2 November, 2024
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Lunedì 15 febbraio, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, verrà proposta sulla piattaforma onlinesardegna.umanitaria.it, in streaming gratuito previa registrazione, la visione del film “L’agnello” del regista sardo Mario Piredda.
Promosso da Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci, in collaborazione con i Centri di Servizi Culturali sardi della Società Umanitaria, l’appuntamento fa parte della Rassegna Nazionale “L’Italia che non si vede online”. Nata nel 2008 come iniziativa di circuitazione nei circoli ARCI-UCCA del meglio della produzione italiana legata al Cinema del Reale, nel 2021 “L’Italia che non si vede” si trasferisce sul web per sopperire all’impossibilità di proiettare i film in spazi fisici.

Sempre lunedì 15 febbraio alle ore 21.30 sui canali facebook di Ucca e del CSC Carbonia della Società Umanitaria incontro live con il regista del film Mario Piredda.
Interverranno: Roberto Roversi, presidente di UCCA, Antonio Borrelli, vicepresidente di UCCA e dirigente di Arci Movie, Franco Uda, responsabile Arci nazionale Diritti umani, Pace, Disarmo, Solidarietà e Volontariato Internazionale, Paolo Serra, Direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria ed Andrea Contu, operatore CSC Carbonia e componente Presidenza Nazionale Ucca.
Presentato in anteprima ad “Alice nella città” della “Festa del Cinema di Roma” dove l’attrice Nora Stassi riceve una menzione speciale, trionfa ad “Annecy Cinéma Italien”, dove vince come miglior film il Premio della Giuria, il Premio del Pubblico e quello della Giuria Giovani.

Il film racconta la storia di Anita. Diciassette anni, vive in Sardegna insieme a suo padre Jacopo, che è malato di leucemia e avrebbe bisogno con urgenza di un trapianto. I tempi d’attesa per la ricerca di un donatore sono troppo lunghi rispetto al progredire della malattia, e anche se i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, non lo sono né Anita né suo nonno Tonino – un vecchio pastore che abita sull’altopiano, accanto a un’area militare. Jacopo ha un solo fratello, Gaetano, che vive dall’altra parte dell’Isola; i due non si parlano da anni a causa di un feroce litigio che non sembrano intenzionati a dimenticare. Con l’aiuto del nonno, ad Anita non resta che presentarsi a casa dello zio, determinata a ricucire gli strappi del passato, pur di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre.

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Dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto Viaggi della Memoria, svoltasi ieri, oggi e domani gli ultimi due giorni di formazione.

E’ il modo con cui ARCI Sardegna da otto anni investe sui giovani e propone la memoria come chiave di lettura del presente.

Dal 31 gennaio al 6 febbraio i giovani sardi saranno a Cracovia per visitare i campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau, la Fabbrica di Schindler, il Ghetto Ebraico.

Dal 2012 l’associazione ARCI Sardegna promuove I Viaggi della Memoria, un progetto educativo che parte dalla memoria storica dell’Olocausto per approdare a dei percorsi di cittadinanza attiva.

In otto edizioni, circa 600 ragazze e ragazzi sardi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, grazie al contributo delle Pubbliche Amministrazioni della Sardegna, hanno partecipato al progetto che prevede un corso di formazione storica, il viaggio nella città di Cracovia con la visita al Ghetto Ebraico, la Fabbrica di Oskar Schindler, il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e, infine, il percorso di restituzione presso i propri comuni di appartenenza.

Il progetto gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e del sostegno e/o patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, della Provincia Autonoma di Trento, della Provincia di Trieste e di oltre cinquanta comuni italiani.

In Sardegna da 8 anni, grazie al partenariato tra l’ARCI sarda e l’associazione Deina di Torino, questa opportunità viene offerta anche ai giovani dell’Isola. L’associazione sarda cura tutto il percorso educativo prima della partenza e dopo il rientro, avvalendosi di educatori esperti che sono i punti di riferimento costanti per le ragazze e i ragazzi sardi.

