22 November, 2024
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«Stiamo assistendo all’ennesima vergognosa ingiustizia a danno delle lavoratrici e dei lavoratori del Servizio sanitario regionale. I lavoratori precari, assunti per far fronte alla pandemia da Covid-19, oggi hanno ricevuto la retribuzione senza il salario di produttività che è stato assicurato alle colleghe e ai colleghi che come loro hanno lavorato in questi anni di pandemia. Abbiamo posto il problema ieri pomeriggio all’attenzione dell’assessorato regionale della Sanità che ci ha comunicato che visti gli stanziamenti statali di emergenza che non coprivano interamente le quote di risorse necessarie ad assicurare l’applicazione corretta di tutti gli istituti contrattuali, compresa la produttività, le risorse aggiuntive dovevano essere stanziate dalle Regioni per assicurare la piena applicazione del contratto a tutte le lavoratrici e lavoratori impegnati in prima linea nella pandemia.»
Lo scrivono, in una nota, Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru, segretari della FP Cgil, Cisl FP e Uil FPL.
«A fronte del fatto che il finanziamento del Fondo Sanitario Regionale è a totale carico della nostra Finanziaria, che non ha provveduto finora, chiediamo alla Giunta regionale ed al Consiglio che sta discutendo in questi giorni la DDL OMNIBUS 2 di mettere immediatamente a disposizione le somme necessarie per consentire anche ai lavoratori e alle lavoratrici assunti appositamente per far fronte alla Pandemiaconcludono Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru, di avere riconosciuti gli stessi diritti dei loro colleghi con cui hanno lavorato fianco a fianco in questi anni terribili.»

Assunzioni straordinarie, stabilizzazione dei precari e maggiore sicurezza dei lavoratori. Così la segretaria generale della Uil Fpl Sardegna, Fulvia Murru, sintetizza i motivi dello sciopero della Sanità che si è tenuto oggi a Cagliari, Sassari e Carbonia.

«Le ragioni di uno sciopero che si fa finta di non capire sono queste – spiega Fulvia Murru -: rivendicare maggiori risorse per le assunzioni straordinarie in Sanità che se non si fanno ora in piena emergenza pandemica non si faranno mai più. Stabilizzare i tanti precari che lavorano da anni nelle amministrazioni pubbliche senza nessun diritto e garanzie. Garantire inoltre maggiore sicurezza ai lavoratori (medici, infermieri, oss, tecnici di laboratorio e di radiologia, vigili del fuoco, polizia municipale, polizia carceraria, lavoratori delle imprese di pulizia, etc.) che in questi giorni e in questi mesi stanno fronteggiando l’emergenza pandemica ci sembra un atto dovuto e di fondamentale importanza nell’interesse di chi è chiamato a garantire i servizi pubblici all’utenza

«Inoltre – aggiunge Fulvia Murru – chiediamo più risorse per la Ricerca e la Prevenzione. Il diritto alla Salute deve continuare ad essere gratuito per tutti i cittadini. Basta tagli nei settori strategici nel paese, i risparmi nella spesa pubblica si fanno tagliando stipendi ai super manager e consulenze inutili strapagate agli amici degli amici. Basta con la lottizzazione della politica e con la spartizione di poltrone nel settore pubblico. Bisogna rinnovare e modernizzare la pubblica amministrazione e la sanità per garantire servizi efficienti e di qualità ai cittadini sardi

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Ieri mattina, su richiesta delle Segreterie Regionali di FP CGIL, FP CISL e UIL FPL, si è tenuto l’incontro convocato in video conferenza dal prefetto di Cagliari sullo stato dell’arte della procedura di concordato AIAS.

Vi hanno preso parte il Prefetto, l’assessore regionale alla Sanità, le OO.SS. di categoria di CGIL, CISL e UIL e l’AIAS, rappresentata dalla Presidente e dal Direttore generale, con l’assistenza di due nuovi consulenti dell’azienda, dott. Mocci e avv. Macciotta.

