22 November, 2024
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La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha aperto oggi il primo cantiere nel comune di Carbonia, per migliorare la percorribilità lungo i 400 km del Cammino Minerario di Santa Barbara, con l’impiego di 20 lavoratori del progetto Parco Geominerario, come deliberato dalla Giunta regionale in attuazione della legge n° 30 del 2016.

All’apertura del cantiere, erano presenti il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna; l’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu; il consigliere regionale Pietro Cocco; i sindaci di Carbonia Paola Massidda, di Iglesias Emilio Gariazzo, di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, di Musei Antonello Cocco; l’ing. Fulvio Bordignon, dirigente della provincia del Sud Sardegna.

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Partiranno a breve i lavori di manutenzione del canale navigabile della laguna di Sant’Antioco. La provincia del Sud Sardegna, titolare dell’appalto, ha pubblicato il bando di gara per l’esecuzione delle opere, le cui domande dovranno essere presentate entro le 9.00 del 18 gennaio 2018. Sul piatto ci sono circa 500mila euro.

I lavori prevedono le operazioni di dragaggio del canale in tre segmenti e, in particolare, nei pressi dell’isolotto e di Punta ‘e Trettu. Nello specifico, verranno asportati limi, fanghi e sabbie che verranno poi conferite in discariche autorizzate. Questa operazione consentirà finalmente di ottenere un percorso percorribile dalle imbarcazioni, che sarà largo venti metri e profondo tre.

«Accogliamo con soddisfazione la notizia della pubblicazione del bando – commenta il sindaco Ignazio Locci – dopo tante lotte riusciamo a ottenere il risultato sperato: una “strada del mare” sicura e praticabile all’interno della laguna. Ringrazio l’ex commissario della Provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna e gli uffici tecnici provinciali (in particolare l’ingegner Fulvio Bordignon con il suo staff) per l’impegno profuso affinché venisse appaltata un’importante opera per il futuro di Sant’Antioco».

I lavori dovrebbero partire nella primavera del 2018: l’aggiudicazione avverrà giovedì 18 gennaio. Oltre alle operazioni di dragaggio, la provincia del Sud Sardegna intende mettere definitivamente in sicurezza il canale, sostituendo le boe segnaletiche con pali di legno. Lavori che potrebbero essere eseguiti contestualmente al dragaggio della laguna sfruttando le economie al ribasso che deriveranno dal bando di gara.

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La direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato il decreto che determina la conclusione negativa motivata della Conferenza dei Servizi decisoria relativa al sito di bonifica di interesse nazionale del “Sulcis – Iglesiente – Guspinese”, indetta con  nota del 6 giugno 2017, concernente il “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” della Società Gasdotti Italia Spa.

La decisione è maturata in considerazione del fatto che non sono pervenute le integrazioni documentali richieste nei termini indicati dalla nota del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare del 19 giugno 2017 e che, in assenza delle integrazioni documentali richieste, non è possibile proseguire l’istruttoria sul documento “Sistema trasporto gas naturale Sardegna – sezione centro Sud . Piano di caratterizzazione per l’interessamento delle aree del SIN Sulcis” .

Il parere negativo della conferenza dei servizi blocca, di fatto, l’iter del processo autorizzativo del progetto presentato lo scorso 16 maggio nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna, in avvio della procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dai dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, presenti anche tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.

Il cantiere, nella sua totalità, consisteva nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevedeva la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione previste erano tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia.

Ora, per rilanciare il progetto, sarebbe necessario un riavvio dell’iter autorizzativo.

  

             

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E’ stato presentato questo pomeriggio, nella sala conferenze della provincia del Sud Sardegna (rappresentata dal dirigente Fulvio Bordignon), in via Mazzini 39, a Carbonia, il progetto della rete di distribuzione del gas nell’isola proposto dalla società Gasdotti Italia, che riguarderà anche il territorio provinciale, giungendo da Sarroch a Portoscuso. La presentazione rientra nella procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che prevede altre due appuntamenti, giovedì 18 maggio ad Assemini e lunedì 22 maggio a Oristano. Con i dirigenti della Gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale in Italia per estensione della rete, con 1.500 km di rete e oltre 250 punti di riconsegna a utenze industriali, termoelettriche e reti di distribuzione urbana, società che ha sede a Frosinone, il direttore tecnico Paolo Alessio, l’architetto Marcello Michetti e il dottor Claudio Mordini, erano presenti tre dirigenti del Servizio di Valutazione Ambientale dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidati dalla dottoressa Rosanna Carcangiu.