Nell’Isola il progetto de “I Viaggi della Memoria – Promemoria Auschwitz” gode del patrocinio e del sostegno della Presidenza del Consiglio regionale, dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, e il contributo della Fondazione di Sardegna.

27 Comuni quest’anno hanno scelto di sostenere l’iniziativa: Ardauli, Bauladu, Bidonì, Bonarcado, Busachi, Calasetta, Capoterra, Carloforte, Cuglieri, Gavoi, Iglesias, Masainas, Milis, Narcao, Neoneli, Nuxis, Portoscuso, Sant’Antioco, Santu Lussurgiu, Sassari, Scano di Montiferro, Seneghe, Sennori, Silius, Ula Tirso, Villamassargia, Zeddiani.

«Un progetto rivolto direttamente ai giovani – sottolinea il presidente regionale dell’ARCI, Marino Canzoneri – che sin dall’inizio abbiamo scelto di sostenere. Sono convinto che si tratti di un utilissimo investimento in civiltà, grazie al percorso educativo e formativo che io stesso ho avuto modo di seguire. È un’esperienza unica, intensa e coinvolgente che tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere. I giovani che partecipano ai viaggi diventano i nuovi testimoni dell’Olocausto e preziosi custodi della memoria, importante antidoto contro l’atomizzazione sociale e l’imbarbarimento dello spazio pubblico.»

Pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che le circonda a partire dal passato e dalle sue narrazioni, il progetto propone un percorso strutturato in grado di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza.

«Oggi il nostro pensiero deve andare a tutti coloro che hanno pagato con la vita la propria identità, la propria appartenenza a una comunità – sottolinea il segretario regionale dell’ARCI, Franco Uda -. Dobbiamo ricordare con rispetto i morti e il coraggio dei sopravvissuti, ma abbiamo anche la responsabilità di promuovere in ogni modo la conoscenza di un dramma che ha colpito migliaia di persone, perché non si ripeta mai più. Per questo abbiamo il dovere di contrastare ogni forma di violenza e odio e diffondere la cultura del rispetto della diversità, perché a ogni popolo siano garantiti quei diritti che possano favorire una convivenza pacifica tra le persone. Si tratta di un progetto che dalla Memoria mira a formare una generazione di giovani cittadini che abbiano interiorizzato la lezione della Storia e sappiano spenderla consapevolmente nelle pratiche della democrazia partecipata. Non possiamo prescindere dalla più grande tragedia del ‘900 se vogliamo far nascere una cittadinanza europea che guardi al futuro con le solide radici della memoria condivisa del Vecchio Continente.»

In questi otto anni hanno sono stati coinvolti oltre 50 Comuni della Sardegna e hanno collaborato più di 30 istituti scolastici. L’edizione del 2019 vedrà partire, dal 31 gennaio al 6 febbraio, 81 giovani (52 ragazze e 29 ragazzi), studenti delle scuole medie superiori e dell’Università sarde.

I giovani partecipanti sono stati formati da uno staff di 12 tutor di età compresa tra i 22 e i 30 anni che hanno preso parte al progetto nelle scorse edizioni dopo aver partecipato a tre giornate di formazione a Trento a cura dell’associazione Deina e ad un seminario formativo di ulteriori due giorni in Sardegna, a cura dell’ARCI. Sette di loro accompagneranno i giovani durante il viaggio.

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Venerdì 25 gennaio si terrà una conferenza stampa di presentazione del progetto Viaggi della Memoria – Promemoria Auschwitz, presso la Sala conferenze della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta a Cagliari, alle ore 10.00.

Il progetto è parte di un’iniziativa educativa nazionale che gode del patrocinio della Presidenza della Repubblica; in Sardegna è organizzata dall’ARCI in partenariato con l’associazione Deina di Torino e quest’anno approda alla sua ottava edizione.

Il progetto dei Viaggi della Memoria è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e i 25 anni, ha visto finora coinvolti circa 600 ragazze e ragazzi sardi, grazie al contributo delle Pubbliche Amministrazioni della Sardegna, della Regione sarda e della Fondazione di Sardegna.