«Alle richieste di un puntuale aggiornamento sulla procedura di concordato e sullo stato delle misure per la sicurezza sul lavoro nonché al quesito posto sul significato del cambiamento dei consulenti incaricati dall’AIAS, manifestate – oltre che dalle organizzazioni sindacali anche dai rappresentanti istituzionali presenti, l’associazione non ha rispostosi legge in una nota dei segretari di FP CGIL Roberta Gessa, CISL FP Massimo Cinus e UIL FPL Fulvia Murru -. La proroga della conclusione della procedura di concordato a metà giugno ha consentito all’AIAS il proseguimento della propria ricognizione delle situazioni debitorie e delle attività economiche e di sostenere che è possibile l’uscita dalla procedura con la continuità aziendale, insieme al pagamento dei debiti a proprio carico. L’AIAS, su nostra esplicita richiesta, ha affermato di aver considerato per la sostenibilità della proposta di “continuità” anche i crediti vantati verso la committenza ed una significativa rivalutazione della produttività dei servizi gestiti come elementi essenziali di tale prospettiva.»

«Riguardo alla riapertura dei servizi chiusi per effetto dell’emergenza Covid-19aggiungono Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru, l’AIAS ha affermato di aver quasi terminato la predisposizione dei protocolli per la sicurezza nei singoli centri gestiti, che invierà nei prossimi giorni all’ATS ed all’Assessorato alla Sanità. Le OO.SS. hanno manifestato insoddisfazione, disappunto e perplessità per la genericità delle risposte fornite in merito al cambiamento di strategia aziendale che, proprio per l’assenza di qualsivoglia informazione utile a comprendere le possibilità di attuazione in termini concreti, esprimono forte preoccupazione.»

FP CGIL, FP CISL e UIL FPL hanno richiesto la presentazione di un quadro meno generico che renda noti i termini della proposta aziendale per il concordato nel massimo rispetto delle procedure di legge e del ruolo del Tribunale di Cagliari; istanza sostenuta dai rappresentanti istituzionali presenti.

«Su sollecitazione del Prefetto si è pervenuti a concordare una successiva riunione, che potrà tenersi ai primi del mese di giugno, alla quale l’AIAS ha richiesto che partecipino anche le OO.SS. autonome presenti in azienda, le quali – come chiarito dal Prefetto – non hanno partecipato all’incontro odierno in quanto non hanno avanzato richieste in tal senso. Per quanto riguarda la predisposizione dei protocolli aziendali per la sicurezza ai fini del contenimento dell’emergenza Covid, FP CGIL – FP CISL e UIL FPL hanno richiesto ed ottenuto che tali protocolli siano sottoposti alla valutazione preventiva delle OO.SS., in attuazione degli accordi nazionali sulla sicurezza del 14 marzo e del 24 aprile, recepiti dal Governo italiano.»

Le segreterie regionali FP CGIL, FP CISL e UIL FPL si sono riservate le valutazioni a riguardo delle proprie iniziative da oggi al mese di giugno, «perché intendono andare avanti per uscire definitivamente dalla crisi infinita, non accetteranno alcun passo indietro».

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«Anche in ragione delle notizie degli ultimi giorni e delle ultime ore, a partire dall’attivazione della quarantena in diverse località del Nord Italia, in merito alla prevenzione sul tema Coronavirus la UIL FPL invita la Regione sarda a sollecitare tutte le Aziende sanitarie, nonché le diverse Istituzioni locali ad adottare tutte le misure idonee, compresi mezzi di protezione individuale, al fine di garantire la migliore tutela per tutti i dipendenti e tutti i cittadini.»

Lo scrive, in una nota, Fulvia Murru, segretaria regionale UIL FPL Sardegna.

«Particolare attenzione chiediamo venga posta nei confronti di tutti i luoghi di cura a partire dai Pronto soccorso e nelle situazioni di maggiore afflusso e attese come ad esempio i CUP ed i punti di accettazione come gli uffici anagrafe – aggiunge Fulvia Murru -. Sempre al fine di rafforzare le misure preventive riteniamo possa essere altresì utile valutare le tempistiche di forme di aggregazione di massa come ad esempio lo svolgimento di eventi pubblici ai quali partecipano migliaia di cittadini, limitando così gli spostamenti sul territorio regionale.»

