locali, quanto nel resto del Paese.»

Durante la prima riunione è stata completata anche la composizione dell’ufficio di presidenza del gruppo: il vicecapogruppo sarà l’on. Diego Loi mentre le funzioni di segretario saranno espletate dall’on. Maria Laura Orrù.