All’incontro con i giornalisti sono stati invitati il Presidente della Fondazione Antonello Cabras e i 28 sindaci dei Comuni che aderiscono all’iniziativa, vedrà gli interventi del presidente e del segretario regionale dell’ARCI Sardegna – Marino Canzoneri e Franco Uda – così come di alcuni tutor e giovani partecipanti al progetto.

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Liberi e Uguali circolo di Carbonia organizza per venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 settembre la sua festa annuale al parco di Villa Sulcis, in via Napoli a Carbonia. La “Festa della Sinistra – Distrazioni di Massa”, unica festa politica quest’anno in Sardegna, ha come tematica principale quella della propaganda, un tema anomalo rispetto alle feste degli scorsi anni maggiormente incentrate su temi sociali “classici”.

«Riteniamo però che il tipo di propaganda, oggi ormai incessante e non basata su tematiche propriamente politiche o di governo, sia ormai alla base del pensiero acritico che sta investendo molta parte della popolazione italiana. Senza scaricare la fetta di responsabilità del centrosinistra nelle questioni di governo e sociali che affliggono il Paese crediamo però, che il tipo di informazione che passa, piena di slogan e concetti populisti carichi di demagogia, sia ormai oltre la semplice campagna elettorale, per questo pensiamo sia un tema su cui riflettere e su cui ricostruire una base sociale critica e attiva», sostiene Luca Pizzuto, consigliere regionale di Articolo UNO – LeU.

Tra gli ospiti principali il giornalista politico de La Stampa di Torino Jacopo Iacoboni, il quale presenterà, intervistato dall’ex giornalista RAI Ottavio Olita, il venerdì 28 alle ore 18,00 il libro L’Esperimento. Inchiesta sul Movimento 5 Stelle. Il giorno successivo, alle 17,30 si terrà il dibattito “Propaganda, consenso e manipolazione”, dibattito con Jacopo Iacoboni (giornalista de “La Stampa”), Vincenzo Vita (ex parlamentare, ex docente di Scienze della Comunicazione dell’Università di Sassari, giornalista), Ottavio Olita (ex giornalista Rai3). Per l’ultimo giorno si arriva ad uno dei grandi temi a cui, a parere di LeU locale, la propaganda odierna è finalizzata: le grandi disuguaglianze sociali, sempre più acutizzate e sempre più nascoste attraverso questo strumento spietato. Sempre alle 17,30 avrà, quindi luogo il dibattito “Disuguaglianze, il vero problema”, con Luca Pizzuto (consigliere regionale Articolo UNO – SDP), Federico Fornaro (capogruppo alla Camera di LeU), Filippo Sestito (presidenza nazionale Arci), coordina Franco Uda (segretario Arci Sardegna).

Durante le varie serate ci saranno spettacoli di stand-up comedy, musica irlandese coi Molly’s Chamber, dj-set e la proiezione del film “La verità negata”, di Mick Jackson, ci saranno, inoltre, alcuni espositori.

Sempre aperto all’ora di cena il ristorante a KM0 e sempre presenti, come ogni anno, delle attività per bambini e bambine.

L’ingresso ai dibattiti, agli spettacoli e alle attività per i più piccoli e le più piccole è libero e gratuito.

La Festa della Sinistra – Distrazioni di Massa vede la collaborazione di ARCI e della Casa del Popolo Carbonia.

Di seguito il programma delle giornate.