«Un plauso ancora una volta è rivolto a tutti gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri che, come in altre occasioni emergenziali – conclude Fulvia Murru -, sono quotidianamente impegnati al servizio delle collettività locali.»

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La vertenza AIAS non si sblocca ed i lavoratori incrociano nuovamente le braccia con una giornata di sciopero, domani, giovedì 19 dicembre.

«In questi ultimi giorni da diverse strutture AIAS di tutta la Sardegna, ci stanno arrivando delle segnalazioni secondo le quali, alcuni solerti coordinatori e direttori sanitari, abbiano stilato delle circolari per stabilire i contingenti minimi essenziali per la giornata di sciopero, proclamata per il 19 dicembre – scrivono in una nota i segretari FP CGIL Roberta Gessa, FP CISL Davide Paderi e UIL FPL Fulvia Murru –. Il tutto in barba alle vigenti normative in materia di sciopero e di contingenti minimi. Sì, perché la maggior parte di queste strutture che erogano prestazioni di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare che non devono garantire un’assistenza h24. Se ciò non bastasse, in questi giorni, anche uno dei legali del concordato sta facendo il giro delle maggiori strutture a ciclo continuativo per convincere i lavoratori che lo sciopero è sbagliato e che danneggia i lavoro che loro stanno facendo per evitare il fallimento. Tutto ciò sta creando forte sconcerto e confusione perché molti di questi lavoratori, per paura di incorrere in sanzioni disciplinari che in AIAS sono la norma, stanno decidendo di non aderire più allo sciopero.»

«Per fare un po’ di chiarezza ribadiamo che, così come ha scritto la Commissione Nazionale di Garanzia sullo sciopero nella nota prot. n. 0016804/SNT/PVT del 30/10/2019 inviata alle segreterie regionali di categoria, in cui nella stessa si dice che l’accordo di regolamentazione dell’esercizio del diritto di sciopero nel comparto del Servizio Sanitario Pubblico del 20/09/2001, è applicabile anche al settore Sanità Privata, come da delibera n. 04/612 del 11 novembre 2004 – aggiungono Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru -. In modo particolare l’art. 2 chiarisce quali sono i servizi che si possono considerare servizi essenziali e ancora meglio l’art. 3 comma 3 recita testualmente quanto segue “per contingenti di personale da impegnare nelle altre prestazioni indispensabili, va fatto riferimento ai contingenti impiegati nei giorni festivi, ove si tratti di prestazioni normalmente garantista in tali giorni”. Quindi vanno garantiti solo i servizi H24 ed il personale individuato per i contingenti minimi, e quindi esonerato dallo sciopero, deve essere individuato di norma, e di volta in volta, con criterio di rotazione.»

Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru hanno chiesto al prefetto di Cagliari, Bruno Corda, al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, «un immediato intervento affinché vengano a cessare queste azioni di ostruzionismo/terrorismo messe in campo da AIAS e che si dia piena libertà ai lavoratori di decidere se aderire o meno allo sciopero regionale del 19 dicembre, con manifestazione sotto l’assessorato regionale alla Sanità di via Roma, a Cagliari. Si evidenzia, purtroppo, una continua e mai cessata ingerenza ed attività gestionale diretta dei vertici Aias e dei loro fiduciari, nonostante siano in atto procedure formali che avrebbero richiesto atteggiamenti diversi e più rispettosi di una disperazione dei lavoratori ormai certificata e oggettiva, negata per anni».

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I segretari nazionali della Uila Uil e della Uil Fpl, Stefano Mantegazza e Michelangelo Librandi, saranno a Cagliari giovedì 14 novembre, nella sede Uil di via Po (ore 10.00, sala grande, quarto piano) per illustrare l’accordo sottoscritto a livello nazionale da UILA e FPL UIL per la tutela dei lavoratori dell’Agenzia Forestas.

