22 November, 2024
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Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ha ufficializzato ieri la nomina dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, alla presidenza dell’Autorità Portuale di Cagliari, divenuta, dopo la riforma, Authority unica della Sardegna. La nomina di Massimo Deiana era ampiamente prevista.

Nato a Cagliari nel 1962, Massimo Deiana è professore ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università degli Studi di Cagliari. È stato preside della Facoltà di Giurisprudenza. Avvocato, è stato consulente dell’assessorato regionale dei Trasporti, componente della Commissione Paritetica Stato-Regione per l’APQ (Accordo di Programma Quadro) sui trasporti esterni e la continuità territoriale. Consulente scientifico dell’ENAC in materia di continuità territoriale e consulente dell’Autorità Portuale di Cagliari e di Olbia.

Ricordiamo che Massimo Deiana nel mese di novembre del 2011 presentò ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, contro la nomina alla presidenza dell’Autorità Portuale di Cagliari del senatore Piergiorgio Massidda, chiamando in causa anche il ministero delle Infrastrutture che la decise, l’Autorità portuale di Cagliari, la Regione Sardegna, la Camera di Commercio di Cagliari, la provincia di Cagliari ed i comuni di Cagliari, Capoterra e Sarroch, ritenuti tutti responsabili di aver violato le procedure, nominando una persona priva della comprovata esperienza e quindi dei requisiti richiesti dalla legge.

Il Tribunale Amministrativo Regionale, in prima istanza, aveva rigettato il ricorso di Massimo Deiana che non si è dato però per vinto ed ha ricorso ulteriormente al Consiglio di Stato, che il 26 settembre 2013 ha emesso la sentenza, annullando la nomina di Piergiorgio Massidda alla presidenza dell’Autorità portuale di Cagliari.

Da allora l’Autorità Portuale è rimasta senza presidente, retta da un commissario straordinario, il comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, dal 13 dicembre 2011 il capitano di vascello Vincenzo Di Marco, al quale il 3 settembre 2015 è subentrato il capitano di vascello Roberto Isidori.

Dopo la nomina a presidente dell’Autorità portuale unica della Sardegna, Massimo Deiana lascerà quella di assessore regionale dei Trasporti, incarico che rimetterà nelle mani del governatore Francesco Pigliaru che a breve dovrà nominare il sostituto.

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Dopo la manifestazione dello scorso 1° febbraio (alla quale si riferisce la fotografia allegata) e i successivi interventi fatti da Governo e Regione per cercare di dare le prime risposte alle legittime rivendicazioni del mondo agricolo, i problemi del settore agro-pastorale sardo sono ancora al centro del dibattito politico, anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale.

A prendere posizione sullo slittamento di sei mesi nell’apertura dei bandi regionali riservati a giovani agricoltori che ha danneggiato decine di candidati che, a causa del rinvio, hanno superato i limiti di età e hanno visto sfumare la possibilità di accedere agli aiuti, con richiesta di chiarimenti al riguardo e dell’adozione dei dovuti rimedi, è il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi, con un’interrogazione in Consiglio regionale, diretta al presidente Francesco Pigliaru, nella sua qualità di assessore ad interim all’Agricoltura e riforma agropastorale.

«In sostanza – sottolinea del gruppo del Pds in una nota -, i bandi per l’annualità 2016 “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori – Pacchetto giovani” e “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Sottomisura 6.1 – Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori modalità semplice” sono stati pubblicati il 18 luglio 2016, e prevedevano come finestra utile per la presentazione delle domande il periodo compreso tra il 15 settembre 2016 e il 16 gennaio 2017, in conformità a quanto stabilito con le direttive approvate con il decreto dell’assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale n. 1632/34 del 14 luglio 2016. Secondo quanto indicato nei bandi, è considerato giovane agricoltore una persona che abbia un’età non superiore a quaranta anni al momento della presentazione della domanda, che possieda adeguate qualifiche e competenze professionali, che si insedi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. Pertanto, si annovera tra le condizioni di ammissibilità relative al beneficiario il possesso di un’età compresa tra diciotto anni compiuti e quarantuno anni non ancora compiuti al momento della presentazione della domanda.»

«Facendo affidamento alle modalità e ai tempi pubblicati nel luglio 2016 – prosegue la nota del gruppo del Pds -, diversi futuri imprenditori sulla soglia dei 41 anni hanno avviato tutte le procedure necessarie per la presentazione delle domande: alcuni hanno perfino  proceduto all’iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio, aperto la partita IVA, stipulato e registrato contratti di affitto, pagato acconti ai tecnici, presentato progetti al SUAP, proprio per acquisire e soddisfare gli ulteriori requisiti e condizioni previsti la partecipazione al bando.

Purtroppo, per loro con un decreto del 13 settembre 2016, l’assessore all’Agricoltura e Riforma agropastorale ha stabilito la sospensione dell’apertura dei bandi, in vista del recepimento di una serie di modifiche al Programma di Sviluppo Rurale, con la rassicurazione che, in ogni caso, i bandi sarebbero stati riavviati non oltre il 21 ottobre 2016. In seguito si sono succedute ulteriori proroghe, revoche e modifiche, fino ad arrivare all’ultimo decreto assessoriale del 20 febbraio scorso, con il quale è stato deciso  che la presentazione delle domande di partecipazione ai bandi possa avvenire nel periodo compreso tra il 15 marzo 2017 ed il 14 aprile 2017.