Il cantiere, nella sua totalità, consiste nella realizzazione della rete di trasporto di gas naturale nel territorio regionale, come previsto dalle linee di indirizzo strategico del Piano energetico ambientale regionale (PEARS). Il progetto prevede la costruzione della dorsale del gas naturale in Sardegna; la realizzazione da parte di altri operatori degli impianti per l’immissione del gas naturale in rete (Oristano, Sarroch, Portovesme, Cagliari e Porto Torres); gli impianti di consegna per l’allacciamento alle reti cittadine di distribuzione, molte di queste già realizzate in diverse città. Le fasi di realizzazione saranno tre: Centro-Sud, da Sarroch verso Oristano e verso sud-est, da Cagliari al Sulcis; Centro-Nord, da Oristano a Porto Torres, com deviazione verso Ottana e Nuoro (quest’ultima in regime di rete regionale), Nord-Est, da Codrongianus a Olbia. La dorsale si svilupperà per 598 km, di cui 409 km di rete nazionale, cui si aggiungeranno una serie di allacci minori per 50-100 km ulteriori.

Il progetto prevede l’attraversamento di 29 Comuni, 11 nella prima fase.

Se i tempi autorizzativi verranno rispettati, l’avvio dei lavori della tratta Centro-Sud (Fase 1) dovrebbe avvenire tra il 2018 e il 2019; le prime tratte di rete operative dal 2019 e connesse a reti di distribuzione già in esercizio; tra il 2020 e il 2022 la realizzazione della tratta Centro/Sud (Fase 2); tra il 2022 e il 2025 la realizzazione delle tratte Centro/Nord e Nord/Est (Fase 3).

Il diametro massimo del gasdotto, realizzato in acciaio, sarà di 40 cm per le linee principali; l’opera sarà completamente interrata, a una profondità di 1,5/2 metri; la fascia di servitù prevista è di 12 metri e mezzo per lato del tracciato del gasdotto, limite entro il quale non saranno possibili nuove costruzioni, mentre non è previsto alcun limite alle attività agricole e pastorali; la pressione in esercizio sarà di 50-70 bar.

Sono previsti inoltre 4 terminali di ingresso del gas, per un’estensione massima di circa 4.300 metri quadri (circa 55 metri x 80 metri), a Oristano, Sarroch, Macchiareddu e Portoscuso. 2 stazioni di lancio/ricevimento Pig, per un’estensione massima di circa 3.700 metri quadri (circa 50 metri x 70 metri), a Palmas Arborea e Villaspeciosa; 35 punti di intercettazione di linea, per un’estensione di circa 150 metri quadri (circa 8 metri x 18 metri), ubicati lungo la linea a intervalli regolari per sezionare la condotta e consentire l’allacciamento alle reti di distribuzione cittadine.

E’ stata inoltre riassunta la fase di realizzazione della dorsale, che è prevista per l’85%/90% su terreni agricoli, con alcuni attraversamenti di arterie stradali e ferroviarie che avverranno in profondità, senza interruzioni della funzionalità delle stesse. Sono state presentate, infine, le implicazioni ambientali previste nella fase di realizzazione dei lavori.

Al termine della presentazione, come prevede la procedura di VIA, è stata data la parola al pubblico e sono intervenuti tre sindacalisti, Rino Barca (FSM CISL), Roberto Puddu (segretario della Camera del Lavoro CGIL) e Francesco Bardi (FIOM CGIL).

Rino Barca ha chiesto se sono state già avviate le procedure per l’acquisizione dei terreni e, in mancanza di accordi, per gli eventuali espropri; garanzie sull’impiego di manodopera locale nei cantieri e celerità nella realizzazione dei lavori.

Il direttore tecnico Paolo Alessio ha risposto così.

Roberto Puddu ha detto che il progetto è molto atteso dalla Sardegna, in quanto più rispondente a quelle che sono le necessità, rispetto al progetto Galsi, che prevedeva lo sfruttamento dell’Isola per l’attraversamento della condotta, senza concreti vantaggi per i sardi, ed ha invitato tutti a vigilare sugli sviluppi delle procedure e sui tempi.

 

   

 

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Sarà convocata, appena conclusa l’istruttoria, la Conferenza dei servizi per la realizzazione della nuova discarica degli scarti industriali della Portovesme Srl. Entro il mese di maggio l’assessorato all’Ambiente porterà a compimento la procedura di valutazione di impatto ambientale.
Lo ha annunciato questa mattina l’assessore all’Ambiente Donatella Spano sentita in audizione, insieme all’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, dalla V commissione del Consiglio regionale. Senza un nuovo sito per il conferimento degli scarti di lavorazione, lo stabilimento del Sulcis sarebbe costretto a chiudere i battenti. A rischio, tra dipendenti diretti e indotto, ci sono circa 1.500 posti di lavoro.

«La Regione sta seguendo con la massima attenzione l’iter del procedimento – ha detto Donatella  Spano – siamo consapevoli del ruolo che l’azienda ricopre nel territorio. Proprio per questo, lo scorso ottobre la Giunta regionale ha deliberato l’ampliamento della vecchia discarica di Genna ’e Luas in attesa di definire il nuovo intervento. C’è l’impegno della Giunta a comprimere i tempi e arrivare rapidamente ad una soluzione positiva.»