«Alla base dell’accordo – spiegano Gaia Garau e Fulvia Murru, rispettivamente segretarie regionali della Uila e della Uil Fpl – vi è una consapevolezza condivisa: mettere insieme le specifiche conoscenze di due categorie che si occupano di due settori diversi, al fine di applicare le L.R. n. 43/2018 e la n. 6/2019.»

Nella premessa dell’accordo sono contenuti gli elementi principali di questa azione condivisa: la stabilizzazione del personale a tempo determinato e la ricerca delle risorse necessarie all’avvio di una contrattazione che garantisca il miglior risultato possibile per i nostri iscritti.

«Nel corso della riunione – annunciano Gaia Garau e Fulvia Murru – illustreremo la piattaforma con le nostre proposte su entrambi i punti cruciali, e cioè l’assunzione definitiva a tempo pieno dei dipendenti finora stagionali e l’applicazione del CCRL del comparto Regione a tutto il personale di Forestas, che cercheremo di presentare già nelle prossime riunioni al Coran. Siamo convinti che questo accordo abbia chiarito una volta per tutte la posizione delle nostre categorie e che sia la dimostrazione che la UIL ha un unico interesse: la tutela dei lavoratori che rappresenta

Gaia Garau.

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Gaia Garau (Uila Uil):

I segretari nazionali della Uila Uil e della Uil Fpl, Stefano Mantegazza e Michelangelo Librandi, saranno a Cagliari il 14 novembre pv, nella sede Uil di via Po (sala grande, quarto piano) per illustrare l’accordo  sottoscritto a livello nazionale da UILA e FPL UIL per la tutela dei lavoratori dell’Agenzia Forestas.

«Alla base dell’accordo – spiegano Gaia Garau e Fulvia Murru, rispettivamente segretarie regionali della Uila e della Uil Fpl – vi è una consapevolezza condivisa: mettere insieme le specifiche conoscenze di due categorie che si occupano di due settori diversi, al fine di applicare le L.R. n. 43/2018 e la n. 6/2019

Nella premessa dell’accordo sono contenuti gli elementi principali di questa azione condivisa: la stabilizzazione del personale a tempo determinato e la ricerca delle risorse necessarie all’avvio di una contrattazione che garantisca il miglior risultato possibile per i nostri iscritti.

«Nel corso della riunione – annunciano Gaia Garau e Fulvia Murru – illustreremo la piattaforma con le nostre proposte su entrambi i punti cruciali, e cioè l’assunzione definitiva a tempo pieno dei dipendenti finora stagionali e l’applicazione del CCRL del comparto Regione a tutto il personale di Forestas, che cercheremo di presentare già nelle prossime riunioni al Coran. Siamo convinti che questo accordo abbia chiarito una volta per tutte la posizione delle nostre categorie e che sia la dimostrazione che la UIL ha un unico interesse: la tutela dei lavoratori che rappresenta.»

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E’ durissima la reazione dei segretari regionali FP CGIL Roberta Gessa, FP CISL Davide Paderi e UIL FPL Fulvia Murru, alle ultime dichiarazioni dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu.

«Sono sconcertanti e gravissime le dichiarazioni dell’assessore Nieddu sui sindacati confederali che hanno proclamato lo sciopero generale del prossimo 7 ottobre – scrivono in una nota Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru -. A margine di una conferenza stampa nella quale era presente anche il presidente della Regione, l’assessore Nieddu, nervoso forse perché nei fatti inconcludente sulla vertenza AIAS, descrive come “sedicenti” le organizzazioni sindacali. Anziché preoccuparsi di trovare una soluzione e rispondere alla disperazione dei lavoratori ed al forte appello del Prefetto, l’assessore Nieddu sceglie l’insulto.»

«Questi scivoloni sono boomerang che tornano indietro e qualificano e rivelano stile e cultura democratica. Andiamo avanti senza timore, neppure di insulti da nervosismo politico. Era ovvio che Mario Nieddu su AIAS sarebbe stato imbrigliato da logiche assurde – concludono Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru – e così la realtà lo sta condannando a non decidere o incidere per niente.»

