2 November, 2024
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Si è concluso il progetto “Ti presento la donna”, ideato dalla Libreria Lilith in collaborazione con l’assessorato comunale della Pubblica Istruzione e con la partecipazione delle scuole della città di Carbonia e del territorio.

«Un evento importante che ha visto gli studenti e le studentesse diventare per un giorno professori e professoresse e cimentarsi nel raccontare ai propri compagni la biografia di donne che hanno fatto la storia del nostro Paese e non solo, tra cui Tina Anselmi,
Liliana Segre, Rita Levi Montalcini, Frida Kahlo, Marie Curie, Eleonora d’Arborea e le donne dell’Assemblea Costituente. Un ringraziamento va a tutte le volontarie della libreria “Lilith” e in  particolare alla presidente Anna Lai e a tutti i docenti e gli studenti che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa», ha commentato l’assessora della Pubblica Istruzione Antonietta Melas.
Il progetto ha avuto inizio nella giornata dell’8 marzo con l’avvio delle attività di studio e di ricerca finalizzate alla riflessione e alla successiva condivisione.
Così è stato individuato un percorso didattico educativo che ha visto le classi di grado superiore scegliere e studiare la storia di una donna che si è distinta per vari motivi e nei campi  più diversi. Nello step successivo i ragazzi e le ragazze hanno preparato una lezione da proporre alle classi di grado inferiore: dalla secondaria superiore alla primaria, in un perfetto esempio di condivisione del sapere.
Al termine della presentazione, alle classi partecipanti è stato consegnato un attestato di partecipazione.
Hanno aderito al progetto “Ti presento la donna” gli istituti comprensivi Don Milani e Satta di Carbonia, Marconi di San Giovanni Suergiu, IPIA Emanuela Loi e gli Istituti tecnici Angioy e Beccaria di Carbonia.

E’ tutto pronto, a Iglesias, per l’Oktave Festival – OKTV, tre giorni – da domani, venerdì 22, a domenica 24 aprile – interamente dedicati alla “new media art” organizzati dall’associazione Academia Terra, dietro la direzione artistica di Simone Lumini.

La giornata di apertura di domani proporrà un variegato ventaglio di iniziative aperte al pubblico, tutte gratuite. Come l’inaugurazione, alle 10,30 nel Centro culturale di via Cattaneo, di “OBSOLETE – NFT Social Expo. Gli NFT, l’arte digitale e le critpo-valute per mitigare le criticità socio-culturali”. L’esposizione è la prima dedicata gli NFT (acronimo che sta per Non Fungible Token, cioè opere d’arte che popolano i mercati digitali) realizzata in Sardegna, e sarà accompagnata da un allestimento legato al tema dell’obsolescenza e del riciclo.

Dalle 9,30 alle 21,30, nella galleria di vico Domenico Meli sarà possibile visitare anche “Prompt Art Meta_Poiesis: IVLVS.MP4. Inconscio collettivo, algoritmi e reti neurali artificiali, scoprire la dimensione archetipa della A.I.”: testi antichi appartenenti al patrimonio antropologico ancestrale dell’umanità, come l’Odissea di Omero o il Mahābhārata di Vyāsa, vengono dati in pasto ad algoritmi addestrati nella creazione di arte visiva, dando vita ad opere originali stampate con “plotter su tela”, che esplorano la “visione archetipica” definita da Platone e dal filosofo Carl Gustav Jung.

Dalle 10.00 alle 19.00, la villa dell’Associazione mineraria sarda ospiterà l’installazione “ArtExMachina”, di Nima Gazestani e Simone Lumini. I grandi capolavori di artisti come Vincent Van Gogh o Frida Kahlo sono qui reinterpretati e ridipinti dalle macchine che ne propongono non una versione su tela, ma una digitale e interattiva in grado di avvolgere il visitatore in un ambiente immersivo.