Venerdì 28

h 18.00 Presentazione del libro “L’Esperimento” di Jacopo Iacoboni, alla presenza dell’autore. Presenta il libro Ottavio Olita

h20.30 Cena nel ristorante popolare

h22.30 DJ set Meine Fotze / Stand Up Comedy con Massimiliano Puddu, Stefano Podda e

Alessandro Murtas

Sabato 29

h17.30 “Propaganda, consenso e manipolazione”, dibattito con Jacopo Iacoboni (giornalista de “La Stampa”), Vincenzo Vita (ex parlamentare, ex docente di Scienze della Comunicazione dell’Università di Sassari, giornalista), Ottavio Olita (ex giornalista Rai3). Coordina Marino Canzoneri (presidente Arci Sardegna)

h 20.30 Cena nel ristorante popolare

h 22.30 Molly’s Chamber in concerto

Domenica 30

h 17.30 “Disuguaglianze, il vero problema”, con Luca Pizzuto (consigliere regionale MDP), Federico Fornaro (capogruppo alla Camera di LeU), Filippo Sestito (presidenza nazionale Arci). Coordina Franco Uda (segretario Arci Sardegna)

A seguire “Across the Sea” giocare per capire la realtà – Giocare perché non c’è nulla di più serio del gioco

h 20.30 Cena nel ristorante popolare

h 22.00 Proiezione di “La verità negata”, di Mick Jackson, con Rachel Weisz, Tom Wilkinson (GB/USA 110′)

Attività per i bambini

Sabato 29, dalle 17.30, Laboratorio di riciclo “Animali e mostri di carta”, a seguire Truccabimbi e palloncini

Domenica 30, dalle 17.30, Giochi di ruolo per bambini

Ristorante

Il ristorante cerca di offrire i prodotti della Sardegna rispettando il più possibile l’ambiente. Serviamo i nostri cibi, per quanto possibile a Km0, su piatti e con posate biodegradabili

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«E’un progetto particolarmente significativo che ha l’obiettivo di diffondere fra i giovani, attraverso un originale percorso didattico e di conoscenza, la consapevolezza di una memoria storica che rischia di estinguersi con le testimonianze dei protagonisti». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau presentando l’edizione 2018 del progetto “Viaggi della Memoria”, organizzato dall’Arci Sardegna, con il patrocinio ed il sostegno dello stesso Consiglio regionale e dell’assessorato della Pubblica istruzione.

La memoria dell’immane tragedia dei campi di concentramento nazisti, ha proseguito il presidente del Consiglio, «è invece viva ed attuale e lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne è stato recentemente autorevole interprete, nominando senatrice a vita la signora Liliana Segre, esponente della comunità ebraica ed ex deportata nel campo di Auscwitz-Birkenau».

Il segretario regionale dell’Arci Sardegna Franco Uda, dopo aver ricordato che dal 2012 il progetto “Viaggi della Memoria” ha consentito a 500 studenti sardi provenienti da 40 Comuni di conoscere la realtà concentrazionaria nazista, ha sottolineato che la principale finalità dell’iniziativa è quella di «aiutare i giovani ad essere attivi nelle loro comunità, conoscendo la storia e trasmettendo la memoria senza rinunciare a sperimentare nuovi mezzi e linguaggi». Perché, ha aggiunto citando Gramsci, bisogna insegnare ai ragazzi “ad essere partigiani”, nel senso che devono “prendere parte” alla vicende della società in cui vivono senza ripiegare nell’individualismo.

All’incontro sono intervenuti fra gli altri, il presidente regionale dell’Arci Marino Canzoneri, il Capo di Gabinetto dell’assessorato della Pubblica istruzione Enrico Murgia, il Sindaco di Gonnesa Hansel Christian Cabiddu, l’assessore alla Cultura del comune di Sennori Elena Cornalis, ed i giovani Claudio Lissona di Capoterra, uno dei tutor del progetto, e la studentessa Daniela Grosso di Carloforte.

Questi i Comuni sardi che hanno aderito all’iniziativa: Banari, Capoterra, Carloforte, Gavoi, Gonnesa, Guspini, Iglesias, Lodine, Masainas, Pabillonis, Portoscuso, San Teodoro, Sant’Antioco, Sarule, Sassari, Sennori, Villacidro e Villamassargia.

 

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Il Terzo Settore è un mondo vasto e variegato che conta in Italia centinaia di migliaia di organizzazioni non a scopo di lucro avvalendosi dell’apporto professionale di 1 milione di lavoratori e 5 milioni di volontari.