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Le segreterie FP-CGIL, FP-CISL e UIL-FPL hanno organizzato un’assemblea dei lavoratori AIAS per il 30 settembre, in vista dello sciopero proclamato per il 7 ottobre, per contestare ancora una volta l’irregolarità nella corresponsione degli stipendi e richiedere una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro.

«Nonostante le dichiarazioni e gli impegni presi dalla politica e le iniziative del Consiglio e della Giunta, i lavoratori ed il servizio vivono ancora una situazione di disagio e preoccupazione – spiegano i tre segretari Roberta Gessa, Massimo Cinus e Fulvia Murru -. È necessaria una svolta decisiva e concreta da parte delle Istituzioni alle quali si chiede di avere il coraggio di definire la vertenza. Organizziamo pertanto un’assemblea del personale in vista dello sciopero proclamato per il 7 ottobre, per contestare ancora una volta l’irregolarità nella corresponsione degli stipendi e richiedere una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro.»

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Le sette sigle sindacali presenti tra i lavoratori dell’AIAS sono state ascoltate ieri pomeriggio in Consiglio regionale dalla commissione d’inchiesta presieduta dall’on. Gianfranco Ganau. Piergiorgio Piu (Ugl) ha affermato che «sino al 2016 i lavoratori AIAS hanno ricevuto gli stipendi ma dal 2017 questo non è accaduto più mentre il servizio, comunque, viene effettuato». Per il leader della CSS Giacomo Meloni, «molti lavoratori sono senza stipendio da aprile scorso ma anche i mesi precedenti ad aprile sono stati pagati soltanto in parte».

Critiche verso i ritardi del tavolo tecnico convocato in Regione da settimane sono arrivate da Martino Sarritzu (Isa): «E’  necessario conoscere al più presto gli esiti di questi confronti tra ATS ed AIAS. In ogni caso da dieci giorni AIAS ha firmato la convenzione con la Regione ma i lavoratori non sono stati ancora pagati”.

Per i confederali la prima a parlare è stata Fulvia Murru (UIL), che ha offerto una ricostruzione della complessa vicenda a partire dal 2007: «In passato la cassa integrazione è stata gestita secondo le simpatie della proprietà e ancora oggi ci sono grandi situazioni debitorie verso i lavoratori: parliamo undici stipendi arretrati. In più, i lavoratori iscritti ai confederali sono vessati e talvolta anche licenziati per questo: siamo convinti che la riabilitazione debba tornare al pubblico e se alla politica non piace la soluzione di Sas Domos allora ci indichi un’altra soluzione». Sulla stessa linea Roberta Gessa (CGIL): «Questa è la vertenza più grossa della Sardegna, con oltre mille lavoratori e una situazione di evidente monopolio che deve cessare». Per Efisio Aresti (UIL), invece, «come fa AIAS a pagare 20 milioni di euro ai suoi creditori tra stipendi e forniture se i suoi crediti verso la Regione sono molto inferiori? E’ chiaro che versa in una situazione fallimentare».

Mentre per Luisella Spignesi (CISL) «è chiaro ormai che Aias ha trasferito sui suoi dipendenti il rischio di impresa», la CGIL è intervenuta con Giorgio Pintus, che ha denunciato «un enorme stato di insoddisfazione dei lavoratori» e ha annunciato una richiesta di intervento ai carabinieri «per verificare se le prestazioni erogate sono rispettose degli standard previsti per la sicurezza sul lavoro».

A conclusione delle audizioni, il presidente Gianfranco Ganau ha detto: «Sono soddisfatto per gli incontri di oggi che ci hanno permesso di conoscere a fondo la vicenda attraverso i differenti punti di vista. La commissione d’inchiesta attenderà gli esiti del tavolo tecnico convocato in assessorato e alla fine lavorerà ad individuare entro l’anno una soluzione politica da proporre al Consiglio regionale per la vertenza AIAS e sul fronte della riabilitazione, nell’interesse esclusivo dei pazienti e dei lavoratori».