Spazi di socialità sono quelli offerti dal Pic-Nic elettronico: dalle 12.00 alle 19.00 nel Giardino della Biblioteca comunale cittadini, turisti e semplici curiosi potranno consumare il pranzo al sacco circondati da intallazioni artistiche, multimediali e sonore, mentre per i più piccoli, dalle 15.00 alle 18.00, sempre nel giardino della biblioteca comunale, sarà posto Fluxus Tribute, dei laboratori artistici che omaggiano Nam June Paik, pioniere della videoarte e componente del network di artisti Fluxus (di cui fecero parte anche John Cage e Yoko Ono), e Joseph Beuys, pittore e performer tedesco.

Dalle 17.00 alle 21.00, in piazza La Marmora, spazio anche alle performance con Boxis, un progetto in cui l’attrice Michela Atzeni insieme a Riccardo Sarti ed Academia Terra configurano una forma di arte pubblica attraverso l’uso della voce e dei paesaggi sonori.

Con la giornata di venerdì nel centro culturale di via Cattaneo si aprono anche le masterclass e i workshop dedicati alle scuole primarie, medie e superiori di Iglesias e del liceo “Siotto Pintor” di Cagliari. In compagnia di insegnanti d’eccezione come lo stesso Simone Lumini, ingegnere del suono, produttore musicale , cantante, Guido Tattoni, direttore di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, Riccardo Mantelli, artista e creative technologist, Nima Gazestani, interaction designer esperto nello sviluppo di installazioni interattive si affronteranno temi come “Pensiero parametrico e immaginazione computazionale”, dedicato ai nuovi approcci artistici basati sull’uso di strumenti non convenzionali come la programmazione, la new media art e l’arte generativa, cioè la capacità dell’intelligenza artificiale di creare sistemi autonomi in grado di produrre contenuti multimediali.

 

Da venerdì 22 a domenica 24 aprile Iglesias ospita il segmento primaverile della prima edizione di Oktave Festival – OKTV, tre giorni di mostre, installazioni, performance, dj set, masterclass e workshop dove l’arte e la scienza dialogano con le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale.

Organizzata dall’associazione Academia Terra, dietro la direzione artistica di Simone Lumini, la manifestazione è realizzata in collaborazione con NABA – Nuova Accademia di Belle Arti Milano, la Fondazione Pinuccio Sciola, l’Associazione Culturale Tina Modotti e l’associazione EIA, Exploring Artificial Intelligence in Art, ed è una delle prime in Sardegna dedicata interamente alla “New Media Art”.

Estetiche post anni 2000 e post-internet animeranno l’iniziativa, nata in seno a un progetto triennale dedicato a tecnologia e cultura che lega i diversi partner con il territorio che li ospita (il progetto è interamente finanziato dal comune di Iglesias) e che sposa il digitale come forma di arte pubblica.

Accanto alle masterclass e ai workshop che coinvolgeranno gli studenti e le studentesse delle scuole primarie, medie e superiori di Iglesias e del liceo “Siotto Pintor” di Cagliari, sarà proposto un ampio ventaglio di iniziative aperte al pubblico, tutte gratuite.

Workshop. Ogni mattina dalle 9.00 alle 14.00 nel centro culturale di via Cattaneo appuntamento con il “NABA Boot Camp”, i workshop dedicati al creative coding (la capacità di usare elementi della programmazione per produrre arte) e all’interaction design (disciplina che esplora l’interazione tra uomo e macchine). Nella rosa dei docenti ci saranno esperti di primo piano come lo stesso Simone Lumini, ingegnere del suono, produttore musicale, cantante e direttore artistico, Guido Tattoni, direttore di NABA- Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, realtà accademica insignita per il secondo anno consecutivo del prestigioso titolo di QS World University Rankings by Subject come migliore istituto italiano in ambito Art&Design, Riccardo Mantelli, artista e creative technologist, Nima Gazestani, interaction designer esperto nello sviluppo di installazioni interattive.