E’ un modello di infrastrutturazione sociale che viene da lontano, un percorso che – sul piano legislativo – si fa risalire agli anni ’90 con le leggi sulle associazioni di volontariato (266/91), sulla cooperazione sociale (381/91), sulle associazioni di promozione sociale (383/2000), passando dalle norme che hanno promosso l’istituzione delle ONLUS (460/97). Le organizzazioni che si riconoscono in questa cornice normativa sono fondate su principi di solidarietà e democrazia, orientate alla realizzazione di attività solidaristiche, di tutela dei diritti, di promozione sociale, di mutualità e gratuità. Organizzazioni entro le quali una parte rilevante delle attività si sviluppa attraverso la donazione di tempo a titolo gratuito e di volontariato.

In Sardegna le attività volontaristiche rese all’interno delle associazioni di volontariato contano l’apporto di circa 100mila persone; a queste vanno sommate le attività di volontariato prestato dentro le cooperative sociali di tipo B, quelle che si occupano di inserimento lavorativo di persone in particolari condizioni di svantaggio personale e sociale; inoltre bisogna annoverare la disponibilità dei soci delle associazioni di promozione sociale, che in migliaia di strutture di base rendono possibile la realizzazione delle attività sociali grazie al volontariato. A tutto ciò va aggiunto il tanto lavoro volontario che cittadini – anche non organizzati all’interno di associazioni e cooperative – prestano in modo estemporaneo negli ambiti più svariati (cultura, tempo libero, sport, ambiente, cittadinanza attiva).

La riforma del Terzo Settore avvia un percorso di sostegno a tutti questi enti con l’esplicita ambizione di una maggiore interconnessione tra tutte le anime che lo compongono, attraverso una notevole semplificazione normativa e un unico registro nazionale che tuttavia non cancellerà le identità storiche.

La promozione del settore si svilupperà attraverso agevolazioni fiscali, maggiore limpidezza nelle modalità di collaborazione con gli enti pubblici, maggiore chiarezza e trasparenza nei bilanci e nelle rendicontazioni, utilizzo di strumenti di sostegno finanziario innovativi (social bonus), riconoscimento delle attività di volontariato svolte in ogni Ente di Terzo Settore e quindi potenziamento dell’apporto gratuito in tutte le organizzazioni che lo compongono e valorizzazione della figura del volontario.

La riforma istituisce anche il Servizio Civile Universale, con maggiori opportunità che verranno offerte ai giovani per prestare il proprio servizio in Italia e all’estero. Favorisce l’estensione nel sostegno ai Centri di Servizio per il Volontariato (in Sardegna si tratta del CSV Sardegna Solidale – gestito dall’Associazione la Strada e attivo dal 1998 – che ha gestito da allora oltre 30 milioni di euro in attività svolte dalle associazioni di volontariato aderenti), estendendo la governance a tutto il Terzo Settore, attraverso un’organizzazione condivisa e democratica, con una propria personalità giuridica, improntata al principio della “porta aperta”.

La riforma del Terzo Settore in Sardegna riguarderà 1.725 associazioni di volontariato, oltre 800 cooperative sociali, migliaia di circoli e strutture di base delle associazioni di promozione sociale e altri enti non lucrativi. Si stima vengano interessate oltre 8 mila organizzazioni, anche raggruppate in reti associative, al cui interno operano oltre 14 mila lavoratori e centinaia di migliaia di cittadine e cittadini sardi.

Per tutto questo la riforma è certamente una grande sfida che vogliamo affrontare con fiducia, riguarda tutto il mondo della solidarietà organizzata, l’economia sociale ed il volontariato in senso lato. È un grande potenziale riconosciuto da tutti e approvato dal Forum Nazionale del Terzo Settore che raggruppa tutte le nostre sigle.