Intanto, in questi sei mesi di limbo, diversi imprenditori interessati alle procedure, hanno superato i limiti di età stabiliti in origine dai bandi e si sono visti sbarrare la porta verso quegli aiuti che avrebbero consentito loro di avviare un’impresa agricola.»

Per questi motivi i consiglieri del Gruppo del PdS, Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali, con l’interrogazione presentata ieri in Consiglio regionale, chiedono:

a) le ragioni per le quali, dall’originaria pubblicazione, avvenuta il 18 luglio dello scorso anno, si è dovuto attendere il Decreto n. 395/DecA/8 del 20 febbraio 2017 per riaprire i bandi della sottomisura 6.1 e del “pacchetto giovani” per l’annualità 2016, con lo slittamento di ben sei mesi del termine iniziale di partecipazione, dal 15 settembre 2016 al 15 marzo 2017;

b) le misure di tutela che intenda apprestare per i soggetti che, originariamente in possesso del requisito anagrafico prescritto per la partecipazione ai suddetti bandi, per effetto dagli innumerevoli atti di sospensione, revoca e modifica che hanno interessato i bandi in questione rischiano di veder svanire definitivamente la possibilità di accedere ai benefici ivi previsti e risultano irragionevolmente e illegittimamente pregiudicati per aver posto in essere una serie di azioni finalizzate ad acquisire e soddisfare i restanti requisiti e condizioni prescritti dai bandi stessi.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha confermato alla delegazione dei lavoratori ex Alcoa, incontrati al termine della manifestazione svoltasi all’aeroporto di Elmas, che da parte di Glencore c’è la volontà di restare al tavolo, ma che ritengono insufficienti per la durata, gli strumenti energetici messi in campo dal Governo. Glencore chiede strumenti aggiuntivi e una durata il più possibile vicina a ciò che era stato sottoscritto nel protocollo del MOU.

«Francesco Pigliaru ha riferito di aver comunicato le intenzioni di Glencore al Ministero e di concerto con lo stesso, dichiara, di voler esplorare tecnicamente tutte i percorsi possibili dall’interconnector, all’interrompibilità semplice, più la possibilità di un accordo bilaterale per avvicinare le condizioni attuali del costo e della durata dell’energia a quelle esposte nel MOU e richieste fortemente da Glencore – ha dichiarato Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl -. Nel frattempo Alcoa pare voglia negare a SiderAlloys la possibilità di svolgere la due diligence a cui si è impegnata dopo la manifestazione di interesse per Portovesme. Chiediamo che il Ministro Guidi intervenga sul veritce Alcoa. Inoltre, la Regione ha reso noto di voler esplorare di concerto al governo, un percorso che possa vedere una compartecipazione di qualche agenzia pubblica all’acquisizione dello stabilimento da parte di Glencore.»

«Dopo 3 anni di lotta, è inaccettabile restare senza speranze concrete – aggiunge Bentivogli -: troppe dichiarazioni fumose ma nulla di concreto. Siamo sempre fermi alla questione energetica che ci trasciniamo ormai da più di sei anni. Sul tavolo c’è poi la situazione degli ammortizzatori sociali per i quali è previsto un nuovo incontro tra Ministero e Regione Sardegna per presentare i numeri dei lavoratori rimasti senza ammortizzatori sociali con l’obiettivo di trovare percorsi e soluzioni, una possibilità può essere un ammortizzatore sociale di bacino (viste le gravissime condizioni economiche-sociali-industriali del territorio) o introdurre e concedere finanziamenti per attuale politiche attive del lavoro e di salvaguardia del reddito.»

Attualmente sono 50 lavoratori indotto Alcoa che hanno già perso l’ammortizzatore e altri 250 lo perderanno (diretti e indiretti Alcoa) a partire da gennaio 2017. Oltre a questi, nella filiera dell’alluminio (ex Ila e appalti Eurallumina) 100 lavoratori lo hanno già perso e altri 150 lo perderanno da fine 2016.