FLUXUS Tribute. Sono i laboratori artistici per l’infanzia che venerdì e sabato dalle 15.00 alle 18.00 saranno proposti nel giardino della biblioteca comunale e omaggeranno Nam June Paik, pioniere della videoarte e componente del network di artisti Fluxus (di cui fecero parte anche John Cage e Yoko Ono), e Joseph Beuys, pittore e performer tedesco.

Masterclass. Il 22 e 23 aprile dalle 17.00 alle 19.00 ancora nel centro culturale di via Cattaneo, Riccardo Mantelli e Guido Tattoni terranno diverse panel divulgativi: si va dal “Pensiero parametrico e immaginazione computazionale”, dedicato ai nuovi approcci artistici basati sull’uso di strumenti non convenzionali come la programmazione, alla new media art e all’arte generativa, cioè la capacità dell’intelligenza artificiale di creare sistemi autonomi in grado di produrre contenuti multimediali.

Pic-Nic Elettronico. Ogni giorno dalle 12.00 alle 19.00 il Giardino della biblioteca comunale si trasforma in uno spazio di socialità: la chiamata alla popolazione, ai visitatori, ai curiosi e ai  turisti è partecipare a un pranzo al sacco atipico, in cui gli spazi di verde pubblico sono popolati da installazioni artistiche, multimediali e sonore.

Mostre. Da venerdì a domenica, dalle 9,30 alle 21,30, la Galleria Lamarmora di vico Domenico Meli, tra gli spazi più affascinanti della città mineraria, propone “Prompt Art Meta_Poiesis: IVLVS.MP4. Inconscio collettivo, algoritmi e reti neurali artificiali, scoprire la dimensione archetipa della A.I”: testi antichi appartenenti al patrimonio antropologico ancestrale dell’umanità, come l’Odissea di Omero o il Mahābhārata di Vyāsa, vengono dati in pasto ad algoritmi addestrati nella creazione di arte visiva, dando vita ad opere originali stampate con “plotter su tela”, che esplorano la “visione archetipica” definita da Platone e dal filosofo Carl Gustav Jung.

“OBSOLETE – NFT Social Expo. Gli NFT, l’arte digitale e le critpo-valute per mitigare le criticità socio-culturali”. E’ la prima mostra di NFT (acronimo che sta per Non Fungible Token, cioè opere d’arte che popolano i mercati digitali) realizzata in Sardegna. Verrà inaugurata la mattina del 22 aprile alle 10,30 nel Centro Culturale di via Cattaneo e sarà accompagnata da un allestimento legato al tema dell’obsolescenza e del riciclo.

Installazioni. Dal 22 al 24 aprile dalle 10.00 alle 19.00 la villa dell’Associazione mineraria sarda ospita “ArtExMachina”, di Nima Gazestani e Simone Lumini. I grandi capolavori di artisti come Vincent Van Gogh o Frida Kahlo, reinterpretati e ridipinti dalle macchine che ne propongono non una versione su tela, ma una digitale e interattiva in grado di avvolgere il visitatore in un ambiente immersivo.

Dal 24 aprile nel centro culturale di via Cattaneo sarà visitabile “No hay banda”: qui il concetto di spettacolo e di spettatore si intersecano in una esperienza multisensoriale ispirata al film “Mulholland drive” di David Lynch.

Live performance. Per tutta la durata della rassegna dalle 17.00 alle 21.00 in piazza La Marmora l’attrice e performer Michela Atzeni, in collaborazione con Riccardo Sarti ed Academia Terra, propongono BOXIS, performance in cui l’utilizzo della voce e dei paesaggi sonori si configura come una forma d’arte pubblica.

Domenica 24 aprile dalle 21.00 alle 22.00 nel giardino della biblioteca comunale c’è “Supranu Records Showcase”: musica sperimentale con l’artista lcc01234art, al secolo Emanuele Balia. A seguire sarà proposto “OKTV After Party”, il dj set dell’artista Stziopa, nome d’arte di Stefano Manconi: ancora musica sperimentale per chiudere questa sessione del festival che ritornerà, per la sua quella estiva, dal 21 al 25 giugno.