Per questo rimaniamo sorpresi nel leggere l’attacco portato da una parte delle associazioni sarde di volontariato a nome di tutto il Terzo Settore sardo. Attacco in cui non ci riconosciamo e non si riconoscono le altre sigle del Terzo Settore in Sardegna. Un attacco mistificatore che richiama un’unità che in Sardegna non esiste e che riguarda solo una frazione di questo grande mondo, quello  che aderisce al CSV Sardegna Solidale. C’è tanta altra parte di volontariato nella nostra regione che non ci si riconosce e guarda con spirito positivo il percorso riformatore sui Centri di Servizio per il Volontariato basato sul principio della “porta aperta”.

La Regione Sardegna – per la competenza data dal suo Statuto Autonomo – dovrà avviare un proprio percorso attuativo che potrà essere l’occasione per iniziare una nuova stagione, in cui il mondo del Terzo Settore regionale si metterà al servizio di tutta la società sarda.

Francesco Sanna (confcoop federsol), Alfio Desogus (FISH), Tore Farina (UISP), Franco Marras (ACLI), Andrea Pianu legacoopsic, Franco Uda (ARCI)

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Venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 16.00, presso l’Aula Magna “Vera Cao Pinna” della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, in Viale Fra Ignazio 74, a Cagliari, si terrà l’incontro dal titolo “La Riforma del Terzo Settore. Nuove opportunità, nuovo sviluppo” organizzato da Acli Sardegna, Arci, Confcooperative, Fish, UISP, Legacoop sociali Sardegna.

In vigore dal 3 agosto di quest’anno, il Codice del Terzo Settore riordina finalmente la legislazione riguardante l’attività delle organizzazioni del Terzo Settore. Quello della Riforma del Terzo Settore è un cammino iniziato già nel 2014, culminando nel 2016 con la legge delega al Governo che sarà completato con i decreti ministeriali che ne permetteranno una concreta attuazione. Tante le novità di questa riforma, fra le quali l’abrogazione di alcune normative e la nuova denominazione delle organizzazioni del Terzo Settore che si chiameranno ora Enti del Terzo Settore (Ets) e comprenderanno sette tipologie diverse di organizzazioni.

All’incontro di approfondimento sarà presente Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare, che ha promosso ed accompagnato la riforma, insieme ad altri ospiti tra i quali Franco Marras (Acli Sardegna), Franco Uda (Arci Sardegna), Maria Pina Casula (UISP Sardegna), Silvio Lai (senatore della Repubblica), Francesco Sanna (Federsolidarietà Sardegna), Alfio Desogus (Fish Sardegna), Valter Piscedda (consigliere regionale RAS), Andrea Pianu (Legacoop Sociali Sardegna) e Carlo Mannoni (Fondazione di Sardegna).

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Si terranno a Gonnesa, da martedì 24 a sabato 28 ottobre, nella splendida cornice de “S’Olivariu”, cinque giorni di incontri sul tema “Emigranti e migranti”. Organizzano diverse organizzazioni del Sulcis: Associazione culturale “Radici e ali”, Associazione Casa Emmaus, Arci Sardegna, con il patrocinio del comune di Gonnesa e la collaborazione del “Gruppo Folkloristico Nuraxi Figus” e di SO.SA.GO.

Obiettivo della giornata valorizzare l’accoglienza come opportunità per le persone e le comunità che accolgono.

Il programma completo.

24 ottobre – Ore 10.00:

Presentazione del calendario eventi “Emigranti e migranti” e inaugurazione della mostra “Storie, non solo numeri”

Ore 18.00:

Presentazione del libro “L’oltraggio della sposa” ultima opera di Ottavio Olita. Introduce Ennio Meloni.

25 ottobre – Ore 18.00:

Presentazione del libro “Come figlie, anzi” ultima opera di Giacomo Mameli. Introduce Michela Calledda di “Archivio Distratto”

26 ottobre – ore 18.00:

Tavola rotonda sul tema “L’accoglienza possibile, l’integrazione necessaria”. Partecipano l’on. Michele Piras, l’on. Francesco Sanna, il Sindaco di Gonnesa Hansel Cabiddu, il Sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, due operatori del settore: Giovanna Grillo, di “Casa Emmaus” e Giovannimaria (noto Mimmia) Fresu, della Cooperativa “Il seme” di Santa Giusta.