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La Giunta regionale, riunita in viale Trento con il vicepresidente della Regione Raffaele Paci nella prima parte della seduta e con il presidente Francesco Pigliaru nella seconda, ha dato il via libera alla costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale, supportato da due figure professionali con competenze specifiche in ambito migratorio e nella progettazione e coordinato dalla Presidenza, con il compito di redigere il Piano regionale per l’accoglienza dei flussi non programmati, che sarà poi presentato in Consiglio regionale. La delibera, proposta dalla presidenza, individua inoltre Angela Quaquero, in ragione della pluriennale esperienza in tematiche migratorie complesse in qualità di amministratore pubblico, quale delegata del Presidente nelle sedi di lavoro che interessino la tematica dei migranti. Considerata la portata epocale dei flussi migratori in atto, la Regione, che finora ha garantito un solido e funzionale sistema di prima accoglienza, si struttura dunque per organizzare le attività di seconda accoglienza, che saranno definite attraverso processi partecipati, al fine di favorire una reale integrazione e ricadute socio economiche positive.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, l’esecutivo ha approvato le linee di indirizzo regionale sulle dotazioni organiche delle Azienda sanitarie, stabilendo un fabbisogno di personale (dirigenti e comparto) mediamente del 7%, con uno scostamento massimo in maggiorazione del 2% per le Aziende sanitarie e uno scostamento massimo in diminuzione del 2% per le Aziende Ospedaliero Universitarie rispetto alla dotazione organica complessiva. Dovranno pertanto essere adottate tutte le misure necessarie a garantire che la spesa per il personale non superi i limiti imposti dalla normativa vigente nazionale e regionale. Sempre su proposta dell’assessore della Sanità, sono stati inoltre approvati i tetti di spesa per i privati accreditati nel settore delle dipendenze, per il triennio 2016-2018.
Su proposta dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il Consorzio ZIR Predda Niedda-Sassari ha un nuovo Commissario liquidatore. È Fabrizio Madeddu, sassarese, di 39 anni, funzionario della Regione Sardegna, laureato in Giurisprudenza. Madeddu prende il posto del dimissionario Giovanni Antonio Carta.

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Palazzo della Regione 1

Nuovo passo avanti nell’attuazione del Piano Sulcis. La Giunta, su proposta del presidente Francesco Pigliaru, di concerto con l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha deliberato la programmazione di 5 milioni di euro per lavori che saranno eseguiti a supporto di alcuni insediamenti produttivi del Sulcis. La programmazione delle risorse è stata resa possibile grazie a un’istruttoria accelerata portata avanti dal Coordinamento del Piano Sulcis, che si è avvalso dell’assistenza tecnica di Invitalia, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali interessate.

Gli interventi riguardano la portualità industriale di Portovesme (1 milione di euro) e il completamento del 1° lotto della strada periportuale dello stesso agglomerato industriale (1,2 milioni di euro). Le opere saranno realizzate dal Consorzio Industriale Provinciale Carbonia – Iglesias. Alla ZIR di Iglesias, invece, spetterà il compito di completare l’impianto di illuminazione e l’allaccio alla condotta idrica potabile della zona consortile (lavori per 687.500 euro). La delibera, inoltre, programma la spesa di 1 milione e 223 mila euro per realizzare un incubatore d’impresa e recuperare padiglioni per laboratori artigianali a Carbonia. In questo caso il soggetto attuatore è il Comune di Carbonia. Altri 589.500 euro saranno utilizzati dal comune di Tratalias per l’adeguamento, la messa a norma e il completamento dell’area PIP. Trecentomila euro, infine, sono stati programmati per completare la strada di collegamento al PIP di Sant’Anna Arresi (sarà il Comune ad attuare l’intervento). Tutte le informazioni sullo stato di attuazione degli interventi del Piano Sulcis sono disponibili sul sito.

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Il presidente dell’associazione Le Rondini, Sanzio Bertolazzo, ha diffuso un comunicato per annunciare che il presidio in programma oggi, 24 novembre, è stato rimandato a data da destinarsi, perché il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, è impegnato in un incontro a Roma e riceverà la delegazione dell’associazione venerdì 27 novembre, con la garanzia di trovare «soluzioni condivise ma chiare» alla delicatissima situazione venutasi a determinare nella gestione del servizio ADI, Assistenza Domiciliare Integrata.

«Poiché la nostra situazione è instabile e precaria e necessitiamo di risposte certe e sicurezza (basterebbe l’applicazione delle decisioni prese in commissione Sanità per farci interrompere lo sciopero della fame) – conclude Sanzio Bertolazzo -, rimarremo in sciopero della fame al 100% fino al venerdì 27 novembre!»

«La lettera inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi da Victor Uckmar – presidente della fondazione che porta il nome di suo padre Antonio Uckmar – erede del tributarista di fama internazionale ed esperto in materia finanziaria, potrebbe rappresentare l’apripista per uno speciale regime fiscale e doganale in Sardegna.»

Lo sostiene il consigliere regionale Modesto Fenu, capogruppo di Sardegna Zona Franca.

«Il professore – aggiunge Fenu – non esita ad evidenziare nel punto otto il possibile crocevia per rimettere in moto l’economia: “La zona franca in Sardegna”. Una ricetta pratica e concreta che, di fatto, rafforza il paradigma portato avanti in consiglio regionale dal nostro gruppo. E’ l’ennesima certificazione che il modello rappresentato per ridare slancio alla nostra Isola si possa adottare con le giuste normative a livello statale.»

Una spinta decisiva – secondo Fenu – potrebbe arrivare dall’istituzione della commissione di studio sulla zona franca, prevista nell’ultima finanziaria.

«Sull’onda di questo appello, sin dalle prossime settimane – continua Fenu – solleciteremo il presidente Francesco Pigliaru ed il numero uno dell’assemblea regionale Gianfranco Ganau a convocare urgentemente i capigruppo per la costituzione di un gruppo di lavoro che possa studiare tutti i prototipi di regime fiscale e doganale zonafranchista presenti nel mondo.»