«Il festival è un compendio di didattica e arti performative che si sviluppa su due cornici temporali – spiega il direttore artistico del festival, Simone Lumini – La prima, quella che andiamo a proporre adesso, accanto a mostre e performance, si concentra molto sulla didattica perché in questo periodo dell’anno i ragazzi sono più facilmente raggiungibili. Nella sezione in programma a giugno il cuore della manifestazione saranno soprattutto gli spettacoli serali”.

«Iglesias farà da apripista a un’iniziativa in Sardegna inedita – commenta l’assessora della Cultura del comune di Iglesias, Claudia Sanna – L’amministrazione ha investito con entusiasmo su questo progetto che rappresenta una novità anche sotto il profilo della comunicazione e con cui auspichiamo un importante coinvolgimento dei giovani.»

 

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Martedì 3 dicembre 2019 ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani considera importante in tale ricorrenza promuovere i diritti ed il benessere delle persone con disabilità nelle scuole.

In tale occasione promuove la conoscenza dei più importanti personaggi affetti da qualche forma di disabilità che hanno contribuito al progresso della società: il fisico, astrofisico e cosmologo, Stephen Hawking, la pittrice Frida Kahlo, il regista Steven Spielberg, lo statista Winston Churchill, il matematico John Nash, il pittore Toulouse Lautrec, i compositori Richard Wagner e Ludwig Van Beethoven, il musicista Stevie Wonder, i president degli Stati Uniti d’America Abraham Lincoln e Franklin D. Roosevelt, l’atleta Beatrice Vio “Bebe”, l’informatico Steve Jobs, l’attivista Helen Keller solo per citarne alcuni. L’apporto di tali figure è stato inestimabile; la disabilità non è stata un limite, ma una possibilità di esprimere le proprie potenzialità in maniera diversa e raccontare e offrire al mondo prospettive, soluzioni e “visioni” innovative.

Invitiamo il MIUR ad impegnarsi nella maniera più tempestiva possibile per formare adeguatamente docenti qualificati nel sostegno, onde supportare nella maniera più appropriata i giovani studenti bisognosi di strategie didattiche adeguate alle loro caratteristiche, per evitare, come accade all’inizio di ogni scolastico, il reiterarsi di cattedre vuote di personale specializzato.

Gli istituti scolastici sono invitati inoltre ad organizzare nel mese di dicembre attività, eventi ed incontri, sul tema segnalandoci le principali iniziative.

Il nostro slogan della giornata è #unascuolapertatutti

“Credo che le persone disabili dovrebbero concentrarsi sulle cose che il loro handicap non impedisce di fare e non rammaricarsi di quelle che non possono fare.” (Stephen Hawking)

Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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Sono 87 i paesi partecipanti alla 58ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, tra cui quattordici i paesi relativi all’America Meridionale, Centrale e Settentrionale.

Stati Uniti, Canada, Messico, Guatemala, Uruguay, Cuba, Grenada, Haiti, Repubblica Dominicana, Antigua e Barbuda, fino a scendere in Brasile, Argentina, Perù e Cile, questi sono i protagonisti in Laguna del continente americano.  Il caso forse più emblematico che interpreta e riflette sulla mostra May You Live In Interesting Times è quello del Venezuela con il suo padiglione chiuso all’interno dei Giardini dal titolo Metáfora de las tres ventanas Venezuela: identidad en tiempo y espacio.

I problemi politici del Venezuela sono amaramente noti a tutti, con la repressiva dittatura di Maduro combattuta dalla popolazione bisognosa di libertà e diritti, supportata in questa lotta da Juan Guaidò e da Leopoldo López. Un Venezuela in piena guerra civile, con il popolo sfinito, senza farmaci e supporti umanitari, che avrebbe portato in Laguna una mostra diretta da Oscar Sottillo Meneses con lavori di Natalie Rocha Capiello, Ricardo García, Gabriel López e Nelson Rangelosky.