Coordina: Franco Uda, segretario regionale Arci Sardegna.

27 ottobre – ore 18.00:

“Saperi comuni: fregola e cuscus” materie prime e gestualità comuni per ottenere prodotti molto simili, sulle sponde del Mediterraneo, guidati da operatrici di Casa Emmaus e del Gruppo Folkloristico di Nuraxi Figus

“Contaminazioni musicali”: musicisti e strumenti di paesi diversi, improvvisano in diretta, coordinati da Adrian Fernandez

28 ottobre – Dalle 19.00 alle 21.00:

“Sapori comuni: fregola e cuscus” si assaporano fregola e cuscus in due diversi piatti della cucina Mediterranea, preparati da operatrici di Casa Emmaus e del Gruppo Folkloristico di Nuraxi Figus: 2 € possono bastare, i fondi raccolti saranno devoluti al progetto “Solidali senza confini”

“Contaminazioni musicali”: musicisti e strumenti di paesi diversi, improvvisano in diretta, coordinati da Adrian Fernandez

Tutti i giorni dal 24 al 28 ottobre

Dalle 10.00 alle 12.00:

“Storie, non numeri”: mostra fotografica sulla integrazione, realizzata per Casa Emmaus, dalla fotografa Cècile Massie, nell’ambito del progetto SPRAR

Dalle 16.00 alle 18.00:

“Solidali senza confini”: raccolta di fondi e articoli di abbigliamento (vestiario, scarpe…) e per l’infanzia (vestiario, giocattoli, pannolini, biberon e affini…) per famiglie bisognose del Sulcis e del Libano.

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C’è ancora spazio in Sardegna per una sinistra di Governo? E quale sinistra? Sono interrogativi ai quali cercherà di dare delle risposte il convegno“Quale Sardegna – Quale Sinistra” organizzato per venerdì 13 ottobre, a Sassari, presso il Centro sociale San Giorgio a Li Punti.

Dopo l’introduzione di Salvatore Meloni (segretario provinciale Sinistra Italiana) su “Quale Sardegna”, interverranno: Omar Chessa (Art. 1 MDP), Roberto Mirasola (Sinistra Italiana), Giovannino Deriu (Rifondazione Comunista), Patrizia Marongiu (PCI), Massimo Dadea (ex assessore regionale), Maria Antonietta Mongiu (associazione Lamas), Gesuino Muledda (Rossomori), Francesco Soro (Possibile), Sandro Roggio (Urbanista), Giovanni Tendas (Sinistra Italiana) e Claudia Zuncheddu (consigliere regionale Sardegna Libera).

Dopo la pausa pranzo, dalle ore 16.30, introdurrà il tema “Quale sinistra” Antonello Licheri (segretario regionale Sinistra Italiana). Interverranno Pippo Civati (Possibile), Miguel Gotor (Art. 1 – MDP) e Nicola Fratoianni (Segretario Nazionale Sinistra Italiana. Parteciperanno al dibattito anche Michele Carrus (CGIL), Gaetano Galia (Salesiani), Lilli Pruna (Sinistra Italiana), Maria Graziella Serra (Sinistra Italiana), Fiorella Tilloca (Sinistra Italiana) e Franco Uda (dirigente nazionale Arci).

Hanno dato la loro adesione, e interverranno, inoltre, Pasquale Lubinu (coordinatore provinciale di Art. 1 – MDP), i consiglieri regionali Luca Pizzuto e Daniele Cocco (art. 1 – Sdp), Thomas Castangia, dirigente regionale di Possibile, Piero Cossu, presidente regionale ANPI.

Il dibattito, aperto a tutti, sarà coordinato dal giornalista Costantino Cossu. Ci sarà la possibilità di pranzare all’interno della struttura.

«Si tratta del primo evento – si legge in una nota – che vede la partecipazione di tutta la sinistra plurale, quella organizzata nei partiti e movimenti (presenti con i più autorevoli dirigenti nazionali) e quella che fa capo alle associazioni e ai movimenti della società civile, quindi un importante momento di dialogo e confronto nel processo di costruzione di una alternativa alle politiche del governo nazionale e di quello regionale.»