L’assessorato all’Urbanistica, intanto, ha completato l’istruttoria per il rilascio del parere di competenza da parte dell’Ufficio tutela del paesaggio. «Il documento è pronto – ha detto l’assessore Cristiano Erriu – sarà a disposizione della prossima Conferenza dei servizi».

Prima dei due assessori della Giunta Pigliaru, la commissione Attività produttive ha sentito, in mattinata, anche i vertici della Portovesme Srl e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil schierati su un unico fronte con la richiesta di tempi certi sulle procedure autorizzative. «Il gruppo Glencore vuole continuare ad operare in Sardegna – ha detto l’amministratore delegato della Portovesme Srl Carlo Lolliri – abbiamo presentato un piano quinquennale che prevede centinaia di milioni di euro di investimenti in nuove tecnologie. La realizzazione della nuova discarica è però indispensabile per poter proseguire l’attività produttiva. Non chiediamo soldi ma risposte chiare sui tempi. Il rischio è che la burocrazia fermi gli impianti. Abbiamo accolto tutte le osservazioni al Piano, entro venerdì presenteremo alla Provincia gli ultimi chiarimenti richiesti su alcuni aspetti non sostanziali. Successivamente, l’ente intermedio trasmetterà tutti i documenti alla Regione per la convocazione della Conferenza di Servizi». Passaggio confermato dal dirigente della Provincia del Sud Sardegna Fulvio Bordignon: «I ritardi sono dovuti in gran parte al passaggio di consegne tra la vecchia Provincia di Cagliari e la nuova del Sud Sardegna – ha detto – ora però siamo pronti. La prossima settimana consegneremo alla Regione la documentazione richiesta. Una volta che l’assessorato approverà il VIA noi procederemo con l’Autorizzazione integrata ambientale».

«Non cerchiamo scorciatoie ma chiediamo che si proceda secondo la legge nel rispetto delle norme ambientali. bisogna liberarsi da visioni personalistiche e preconcette – hanno detto i rappresentanti di Cgil (Tore Cappai), Cisl (Fabio Enne e Francesco Garau) e Uil (Francesca Ticca) – lo stabilimento della Protovesme Srl è l’unico attivo nel Sulcis, il territorio non può sopportare un’altra emergenza occupazionale».

Giudizio condiviso dai consiglieri del Pd Cesare Moriconi e Piero Comandini che hanno chiesto con forza un’accelerazione dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni: «Siamo di fronte a un’emergenza, chiediamo che la si affronti con procedure straordinarie visto che ormai siamo fuori tempo massimo – hanno detto Cesare Moriconi e Piero Comandini – la vecchia discarica sta andando ad esaurimento. Ancora pochi mesi e la Portovesme Srl dovrà fermare la produzione con pesanti conseguenze sociali». Ai consiglieri di maggioranza si sono uniti anche quelli di minoranza Giorgio Oppi e Gianluigi Rubiu che hanno ribadito l’importanza dello stabilimento per il Sulcis e chiesto un intervento forte della Commissione nei confronti della Giunta: «I tempi del mondo del lavoro non sono quelli della burocrazia – hanno detto i due consiglieri regionali dell’Udc – occorre recuperare il ritardo. L’idea che la Portovesme Srl possa scappare dal Sulcis ci fa rizzare i capelli».

Al termine delle audizioni, il presidente Luigi Lotto ha preso atto delle rassicurazioni della Giunta e ha assicurato l’impegno della Commissione perché si giunga presto ad una soluzione positiva della vertenza: «La situazione è delicata. Ognuno di noi è obbligato a fare tutti i passi necessari per arrivare a chiudere la pratica in tempi rapidi – ha detto Luigi Lotto – c’è la consapevolezza che occorre agire velocemente senza perdere nemmeno un minuto. La Commissione seguirà con attenzione i prossimi passaggi».

Ipia Sant'Antioco

Anche la sede staccata dell’Istituto professionale IPIA di Sant’Antioco, finalmente, possiede il proprio impianto sportivo adiacente la scuola.

Stamane, alla presenza dei funzionari della Gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, guidata dal commissario straordinario Roberto Neroni, del dirigente Fulvio Bordignon e del sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, il campo polivalente appena ultimato è stato consegnato al dirigente scolastico, Rosanna Sardu

Duecentomila euro sono stati utilizzati dalla Provincia per realizzare la struttura, dotata di pavimento in gomma e predisposta per il calcetto e la pallavolo.

L’impianto è recintato e può contare su un’efficace illuminazione, per permetterne un suo utilizzo anche in assenza di luce naturale.

Tale progetto rientra nel Piano provinciale di efficientamento degli Istituti scolastici del Sulcis Iglesiente, attualmente in piena fase di attuazione e finalizzato a permettere una loro piena fruizione e il potenziamento dell’offerta formativa.