Per l’America Centrale sicuramente degni di nota sono il Padiglione Cuba, presso l’Isola di San Servolo, diretto da Margarita Sanchez Prieto con gli artisti Alejandro Campins, Alex Hérnandez, Ariamna Contino e Eugenio Tibaldi laddove ognuno di essi riflette sulla relazione uomo ambiente. Entorno aleccionador (A Cautionary Environment), questo il titolo della mostra, condivide l’idea che le azioni dei singoli siano rilevanti per tutti noi e abbiano ricadute su luoghi e ambiti diversi. Al contrario lo scenografico padiglione del Guatemala, curato da Stefania Pieralice, dal titolo Interesting State, è dedicato alla violenza sulle donne ponendo a confronto il raffinato omaggio a Frida Kahlo, vittima ed eroina, con i volti sfigurati di Elsie Wunderlich fino a giungere alle mani tatuate maschili e femminili di Marco Manzo colte in contrapposizione tra loro.

Sempre per il Centro America un posto di massima importanza è riservato al lavoro del curatore Daniele Radini Tedeschi che ha portato il Grenada, con la mostra Epic Memory, a conseguire un notevole successo di pubblico e critica. Il Padiglione riflette sull’identità culturale dei paesi caraibici con risvolti riguardanti integrazione e immigrazione trattati dagli artisti Dave Lewis, Billy Gerard Frank, Shervone Neckles, Amy Cannestra, Franco Rota Candiani, Roberto Miniati e dal collettivo CRS avant-garde. Guatemala e Grenada sono entrambi presso il Palazzo Albrizzi Capello in Cannaregio assieme alla Repubblica Dominicana che per la prima volta fa ingresso in Biennale con un proprio padiglione.

Per l’America Settentrionale non si può non apprezzare ai Giardini il Padiglione Stati Uniti con la mostra Liberty/Libertà diretta da Brooke Kamin Rapaport con opere di Martin Puryear che riflette sul rapporto artista cittadino attraverso i valori democratici alla base della civiltà.

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Appuntamento numero cinque per la seconda edizione di JazzAlguer, la rassegna organizzata ad Alghero dall’associazione culturale Bayou Club-Events per la direzione artistica di Paolo Fresu: sabato sera (30 marzo), alle 21.00, sale sul palco del Teatro Civico uno dei nuovi talenti più interessanti del jazz italiano, Sade Mangiaracina, accompagnata da Marco Bardoscia al contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria.
Classe 1986, la pianista siciliana (di Castelvetrano) presenta il suo disco “Le mie donne”, pubblicato un anno fa a maggio dall’etichetta Tǔk Music: otto brani originali composti e arrangiati da lei stessa, che mettono in evidenza l’anima mediterranea di Sade Mangiaracina inserita nel contesto della musica improvvisata; otto ritratti in musica di figure femminili che con il loro coraggio e la loro forza si sono opposte alle discriminazioni, ai pregiudizi e al sentire comune: i premi Nobel Aung San Suu Kyi e Malala Yousafzai, Rosa Parks, eroina dei diritti degli afroamericani, Coco Chanel, la pittrice Frida Kahlo, Anna Frank, Rita Atria, suicida a soli 17 anni, vittima indiretta della mafia, e Amelia Earheart, la prima donna pilota ad attraversare l’oceano atlantico alla guida di un aereo.
Nel disco, insieme a Marco Bardoscia e Gianluca Brugnano, compaiono come ospiti il sassofonista americano Greg Osby e il tunisino Ziad Trabelsi all’oud ed alla voce: sabato, in concerto, l’ospite speciale è invece un musicista di casa proprio ad Alghero, il chitarrista Marcello Peghin.