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Il gruppo locale di Iglesias di Umanità Nuova, espressione sociale del Movimento dei Focolari, insieme al Movimento Ragazzi per l’Unità, in collaborazione con la rete di associazioni “I giardini della biodiversità”, ha indetto, per domenica 7 maggio 2017, una giornata di sensibilizzazione sul disarmo, intitolata “Run for Unity – Pace … parliamone”.

L’iniziativa è collegata alla campagna contro la vendita di armi a paesi in guerra della quale il movimento è promotore a livello nazionale, insieme a Amnesty International, Oxfam, Fondazione Banca Etica, Opal Brescia, Rete Italiana per il Disarmo, con il sostegno del missionario comboniano Alex Zanotelli. 

Il programma inizierà alle ore 15.00 presso la Chiesa altomedievale del Salvatore, ad Iglesias in via Leonardo da Vinci 2, inserita nel progetto “I giardini della biodiversità”, dalla quale partirà la tappa sarda della “Run for Unity” (Corri per l’Unità), una staffetta internazionale organizzata dai Ragazzi per l’unità del Movimento dei Focolari che attraverserà idealmente i cinque continenti per testimoniare che l’unità del mondo è possibile, con il contributo di tutti. 

Nello stesso giorno, oltre 70 città in tutto il mondo effettueranno una manifestazione analoga. 

Il percorso iglesiente si snoderà per le vie cittadine, lungo le quali i ragazzi svolgeranno alcune azioni di pace, come ringraziare con un applauso alcuni Bar e Gelaterie che hanno scelto di non avere Slot Machine, né altri prodotti legati all’azzardo, contribuendo così al benessere sociale ed economico della città,  e arriverà in Piazza Sella intorno alle ore 17.00, dove proseguirà il programma della manifestazione.

«E’ evidente che la questione dell’industria bellica ci riguarda molto da vicino, dato che è dalla fabbrica RWM, situata nei territori di Domusnovas e Iglesias, che partono i carichi della morte destinati ad alimentare i bombardamenti dello Yemen ad opera dell’Arabia Saudita – sostengono Cinzia Guaita e Arnaldo Scarpa, portavoce dell’iniziativa -. Sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla necessità di fermare la vendita all’Arabia Saudita e ad altri paesi in guerra delle bombe prodotte nell’iglesiente è il principale obiettivo della campagna nazionale.»

Oltre agli organizzatori locali, interverranno dal palco: Carlo Cefaloni, giornalista del mensile Città Nuova, impegnato nella “Rete italiana per il disarmo”, Alberto Velleriani della “Rete di tutela Valle del Sacco”, in prima fila per ottenere la riconversione civile della fabbrica di Colleferro (Roma), Franco Uda responsabile nazionale dell’ARCI per i temi Pace, Diritti umani, Solidarietà internazionale e portavoce della Rete della Pace Italia, Roberto Sedda, di Banca etica. Inoltre verrà letto il testo completo  del messaggio di Padre Alex Zanotelli e si prevedono altre importanti presenze. E’ stato invitato il dott. Gino Strada.

Una folta rappresentanza dei 56 giovani sardi presenti al Meeting Internazionale di Loppiano del 1°maggio, dal titolo “Change your heart. Change the world”, porterà un comunicato di solidarietà firmato dai partecipanti al congresso, provenienti da oltre 40 paesi di tutto il mondo.

Alcuni artisti, tra i quali: Rossella Faa e Rita Sannia, una band intergenerazionale ed un coro di bambini della scuola primaria daranno il loro contributo attraverso la musica, il canto e la recitazione.

Inoltre  continuiamo a raccogliere adesioni da parte di gruppi e persone singole con una grande varietà di orientamenti ideologici, politici e religiosi.

Parteciperanno in piazza, con stands, comunicati e proposte i gruppi e le istituzioni che condividono contenuti e modalità operative della citata lettera al ministro Alfano.