22 November, 2024
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Entra nel vivo la decima edizione del “Nurarcheofestival – Intrecci nei teatri di pietra”, la rassegna, organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri, che ha come palcoscenico alcuni fra i siti archeologici, e musei, di maggior pregio in Sardegna, dislocati fra Ogliastra, Sulcis, Nuorese, Oristanese, Cagliaritano.

“Dalla luna al menhir”, è il titolo della nuova produzione del Crogiuolo che domani, venerdì 10 agosto, va in scena alle 20, in prima assoluta nazionale, a Macomer, nell’area archeologica di Tamuli. Il testo è di Bepi Vigna, con Rita Atzeri voce recitante, accompagnata dalle launeddas di Nicola Agus. Un breve viaggio all’inizio della storia, per raccontare la più grande rivoluzione del periodo Neolitico: l’invenzione del linguaggio e quindi del narrare. Il Neolitico è un periodo in cui l’umanità fa importanti passi avanti nella via del progresso: se prima ci si procurava da mangiare soltanto cacciando e raccogliendo i frutti e le radici, ora si inizia a praticare l’agricoltura e l’allevamento degli animali. Inoltre, si impara a lavorare l’argilla e a creare oggetti di ceramica. Non ci si veste più solo con pelli di animali, ma si impara a tessere il lino e altre fibre ricavate dalle piante. «Il Neolitico è quindi la prima grande rivoluzione… è quando il mondo inizia a cambiare veramente per opera dell’uomo», scrive Bepi Vigna. Nelle società matriarcali del Mediterraneo inizia l’avventura dell’umanità, ma presto la Dea lunare e i miti che ad essa si ricollegavano vengono sopraffatti dagli dei della guerra. I valori di un mondo al femminile cedono il passo al patriarcato.

«Tuttavia qualcosa di quell’ancestrale retaggio è ancora vivo». Quello che viene fuori è «un racconto del mondo primitivo in cui il magico ed il fantastico erano una parte importante della realtà quotidiana; un percorso alle origini della civiltà, dalla dea madre ai menhir».

Alle 18.30 seguirà la visita guidata al sito a cura della coop. Esedra.

Il giorno dopo, l’11, alle 19.30, a Villagrande Strisaili, nell’ area archeologica di S’Arcu ‘e is forros, “Donne al bivio” di… Villagrande, un atto unico scritto e diretto da Enzo Parodo, con Anna Pia, Fulvia Ibba, Massimo Muscas, gli  arrangiamenti musicali di Massimo Muscas e i testi delle canzoni di Giampaolo Loddo, Anna Pia, Fulvia Ibba, Massimo Muscas (produzione La Maschera).

Una performance teatrale tra commedia musicale e cabaret. Tre donne, una camionista, una cameriera quasi cieca e una bigotta tutta casa e chiesa, si ritrovano casualmente a un bivio stradale. Tra le tre nasce una amicizia cementata dalla loro condizione di “single”. Questo incontro sarà l’occasione per mettere in luce caratteri molto diversi tra di loro. Uno spettacolo tutto al femminile, dai toni esilaranti, condito da otto parodie canore che danno un tocco di leggerezza.

Alle 18.30 la visita guidata al sito a cura della coop. Irei.

Sempre l’11, alle 20.00, ancora in scena, dopo il debutto lo scorso 3 agosto a Carbonia (nelle Domus de Janas di Cannas di Sotto), “Sa notti de is janas”, a Talana, al Nuraghe Bau ‘e tanca. Protagonista Isella Orchis. Alle 21 seguirà un laboratorio del gusto e una degustazione prodotti tipici.

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Un convegno, sei spettacoli, sette compagnie teatrali e l’apporto di importanti intellettuali della cultura isolana: sono questi gli ingredienti della terza edizione della rassegna “Ziu Paddori e i suoi fratelli – Anno terzo”, organizzata dalla compagnia Figli d’Arte Medas in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Guamaggiore dal 22 ottobre al 20 novembre, nel Teatro Comunale “Efisio Vincenzo Melis” in via Centrale.

La manifestazione, mettendo al centro la popolare figura di Ziu Paddori, si pone l’obiettivo di tracciare un percorso delle possibilità offerte dal teatro in lingua sarda, lavorando al contempo a nuove forme di drammaturgia sul personaggio del pastore trexentese. A tale tema, in particolare, sarà dedicato il convegno dal titolo Paddori e dintorni, in programma per giovedì 22 ottobre alle ore 17.30. Dopo i saluti del sindaco Antonio Cappai, la conversazione tra lo scrittore Giulio Angioni, l’antropologo Francesco Bachis e l’attore Gianluca Medas cercherà, attraverso una rilettura profonda di Ziu Paddori e dei luoghi che lo hanno ispirato e reso immortale e controverso, di iniziare un percorso per la creazione di una maschera autoctona capace di raccontare la nostra Isola senza mediazioni esterne.

Gli spettacoli della rassegna, che si terranno sempre alle ore 21.00, partiranno invece venerdì 23 ottobre con la rappresentazione Ziu Paddori della Compagnia Teatro Marmilla. Il testo di Efisio Vincenzo Melis sarà portato in scena con la regia di Ignazio Atzei e vedrà la partecipazione di Jole Pisano, Gabriele Serra, Maurizio Puxeddu, Cesare Locci, Tonino Loi, Simonetta Lixi, Ignazia Coni e Giorgia Cau. Giovedì 29 ottobre sarà la volta di Iandimironai… Il paese di Paddori – Sentidu live di Gianluca Medas, memoria, personaggi, luoghi e aneddoti del paese di Guamaggiore nei ricordi di chi lo ha vissuto. Sul palcoscenico e in video interviste realizzate da Paolo Medas. Terzo appuntamento, sabato 31 ottobre con la coproduzione Teatro Impossibile e Teatro del Segno dal titolo Predi Antiogu e Sa Perpetua. Sul palco, l’attrice cagliaritana Rossella Faa sarà accompagnata dall’attore Elio Turno Arthemalle. Venerdì 6 novembre sarà di scena la Compagnia teatro La Maschera con lo spettacolo Donne al bivio di…Guamaggiore, atto unico scritto e diretto da Enzo Parodo con le performance di Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo. La Filodrammatica Guspinese sarà invece la protagonista del quinto evento della rassegna, Sa Bon’anima de Babbai, previsto per sabato 14 novembre. I due atti in lingua sarda, scritti e diretti da Ottavio Altea saranno interpretati da Sergio Floris, Maria Lucia Serpi, Davide Pusceddu, Simona Liscia e Mario Serpi. La rassegna si chiuderà venerdì 20 novembre con la produzione targata Antas Teatro dal titolo Not’e Incantu. La rappresentazione, scritta e diretta da Giulio Landis, vedrà in scena gli artisti Stefano Farris, Pino Mameli e Raimonda Mercurio.

L’ingresso è libero per tutti gli eventi.

Medas-foto di Giorgio Russo