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Prende il via sabato 8 agosto la 28ª edizione Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu, uno degli eventi di punta dell’estate jazzistica italiana. L’epicentro è a Berchidda, paese natale del trombettista, dove pulsa il cuore organizzativo (l’associazione culturale Time in Jazz) e si concentra il grosso della manifestazione, in particolare i concerti serali nella grande arena allestita in piazza del Popolo. Ma, come sempre, Time in Jazz coinvolge anche diversi altri centri del nord Sardegna, a comporre un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio fa tappa di volta in volta in luoghi rappresentativi della storia, delle tradizioni o del paesaggio locali.

Si parte, sabato 8, con l’immancabile prologo del concerto a bordo di una nave della Sardinia Ferries in viaggio dalla penisola verso la terra dei Nuraghi (protagonisti Monica Demuru e Natalio Mangalavite), cui però si affianca quest’anno una trasvolata del Tirreno su un aereo di linea della Meridiana in compagnia della musica di Paolo Fresu: un’ouverture emblematica per questa edizione del festival che sceglie come titolo (e leitmotiv) “Ali“.

Con questo tema prosegue dunque il percorso iniziato l’anno scorso all’insegna dei “Piedi”, in una continuità che Fresu sintetizza nelle sue note di presentazione citando un famoso aforisma dell’artista messicana Frida Kahlo: “Pies, para que los quiero si tengo alas para volar” (“A cosa mi servono i piedi se ho ali per volare”). Perché, come ricorda il direttore artistico, “è con questa metafora che lo scorso anno ci siamo lasciati pronti a volare verso un nuovo festival che si annuncia luminoso come il sole e volatile come una meteora. Festival composto da una infinità di piccoli tasselli che creano una galassia multiforme e multicolore disegnata da artisti, progetti, linguaggi, genti, luoghi, dialoghi, riflessioni, scambi e voci plurali”.

A spiegare le ali nel cielo di Time in Jazz sarà un cast di musicisti come sempre folto e di caratura internazionale in cui spiccano in particolare i nomi di Louis Moholo-Moholo, Manu Katché, Lars Danielsson, Stefano Bollani, Michel Godard, Nguyen Le, Oren Marshall, Kenny Barron, Dave Holland; e poi Dan Kinzelman, Enrico Merlin, Alexander Hawkins, Giovanni Guidi, Luca Aquino, Michele Rabbia, The Rad Trads, Dino Rubino, Vincent Peirani, Paolo Angeli, la Piccola Orchestra Gagarin.

Ma non è tutto, perché, chiuse le otto giornate berchiddesi, lunedì 17 e martedì 18 agosto ritorna Time in Sassari, consueto proseguimento di Time in Jazz che insieme al capoluogo turritano coinvolge varie località della provincia sassarese: Cheremule, Siligo e Sorso, quest’anno. Protagonisti Paolino Dalla Porta e Salvatore Maltana con Paolo Fresu, Silvia Corda, e ancora i Rad Trads e Lars Danielsson.

Più di quaranta appuntamenti musicali diversi nell’arco di undici giorni, ma anche gli immancabili eventi espositivi del P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu. Di particolare rilievo una grande mostra su Pier Paolo Pasolini, in occasione del quarantennale della tragica morte dello scrittore e regista. In programma anche una rassegna di opere video sul tema del volo e delle ali: Bird – Men. Il volo delle immagini, a cura di Marco Senaldi, e, come sempre, una serie di interventi urbani, performance e progetti “site specific” tra le strade di Berchidda.

Al leitmotiv delle ali si si ispira anche un altro momento immancabile del festival, la rassegna di film e documentari a cura di Gianfranco Cabiddu, che quest’anno esplora il rapporto dell’uomo con il volo fotografando esperienze di vita che, oltre l’impresa, sono capaci di mettere in relazione mondi spirituali interiori, a diverse latitudini, con la meraviglia, i colori, le storie.

 Paolo Fresu 09 (@Roberto Cifarelli) 07mMonica Demuru - Natalio Mangalavite (2)